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mercoledì 14 novembre 2012

Monsignor Fellay. " Ma ora con il testo che ci si consegna, penso che mi sono sbagliato"... Alla buon'ora!...

Prima di commentare questo ulteriore intervento di Monsignor Fellay ci sembra necessario ribadire alcune cose:

 

Tutto ciò che facciamo in questo Blog è portato avanti per l’amore e l’onore di Nostro Signore Gesù Cristo e niente abbiamo personalmente contro le persone che citiamo, evidentemente moderniste o filo moderniste, difatti il giudizio sulle coscienze di queste persone riguarda l’Onnipotente Dio, noi ci limitiamo a riportare tutto ciò che si allontana da quello che è veramente “la Chiesa Cattolica”.
Tutto il nostro operato è portato avanti affinché il Regno Sociale di Nostro Signore Gesù Cristo venga ristabilito in tutte le nazioni, affinché chi detiene il potere in Roma, in quanto evidentemente modernista, venga fermato, per il bene e la salvezza delle anime.
Chiaramente il nostro operare è fatto in piccolezza e con pochi mezzi.
Ribadiamo che crediamo, per fede, che il Primato, nella Chiesa Cattolica Apostolica Romana visibile, appartenga, per volontà Divina, al Sommo Pontefice legittimamente eletto. Crediamo e professiamo che esiste una sola Chiesa Cattolica e che tutte le altre conventicole che si sono separate da essa, Protestanti e Ortodossi, non sono assolutamente facenti parte della Chiesa di Nostro Signore Gesù Cristo, difatti queste false Chiese sono nell’eresia e nello scisma.

Dichiariamo che l’ultimo Concilio è stato indetto dai modernisti in combutta coi poteri luciferi di questo mondo, massoni ebraici, protestanti e comunisti.

Dichiariamo inoltre che tutti i documenti del Conciliabolo sono inficiati di modernismo e liberalismo, dottrine condannate precedentemente al conciliabolo da tutti i Pontefici autenticamente e integralmente Cattolici. Di conseguenza rigettiamo tutte le riforme, facenti riferimento a questi documenti, partorite per mano dei nemici del Signore (Pontefici, Cardinali, Vescovi,  Sacerdoti e laici che promuovono queste riforme del Conciliabolo). Difatti la professione della vera fede integrale Cattolica ha la precedenza a qualsiasi ubbidienza umana, soprattutto quando ti spingono a professare le dottrine eterodosse conciliari, nessuno in questa terra ha il diritto di toglierci la fede, neanche se fosse un Papa o un Angelo venuto dal Cielo.

Dichiariamo che nell’ultimo Concilio c’è stata una congiura satanica, da parte dell’ala liberale, per trascinare il Concilio verso una deriva modernista liberale che prende origine dalle dottrine anticattoliche dei massoni.

Dichiariamo che i Pontefici, Conciliari e post Conciliari, hanno appoggiato e promosso - coscientemente, o non, poco ci interessa - tutte le novità eterodosse del Conciliabolo, (e questo è sotto gli occhi di tutti).
 
Dichiariamo, sino a prova contraria (prova consistente in una dichiarazione da parte dei Gerarchi della Chiesa), che Ratzinger è il Pontefice della Chiesa col nome di Benedetto XVI. E anche se si può constatare tutti i giorni, che quasi tutti gli atti fatti dagli ultimi Pontefici siano riconducibili al modernismo, noi non possiamo fare nessuna dichiarazione di Sede Vacante in quanto non né abbiamo l’autorità. Pertanto quando Benedetto XVI insegna e agisce secondo la Fede della Chiesa di sempre - quindi diventa infallibile, perchè si rifà alla Dottrina infallibile -  è assolutamente da seguire con religioso rispetto. Ma quando insegna e agisce secondo le dottrine eterodosse del Concilio Vaticano II: Ecumenismo, Libertà Religiosa, Nuova Messa “Novus Ordo Missae”, Collegialità, nuovi catechismi partoriti col conciliabolo, nuovo Codice di Diritto Canonico, approvazione di sette eretiche come fossero cattoliche (Cammino Neocatecumenale) ecc, dottrine che hanno generato “una nuova Chiesa definita Conciliare, con i suoi catechismi, i suoi riti e i suoi consacrati”, non è assolutamente da seguire.
Noi ci limitiamo ad osservare e denunciare tutto ciò che viene fatto in contrapposizione con la vera dottrina della Chiesa, professata in tutto il mondo sino al 1958 e questo viene fatto senza nessun rispetto umano.
In definitiva, per salvarci l’anima e non cadere nel laccio modernista, facciamo nostre le parole di Monsignor Lefebvre nella dichiarazione del 21 Novembre 1974:

Noi aderiamo con tutto il cuore e con tutta l'anima alla Roma cattolica custode della fede cattolica e delle tradizioni necessarie al mantenimento della stessa fede, alla Roma eterna, maestra di saggezza e di verità.

Noi rifiutiamo
, invece, e abbiamo sempre rifiutato di seguire la Roma di tendenza neo-modernista e neo-protestante che si è manifestata chiaramente nel Concilio Vaticano II e dopo il Concilio, in tutte le riforme che ne sono scaturite.
 

Tutte queste riforme, in effetti, hanno contribuito e contribuiscono ancora alla demolizione della Chiesa, alla rovina del Sacerdozio, all'annientamento del Sacrificio e dei Sacramenti, alla scomparsa della vita religiosa, a un insegnamento naturalista e teilhardiano nelle università, nei seminari, nella catechesi, insegnamento uscito dal liberalismo e dal protestantesimo, più volte condannati dal magistero solenne della Chiesa.

Nessuna autorità, neppure la più alta nella gerarchia, può costringerci ad abbandonare o a diminuire la nostra fede cattolica chiaramente espressa e professata dal Magistero della Chiesa da diciannove secoli.


"Se avvenisse - dice San Paolo - che noi stessi o un Angelo venuto dal cielo vi insegnasse altra cosa da quanto io vi ho insegnato, che sia anatema" (Gal. 1,8).
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Perché questa dichiarazione prima di commentare ciò che ha affermato Monsignor Fellay?
Prima di tutto per definire in modo chiaro la nostra posizione, dato che ci è stato richiesto. In secondo luogo per ribadire, al contrario di molti accordisti all’interno della Fraternità, che dipingono Benedetto XVI come uno dal cuore tradizionale e la mente modernista, che questa è una affermazione assurda, difatti o si è tradizionali, quindi cattolici, o si è modernisti quindi non cattolici e Ratzinger, nei Suoi insegnamenti e nei Suoi atti, è evidentemente modernista. Pensiamo inoltre che questa tesi sia stata messa in giro per giustificare un “accordo” che permetta alla Fraternità di far parte della “Nuova Chiesa Conciliare” partorita grazie alle dottrine, promosse dai nemici del Signore, nel Conciliabolo Vaticano II.
In definitiva, ci poniamo verso Mons. Fellay così come per Benedetto XVI: se Monsignor Fellay agisce secondo Dio, mettendo la fede al primo posto, lo seguiremo sicuri di stare nella Volontà di Dio, ma se questo non viene fatto, noi non Lo seguiremo. Quest’ultima affermazione è fatta per ribadire che niente abbiamo contro la coscienza del Monsignore, il giudizio appartiene a Dio, ma per quanto riguarda le opere, che non sono persone, pensiamo di poter esprime un giudizio che sia dettato dalla fede che tutto illumina in questo mondo di tenebra.

Veniamo adesso al nostro breve commento a queste ultime affermazioni fatte Da Monsignor Fellay (i nostri commenti sono in rosso):

 
 Il 1° novembre 2012, Nella festa di Ognissanti, Mons. Bernard Fellay ha celebrato la Messa nel seminario di Ecône. Nel corso della predica, dopo aver ricordato il senso spirituale della festa, ha esposto lo stato delle relazioni della Fraternità San Pio X con Roma. – Titolo e sottotitoli sono della redazione di DICI.

