Il Carmelo di San Giuseppe e la Fraternità San Pio X
In calce alla presentazione dei fatti, è riportato l'editoriale di Don Schmidberger che dà l'annuncio della decisione delle Camelitane, insieme alle sue valutazioni.
Nei confronti di questo editoriale, le Carmelitane hanno diffuso la presente
“Messa a punto”, pubblicata dal sito tedesco Mit der Immaculata e ripresa dal sito francese Avec l'Immaculée
sono riportati l'indirizzo e le coordinate bancarie del Carmelo,
allo scopo di sostenere queste suore rimaste
“in mezzo a 'na strada”
Affermazione: «le Carmelitane di Brilon-Wald, indotte in errore dal loro direttore spirituale … Un’influenza di un anno e mezzo ha preceduto questa decisione…».
Affermazione: Noi saremmo delle religiose che vivendo in clausura saremmo state informate da un solo versante.
Affermazione: «Negli ultimi mesi, sembra che circolassero scritti sovversivi e diffamatori…».
- Don Félix Sardá y Salvany : Le libéralisme est un péché – Il liberalismo è un peccato – (opera con la prefazione di Mons. Lefebvre);
- P. Michel Lelong: Pour la nécessaire réconciliation – Le Groupe de Réflexion Entre Catholiques (GREC) – [Per la necessaria riconciliazione] - (Resoconto di un prete della Chiesa ufficiale sulle relazioni occulte della Fraternità San Pio X con Roma, nel corso di 15 anni).
Affermazione: Passo dopo passo la loro fiducia è stata minata … da questi “sovversivi”.
Affermazione: Senza attaccarci direttamente, ma in maniera che inequivocabilmente si richiama a noi, ci vengono rimproverati: premeditazione, mania di volere avere sempre ragione, auto soddisfazione, criticismo, falsa dialettica, malizia.
Che il liberalismo sia penetrato nella Fraternità San Pio X, è dimostrato dalle numerose dichiarazioni di Mons. Fellay e di altri rappresentanti della Fraternità, e non dei minori; dichiarazioni che si possono leggere nelle loro pubblicazioni o che sono riportate con chiarezza sui siti internet della Resistenza. La volontà ed anche il perseguimento di un accordo pratico con una Roma, oggi come ieri, sempre modernista e conciliare, ne è la prova più eloquente e più allarmante.
Per quanto riguarda la complicità col liberalismo, Don Félix Sardá y Salvany va ancora più il là: «È complicità dei padri di famiglia, dei direttori spirituali, dei capi ufficio, dei professori e degli istitutori, quando, interrogati sull’argomento, mantengono il silenzio; o anche semplicemente non illustrano l’argomento quando sono obbligati ad illuminare la coscienza dei loro subordinati» (cap. XVII, n° 6).
Ora, le Edizioni Sarto [della Fraternità in Germania] diffondono dei libri dubbi, e nel bollettino e nel Kirliche Umschau [pubblicazione della Fraternità] vengono pubblicati interamente degli articoli contestabili dei rappresentanti conservatori della Chiesa ufficiale.
Siamo sedevacantite?
No, non lo siamo. La questione di sapere se i papi dubbi di dopo il Concilio siano o possano essere illegittimi, non ci interessa in alcun modo. Di conseguenza noi preghiamo per il Papa, ma senza che questo equivalga alla nostra sottomissione alla sua autorità sempre modernista, oggi come ieri.
La nostra situazione canonica
Dopo la circolare del precedente Superiore Generale della Fraternità San Pio X, Don Schmidberger, ai conventi della Tradizione, del 28 maggio 1991, la situazione delle comunità legate alla Fraternità si riassume così: la Fraternità stessa non ha alcun potere di giurisdizione sulle comunità religiose. Il vescovo competente esercita il suo compito non come membro della Fraternità, ma semplicemente come vescovo cattolico e in virtù di una giurisdizione straordinaria che deriva dal fatto che le comunità si rivolgono a lui in ragione dello stato di necessità. Esse sono perfettamente libere di farlo. Di conseguenza, a causa di questo attaccamento al liberalismo, citato prima, noi oggi abbiamo rinunciato in tutta libertà a ricorrere all’“autorità di supplenza” di Mons. de Galarreta. In sua vece, ci siamo messe in contatto con Mons. Williamson.
Conclusione
Il nostro studio per valutare in maniera ragionevole, e alla luce della fede, la situazione nella Fraternità, ci ha condotto, dopo numerose preghiere, alla seguente conclusione: per amore della Verità, della Santa Chiesa e della Fraternità in quanto opera di Monsignore, che è stato benedetto da Dio, ci vediamo obbligate a sottrarci alla pericolosa influenza di questo liberalismo ormai presente in essa.
La vita delle sorelle contemplative ha per scopo la contemplazione della Verità e l’unione con Dio, che è la Verità stessa. Le mezze verità e i compromessi non possono essere in nessun caso dei mezzi per raggiungere questo scopo.
