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EPISTOLA
Léctio Epístolæ B. Pauli Ap.
ad Gálatas, 6, 14-18
Fratres: Mihi autem absit gloriári,
nisi in Cruce Dómini nostri Jesu Christi: per quem mihi mundus
crucifíxus est, et ego mundo. In Christo enim Jesu neque circumcísio
áliquid valet neque præpútium, sed nova creatúra.
Et quicúmque hanc régulam secúti fúerint, pax super i l l o s et
misericórdia, et super Israël Dei. De cetero nemo mihi moléstus sit: ego
enim stígmata Dómini Jesu in córporemeo porto. Grátia Dómini nostri Jesu
Christi cum spíritu vestro, fratres. Amen.
M. - Deo grátias.
Fratelli, quanto a me, ch’io mi
guardi dal gloriarmi se non della croce di nostro Signore Gesù Cristo,
mediante la quale il mondo è per me crocifisso ed io per il mondo. La
circoncisione, infatti,è nulla, e nulla il prepuzio. Ciò che conta è
essere nuova creatura (in Cristo). A quanti seguiranno questa regola sia
pace e misericordia su di loro, e sull’Israele di Dio (la Chiesa). D’ora
innanzi nessuno mi procuri delle noie, perché io porto sul mio corpo i
contrassegni di Gesù. La grazia di nostro Signore Gesù Cristo sia con
voi, o fratelli. Amen
M. - Deo grátias.
GRADUALE
Ps.
36, 30-31 - Os justi meditábitur sapiéntiam, et lingua ejus loquétur
judícium.
Lex Dei ejus in corde ipsíus: et non supplantabúntur gressus ejus.
Sal. 36, 30-31
- La bocca del giusto proferisce parole di saggezza, e la sua lingua
parla secondo giustizia. La legge del suo Dio gli sta nel cuore: e nei
suoi passi non tentenna.
ALLELÚIA
Allelúia, allelúia.
Francíscus pauper et húmilis coelum dives ingréditur, hymnis coeléstibus
honorátur. Allelúia.
Allelúia,
allelúia.
Francesco,
povero ed umile, entra ricco nel cielo, accolto dagli inni celesti.
Allelúia.
EVANGÉLIUM
Sequéntia S. Evangélii secundum Matthǽum, 11, 25-30
In illo témpore: Respóndens Jesus, dixit: Confíteor tibi, Pater, Dómine
coeli et terræ, quia abscondísti hæc a sapiéntibus et prudéntibus, et
revelásti ea párvulis. Ita, Pater: quóniam sic fuit plácitum ante te.
Omnia mihi trádita sunt a Patre meo. Et nemo novit Fílium nisi Pater:
neque Patrem quis novit nisi Fílius, et cui volúerit Fílius reveláre.
Veníte ad me, omnes, qui laborátis et oneráti estis, et ego refíciam
vos. Tóllite jugum meum super vos, et díscite a me, quia mitis sum et
húmilis corde: et inveniétis réquiem animábus vestris. Jugum enim meum
suave est et onus meum leve.
M. - Laus tibi Christe.
In quel tempo: Gesù prese a dire: Ti ringrazio, o Padre,Signore del
cielo e della terra, perché hai nascoste queste cose ai dotti e ai
sapienti e le hai rivelate ai piccoli. Così è, o Padre, perché così a Te
piacque. Tutto è stato dato a me dal Padre mio. E nessuno conosce il
Figlio, fuori del Padre, né alcuno conosce il Padre, fuori del Figlio e
fuori di quegli cui il Figlio lo avrà voluto rivelare. Venite a me, voi
tutti che siete affaticati ed oppressi, ed io vi ristorerò. Prendete il
mio giogo sopra di voi, e imparate da me, perché sono mite e umile di
cuore; e troverete riposo per le vostre ànime. Infatti il mio giogo è
soave ed il mio peso leggero.