(…) Perché c'è una Fraternità di San Pio X? Perché diventiamo sacerdoti? Non è solo per il piacere di celebrare l'antica messa, è per andare in Paradiso, per salvare le anime! Certo custodendo i tesori della Chiesa, ma con lo scopo di salvare le anime, di santificarle strappandole al peccato, portandole in Paradiso, portandole a Nostro Signore.
Dove ne siamo con Roma? Permettetemi di esporlo in due punti. In primo luogo, uno sguardo a ciò che è avvenuto. Poi, uno sguardo sul presente e forse sul futuro.
Prima di tutto ciò che è accaduto. La prova, forse la più grande che abbiamo mai avuto, è dovuta a una combinazione di diversi fattori che si sono verificati nello stesso tempo e hanno creato uno stato di confusione, di dubbio molto profondo che lascia ferite e anche una delle più grandi ferite che ci provoca una pena enorme: la perdita di uno dei nostri vescovi. Non è poco! Ma ciò non è dovuto soltanto alla crisi attuale. E’ una lunga storia, ma che trova qui la sua conclusione. (Per quanto riguarda la  vicenda della scandalosa esclusione di Monsignor Williamson ci siamo ampiamente espressi, comunque la lettera di risposta a Monsignor Fellay da parte di Monsignor Williamson è sicuramente il modo migliore di rispondere alle contiune affermazioni sulla vicenda. Di certo tutta questa "profonda" afflizione, questa "pena enorme" poco convince, dato che è ormai che da parecchi anni che a Monsignor Williamson  viene impedito quasi del tutto di esercitare il Suo ministero di Vescovo, proprio perchè contrario all'ignobile accordo con gli assasini della fede che oggi risiedono nei posti di potere Romani. Inoltre liquidare una gravissima decisione come quella di "far fuori" un Vescovo, giustificandola con la semplice frase "E’ una lunga storia", che non dice assolutamente nulla, è ridicolo; sarebbe stato più dignitoso non toccare per niente la questione.)
Due messaggi contrari da parte di Roma
Cos'è dunque successo? Credo che il primo elemento sia un problema che si incontra da diversi anni e che ho evocato, almeno dal 2009. Ci troviamo ad affrontare la contraddizione di Roma. C'è stata una manifestazione di questa contraddizione nelle nostre relazioni con la Santa Sede da circa un anno, dal mese di settembre, per il fatto che ho ricevuto attraverso i canali ufficiali dei documenti che esprimevano chiaramente la volontà da parte di Roma di riconoscere la Fraternità, ma era necessario firmare un documento che non potevamo firmare. Nello stesso tempo c'era un'altra linea di informazioni che mi giungeva, e della quale mi era impossibile dubitare dell’autenticità. Questa linea di informazioni diceva, in verità, un’altra cosa.
Ciò è iniziato a metà agosto, mentre ho ricevuto il documento ufficiale soltanto il 14 settembre 2011. Da metà agosto, una persona del Vaticano ci dice: « Il Papa sta per riconoscere la Fraternità e ciò si farà come al momento delle scomuniche, cioè senza contropartita ». Ed è in questo stato d'animo che mi disponevo alla riunione del 14 settembre preparando gli argomenti, dicendo: « Ma avete attentamente riflettuto su quello che state facendo? Come volete fare? Non funzionerà ». E infatti, il documento che ci è stato presentato era completamente diverso da quello che ci era stato annunciato.
Non ho avuto una sola fonte, ho avuto diverse comunicazioni che dicevano la stessa cosa. Un cardinale ha dichiarato: «Sì, è vero, ci sono divergenze, ma è il Papa che lo vuole ». Questa stessa persona che ci aveva dato queste informazioni ci ha detto, dopo che abbiamo ricevuto il documento ufficiale: «Questo non è ciò che vuole il papa » Contraddizione!
Cosa bisognava fare? Vista la serietà delle informazioni che ci indicavano che il papa voleva fare qualcosa - ma fino a che punto? - ero obbligato a verificarlo. Ma era impossibile comunicare ciò ai fedeli. Questo giungeva attraverso canali informali, ma molto vicini al papa. Vi cito alcune delle frasi che mi giungevano. Prima di tutto questa: « So bene che sarebbe più facile per me e per la Fraternità rimanere al punto in cui si è » . Ciò che mostra chiaramente che egli è consapevole che avrà lui stesso problemi, e anche noi. Ma fino a che punto vuole andare?
Altre affermazioni del Papa : «La  Fraternità sappia che la soluzione del problema è al cuore delle priorità del mio Pontificato ». O ancora: « Ci sono uomini in Vaticano che stanno facendo tutto il possibile per buttare a monte i progetti del Papa ». E quest'altra : « Non temete, poi potrete continuare ad attaccare, quanto volete, proprio come adesso ». E quest'altra affermazione: « Il Papa è al di sopra della Congregazione per la Dottrina della fede, anche se la Congregazione per la Dottrina della Fede prende una decisione negativa nei vostri confronti, il Papa la oltrepasserà ».
Questo è il tipo di informazioni che mi arrivavano. Ovviamente ciò non è chiaro, quando da un lato vi sono documenti ufficiali, a cui si deve dire di no, perché ci chiedono di accettare il Concilio e ciò non è possibile, e quando invece dall'altro lato vi sono comunicate tali informazioni. Ciò nonostante ho fatto una prima risposta in cui rifiutavo. Qualcuno mi ha telefonato per dirmi: « Non potreste essere un po' più preciso? » Ho scritto una seconda volta. Non erano più contenti rispetto alla prima.
Arriviamo così al 16 marzo, quando mi si presenta una lettera, dicendo: « Questa lettera viene dalla Congregazione per la Dottrina della Fede, ma è approvata dal Papa ». Se non avessi avuto in mano che questa lettera, le nostre relazioni con Roma sarebbero chiuse, perché essa diceva che non si ha il diritto di opporre il Magistero del passato a quello di oggi. Quindi nessuno ha il diritto di dire che oggi le autorità romane sono in contraddizione rispetto a ieri. Diceva anche che rifiutare il testo del 14 settembre, documento esplicitamente approvato dal Papa, equivaleva di fatto a rifiutare l'autorità del papa. C'era anche un riferimento ai canoni che parlano di scisma e sulla scomunica per scisma. La lettera continuava: « Il Papa, nella sua bontà, vi lascia un altro mese per riflettere, se volete tornare sulla vostra decisione, informatene la Congregazione per la Dottrina della Fede ». Dunque è chiaro! Non c'è più niente da fare. Questa lettera che mi arriva dal canale ufficiale chiude il dibattito. È finita. Ma al tempo stesso, ricevo un parere informale che mi dice: « Sì, riceverà una lettera dura, ma mantenga la calma », o ancora: « Niente panico ».

La lettera al Papa e la sua risposta
È perché ci sono stati interventi di questo tipo, che mi sono permesso di bypassare la Congregazione per la Dottrina della Fede e di scrivere direttamente al Papa. Anche perché mi sono reso conto che il punto più delicato delle nostre relazioni era il seguente: le autorità romane erano persuase che in teoria dicevamo di riconoscere il Papa, ma in pratica rigettavamo tutto. Esse sono convinte che per noi, dal 1962, non c’è più niente: più nessun Papa, più nessun Magistero. Ritenevo  che dovevo correggere questo, perché non è vero. Respingiamo molte cose, non siamo d'accordo con molte cose, ma quando diciamo di riconoscerlo come papa, è la verità; lo riconosciamo veramente come papa. Riconosciamo che è perfettamente in grado di compiere atti papali.
E così mi sono permesso di scrivere. Si trattava ovviamente di una questione delicata, perché era necessario dire al tempo stesso che si era d'accordo e che non si era d’accordo. Questa lettera estremamente delicata sembra essere stata approvata dal papa e persino in seguito dai cardinali. Ma nel testo che è stato presentato a me nel mese di giugno, tutto quello che avevo rimosso perché non poteva essere accettato era stato reinserito.
 

(Questa affermazione, di Monsignor Fellay,che seguirà sotto, ha dell'incredibile: "Fino ad ora, dal momento che non siamo d'accordo sul concilio e poiché lei desidera, a quanto pare, di riconoscerci, avevo pensato che fosse disposto a mettere da parte il Concilio". Questo dimostra in modo inconfutabile due cose: primo che Mons. Fellay ha avuto ed ha tuttora la volontà di fare, a tutti i costi, un accordo coi modernisti Vaticani, per entrare nella "nuova chiesa conciliare", e laddove non possa farlo a livello dottrinale, è disposto ad ignorare la Dottrina ("mettere da parte il Concilio") e procedere ad un accordo falsamente pratico, perchè la dottrina ci andrebbe comunque di mezzo; secondo, Mons. Fellay dimostra così quella mancanza di realismo che rimproverò ai tre vescovi, perchè pensare che Ratzinger, quotidiano assertore del conciliabolo, il quale nomina più il Concilio che Nostro Signore, fosse disposto a "mettere da parte" la sua creatura, è veramente sconcertante... 

"Monsignor Lefebvre: «Ci sono delle cose che è facile dirle. Mettersi all’interno della Chiesa, che significa? E intanto di quale Chiesa si parla? Se della Chiesa conciliare: allora noi che abbiamo lottato contro di essa per vent’anni, perché vogliamo la Chiesa cattolica, dovremmo rientrare in questa Chiesa conciliare per renderla, per così dire, cattolica. È una totale illusione. Non sono i soggetti che fanno i superiori, ma i superiori che fanno i soggetti.» (Fideliter n° 70-1989, p. 6).

 Di fatto, nelle dichiarazioni sotto riportate, si sta volontariamente mettendo la fede in secondo piano, puntando solamente ad un accordo "pratico" pur di far parte della combriccola conciliare. Tantissime volte, chi governa la Fraternità, ha dichiarato che avrebbero seguito le orme del Fondatore, Monsignor Lefebvre, ma è evidente che queste belle affermazioni non sono suffragate dai fatti. Nel 2009 Monsignor De Galarreta ha dichiarato: "Se non sappiamo perfettamente come potranno evolvere le cose, sappiamo invece molto bene ciò che non abbiamo intenzione di fare, in alcun modo: primariamente cedere sulla dottrina e secondariamente fare un accordo puramente pratico."

Se chi governa la Fraternità vuole essere veramente coerente col Fondatore abbandoni immediateamente ogni contatto coi modernisti distruttori della fede. Perchè affermiamo questo? Perchè mettiamo la fede al di sopra di tutto, i colloqui sono miseramente falliti e hanno dimostrato, se ancora ce ne fosse bisogno, che chi oggi governa la Chiesa professa una fede che non è cattolica quindi non sono degli interlocutori seri, al contrario vanno confutati pubblicamente difendere le pecore dai lupi che si sono introdotti nel recinto, prendendone provvisoriamente possesso, ed avvisarle di stare lontano da loro affinchè si salvino dal modernismo luciferino che professano, che mette in pericolo le anime esponendole alla  perdita della salvezza eterna.

Monsignor Lefebre aveva indicato la linea per parlare con questi signorotti modernisti Vaticani: "Riguardo alla ripresa dei contatti con Roma. Porrò la questione sul piano dottrinale:"Siete d'accordo con le grandi encicliche dei Papi che vi hanno preceduto? Siete d'accordo con "Quanta Cura" di Pio IX, "Immortale Dei" e "Libertas" di Leone XIII, "Pascendi" di San Pio X, "Quas primas" di Pio XI, "Humani Generis" di Pio XII. Accettate ancora il giuramento antimodernista? Siete ancora per il Regno Sociale di NSGC? Se non accettate la dottrina dei vostri predecessori è inutile di parlare. Finche non avrete accettato di riformare il Concilio considerando la dottrina di questi Papi che vi hanno preceduto nessun dialogo è possibile. E’ inutile. Cosi le posizioni sono più chiare.(Conferenza tenuta al ritiro sacerdotale a Econe il 4 settembre 1987 "Sous la Banniere" n.133 ottobre 2007 p.4)
 
Quindi dal momento che la questione dottrinale è stata chiarita, cioè che non hanno nessuna intenzione di tornare alla vera tradizione della Chiesa, basta contatti con costoro! Perchè si corre il rischio di provocare ulteriori lacerazioni all'interno della Fraternità).

