Aggiornamento pervenutoci da un diretto interessato. Ringraziamo e pubblichiamo...
Scusate il ritardo.
Notizie acquisite alla fonte della Fraternità S. Pio X (FSSPX) riguardo i funerali del Capitano Erich Priebke.
Ieri
i cancelli del Priorato di Albano sono rimasti aperti fino alle 15
circa. Poteva entrare chiunque. Quando i facinorosi cattocomunisti
hanno cominciato a crescere di numero il cancellone è stato chiuso.
Una
siepe di poliziotti si è parata davanti all’ingresso. Grida belluine,
bestemmie, canti partigiani si sono levati dalla canea. Verso le 16 un
figlio del Capitano voleva entrare, ma gli è stato impedito.
Un po’ prima
Don Curzio Nitoglia, veste sempre con la talare, con un drappello di
suorine si è fatto largo nella bolgia a gomitate energiche e aiutato
dalla polizia è riuscito ad entrare insieme alle suore. Contestatissimo
perché scambiato per il parroco ( lui è semplice prete) che doveva
celebrare i funerali. Immaginate le parolacce ricevute.
Prima della
chiusura dei cancelli, una trentina di camerati e un figlio del Capitano con la famiglia erano entrati nel priorato. Verso le diciassette il
carro funebre con le spoglie del Capitano a fatica si è aperto la strada tra
la folla inferocita, eccitata dal sindaco di Albano. L’auto è stata
semi distrutta, tanto che stamattina era ancora nel priorato. Gli
addetti, cinque, sono tornati a casa dopo le due con altri mezzi.
E’
falso che il funerale non è stato celebrato. La liturgia dei defunti si è
svolta in due tempi. Prima, alle 17,30, come previsto, c’è stata la S.
Messa in nigro, senza salma, rimasta nel carro.
E’ falso che il
celebrante (il Priore Capo) si sia tolti i paramenti sacri e sia andato
via. I paramenti li ha tolti, come sempre, alla fine della
messa. L’avv. Giachini, esecutore testamentare di Priebke riguardo il
funerale, voleva che tutti i camerati fuori, man mano aumentati di
numero, partecipassero alle esequie. La polizia è stata irremovibile.
Nessuno poteva entrare. Giachini allora si è dimesso da esecutore
testamentario. Intanto fuori casino del casino.
E’ falso che un treno
speciale di nazi, affittato per il caso, era in arrivo. Non esisteva.
E’ falso che due bus di nazi sono stati fermati. Non esistevano. Sono
giunti fuori del Priorato al massimo una trentina di camerati che verso
le una, quando la salma del Capitano era partita verso l’aeroporto Pratica
di Mare, uscendo da una porta secondaria, si sono scontrati con
centinaia di sovversivi. Naturalmente hanno arrestato due camerati.
Solo a questo punto, pioveva, la polizia ha caricato e disperso i
facinorosi.
Questa mattina alle ore 6 mi sono
recato al Priorato per accompagnare un sacerdote all’aeroporto L.
Vinci. Non c’era nessuno. Il cancellone era chiuso anche con una grossa
catena con lucchetto, per sicurezza. Ho atteso fuori con la macchina.
Un’auto della polizia è passata poco dopo e mi ha chiesto soltanto se
dovevo entrare, nel caso mi avrebbero aperto il cancelletto laterale
con una chiave in loro possesso. Ho chiesto al poliziotto come mai
avessero permesso tutto quel casotto. Mi ha risposto che sono stati gli
ordini dei superiori a non farli intervenire per far svolgere i funerali
in maniera dignitosa.
Il funerale doveva
svolgersi in maniera riservata. La notizia che si svolgevano ad Albano
presso la FSSPX l’ha divulgata il sindaco, informando l’Anpi, gli
ebrei, i no global, e monnezza varia.
Infatti fino alle 15,30 nei pressi del Priorato c’erano solo poliziotti e l’atmosfera era tranquilla.
Il tam tam dei Tupamaros ha fatto il resto.
