Su richiesta di molte persone
dall’Italia e dall’estero, e dopo più di vent’anni
di collaborazione con questo coraggioso Sacerdote,
ho deciso di scrivere questa
breve biografia di Don Luigi Villa,
perché ritengo non sia più possibile tacere sulla
indescrivibile e interminabile persecuzione
subìta da questo anziano, fedele e
incorruttibile Ministro di Dio!
Padre
Pio chiamò Don Luigi e lo fece entrare nella sua cella. Qui, rispose
alle sue 12 domande e gli parlò per oltre una mezz’ora, dandogli un
incarico: dedicare tutta la sua vita per difendere Chiesa di Cristo dall’opera della Massoneria, soprattutto quella ecclesiastica.
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Don Luigi Villa il Vittorioso “Avvocato del diavolo”
dell’Avv. Salvatore Macca*
Chi
è Don Luigi Villa? È un sacerdote, dottore in teologia, che ho avuto il
piacere di conoscere di recente. È stato un piacere perché considero
persone particolari, e meritevoli di grande rispetto, coloro che, per
sostenere le buone cause e per il trionfo dei princìpi, delle regole e
delle idee che costituiscono il filo conduttore della loro vita e del
loro cammino, sono pronti alla lotta e alle rinunce.
Lottare
contro l’ostracismo, la discriminazione, l’emarginazione e la
ghettizzazione da parte di coloro per i quali rappresentano degli
scomodi importuni, dei fastidiosi ostacoli alle loro prevaricazioni.
Rinunciare alla vita comoda e a tutti i vantaggi che derivano dalla
supina acquiescenza alla volontà dei più forti, dei prepotenti detentori
del potere e della ricchezza.
Fra le battaglie di don Villa ce n’è stata una in cui ha duramente lottato per dimostrare la reale natura e gli aspetti negativi della personalità di Paolo VI, al secolo Giambattista Montini, come uomo cattolico. Lotta resa più dura dal fatto di essere il Montini nato e vissuto nella provincia di Brescia e dunque sostenuto dai bresciani con forte impegno, anche per ragioni di “campanile”.
Don Luigi, per sostenere la propria battaglia, ha scritto e pubblicato un’opera imponente, importantissima, denominata “Trilologia montiniana”, costituita da tre volumi dai titoli significativi, e cioè “Paolo VI… beato?”, “Paolo VI: processo a un Papa”, e “La ‘Nuova Chiesa’ di Paolo VI” (Editrice Civiltà, Brescia, Via Galileo Galilei 121). L’autore ha portato avanti la sua lotta con argomentazioni e documenti di valore ineccepibile.
Per
bloccare e impedire la beatificazione si è avvalso anche della regola,
voluta dalla stessa Chiesa, o meglio, dalla Congregazione per la causa
dei Santi, secondo cui, nel soggetto proposto per la beatificazione, si
devono riconoscere i segni soprannaturali dell’approvazione divina,
cercando di veder chiaro sulla “reputazione della santità della vita” per poi studiarne “la eroicità delle virtù”. Peraltro, il diritto di cercare notizie e di fornire informazioni, è riconosciuto a chiunque, e non soltanto a soggetti qualificati, quale è certamente un sacerdote.
Per la verità, anch’io, qualche anno fa, ho avuto per le mani un libro, di cui è autore Franco Bellegrandi, Cameriere di Spada e Cappa di Sua Santità, dal titolo “Nichitaroncalli”,
finito di stampare nell’agosto del 1994 (Edizioni internazionali di
letteratura e scienze, EILES di Roma, Tipografica edizioni grafiche
Manfredi, s.n.c., Via G. Mazzoni, 39 A, Roma), in cui l’autore, molto informato dei fatti per la carica allora rivestita, scrisse cose sconvolgenti sul Pontefice in questione, che proiettavano una luce sconcertante e sinistra sulla sua personalità, e che, in mancanza di una qualsiasi contestazione dell’interessato, si devono dare per ammesse.
Si
trattava di comportamenti disonorevoli per qualunque persona dotata di
normale dignità e che, a maggior ragione, riferendosi a un personaggio
di così alto livello, contrastavano clamorosamente con la reputazione
della santità della vita, ed escludevano la dote della eroicità delle virtù. Per i fatti appresi dal libro, neanche un uomo comune si sarebbe potuto definire virtuoso, e men che meno eroicamente virtuoso.