(Fellay:)"Quando mi hanno consegnato questo documento, ho detto: « No, non firmo questo, la Fraternità non firma ». Ho scritto al Papa: « Non possiamo sottoscrivere questo », spiegando: « Fino ad ora, dal momento che non siamo d'accordo sul concilio e poiché lei desidera, a quanto pare, di riconoscerci, avevo pensato che fosse disposto a mettere da parte il Concilio ».  Ho dato un esempio storico, quello dell'unione con i Greci in occasione del Concilio di Firenze, in cui non si è raggiunto un accordo sulla questione dell'annullamento del matrimonio a causa di infedeltà. Gli ortodossi pensano che questo è un motivo che può annullare un matrimonio, la Chiesa cattolica no. Non si sono messi d’accordo. Che cosa hanno fatto? Hanno messo da parte il problema. Si vede molto chiaramente la differenza tra il decreto per gli Armeni, dove si parla della questione del matrimonio, e il caso dei greci, dove essa è omessa. Ho fatto questo riferimento dicendo: « Forse si può fare la stessa cosa, forse pensa che sia più importante riconoscerci come cattolici piuttosto che insistere sul Concilio. Ma ora con il testo che ci si consegna, penso che mi sono sbagliato." (Alla buon'ora! Altri ci erano arrivati prima di lui, ma sono stati cacciati via dalla Fraternità. Si è semplicemente sbalgliato? Ha preso un enorme cantonata, pur essendo stato avvisato, da Monsignor Lefebvre, su chi fosse Ratzinger: un modernista, che ha concorso a far prendere al Conciliabolo la via del modernismo.  Inoltre l'affermazione di Fellay che pensava che Ratzinger volesse mettere da parte il conciliabolo, quindi in realtà era lui che lo voleva, è incredibile e conferma il fatto che si ha avuto la volontà di fare l'accordo pratico mettendo la questione della fede, che in relatà è primaria, in secondo piano. Bene ha fatto Ratzinger a rispondergli chiaramente in quel modo, anche se le risposte sono in perfetto stile modernista. Come si può pensare di mettere da parte il conciliabolo come se non fosse mai avvenuto? Se non fosse mai avvenuto non esisterebbe neanche la Fraternità e la Chiesa non starebbe attraversando la crisi peggiore della sua storia. Quindi tutto quello che Monsignor Williamson, ed altri cacciati via perchè contrari a questa scandalosa posizione, avevano denunciato ha tutto il diritto di esistere come posizione giusta e corretta e il far passare queste eclusioni come "frutto di disubbidienza" non regge, e non corrisponde alla verità.)

Allora diteci cosa volete davvero. Perché queste domande seminano confusione tra noi ».
Il Papa mi ha risposto con una lettera del 30 giugno in cui pone tre condizioni:
  • La prima è che dobbiamo riconoscere che il Magistero è il giudice autentico della Tradizione apostolica, questo significa che è il Magistero che ci dice ciò che appartiene alla Tradizione. Questo è vero. Ma, ovviamente, le autorità romane desiderano utilizzarlo per dire: riconoscete ciò, e dunque ora noi decidiamo che il Concilio è tradizionale, e dovete accettarlo. Il che, per inciso, è la seconda condizione.
  • E necessario per noi accettare il fatto che il Concilio è parte integrante della Tradizione, della Tradizione apostolica. Ma qui noi affermiamo che la constatazione quotidiana ci dimostra il contrario. Come si potrebbe dire tutto in una volta che questo Concilio è tradizionale? Per essere in grado di dire una cosa del genere, bisogna aver cambiato completamente il significato del termine «Tradizione ». E infatti ci rendiamo conto chiaramente che hanno cambiato il significato della parola « Tradizione », perché non è senza significato che il Concilio Vaticano II ha respinto la definizione di San Vincenzo di Lérins, che è la definizione del tutto tradizionale: « Ciò che è creduto da tutti, ovunque, e sempre ».
    « Ciò che è stato creduto » è un oggetto. Ora, per loro, la Tradizione è qualcosa di vivo, non è più un oggetto, è quello che chiamano la « Chiesa soggetto », è la Chiesa che cresce. Questo è tradizione, che di epoca in epoca fa cose nuove e  accumula, e questo accumulo è una tradizione che si sviluppa, che aumenta. Questo senso è anche vero, ma è secondario.
  • In terzo luogo, è necessario accettare la validità e la liceità della Messa Nuova
Avevo mandato a Roma i documenti del Capitolo Generale, la nostra dichiarazione finale che è chiara, e le nostre condizioni per l'eventuale, quando sarà il momento, accordo in merito a un possibile riconoscimento canonico. Queste sono le condizioni senza le quali è impossibile per la Fraternità vivere; ciò sarebbe semplicemente auto-distruzione. Perché accettare tutto ciò che è accaduto oggi nella Chiesa sarebbe distruggere noi stessi. Sarebbe abbandonare tutti i tesori della tradizione.

Perché ci sono queste contraddizioni a Roma?
La riconciliazione proposta, infatti, equivale a riconciliarci con il Vaticano II. Non con la Chiesa, non con la Chiesa di sempre. D’altra parte non c'è bisogno di riconciliarsi con la Chiesa di sempre, noi vi apparteniamo. Roma afferma: « Non abbiamo ancora ricevuto la risposta ufficiale ». Ma per tre volte ho risposto che non si poteva; che non continuavamo su questa strada.
Non molto tempo fa, abbiamo avuto una presa di posizione del presidente della  Ecclesia Dei, che è allo stesso tempo il Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, che affermava che le discussioni con la Fraternità sarebbero chiuse. Sabato scorso, una nuova dichiarazione della  Ecclesia Dei, dice: « No, bisogna concedere loro un po' di tempo; è comprensibile che dopo trenta anni di dibattito abbiano bisogno di un certo lasso di tempo, si vede che hanno un ardente desiderio di riconciliarsi ». Ho l'impressione che ce l'hanno più di noi. E noi ci chiediamo: cosa sta succedendo?
( "La Pontificia Commissione “Ecclesia Dei” coglie l’occasione per annunciare che, nella sua più recente comunicazione (6 settembre 2012) la Fraternità sacerdotale di S. Pio X ha indicato di aver bisogno per parte sua di ulteriore tempo di riflessione e di studio, per preparare la propria risposta alle ultime iniziative della Santa Sede".
Questa è la prima parte della dichiarazione della Eclcesia Dei, che ha  concesso un ulteriore tempo perchè gli è stato richiesto il 6 Settembre 2012 da parte della Fraternità San Pio X, quindi smettiamola di dire che non si sà cosa stia succendo. E' chiaro che quacuno stà mentendo o l'Ecclesia Dei, che dichiara che gli è stato richiesto un ulteriore tempo per la risposta, che deve dare la Fraternità e non la gerarchia modernista che per lettera, dal loro capo, ha dettato le condizioni per un accordo, o monsignor Fellay, che dichiara di non sapere  cosa stia succedendo quando viceversa la situazione è chiarissima)
Ovviamente questo ancora una volta semina confusione, ma non dobbiamo permettere di lasciarci turbare. Noi continuiamo per la nostra strada. Semplicemente. Avete qui, ancora una volta, una manifestazione della contraddizione che si trova a Roma. (Roma in quanto contraddizioni è maestra ma sembra che anche dall'altra parte abbiano imparato da loro) Perché c'è contraddizione? Naturalmente, perché ci sono persone che vogliono continuare lungo la strada moderna, lungo il cammino di distruzione, di demolizione, e poi ci sono altri che stanno cominciando a rendersi conto che ciò non funziona e che ci vogliono bene. Ma possiamo mettere la nostra fiducia in loro? Dipende dalle circostanze, non è sufficiente volerci bene.
(Per quanto riguarda l'ultima parte di questa omelia, aspetteremo gli eventi per vedere se davvero ci sia l'intenzione di seguire la via tracciata da Monsignor Lefebvre. Certo che i segnali non sono buoni sopratutto per chi, pur di compiacere gli assasini della fede conciliare, ha affermato di riconoscere il Conciliabolo per il 95%)

In tutte queste discussioni, sono arrivato alla conclusione - e credo che questo spiega ciò che sta accadendo -, che il Papa davvero, molto seriamente vorrebbe riconoscere la Fraternità. (Ancora?? Questo lo pensa solo lui e la sua cerchia, il Papa vuole inserire la Fraternità nel calderone della falsa chiesa conciliare affinchè gli sia tappata la bocca.) Tuttavia le condizioni che egli pone sono impossibili per noi. Le condizioni che si trovano nella sua lettera sono per noi semplicemente impossibili. (Infatti ciò che abbiamo affermato subito sopra è convalidato dalle richieste papali per un riconoscimento.)
Riconoscere che il Concilio è tradizionale! Mentre tutto ciò ci rivela il contrario! Cinquant'anni di storia della Chiesa manifestano il contrario! Affermare che la nuova Messa è buona! Anche in questo caso si devono solo aprire gli occhi per vedere il disastro. L'esperienza che abbiamo avuto in questi ultimi anni con i sacerdoti che vengono a  trovarci è istruttiva. Ho di nuovo avuto uno di questi incontri, poco tempo fa. Ero in Argentina, dove ho conosciuto un prete relativamente giovane che non sapeva assolutamente nulla di Tradizione; stava scoprendo la Messa. Era la prima volta che ha visto una Messa tradizionale: fino a poco tempo fa non ne conosceva nemmeno l’esistenza. Qual è stata la sua reazione? Ha detto che era terribilmente frustrato, arrabbiato con coloro che gli avevano nascosto questo tesoro! Ecco la sua reazione: «Questa è la Messa? E non ce lo hanno mai detto! ».

La tradizione è un tesoro, non un arcaismo
La strada che conduce fuori da questa crisi è molto semplice. Se vogliamo parlare di una nuova evangelizzazione – poco importano i termini - l'unico modo per uscire dalla crisi è quello di tornare a ciò che la Chiesa ha sempre fatto. E’ molto semplice, non è complicato. Non significa fare dell’ arcaismo. So bene che viviamo nel mondo di oggi. Non stiamo vivendo ieri o l'altro ieri, ci sono - è vero - nuovi problemi, ma ci sono anche le soluzioni di Dio! Queste soluzioni sono eterne. Sappiamo che in nessun momento vi è una situazione nella nostra vita in cui saremmo privi della grazia. Ogni volta che vi è una scelta, che c'è una tentazione, Dio ci dà la grazia proporzionata alla situazione, in modo da superarla. I comandamenti di Dio sono validi oggi come ieri. Dio rimane Dio, ricordiamolo!

