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mercoledì 16 ottobre 2013

"Non sputate su un morto; quell’appuntamento lo abbiamo tutti e sarebbe assai meglio se ognuno si preoccupasse di arrivarci con la propria coscienza a posto"…

Aggiornamento pervenutoci da un diretto interessato. Ringraziamo e pubblichiamo...


 Scusate il ritardo.
Notizie acquisite alla fonte della Fraternità S. Pio X (FSSPX) riguardo i funerali del Capitano Erich Priebke.
Ieri i cancelli del Priorato di Albano sono rimasti aperti fino alle 15 circa. Poteva entrare chiunque. Quando i facinorosi  cattocomunisti hanno cominciato a crescere di numero il cancellone è stato chiuso.
Una siepe di poliziotti si è parata davanti all’ingresso. Grida belluine, bestemmie, canti partigiani si sono levati dalla canea. Verso le 16 un figlio del Capitano voleva entrare, ma gli è stato impedito. 
Un po’ prima Don Curzio Nitoglia, veste sempre con la talare, con un drappello di suorine si è fatto largo nella bolgia a gomitate energiche e aiutato dalla polizia è riuscito ad entrare insieme alle suore. Contestatissimo perché scambiato per il parroco ( lui è semplice prete) che doveva celebrare i funerali. Immaginate le parolacce ricevute. 
Prima della chiusura  dei cancelli, una trentina di camerati e un figlio del Capitano con la famiglia erano entrati nel priorato. Verso le diciassette il carro funebre con le spoglie del Capitano a fatica si è aperto la strada tra la folla inferocita, eccitata dal sindaco di Albano. L’auto è stata semi distrutta, tanto che stamattina era ancora nel priorato. Gli addetti, cinque, sono tornati a casa dopo le due con altri mezzi. 
E’ falso che il funerale non è stato celebrato. La liturgia dei defunti si è svolta in due tempi. Prima, alle 17,30, come previsto, c’è stata la S. Messa in nigro, senza salma, rimasta nel carro. 
E’ falso che il celebrante (il Priore Capo) si sia tolti i paramenti sacri e sia andato via. I paramenti li ha tolti, come sempre, alla fine della messa. L’avv. Giachini, esecutore testamentare di Priebke riguardo il funerale, voleva che tutti i camerati fuori, man mano aumentati di numero, partecipassero alle esequie. La polizia è stata irremovibile. Nessuno poteva entrare. Giachini allora si è dimesso da esecutore testamentario. Intanto fuori casino del casino. 
E’ falso che un treno speciale di nazi, affittato per il caso, era in arrivo. Non esisteva. E’ falso che due bus di nazi sono stati fermati. Non esistevano. Sono giunti fuori del Priorato al massimo una trentina di camerati che verso le una, quando la salma del Capitano era partita verso l’aeroporto Pratica di Mare, uscendo da una porta secondaria, si sono scontrati con centinaia di sovversivi. Naturalmente hanno arrestato due camerati. Solo a questo punto, pioveva, la polizia ha caricato e disperso i facinorosi.
Questa mattina alle ore 6 mi sono recato al Priorato per accompagnare un sacerdote all’aeroporto L. Vinci. Non c’era nessuno. Il cancellone era chiuso anche con una grossa catena con lucchetto, per sicurezza. Ho atteso fuori con la macchina. Un’auto della polizia è passata poco dopo e mi ha chiesto soltanto se dovevo entrare, nel caso mi avrebbero aperto il cancelletto  laterale con una chiave in loro possesso. Ho chiesto al poliziotto come mai avessero permesso tutto quel casotto. Mi ha risposto che sono stati gli ordini dei superiori a non farli intervenire per far svolgere i funerali in maniera dignitosa.
Il funerale doveva svolgersi in maniera riservata. La notizia che si svolgevano ad Albano presso la FSSPX l’ha divulgata il sindaco, informando l’Anpi, gli ebrei, i no global, e monnezza varia.
Infatti fino alle 15,30 nei pressi del Priorato c’erano solo poliziotti e l’atmosfera era tranquilla.
Il tam tam dei Tupamaros ha fatto il resto.
Comandante Erich Priebke: PRESENTE!
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Espriamo la nostra sincera vicinanza al Sacerdote Don Curzio Nitoglia aggredito satanicamente dall'orda comunista accorsa ad Albano...
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di Paolo Deotto