Per operare per il trionfo della Santa Chiesa per mezzo del trionfo del Cuore Immacolato di Maria, per rimanere fedeli alla missione di Monsignore e raggiungere, per noi e per molte altre anime, il bene supremo dell’unione con Dio, ci vediamo costrette a confessare e a preservare la nostra fede prendendo le distanze dalla Fraternità San Pio X.
Con gioia ritorneremo ad essa non appena rientrerà nella linea di Mons. Marcel Lefebvre.
Che ne è dell’avvenire del chiostro?
A causa della perdita di benefattori che non hanno compresa la nostra scelta, come per il fatto che la nostra sorella tesoriere ci ha lasciato precipitosamente, ci troviamo in una situazione delicata.
Per quasi 30 anni, il Distretto non è stato in grado di assicurarci un cappellano col compito di aver cura delle anime.
In mancanza di una comunità di fedeli che potrebbero aiutarci, noi dobbiamo lasciare la clausura prevista dalla nostra regola, per poterci mantenere.
Noi abbiamo già segnalato questa situazione, già quasi otto anni fa, al precedente Superiore del Distretto, senza che si sia posto rimedio con la nomina di un cappellano.
Così riteniamo di trasferire il nostro Carmelo nel Sud, dove ci viene assicurato l’aiuto.
Per il fatto che il nostro chiostro non può essere venduto – esso, in forza di un accordo contrattuale, deve ritornare subito alla Fraternità non appena non sarà più utilizzato come Carmelo – noi abbiamo bisogno dei mezzi per poter prevedere una nuova fondazione.
Noi sollecitiamo con tutto il cuore e sinceramente il vostro aiuto, al fine di potere assicurare la continuità del nostro monastero in Baviera o nelle vicinanze.
Per amore della fede ci siamo messe nelle braccia della Divina Provvidenza: “In te, Dómine, speravi, non confundar in aeternum”.
Nostra Signora del Monte Carmelo, guardiana della Fede, prega per noi!
Le vostre suore del Carmelo San Giuseppe.
Karmel St. Josef,
Korbacher Str. 89,
59929 Brilon-Wald;
Tel. +49 (0)2961 / 6445
Coordinate bancarie:
Sparkasse (°) HSL Brilon, BLZ 416 517 70; Kto. 56 267
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BIC: WELADED1HSL
(°) Sparkasse : Cassa di Risparmio
"..In mancanza di una comunità di fedeli che potrebbero aiutarci, noi dobbiamo lasciare la clausura prevista dalla nostra regola, per poterci mantenere..."
RispondiEliminaNon capisco perchè lasciare il convento se possono restare ? Non è più facile trovare aiuti che possano mantenere sul posto che non chiedere 700.000 € (settecentomila) ?
Non c'è qualcuno che possa suggerire loro di fermarsi e di chiedere aiuto internazionale, senza migrare altrove ?
Possibile che, non trovando un cappellano lì, debbano spostarsi cercando un aiuto economico così ingente?
Non c'è possibilità di reperire un cappellano per loro?
Preghiamo per questo.
Caro Mardu, credo che la risposta alla tua domanda sia in questa frase:
Elimina"Per il fatto che il nostro chiostro non può essere venduto – esso, in forza di un accordo contrattuale, deve ritornare subito alla Fraternità non appena non sarà più utilizzato come Carmelo – noi abbiamo bisogno dei mezzi per poter prevedere una nuova fondazione."
Se non ho capito male, quel posto "deve subito ritornare alla Fraternità"....il che significa che la Fraternità le sta cacciando dal quel posto, che è di proprietà della San Pio X. Le hanno tenute per anni senza un cappellano fisso, ma almeno sopportando la situazione potevano rimanere in loco, adesso invece che hanno manifestato il loro dissenso, non esistono più ragioni (umane) di poter occupare una proprietà della Fraternità. Siamo alle solite...
Probabilmente le suore, per motivi di carità, non lo dicono esplicitamente, come non hanno voluto pubblicare, per gli stessi motivi, le corrispondenze avute con "le personalità della Fraternità", in cui (probabilmente) viene loro manifestata la volontà che lascino libero un posto che è di competenza della FSSPX. Evidentemente, se non fossero "costrette a togliere le vele" non chiederebbero dei soldi che farebbero loro molto più comodo per la sussistenza, senza dover essere obbligate, per sopravvivere, a rinunciare alla regola della clausura....
Il Signore tocchi il cuore di tutti i lettori, affinchè queste anime di Dio siano aiutate in questa difficilissima e pericolosa situazione.
...Ma questa gente, che manda decine di religiosi in mezzo alla strada, come vendetta per il loro cattolico dissenso, o che privano i Sacerdoti dissidenti della libertà fisica e li "sospendono a divinis" abusivamente, o che privano i fedeli del nutrimento dello spirito negando loro i Sacramenti...
Elimina...questa gente che passa con lo schiacciasassi sulle anime e sulle vocazioni religiose, quindi in ultima analisi sulla volontà di Dio, disinteressandosi completamente della sorte di queste anime, quindi peccando gravemente contro la Carità cristiana, RENDERANNO CONTO A DIO di un simile atteggiamento da terroristi assassini delle anime, e SUBIRANNO IL SEVERO GIUDIZIO DI DIO.