Comandante Erich Priebke: PRESENTE!
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Espriamo la nostra sincera vicinanza al Sacerdote Don Curzio Nitoglia aggredito satanicamente dall'orda comunista accorsa ad Albano...
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Penoso. La democrazia in fiera lotta contro la salma di un centenario – di Paolo Deotto...
Fonte: Riscossa Cristiana...
di Paolo Deotto
Sembra
una gara a chi riesce a fare la peggior figura. I fatti sono noti. È
morto, alla bell’età di cent’anni, quell’Erich Priebke che durante la
guerra fu ufficiale delle SS e tra gli esecutori della terribile
rappresaglia consumata alla Fosse Ardeatine.
Anzitutto ricordiamo, così, en passant,
che la tragedia della Seconda guerra Mondiale, immane sotto l’aspetto
umano, e immane porcheria quanto a responsabilità di vinti e vincitori,
terminò oltre sessantotto anni fa. Non sono pochini, ma siamo un Paese
ossessionato dalle ricorrenze e che non ha ancora chiuso la Guerra
Civile. Ricordiamo anche che la strage delle Fosse Ardeatine non sarebbe
mai avvenuta se due gappisti, partigiani comunisti, non avessero
compiuto un atto criminoso, inutile sotto il profilo militare, ma utile
solo per la guerra privata del Partito Comunista, ossia l’attentato di
via Rasella, a Roma. I due si chiamavano Rosario Bentivegna e Carla
Capponi. Nascosero in un carretto della nettezza urbana un potente
ordigno al tritolo, che esplose al passaggio di un camion che
trasportava un gruppo di militari del Reggimento di Polizia “Bozen”. Si
trattava di altoatesini, truppa non combattente ma di presidio e, giusto
per dissipare un’altra ricorrente falsità, non si trattava di “SS”, in
quanto la sigla “SS” era stata imposta da Himmler a tutti i Reggimenti
di Polizia. Erano soldati di età avanzata e così mostruosamente crudeli
che si rifiutarono di partecipare alla rappresaglia, che infatti fu
compiuta da personale delle SS (quelle vere). Per chi volesse saperne di
più, consigliamo vivamente il libro dello storico Lorenzo Baratter, “Storia dei reggimenti di polizia sudtirolesi”.
L’attentato di via Rasella causò la
morte di 33 militari tedeschi e di almeno due civili (alcune fonti
dicono quattro; uno era un ragazzo di 13 anni), che ebbero la sfortuna
di passare in via Rasella al momento dell’esplosione. Gli attentatori
si guardarono bene dal consegnarsi ai tedeschi. Se ne stettero nascosti,
quieti quieti, né potevano ignorare le feroci usanze tedesche. La
rappresaglia era prevedibilissima. Ma Il Bentivegna e la Capponi, da
buoni comunisti, pensarono alla loro pelle, e non a quella del popolo.
Dopo la guerra ebbero carriera politica, posti in Parlamento e
inserimento nel Pantheon degli eroi della patria!
UNA DELLE VITTIME DEL VILE ATTENTATO "PARTIGIANO COMUNISTA" DI VIA RASELLA...
Per chiudere questo breve quadretto
retrospettivo, è bene ricordare anche che, a fronte della totale crudele
inutilità dell’attentato, il Partito Comunista ebbe comunque dei
vantaggi. Guarda caso, tra i prigionieri prelevati dal carcere romano e
uccisi alle fosse Ardeatine c’erano tutti i principali capi della
resistenza anti-nazista ma anche anti-comunista, arrestati pochi giorni
prima, tra cui il generale Calvi di Bergolo. Curioso, vero? I comunisti
con una sola bomba soddisfecero le loro brame di sangue, mandarono agli
altri partiti del CLN il solito avviso mafioso (siamo i più forti e non
abbiamo pietà) e ottennero anche l’eliminazione di altri partigiani
“concorrenti scomodi”. Tutto casuale, è ovvio…
Fine dell’inciso storico, necessario
però per tenere a mente un fatto essenziale: senza la porcheria di via
Rasella, non ci sarebbe stata la strage delle fosse Ardeatine. Ma anche a
porcheria consumata era ancora possibile evitarla: se gli attentatori
fossero stati persone oneste, avrebbero affrontato le responsabilità del
loro gesto. Ma erano comunisti, quindi la coscienza l’avevano già
eliminata da tempo e per il loro atto criminoso pagarono gli innocenti.