prbkSembra una gara a chi riesce a fare la peggior figura. I fatti sono noti. È morto, alla bell’età di cent’anni, quell’Erich Priebke che durante la guerra fu ufficiale delle SS e tra gli esecutori della terribile rappresaglia consumata alla Fosse Ardeatine.
Anzitutto ricordiamo, così, en passant, che la tragedia della Seconda guerra Mondiale, immane sotto l’aspetto umano, e immane porcheria quanto a responsabilità di vinti e vincitori, terminò oltre sessantotto anni fa. Non sono pochini, ma siamo un Paese ossessionato dalle ricorrenze e che non ha ancora chiuso la Guerra Civile. Ricordiamo anche che la strage delle Fosse Ardeatine non sarebbe mai avvenuta se due gappisti, partigiani comunisti, non avessero compiuto un atto criminoso, inutile sotto il profilo militare, ma utile solo per la guerra privata del Partito Comunista, ossia l’attentato di via Rasella, a Roma. I due si chiamavano Rosario Bentivegna e Carla Capponi. Nascosero in un carretto della nettezza urbana un potente ordigno al tritolo, che esplose al passaggio di un camion che trasportava un gruppo di militari del Reggimento di Polizia “Bozen”. Si trattava di altoatesini, truppa non combattente ma di presidio e, giusto per dissipare un’altra ricorrente falsità, non si trattava di “SS”, in quanto la sigla “SS” era stata imposta da Himmler a tutti i Reggimenti di Polizia. Erano soldati di età avanzata e così mostruosamente crudeli che si rifiutarono di partecipare alla rappresaglia, che infatti fu compiuta da personale delle SS (quelle vere). Per chi volesse saperne di più, consigliamo vivamente il libro dello storico Lorenzo Baratter, “Storia dei reggimenti di polizia sudtirolesi”.

L’attentato di via Rasella causò la morte di 33 militari tedeschi e di almeno due civili (alcune fonti dicono quattro; uno era un ragazzo di 13 anni), che ebbero la sfortuna di passare in via Rasella al momento dell’esplosione.  Gli attentatori si guardarono bene dal consegnarsi ai tedeschi. Se ne stettero nascosti, quieti quieti, né potevano ignorare le feroci usanze tedesche. La rappresaglia era prevedibilissima. Ma Il Bentivegna e la Capponi, da buoni comunisti, pensarono alla loro pelle, e non a quella del popolo. Dopo la guerra ebbero carriera politica, posti in Parlamento e inserimento nel Pantheon degli eroi della patria!

UNA DELLE VITTIME DEL VILE ATTENTATO "PARTIGIANO COMUNISTA" DI VIA RASELLA...

