"Mi trovai con la mia guida (l'Angelo custode) in fondo a un precipizio che finiva in una valle oscura. Ed ecco comparire un edificio immenso con una porta altissima che era chiusa. Toccammo il fondo del precipizio; un caldo soffocante mi opprimeva; un fumo grasso, quasi verde e guizzi di fiamme sanguigne si innalzavano sui muraglioni dell'edificio.
Domandai: 'Dove ci troviamo?'. 'Leggi l'iscrizione che c'è sulla porta'. mi rispose la guida. Guardai e vidi scritto: 'Ubi non est redemptio! , cioè: `Dove non c'è redenzione!', Intanto vidi precipitare dentro quel baratro... prima un giovane, poi un altro e poi altri ancora; tutti avevano scritto in fronte il proprio peccato.
Mi disse la guida: 'Ecco la causa prevalente di queste dannazioni: i compagni cattivi, i libri cattivi e le perverse abitudini'.
Quei poveri ragazzi erano giovani che io conoscevo. Domandai alla mia guida: “Ma dunque è inutile lavorare tra i giovani se poi tanti fanno questa fine! Come impedire tutta questa rovina?” – “Quelli che hai visto sono ancora in vita; questo però è lo stato attuale delle loro anime, se morissero in questo momento verrebbero senz'altro qui!” disse l'Angelo.
Dopo entrammo nell'edificio; si correva con la velocità di un baleno. Sboccammo in un vasto e tetro cortile. Lessi questa iscrizione: 'Ibunt impii in ignem aetemum! ; cioè: `Gli empi andranno nel fuoco eterno!'.
Vieni con me - soggiunse la guida. Mi prese per una mano e mi condusse davanti a uno sportello che aperse. Mi si presentò allo sguardo una specie di caverna, immensa e piena di un fuoco terrificante, che sorpassava di molto il fuoco della terra. Questa spelonca non ve la posso descrivere, con parole umane, in tutta la sua spaventosa realtà.
All'improvviso cominciai a vedere dei giovani che cadevano nella caverna ardente. La guida mi disse: 'L'impurità è la causa della rovina eterna di tanti giovani!'.
- Ma se hanno peccato si sono poi anche confessati.
- Si sono confessati, ma le colpe contro la virtù della purezza le hanno confessate male o del tutto taciute. Ad esempio, uno aveva commesso quattro o cinque di questi peccati, ma ne ha detto solo due o tre. Ve ne sono alcuni che ne hanno commesso uno nella fanciullezza e per vergogna non l'hanno mai confessato o l'hanno confessato male. Altri non hanno avuto il dolore e il proposito di cambiare. Qualcuno invece di fare l'esame di coscienza cercava le parole adatte per ingannare il confessore. E chi muore in questo stato, decide di collocarsi tra i colpevoli non pentiti e tale resterà per tutta l'eternità. Ed ora vuoi vedere perché la misericordia di Dio ti ha portato qui? - La guida sollevò un velo e vidi un gruppo di giovani di questo oratorio che conoscevo bene: tutti condannati per questa colpa. Fra questi ce n'erano alcuni che in apparenza avevano una buona condotta.
La guida mi disse ancora: 'Predica sempre e ovunque contro l'impurità! :. Poi parlammo per circa mezz'ora sulle condizioni necessarie per fare una buona confessione e si concluse: 'Bisogna cambiar vita... Bisogna cambiar vita'.
- Ora che hai visto i tormenti dei dannati, bisogna che anche tu provi un poco l'inferno!
Usciti da quell'orribile edificio, la guida afferrò la mia mano e toccò l'ultimo muro esterno. Io emisi un grido di dolore. Cessata la visione, notai che la mia mano era realmente gonfia e per una settimana portai la fasciatura."
Oggi si parla molto di più di una volta del tema dell'omosessualità, una volta ciò era paragonata ad una comune devianza come la pedofilia e la bestialità. Io sono ateo, non credo dunque che l'omosessualità sia un peccato, tuttavia fino a non molto tempo fa non ero tollerante verso le persone gay. Consideravo loro dei deviati, perchè mi era stato insegnato così.
RispondiEliminaQualche anno fa mi è successo qualcosa che mi ha totalmente cambiato la vita, mio figlio maggiore ha portato a casa il suo fidanzato. In principio quasi mi venne un colpo, non parlai con mio figlio per due mesi, con i miei amici non vi dico è stato un periodo difficile. Pensai che fosse stata colpa mia che sono stato un padre assente.
