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giovedì 22 maggio 2014

"E di tutti i peccati miei, perché ho offeso voi bontà infinita, me ne pento con tutto il cuore e me ne dispiace. Propongo prima morire, che più disgustarvi, colla grazia vostra, che vi cerco per ora e sempre. E propongo ancora di ricevere i santi sacramenti in vita ed in morte".

OPERA DI SANT’ALFONSO MARIA DE LIGUORI, DOTTORE DELLA CHIESA.

“Massime eterne cioè meditazioni per ciascun giorno della settimana”

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Atti cristiani prima dell’inizio delle meditazioni
Dio mio, verità infallibile, perché voi l’avete rivelato alla santa Chiesa, io credo tutto quello che la santa Chiesa mi propone a credere. Credo che voi siete il mio Dio, Creatore del tutto, che per un’eternità premiate i giusti col paradiso, e castigate i peccatori coll’inferno. Credo che voi siete uno nell’essenza, e trino nelle persone, cioè Padre, Figliuolo, e Spirito-Santo. Credo l’incarnazione e morte di Gesù-Cristo. Credo finalmente tutto quello che crede la santa Chiesa. Vi ringrazio d’avermi fatto cristiano, e mi protesto che in questa santa fede voglio vivere e morire.
Dio mio, fidato nelle vostre promesse, perché voi siete potente, fedele e misericordioso, spero per li meriti di Gesù-Cristo il perdono de’ miei peccati, la perseveranza finale e la gloria del paradiso.
Dio mio, perché voi siete bontà infinita, degno d’infinito amore, v’amo con tutto il cuore mio sopra ogni cosa. E di tutti i peccati miei, perché ho offeso voi bontà infinita, me ne pento con tutto il cuore e me ne dispiace. Propongo prima morire, che più disgustarvi, colla grazia vostra, che vi cerco per ora e sempre. E propongo ancora di ricevere i santi sacramenti in vita ed in morte.

Meditazione per la Domenica – DEL FINE DELL’UOMO
Considera anima mia, come quest’essere che tu hai, te l’ha dato Dio, creandoti a sua immagine, senza tuo merito: ti ha adottato per figlio col santo battesimo: ti ha amato più che da padre, e ti ha creato, acciò l’amassie servissi in questa vita, per poi goderlo in eterno in paradiso. Sicché non sei nato, né dei vivere per godere, per farti ricco e potente, per mangiare, per bere e dormire come i bruti, ma solper amare il tuo Dio, e salvarti in eterno. E le cose create te l’ha date il Signore in uso, acciocché t’aiutassero a conseguire il tuo gran fine. O me infelice, che a tutt’altro ho pensato, fuorchéal mio fine! Padre mio, per amore di Gesù fa ch’io cominci una nuova vita, tutta santa e tutta conforme al tuo divino volere.
Considera, come in punto di morte sentirai gran rimorsi, se non hai atteso a servire Dio. Che pena, quando alla fine de’ giorni tuoi ti avvederai che non ti resta altro in quell’ora, che un pugno di mosche, di tutte le ricchezze, grandezze, glorie e piaceri! Stupirai, come per vanità e cose da niente hai perduta la grazia di Dio e l’anima tua, senza poter rifare il mal fatto; né vi sarà più tempo da metterti nel buon cammino. O disperazione! O tormento! Vedrai allora quanto valga il tempo, ma tardi. Lo vorresti comperare col sangue, ma non potrai. O giorno amaro per chi non ha servito ed amato Dio.
Considera, quanto si trascura questo gran fine. Si pensa ad accumulare ricchezze, si pensa a banchettare, a festeggiare, a darsi bel tempo: e Dio non si serve, ed a salvar l’anima non si attende, e ‘l fine eterno si tiene per bagattella! E così la maggior parte de’ cristiani, banchettando, cantando e sonando se ne va all’inferno. Oh se essi sapessero che vuol dire inferno! O uomo, stenti tanto per dannarti, e nulla vuoi fare per salvarti! Moriva un segretario di Francesco re d’Inghilterra, e moriva dicendo: Misero me! ho consumato tanta carta per iscrivere le lettere del mio principe, e non ho speso un foglio per ricordarmi de’ miei peccati, e farmi una buona confessione! Filippo III re di Spagna dicea morendo: Oh fossi stato a servire Dio in un deserto, e non fossi stato mai re! Ma che servono allora questi sospiri, questi lamenti? Servono per maggior disperazione. Impara tu a spese d’altri a vivere sollecito di tua salute, se non vuoi cadere nella medesima disperazione. E sappi che quanto fai, dici e pensi fuor del gusto di Dio,tutto è perduto. Su via è tempo già di mutar vita. Che vuoi aspettare il punto della morte a disingannarti? alle porte dell’eternità, sulle fauci dell’inferno, quando non v’è più luogo di emendare l’errore? Dio mio, perdonami.Io t’amo sopra ogni cosa. Mi pento d’averti offeso sopra ogni male.
Maria, speranza mia, prega Gesù per me.