Per chiudere questo breve quadretto retrospettivo, è bene ricordare anche che, a fronte della totale crudele inutilità dell’attentato, il Partito Comunista ebbe comunque dei vantaggi. Guarda caso, tra i prigionieri prelevati dal carcere romano e uccisi alle fosse Ardeatine c’erano tutti i principali capi della resistenza anti-nazista ma anche anti-comunista, arrestati pochi giorni prima, tra cui il generale Calvi di Bergolo. Curioso, vero? I comunisti con una sola bomba soddisfecero le loro brame di sangue, mandarono agli altri partiti del CLN il solito avviso mafioso (siamo i più forti e non abbiamo pietà) e ottennero anche l’eliminazione di altri partigiani “concorrenti scomodi”. Tutto casuale, è ovvio…
Fine dell’inciso storico, necessario però per tenere a mente un fatto essenziale: senza la porcheria di via Rasella, non ci sarebbe stata la strage delle fosse Ardeatine. Ma anche a porcheria consumata era ancora possibile evitarla: se gli attentatori fossero stati persone oneste, avrebbero affrontato le responsabilità del loro gesto. Ma erano comunisti, quindi la coscienza l’avevano già eliminata da tempo e per il loro atto criminoso pagarono gli innocenti.
E veniamo a oggi, a Priebke. Questi ha cent’anni e muore, e in un Paese civile non avrebbe nemmeno “fatto notizia”. Priebke era uno degli ultimi rottami di un’epoca di follia generalizzata, i cui protagonisti sono ormai quasi tutti, per ragioni anagrafiche, passati a miglior vita. Ma ecco che scatta l’ossessione e si superano le soglie del ridicolo. Il Comune di Roma si oppone ai funerali solenni! Che nessuno aveva mai prospettato, sia detto per inciso. La comunità ebraica non vuole nemmeno che la salma di Priebke sia sepolta a Roma. Si dice, e ripeto si dice, che il Vicariato dell’Urbe abbia rifiutato i funerali; ma c’è anche chi dice che finora “non ne ha avuto notizia”, anche perché i funerali vengono organizzati a livello parrocchiale. Prefetto e Questore si mettono all’erta per evitare disordini. Certo, quattro deficienti che si vogliano esibire nel saluto nazista possono sempre esserci, ma che rappresentino un reale ”pericolo per l’ordine pubblico”, suvvia, siamo seri, con qualche celerino e due manganellate li si rimanda a casa… inevitabile mobilitazione generale di tutta la galassia sinistra, a difesa di Roma “antinazifascista”. Inoltre, orrore orrore, i funerali, da tenersi, pare, martedì prossimo, giorno 15, verrebbero a coincidere con l’anniversario della deportazione degli ebrei romani da parte dei tedeschi. Insomma, Priebke ha sbagliato anche la data di morte.

Alt. Fermiamoci un attimo! Signori, ci rendiamo conto che stiamo parlando dei funerali di un vecchio di cento (dicasi 100) anni? Ci rendiamo conto che almeno la morte del “nemico” dovrebbe far cessare l’odio? No, evidentemente c’è chi non se ne rende conto, e cade nel ridicolo.
Il comune di Roma. Il sindaco è il fiero democratico Ignazio Marino. Amen, Roma ne ha sopportate di cose, che non morirà per un quinquennio di Marino. Comunque il signor sindaco rappresenta l’autorità, le istituzioni, la legittimità, eccetera.
Ebbene, una cosiddetta “società civile” che ogni giorno uccide circa 300 suoi figli, che finora, da quando esiste la nefasta legge 194 ne ha già uccisi sei milioni, è una società che ha perso ogni moralità, non è abilitata a dar giudizio su nulla e su nessuno. Più in generale, uno Stato nel cui governo siede una donna che, per sua stessa ammissione, ha sulla coscienza l’uccisione di oltre 11.000 bambini, operata nella famosa associazione per delinquere denominata “CISA”, è uno Stato che non ha più moralità. E allora permettetemi di dire che è quantomeno grottesco che le prostitute lancino la campagna per la verginità. Prima cambino mestiere, almeno.
Questa “autorità” non ha più alcuna legittimazione ed è un’autorità da subire e da sopportare, almeno finché non si renda necessario ribellarsi, ipotesi per nulla peregrina se si considera che rischiamo di avere quanto prima anche in Italia la legge liberticida e contronatura sulla cosiddetta omofobia.

