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giovedì 3 febbraio 2011

Ennesima dichiarazione dei Vescovi del Giappone sulla setta eretica Neocatecumenale...

 

Beata Emmerick :
"Vidi quanto sarebbero state nefaste le conseguenze di questa falsa chiesa. L’ho veduta aumentare di dimensioni; eretici di ogni tipo venivano nella città di Roma. Il clero locale diventava tiepido, e vidi una grande oscurità... Allora la visione sembrò estendersi da ogni parte. Intere comunità cattoliche erano oppresse, assediate, confinate e private della loro libertà. Vidi molte chiese che venivano chiuse, dappertutto grandi sofferenze, guerre e spargimento di sangue. Una plebaglia selvaggia e ignorante si dava ad azioni violente. Ma tutto ciò non durò a lungo.»«Vidi una strana chiesa che veniva costruita contro ogni regola: non c’erano angeli a vigilare sulle operazioni di costruzione. In quella chiesa non c’era niente che venisse dall’alto...C’erano solo divisioni e caos. Si tratta probabilmente di una chiesa di umana creazione, che segue l’ultima moda, così come la nuova chiesa eterodossa di Roma, che sembra dello stesso tipo...»
(12 settembre 1820)
«Vidi ancora una volta che la Chiesa di Pietro era minata da un piano elaborato dalla setta segreta, mentre le bufere la stavano danneggiando. Ma vidi anche che l’aiuto sarebbe arrivato quando le afflizioni avrebbero raggiunto il loro culmine. Vidi di nuovo la Beata Vergine ascendere sulla Chiesa e stendere il suo manto su di essa. Vidi un Papa che era mite e al tempo stesso molto fermo... Vidi un grande rinnovamento e la Chiesa che si librava in alto nel cielo"
(13 maggio 1820)


Dichiarazione del 2 febbraio 2011 di S.E. Pietro Takeo Okada, arcivescovo di Tokio
(fonte: Ucanews, trad. ns.)


Negli ultimi 20 anni, la Conferenza Episcopale del Giappone ha speso grande tempo ed energie per problemi riguardanti il Cammino Neocatecumenale (cui mi riferisco in appresso semplicemente come "Cammino"). Per nostra delusione estrema, questi sforzi non hanno migliorato la situazione.

Sulla passione e le buone intenzioni del popolo del Cammino, non ho il minimo dubbio. Tuttavia, le attività del Cammino negli ultimi 30 anni non possono in alcun modo essere definite un successo. Il fatto è che il carattere e la condotta del Cammino non si sono adattati bene alla Chiesa o alla società del Giappone.

Forse è necessario per il Cammino in Giappone sospendere le sue attività per un periodo di considerazione e di riflessione che potrebbe spianare la strada per un dialogo con la Chiesa in Giappone.

Non mi risulta che la conferenza episcopale abbia collettivamente raggiunto una decisione vincolante in tal senso. Piuttosto, a richiesta della Diocesi di Takamatsu, i sedici vescovi diocesani devono individualmente decidere e applicare un adeguato comportamento per le loro diocesi, basato sul propria giudizio come ordinari locali.

La Chiesa cattolica in Giappone è una piccola minoranza, formata solo dallo 0,3 per cento della popolazione in generale, e sono profondamente addolorato di vedere divisione, conflitto e caos che seguono il Cammino appena si muovono fra di noi.

Per tredici anni, più di 30.000 persone l'anno hanno commesso suicidio in Giappone. Voglio che la gente del Cammino veda questa realtà. Voglio innanzitutto che si cimentino con la questione di che cosa possono fare per queste persone. Se si comportano in modi che i membri della società giapponese possono capire e apprezzare, sicuramente guadagneranno la fiducia di questa società. Pregare e mi auguro che essi si uniranno a noi nell'impegno di evangelizzazione su misura per le esigenze della gente del Giappone.

Le direttive provenienti dai quartier generali del Cammino a Roma hanno ricevuto la precedenza rispetto alla leadership dei vescovi, e così siamo continuamente confrontati con dilemmi e ci tormentiamo i cervelli nell’afflizione. Si suppone che la missione della Chiesa in Giappone sia stata affidata ai suoi vescovi sul luogo. Prendiamo questo giogo straordinario sul nostro collo e dedichiamo i nostri sforzi più strenui alla missione e alla cura pastorale.

