Primo Assistente generale della Fraternità San Pio X,
sulla situazione attuale della Fraternità
pubblicata da DICI
Kirchliche Umschau: Come spiega questo cambiamento di posizione a Roma?
Kirchliche Umschau: Pensa che qualcosa possa ancora cambiare?
Kirchliche Umschau: Lei insinua che questo processo di ritorno all’indietro si farà a scapito dei cattolici liberali. Questi argomentano in altro modo, essi vogliono nuove riforme per conservare vivente la Chiesa.
Kirchliche Umschau: Vi attendete una nuova scomunica dei vescovi, cioè di tutta la Fraternità?
Come la si giustificherebbe? Non vi è dell’«eresia tradizionale». Noi non siamo dei «sedevacantisti», non neghiamo in nessun caso l’assistenza dello Spirito Santo per il Papa e per i vescovi. E la «disubbidienza» - dal punto di vista romano - esisteva già al momento del ritiro delle pretese scomuniche comminate nel 1988. Come si giustificherebbero delle nuove pene ecclesiastiche? A causa del rifiuto del Concilio? Nel Credo non c'è l’articolo: «Credo nel Concilio Vaticano II ...». La realtà stringente dei fatti, che ho appena citati, dovrebbe essere più importante delle discussioni. Lo si trova in una nuova generazione di giovani sacerdoti che, lentamente ma costantemente, scopre l’antico rito e, tramite esso, la dottrina integrale e il vero sacerdozio. Ma anche nei giovani che si interessano alla fede, e la scoprono quasi sempre al di fuori del loro parrocchie; essi sono molto interessati alla liturgia e alla dottrina tradizionali, anche se praticano ancora il nuovo rito… essi guardano alla Fraternità, si interessano ad essa, cercano dei contatti, chiedono le nostre pubblicazioni e ci conservano nelle loro agende. Lo stesso accade nelle comunità Ecclesia Dei e tra i sacerdoti diocesani, i quali, dopo il Motu Proprio del 2007, hanno cominciato a celebrare la Messa tradizionale. Non siamo solo una Fraternità di circa 600 sacerdoti; la nostra influenza penetra profondamente nella Chiesa, e proprio negli ambienti che hanno un futuro. Se non vuol perdere ogni credibilità, Roma eviterà una scomunica che in seguito dovrà ritirare.
Kirchliche Umschau: Sussiste dunque la possibilità di regolare la situazione della Fraternità, ma sembra che si tratti sempre solo di « riconoscere il Concilio».
Il Vaticano si trova di fronte le rovine della Chiesa, essa che un tempo era così bella e così forte. Ma ora non c'è niente di nuovo; non c'è alcun incremento durevole possibile. Una realistica valutazione delle nuove comunità di ispirazione carismatica, che negli ultimi decenni sono state sempre indicate come un segno di vitalità, dovrebbe servire da segnale di pericolo. Non capisco perché non sia stata effettuata una vasta indagine sulle cause della situazione della Chiesa. La Chiesa si distrugge, e non si cambierà questa realtà semplicemente proibendo di parlarne. La continua pretesa secondo la quale il Concilio non avrebbe a che vedere con la crisi post-conciliare è ideologica.
Kirchliche Umschau: Siccome sembrate così poco disposti al compromesso, per quale ragione discutete ancora con la Congregazione per la Dottrina della Fede?
Kirchliche Umschau: Si riferisce ai membri della sua comunità che rifiutano le discussioni con Roma?
Anche noi, cattolici fedeli alla Tradizione, soffriamo – in un senso doppio - della crisi. Noi partecipiamo a questa crisi, anche se - a mio avviso – in maniera del tutto diversa e in modo migliore. L’obbligo di lavorare attivamente per superare la crisi non può essere contestato. E questo lavoro inizia da noi, con il voler superare il nostro stato canonico anormale.
Kirchliche Umschau: Quindi siamo di nuovo al punto di partenza. Perché allora non firmare a Roma?
Kirchliche Umschau: Nel mese di luglio si è svolto il Capitolo generale della Fraternità. Quale posizione è stata assunta dai capitolari?
Kirchliche Umschau: Su Internet, non si trova l’unità su questa questione. Si rimprovera alla direzione della Fraternità un tradimento, e contro di essa viene perfino lanciato l’anatema.
