Dato a Roma, presso San Pietro, il giorno diciannove di luglio dell'anno millecinquecentosettanta, quinto del nostro pontificato.
di Fr. Antony Ruff osb
in “The Tablet online” del 7 febbraio 2011 (traduzione: Maria Teresa Pontara Pederiva)
è con il cuore pesante che recentemente ho assunto una decisione difficile riguardo alla Nuova traduzione inglese del Messale romano. Nello specifico ho deciso di annullare tutti i miei interventi di presentazione del nuovo Messale che erano programmati in giro per gli Stati Uniti. Dopo essermi consultato col mio direttore spirituale e dopo grande preghiera, sono giunto alla conclusione di non essere in grado di promuovere in coscienza la nuova traduzione. Sono sicuro che i vescovi chiedano un oratore che metta in luce gli aspetti positivi del Messale, ma ciò richiederebbe fare delle affermazioni in cui non credo.
Amo la Chiesa, amo la sacra liturgia, amo il canto in lingua latina e quello in lingua inglese, ed è stata per me una grande ricchezza l’essere coinvolto in tutto questo, come monaco e come prete. Come è stato per me un onore prestare il mio servizio fino a poco tempo fa come presidente della sezione per la musica della Commissione internazionale per la Liturgia in lingua inglese (ICEL) che ha predisposto tutti i canti per il nuovo Messale. Tuttavia il mio coinvolgimento in questo processo, come pure la mia riflessione sui motivi di scandalo della Santa Sede, mi hanno progressivamente aperto gli occhi sui problemi profondi all’interno delle strutture di potere della nostra chiesa.
Il Nuovo Messale è ormai imminente, ma anch’esso fa parte di uno schema più ampio di imposizioni calate dall’alto da parte di un’autorità centrale che non si ritiene responsabile di una chiesa più grande. Quando penso a come sia stato tenuto segreto tutto il lavoro di traduzione, a quanto sia stata quasi inesistente la consultazione di preti e laici, a come la Santa Sede abbia permesso ad un gruppo estremamente ristretto di persone di condurne in porto la stesura finale, a come sia insoddisfacente il testo licenziato, a come il testo sia stato imposto ancora una volta dall’alto alle conferenze episcopali nazionali in violazione della loro legittima autorità, e a quanti errori hanno caratterizzato questo processo, e di rimando penso agli insegnamenti di nostro Signore in termini di servizio, amore e unità ... mi viene da piangere. Registro una certa disillusione nei confronti della chiesa cattolica tra i miei amici e conoscenti. Alcuni li vedo lasciarla con convinzione, altri si allontanano gradualmente, alcuni aderiscono ad altre confessioni, alcuni rimangono cattolici non senza difficoltà. Il mio proposito è quello di restare in questa chiesa e fare del mio meglio per servirla. Questa è la mia speranza, a patto di esprimere ciò che penso, sempre con carità e rispetto. Assicuro la mia disponibilità a partecipare a futuri progetti in ambito liturgico, ma solo in presenza di condizioni più favorevoli.
Mi dispiace per le difficoltà che sto arrecando ad altri con il mio ritiro, ma sono convinto che questa per me sia la cosa giusta da fare. Pregherò per voi e per tutti i responsabili della nostra chiesa Pace in Cristo.
Monaco benedettino dell’abbazia di Saint John a Collegeville in Minnesota (Stati Uniti) e docente di liturgia e canto gregoriano. Ha fatto parte del Comitato che ha elaborato il documento del 2007 della Conferenza Episcopale degli Stati Uniti “Cantate al Signore: la musica nella sacra liturgia”. E’ fondatore del National Catholic Youth Choir e responsabile del blog Pray Tell. La lettera è stata pubblicata in data 7 febbraio su “America” online, la rivista dei Gesuiti Americani e su The Tablet online, rivista cattolica inglese.
(Trad. di Maria Teresa Pontara Pederiva)
Dalle parole che dice il frate benedettino, non è chiarissimo se sia un ritiro per imposizione del Vaticano (esercitando questo un'autorità che, solitamente, manca) o per le frasi disarmoniche col cattolicesimo, inserite nel Nuovo Messale. Propendo per questa ipotesi anche se non viene decisamente sostenuta dal frate. Se è quest'ultima ipotesi quella vera, è un'ennesima riprova della devastazione in atto ai vertici della Chiesa, su dottrina,liturgia, dogmi. Quali saranno state le persone che hanno elaborato questo nuovo messale, così in segreto ?Filoni, Rylko & compagnia che ormai sono di casa in Vaticano e dettano legge? Persone avvezze al "segreto" per impedire analisi dottrinali sul messale? Che poi il papa sia al corrente o meno di abusi, poco importa poichè tanto non agisce contro e forse è consenziente spesso. Anzsi diciamo che è consenziente per tutto:sul ripristino di una liturgia più tradizionale e consona, come sulle innovazioni liturgiche di ogni genere. Tutto gli va bene purchè stiano in questa chiesa, "cattolica" di nome, ma poco di fatto, dove il marcio viene lasciato e gli abusi tollerati con una magnanimità che sembra incoerenza e collusione.Tutti dentro insomma e per non scontentare nessuno si adatta tutto a ciascuno....fuorchè a Dio!!
RispondiEliminaComunione, unione, collusione...ma come essere in comunione con l'errore e con chi permette la diffusione dell'errore con tanto di sorriso sulle labbra?
RispondiEliminaIl cattolico ha il dovere di custodire la fede, il dono più grande ricevuto dall'Alto, in maniera integra...
E ormai qui di integro non c'è più nulla e l'errore è norma...con la silente e incolta complicità degli stessi che avrebbero il dovere di gridare allo scandalo, tutti noi fedeli...
E allora come non unirsi: "Povera Chiesa e poveri noi..."
Propendo anch'io per una resa dovuta ai contenuti e sono d'accordo con te epurtroppo pessimista nei riguardi di questa riforma, veramente ci si aspetta un ritorno alla tradizione?
RispondiEliminaE ai NC chi glielo dice?
Le cose peggioreranno il papa di fatto e per propria volontà è solo il presidente di un collegio oramai.
Che lo Spirito santo lo illumini.
CVCRCI
In riferimento all'ultimo video... una volta ci si faceva francescani proprio per non farsi omologare dal "mondo".
RispondiEliminaRoba da matti!
RispondiEliminaNell'ultimo video si vede anche l'Arcivescovo Delegato di Loreto Mons. Tonucci con tanto di paonazza e una specie di bandiera rosso bianca indosso!
Ora leggo su Messainlatino che Vox Clara e padre Ruff si lamentano che la traduzione è troppo "preconciliare"...
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