Parlando esclusivamente della Arcidiocesi di Tokyo, non credo che il Cammino finora abbia causato problemi particolarmente gravi, anche se mi vengono in mente la raccolta di fondi condotta senza il consenso del vescovo, ad esempio, e qualche confusione in specifiche parrocchie.

Tuttavia, la situazione è diversa per la provincia ecclesiastica di Osaka e nella Diocesi di Takamatsu soprattutto il problema è grave.

La Chiesa in Giappone iniziò nel 1549, con l'attività missionaria di San Francesco Saverio. È una Chiesa costruita da una moltitudine di missionari santi ed eccellenti e è diventata la madre di un moltitudine di martiri. Attraverso la persecuzione religiosa è sopravvissuta, e dalla ripresa della promozione aperta della fede 140 anni sono passati. Tra i grandi missionari che hanno lavorato in Giappone ci sono l’attuale superiore generale della Società di Gesù, padre Adolfo Nicolás e padre Josep m. Abella, superiore generale dei missionari Claretiani.

Nonostante tutto questo, una grande strada resta ancora da percorrere verso l'evangelizzazione del Giappone. Imploro Kiko e tutti i membri del Cammino di prendere questo fatto a cuore.

Capisco il motivo per cui il Cammino è stato costituito. Credo davvero che essi hanno avuto un grande successo nella formazione di fede di coloro che erano stati battezzati, ma avevano abbandonato la loro fede. Tuttavia, devo sottolineare che la situazione in un territorio di missione è diversa.

Sento dire che il popolo del Cammino è protettore di malati e disabili. Voglio che loro assumano questo ruolo in Giappone. Mi aspetto anche buone cose dal loro lavoro pastorale per i residenti stranieri. Ma vi chiedo di riflettere e pregare con noi per discernere ciò che è necessario per l'evangelizzazione del Giappone come veramente esiste oggi.
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La setta eretica Neocatecumenale sospesa in Giappone...

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In Giappone il Cammino di Kiko non passa, di Sandro Magister...

8 commenti:

  1. Ehhhh, non c'è trippa per gatti neocat. ,come dice un vecchio proverbio modificato apposta ! In Giappone ricordano bene i loro martiri, "freschi,freschi"di martirio e pure i loro samurai!Queste comunicazioni ufficiali cominciano ad essere veri e propri avvertimenti. In Giappone pochi,ma buoni! Preghiamo perchè proseguano questo esempio per il mondo intero.

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  2. E' vero Mardu ma credo gli verrà imposto come accadrà anche da noi.
    E' interessante il passo:Le direttive provenienti dai quartier generali del Cammino a Roma hanno ricevuto la precedenza rispetto alla leadership dei vescovi, e così siamo continuamente confrontati con dilemmi e ci tormentiamo i cervelli nell’afflizione.
    Non so se ci si renda conto che sono loro oggi i "pastori d'anime" con tutte le conseguenze (addio ordinamento)
    CVCRCI

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  3. Che la situazione della Chiesa in Giappone sia minoritaria e' un fatto ed anche una ricchezza, se il grano di frumento non muore. Forse da parte dei vescovi ci dovrebbe essere anche un'interpellanza sui valori della attuale societa giapponese che causa 30,000 suicidi ogni anno. Sul fatto che a differenza di altre chiese nell'oriente dopo 500 anni di attivita missionaria la percentuale dei cristiani in generale sia tanto bassa malgrado le grandi e famose istituzioni cattoliche del paese. Forse sarebbe da interpellarsi se non e' giunto il momento di aprire una nuova onda missionaria, usando mezzi nuovi e diversi, presentare con piu forza dirompente il messaggio di Cristo senza troppo preoccuparsi del giudizio del mondo o di essere culturalmente corretti. Il cammino neocatecumenale e' un cammino ma in fronte a questo sarebbe interessante che i Vescovi avessero presentato il loro piano pastorale e di evangelizzazione e chiesto ai neocatecumenali di appoggiarlo