Meditazione per lo lunedì – DELL’IMPORTANZA DEL FINE
Considera uomo, quanto importi conseguire il tuo gran fine: importa il tutto; perché, se lo conseguisci e ti salvi, sarai per sempre beato, godrai in anima e in corpo ogni bene: ma se lo sgarri, perderai anima e corpo, paradiso e Dio: sarai eternamente misero, sarai per sempre dannato. Dunque questo è il negozio di tutti i negozi, solo importante, solo necessario, il servire Dio e salvarsi l’anima. Onde non dire più, cristiano mio: Ora vo’ soddisfarmi, appresso mi darò a Dio, e spero salvarmi. Questa speranza falsa oh quanti ne ha mandati all’inferno, i quali pure diceano così, ed ora son dannati, e non ci è più rimedio per essi! Qual dannato volea proprio dannarsi? Ma Dio maledice chi pecca per la speranza del perdono: «Maledictus homo qui peccat in spe».Tu dici, voglio far questo peccato e poi me lo confesso. E chi sa, se avrai questo tempo? Chi t’assicura, che non morirai di subito dopo il peccato? Frattanto perdi la grazia di Dio, e se non la trovi più? Dio fa misericordia a chi lo teme, non a chi lo disprezza: «Et misericordia eius timentibus eum» (Luc. I). Né dire più, tanto mi confesso due peccati, quanto tre: no, perché Dio due peccati ti perdonerà, e tre no. Dio sopporta, ma non sopporta sempre: «In plenitudine peccatorum puniat» (2. Mach. 5). Quando è piena la misura, Dio non perdona più, o castiga colla morte, o con abbandonar il peccatore, sì che da peccato in peccato se n’anderà all’inferno, castigo peggiore della morte. Attento, fratello, a questo ch’ora leggi. Finiscila, datti a Dio. Temi che questo sia l’ultimo avviso, che Dio ti manda. Basta quanto l’hai offeso. Basta quanto egli t’ha sopportato. Trema che ad un altro peccato mortale che farai, Dio non ti perdonerà più. Vedi che si tratta d’anima, si tratta d’eternità. Questo gran pensiero dell’eternità quanti ne ha cavati dal mondo, e gli ha mandati a vivere ne’ chiostri, ne’ deserti e nelle grotte! Povero me, che mi trovo di tanti peccati fatti? il cuore afflitto, l’anima aggravata, l’inferno acquistato, Dio perduto. Ah Dio mio e Padre mio, legamiall’amor tuo.
Considera, come quest’affare eterno è lo più trascurato. A tutto si pensa, fuorché a salvarsi. Per tutto v’è tempo, fuorché per Dio. Si dica ad un mondano che frequenti i sacramenti, che si facciamezz’ora d’orazione il giorno, risponde: Ho figli, ho nipoti, ho possessioni, ho che fare. Oh Dio, e non hai l’anima? Impegna pur le ricchezze, chiama i figli, i nipoti che ti diano aiuto in punto di morte, e ti caccino dall’inferno, se vai dannato. Non ti lusingare di poter accordare Dio e mondo, paradiso e peccati. Il salvarsi non è negozio da trattarlo alla larga; bisogna far violenzaa te stesso, bisogna farti forza, se vuoi guadagnarti la corona immortale. Quanti cristiani si lusingavano che appresso avrebbero servito Dio, e si sarebbero salvati, ed ora stanno nell’inferno! Che pazzia, pensar sempre a quello che finisce così presto, e pensar tanto poco a quello che non ha mai da finire! Ah cristiano, pensa a’ casi tuoi! Pensa che fra poco sloggerai da questa terra, ed anderai alla casa dell’eternità! Povero te, se ti danni! Vedi che non ci potrai rimediare più.
Considera cristiano, e dì: Un’anima ho, se questa mi perdo, ho perduto ogni cosa: un’anima ho, se a danno di questa mi guadagno un mondo, che mi serve? se divento un grand’uomo, e mi perdo l’anima, che mi giova? Se accumulo ricchezze, se avanzo la casa, se ingrandisco i figli, e mi perdo l’anima, che mi giova? Che giovarono le grandezze, i piaceri, le vanità a tanti che vissero nel mondo, ed ora sono polvere in una fossa, e confinati già nell’inferno? Dunque, se l’anima è mia, se un’anima ho, se la sgarro una volta, l’ho sgarrata per sempre; deggio ben pensare a salvarmi. Questo è un punto, che troppo importa. Si tratta di essere o sempre felice, o sempre infelice. O mio Dio, confesso e mi confondo che finora sono vivuto da cieco, sono andato così lontano da te, non ho pensato a salvare quest’unica anima mia. Salvami, o Padre, per Gesù-Cristo: mi contento di perder ogni cosa, purché non perda voi, mio Dio.
Maria, speranza mia, salvami tu colla tua intercessione.

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Meditazione per lo martedì – DEL PECCATO MORTALE
Considera, come tu creato da Dio per amarlo, con ingratitudine d’inferno te gli sei ribellato, l’hai trattato da nemico, hai disprezzata la sua grazia, la sua amicizia. Conoscevi che gli davi un gran disgusto con quel peccato, e l’hai fatto? Chi pecca, che fa? volta le spalle a Dio, gli perde il rispetto, alza la mano per dargli uno schiaffo, affligge il cuore di Dio: «Et afflixerunt spiritum sanctum eius (Is. 63)».
Chi pecca, dice a Dio col fatto: Allontanati da me, non ti voglio ubbidire, non ti voglio servire, non ti voglio riconoscere per mio Signore: non ti voglio tenere per Dio: il mio Dio è quel piacere, quell’interesse, quella vendetta. Così hai detto nel tuo cuore, quando hai preferita la creatura a Dio. S. Maria Maddalena de’ Pazzi non sapea credere, come un cristiano potesse ad occhi aperti far un peccato mortale; e tu che leggi, che dici? Quanti n’hai commessi? Dio mio, perdonami, abbi pietà di me. Ho offeso te, bontà infinita: odio i peccati miei: t’amo, e mi pento d’averti ingiuriato a torto, o Dio mio, degno d’infinito amore.
Considera, come Dio ti dicea, quando peccavi: Figlio, io sono il tuo Dio, che ti creai dal niente, e ti ricomprai col mio sangue; io ti proibisco di far questo peccato sotto pena della mia disgrazia. Ma tu peccando, dicesti a Dio: Signore, io non voglio ubbidirti, voglio pigliarmi questo gusto, e non m’importa che ti dispiace, e che perdo la tua grazia. «Dixisti, non serviam». Ah mio Dio, e ciò l’ho fatto più volte! come mi avete sopportato? Oh fossi morto prima che avervi offeso! Io non voglio più disgustarvi: io vi voglio amare, o bontà infinita. Datemi voi perseveranza. Datemi il vostro santo amore.
Considera, che quando i peccati giungono a certo numero, fanno che Dio abbandoni il peccatore: «Dominus patienter exspectat, ut cum iudicii dies advenerit, in plenitudine peccatorum puniat» (2. Mach. 6.14). Se dunque, fratello mio, sarai di nuovo tentato di peccare, non dire più: Poi me lo confesso. E se Dio ti fa morire allora? e se Dio ti abbandona? che ne sarà di te per tutta l’eternità? Così tanti si son perduti. Pur essi speravano il perdono, ma è venuta la morte, e si son dannati. Trema che lo stesso non avvenga a te. Non merita misericordia chi vuol servirsi della bontà di Dio per offenderlo. Dopo tanti peccati che Dio t’ha perdonati, giustamente hai a temere che ad un altro peccato mortale che farai, Dio non ti perdoni più. Ringrazialo che t’ha aspettato finora. E fa in questo punto una forte risoluzione di soffrir prima la morte che fare un altro peccato. Dì sempre da ogg’innanzi: Signore, basta quanto v’ho offeso; la vita che mi resta, non la voglio spendere a più disgustarvi (no, che voi non ve lo meritate), la voglio spendere solo ad amarvi, ed a piangere l’offese che v’ho fatte. Me ne pento con tutto il cuore. Gesù mio, vi voglio amare, datemi forza.
Maria, Madre mia, aiutatemi. Amen.