In buona sostanza: una “autorità” (o se preferite “le istituzioni”) delegittimata e immorale, con quale faccia di bronzo vuole impartire elezioni di morale? Ma questi signori che oggi pontificano pensano di essere tanto più puliti di Erich Priebke? Ma come potete pontificare su “offesa a Roma”, quando voi offendete ogni giorno la moralità, la natura stessa, l’ordine voluto dal Creatore?
Ma anche l’atteggiamento della comunità ebraica mi pare francamente inopportuno. Quando Riccardo Pacifici dichiara “non vivrei serenamente sapendo che la tomba di Priebke è a Roma”, mi pare opportuno ricordargli che dentro la tomba c’è un morto, non un vivo in grado di nuocere. È possibile che gli ebrei debbano continuare, a settant’anni di distanza, a vivere con l’ossessione dell’Olocausto? Solo i cretini negano che ci sia stato, e per favore non si venga a raccontare che esiste seriamente un rischio di antisemitismo in Italia. Non ci fu un vero antisemitismo nemmeno ai tempi delle famigerate leggi razziali del 1938, non saranno oggi i quattro imbecilli di cui parlavamo sopra, che giocano a fare i nazisti, un vero pericolo. Può essere un pericolo oggi una lapide su cui di sicuro ben pochi verranno a mettere un fiore?

 L’ossessione della vendetta infinita non giova alla popolarità di nessuno e non è sentimento di giustizia. Se veramente fosse sete di giustizia, che dire allora di tutti i governi europei che si rifiutavano di accogliere gli ebrei che dopo l’editto di Monaco del 1935 iniziarono a lasciare la Germania? Che dire degli Alleati, che non potevano, almeno nell’ultimo anno di guerra, ignorare la realtà dei capi di sterminio, e non mossero un dito? Per favore, cerchiamo di essere seri, consegniamo alla Storia un periodo scellerato e rendiamoci conto che al giorno d’oggi la vita umana è talmente tenuta in nessun conto che non esiste un rischio antisemitismo, bensì un rischio di caos e barbarie totali.

Non diciamo nulla circa i funerali religiosi, perché le notizie in argomento sono tutt’altro che chiare. Il Vicariato dell’Urbe ha detto “di non essere al corrente”, non ha detto che “non vuole” che siano celebrati i funerali di Priebke. Da quanto abbiamo letto, Priebke aveva il permesso di lasciare gli arresti domiciliari per andare a fare la spesa e per andare a Messa. Se ne deduce che fosse cattolico. Si era pentito del suo passato? Solo Dio lo sa, e l’eventuale confessore, che non può certo farne parole con alcuno.
Vedremo; è inutile ragionare su ciò che ancora non è chiaro. Mi limito a notare che in una Chiesa che, ahimè, ha visto Cardinali dare impunemente il Corpo di Nostro Signore a un travestito, dichiaratamente buddista, che si è presentato all’altare in abito da lavoro, in una Chiesa che ha permesso a un Don Gallo di fare cose pazzesche ma che in compenso sta smantellando un Ordine di grande spiritualità come i Francescani dell’Immacolata, in una Chiesa in tali condizioni, dicevo, è possibile anche che si neghino i funerali per “opportunità politica”, visto che l’applauso del mondo sta conoscendo gran popolarità in alto loco.

 http://www.ilsussidiario.net/img/_THUMBWEB/luxuriabagnascocomunioneR439_thumb400x275.jpg
BAGNASCO AMMINISTRA SACRILEGALMENTE LA COMUNIONE AL PERVERTITO  "LUXURIA E COMPANY" DURANTE IL FUNERALE SACRILEGO DELL'ERETICO DON GALLO...

Ma per la Chiesa possiamo pregare e sappiamo che lo Spirito Santo interviene, con i tempi e i modi decisi da una Saggezza che è – grazie al Cielo – ben superiore alla nostra.
Invece alla pletora di autorità civili, rappresentanti della costituzione, associazioni di cariatidi tipo ANPI (suvvia, non sarò solo io a invecchiare…), difensori della legalità repubblicana, e rappresentanti della comunità ebraica mi sento solo di dire: per favore, riacquistate il senso del ridicolo, se volete che la gente possa ancora prendervi sul serio. È morto un uomo di cento anni e probabilmente la cosa sarebbe passata tra le notizie di second’ordine se non fosse iniziata questa grottesca gara a chi è più antinazista.
Per favore, cerchiamo di essere seri. Parce sepulto. Non sputate su un morto; quell’appuntamento lo abbiamo tutti e sarebbe assai meglio se ognuno si preoccupasse di arrivarci con la propria coscienza a posto…

21 commenti:

  1. Non si tratta di sputare su di un morto, ma di rispettare la memoria di quanti senza nessuna colpa sono stati uccisi per vendetta.