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  4. Frate Carlo,
    innanzitutto non sono i Vescovi a dover presentare il loro piano pastorale ai neocat, regandoli di approggiarlo...ma sono i neocatecumenali a doversi presentare ai Vescovi e con correttezza presentare il loro "piano di evangelizzazione" e poi chiedere ai vescovi di essere accolti, se è vero come da Statuto che il Cammino si pone a servizio dei vescovi;
    se poi i vescovi non ritenessero buono il loro modo di muoversi dovrebbero attenersi allle richieste del Vescovo e mettersi al suo servizio con gioia. Questo fanno i santi missionari, coloro a cui preme il bene spirituale di coloro a cui vanno ad annunciare il Vangelo! E non, come fanno loro, entrare in qualunque terra senza chiedere permesso, facendo i padroni della situazione, come se fossero dei pirati conquistatori, che debbano piantare le loro tende per segnare il territorio conquistato. Perchè questo fanno loro. Senza considerare naturalmente che essi non portano il Vangelo di Cristo, come si crede, ma il credo di Kiko Arguello che con il cristianesimo cattolico ha ben poco a vedere. Ma se quello che importa sono "i numeri" di conquista e la facciata falsamente cristiana, beh allora vuol dire che abbiamo in giro tali stampi di missionari perchè è quello che ci meritiamo.

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  5. Se al posto di "Cammino Neocatecumenale" ci fosse stato un qualunque altro movimento, il nostro giudizio sarebbe rimasto lo stesso.

    Come si fa a dichiararsi cattolici e nello stesso momento andare di proposito e con tutto il "Potere" possibile, contro il vescovo?


    Per questo stesso motivo, il nostro giudizio sarebbe rimasto lo stesso anche se i vescovi giapponesi fossero stati campioni di mediocrità.

    Quando un vescovo dà un'indicazione chiara, anche se fosse nel torto più marcio, si sta assumendo di fronte a Dio una responsabilità. Finché non ci obbliga a peccare, siamo tenuti a tener presente la sua decisione.

    Per tutto questo non c'è bisogno di essere eroi: basta avere un pizzico di buon senso. Lo stesso buon senso che abbiamo quando vediamo che nella nostra parrocchia la Messa viene celebrata malissimo e perciò andiamo a Messa altrove.

    Sarebbe stato molto bello sentire almeno un neocatecumenale dire tranquillamente: "il vescovo di quella diocesi non vuole il Cammino e pertanto il Cammino lì non si fa".

    Invece no: tutti i neocatecumenali che abbiamo incrociati fino ad oggi hanno saputo solo giudicare severamente (anche se talvolta in modo velato) quei vescovi che motivatamente hanno sospeso il Cammino.

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  6. Uh-oh. Piccola scoperta.

    A West New York, una cittadina del New
    Jersey a mezz’ora di autobus da New York City, per strada si sente parlare
    esclusivamente in spagnolo. «Qui le messe vengono fatte in tre lingue: inglese,
    spagnolo e italiano», conferma padre Carlo Fortunio, parroco italiano della Holy
    Redeemer Church, che segue da vicino il percorso del cammino neocatecumenale.


    Fonte: una ricerca con Google.

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  7. Il Carlo Fortunio neocatecumenale (o quasi) è stato scoperto da By Tripudio che è sempre eccezionale nelle sue scoperte in tema religioso che gettano luce su situazioni per altri oscure.
    Il fratel o padre Carlo dovrebbe chiedersi, invece che guardare in Giappone, dove forse non ha mai messo il naso, cosa ne sia dei cattolici americani ,statunitensi in particolare, e degli europei. Ovvero se sia al corrente della caduta a picco della religiosità cattolica nonostante e forse per via del cammino neocatecum.Negli USA poi sussistono dei sincretismi allucinanti in cui luterani & c. con cattolici fanno cerimonie miste con allegria.Firtunatamente insieme a questi modernismi alla neocatecumenale, comincia pure una svolta tradizionale in cui si riaffacciano processioni e rosari...ma queste ultime cose sappiamo che di solito non sono gradite a "presbiteri" in "cammino"

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