Meditazione per lo mercoledì – DELLA MORTE
Considera, come ha da finire questa vita. È uscita già la sentenza: hai da morire. La morte è certa, ma non si sa quando viene. Che ci vuole a morire? Una goccia che ti cade sul cuore, una vena che ti si rompe nel petto, una suffogazione di catarro, un torrente impetuoso di sangue, un animaletto velenoso che ti morde, una febbre, una puntura, una piaga, un’inondazione, un terremoto, un fulmine, un lampo basta a levarti la vita. La morte verrà ad assalirti, quando meno ci pensi. Quanti la sera si son posti a dormire, e la mattina si son trovati morti! Non può forse ciò succedere anche a te? Tanti che son morti di subito, non se lo pensavano di morir così; ma così sono morti, e se si trovavano in peccato, ora dove stanno? E dove staranno per tutta l’eternità? Ma sia come si voglia; è certo che ha da venire un tempo, nel quale per te si farà notte e non giorno, o si farà giorno e non vedrai la notte. Verrò come un ladro alla scordata e di nascosto, dice Gesu-Cristo. Te lo avvisa per tempo il tuo buon Signore, perché ama la tua salute.
Corrispondi a Dio, approfittati dell’avviso, preparati a ben morire, prima che venga la morte: «Estote parati». Allora non è tempo d’apparecchiarsi, ma di trovarsi apparecchiato. È certo ch’hai da morire. Ha da finire la scena di questo mondo per te, e non sai quando. Chi sa se fra un anno, fra un mese, se domani sarai vivo? Gesù mio, dammi luce e perdonami.
Considera, come nell’ora della morte ti troverai steso in un letto, assistito dal sacerdote che ti ricorderà l’anima, co’ parenti accanto che ti piangeranno, col Crocifisso a capo, colla candela a’ piedi, già vicino a passare all’eternità. Ti sentirai la testa addolorata, gli occhi oscurati, la lingua arsa, le fauci chiuse, il petto aggravato, il sangue gelato, la carne consumata, il cuore trafitto: lascerai ogni cosa, e povero e nudo sarai gittato a marcir in una fossa: quivi i vermi ed i sorci si roderanno tutte le tue carni, e di te non resterà che quattr’ossa spolpate, ed un poco di polvere fetente, e niente più. Apri una fossa, e vedi a che è ridotto quel riccone, quell’avaro, quella donna vana! Così finisce la vita. Nell’ora della morte ti vedrai circondato da’ demonii, che ti metteranno innanzi tutti i peccati commessi da che eri fanciullo. Ora il demonio per indurti a peccare, cuopre e scusa la colpa; dice che non è gran male quella vanità, quel piacere, quella confidenza, quel rancore, che non ci è mal fine in quella conversazione; ma in morte scoprirà la gravezza del tuo peccato; ed al lume di quell’eternità, alla quale starai per passare, conoscerai che male fu aver offeso un Dio infinito. Presto rimedia a tempo, ora che puoi, perché allora non sarà più tempo.
Considera, come la morte è un momento, dal quale dipende l’eternità. Giace l’uomo già vicino a morire, e per conseguenza vicino ad una delle due eternità; e questa sorte sta attaccata a quell’ultima chiusa di bocca, dopo la quale in un punto si trova l’anima o salva, o dannata per sempre. O punto! o chiusa di bocca! o momento donde dipende un’eternità! Un’eternità o di gloria o di pena. Un’eternità o sempre felice o sempre infelice: o di contenti o di affanni. Un’eternità o d’ogni bene o d’ogni male. Un’eternità o d’un paradiso o d’un inferno. Viene a dire che se in quel momento ti salvi, non avrai più guai, sarai sempre contento e beato. Ma se la sgarri, e ti danni, sarai sempre afflitto e disperato, mentre Dio sarà Dio. In morte conoscerai che vuol dire paradiso, inferno, peccato, Dio offeso, legge di Dio disprezzata, peccati lasciati in confessione, roba non restituita. Misero me! dirà il moribondo, da qui a pochi momenti ho da comparir innanzi a Dio? e chi sa qual sentenza mi toccherà? Dove anderò, al paradiso o all’inferno? a godere fra gli angioli o ad ardere fra’ dannati? Sarò figlio di Dio o schiavo del demonio? Fra poco oimè lo saprò, e dove alloggerò la prima volta, ivi resterò in eterno. Ah fra poche ore, fra pochi momenti che ne sarà di me? Che ne sarà di me, se non risarcisco quello scandalo; se non restituisco quella roba, quella fama? se non perdono di cuore al nemico? se non mi confesso bene? Allora detesterai mille volte quel giorno, che peccasti, quel diletto, quella vendetta che ti prendesti: ma troppo tardi, e senza frutto, perché lo farai per mero timor del castigo, senz’amore a Dio. Ah Signore, ecco da questo punto io mi converto a voi, non voglio aspettare la morte; ed ora io v’amo, v’abbraccio e voglio morire abbracciato con voi.
Madre mia Maria, fammi morire sotto il manto tuo, aiutami in quel punto.