Quindi, quando ci dicono che è necessario adattarsi al mondo, adattarsi al suo linguaggio ... o altre cose, è necessario cercare spiegarsi. Per questo non abbiamo bisogno di cambiare la Verità. La strada verso il Paradiso rimane sempre un cammino di rinuncia al peccato, a Satana e al mondo. Questa è la prima condizione che troviamo nelle promesse battesimali: « Rinunci a Satana? Rinunci alle sue opere ? » Questa è sempre la strada, on ce né nessun altra. Oggi si fanno tanti discorsi circa i divorziati risposati. L'anno scorso i vescovi tedeschi hanno detto che uno dei loro obiettivi era quello di arrivare alla comunione per i divorziati risposati. Ebbene la Chiesa, e non solo la Chiesa ma Dio stesso, ci dicono: no, occorre prima di tutto regolare immediatamente questa situazione. Dio dà la grazia a coloro che sono in una situazione difficile. Nessuno dice che sia facile! Quando un matrimonio è spezzato, si tratta di una tragedia, ma Dio concede la grazia. Coloro che sono in questo stato devono essere forti, e la Croce di Nostro Signore li aiuta, ma non si può ratificare [i secondi matrimoni] o fare come fanno qui nella diocesi di Sion, dove c’è un rituale per benedire queste unioni. Non lo si dice troppo forte, ma è una realtà! Ora, si tratta di benedire il peccato; e ciò non può venire da Dio! I sacerdoti o i vescovi che  fanno questo conducono le anime all'inferno. Stanno facendo esattamente il contrario di ciò che essi sono stati chiamati a fare quando sono diventati sacerdoti o vescovi.
Questa è la realtà della Chiesa che fronteggiamo! Come si può essere d’accordo con tutto ciò? E’ questo il dramma della Chiesa che abbiamo di fronte.

Adesso, per parlare del futuro, ciò che cercheremo di fare con le autorità romane è dire loro che non serve a nulla pretendere che la Chiesa non può sbagliare in nome della fede. Perché, a livello di fede, noi siamo completamente d'accordo circa l'assistenza dello Spirito Santo, ma è necessario aprire gli occhi su ciò che sta accadendo nella Chiesa! Bisogna smettere di dire: la Chiesa non può fare nulla di male, quindi la nuova Messa è buona. Bisogna smettere di dire: la Chiesa non può errare, e quindi non vi è alcun errore in seno al Concilio. Ma guardate la realtà, dunque! Non ci può essere contraddizione tra la realtà che conosciamo e la fede. È lo stesso Dio che ha fatto le due. Pertanto, se vi è una contraddizione apparente, vi è certamente una soluzione. Forse non ce l’abbiamo ancora, ma non si deve negare la realtà in nome della fede! Ora, questa è veramente l'impressione che si ha quando si considera ciò che Roma vuole imporci oggi. E qui rispondiamo: non possiamo. Questo è tutto.

Quindi, qualunque cosa accadrà, noi continuiamo! Sappiamo bene che un giorno questa prova, prova che tocca tutta la Chiesa, finirà, ma non sappiamo come. Cerchiamo di fare tutto ciò che possiamo. Non bisogna aver paura. Dio è  al di sopra di tutto ciò, ne resta il dominatore. E’ questo che è straordinario. E la Chiesa, anche in questo stato, resta santa, capace di santificare. Se oggi, carissimi fratelli, riceviamo i sacramenti, la grazia, la fede, è attraverso questa Chiesa Cattolica Romana, non attraverso i suoi difetti, ma certamente per questa chiesa, reale, concreta. Non è un'immagine, non è un'idea, è una realtà di cui l'aspetto più bello che oggi celebriamo è il Paradiso. Ebbene, il Paradiso si prepara quaggiù. Questa è la bellezza nella Chiesa, questo combattimento terrificante, straordinario con le forze del male nel quale la Chiesa si trova, e anche in questo stato di sofferenza terribile in cui si trova oggi, è ancora in grado di trasmettere la fede, di trasmettere la grazia, i sacramenti. Anche noi, se amministriamo questi sacramenti e trasmettiamo questa fede, è attraverso questa Chiesa, è in nome di questa Chiesa; lo facciamo in quanto strumenti e membri della Chiesa cattolica.

Che i santi del cielo, gli angeli possano venire in nostro aiuto e ci sostengano! Ovviamente non è facile, certamente abbiamo timore. E’ ciò dice il Graduale di oggi. È necessario aver timore di Dio. Dio dà tutto a coloro che lo temono. Non dobbiamo avere paura di avere timore del Signore. Il timore del Signore è l'inizio della saggezza. Che essa ci conduca attraverso i labirinti della vita di quaggiù verso il cielo, dove la Beata Vergine Maria, Regina di tutti i Santi, Regina degli Angeli, è realmente la nostra protettrice, veramente la nostra Madre. Se diciamo di Nostro Signore che Egli vuole essere tutto in tutti, dobbiamo dire quasi la stessa cosa della Beata Vergine. Abbiamo una madre in cielo che ha ricevuto da Dio un potere straordinario, il potere di schiacciare la testa di Satana, il potere di schiacciare tutte le eresie. Quindi possiamo anche dire che lei è la madre della fede, la madre della grazia. Avviciniamoci a lei. Consacriamogli le nostre vite, le nostre famiglie, le nostre gioie, le nostre sofferenze, i nostri progetti, i nostri desideri. Sia Lei a condurci a  fino al porto eterno perché possiamo sempre godere della felicità eterna con tutti i Santi, questa visione di Dio che è la visione beatifica. Così sia. Amen.

48 commenti:

  1. Onore comunque a Mons. Fellay per aver ammesso di essersi sbagliato, quindi significa che era in buona fede e per questo forse possiamo trarre anche noi una lezione, evitare lo zelo amaro e lo scagliarsi uno contro l'altro come invece succede spesso nel mondo della Tradizione. Certo si sono verificate delle divisioni ed occorre riappacificarsi evitando per il futuro appunto troppo zelo amaro .
    Molti si avvicinano alla Tradizione trovando pero' toni molto aspri e magari si sentono scandalizzati. Facciamoci tutti un esame di coscienza ,analizziamo i nostri sbaglie preghiamo il Santo Rosario chiedendo a Dio le virtu' della pazienza , fortezza e sopratutto prudenza.

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    1. Ha ragione Mardu: pasquinate! (con tutto il rispetto per San Pasquino...)

      Varrà la pena ricordarsi - tanto per chiarire sulla fantomatica "buona fede" di Fellay - che costui a Settembre CHIEDEVA ALTRO TEMPO A ROMA per pensare ancora "quale risposta dare" circa gli accordi (nonostante la dichiarazione finale del Capitolo del 14 Luglio dichiarasse pubblicamente che la risposta era negativa: prima contraddizione!), ma sempre a Settembre in un discorso davanti a 100 seminaristi di Econe, dichiarava di "essere stato ingannato" (seconda contraddizione!); qui però, in questa omelia, egli racconta che al Papa non scrisse di "essere stato ingannato" ma di "essersi sbagliato" lui! (terza contraddizione!)

      Allora chi è qui che dimostra "zelo amaro" (co 'sto tormentone dello "zelo amaro" non se ne può più....cambiate musica ogni tanto, siete noiosissimi)? Chi ha lo zelo amaro? Chi mente continuamente, cercando di tenere i piedi in duecento staffe, o chi cerca in mezzo a mille contraddizioni di individuare la verità?
      La "lezione" in realtà l'avrebbe dovuta ricevere Fellay, da come sono andate le cose, chiedendo scusa per tutto il trambusto che ha causato, lasciando il posto ad alcuno più capace di lui, e richiamando indietro tutti coloro che aveva buttato fuori dalla FSSPX, perchè avevano la colpa di vedere più lontano di lui. E invece...macchè! Non ha chiesto scusa a nessuno, non ha richiamato nessuno, non si è levato di mezzo, e soprattutto ha proceduto imperterrito nella sua linea, buttando fuori anche il Vescovo Williamson, il quale sono anni che lo avverte delle stesse cose che adesso lui va dicendo tanto convintamente! E questa la vogliamo chiamare BUONA FEDE??

      Allora la "lezione" l'avrebbero dovuta ricevere anche tutti quelli come lei, egregio Pasquino, che ancora imperterriti vanno blaterando della buona fede di costui. Ancora non vi è bastato quello che ha fatto? Vi serve ancora dell'altro per riuscire ad aprire gli occhi? Che tipo di "mondo della Tradizione" vorreste propinare a chi si avvicina? Un mondo finto, ipocrita, fatto di gente tutta perfettina (la quale sta solo in Cielo), una Tradizione di facciata con mille contraddizioni "inspiegabili", esattamente come il comportamento del Superiore?? No caro lei... questa è finzione, mistificazione, questo sarebbe un continuare a ingannare la gente, che è da cinquant'anni che subisce inganni a destra e manca, nella Chiesa.

      La finzione se la tenga per lei. Qui si dice la verità. Chi non gradisce sentire la verità, e chi scambia l'amore alla verità per "zelo amaro", può anche cambiare aria, che in questo blog non ci fa proprio niente.
      In realtà noi dovremmo aumentare la pazienza, per sopportare le vostre ipocrisie e quelle continue di Fellay, MA LUI E VOI DOVRESTE IMPARARE FORTEZZA E PRUDENZA, specialmente coi modernisti, se non si vuole distruggere totalmente ciò che rimane della Tradizione di Nostro Signore.