Allora, nel capitolo del libro scritto da me per l’esame di un altro
problema, non volli ripetere, né propalare, per una sorta di
riservatezza estrema, e per non infierire sul personaggio, i comportamenti molto degradanti che avevo appreso leggendo l’opera di Bellegrandi.
Tornando a Don Luigi Villa, nei tre volumi della “Trilogia”,
l’autore illustra tutto ciò che Paolo VI, violando le regole
dell’ortodossia cattolica, fece contro quelli che erano sempre stati i
princìpi vigenti, riconosciuti, applicati e rispettati dal clero e dai
fedeli osservanti. Soprattutto mise in evidenza la sua
attrazione “fatale” per la massoneria, corredando le affermazioni
enunciate con documentazione fotografica assai convincente.
Perfino la famiglia materna del Papa, la famiglia Alghisi di Verolavecchia, non era immune dal culto dissacrante della massoneria. Nel cimitero di tale cittadina, infatti, dove sono sepolti alcuni membri della citata famiglia, è dato rilevare, sui monumenti funebri, la simbologia massonica.
Quanto allo scrupolo e all’impegno di don Luigi per la sua battaglia, non si dimentichi che non gli sfuggì un particolare importantissimo e molto grave.
Egli, infatti, segnalò
a chi di dovere, che sulla “Porta di bronzo” della Basilica di San
Pietro, e in particolare in una formella della “Porta del bene e del
male”, la figura raffigurante Paolo VI, a differenza di quelle riguardanti gli altri Papi, era collocata di profilo.
Ciò per lo scopo evidente di consentire che venisse offerto alla vista del pubblico il
dorso della mano sinistra di Paolo VI su cui era scolpita la “Stella a
cinque punte”, ossia il “Pentalfa massonico”. Proprio per la
segnalazione di Don Villa, dalla scultura fu cancellato il “Pentalfa”.
All’opera di Don Luigi, diretta a evidenziare la autentica devozione del Montini per la massoneria, si è affiancata anche quella di un ingegnere bresciano, Franco Adessa (Editrice Civiltà, Brescia, Via Galileo Galilei, 121), il quale ha pubblicato un libro, “A Paolo VI, un monumento massonico”,
in elegante veste editoriale e corredato da numerose fotografie e da
disegni tecnici appositamente studiati per meglio illustrare la
pubblicazione.
L’autore si occupa di un monumento in bronzo, collocato sul Sacro Monte di Varese, dedicato a Paolo VI dallo scultore Floriano Bodini,
che a suo tempo suscitò non poche polemiche. Adessa, con dettagliata e
minuziosa analisi del complesso dell’opera e dei suoi particolari,
dimostra, traendone le dovute conclusioni, che il monumento, sebbene apparentemente dedicato al Papa Paolo VI, serve ad esaltare la massoneria e, con essa, il massone Paolo VI.
Tutta
la struttura dell’opera, compreso il basamento, è permeata dalle
immagini e dal simbolismo massonico, compresa una pecora a cinque zampe,
mentre immagini e simbolismi cattolici sono quasi ignorati e passano
inosservati. E dunque, si finisce col notare ed onorare, nel monumento,
non un Papa che esalta i princìpi, le regole, il rituale, le ispirazioni
della liturgia cattolica, della quale dovrebbe essere il principe e il
sostenitore, bensì quelli della massoneria, cioè di una sètta ben
lontana da ciò che un Papa ha il dovere di esaltare.
Non si dimentichi, peraltro, che l’inaugurazione
del monumento avvenne il 24 maggio 1986, alla presenza dell’allora
ministro degli esteri Giulio Andreotti, e del segretario di Stato del
Vaticano, Cardinale Agostino Casaroli, che benedisse l’opera. Ispiratore di questa era stato monsignor Pasquale Macchi, segretario di Paolo VI e arciprete del Sacro Monte. Com’è noto, Andreotti, Macchi e Casaroli appartenevano alla massoneria, come Adessa dimostra nel suo libro con ineccepibile documentazione.