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Meditazione per lo giovedì – DEL GIUDIZIO FINALE
Considera, come appena l’anima uscirà dal corpo, che sarà condotta innanzi al tribunale di Dio, per essere giudicata. Il giudice è un Dio onnipotente, da te maltrattato, adirato al sommo. Gli accusatori sono i demonii nemici: i processi i tuoi peccati: la sentenza è inappellabile: la pena un inferno. Non vi sono più compagni, non parenti, non amici; fra te e Dio te l’hai da vedere. Allora scorgerai la bruttezza de’ tuoi peccati, né potrai scusarli come ora fai. Sarai esaminato sopra i peccati di pensieri, di parole, di compiacenze, d’opere, d’omissione e di scandalo. Tutto si ha a pesare in quella gran bilancia della divina giustizia, ed in una cosa, in cui ti troverai mancante, sarai perduto.
Gesù mio e giudice mio, perdonami, prima che m’hai da giudicare.
Considera, come la divina giustizia dovrà giudicare tutte le genti nella valle di Giosafatte, quando (finito il mondo) risusciteranno i corpi per ricevere insieme coll’anima il premio o la pena, secondo le opere loro. Rifletti, come se ti danni, ripiglierai questo tuo medesimo corpo, che servirà per eterna prigione dell’anima sventurata. A quell’amaro incontro l’anima maledirà il corpo, e ‘l corpo maledirà l’anima; sicché l’anima ed il corpo, che ora si accordano in cercar piaceri proibiti, si uniranno a forza dopo morte per essere carnefici di se stessi. All’incontro se ti salvi, questo tuo corpo risorgerà tutto bello, impassibile e risplendente: e così in anima e corpo sarai fatto degno della vita beata. E così finirà la scena di questo mondo. Saran finite allora tutte le grandezze, i piaceri, le pompe di questa terra; tutto è finito. Vi restano solo due eternità, una di gloria e l’altra di pena; l’una beata e l’altra infelice: l’una di gaudii e l’altra di tormenti. Nel paradiso i giusti, nell’inferno i peccatori. Povero allora chi avrà amato il mondo, e per li miseri gusti di questa terra avrà perduto tutto, l’anima, il corpo, il paradiso e Dio.
Considera l’eterna sentenza. Cristo giudice si volterà contra i reprobi e lorodirà: L’avete finita, ingrati, l’avete finita? È già venuta l’ora mia, ora di verità e di giustizia, ora di sdegno e di vendetta. Su, scellerati, avete amata la maledizione, venga sopra di voi: siate maledetti nel tempo, maledetti nell’eternità. Partitevi dalla mia faccia, andate privi d’ogni bene e carichi di tutte le pene al fuoco eterno. «Discedite a me, maledicti, in ignem aeternum» (Matth. 25.41). DopoGesù si volterà agli eletti, e dirà: Venite voi figli miei benedetti, venite a possedere il regno de’ cieli a voi apparecchiato. Venite, non più per portare dietro di me la croce, ma insieme con me la corona. Venite ad essere eredi delle mie ricchezze, compagni della mia gloria; venite a cantare in eterno le mie misericordie: venite dall’esilio alla patria, dalle miserie alla gioia, venite dalle lagrime al riso, venite dalle pene all’eterno riposo: «Venite, benedicti Patris mei, possidete paratum vobis regnum». Gesù mio, spero anch’io d’esser uno di questi benedetti. Io v’amo sopra ogni cosa; beneditemi da quest’ora.
E beneditemi voi, Madre mia Maria.

Meditazione per lo venerdì – DELL’INFERNO
Considera, come l’inferno è una prigione infelicissima, piena di fuoco. In questo fuoco stan sommersi i dannati, avendo un abisso di fuoco di sopra, un abisso d’intorno, un abisso di sotto. Fuoco negli occhi, fuoco nella bocca, fuoco per tutto. Tutti poi i sensi han la lor propria pena, gli occhi accecati dal fumo e dalle tenebre, ed atterriti dalla vista degli altri dannati e de’ demonii. Le orecchie odono giorno e notte continui urli, pianti, bestemmie. L’odorato èappestato dal fetore di quegl’innumerabili corpi puzzolenti. Il gusto è crucciato da ardentissima sete e da fame canina, senza potere ottener mai una goccia d’acqua, né un tozzo di pane. Onde quegl’infelici carcerati, arsi dalla sete, divorati dal fuoco, afflitti da tutti i tormenti, piangono, urlano, si disperano, ma non vi è, né vi sarà mai chi li sollevi o li consoli. O inferno, inferno! che non ti vogliono credere alcuni, se proprio non vi cadono! Che dici tu che leggi? Se ora avessi a morire, dove anderesti? Tu non ti fidi di soffrire una scintilla di candela sulla mano, e ti fiderai poi di stare in un lago di fuoco che ti divori, sconsolato ed abbandonato da tutti per tutta l’eternità?
Considera poi la pena che avranno le potenze. La memoria sarà sempre tormentata dal rimorso della coscienza: questo è quel verme che sempre roderà il dannato, nel pensare al perché si è dannato volontariamente, per pochi gusti avvelenati. Oh Dio che gli pareranno allora quei momenti di gusto, dopo cento, dopo mille milioni d’anni d’inferno? Questo verme gli ricorderà il tempo che l’ha dato Dio per rimediare; le comodità che l’ha presentate per salvarsi; i buoni esempi de’ compagni; i propositi fatti, ma non eseguiti. Ed allora vedrà che non vi è più rimedio alla sua rovina eterna. Oh Dio, oh Dio, e che doppio inferno sarà questo! La volontà sarà sempre contraddetta, e non avrà mai niente di ciò che vorrà, ed avrà sempre quel che non vorrà, cioè tutti i tormenti. L’intelletto conoscerà il gran bene che ha perduto, cioè il paradiso e Dio. O Dio, o Dio, perdonatemi per amor di Gesu-Cristo.
Peccatore, tu che ora non ti curi di perderti il paradiso e Dio, conoscerai la tua cecità, quando vedrai i beati trionfare e godere nel regno de’ cieli, e tu come cane puzzolente sarai cacciato via da quella patria beata, dalla bella faccia di Dio, dalla compagnia di Maria, degli angioli e de’ santi. Allora smaniando griderai: O paradiso di contenti, o Dio bene infinito, non sei né sarai più mio? Su, penitenza: muta vita: non aspettare che non vi sia anche per te più tempo. Datti a Dio: comincia ad amarlo davvero.
Prega Gesù, prega Maria che abbiano pietà di te.