    La decisione della Fraternità di ospitare la salma di Priebke (si poteva celebrare il funerale senza salma e in maniera assolutamente riservata), equivale ad assolvere non tanto il peccatore, ma l'atto brutale di vendetta posto in essere dai nazisti.

    L'eccidio delle Fosse Ardeatine c'è stato senza ombra di dubbio e chi lo attuò è stato tra gli altri Priebke. Assolvere Priebke significa assolvere il nazismo.

    Molte altre volte la Fraternità ed anche Mons. Lefevbre hanno aiutato e nascosto dei criminali di guerra. Mi riferisco a Poul Touivier,al Boia di Lione e a moltissimi altri.

    Questo mi suggerisce, sicuramente sbagliando, un certo collateralismo col nazismo.

    Io ho sicuramente torto, ma l'impressione è questa!



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    1. Povero ignorante mentecatto vai a scrivere le tue scemenze d'anonimo da altre parti oppure, meglio, segui il consiglio sopra !

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    2. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

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    3. Potrà giovare sapere chi sia stato, e soprattutto come morì, il padre di Mons. Lefebvre, vale a dire il padre del fondatore della FSSPX:

      «Una settimana più tardi [dello sbarco in Normandia (6 giugno 1944)], il “Nord libre” annunciava la morte del signor René Lefebvre, padre del nostro missionario [in Gabon]. Sin dalla dichiarazione di guerra, aveva ripreso servizio presso i servizi d’informazione belgi; poté trasmettere informazioni, alloggiare presso di sé soldati evasi e civili che desideravano arruolarsi in Inghilterra e dirigerli verso la loro destinazione. Arrestato dalla Gestapo il 21 aprile 1941, venne incarcerato. Nella sua ultima lettera, datata 9 settembre 1941, scriveva alla sua famiglia e ai suoi amici: “Sapete che io muoio da cattolico francese, monarchico, perché per me è con l’istituzione di monarchie cristiane che l’Europa, il mondo intero possono trovare stabilità, la pace autentica”. Condannato a morte a Berlino ilo 28 maggio 1942 per “accordi segreti col nemico e reclutamento di giovani in grado di imbracciare le armi contro il Reich tedesco”, venne infine rinchiuso nel carcere di Sonnenburg. Incaricato di confezionare scarpe con della paglia umidificata che gli tagliava le dita, staccando a brandelli la pelle, giunse a sabotare il suo lavoro: egli restava patriota. Il freddo, l’umidità, i foruncoli non poterono vincere né la sua pietà – recitava senza tregua il rosario – né la sua fiducia nella vittoria della sua patria. Fu per un’emiplegia seguita da una sincope, per la quale il guardiano lo pestò di santa ragione, che egli morì, nel febbraio del 1944, da autentico “partigiano” e eroico artigiano di una libertà francese riconquistata (“Un padre e una madre”, breve biografia dei genitori di Mons. Lefebvre, Bulle 1993; “Fideliter”, n. 11, pp. 17-19)». (B.T. de Mallerais, “Mons. M. Lefebvre. Una vita”, Chieti 2005, pp. 154-155).

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    4. Infinite grazie Johannes!
      Questa testimonianza che hai postato sul Papà di Mons. Lefebvre mi ha molto toccato, è veramente edificante, e fa comprendere la forte tempra cattolica di quella cristiana famiglia. E si comprende meglio anche la limpida e zelante personalità di Monsignore.
      Ancora grazie

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  2. Un'aula di retorica dal filosofo Anonimo 1 di genere giudiziario ma di scuola eristica superba.
    Dall'argomento vendetta é partito subito alla persuasione di assolvere il nazismo, addirittura di collateralismo...
    A momenti mi inganna e mi dispiace che si sia tanto impressionato da non essere piú sicuro sulle sue linee filosofiche...
    Anonimo 2 e mardunolbo, per evitare il dissesto ecologico non date questi consigli a Anonimo 1, se quello che pensa e scrive giá fa tanto schifo, figuriamoci quello che pensa e escreta da ció che usa come entrata posteriore.