E veniamo a oggi, a Priebke. Questi ha
cent’anni e muore, e in un Paese civile non avrebbe nemmeno “fatto
notizia”. Priebke era uno degli ultimi rottami di un’epoca di follia
generalizzata, i cui protagonisti sono ormai quasi tutti, per ragioni
anagrafiche, passati a miglior vita. Ma ecco che scatta l’ossessione e si superano le soglie del ridicolo.
Il Comune di Roma si oppone ai funerali solenni! Che nessuno aveva mai
prospettato, sia detto per inciso. La comunità ebraica non vuole nemmeno
che la salma di Priebke sia sepolta a Roma. Si dice, e ripeto si dice,
che il Vicariato dell’Urbe abbia rifiutato i funerali; ma c’è anche chi
dice che finora “non ne ha avuto notizia”, anche perché i funerali
vengono organizzati a livello parrocchiale. Prefetto e Questore si
mettono all’erta per evitare disordini. Certo, quattro deficienti che si
vogliano esibire nel saluto nazista possono sempre esserci, ma che
rappresentino un reale ”pericolo per l’ordine pubblico”, suvvia, siamo
seri, con qualche celerino e due manganellate li si rimanda a casa…
inevitabile mobilitazione generale di tutta la galassia sinistra, a
difesa di Roma “antinazifascista”. Inoltre, orrore orrore, i funerali,
da tenersi, pare, martedì prossimo, giorno 15, verrebbero a coincidere
con l’anniversario della deportazione degli ebrei romani da parte dei
tedeschi. Insomma, Priebke ha sbagliato anche la data di morte.
Alt. Fermiamoci un attimo! Signori, ci
rendiamo conto che stiamo parlando dei funerali di un vecchio di cento
(dicasi 100) anni? Ci rendiamo conto che almeno la morte del “nemico”
dovrebbe far cessare l’odio? No, evidentemente c’è chi non se ne rende
conto, e cade nel ridicolo.
Il comune di Roma. Il sindaco è il fiero
democratico Ignazio Marino. Amen, Roma ne ha sopportate di cose, che
non morirà per un quinquennio di Marino. Comunque il signor sindaco
rappresenta l’autorità, le istituzioni, la legittimità, eccetera.
Ebbene, una cosiddetta “società civile”
che ogni giorno uccide circa 300 suoi figli, che finora, da quando
esiste la nefasta legge 194 ne ha già uccisi sei milioni, è una società
che ha perso ogni moralità, non è abilitata a dar giudizio su nulla e su
nessuno. Più in generale, uno Stato nel cui governo siede una donna
che, per sua stessa ammissione, ha sulla coscienza l’uccisione di oltre
11.000 bambini, operata nella famosa associazione per delinquere
denominata “CISA”, è uno Stato che non ha più moralità. E allora
permettetemi di dire che è quantomeno grottesco che le prostitute
lancino la campagna per la verginità. Prima cambino mestiere, almeno.
Questa “autorità” non ha più alcuna
legittimazione ed è un’autorità da subire e da sopportare, almeno finché
non si renda necessario ribellarsi, ipotesi per nulla peregrina se si
considera che rischiamo di avere quanto prima anche in Italia la legge
liberticida e contronatura sulla cosiddetta omofobia.
In buona sostanza: una “autorità” (o se
preferite “le istituzioni”) delegittimata e immorale, con quale faccia
di bronzo vuole impartire elezioni di morale? Ma questi signori che oggi
pontificano pensano di essere tanto più puliti di Erich Priebke? Ma
come potete pontificare su “offesa a Roma”, quando voi offendete ogni
giorno la moralità, la natura stessa, l’ordine voluto dal Creatore?