Meditazione per lo sabbato – DELL’ETERNITÀ DELLE PENE
Considera, come nell’inferno non v’è fine: si patiscono tutte le pene, e tutte eterne. Sicché passeranno cento anni di quelle pene, ne passeranno mille, e l’inferno allora comincia; ne passeranno cento mila, e cento milioni, mille milioni d’anni e di secoli, e l’inferno sarà da capo. Se un angelo a quest’ora portasse la nuova ad un dannato che Dio lo vuol cacciare dall’inferno, ma quando? quando saran passati tanti milioni di secoli, quante sono le goccie d’acque, le frondi degli alberi e le arene del mare e della terra, voi vi spaventereste; ma pur è vero che quegli farebbe più festa a questa nuova, che non fareste voi, se aveste la nuova d’esser fatto re d’un gran regno. Sì, perché direbbe il dannato: È vero che hanno da passare tanti secoli, ma ha da venire un giorno che han da finire. Ma ben passeranno tutti questi secoli, e l’inferno sarà da capo; si moltiplicheranno tante volte tutti questi secoli, quante sono le arene, le goccie, le frondi, e l’inferno sarà da capo. Ogni dannato farebbe questo patto con Dio: Signore, accrescete voi quanto vi piace la pena mia: allungatela per quanto tempo vi piace; basta che ponghiate termine, e son contento. Ma no, questo termine non vi sarà mai. Almeno il povero dannato potesse ingannare se stesso, e lusingarsi con dire: Chi sa, forse un giorno Dio avrà pietà di me, e mi caccerà dall’inferno! No, il dannato si vedrà sempre in faccia scritta la sentenza della sua dannazione eterna, e dirà: Dunque tutte queste pene ch’ora patisco, questo fuoco, questa malinconia, queste grida non hanno da finire mai, mai? E quanto tempo dureranno? sempre, sempre. Oh mai! Oh sempre! Oh eternità! Oh inferno! Come? gli uomini ti credono, e peccano, e seguitano a vivere in peccato?
Fratello mio, sta attento, pensa che per te ancora sta l’inferno, se pecchi. Già arde sotto i tuoi piedi questa orrenda fornace, ed a quest’ora che leggi quante anime vi stan cadendo? Pensa che se tu ci arrivi una volta, non ne potrai uscire più. E se qualche volta già t’hai meritato l’inferno, ringrazia Dio che non ti ci ha mandato; e presto, presto rimedia quanto puoi, piangi i tuoi peccati; piglia i mezzi più atti che puoi per salvarti: confessati spesso, leggi questo o altro libretto spirituale ogni giorno, prendi la divozione a Maria col rosario ogni giorno, col digiuno ogni sabbato: nelle tentazioni resisti, chiamando spesso Gesù e Maria: fuggi l’occasioni di peccare, e se Dio ti chiama anche a lasciare il mondo, fallo, lascialo: ogni cosa che si fa per iscampare da una eternità di pene è poco, è niente. «Nulla nimia securitas, ubi periclitatur aeternitas» (S. Bern.). Per assicurarci nell’eternità non vi è cautela che basti. Vedi quanti anacoreti, per sfuggire l’inferno sono andati a vivere nelle grotte, ne’ deserti! E tu che fai, dopoché tante volte t’hai meritato l’inferno? Che fai? che fai? Vedi che ti danni. Datti a Dio, e digli: Signore, eccomi, voglio fare tutto quello che volete da me.
Maria, aiutami.

24 commenti:

  1. Ecco il solito pisciadùr, anonimo cretinensis, che lascia la sua traccia alle 13,31. E' proprio una sindrome ossessiva compulsiva che lo obbliga a passare qui. Poverino, come deve soffrire !

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    1. Se sei ignorante, mardu, puoi sempre rimediare. Comincia ad analizzare con certi criteri della psicanalisi certe frasi del Liguori e poi dimmi se non c'è da prendere paura....
      E' inutile che cerchi di depistare accusando gli altri di sofferenza, caro mio!

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    2. tu vuoi analizzare con la psicanalisi le frasi di un Santo...l'ebreo Freud che analizza Sant'Alfonso? e l'ignorante sarebbe Mardu?
      sai anche essere spiritoso quando vuoi!!!

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    3. Le manìe sono manìe, i tic sono tic, le psicopatìe sono psicopatìe che uno sia santo o meno!!!!!!!!! Per la scienza non esistono santi o non santi ma solo casi umani.

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  2. Intanto ho ricevuto oggi la notizia che il mov.5stelle-rosse- insieme con il Piddì, si sono accordati per procedere nei traguardi di morte.
    Infatti:
    "La L. 578/93 introduce la definizione di “morte” sulla base di protocolli neurologici, inventati per procedere e sviluppare gli espianti-trapianti. Prima non era necessaria una definizione di morte, perché cos'è la Morte vera lo sanno anche le scimmie...."
    L'info annota come " ...I 5stelle al posto di combattere ciò che è criminale del Testo Unificato hanno, nella persona dell'On. Cecconi, chiesto il voto legislativo. Quindi hanno convalidato l'uso dei morti secondo L. 578/93 "
    "Se questo Testo Unificato diventa legge, in caso di “morte cerebrale” non andremo incontro solo alla violenta morte per espianto, ma alla ancor più atroce alternativa di subire ogni tipo di esercitazione sui nostri corpi per uno/due anni nelle università e negli ospedali ! "