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  3. "tutti figli dalla Madonna (per gli storici donna ripudiata e messa incinta da un centurione romano)"...

    Può citare gli storici da cui ha acquisito questa certezza? E le opere da loro scritte? Almeno per valutarne la loro attendibilità...
    Albino

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    1. Sono le notissime bestemmie ebraiche - e fa bene si ricordi da dove vengano - smascherate dai testi orginali, dopo che dai Padri della Chiesa, e nonostante le accortezze editoriali rabbiniche, dal celebre Mons. Justinas Bonaventura Pranaitis, "prete cattolico lituano docente di Teologia e di lingua ebraica all'Accademia Ecclesiastica e Imperiale della Chiesa cattolica di San Pietroburgo, in Russia". (www.crisinellachiesa.it). Egli stesso ne mappa l'immonda fonte: "Cfr. Talmud di Gerusalemme, Aboda Zara, cap. II e Sciabb. cap. XIV Bet Iacob 127 a.; ib., Lib. IV".

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    2. Grazie sig. Johannes per la precisazione, anche perchè chi come me non è tanto ferrato con gli studi teologici, rischia seriamente di cadere vittima di queste trappole, che continuamente vengono tese dai detrattori di questo sito.
      Cordialmente,

      Albino

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  4. Rinnoverei in tal senso tutte le mie simpatie al caro don Curzio condividendo comunque quanto ben vide e annotò già nel 2010 lucidamente Andrea Carancini nel suo blog (http://andreacarancini.blogspot.it/2010/07/don-curzio-nitoglia-e-diventato-nazista.html).

    Il Nazionalsocialismo tedesco - che era e rimane un movimento socialista di marca neopagana intrinsecamente cattivo, e che per tale è stato definito (Pio XI, Mit brennender Sorge, 14 marzo 1937; Pio XII, Nell'accogliere, 2 giugno 1945) - non poteva pregiudicare di per sé negativamente la condotta di un ufficiale che, a prescindere dall’orientamento ideologico del Governo tedesco, agisse in stato di guerra dichiarata, in situazione di pericolo, secondo il proprio dovere ed in base alle regole di rappresaglia consuetudinariamente ammesse, per tali recepite dal diritto internazionale e preventivamente dichiarate a risarcimento di un'offesa subita da parte dell'esercito occupante (che almeno nello specifico non furono indiscriminatamente applicate, alla maniera per intenderci dei bombardamenti criminali degli Alleati anche dopo l'armistizio).

    Ciò detto, non possono rifiutarsi per principio sacramenti e rito delle esequie ad un cattolico, il quale non può certo considerarsi un pubblico peccatore per aver inteso svolgere durante la guerra (quando tra l'altro cattolico comunque ancora non era) il proprio dovere riconosciuto di soldato, in ottemperanza di un ordine di esecuzione di rappresaglia legittimamente impartitogli, e per il quale non si procedette contro di lui nemmeno nel ’48 stralciando già in istruttoria i capi di imputazione (Cf. Sentenza n. 631, del Tribunale Militare Territoriale di Roma, in data 20.07.1948, in cui tra l’altro vien detto che "Dall'accennato rapporto sussistente fra il movimento partigiano e lo Stato italiano deriva che in conseguenza dell'atto illegittimo di Via Rasella, lo Stato occupante aveva il diritto di agire in via di rappresaglia").