Poi però ho riflettuto cosa mai di male ha fatto mio figlio oltre ad avere un amore diverso dal mio e di quello della gran parte delle persone, è una brava persona (non sono solo io a dirlo) studente eccellente (va all'università) ed è un pozzo di sapienza. è vero non mi potra dare dei nipotini, cosa che sinceramente mi sarebbe piaciuta pero va bene così.
Ho fatto pace con mio figlio, ed ora che l'ho accettato com'è provo veramente gran dolore nel vedere questa società italiana bigotta che non riesce ad accettarlo. Non sto parlando della chiesa ma dell'Italia laica.
Molti dicono di essere a favore dei matrimoni omosessuali, ma credo che il loro attegiamento sarebbe diverso se l'omosessuale fosse suo figlio. La società fa sempre vedere il mondo eterosessuale come il migliore, i modelli da imitare per i ragazzi di oggi sono playboy hooliwoodiani che sono stati a letto con centinaia di donne.
I ragazzi parlano solo di donne e ora solo ora riesco a capire come mio figlio e tanti altri possano aver sofferto in gioventù. Non mi stupisce affato che quel ragazzo Matteo si sia suicidato.
Ritengo dieci volte migliore un gay, di un balordo eterosessuale che mette al mondo un figlio per poi abbandonarlo in mezzo ad una strada. Mi appello a tutti gay di Italia: non vergognatevi uscite fuori allo scoperto e fate cambiare il mondo di pensare degli Italiani.
Marco C.
sig. Marco C. non so quanti anni lei abbia, ma anche se avesse 60 anni temo che non le abbiano mai insegnato (o lei l'abbia messo in soffitta) il Catechismo cattolico, laddove si elencano i 4 peccati che gridano vendetta al cospetto di Dio:
Elimina1. Omicidio volontario;
2. Peccato impuro contro natura;
3. Oppressione dei poveri;
4. Frode nella mercede agli operai.
Se suo figlio vive in castità, non commette peccato.
Se vive nel peccato mortale, lei padre dovrebbe temere per la sua dannazione eterna.
Ma si capisce che in quest'epoca di relativismo spaventoso, OGNUNO si fa la legge morale che più gli aggrada (con l'avallo del vertice della Chiesa).
Ma il Signore ha detto: "Nella Gerusalemme celeste",
cioè nella vita di la gloria eterna con Dio, con la Ss.ma Vergine, gli Angeli e i Santi - "NULLA DI IMPURO vi entrerà!"
Ma ,dunque sig. Marco, visto che si dichiara ateo, che cavolo ci fa in questo blog ha scrivere le sue menate che non sanno nè di cattolico, nè di cristiano, nè di umano ?
EliminaPerchè non è così gentile da scrivere le sue menate fuori luogo e fuori tema con gente tipo neocatecumenali o focolarini o direttamente al suo pseudo-papa Bergoglio ?
Sa che sarebbe felice delle sue esternazioni ?
Vada, vada pure !
Ma se tu Mardunolbo non hai neanche figli di cosa parli? Sei stato punito come a.rita.
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RispondiEliminaLeggendo questo post, è venuto in me in desiderio di confessare i miei peccati di impurità non dicendo soltanto generici "atti impuri" ma specificando il peccato, cosa che prima non ho fatto per vergogna. Posso solo ringraziarvi di cuore, dopo la confessione mi sono sentito un altro uomo, stavolta sì riappacificato veramente con Dio. Dio vi benedica per quest'opera che state portando avanti e per aver suscitato in me il desiderio di una seria confessione.
RispondiEliminaVi saluto in Cristo Signore, Andrea.
Dal CATECHISMO MAGGIORE- SAN PIO X
RispondiEliminaDel sesto e del nono comandamento
423. CHE COSA CI PROIBISCE IL SESTO COMANDAMENTO: NON FORNICARE?
Il sesto comandamento: Non fornicare, ci proibisce ogni atto, ogni sguardo, ogni discorso contrario alla castità, e l’infedeltà nel matrimonio.
424. CHE COSA PROIBISCE IL NONO COMANDAMENTO?
Il nono comandamento proibisce espressamente ogni desiderio contrario alla fedeltà che i coniugi si sono giurata nel contrarre matrimonio: e proibisce pure ogni colpevole pensiero o desiderio di azione vietata dal sesto comandamento.
425. É UN GRAVE PECCATO L'IMPURITA'?
È un peccato gravissimo ed abominevole innanzi a Dio ed agli uomini; avvilisce l’uomo alla condizione dei bruti, lo trascina a molti altri peccati e vizi, e provoca i più terribili castighi in questa vita e nell’altra.