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  2. Carissimi,
    Voi scrivete: "Dichiariamo che i Pontefici, Conciliari e post Conciliari, hanno appoggiato e promosso, coscientemente o non poco ci interessa, tutte le novità eterodosse del Conciliabolo, (e questo è sotto gli occhi di tutti)."; poi affermate: "Dichiariamo, sino a prova contraria (che consiste in una dichiarazione da parte dei Gerarchi della Chiesa), che Ratzinger è il Pontefice della Chiesa col nome di Benedetto XVI. E anche se si può constatare tutti i giorni, che quasi tutti gli atti fatti dagli ultimi Pontefici siano riconducibili al modernismo, noi non possiamo fare nessuna dichiarazione di Sede Vacante in quanto non né abbiamo l’autorità"
    Che un soggetto privato (Nessuno di noi è un'Autorità nella Chiesa) non possa dichiarare giuridicamente vacante la Santa Sede, è fatto certo. Ma questo non significa che l'occupante la Santa Sede abbia l' Autorità Pontificia divinamente assistita: perchè se così fosse promuoverebbe concretamente ed abitualmente il bene della Chiesa e quindi , fra l'altro, non applicherebbe il "Conciliabolo" (Si definisce così uno pseudo-Concilio non approvato da un legittimo Papa) detto impropriamente "Concilio Vaticano II" . Quanto Vi ho scritto è affermato anche dal periodico Sodalitium dell' Istituto Mater Boni Consilii. Il sottoscritto non segue completamente ed incondizionatamente l' Istituto , pur approvandone le posizioni di fondo: ad esempio, non affermo che un fedele , che abbia difficoltà ad assistere a Messe NON una-cum (Cioè Messe in cui nel Te Igitur non viene menzionato il nome del "papa" perchè almeno formalmente non è tale nè è ritenuto esserlo da parte dell' Officiante il Sacro Rito) non possa assistere alle Messe della FSSPX (Capita anche a me di assistervi , ad esempio a Saint Nicola du Chardonnet, dove fra l'altro vi è un sacerdote non una cum). Il bene supremo è la salute delle anime
    Saluti

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  3. Le discussioni ecumeniche con il Vaticano hanno sempre prodotto divisioni fra di noi; questa regola non è venuta meno nei recenti colloqui: anzi, vista l'importanza dei medesimi, hanno provocato l'espulsione di diversi valenti sacerdoti ed addirittura di un Vescovo
    Saluti

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  4. Egr. Signor dario la posizione dell' IMBC è il così detto sedevacantismo mitigato o più tecnicamene "tessi di Cassiciacum", tesi anche questa non sostenibile come ha ben dimostrato un suo ex sostenitore cioè Don Curzio Nitoglia, de facto dire Messa non una cum equivale a dire che il papa non c'è.
    Comunque ognuno è libero di pensarla come vuole ma a mio modo di vedere sono tesi pericolose sebbene quella del sedevacantismo totale la trovo molto più pericolosa.
    Concordo più con la posizione di don Curzio Nitoglia, certo in questi momenti di crisi è difficile non arrivare a determinate conclusioni ed è difficile accettarlo.
    Per quanto mi riguarda il soggetto Chiesa è sempre lo stesso e benedetto XVI è papa, quanto alla dottrina non è più quella di sempre.
    Ricordiamo che Gesù riconobbe l'autorità del sinedrio e di Caifa ciò non significa che lo approvò, si può avere del potere ed usarlo per nulle o male.

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  5. Rieccoci.... Ogni tanto si tocca il problema spinoso del papa-o-non papa.
    Personalmente ammiro moltissimo mons Guerard des Lauriers che scrisse la tesi di Cassiciacum.
    Apprezzo don Curzio Nitoglia nei suoi scritti, non nella sua tesi attuale che nega la negazione della validità papale. Infatti prima era di parere uguale a Sodalitium da cui provenne.

    Non vorrei fare una cronistoria delle scissioni e ricongiunzioni avvenute in seno a queste realtà ecclesiali (Sodalitium e Fraternità S.PioX) che sono stimabilissime.

    Ma vorrei che si evitasse di esprimere certezze totali, poichè già in passato su questo blog avvennero dispute accese su queste analisi che possiamo fare ma di cui dobbiamo lasciare a teologi e vescovi qualificati ogni sintesi e decisione finale.

    La situazione è gravissima e disperata e l'immagine più reale della Chiesa cattolica attuale è che vi sono gruppi sparsi di pochi cattolici veri che ,guidati da uno o più sacerdoti camminano per un percorso di fede cercando, senza più riferimenti nella gerarchia corrotta, la strada maestra della Tradizione,abbandonata o modificata ad arte dicendo che la nuova strada è la continuazione della vecchia.

    Che poi questi gruppi si chiamino Sodalitium o Fsspx o Don Curzio Nitoglia o che altro, non è importante quanto il sentirsi uniti in Cristo per ritrovare le radici ormai seppellite della Chiesa Cattolica.
    E credo che questo unisca tutti coloro che qui aggiungono informazioni ogni giorno o quasi.

    La personale decisione ed il legame con un gruppo od un altro è una cosa. Il ritrovarsi a raccontare ciascuno la propria esperienza e le proprie analisi , nel blog, è il punto d'unione in cui da diversi cammini possiamo ritrovarci ogni tanto. E' il richiamo lontano che ci facciamo per non perderci in mezzo alla sterminata moltitudine di bugie e compromessi della attuale Chiesa massonizzata-ecumenista.

    Consiglio di procedere così senza irrigidirsi in posizioni una cum-non una cum.
    Il Signore premierà la nostra marcia al buio senza guida papale, contro tutti i nemici della Chiesa, papa, se papa, compreso!

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  6. Beh che non si tratti di certezze assolute sono d'accordo come anche il fatto che ognuno è libero di seguire ciò che più si "sposa" con le proprie conclusioni tratte da questa drammatica situazione, certo è, però, anche il fatto che uno dei gruppi sopra citati non si comporta come espresso da Mardunolbo, infatti impedisce sotto pena di sacrilegio ad alcuni fedeli di andare alle messe tridentine di altri gruppi "tradizionalisti" che celebrano una cum.
    Questo non mi sembra molto buono, mentre devo dire che la FSSPX mai con acredine e male ha parlato di questi gruppi, per quanto io sappia, cosa che invece non avviene in quello citato ed in questo credo che lo zelo amaro di cui parla il sig. S. Pasquino sia applicabile in pieno e credo sia stata quella l'intenzione del Pasquino.
    Questo gruppo ritiene, ad esempio, non valide le scomuniche ai 4 vescovi e quindi non scismatici per il fatto che il papa non ha autorità alcuna essendo papa in potenza ma non in atto, mentre il fatto dice il contrario, poi ritiene sospesi a divinis i sacerdoti consacrati da loro esternando, non solo in questo caso, una palese contraddizione: se i vescovi non sono scomunicati come possono essere i sacerdoti sospesi?
    Poi dichiara però scismatica la FSSPX per i suoi comportamenti.
    Personalmente a me sembra tutto ciò molto contraddittorio ed ostile nei confronti della FSSPX come fa notare a più riprese anche don Curzio Nitoglia non ultimo nel suo articolo sul neo donatismo.
    Speriamo che il Signore non reputi gravi le due tesi errate su le tre in gioco, perché di certo e su questo tutti concorderete, due sono sicuramente errate!

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    1. "Questo non mi sembra molto buono, mentre devo dire che la FSSPX mai con acredine e male ha parlato di questi gruppi, per quanto io sappia, cosa che invece non avviene in quello citato ed in questo credo che lo zelo amaro di cui parla il sig. S. Pasquino sia applicabile in pieno e credo sia stata quella l'intenzione del Pasquino."

      No Divus,
      l'intenzione del Pasquino era quella di accusare QUESTO BLOG di "zelo amaro", infatti questa cosa non è andato a dirla all'IMBC, ma è venuto a dirla qui dentro. Ma ha già ricevuto adeguata risposta.

      (Quanto poi al fatto che la fsspx non critichi altri istituti forse sarà vero a livello pubblico ed ufficiale, ma nel privato non è così. Ma questo, ripeto, non ha nessuna importanza perchè da che mondo è mondo, sono sempre esistite critiche nei confronti di posizioni diverse, soprattutto se c'è di mezzo la Fede. E' normale. E non si tratta di zelo amaro, ma di profondo convincimento che la posizione professata sia quella che renda di più gloria a Dio e sia la più sicura per la salvezza eterna. Ovviamente sempre tenendo conto del quadro di terribile confusione dottrinale in cui la Chiesa di Cristo versa, cioè posto lo stato di "calamità spirituale" che viviamo, altrimenti rischieremmo di scadere - come ha detto l'anonimo - nell'inganno della libertà di coscienza...)

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  7. Fa davvero ridere che persone o gruppi che sostengono le proprie convinzioni contro quelle di altri gruppi o singoli, non condividendone le conclusioni, siano tutti d'accordo sulla ereticità della libertà di coscienza!
    Siete dei perditempo e degli gnostici!

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  8. Vai a dare dei perditempo e gnostici ai papi che hanno fatto le dichiarazioni che seguiamo!
    Segui pure la tua chiesa "evoluta" e moderna e non perdere tempo qua.

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    1. La mia non è un'osservazione di dottrina o di credo, ma di semplice evidenza.

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    2. Quale "evidenza" di grazia?

      Può un sordo ceco, notare semplici evidenze? NO!!


      Un ceco e sordo per convenienza di partito e di appartenenza settaria, come lo sei tu, NON è credibile!

      Cercare di nascondere, minimizzare errori, gravissima crisi della Chiesa che parte dai vertici è un fatto gravissimo di cui dovrai necessariamente rendere conto a Dio.