Kirchliche Umschau: Ma voi avete un problema di comunicazione. L’impressione che producono certi forum su internet, non potrebbe essere peggiore.
Kirchliche Umschau: Alcuni gruppi hanno preso di mira Mons. Fellay.
Il nostro Superiore generale ha realizzato molte cose perché tratta con perseveranza e presenta sempre le nostre posizioni teologiche. Al suo fianco, io constato che egli ha un solo obiettivo in vista in questa crisi della Chiesa, quello di preservare la fede e di servire la Chiesa con tutte le nostre forze.
Kirchliche Umschau: Resta ancora una domanda: perché di fronte alla campagna di denigrazione contro di lui, condotta in questi ultimi mesi su internet, Mons. Fellay non sembra aver intrapreso nulla?
Kirchliche Umschau: Cosa significa precisamente?
Kirchliche Umschau: La fraternità non esiste solo per condurre delle discussioni con Roma. Che considera come altro campo d’apostolato?
Kirchliche Umschau: Dove vede delle vere sfide da raccogliere?
Kirchliche Umschau: Reverendo, la ringraziamo vivamente per questa intervista.
Un grandissimo grazie per la sua intervista al Kirchliche Umschau (DICI - ottobre 2012). Grazie per averci esposto, via internet, a noi sacerdoti e fedeli, i futuri progetti e i principi direttivi di Menzingen. Tuttavia, alcuni punti richiederebbero una maggiore delucidazione, da qui alcune domande che interessano sacerdoti e fedeli.
1 - Lei dice che «gli sforzi» per un riconoscimento canonico della Fraternità da parte del Vaticano «non sono stati vani», ma che «un accordo a breve termine è improbabile».
2 - Lei dice che «La Curia e noi siamo dell’avviso che una unione ha senso solo se si ha una comprensione comune della fede». «ci ritroviamo così al punto di partenza».
3 - Lei dice che «Un riconoscimento ufficiale della Fraternità, in effetti, sarebbe il segnale che l’epoca del concilio Vaticano II appartiene alla storia della Chiesa e che si apre un nuovo capitolo».
che «un riconoscimento ufficiale della Fraternità sarebbe il segnale che» si è svenduta la Tradizione?
Che il nuovo capitolo che si apre è quello di un semi-modernismo, sempre sottomesso all’eresia della libertà religiosa della Dignitatis Humanae, ma con una vernice tradizionale e una liturgia epurata dagli abusi più eclatanti?
4 - Lei dice: «Sono convinto che questo processo [di auto-distruzione] da un lato ridarà una certa lucidità i vescovi, dall’altro, manterrà in giuoco solo i conservatori, cioè coloro che vogliono semplicemente credere in maniera cattolica e rimanere cattolici. Con questi non abbiamo bisogno di discutere molto, l’unità sarà presto trovata.»
5 - Lei dice che «la via liberale è quella che incontra più simpatia. Ma la Chiesa non vive di simpatia o di applausi. Essa vive di uomini che credono e praticano, che sono disposti a rinunciare alla vita civile per diventare sacerdoti, monaci o religiosi».
La FSSPX sopravviverà grazie ai sacerdoti e ai fedeli che sono intransigenti e pronti a «rinunciare» ai vantaggi della vita civile proposti dal mondo conciliare oppure grazie ai liberali attratti dalle sirene ingannatrici del mondo?
6 - Lei dice che non siete «sedevacantisti», che «non neghiamo in nessun caso l’assistenza dello Spirito Santo per il Papa e per i vescovi»
7 - Lei dice che «Nel Credo non c'è l’articolo: “Credo nel Concilio Vaticano II ...”!
8 - Lei dice: «noi abbiamo criticato il Concilio quando era ancora celebrato dappertutto e la Chiesa era ancora più viva e credente di adesso. Perché adesso dovremmo smettere di criticarlo, quando i nostri avvertimenti e le nostre critiche si constatano visibilmente in tutto il mondo? … La Chiesa si distrugge, e non si cambierà questa realtà semplicemente proibendo di parlarne».
9 - Lei dice che «il Papa e Roma sono realtà che appartengono alla fede ».
10 - Lei dice che «Non è solo lo stato della Chiesa post-conciliare che è imperfetto, anche il nostro lo è».
