PRODIGI E MERAVIGLIE DELLA SANTISSIMA EUCARESTIA...
Prodigio S. Curato d'Ars...
Due professori miscredenti dell' Università di Lione vollero andare ad
Ars per schernire il loro curato. Entrarono nella piccola chiesa mentre
il santo stava celebrando messa. Si misero in una posizione tale da
poter osservare tutti i suoi movimenti. Quando giunse all'elevazione
dell' Ostia, uno di essi, vedendo tutta la folla prostrarsi, pensò tra
se: «Come mai uomini intelligenti possono riconoscere il loro Dio in un
pezzo di pane?» Il santo Curato, al momento della Comunione, voltandosi
verso i fedeli, fissò il professore come se leggesse nella sua anima
quei pensieri di incredulità. Fatta la genuflessione, prese tra le dita
l'Ostia e la sollevò sopra la pisside, dicendo le parole liturgiche:
«Ecco l'Agnello di Dio!» L'Ostia sfugge dalle sue mani e va a posarsi
sulla lingua della prima persona inginocchiata presso la balaustra. Il
Santo fissò di nuovo l' incredulo, come per dirgli: «Un semplice pezzo
di pane può fare questo?». Il professore si sentì sconcertato e
commosso. S'inginocchiò e adorò, poi corse dal Curato per confessarsi.
Più tardi si consacrò sacerdote dell'ordine domenicano.
IL BEATO ALANO DELLA RUPE VEDE GESU’ CELEBRARE LA MESSA
Accadde al Novello Sposo di Maria (il Beato Alano), di trovarsi, per il
peccato di accidia, a tralasciare sempre più spesso la Celebrazione
del Divin Sacrificio, a motivo di fantasie fugaci e di scrupoli
ingannatori. Infine, una grave malattia lo costrinse a letto, e iniziò a
trascurare la celebrazione della Messa. Nella Festa di San Giovanni
Battista, la sua anima entrò in estasi, e gli sembrava di vedere
dall’alto il proprio corpo come se giacesse senza vita. E vide Gesù,
rivestito di abiti pontificali, che procedeva verso l’Altare, insieme ad
altri ministri; lo accompagnava una innumerevole Schiera di Santi, che
gli si mise intorno. Gesù iniziò la celebrazione della Messa, e al
momento della Comunione, si udì una voce che gridava: “Le cose Sante ai
Santi! Preparate la Via del Signore”. E chiamò per nome quel pellegrino
(il Beato Alano), perchè si presentasse alla Comunione. Spaventato, egli
disse che non poteva accostarsi alla Comunione, perché non aveva
purificato l’anima con la confessione. Ed ecco avvicinarsi a lui il
Santo Precursore del Signore, il Battista, che gli disse: “Fai presto,
ecco il Confessore, il Beatissimo Pietro, Principe degli Apostoli”. Egli
allora si inginocchiò penitente davanti a lui, e quella confessione gli
diede una consolazione immensa, quanta mai ne ebbe in tutta la sua
vita. Poi egli si inginocchiò davanti all’Altare per gustare il
Divinissimo Sacramento, e Gesù lo rimproverò: “O servo pigro e
negligente, tu hai ricevuto da Me l’immensa Potestà di compiere i Sacri
Misteri, mediante la Santa Mia Madre, che ti assiste. Perché hai
nascosto questa Potestà in un fazzoletto?”. Poi, Gesù porse a lui, che
tremava e gioiva insieme, la Santissima Comunione. E, subito, sentì Gesù
dimorare in lui, e quel colloquio interiore gli dava un’indicibile
dolcezza. Gesù gli rimproverò la grandissima negligenza del non
celebrare spesso le Messe. Gesù gli disse che un Sacerdote non deve
rinviare la Messa né per aridità, né per tentazioni. I demoni, infatti,
incutono timore nella propria indegnità, e, ingannando, ritardano
l’Opera della Redenzione, ovvero la salvezza delle anime. Allora egli
domandò a Gesù: “O Sposo dolcissimo delle anime, perché allora i Dottori
e le Leggi dicono di non accostarsi alla Sacra Comunione in questi
stati d’animo?” E il Signore Gesù: “Essi lo dicono per maggior zelo. Ma
l’Amore di Dio discaccia ogni timore”. Perciò celebrate la Messa,
Fratelli, senza attendere di essere degni, puri, giusti (nemmeno gli
Angeli, infatti, sarebbero trovati degni di un così grande Ufficio).
Celebrate appunto perchè vi sentite indegni, malati e deboli: cosicchè
riceviate la benedizione, guarite dai mali e diventiate forti
nell’anima.
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