Ma anche l’atteggiamento della comunità
ebraica mi pare francamente inopportuno. Quando Riccardo Pacifici
dichiara “non vivrei serenamente sapendo che la tomba di Priebke è a
Roma”, mi pare opportuno ricordargli che dentro la tomba c’è un morto,
non un vivo in grado di nuocere. È possibile che gli ebrei debbano
continuare, a settant’anni di distanza, a vivere con l’ossessione
dell’Olocausto? Solo i cretini negano che ci sia stato, e per favore non
si venga a raccontare che esiste seriamente un rischio di antisemitismo
in Italia. Non ci fu un vero antisemitismo nemmeno ai tempi delle
famigerate leggi razziali del 1938, non saranno oggi i quattro imbecilli
di cui parlavamo sopra, che giocano a fare i nazisti, un vero pericolo.
Può essere un pericolo oggi una lapide su cui di sicuro ben pochi
verranno a mettere un fiore?
L’ossessione della vendetta infinita non
giova alla popolarità di nessuno e non è sentimento di giustizia. Se
veramente fosse sete di giustizia, che dire allora di tutti i governi
europei che si rifiutavano di accogliere gli ebrei che dopo l’editto di
Monaco del 1935 iniziarono a lasciare la Germania? Che dire degli
Alleati, che non potevano, almeno nell’ultimo anno di guerra, ignorare
la realtà dei capi di sterminio, e non mossero un dito? Per favore,
cerchiamo di essere seri, consegniamo alla Storia un periodo scellerato e
rendiamoci conto che al giorno d’oggi la vita umana è talmente tenuta
in nessun conto che non esiste un rischio antisemitismo, bensì un
rischio di caos e barbarie totali.
Non diciamo nulla circa i funerali
religiosi, perché le notizie in argomento sono tutt’altro che chiare. Il
Vicariato dell’Urbe ha detto “di non essere al corrente”, non ha detto
che “non vuole” che siano celebrati i funerali di Priebke. Da quanto
abbiamo letto, Priebke aveva il permesso di lasciare gli arresti
domiciliari per andare a fare la spesa e per andare a Messa. Se ne
deduce che fosse cattolico. Si era pentito del suo passato? Solo Dio lo
sa, e l’eventuale confessore, che non può certo farne parole con alcuno.
Vedremo; è inutile ragionare su ciò che
ancora non è chiaro. Mi limito a notare che in una Chiesa che, ahimè, ha
visto Cardinali dare impunemente il Corpo di Nostro Signore a un
travestito, dichiaratamente buddista, che si è presentato all’altare in
abito da lavoro, in una Chiesa che ha permesso a un Don Gallo di fare
cose pazzesche ma che in compenso sta smantellando un Ordine di grande
spiritualità come i Francescani dell’Immacolata, in una Chiesa in tali
condizioni, dicevo, è possibile anche che si neghino i funerali per
“opportunità politica”, visto che l’applauso del mondo sta conoscendo
gran popolarità in alto loco.
BAGNASCO AMMINISTRA SACRILEGALMENTE LA COMUNIONE AL PERVERTITO "LUXURIA E COMPANY" DURANTE IL FUNERALE SACRILEGO DELL'ERETICO DON GALLO...
Ma per la Chiesa possiamo pregare e
sappiamo che lo Spirito Santo interviene, con i tempi e i modi decisi da
una Saggezza che è – grazie al Cielo – ben superiore alla nostra.
Invece alla pletora di autorità civili,
rappresentanti della costituzione, associazioni di cariatidi tipo ANPI
(suvvia, non sarò solo io a invecchiare…), difensori della legalità
repubblicana, e rappresentanti della comunità ebraica mi sento solo di
dire: per favore, riacquistate il senso del ridicolo, se volete che la
gente possa ancora prendervi sul serio. È morto un uomo di cento anni e
probabilmente la cosa sarebbe passata tra le notizie di second’ordine se
non fosse iniziata questa grottesca gara a chi è più antinazista.