    Gli emeriti demenziali, anonimi di mente e di spirito, che qui osano scrivere le loro pisciatine, mai si sognano di andare a scovare simili notizie che , forse, non li turbano più di tanto poichè polvere sono e polvere ritorneranno salvo la loro anima che si beerà delle fiamme infernali (cui crederanno, ma dopo !).
    Colgo l'occasione per ricordare anche che il santifìcato Woityla fu anche il propugnatore della legge criminale che introdusse l'espianto a cuor battente.
    Non ci credevo finchè la Lega Nazionale contro la predazione degli Organi, non mi diede abbondanza di documenti in cui si evidenziava la responsabilità morale di Woityla ai "trapianti" a cuor battente.
    Probabilmente don Luigi Villa, quando scrisse il suo pamphlet su Woityla, elencando i suoi errori, non conosceva quest'altro fatto alquanto "deprecabile", diciamo solo così !
    Così l'aborto, il gaymonio,l'eutanasia, la pedofilia e la predazione degli organi a cuor battente, sono gli aspetti cruciali e significativi di questo nostro mondo con la attuale chiesa "cattolica".
    Oggi Bagnasco (chiamare cardinale uno che osa somministrare una comunione ad un transessuale di chiara fama, non mi sento !) ha osato parlare di responsabilità del voto di domenica.
    Pensavo che dopo il gesto sacrilego Bagnasco fosse sparito ed andato in convento trappista a meditare, ma mi accorgo che come nulla fosse parla ancora in Tv e non ha dismesso i suoi abiti cardinalizi.
    Questa è la chiesa novella, miei cari....
    E come direbbero i neocatecomunisti che qui arrivano a seminare il loro veleno a frasette, "bisogna adattarsi al nuovo che avanza, con i gagliardetti di Kiko in testa".
    S'adattino pure gli altri, c'è chi resta fedele al Signore Re dei Re, Signore della Storia !

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    1. La cosa divertente è che credi di parlare a milioni di persone mentre invece siete 4 gatti in via di estinzione.

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  3. Tu Anonimo è meglio che taci, perchè su di te ci sarebbe parecchio lavoro da svolgere per analizzare la tua psiche demenziale, oltre che il tuo spirito infernale! Pupù, smettila di fare la pupù qui e vai altrove in luoghi di "immondizia" più consoni a te. Anonimo e Pupù, invece di continuare a fare i vostri bisogni qui, sarebbe bene che meditaste i saggi insegnamenti del grande Sant'Alfonso, dal quale tutti noi dovremo prendere esempio e neanche a farlo apposta, parla proprio del giudizio finale e delle pene infernali, quindi, fate un po' voi .....
    Grazie Mardunolbo per averci dato questa (bruttissima) notizia su Woityla, perchè nemmeno io la conoscevo e rimango veramente allibito, senza parole … Per quanto riguarda il card. Bagnasco, per il grave peccato di scandalo e sacrilegio che ha commesso pubblicamente, sarebbe stato meglio che si fosse andato a nascondere e si fosse dimesso, perchè l'ha combinata veramente grossa, mentre invece ha ancora la faccia tosta di apparire in pubblico come se niente fosse accaduto; mi meraviglio anche che dal Vaticano chi sta un pochino più in alto di lui (e anche chi sta al pari di lui), continui a tacere facendo anch' egli finta di niente, appoggiando in questo modo Bagnasco. Se questi sono i “pastori” che abbiamo, cominciamo pure a gridare “al lupo” e a insorgere contro di essi, perché non se ne può più!

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    1. "psiche demenziale... spirito infernale" ma datti una calmata che mi sembri un esagitato!
      Piuttosto, visto che ti agiti così tanto, sei sicuro TU di stare bene????

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    2. L'esagitato e quello che non sta bene di testa ( e ovviamente anche di spirito) sei tu e quello che ho detto su di te lo ribadisco ancora, perchè come al solito continui non solo a offendere gente cattolica, ma continui imperterrito a bestemmiare Dio e i Santi e questa volta non hai risparmiato nemmeno S. Alfonso, quindi che dire di te se non quello che ho già detto?

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  4. circa il bestiale commento dell'anonimo ore 21.50 (che si diverte a prendere vari nicks, mantenendo identica bestialità dei contenuti).....in cui si attribuisce psicopatia a S. Alfonso

    OSARE affermare o ritenere che un santo possa essere uno psicopatico è roba sulfurea, degna di satana in persona, nonchè del miserabile Freud, che se - dico SE- non si è pentito in extremis (cosa molto difficile visto che è morto SUICIDA, alla faccia delle sue belle terapie che NON GUARISCONO NESSUNO..),
    starà anche lui all'inferno insieme con i suoi compagni di merende ideologiche traviatrici di anime, dannato tra i demoni a maledire Dio in eterno, quel Dio da cui lui -e tutti i suoi ALLIEVI PSICANALISTI ATEI distolgono i pazienti, distruggendo in loro anche l'ultimo lumicino della FEDE, che -se coltivato da un bravo pastore di anime, della stoffa di s. Alfonso o del s. CURATO D'ARS, così diprezzati dal clero odierno- potrebbe salvarli alleviando la loro malattia, perchè il Signore è MEDICO E MEDICINA, per i corpi e le anime soprattutto, poichè Egli salva tutto l'uomo, se l'uomo lo accetta come Salvatore, collaborando con la GRAZIA SANTIFICANTE, argomento disprezzato dalla chiesa conciliar-facilona, che dà il 6 politico a tutti promettendo che tutti son salvi, basta volersi bene con tutti, eretici e pagani compresi nel grancalderone ecumenista voluto dal cv2!
    e i peccati saranno cancellati col pensiero wishful, anzichè con una seria Confessione!
    il quale verbo freudiano putroppo ha seminato simili diaboliche convinzioni nel gregge cattolico, fin dagli anni 70, iniziando dal CLERO, che nei seminari non è stato più formato sui Padri della Chiesa e S. Tommaso, bensì suui testi di MARX-LUTERO-FREUD,
    come lamentò J. Guitton, amico di Paolo VI, (si rilegga sul web la denuncia di Guitton) all'indomani del nefasto cv2 e la sciagurata riforma dei seminari, voluta da chi? dal solito Paolo VI, of course....
    il quale dopo, povera stella, piangeva pure del "fumo di satana" che lui stesso aveva alacremente diffuso dentro la Chiesa con la riforma della Messa in senso protestante, e tutti gli annessi e connessi elementi di apostasia galoppante !
    la psicanalisi è da ritenere scienza inventata dal demonio, perchè aggrava il male della psiche e uccide nelle anime Fede, Speranza e Carità, insinuando l'idea che IL BENE E E IL MALE non esistono, ma siamo schiavi dei mille condizionamenti "sociali o familliari" impressi nell'inconscio, e chi ci libererebbe da essi ? il sesso sfrenato, sempre solo quello, secondo il diabolico dr. Freud e suoi scolari! aberrazione mostruosa che ha INFETTATO anche l'insegnamento e la pastorale dei preti moderni, che ricorrono alle scienze umane anzichè alla sana teologia e retta dottrina, per guidare le pecore di Cristo, come se gli uomini avessero da insegnare qualcosa MEGLIO del S. Vangelo di NSGC. !
    Se lo ricordi il disgraziato anonimo 21:50 (+ cloni aggregati) e si converta finchè è in tempo, perchè l'inferno esiste e vi cadono quelli che si adagiano senza voglia di pentirsi nella
    OSTINAZIONE NEI PECCATI
    IMPENITENZA FINALE.
    si faccia un po' di conti su se stesso, oltre che sui maestri di perverse dottrine che sono all'inferno, Lutero in primis, Teilhard de Chardin in secundis....e tutti gli sciagurati promotori della SVOLTA ANTROPOLOGICA, se non accolto la Grazia di pentirsi in extremis delle loro dottrine che hanno spinto alla dannazione milioni di anime !