D’altronde, tornando alle regole relative alla reputazione della santità della vita, non posso non ricordare che
il partigiano comunista e terrorista Leonardo Speziale, che
nell’autunno del 1943 cominciò ad operare a Brescia e provincia,
costruiva ordigni esplosivi con tubi metallici imbottiti di tritolo, costruiti in casa Montini a Concesio.
Il primo fu fatto esplodere la sera del 31 ottobre 1943, in via Spalti
S. Marco, al passaggio, in bicicletta, del direttore delle carceri
giudiziarie di Brescia, dott. Ciro Miraglia, un padre di famiglia con 4 o 5 figli, e del suo accompagnatore, un giovane milite diciannovenne di Ghedi, Andrea Lanfredi, che vennero dilaniati dallo scoppio.
Come risulta dalla biografia dello Speziale, non scritta da lui perché analfabeta, ma, in base alle sue dichiarazioni registrate, da certi Gianfranco Porta e Maurizio Magri, lo Speziale ebbe a dire che i Montini di Concesio erano “tutti cattolici”, aggiungendo poi: “non
conosco quali legami esistessero tra loro e la famiglia di Paolo VI, ma
sono certo che tra loro esistessero legami di parentela”.
Giambattista Montini, nato
il 26 settembre 1897, figlio di un avvocato, all’epoca aveva 46 anni, e
apparteneva a una famiglia di antifascisti. Nonostante i riferimenti
piuttosto generici e ambigui, non si sa bene se così voluti dallo
Speziale o dagli estensori delle sue narrazioni, sembra di poter
ritenere che la famiglia Montini che l’ospitava nella propria
casa di Concesio, e che era pienamente consapevole del lavoro
preparatorio di atti di terrorismo che egli compiva in quella casa,
e che, oltre a dargli alloggio, gli somministrava vitto e vestiario per
sé e per i suoi compagni, fosse proprio quella del futuro Papa.
Se
non altro perché era una famiglia dalle forti disponibilità economiche e
finanziarie, in grado di fornire, non solo danaro, ma anche generi in
natura, alimenti e vestiario, allora difficilmente reperibili a causa
delle restrizioni belliche.
E
dunque? Le conclusioni le lascio a chi vorrà leggere i libri ai quali
ho fatto richiamo e tener conto delle mie personali nozioni.
Una cosa è certa, però.
Che
la beatificazione di Paolo VI, un Papa tutt’altro che beatificabile,
non andò in porto soprattutto per merito pressoché esclusivo di don
Luigi Villa, il vittorioso “Avvocato del diavolo”, funzione abolita - dicesi - da Papa Wojtyla,
che serviva a definire il ruolo di chi svolgeva il compito del pubblico
ministero nei processi di beatificazione. Senza dimenticare il lavoro dell’ingegnere Franco Adessa validamente affiancato a quello di don Luigi.
Sarei
ora curioso di sapere se ci sia qualcuno che possa essersi rammaricato,
o che si rammarichi, per la mancata beatificazione di un personaggio
come quello di cui mi sono occupato in queste note!
* Presidente emerito della Corte d’Appello di Brescia
Presidente on. Aggiunto della Corte di Cassazione
Cavaliere di Gran Croce
Vi ringrazio di cuore per aver pubblicato questo articolo!
RispondiEliminaOnore al vero Soldato di Cristo.
EliminaOra la sua battaglia per la Fede si è conclusa nel seno del Padre. Ha subito molti attentati, ma è morto di vecchiaia, perchè Dio è il Signore della storia, e la sua potenza non ha eguali.
Riposa in Pace, carissimo Padre, in attesa della Risurrezione per la Vita Eterna.
la notizia neanche c'è su internet figluratevi quanto lo odiavano i massoni....
RispondiEliminaCerto che non c'è la notizia: altrimenti, come ho fatto io, le persone andrebbero a ercare le notizie sulla sua opera e troverebero informazioni come quella che mi ha appena scioccato:
EliminaPaolo VI omosessuale,
"schedato come omosessuale sin dal 1926 dall’Ovra di Milano
e che,
successivamente, come Arcivescovo di Milano, fu colto in
flagrante, nelle vie di questa città dove imperversava questo
traffico impuro, circa una dozzina di volte, con tanto
di atti ufficiali".
http://www.agerecontra.it/public/press/wp-content/uploads/2011/10/Risposta-a-mons.-Monari.pdf
Può essere una cosa simile?