Per favore, cerchiamo di essere seri.
Parce sepulto. Non sputate su un morto; quell’appuntamento lo abbiamo
tutti e sarebbe assai meglio se ognuno si preoccupasse di arrivarci con
la propria coscienza a posto…
Non si tratta di sputare su di un morto, ma di rispettare la memoria di quanti senza nessuna colpa sono stati uccisi per vendetta.
RispondiEliminaLa decisione della Fraternità di ospitare la salma di Priebke (si poteva celebrare il funerale senza salma e in maniera assolutamente riservata), equivale ad assolvere non tanto il peccatore, ma l'atto brutale di vendetta posto in essere dai nazisti.
L'eccidio delle Fosse Ardeatine c'è stato senza ombra di dubbio e chi lo attuò è stato tra gli altri Priebke. Assolvere Priebke significa assolvere il nazismo.
Molte altre volte la Fraternità ed anche Mons. Lefevbre hanno aiutato e nascosto dei criminali di guerra. Mi riferisco a Poul Touivier,al Boia di Lione e a moltissimi altri.
Questo mi suggerisce, sicuramente sbagliando, un certo collateralismo col nazismo.
Io ho sicuramente torto, ma l'impressione è questa!
Povero ignorante mentecatto vai a scrivere le tue scemenze d'anonimo da altre parti oppure, meglio, segui il consiglio sopra !
EliminaQuesto commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
EliminaPotrà giovare sapere chi sia stato, e soprattutto come morì, il padre di Mons. Lefebvre, vale a dire il padre del fondatore della FSSPX:
Elimina«Una settimana più tardi [dello sbarco in Normandia (6 giugno 1944)], il “Nord libre” annunciava la morte del signor René Lefebvre, padre del nostro missionario [in Gabon]. Sin dalla dichiarazione di guerra, aveva ripreso servizio presso i servizi d’informazione belgi; poté trasmettere informazioni, alloggiare presso di sé soldati evasi e civili che desideravano arruolarsi in Inghilterra e dirigerli verso la loro destinazione. Arrestato dalla Gestapo il 21 aprile 1941, venne incarcerato. Nella sua ultima lettera, datata 9 settembre 1941, scriveva alla sua famiglia e ai suoi amici: “Sapete che io muoio da cattolico francese, monarchico, perché per me è con l’istituzione di monarchie cristiane che l’Europa, il mondo intero possono trovare stabilità, la pace autentica”. Condannato a morte a Berlino ilo 28 maggio 1942 per “accordi segreti col nemico e reclutamento di giovani in grado di imbracciare le armi contro il Reich tedesco”, venne infine rinchiuso nel carcere di Sonnenburg. Incaricato di confezionare scarpe con della paglia umidificata che gli tagliava le dita, staccando a brandelli la pelle, giunse a sabotare il suo lavoro: egli restava patriota. Il freddo, l’umidità, i foruncoli non poterono vincere né la sua pietà – recitava senza tregua il rosario – né la sua fiducia nella vittoria della sua patria. Fu per un’emiplegia seguita da una sincope, per la quale il guardiano lo pestò di santa ragione, che egli morì, nel febbraio del 1944, da autentico “partigiano” e eroico artigiano di una libertà francese riconquistata (“Un padre e una madre”, breve biografia dei genitori di Mons. Lefebvre, Bulle 1993; “Fideliter”, n. 11, pp. 17-19)». (B.T. de Mallerais, “Mons. M. Lefebvre. Una vita”, Chieti 2005, pp. 154-155).
Infinite grazie Johannes!
EliminaQuesta testimonianza che hai postato sul Papà di Mons. Lefebvre mi ha molto toccato, è veramente edificante, e fa comprendere la forte tempra cattolica di quella cristiana famiglia. E si comprende meglio anche la limpida e zelante personalità di Monsignore.