M. - Laus tibi Christe.
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Dobbiamo essere semplici, umili e puri
Dalla «Lettera a tutti i fedeli» di san Francesco d'Assisi
(Opuscoli, ed. Quaracchi 1949, 87-94)
Il Padre altissimo fece annunziare dal suo arcangelo Gabriele
alla santa e gloriosa Vergine Maria che il Verbo del Padre, così degno,
così santo e così glorioso, sarebbe disceso dal cielo, e dal suo seno
avrebbe ricevuto la vera carne della nostra umanità e fragilità. Egli,
essendo oltremodo ricco, volle tuttavia scegliere, per sé e per la sua
santissima Madre, la povertà.
All'approssimarsi della sua passione, celebrò la Pasqua con i
suoi discepoli. Poi pregò il Padre dicendo: «Padre mio, se è possibile,
passi da me questo calice» (Mt 26, 39).
Pose tuttavia la sua volontà nella volontà del Padre. E la
volontà del Padre fu che il suo Figlio benedetto e glorioso, dato per
noi e nato per noi, offrisse se stesso nel proprio sangue come
sacrificio e vittima
sull'altare della croce. Non si offrì per se stesso, non ne
aveva infatti bisogno lui, che aveva creato tutte le cose. Si offrì per i
nostri peccati, lasciandoci
l'esempio perché seguissimo le sue orme (cfr. 1 Pt 2, 21). E il
Padre vuole che tutti ci salviamo per mezzo di lui e lo riceviamo con
puro cuore e casto corpo.
O come sono beati e benedetti coloro che amano il Signore e
ubbidiscono al suo Vangelo!
E' detto infatti: «Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore e
con tutta la tua anima, e il prossimo tuo come te stesso» (Lc 10, 27).
Amiamo dunque Dio e adoriamolo con cuore puro e pura mente, perché egli
stesso questo ricerca sopra ogni cosa quando dice «I veri adoratori
adoreranno il Padre in spirito e verità» (Gv 4, 23). Dunque tutti quelli
che
l'adorano devono adorarlo in spirito e verità. Rivolgiamo a lui
giorno e notte lodi e preghiere, perché dobbiamo sempre pregare e non
stancarci mai (cfr. Lc 18, 1), e diciamogli: «Padre nostro, che sei nei
cieli» (Mt 6, 9).
Facciamo inoltre «frutti degni di conversione» (Mt 3, 8) e
amiamo il prossimo come noi stessi. Siamo caritatevoli, siamo umili,
facciamo elemosine perché esse lavano le nostre anime dalle sozzure del
peccato.
Gli uomini perdono tutto quello che lasciano in questo mondo.
Portano con sé solo la mercede della carità e delle elemosine che hanno
fatto.
E' il Signore che dà loro il premio e la ricompensa.
Non dobbiamo essere sapienti e prudenti secondo la carne, ma
piuttosto semplici, umili e casti. Non dobbiamo mai desiderare di essere
al di sopra degli altri, ma piuttosto servi e sottomessi a ogni umana
creatura per amore del Signore. E su tutti coloro che avranno fatte tali
cose e perseverato fino alla fine, riposerà lo Spirito del Signore.
Egli porrà in essi la sua dimora ed abitazione. Saranno figli del Padre
celeste perché ne compiono le opere. Saranno considerati come fossero
per il Signore o sposa o fratello o madre.
LA TENTAZIONE DI FRANCESCO
RispondiEliminaPer il mondo, quello che tu ami tanto, ormai Francesco sei tu. In un attimo sei riuscito a fare quello che nessus Papa aveva mai osato. Ti sei chiesto il perché Francesco? In un attimo hai privato il mondo del suo Santo migliore.
-"Quale Francesco?" - "Di quale Francesco parli?" - "Parli del Santo o del Papa?"
É vanitá Francesco? È vanitá o qualcos'altro? Voi diventare Santo Francesco? Perché hai cosí fretta di santificare i papi Francesco? Perché il prossimo sarai tu? Ci hai pensato un momento Francesco, uno solo, piccolissimo, mentre pronunciavi il suo nome?
Maria Luisa