«È dunque impossibile per ogni cattolico cosciente e fedele adottare questa riforma e sottomettervisi in qualunque modo». Questa consegna non è più attuale?
11 - Lei dice che sì, che vi sono dei membri della nostra comunità che rifiutano le discussioni con Roma, ma che «sono poco numerosi, molto poco».
È sicuro che questi membri siano «poco numerosi, molto poco»?
Ma don Nély nell’America del Sud e Lei stesso in Francia, non siete stati testimoni diretti di una forte opposizione che sembra essere aumentata piuttosto che diminuita? Quando Lei dice «poco numerosi, molto poco», pensa di dire la verità o scambia il suo desiderio con la realtà?
12 - Lei dice che opporre «la fede al diritto» e agire «come se l’unione col Papa, il suo primato, fossero solo una questione secondaria di diritto», costituiscono «delle confusioni teologiche» dovute alla «lunga durata della separazione» e manifestano «un grande pericolo», tale che «Si tratta in definitiva di una visione protestante della Chiesa». Di conseguenza noi avremmo «il dovere di superare il nostro stato canonico anormale».
Ma dire che Mons. Lefebvre pensava come un protestante , non significa dire una cosa qualunque, tanto per dirla? E quando si dice una cosa tanto per…, non sarebbe meglio starsene zitti?
13 - Lei dice che «L’unione con Roma dovrebbe essere un miglioramento, non un’alterazione».
15 – A proposito di Mons. Williamson, Lei dice che «una grande maggioranza dei Superiori l’ha escluso dal Capitolo generale» e che questo sarebbe il segno che «noi siamo molto uniti».
Si ha ragione per il semplice fatto che si costringe al silenzio uno degli obiettanti? L’unità della FSSPX si riduce all’essere contro Mons. Williamson, che non è altro che un vescovo cattolico, dunque non liberale né modernista?
16 – Lei parla di «forum su internet» dal «contenuto spesso vergognoso».
In cosa, il suo contenuto , le sue riflessioni, le sue citazioni, le sue obiezioni e i suoi documenti, sarebbero vergognosi?
17 – Lei dice che «Noi oggi abbiamo la liberalizzazione della Messa tradizionale, abbiamo la remissione delle “scomuniche” che erano state comminate nel 1988, abbiamo avuto i colloqui sui problemi del Concilio».
18 – A proposito di Mons. Fellay, Lei parla della sua «pazienza, bontà e generosità».
In altre parole, qual è il motivo grave e pubblico , previsto dal diritto, che ha permesso di fare uscire gli ordinandi dal loro ritiro preparatorio all’ordinazione sacerdotale e diaconale, omnia parata?
19 - Lei dice: «Vorrei che questo fosse chiaro: nessuno deve immaginare che si possa mettere in questione l’autorità, senza che questa intervenga».
20 - Lei dice: «Mons. Williamson ha ricevuto una monizione». E «Oltre alle sue idee false», «egli non accetta più l’autorità del Superiore generale».
21 – Lei dice: «Dobbiamo andare di più all’esterno, conquistare un’influenza pubblica e ricostruire la Cristianità. Con misura, umiltà e carità».
Come fare senza rischiare di distruggere l’operazione sopravvivenza tentata da Mons. Lefebvre?
Reverendo, si ritenga fin d’ora ringraziato vivamente per le sue future risposte.
Come sempre questi personaggi si nascondono dietro l'anonimato. Finchè non si qualificano vanno ignorati.
RispondiElimina11:27
Eliminae tu che sei un altrett'anto anonimo sei da prendere sul serio?
il bue che dice cornuto all'asino.....
Quello che ci interessa innanzi tutto è di mantenere la fede cattolica. È questa la nostra battaglia. Allora la questione canonica, puramente esteriore, pubblica nella Chiesa, è secondaria. Quello che è importante è restare nella Chiesa… nella Chiesa, cioè nella fede cattolica di sempre e nel vero sacerdozio, e nella vera Messa, e nei veri sacramenti, nel catechismo di sempre, con la Bibbia di sempre. È questo che ci interessa. È questo che è la Chiesa. Essere riconosciuti pubblicamente è secondario.
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Parole queste che il Fellay ha dimenticato.