Ancora grazie
Un'aula di retorica dal filosofo Anonimo 1 di genere giudiziario ma di scuola eristica superba.
RispondiEliminaDall'argomento vendetta é partito subito alla persuasione di assolvere il nazismo, addirittura di collateralismo...
A momenti mi inganna e mi dispiace che si sia tanto impressionato da non essere piú sicuro sulle sue linee filosofiche...
Anonimo 2 e mardunolbo, per evitare il dissesto ecologico non date questi consigli a Anonimo 1, se quello che pensa e scrive giá fa tanto schifo, figuriamoci quello che pensa e escreta da ció che usa come entrata posteriore.
"tutti figli dalla Madonna (per gli storici donna ripudiata e messa incinta da un centurione romano)"...
RispondiEliminaPuò citare gli storici da cui ha acquisito questa certezza? E le opere da loro scritte? Almeno per valutarne la loro attendibilità...
Albino
Sono le notissime bestemmie ebraiche - e fa bene si ricordi da dove vengano - smascherate dai testi orginali, dopo che dai Padri della Chiesa, e nonostante le accortezze editoriali rabbiniche, dal celebre Mons. Justinas Bonaventura Pranaitis, "prete cattolico lituano docente di Teologia e di lingua ebraica all'Accademia Ecclesiastica e Imperiale della Chiesa cattolica di San Pietroburgo, in Russia". (www.crisinellachiesa.it). Egli stesso ne mappa l'immonda fonte: "Cfr. Talmud di Gerusalemme, Aboda Zara, cap. II e Sciabb. cap. XIV Bet Iacob 127 a.; ib., Lib. IV".
EliminaGrazie sig. Johannes per la precisazione, anche perchè chi come me non è tanto ferrato con gli studi teologici, rischia seriamente di cadere vittima di queste trappole, che continuamente vengono tese dai detrattori di questo sito.
EliminaCordialmente,
Albino
Rinnoverei in tal senso tutte le mie simpatie al caro don Curzio condividendo comunque quanto ben vide e annotò già nel 2010 lucidamente Andrea Carancini nel suo blog (http://andreacarancini.blogspot.it/2010/07/don-curzio-nitoglia-e-diventato-nazista.html).
RispondiEliminaIl Nazionalsocialismo tedesco - che era e rimane un movimento socialista di marca neopagana intrinsecamente cattivo, e che per tale è stato definito (Pio XI, Mit brennender Sorge, 14 marzo 1937; Pio XII, Nell'accogliere, 2 giugno 1945) - non poteva pregiudicare di per sé negativamente la condotta di un ufficiale che, a prescindere dall’orientamento ideologico del Governo tedesco, agisse in stato di guerra dichiarata, in situazione di pericolo, secondo il proprio dovere ed in base alle regole di rappresaglia consuetudinariamente ammesse, per tali recepite dal diritto internazionale e preventivamente dichiarate a risarcimento di un'offesa subita da parte dell'esercito occupante (che almeno nello specifico non furono indiscriminatamente applicate, alla maniera per intenderci dei bombardamenti criminali degli Alleati anche dopo l'armistizio).
Ciò detto, non possono rifiutarsi per principio sacramenti e rito delle esequie ad un cattolico, il quale non può certo considerarsi un pubblico peccatore per aver inteso svolgere durante la guerra (quando tra l'altro cattolico comunque ancora non era) il proprio dovere riconosciuto di soldato, in ottemperanza di un ordine di esecuzione di rappresaglia legittimamente impartitogli, e per il quale non si procedette contro di lui nemmeno nel ’48 stralciando già in istruttoria i capi di imputazione (Cf. Sentenza n. 631, del Tribunale Militare Territoriale di Roma, in data 20.07.1948, in cui tra l’altro vien detto che "Dall'accennato rapporto sussistente fra il movimento partigiano e lo Stato italiano deriva che in conseguenza dell'atto illegittimo di Via Rasella, lo Stato occupante aveva il diritto di agire in via di rappresaglia").