Io sono rimasta sconvolta da questa e da altre notizie orribili!
Ora dal Cielo, continui a guidarci Reverendissimo Don Luigi Villa.
RispondiEliminaUna GRAVISSIMA PERDITA PER LA CHIESA.
Non trovo le parole per esprimere tutto il mio dolore. La Chiesa aveva bisogno di Lui.
Ora spero che Dio SUSCITI un'altro grande Sacerdote dlla sua grandezza.
Condonglianze a tutti i suoi collaboratori, fedeli che l'hanno aiutato tra mille difficoltà.
I massoni la setta di satana e tutti i suoi rami, lo avevano ucciso socialmente tanti anni fa, ma Dio gli ha dato la forza e ora lo ha voluto con se.
R.I.P.
Rèquiem ætérnam dona ei, Dómine.
RispondiEliminaEt lux perpètua lùceat ei.
Requiéscat in pace.
Amen.
Spero possiamo raggiungervi Don Luigi.
RispondiEliminaOra pro nobis e per la tua Chiesa per cui hai combattuto strenuamente!
Ad Majorem Dei Gloriam.
R.I.P.
Don luigi villa vero crociato di Dio, continua ad insegnarci la vera tradizione cattolica e non abbandonarci in questo nostro cammino. Riposa in pace.
RispondiEliminaPS:La Chiesa ha perso un grande difensore, io ho perso un vero padre.
N.V.S.T.
Lode a Dio che in ogni età e in ogni periodo della Storia della Salvezza suscita vocazioni necessarie al momento!
RispondiEliminaGuardare al tenace e fedele don Villa rincuora e ci fa sentire accompagnati nel nostro cammino terreno.
Dobbiamo essere pieni di fiducia, nonostante le tenebre che sembrano volerci inghiottire!
In Cristo Gesù
Tenco
Riposi nella Pace di Dio, grande Sacerdote!!
RispondiEliminaMi associo al dolore per la perdita, di un si grande e fedele Servo di Cristo. Tutte le Sue fatiche e le Sue opere, per difendere la S. Madre Chiesa dalle serpi appartenenti alla massoneria giudaica, non andranno perdute e in un momento di così grave crisi, daranno i loro frutti.
Sosteniamo l'opera di Don Luigi Villa, acquistando libri e rivista.
TS
ma è sicura la notizia.
RispondiEliminaHo chiamato l'Ing. ma non mi risponde nessuno.
Se vai su www.chiesaviva.org troverai la conferma di tutto.
EliminaRequiem aeternam dona ei Domine et lux perpetua luceat ei in aeternum.
RispondiEliminaAd Majorem Dei Gloriam.
Sapete se il papa, dei vescovi o cardinali hanno inviato telegrammi o fatto dichiarazioni?
RispondiEliminaTenco
Per il momento, nulla del genere...
Elimina(e come potrebbero, se furono fermati da Villa nel loro iniquo intento di beatificare Montini, quando Villa ottenne, grazie a tutte le informazioni che raccolse su costui, il blocco del processo di beatificazione?
Tuttavia, essendo ormai la Roma conciliare un'altra religione, è stato già annunciato che, (in barba a tutti i documenti presentati da Don Villa) in occasione "dell'anno della fede" ci saranno UGUALMENTE LE BEATIFICAZIONI DI "Paolo VI" e Giovanni Paolo I. (Ora poi che il Don Villa è scomparso, per loro diventa ancora più facile.)
Grazie Don Luigi Villa!
RispondiEliminaOra Lei, ha ritrovato tutte le forze che la lunga malattia Le aveva tolte.
Ora Lei, potrà aiutarci dall'alto e Lei sa quanto ne abbiamo bisogno.
Grazie Don Luigi e un grazie anche al dott. Franco, che ha aiutato il grande condottiero della Fede. Unico nella storia della Chiesa ad aver avuto un incarico direttamente da S. Padre Pio, nel combattere la peggiore delle pesti che la Chiesa abbia mai avuto.
Passeranno questi nemici e verranno schiacciati dal braccio della Giustizia Divina.