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    1. Se vai in un corso di laurea di psicologia che, nonostante tu non ci creda, è cosa serissima, e ti metti a dire queste corbellerie, diventeresti lo zimbello di tutti.
      Sei un ignorante ma di quelli crassi crassi e copri la tua ignoranza con la religione. Sei un poveretto! Non permetterti di parlare di quel che non sai.

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    2. ho dato pochi esami di psicologia,su testi di banalità sconcertante,per cui ho lasciato questa facoltà (essendo già laureata i giurisprudenza,ho notato la differenza nella serietà degli studi).Comunque la psicanalisi non c'entra ,caro anonimo: questa è piuttosto filosofia (di origine diabolica,concordo con gli altri intervenuti),non scienza;non è necessario essere laureati per essere psicanalisti,basta aver subito a propria volta la psicanalisi.La esorto a lasciar perdere questi miserabili surrogati,a rivolgersi all'Unico datore di ogni bene,spirituale,e sì,anche fisico .Si astenga poi dall'insultare i grandi amici di Dio;Egli è geloso del loro onore,come loro lo sono stati di quello divino durante la vita terrena.

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    3. Anonimo, è sempre meglio apparire come uno zimbello ignorante davanti a "uomini" come te, piuttosto che apparire come nel tuo gravissimo caso, uno stolto e ignorante zimbello davanti a Dio! Purtroppo, continui a scavarti la fossa da solo ....

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    4. Se vedere la realtà significa "scavarsi la fossa da solo", meglio vedere la realtà che vivere in una dorata illusione!
      Ma il fondamentalismo è, appunto, questo: l'appiattimento di tutta la varietà dell'umano in un concetto unico e massimalistico.
      Così i santi che in vita si dichiaravano umilmente i più grandi peccatori, finiscono per essere gente immacolata, senza macchia, senza paura, dei "super-man".
      Neppure loro avrebbero tollerato di essere dipinti così.
      Ma il povero fondamentalista queste cose non le capisce perché ha appiattito la sua religiosità in una forma umanissima di ideologia!

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    5. Ma che sciocchezze stai dicendo? Quella, sarà la TUA realtà, ma non la realtà quella vera e mi sembra che tu sia veramente un cieco al quale non interessa nè vedere, nè tantomeno avere la vita eterna! In effetti, i Santi, nella loro grande umiltà, si ritenevano i più grandi peccatori, ma ciò non toglie che adesso, essendo presso Dio, sono senza macchia, poichè nella Città Santa non entrerà nulla di impuro, nè chi commette abominio o falsità, ma solo quelli che sono scritti nel libro della vita dell'Agnello! Qui, il vero fondamentalista sei esattamente tu, perchè appiattisci e ti fai burla del Divino, facendolo diventare ideologicamente umano e tutti i commentacci sciocchi che fai, denotano sempre di più il tuo pessimo stato mentale e spirituale, credendoti tanto sapiente, mentre invece viene fuori tutta la tua stoltezza: convertiti a Cristo, che è meglio!

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    6. Veramente, quello che copia le parole e i concetti degli altri sei tu, perchè sei talmente un poveraccio, che non sai più dove attaccarti per cercare di giustificare le tue bestemmie e le tue argomentazioni sono tipiche di un eretico schizofrenico, ma sei talmente insuperbito che continui a ostinarti nei tuoi peccati, gettando i tuoi fallimenti addosso agli altri con le continue menzogne che dici e questo è tipico di un adepto di satanasso!

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  5. Sì, siamo davanti a gente di "ignoranza invincibile". Una disciplina che per alcuni appare debole (ma ha il suo senso) e che è la grafologia ha determinato, nella grafia di alcuni santi o beati, particolarità caratteriali che li inclinavano in difetti veri e propri.
    Questo perché i cosiddetti santi, essendo comunque uomini, hanno tutta la carica dell'umano, difetti compresi.
    Che quindi un santo sia sessuofobo non dovrebbe fare meraviglia.
    Anche uno che scrive che "prima di incarnarsi Dio fece morire tutti gli omosessuali dalla terra" (vedi san Pier Damiani) è un testo molto problematico, sia teologicamente sia ... psicologicamente!
    Sono solo i ciechi (o gli ignoranti crassi) che chiudono gli occhi davanti all'evidenza di questi fatti e coprono d'oro anche quello che appare come purissima segatura!!!!