Sul piano biografico, una giusta intenzione ribadita proprio nell'intervista di luglio 2013 dallo stesso Priebke, e che gli andrebbe onestamente riconosciuta : "Tutti gli atti di violenza indiscriminata contro le comunità, senza che si tenga conto delle effettive responsabilità individuali, sono inaccettabili, assolutamente da condannare. Quello che è successo agli indiani d’America, ai kulaki in Russia, agli italiani infoibati in Istria, agli armeni in Turchia, ai prigionieri tedeschi nei campi di concentramento americani in Germania e in Francia, così come in quelli russi, i primi lasciati morire di stenti volutamente dal presidente americano Eisenhower, i secondi da Stalin. Entrambi i capi di Stato non rispettarono volutamente la convenzione di Ginevra per infierire fino alla tragedia. Tutti episodi, ripeto, da condannare senza mezzi termini, comprese le persecuzioni fatte dai tedeschi a danno degli ebrei; che indubbiamente ci sono state. Quelle reali però, non quelle inventate per propaganda".
I veri responsabili delle Ardeatine furono coscientemente, e in tutta obiettività, i terroristi stalinisti dell'epoca, suffragati dai sedicenti e vili membri della “Giunta militare” di allora, che ricevettero encomi per essersela defilata alla chetichella dopo il misfatto – come invece, si sa, non fece l’eroico e stupendo carabiniere Salvo D’Acquisto – e progettato da pari loro premeditatamente sin dall’inizio di farla scontare a quelli che furono giustiziati al posto loro.
Johannes sei un deficiente. Circa la Madonna i testi più antichi sono proprio ebraici, mentre le smentite riguardano documenti successivi o vertono su basi teologiche. Circa poi giustificare la rappresaglia sei patetico, un fascistello che comunque non conta ulla.
EliminaSto ancora aspettando che mi citi tali testi e i loro autori, anonimo...
EliminaAlbino
Non avevamo alcun dubbio, anonimo del cappero, che i testi più antichi vomitanti simili bestialità sulla Madre Santissima di Dio, fossero ebraici. Cioè di quella risma di ebrei che
Elimina- non contenti di essere stati i mandanti dell'uccisione del loro Messia e Signore,
- non contenti di aver rinnegato Jahvè quando dissero a Pilato: "Non abbiamo altro Re all'infuori di Cesare!",
- non contenti di aver definitivamente abbandonato Dio, la Legge mosaica e la religione ebraica quando ne crearono un'altra fittizia e demoniaca (quella "giudaica", che è l'unica attuale religione degli ebrei), mettendo per iscritto le loro male interpretazioni dell'Antico Testamento tramandate a voce fino al II sec. d.C. e poi decodificate nel maledetto libro del Talmud,
- non contenti di aver imposto al loro popolo tutte le loro rabbiniche panzane infarcite di paganesimo orientale, di esoterismo e di magia,
- si sono anche premurati di calunniare, insultare e bestemmiare nei modi più abbietti, degni solo di loro stessi, il loro stesso Messia e la sua Santissima Madre, inventando di sana pianta le peggiori fantasie, frutto di cervelli in cui la menzogna e la malvagità sono di casa per costituzione propria.
Fai il sacrosanto piacere di portare le tue arcinote, stantie e deliranti PORCHERIE EBRAICHE da un'altra parte.
grazie mille Johannes delle precisazioni che avrei voluto inserire nei commenti, ma mi ha preceduto!
RispondiEliminaNon importa ! IMPORTANTE è denunciare la verità anche se fa male, tanto male ai mentitori, come questo blog fa da sempre.
Piena solidarietà a Don Curzio che è uno dei pochi veri "Sacertodi".
RispondiEliminaHa dimostrato grande coraggio.
Gli individui che lo hanno aggredito sono solo escrementi.
Bellissima l'intervista rilasciata dal capitano!
Requiescat in pace!
Don Curzio è stato zitto zitto in questo periodo con Bergoglio, detto papa, ma si è riscattato officiando una messa di requiem per un soldato di 60 anni fa, morto portandosi dietro tutte le sue amarezze, pentimenti ed umiliazioni cagionate da istituzioni italiane ipocrite.