P.S. voglio vedere quanti pseudo tradizionalisti, tutti intenti a primeggiare sulla "difesa" della VO, se spenderanno due righe, per ricordare questo Santo Sacerdote, voglio vedere se chi pur copiando le enormi fatiche di Don Villa, sull'analisi del tempio massonico e satanico di S. Padre Pio e dopo aver scritto un libro arrivando alle stesse conclusioni, senza mai far cenno a Don Villa, se gli diranno post mortem, almeno un grazie.
Ma, a tutto terrà conto nostro Signore Gesù Cristo, abominevole silenzio di blogger che da anni scrivono in difesa del VO, che dopo aver appreso la notizia, hanno parlato d'altro o con due righe hanno liquidato il tutto.
Questa gente equilibrista, la si smaschera anche in questo modo.
Ho letto la notizia solo ora. Mi dispiace tanto. Leggere i suoi scritti ha contribuito molto ad aprirmi gli occhi sulla situazione attuale della Chiesa. Dio gli dia riposo. Preghiamo per lui.
RispondiEliminaAlbino
il vero volto di don Villa non è molto coerente, per amor di verità leggete questo piccolo articolo, poi capirete: http://www.sodalitium.biz/index.php?ind=news&op=news_show_single&ide=197
RispondiEliminachiedo umilmente ai rispettabili coordinatori del blog che l'articolo da me citato possa venire pubblicato, pkè anche se per me don villa è stato un vero e proprio punto di riferimento, occorre prima di tutto amare la vera verità!
N.V.S.T
Ho letto e sono contento che don Villa sia rimasto NELLA Chiesa, continuando nel compito che gli era stato affidato.
EliminaSono convinto che anche un padre Pio avrebbe fatto così.
Tenco
Al momento opportuno chiederò lumi all'Ingeniere Adessa su ciò che afferma solidatium, quello che mi fà sorridere e che molti di quelli che criticano si sono sempre fregati di ciò che diceva Don Villa...
Elimina"Beate le anime cattoliche che possono aborrire gli errori di costoro, ma che continuano ad onorarne l’ufficio."
EliminaAncor più beate le anime cattoliche che denunciano gli errori degli assassini della fede e che fanno distinzione tra i sacerdoti cattolici e quelli protestanti.
EliminaOccorre onorare l'ufficio cattolico e ribellarsi all'ufficio protestante perchè non si può adorare Dio e rispettare satana.
Ps: grazie gianluca del tuo interessamento.
N.V.S.T.
Andai piu' di un anno fa a trovare Don Villa, a Brescia.
RispondiEliminaMi racconto' molte cose anche su Ratzinger e mi spiego' che il titolo di un libro di questi, ora introvabile, era una vergogna per il cattolicesimo.Mi fece vedere il titolo del libro che era una vera e propria eresia.
In questo modo contribui' in modo determinante ad aprirmi gli occhi sulla situazione della Chiesa cattolica attuale.
Mi chiese se conoscevo qualche industriale che potesse dare contributi alla sua opera e fondazione. Purtroppo non riuscii ad aiutarlo in alcun modo.
Era il mio cruccio non poter aiutare economicamente, in modo significativo, la sua opera benemerita per la vera Chiesa Cattolica e per tutti i fedeli che amano conoscere la Verita'.
Ho saputo della sua morte da un amico che mi ha inviato l'annuncio ed il commento chiaro e di sincero dolore di Sodalitium.
E' stato un grande combattente per la fede. Prego per lui perche' raggiunga presto la beatitudine e ci possa aiutare in questa battaglia per la verita' della fede ,ora messa in pericolo dal 90% della gerarchia acquiescente con i valori del mondo.Non credo piu' alle esili parole quasi dette in sordina, da papa e cardinali sui valori tradizionali della Chiesa.
Credo a quei valori ma ritengo siano spese delle parole solo per mantenere nei cattolici la speranza di avere la guida di sempre.
Ma non e' piu' cosi'!
Mi auguro che ancor piu' gente vada sul sito di "chiesa/viva"e legga e si informi sulle realta' sconvolgenti del tempo in cui siamo costretti a vivere.
Mardunolbo
巨大榮譽對唐別墅! 寬容神職人員!
RispondiEliminamardu from Taiwan
Ciao Mardu!!! Salutaci Taiwan!
Elimina:-)))
Philosophus - Padova
RispondiEliminaChe il Signore onnipotente abbia in gloria l'anima dei Giusti che difesero la Fede e la conservi per la Vita eterna.