426. SONO PECCATI TUTTI I PENSIERI CHE CI VENGONO IN MENTE CONTRO LA PURITA'?
I pensieri che ci vengono in mente contro la purità, per se stessi non sono peccati, ma piuttosto tentazioni e incentivi al peccato.
427. QUANDO E' CHE SONO PECCATI I PENSIERI CATTIVI?
I pensieri cattivi, ancorché siano inefficaci, sono peccati quando colpevolmente diamo loro motivo, o vi acconsentiamo, o ci esponiamo al pericolo prossimo di acconsentirvi.
428. CHE COSA CI ORDINANO IL SESTO E IL NONO COMANDAMENTO?
Il SESTO comandamento ci ordina di essere casti e modesti negli atti, negli sguardi, nel portamento e nelle parole. Il NONO comandamento ci ordina di essere casti e puri anche nell’interno, cioè nella mente e nel cuore.
429. CHE COSA CI CONVIENE FARE PER OSSERVARE IL SESTO E IL NONO COMANDAMENTO?
Per ben osservare il sesto e il nono comandamento, dobbiamo pregare spesso e di cuore Iddio, essere divoti di Maria Vergine Madre della purità, ricordarci che DIO CI VEDE, pensare alla morte, ai divini castighi, alla passione di Gesù Cristo, custodire i nostri sensi, praticare la mortificazione cristiana e frequentare colle dovute disposizioni i sacramenti.
430. CHE COSA DOBBIAMO FUGGIRE PER MANTENERCI CASTI?
Per mantenerci casti conviene fuggire l’ozio, i cattivi compagni, la lettura dei libri e dei giornali cattivi, l’intemperanza, il guardare le immagini indecenti, gli spettacoli licenziosi, le conversazioni pericolose, e tutte le altre occasioni di peccato.
Bravo! 10 e lode a iota unum che senza posa si prodiga nel ricordare a tutti i lettori la dottrina cattolica riguardante i peccati, loro specie e gravità. Abbiamo un gran bisogno al giorno d'oggi di questi memoranda, perchè è risaputo che al catechismo dei bambini in preparazione alla Prima Comunione -da molti anni- nessuno si sogna di fare queste elencazioni precise e rigorose, nè di spiegare ai bambini che non si deve peccare neanche col pensiero.....e altresì evitare i discorsi cattivi, spettacoli immorali ecc. figurarsi, si passerebbe per bigotti, giurassic ecc....nell'era di internet e linguaccia e libera e youtube....!
Elimina(curiosità: iota unum ha dei figli adolescenti a cui riesce ad impartire queste lezioni di morale cristiana ? riesce a farli andare controcorrente? a limitarli nei loro desideri di essere a-la-page nelle sfrenatezze, iniziando dal turpiloquio, anche tra le ragazze? se ci riesce, è davvero un eroe e altrettanto i suoi figli, se seguono le orme dei santi come S. Domenico Savio e tanti altri).
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Vede iota1, le faccio notare: come lo ha fatto egregiamente lei, poteva farlo qui un altro blogger, con l'approvazione sottintesa degli egr. redattori. Invece, spiace dirlo, ma nel blog dove scrive il suo amico-sosia "unasolafede" (anzi credo sia il suo alter ego, primo della classe nel ricordare a tutti gli art. di catechismo cattolico oggi obliati) ovvero chiesaepostconcilio, chiunque si azzardi a citare qualche monito dell'AT, di perenne validità, o parole del Vangelo o altro, viene accusato dalla redazione di "sbattere la verità in faccia ai lettori".
Anzi, di essere un bieco e rigido "moralista" o strani giudizi simili....e spesso censurato.
Tranne se alcuni, più "amici" o simpatici alla redazione, fanno citazioni a iosa delle Scritture e Catechismo, allora sono pubblicate volentieri. Quindi si osserva che la stessa cosa, detta da un "prediletto" del circolo dei preferiti, viene pubblicata (ad es. del blogger 1solafede, di cui si leggono decine di commenti in ogni post, anche repliche di cose già dette, o anche bye-bye ad amici, e dettagli di vita personale, tipo le medicine...ed inezie simiili, di tutto)....ma se la stessa cosa, che sia Scrittura, che sia Catechismo, viene detta da un pinco qualsiasi, viene censurata, anzi con disprezzo si dice che posta "lenzuolate inutili". Le pare giusto questo modo di rapportarsi al prossimo, caro 1solafede...oops, iota1 ?