    Sul piano biografico, una giusta intenzione ribadita proprio nell'intervista di luglio 2013 dallo stesso Priebke, e che gli andrebbe onestamente riconosciuta : "Tutti gli atti di violenza indiscriminata contro le comunità, senza che si tenga conto delle effettive responsabilità individuali, sono inaccettabili, assolutamente da condannare. Quello che è successo agli indiani d’America, ai kulaki in Russia, agli italiani infoibati in Istria, agli armeni in Turchia, ai prigionieri tedeschi nei campi di concentramento americani in Germania e in Francia, così come in quelli russi, i primi lasciati morire di stenti volutamente dal presidente americano Eisenhower, i secondi da Stalin. Entrambi i capi di Stato non rispettarono volutamente la convenzione di Ginevra per infierire fino alla tragedia. Tutti episodi, ripeto, da condannare senza mezzi termini, comprese le persecuzioni fatte dai tedeschi a danno degli ebrei; che indubbiamente ci sono state. Quelle reali però, non quelle inventate per propaganda".

    I veri responsabili delle Ardeatine furono coscientemente, e in tutta obiettività, i terroristi stalinisti dell'epoca, suffragati dai sedicenti e vili membri della “Giunta militare” di allora, che ricevettero encomi per essersela defilata alla chetichella dopo il misfatto – come invece, si sa, non fece l’eroico e stupendo carabiniere Salvo D’Acquisto – e progettato da pari loro premeditatamente sin dall’inizio di farla scontare a quelli che furono giustiziati al posto loro.

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    Risposte
    1. Johannes sei un deficiente. Circa la Madonna i testi più antichi sono proprio ebraici, mentre le smentite riguardano documenti successivi o vertono su basi teologiche. Circa poi giustificare la rappresaglia sei patetico, un fascistello che comunque non conta ulla.

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    2. Sto ancora aspettando che mi citi tali testi e i loro autori, anonimo...
      Albino

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    3. Non avevamo alcun dubbio, anonimo del cappero, che i testi più antichi vomitanti simili bestialità sulla Madre Santissima di Dio, fossero ebraici. Cioè di quella risma di ebrei che
      - non contenti di essere stati i mandanti dell'uccisione del loro Messia e Signore,
      - non contenti di aver rinnegato Jahvè quando dissero a Pilato: "Non abbiamo altro Re all'infuori di Cesare!",
      - non contenti di aver definitivamente abbandonato Dio, la Legge mosaica e la religione ebraica quando ne crearono un'altra fittizia e demoniaca (quella "giudaica", che è l'unica attuale religione degli ebrei), mettendo per iscritto le loro male interpretazioni dell'Antico Testamento tramandate a voce fino al II sec. d.C. e poi decodificate nel maledetto libro del Talmud,
      - non contenti di aver imposto al loro popolo tutte le loro rabbiniche panzane infarcite di paganesimo orientale, di esoterismo e di magia,
      - si sono anche premurati di calunniare, insultare e bestemmiare nei modi più abbietti, degni solo di loro stessi, il loro stesso Messia e la sua Santissima Madre, inventando di sana pianta le peggiori fantasie, frutto di cervelli in cui la menzogna e la malvagità sono di casa per costituzione propria.

      Fai il sacrosanto piacere di portare le tue arcinote, stantie e deliranti PORCHERIE EBRAICHE da un'altra parte.

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  5. grazie mille Johannes delle precisazioni che avrei voluto inserire nei commenti, ma mi ha preceduto!
    Non importa ! IMPORTANTE è denunciare la verità anche se fa male, tanto male ai mentitori, come questo blog fa da sempre.

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  6. Piena solidarietà a Don Curzio che è uno dei pochi veri "Sacertodi".
    Ha dimostrato grande coraggio.
    Gli individui che lo hanno aggredito sono solo escrementi.

    Bellissima l'intervista rilasciata dal capitano!
    Requiescat in pace!

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  7. Don Curzio è stato zitto zitto in questo periodo con Bergoglio, detto papa, ma si è riscattato officiando una messa di requiem per un soldato di 60 anni fa, morto portandosi dietro tutte le sue amarezze, pentimenti ed umiliazioni cagionate da istituzioni italiane ipocrite.