RispondiEliminaRipeto: Mariam era una donna allontanata dai suoi ( il giudizio era simile a quello su di una prostituta) che si accompagnava al vecchio Giuseppe ed ebbe un figlio da un soldato romano. Testi di poco successivi (i più antichi) lo riportano, senza alcun giudizio o acrobazia "teologica". Ed è quello che insegno nelle mie classi.
RispondiElimina... ed ovviamente il Talmud di Gerusalemme (iniziato sembra intorno al 70 d.C. ed ultimato già nel 425 c.) non si interesserebbe di emettere giudizi di sorta - essendo un testo eminentemente precettistico - né potrebbe essere in alcun modo definito "un'acrobazia teologica", redatto com'è esclusivamente da rabbini (come lo fu quel vero e proprio anti-Vangelo delle Toledòt Yesu risalente già al II sec.), vero? ... o pretenderebbe di risalire all'opera di qualche illustre alfiere del positivismo storiografico già a quell'epoca?
EliminaRisum teneatis amici?
Spero che uno di quei poveri studenti trovi un padre o una madre che gli spieghi chi sia in realtà il suo confuso "insegnante" riciclaticcio, prima cioè che da solo lo capisca troppo tardi da grande sulla propria pelle.
Miriam di Nazareth "i suoi" non li aveva più da molti anni, poiché i suoi genitori, già in età avanzata quando la generarono, morirono mentre Lei viveva nel Tempio di Gerusalemme, come conveniva a tutte le giovani vergini discendenti dalla stirpe regale di Davide, che entravano a vivere nel Tempio, ricevendo l'istruzione sulle Sacre Scritture, e ne uscivano solo quando, per discernimento e volontà del Sommo Sacerdote, andavano in spose.
EliminaEh sì, perché suo Padre, Gioacchino, era della Stirpe di Re Davide, mentre Anna madre di Miriam discendeva da Aronne, quindi era della stirpe sacerdotale di Levi.
Miriam entrò nel Tempio di Gerusalemme alla prematura età di tre anni e vi entrò per libera e determinata volontà propria, poiché la Sede della Sapienza fin dai suoi primi anni era invincibilmente attratta dallo Spirito di Dio, che potentemente la chiamava a Sé. Nel Tempio Maria pregava, studiava le Scritture, meditava insieme alla sua vecchia Maestra Anna di Fanuel (nominata nel Vangelo di Luca assieme al vecchio Simeone, quando entrambi profetizzarono sulla sorte di Bambino portato al Tempio, e lodavano Dio perché la salvezza aveva finalmente visitato Israele) ed uscì dal Tempio a circa quattordici anni, quando il Sommo Sacerdote decise che era tempo che andasse in sposa ad un figlio di Davide...e la Provvidenza con un prodigio indicò, tra i tanti pervenuti per essere scelti, il GIOVANE Giuseppe di Davide, che già conosceva Maria poiché anch'egli di Nazareth e perché conoscente e vicino di casa di Gioacchino ed Anna, il quale quando Miriam venne alla luce aveva circa diciotto anni e fu lui, giovanissimo falegname, a costruire per Lei la culla che l'avrebbe accolta alla sua nascita.
Quindi, se ho ben capito, i famosi "storici" da lei citati sarebbero in realtà il Talmud, che tutto può essere definito tranne che un testo storico, e per di più pieno di menzogne, smascherate ripetutamente nei secoli. A questo punto anonimo, continuo a credere nei Vangeli e nella Chiesa Cattolica. Ma non avevo dubbio che alla fine la questione si sarebbe risolta in tal modo.
EliminaAlbino
Ecco, la mia ignoranza ! Non sapevo queste informazioni su Maria, che me la rendono ancora più cara.
RispondiEliminaGrazie A.Rita, per merito del "confuso" (ma per me è solo un maligno miscredente) hai diffuso informazioni che non conoscevo