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  9. @ unicuique suum:

    per favore, in omaggio all'ortografia, la prego di fare una correzione: scriva "cieco", poichè "ceco" = cecoslovacco....:)

    mentre per il contenuto sono d'accordissimo con lei!
    vd

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    1. Grazie della correzione ortografica, un momento di dormi veglia....:-))

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    2. Avevo invitato a pubblicare l' Omelia di Monsignor Fellay, non perchè sia un suo estimatore (Ci mancherebbe...) ma perchè la conclusione è comunque interessante; visto che è stata ora pubblicata sul sito della FSSPX , ne riporto la conclusione (Che a mio parere presenta un indubbio interesse): "Oggi ci si parla di continuità, ma dov’è? Ad Assisi? Nel bacio del Corano? Nella soppressione degli Stati cattolici? Dov’è questa continuità? Quindi, molto semplicemente noi continuiamo, miei carissimi fratelli, continuiamo senza cambiare niente, fino a quando Dio vorrà..! Certo, questo non vuol dire che bisogna restare inattivi, tutti i giorni abbiamo il dovere di conquistare le anime. Sappiamo bene che la soluzione verrà da Dio e, si può anche dirlo, tramite la Santa Vergine. Lo si può dire, è un’evidenza dei nostri tempi, significata da queste apparizioni, belle, magnifiche: la Madonna di La Salette, la Madonna di Fatima, che annunciano quest’epoca, dolorosa, terribile. Roma diventerà la sede dell’Anticristo, Roma perderà la fede… è questo che è stato detto a La Salette. La Chiesa sarà eclissata. Non sono parole da poco. Si ha veramente l’impressione che è oggi che si vede tutto questo.

      Non bisogna perdere la testa. È terrificante, certo, ma allora bisogna ancor più rifugiarsi presso la Santa Vergine, presso il Suo Cuore Immacolato. È questo il messaggio di Fatima: Dio vuole dare al mondo la devozione al Cuore Immacolato di Maria
      "
      Quanto alle critiche all' IMBC per il fatto che non permette di assistere IN NESSUN CASO alle SS Messe una cum della FSSPX (E il divieto vale addirittura anche per le Messe celebrate non una cum da sacerdoti della FSSPX: non sono pubblicamente ed ufficialmente tali) , ebbene per quanto mi riguarda , in parte concordo con le critiche: la legge suprema è la salvezza delle anime: non mi sentirei mai di dire ad un fedele che non ha la possibilità di assistere a Messe non una cum di rifiutare le Messe della FSSPX : c'è il concreto rischio , agendo in tal modo, di non vivere più in grazia di Dio e di perdere la Fede. Ma il problema rimane: sbaglia anzitutto la FSSPX a voler imporre il riconoscimento della legittimità non solo materialiter ma formaliter (Quindi riconoscendo che hanno l' Autorità Pontificia divinamente assistita malgrado non facciano in bene della Chiesa - sic- ) dei "papi conciliari"
      Cordiali saluti

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  10. Postilla: non mi riferisco all' Omelia a cui fanno riferimento questi commenti, ma a quella tenuta a Saint Nicolas du Chardonnet il 11 Novembre scorso

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    1. Sì Dario,
      l'omellia a cui ti riferisci è quella e se Gianluca avesse avuto il tempo per una traduzione l'avrebbe messa. Io invece non l'avrei messa lo stesso, anche trovando il tempo di tradurla, perchè mi indigna veramente molto, sentirlo criticare la "continuità" quando solo pochissimi mesi fa, pur di accordarsi coi romani che oggi tanto critica, disse pubblicamente che il Magistero post conciliare "andava letto e interpretato alla luce della Tradizione di sempre" (MA CHI VUOL PRENDERE IN GIRO? SE SI LEGGE IL CONCILIO ED IL MAGISTERO SUCCESSIVO ALLA LUCE DELLA TRADIZIONE, LO SI DOVREBBE BUTTARE AL SECCHIO.)

      E non contento disse anche che il Concilio poteva essere accettato al 95 per cento! Quindi mesi fa lui questa continuità la vedeva!! E come mai ora si sveglia e si rende conto che ci sono state 3 riunioni ad Assisi, il bacio del Corano e la soppressione degi Stati Cattolici?? Forse che queste cose sono avvenute in questi sei mesi, durante i suoi tentativi di accordo PRATICO con Roma??? Forse che la situazione della Chiesa conciliare è cambiata da due anni a questa parte???

      Ecco perchè proprio non riesco ad apprezzare i suoi discorsi, perchè sono un capolavoro di equilibrismo, di opportunismo, e l'unica finalità che si prefiggono è quella di rimediare consensi da coloro che prima stava ingannando spingendoli nelle fauci dei romani, ed oggi sta ugualmente ingannando TORNANDO ad utilizzare un linguaggio schiettamente "integrale" che in realtà NON GLI APPARTIENE, MA CHE IN QUESTO MOMENTO GLI ABBISOGNA, PER RECUPERARE QUELLA FIDUCIA DELLA GENTE CHE AVEVA GIUSTAMENTE PERDUTO.

      Mi dispiace, ma non è più credibile.

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    2. concordo pienamente con Anna Rita, l'unica possibilità che aveva per riaquistare credibilità, l'ho già detto e lo ribadisco era dare le dimissioni durante il capitolo di luglio...dirò di più; secondo me nel momento in cui si è accorto che l'accordo cercato a tutti i costi, per vari motivi, era oramai saltato solo allora è tornato a criticare il Papa come da anni non accadeva, ma sopratutto ha trovato il momento a lui più congeniale per espellere Mons Williamson ( cosi ha potuto dire ai suoi confratelli, l'ho espulso perchè dovevo e non per un accordo )era l'unico momento possibile per butarlo fuori e non subire spaccature ( come in effetti è avvenuto )....molto astuto....ma rimane non più credibile!

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  11. Concordo pienamente con A. Rita ma la verità o meno di un'affermazione è indipendente dal soggetto che la espone (Come ricorda il sottotitolo del periodico "Sì sì no no" , ripreso da "L'Imitazione di Cristo").
    Comunque ha fatto bene la Sig.a A.Rita a fare la sua precisazione-commento
    (Speriamo venga letta e meditata da tanti fedeli che danno retta ai loro sacerdoti che elogiano Monsignor Fellay)
    Cordiali saluti

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  12. Vi ringrazio di volermi permettere di aggiungere un'annotazione che ritengo important: dal 19 al 24 Novembre prossimi si terranno , presso il Priorato di Montalenghe in Piemonte degli esercizi spirituali per sacerdoti. Ottima iniziativa ma pare viziata da un grave problema: sembra vengano invitati anche i sacerdoti diocesani (Sempre che qualcuno aderisca, oltre ai due che celebrano con il Motu Proprio nel Novarese).
    Si vuole ignorare (soprassedendo al problema) che la validità delle Ordinazioni con il nuovo rito è perlomeno dubbia.
    Non si può eludere un fatto così grave. Esistono studi , pubblicati finora solo in francese ed inglese, che intendono dimostrare la radicale nullità delle ordinazioni conferite con il nuovo rito; altri, voluti da Monsignor Fellay, hanno lo scopo di dimostrare esattamente il contrario...il dubbio rimane. Inoltre, si aggiunge un altro argomento: se (Come è almeno probabile e verosimile) i "papi del Concilio" non hanno l' Autorità, il "Nuovo Rito" di ordinazione di "Vescovi" e "sacerdoti" non è approvato dalla Chiesa e quindi la sua validità è dubbia
    Esiste pertanto sia un argomento estrinseco (Rito di oridinazione non realmente approvato dalla Chiesa) sia uno intrinseco (Studi , pubblicati su internet, che intendono dimostrare l'invalidità di tale rito) per dubitare di fatto se i "sacerdoti" conciliari siano validamente ordinati o meno.
    Inoltre, non riesco di capire come i sacerdoti in comunione con il "Concilio" ed i suoi Papi possano essere a volte considerati "preti amici" e fare gli esercizi spirituali nei priorati FSSPX , quando invece Sua Eccellenza Reverendissima Monsignor Marcel Lefebvre li chiamava "preti bastardi" (Omelia dell' "Estate Calda", Lilla 29-08-1976.)
    Cordiali saluti

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    1. grazie Dario per le informazioni che ci dai; volevo chiederti se gli studi che hai citato <<<<, in inglese e francese che intendono dimostrare la nullità delle ordinazioni, sono fatti da esponenti della Fraternità?
      grazie per la risposta
      CZC

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  13. Ha ragione sig. Dario ma non capisco perchè chiama "Sua Eccellenza Reverendissima Mons. Lefebvre" che NON E' UN VESCOVO DELLA CHIESA CATTOLICA APOSTOLICA ROMANA!

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  14. Ohibò, guarda cosa salta fuori! Che mons Lefebvre NON E' VESCOVO DELLA CHIESA CATTOLICA APOSTOLICA ROMANA ?????
    Beh, in effetti non lo è,ma lo fu, ma ECCOME SE FU VESCOVO!
    Molto più "vescovo" lui di altri.
    Ma, scusa, Divus Thomas, intendi dire che "fu fuori" o che non fu ordinato a dovere ?
    MA che stai dicendo?

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    1. Infatti Mardunoldo, mi sono posto la stessa domanda!!

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    2. Scusa mi è partito il tutto prima che modificassi e così aggiungere dell'altro.

      Leggendo Divus, mi son detto, ma è lo stesso o è uno che ha rubato il suo nick?

      Mons. Lefebvre, altrochè che è un Vescovo con la V maiuscola, di Santa Romana Chiesa ...quella vera si intende!!!

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    3. Calma calma ora non posso rispondere

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  15. Egr. Divus Thomas,
    Se vuoi giocare, ci sono le macchinette mangiasoldi per passare tempo.
    MONS. Lefebvre, ti spiego perche' e' un vescovo cattolico con la V. maiuscola; (mentre la maggior parte dei vescovi postconciliari ho il dubbio, per non dir certezza, che non hanno la sicura successione Apostolica). Il Vescovo Lefebvre fu ordinato Presbitero il 21 sett. 1929 dal Vescovo Lienart di Lilla' (Vescovo autorevole di Santa Romana Chiesa - vescovi che si erano succeduti ininterrottamente per successione Apostolica). Il 25 giugno 47 viene nominato Vicario Apostolico a Dakar ed il 18 sett. 47 consacrato vescovo su disposizione di un Papa (PIO XII) che si era assunto sulle spalle l'Autorita' Petrina, e non governava la Chiesa Cattolica con la collegialita' ma la governava dietro l'autorita' datagli per successione petrina da Cristo - ma solo al Papa. La Sua missione affidataGli dal PAPA l'ha svolta per grade parte in Africa dove il Papa stesso l'aveva nominato delegato apostolico per l'Afica francofona, l'equivalente di Nunzio Apostolico.
    Ti e' sufficiente sapere che tutte le ordinazioni sono state fatte da veri vescovi cattolici e non protestanteizzati dal conciliabolo? Ma chi e' piu' Vescovo di Lefebvre? Guarda caso che la scomunica e' avvenuta da vescovi del conciliabolo per il fatto che Mons.Lefebvre non accettava di rinnegare Cristo Nostro Signore e la Sua Chiesa Cattolica bimillenaria per accettare un concilio che rinnega tutte le leggi di Cristo e sta portando dentro il baratro tutto cio' che e' veramente cattolico.
    Anche Pietro rinnego' Gesu' Cristo, ma subito pianse ed in seguito ha dato la Sua vita per Cristo.
    I conciliari questo non lo hanno fatto - non fanno e non lo faranno mai.
    Hanno cambiato bandiera - hanno fondato un'ennesima chiesa (setta) protestante/massonica.