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    1. Grande bestemmiatore e ignorantello che non sei altro, i Santi non erano "sessuofobi", ma odiavano tutto quello che odia Dio e cioè, IL PECCATO! Certamente, per te può essere molto problematico quello che ha scritto S. Pier Damiani, perchè intellettualmente e spiritualmente parlando, non capisci una mazza, perchè non hai la Fede in Gesù Cristo! Immagino invece come a te possano piacere gli omosessuali, visto che sei pienamente favorevole alla disgustosa pratica della sodomia, grande abominio castigato giustissimamente dal Signore! Tu, vai proprio a braccetto col padre della menzogna, perchè ami quello che ama lui e odi quello che lui odia e parlando di "segatura", tu ne hai tanta nella tua zucca e persino nella tua anima: pulisciti nel Sacramento della Confessione!

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    2. Se lo fosse non mi meraviglierebbe!

      Non so nulla di murmex che non conosco ma so di altri conosciuti anni fa che si scandalizzavano da matti appena, magari scherzosamente, gli si parlava di sesso e poi, puntualmente, lo praticavano come maialetti.

      So di uno, "super tradizionalista", addirittura sedevacantista, ora passato a miglior vita, che quando si scherzava su certi argomenti dipingeva il bontempone scherzoso come un satanasso (come fanno questi qui).

      In realtà il bontempone non praticava certe cosette come quello che, in momenti di debolezza, le confessava pure: cercava sesso in quel di Parigi, nella zona della moschea.

      Chi si comporta così è purtroppo una personalità scissa, schizofrenica.
      Finisce per accusare gli altri di cose nelle quali cade lui stesso.
      La religione dei "duri e puri" diviene allora un alibi perfetto per rifarsi ogni volta la verginità e accusare gli altri o il mondo intero della decadenza attuale!
      Un modo come un altro per proiettare il proprio disagio in chi non ce l'ha affatto.

      Ne ho incontrati diversi di tipi così, mio malgrado, nel mondo tradizionalista cattolico.
      Sono comportamenti da persone psicologicamente molto ma molto malate...

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    3. Pipì e Anonimo, visto che sei la stessa persona, mi rivolgerò a te in maniera singolare. Le tue argomentazioni sono sempre lo stesso identico mantra e le trovo sempre più noiose, povere e cretine e da questo si denota tanto la tua personalità malata tipica dei soggetti come te, perché non sai dire altro, godi nel bestemmiare Dio, i Santi ( e questo te lo ricorderò spesso, tanto da diventare io stesso ripetitivo) e nell’ offendere i cattolici, ma anche io di tipi come te ne ho conosciuti diversi, tra i quali alcuni hanno fatto delle sedute psichiatriche, mentre altri sono stati costretti a fare sedute da un esorcista, quindi, medita bene su te stesso perché tu hai dei problemi veramente molto grossi e dando degli ammalati schizofrenici agli altri, probabilmente, non ti vuoi rendere conto che il vero ammalato schizofrenico sei tu, perché chi ha Dio e cerca di vivere secondo la Grazia da Lui stesso conferitagli, non ha bisogno né di andare dallo psicanalista, né tantomeno dall’esorcista (eccetto casi eccezionali permessi da Dio per la salvezza altrui e la santificazione della propria anima) e sente il disgusto verso il peccato (anche questo, concesso per Grazia Divina) e qui, non si tratta di essere “super tradizioanlisti” o “duri e puri”, perché chi più chi meno, tutti cadiamo nel peccato, nessuno ne è esente e S, Paolo stesso dice:” Chi crede di stare in piedi, guardi di non cadere”, ma un cattolico non può affatto permettersi di tacere quando ha di fronte dei bestemmiatori eretici come te, che raggiungono alti livelli peccaminosi contro Dio, la purezza della Beata e Sempre Vergine Maria e dei Santi, perché questo è veramente troppo e tu, che sei degno figlio di tuo padre, continui a dire menzogne contro la Corte Celeste e i cattolici, cercando di screditarli davanti agli uomini, ma non riuscirai a screditarli davanti a Dio, perché a Dio non lo puoi ingannare e noi siamo “abituati” ai tipi calunniatori come te, ma non fa niente, perché il giorno del Giudizio finale, chi sarà andato contro Dio e i Suoi Santi, verrà egli stesso messo a nudo e svergognato davanti a tutti, perciò convertiti finchè il Signore te ne da il tempo, altrimenti quando comparirai davanti a Lui, vedrai come tremerai e in quel momento non potrai più fare lo sbruffone!

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  6. Che noia questi anonimi stirpe del demonio ! Uno di questi, o sempre lo stesso sbruffoncello stupido, cita persone da lui conosciute che ,pur essendo severi nella morale, poi andavano a divertirsi come maiali...
    Quante volte abbiamo sentito queste menate dagli atei !!!! Quante volte !
    Dimenticano i miserabili che il peccato più grande che condanna definitivamente, è la SUPERBIA.
    Ovvero proprio di colui che crede di essere superiore al povero sensuale che si scandalizza prima e pecca dopo per fragilità sua.(ma chiede perdono sempre!).
    Ecco qui i soliti "spiriti immondi" che peccano contro l'umiltà, la fede, la speranza e la carità.

    Contenti loro, s'accomodino pure per la larga porta della Scienza sena Fede; saranno accolti da quelli cui non hanno mai creduto nonostante i "segni" ricevuti !

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  7. e, come se non bastasse, per Murmex, un altro chiaro indizio:
    http://www.timmylove.altervista.org/nom/papa-rfid.html

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  8. A proposito i Komunisti sono al 40%.... Non passa giorno che non ci sia una bella novità per voi... Cominciate a farmi pena...

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  9. Per te al momento opportuno ci sarà una novità ancor più bella, vedrai ... e i comunisti a confronto di quello che ti accadrà, sono uno "zuccherino" per noi. Meglio essere castigati ingiustamente e provvisoriamente dagli uomini, che capitare giustamente sotto il tremendo Giudizio Divino che durerà per tutta l'eternità!

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