Quanto a il "don" Cantoni, nemmeno immaginavo fosse stato un appartenente alla FSSPX, tanto lo conosco come un modernista travestito da tradizionalista. Quando leggevo qualcosa di suo avevo una naturale predisposizione alla nausea.
Come sono vere le parole di Gesù quando dice che le pecore del Suo Gregge sanno riconoscere la voce del Buon Pastore…come sono vere…..
Eppure la forza devastante del criminoso atto che è il cv2, continua a mietere vittime, che poi a ben vedere sono vittime per loro esplicita volontà. A farle divenire tali è la superbia e il “don” Cantoni ne è una dimostrazione esplosa all’ennesima potenza, quando ha criticato Gherardini.
Ebbene non sono un Gherardiniano, ma ho apprezzato il tentativo che ha fatto nel denunciare ciò che è in realtà il cv2. Ovvio che non intendo dare a mons. tutto l’appoggio e nemmeno il plauso, perché arrivare dopo 40 anni mi sembra un tantino fuori tempo, nel frattempo quante anime hanno perso la bussola e quante Chiese sono state spogliate di opere d'Arte devozionali e di Sante Reliquie? L'architettura post conciliare è orrenda e antiCristica.
Ad ognuno il suo quindi, e i meriti d’ aver contenuto l’apostasia e aver salvato qualche anima illuminata dallo Spirito Santo e priva di superbia, va dato a chi questo atto criminoso del cv2, ha sempre denunciato, senza tentennamenti o cambiamenti di rotta come Mons. Lefebvre, Mons. Williamson e Don Villa in primis.
La deriva dei concordisti della FSPX sarà al pari della cantonata del “don” Cantoni e di un altro suo compagno di merende certo Morselli.
La FSPX, è stata avvicinata da pseudo preti “tradizionalisti” dall’apparente integrità dottrinale, solo perché han deciso di portare la talare e di dire la Messa in Latino e da laici e laiche che hanno cercato di diffondere il pensiero di “equilibristi e moderati conciliatori” e magari appoggiano l’imbroglio satanico di Medjugorie. Di questi non so che farmene e oltre a non essere credibili sono anche pericolosi per la fede, Cavalcoli è uno di questi, impressionante l’ultima sua uscita in difesa dell’ “ecumenismo” della gospa.
http://www.riscossacristiana.it/index.php?option=com_content&view=article&id=1484:bose-e-medjugorje-due-emblemi-del-postconcilio-di-p-giovanni-cavalcoli-op&catid=61:vita-della-chiesa&Itemid=123
Credibili invece sono quelle persone e semplici fedeli che la pensano esattamente come il Sacerdote che ha risposto al Plugger piaccia oppure no. La verità prima o poi verrà a galla.
Grazie Padre anonimo e che Dio la Benedica.
correggo:
EliminaCredibili invece sono quelle persone e semplici fedeli che la pensano esattamente come il Sacerdote che ha risposto al PFLUGER [...]
Sull'anonimato: ci si ricordi del detto dell' Imitazione di Cristo , riportato come sottotitolo dal periodico antimodernista " SI SI NO NO": poni mente a ciò che è detto e non voler sapere chi l' ha detto.
EliminaE poi in tutte queste discussioni pro o contro l'accordo fa difetto la Fede cattolica : un vero Papa non può approvare ed istituire un rito nocivo della Messa eppure il nuovo rito lo è : l'analisi (Breve Esame Critico approvato dai Cardinali Ottaviani e Bacci) lo prova e l'esperienza lo ha ampiamente dimostrato. Questi "Papi" insegnano l'errore , applicano un Conciliabolo eterodosso, sono "papi" materialmente, poichè canonicamente - fino a prova del contrario, ma prova che dovrebbe provenire dalla Chiesa- ma non hanno l' Autorità Pontificia poichè vogliono applicare/applicare dottrine eterodosse , già infallibilmente condannate dalla Chiesa (Per approfondimenti: Sodalitium)
ci fosse un Sacerdote anonimo di tal fatta anche in Italia...qui per loro basta non fare l'accordo e rimanere uniti ( che vorrà dire poter rimanere dentro ai Priorati ) ma prima o poi dovranno prendere posizioni seriamente e non solo a parole:
RispondiEliminaGrazie al Sacerdote francese.