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  16. Divus Thomas:
    Ma i protestanti possono scomunicare un cattolico Apostolico Romano? Te lo sei mai chiesto? Ora chieditelo e datti una risposta.

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    1. Egr. Divus Thomas,
      Se vuoi giocare, ci sono le macchinette mangiasoldi per passare tempo.


      QUOTO!!!

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  17. Vorrei precisare ancora un'altra cosa che aveva sempre predicato il Magistero Petrino "SALUS PUBBLICA SUPREMA LEX" (La suprema Legge e' la salvezza di tutti) purche' il Magistero si assuma l'Autorita, cosa che da 50 anni e' sparito in quanto il Magistero riguarda l'Autorita' del Papa e non della collegialita'. Ma il superdogmatico conc. vat.II ha solo emesso atti, per la durata di 50 anni, che hanno protestantizzato la Chiesa e l'hanno ridotta in uno stato comatoso profondo riconosciuto perfino da B.XVI, a causa del quale lo stesso Pontefice ha dovuto indire un anno della Fede per fare una nuova evangelizzazione e non una ri-evangelizzazione. Analizza bene le parole. Nuova evengelizzazione e non rievangelizzazione. Pertanto il pontifex cosa ha in mente?

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  18. Preciso ancora:
    chi ha in mente di ripristinare qualcosa che gia' esisteva, chi ha in mente di ristabilire cio' che c'e' sempre stato, non fa' qualcosa di nuovo, ma ripristina, ristabilisce. Pertanto vedete ......nuovo, nuovo, nuovo.... cambia qualcosa? o siamo cretini? qualcuno vuole farcelo credere, ma noi non ci crediamo vero gianluca ed A.Rita?

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  19. Scusate se posto solo ora.
    Dunque affinchè una successione Apostolica sia leggittima devono verificarsi due elementi:
    1) Materiale
    2) Formale
    Nel primo caso è la serie stessa ininterrotta di pastori, quindi il soggetto che succede direttamente od indirettamente dagli Apostoli, l'altro è l'Autorità che è la forma di questa materia.
    Tutto questo è accettato da gran parte dei teologi ed è vero.
    Ora nel caso di scisma o eresia (o nel caso si ponga un ostacolo, obex) essi perdono la forma della successione apostolica legittima che è la potestà e la giurisdizione mantenendo quella materiale, ora gli eretici e gli scismatici non hanno la giurisdizione, quindi qualsiasi setta eretica o scismatica è priva dell'apostolicità del ministero. (JOHANNES MACGUINNES C.M. Commentarii Theologici, Parisiis, P. Letheilleux, 1913)
    Ora il Sac. Lefebvre è stato ordinato vescovo dal Cardinal Lienart come sopra esattemente detto da Berni, ma il card. Lienart era iscritto alla massonaeria ed appare sulla lista pecorelli pochi giorni fa postata anche qui, essendo gli iscritti alla massoneria scomunicati per essi la scomunica rappresenta un "obex" come sopra espresso e de facto quindi Lienart era vescovo solo materialiter interrompendo così la successione legittima.
    Quindi il Sac. Lefebvre non è un vescovo.
    Ora noi sappiamo che Mons. Lefebvre è un grande e santo Vescovo della Chiesa Cattolica, ma quella sopra espressa è il fondamento della Tesi di Cassiciacum:la "distinzione reale tra la semplice occupazione della sede e il possesso dell'autorità;....... è il fondamento stesso della Tesi Materialiter-Formaliter; appunto perché, la designazione a ricevere l'autorità non implica necessariamente il possesso dell'autorità e se la persona designata ponesse un qualche ostacolo a ricevere quell'autorità che naturalmente conviene alla designazine ricevuta, rimarrà nello stato puramente materiale quanto all'autorità.
    Ora se è vera la tesi Mons. non è Vescovo visto che essere massone mi sembra un'obex non da poco, se Mons. è Vescovo e noi sappiamo che è Vescovo, la Tesi mi sembra molto dubbia.
    Così si spiega il mio post precedente.

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  20. Vorrei dire due parole sulla FSSPX:
    I Vescovi della FSSPX compreso Mons. M.Lefebvre furono scomunicati ma non erano sedevacantisti ed accettavano l'Autorita' Papale. In seguito furono riabilitati ed accettarono la riabilitazione non avendo mai commesso nessun atto contrario alla Fede, se non, non aver accettato, quel qualcosa che distruggeva la Dottrina Cattolica alla quale loro erano attaccati fino alle midolla, ed erano certi che quel concilio avrebbe distrutto tutto.
    Ma come puo' una Chiesa del genere scomunicare chi ha la fede e mette in atto 20 Concilii Ecumenici ed il dettato di 260 Papi, ma quale Autorita' ha, chi ha condotto poi messo in atto un concilio come il Vat.II.? Non voglio essere l'avvocato d'ufficio della Fraternita', ma la FSSPX e' Cattolica Apostolica e' sottomessa al Papa in quanto succ. Petrino. Ma non dovrebbe essere la nuova Chiesa a mettersi in ginocchio davanti a Nostro Signore, chiedere fortemente il perdono per tutto il dolore datoGli ed il danno fatto e chiedere di fare ritorno, come la pecorella smarrita oppure come il figliol prodigo?, nella Casa del Padre? Dovremo soffrire ancora molto ma nostro Signore non ci abbandonera. Ma cosa ne sara' del popolo per questi 50 anni?

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    1. Caro Berni è il mistero dell'iniquità.
      Salutoni

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  21. Possibile che nessuno abbia pensato ad un intento diverso del mio post, eppure più volte mi sono espresso a favore della Tradizione e della FSSPX nei miei, anche se pochi interventi precedenti.
    Errata corrige: all'autorità. segue "

    Saluti

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  22. Divus Thomas -
    se parliamo di massoneria allora la chiesa dopo la morte di Pio XII non esiste piu'. Non ti dico altro. C'e' solo qualche brandello qua' e la'. Questo e' un tasto che tutto il post-concilio ed il suo seguito non dovrebbe neanche toccare. State nel sesto cerchio dell'inferno dantesco.
    Ti saluto.

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    1. La risposta di Berni è molto pertinente, e coglie nel segno.
      Ok, Divus, la tua intenzione era soltanto quella di smontare la Tesi di Cassiciacum, ma per far questo tu hai praticamente detto che la frase da te sotto riportata:

      Ora nel caso di scisma o eresia (o nel caso si ponga un ostacolo, obex) essi perdono la forma della successione apostolica legittima che è la potestà e la giurisdizione mantenendo quella materiale, ora gli eretici e gli scismatici non hanno la giurisdizione, quindi qualsiasi setta eretica o scismatica è priva dell'apostolicità del ministero. (JOHANNES MACGUINNES C.M. Commentarii Theologici, Parisiis, P. Letheilleux, 1913)

      ...e che sarebe "a fondamento della Tesi di Cassiciacum", in realtà sarebbe errata, sbagliata, non corrispoderebbe al vero.
      Eh sì, perchè avendo sostenuto che l'ordinazione di Lefebvre, fatta da un massone (che come dici tu non è un "obex" da poco) è invece valida, stai dicendo che i Commentari teologici del 1913 sono errati....
      Come te lo spieghi?







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    2. Veramente tutto corrisponde cioè formalmente Mons. Lienart non aveva l'autorità perchè l'obex cioè l'appartenenza alla massoneria impedirebbe, secondo la tesi di cassiciacum, di "formalizzare" la successione apostolica e renderla legittima, in questo modo il Card. (anche se defunto) manterrebbe la carica solo materialiter, eppure mi sembrava molto chiaro, mi scuso:
      2 Elementi per la legittimità della successione apostolica.
      1) Materiale
      2) Formale
      Il commentario dice proprio questo ed in effetti gli anglicani o altri scismatici orientali pur possedendo la sede apostolica non hanno l’autorità e perdono la potestà e la giurisdizione, questo è un dato sempre confermato dalla Chiesa.
      Ora ripeto se la tesi è vera e cioè che un obex non mette in atto l'autorità, nel caso del soggetto potenzialmente atto a riceverlo, o in quello che l’abbia ricevuto e poi abbia posto in atto azioni contro il bene comune rimanendo solo materialiter, allora davvero dobbiamo dire che Monsignore non è vescovo?
      No! è vescovo proprio perchè le cose non stanno come sostiene la tesi di cassiciacum sic et simpliciter mentre è vero che lo scisma o l'eresia formale e pertinace o la scomunica separano dal corpo di Cristo e il pastore perde la forma e di conseguenza la sua missione.
      Poi io non ho sostenuto che l'ordinazione di Monsignore non è valida, ho riposto al tal Dario che continua sulla sua linea (libero di farlo) che se è vera allora davvero pone seri problemi non solo a Monsignore, pace a lui, ma anche a quelli che sostengono la tesi, eh già molti di loro sono stati ordinati da Mons. Lefebvre.
      La tesi esattamente parla di obex.
      Allora il punto da dirimere è: Essere un massone comporta o no un obex?
      L'obex è tale a seconda chi lo giudica così oppure di per sè?
      Non c'è nessuna contraddizione in ciò che ho detto semmai posso sbagliare nel definire obex l’essere iscritto alla massoneria o sbagliare a pensare che chi è iscritto alla massoneria possa porre in atto, pur possedendo l’autorità formale, azioni buone per il bene della Chiesa.
      Già, oggi tutto è possibile.
      Ma come dimostra il tal Dario, attraverso la tesi si giunge ad affermare che tutti i vescovi non sono validi, i sacerdoti non sono validi, i sacramenti del CVII sono tutti invalidi, e cosa, che però non dicono ma che ben dimostra Don Curzio Nitoglia che Benedetto XVI non è Papa neanche material iter annullando di fatto la Tesi. Mi sembra un tantino esagerato, tutto qua.
      Ultima cosa: non “sarebbe" ma "è" perchè ciò che ho riportato è virgolettato, pensavo solo foste già a conoscenza di ciò, ecco perchè pensavo che l'intento fosse stato chiaro, mai ho pensato che Mons. non fosse tale e voi?
      Spero di essere stato più chiaro.
      Ora per far luce ancora meglio, visto che non sono un eminente teologo, se qualcuno o magari gli amministratori del blog conoscono don Curzio Nitoglia si potrebbe chiedere a lui se il Card. massone Lienart possedeva legittimamente la successione apostolica e quindi aveva l'autorità pur avendo questo piccolo obex.
      Saluti