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  8. Ripeto: Mariam era una donna allontanata dai suoi ( il giudizio era simile a quello su di una prostituta) che si accompagnava al vecchio Giuseppe ed ebbe un figlio da un soldato romano. Testi di poco successivi (i più antichi) lo riportano, senza alcun giudizio o acrobazia "teologica". Ed è quello che insegno nelle mie classi.

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    1. ... ed ovviamente il Talmud di Gerusalemme (iniziato sembra intorno al 70 d.C. ed ultimato già nel 425 c.) non si interesserebbe di emettere giudizi di sorta - essendo un testo eminentemente precettistico - né potrebbe essere in alcun modo definito "un'acrobazia teologica", redatto com'è esclusivamente da rabbini (come lo fu quel vero e proprio anti-Vangelo delle Toledòt Yesu risalente già al II sec.), vero? ... o pretenderebbe di risalire all'opera di qualche illustre alfiere del positivismo storiografico già a quell'epoca?

      Risum teneatis amici?

      Spero che uno di quei poveri studenti trovi un padre o una madre che gli spieghi chi sia in realtà il suo confuso "insegnante" riciclaticcio, prima cioè che da solo lo capisca troppo tardi da grande sulla propria pelle.

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    2. Miriam di Nazareth "i suoi" non li aveva più da molti anni, poiché i suoi genitori, già in età avanzata quando la generarono, morirono mentre Lei viveva nel Tempio di Gerusalemme, come conveniva a tutte le giovani vergini discendenti dalla stirpe regale di Davide, che entravano a vivere nel Tempio, ricevendo l'istruzione sulle Sacre Scritture, e ne uscivano solo quando, per discernimento e volontà del Sommo Sacerdote, andavano in spose.

      Eh sì, perché suo Padre, Gioacchino, era della Stirpe di Re Davide, mentre Anna madre di Miriam discendeva da Aronne, quindi era della stirpe sacerdotale di Levi.

      Miriam entrò nel Tempio di Gerusalemme alla prematura età di tre anni e vi entrò per libera e determinata volontà propria, poiché la Sede della Sapienza fin dai suoi primi anni era invincibilmente attratta dallo Spirito di Dio, che potentemente la chiamava a Sé. Nel Tempio Maria pregava, studiava le Scritture, meditava insieme alla sua vecchia Maestra Anna di Fanuel (nominata nel Vangelo di Luca assieme al vecchio Simeone, quando entrambi profetizzarono sulla sorte di Bambino portato al Tempio, e lodavano Dio perché la salvezza aveva finalmente visitato Israele) ed uscì dal Tempio a circa quattordici anni, quando il Sommo Sacerdote decise che era tempo che andasse in sposa ad un figlio di Davide...e la Provvidenza con un prodigio indicò, tra i tanti pervenuti per essere scelti, il GIOVANE Giuseppe di Davide, che già conosceva Maria poiché anch'egli di Nazareth e perché conoscente e vicino di casa di Gioacchino ed Anna, il quale quando Miriam venne alla luce aveva circa diciotto anni e fu lui, giovanissimo falegname, a costruire per Lei la culla che l'avrebbe accolta alla sua nascita.

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    3. Quindi, se ho ben capito, i famosi "storici" da lei citati sarebbero in realtà il Talmud, che tutto può essere definito tranne che un testo storico, e per di più pieno di menzogne, smascherate ripetutamente nei secoli. A questo punto anonimo, continuo a credere nei Vangeli e nella Chiesa Cattolica. Ma non avevo dubbio che alla fine la questione si sarebbe risolta in tal modo.
      Albino

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  9. Ecco, la mia ignoranza ! Non sapevo queste informazioni su Maria, che me la rendono ancora più cara.
    Grazie A.Rita, per merito del "confuso" (ma per me è solo un maligno miscredente) hai diffuso informazioni che non conoscevo

    RispondiElimina

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