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    3. Ma scusa tanto...non è solo la tesi di Cassiciacum a dire che l'obex fa perdere "la forma della successione apostolica legittima, che è la potestà e la giurisdizione", ma lo dicono anche i Commentari Teologici del 1913. Dicono la stessa cosa, giusto? Altrimenti come potrebbe la Tesi basarsi sui Commentari? Perciò negare la Tesi equivale a negare anche i Commentari. Mi sembra logico.

      (E' chiaro che io credo che Lefebvre fosse autenticamente vescovo, ci mancherebbe. La domanda era posta in forma provocatoria.)

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    4. Forse allora non ci capiamo i commentari, che ripeto è solo uno dei passi su cui poggia la tesi, dimostra che esiste la successione materiale e formale e che è necessaria e che dunque negli scismatici ed eretici essendo solo materiale non c'è autorità.
      La tesi è conseguenza di questa distinzione tra materialiter e formaliter, io ho riportato, come si usa tra gli scolastici ( io non lo sono) l'argomento d'autorità, uno soltanto, ce sono sono moltissimi per esempio nel dizionario di teologia dogmatica del Piolanti alla voce apostolicità.
      La tesi quindi "è giusta" perchè si fonda sugli argomenti di autorità e non il commentario si fonda sulla tesi.

      Argomento di autorità (commentario): Gli scismatici ed eretici non hanno autorità. (poichè solo materialiter)
      Il card. Lienart è scomunicato (essendo massone perde autorità)
      Lienart non ha autorità (è solo materialiter conclusione cioè tesi)
      La tesi prende "forma" dalla distinzione tra materialiter e formaliter.
      Ma è appunto questo che intendo dimostrare se i commentari e la tesi dicono la stessa cosa la conclusione è che Monsignore non è Vescovo.
      Ora possiamo davvero dire che non lo sia?
      Per grazia Di Dio Monsignore è Vascovo e che Vescovo!
      Ho cercato di volgere contro la tesi le stesse conclusioni della tesi ora è evidente che la tesi (che vuol dire certezza) forse sarebbe meglio chiamarla Ipotesi.
      In realtà la stessa tesi distingue i casi in cui si perde l'autorità nell'eresia e allora torno a ripetere: nel caso di specie Lienart aveva l'autorità?
      Se si è evidente che anche il fatto di essere Massone non inficia sull'autorità.
      Allora uno potrà obiettare ma il Card. non ha posto atti che non hanno per fine il bene comune (come dice la tesi)?
      Rispondo: Il card. Lienart ha partecipato al concilio Vaticano II il suo obex (essere massone) si è formalizzato nell'approvare e promuovere dottrine contrarie alla fede ne CVII quindi perde l'autorità.
      Ma allora sorge un problema non tanto per la nomina di Monsignore che è precedente alla ipotetica formalizzaione dell'eresia di Lienart quanto al fatto che per esempio anche Monsignore ha partecipato e almeno in parte ha approvato i documenti del Concilio.
      Allora come la mettiamo?
      Mi sembra proprio tutto assurdo.
      Qui si procede da un errore, a mio modo di vedere grave, cioè quello di limitare la componente umana della Chiesa e della libera adesione alla Grazia, componente su cui ha fondato, per partecipazione, la sua Chiesa, questo può portare ad errori già condannati dal Magistero infallibile. (Pneumatologi ad esempio)
      Semplicemente si può usare male dell'Autorità come fece Caifa ed il Sinedrio.
      Una riflessione l'apostolicità legittima è un tratto distintivo della Chiesa se oggi abbiamo solo nel papa (anzi in B.XVI neanche più quella) una successione materiale ma comunque la Chiesa rimane Chiesa di Cristo, anche gli scismatici hanno la stessa successione materiale allora per il principio di non contraddizione anche quelle sono Chiese come la Cattolica.
      Quod Repugnat!
      Salutissimi

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  23. In questo caos di scomunicati e di scomunicanti,
    nell'Inferno razionale e dottrinale siete già entrati!

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    1. Si, ed in effetti anonimo del cavolo, tu nell'inferno non mancherai....
      così come tutti i modernisti scomunicati eretici e mai pentiti.

      il modernismo è la summa di tutte le idolatrie e delle false religioni.

      A.R.

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    2. Vi prego di non intervenire in modo offensivo, si possono esprimere gli stessi pensieri senza bisogno di insultare direttamente nessuno.
      Soprattutto il turpiloquio non è assolutamente ammmesso.
      Altrimenti censuro, a prescindere dai contenuti.

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  24. Scusate il ritardo nelle risposte.
    Lo studio fondamentale sull' invalidità delle ordinazioni è dell'abbè CEKADA, sedevacantista : "‘Absolument nul et Entièrement Vain’ " . L'argomento in realtà fu affrontato già negli anni '90 dal dottor Stefano Filiberto su "Il Nuovo Osservatore Cattolico". Filiberto conserva aperto il suo sito internet, ma non sono stati caricati gli articoli.
    Quanto alla Tesi di Cassiciacum: ne accetto il contenuto fondamentale: i "papi del Concilio" non hanno l'Autorità Pontificia divinamente assistita, il che per me è un'evidenza.
    Mi pare altrettanto evidente che alcuni ambienti della FSSPX facciano un vero e proprio dialogo ecumenico con la Santa Sede (Che ovviamente ha come presupposto il rifiuto di ogni sedevacantismo e il riconoscimento della validità delle ordinazioni con il nuovo rito: anche "Benedetto VXI" è stato "ordianto" vescovo (?) con tale rito)

    Quanto al rifiuto delle "Messe una cum" della FSSPX, preciso: le Messe, per quanto detto sopra dovrebbero essere non una cum ed è bene anche rifiutare la riforma delle rubriche di Giovanni XXIII, tuttavia ho forti remore non solo a dire ai fedeli di rifiutare le Messe FSSPX quando non hanno altre possibilità per assistere al Santo Sacrificio, ma anche ad ammettere un'intrinseco "sacrilegio" legato all' Una Cum. Riporto- spazio permettendo- qualcosa degli studi di fu Myra Davidoglou (Sedevacantista, professoressa alla Sorbona)pubblicati su "La Voie": "(...)I sacrifici degli empi non nuocciono che a coloro che li offrono con empietà Poichè l' unico sacrificio dimora uguale, a causa del nome di Dio che è invocato e che è sempre Santo (...) Quando sono amministrati da degli indegni, costoro sono puniti per la loro perversità, ma i sacramenti dimorano nella loro santità inviolata. Sono citazioni di S Agostino che,a proposito dei donatisti , agginge: " Chiunque offre un sacrificio con cuore ed atti tali che merita l'anatema, causa la perdita di se stesso, ma non la perdita dei buoni fedeli, che deplorano le colpe commesse fra di loro, senza peraltro separarsi dal corpo ( cioè senza cessare di assistere agli uffici celebrati da un tale ministro e di riceverne i sacramenti , in caso in cui non ci siano altri ministri)
    Il Concilio di Trento insegna che "nessuna indegnità, nessuna malizia di coloro che l' offrono puo macchare il santo Sacrificio" (sessione XXII, Denz.936)
    Chi potrà dire il contrario sapendo che è il Cristo, nostra Pasqua, che è immolato ?(...) - La Voie n XVI-
    Quanto al Vescovo Cattolico Monsignor Marcel Lefebvre, sì , malgrado i suoi errori , lo considero tale e penso fosse un EROE, un EROE FALLIBILE
    Saluti

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    1. Oh grazie sig. Dario per la sua magnanimità personalmente farò tesoro dei suoi insegnamenti.....
      Ho detto tutto!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

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  25. Correggete quel titolo!
    Fellay dice mi sono sbagliato sul pensare che Ratzinger avesse voluto mettere da parte momentaneamente il concilio non ha per nulla detto mi sono sbagliato a intraprendere i colloqui! Siete così pieni di voi e desiderosi di dire che avevate ragione che scambiate fischi per fiaschi!

    Raiker

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  26. Fischi per fiaschi li hai presi tu.
    Non so proprio dove hai trovato che abbiamo scritto che "si sia sbagliato" ad intraprendere i colloqui...forse lo hai visto nella tua faziosissima mente. Forse vedi i lampi di luce. Non so...
    E' ovvio che la sua frase "mi sono sbagliato" si riferisse alle intenzioni di Ratzinger (che lui aveva creduto diverse da quelle dei mercanti vaticani, quando invece non se ne discostano di una virgola. Ma lui, nonostante la chiara risposta di Ratzinger, continua a dire imperterrito che il Papino li desidera tanto nella sua nuova chiesuola conciliare...)

    Non cambiamo proprio nulla, perchè il titolo che abbiamo messo è una citazione diretta di una frase di Fellay. Vatti a rileggere la sua omelia, e ce la ritroverai testualmente riportata.

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