Caro iota1, lei come lo spiega questo inesplicabile criterio discriminatorio?
dica un po' che ne pensa, lei che è persona d'animo retto e, credo, dotato di un minimo senso di gisustizia, viste le cose che scrive. Chiaro che non posso fare queste domande lì, poichè verrebbero stroncate ipso facto, come tantissime volte è capitato a vari bloggers, che non hanno potuto capire la ragione di certe censure pregiudiziali.
Dal“CATECHISMUS EX DECRETO CONCILII TRIDENTINI AD PAROCHOS PII V JUSSU EDITUS, ROMÆ, 1566”
RispondiElimina(Catechismo del Concilio di Trento o Tridentino o Romano)
SESTO COMANDAMENTO
Non commettere atti impuri
[…]A ciò che riteniamo debba essere insegnato pubblicamente ai fedeli, si aggiungano i decreti del concilio di Trento contro gli adùlteri e coloro che mantengono prostitute e concubine (Sess. 24, e. 8), tralasciando di parlare dei VARI E MULTIFORMI GENERI DI LIBIDINE SESSUALE, intorno ai quali il Parroco ammonirà i singoli fedeli, qualora le circostanze di tempo e di persona lo richiedano.
CONSIDERAZIONI PER CONSERVARE LA CASTITA’
335. Siano pure spiegate le prescrizioni che hanno forza di precetto. I fedeli devono essere ammaestrati ed esortati a rispettare con ogni cura la pudicizia e la continenza, a conservarsi mondi da ogni contaminazione della carne e dello spirito, attuando la santificazione nel timore di Dio (2Co 7,1). Si dica loro che, sebbene la virtù della castità debba maggiormente brillare in quella categoria di persone che coltiva il magnifico e pressoché divino proposito della verginità, pure essa conviene anche a coloro che menano vita celibataria o, congiunti in matrimonio, si mantengono mondi dalla libidine vietata.[…]
Il rimedio che fa leva sull'intelligenza tende a farci comprendere quanto grandi siano la turpitudine e il pericolo di questo peccato. In base a simile apprezzamento, più viva arderà in noi l'avversione per esso. SI TRATTA DI UN PECCATO CHE E’ UN VERO FLAGELLO, a causa di esso sugli uomini incombe l'ultima rovina: l'espulsione dal regno di Dio e lo sterminio.
Questo può sembrare comune a ogni genere di peccato; ma qui abbiamo di caratteristico che I FORNICATORI, secondo la frase dell'Apostolo, PECCANO CONTRO IL PROPRIO CORPO: Fuggite l'impudicizia; qualunque peccato l'uomo commetta, si svolge fuori del corpo, ma il fornicatore pecca sul proprio corpo (1Co 6,18); vale a dire LO TRATTA IGNOMINIOSAMENTE, VIOLANDONE LA SANTITA’. A quei di Tessalonica lo stesso san Paolo diceva: Dio vuole la vostra santificazione; che vi asteniate da atti impuri; che ciascuno di voi sappia mantenere il vaso del suo corpo in santità e dignità, non nella irrequietezza del desiderio, come i pagani che ignorano Dio (1Th 4,5).[...]
Inoltre il Cristiano, sempre secondo san Paolo, è tempio dello Spirito santo (1Co 6,19); VIOLARLO SIGNIFICA ESPELLERNE LO SPIRITO SANTO STESSO.
Tuttavia particolare malvagità è racchiusa nel delitto di ADULTERIO. Infatti, come vuole l'Apostolo, i coniugi sono cosi vincolati da una scambievole sudditanza che nessuno dei due possiede illimitata potestà sul proprio corpo, ma sono cosi schiavi l'uno dell'altro che il marito deve uniformarsi alla volontà della moglie e la moglie a quella del marito (1Co 7,4). Ne consegue che chi dei due separa il proprio corpo, soggetto all'altrui diritto, da colui al quale è vincolato, si rende reo di specialissima iniquità.
E poiché l'orrore dell'infamia è per gli uomini un valido stimolo a fare quanto è prescritto e a fuggire quanto è vietato, il Parroco insisterà nel mostrare come l'adulterio imprima sugli individui un profondo segno di infamia. E scritto nella sacra Scrittura: L'adùltero, a causa della sua fragilità di cuore, perderà l'anima sua; condensa su di sé la vergogna e l'abbominio; la sua turpitudine non sarà mai cancellata (Pr 6,32).
[…]Se v'è qualcuno che sfugge alla morte, non si sottrae pero a dolori intollerabili, a tormenti punitivi, che piombano inesorabili. Accecato com'è nella mente (ed è già questa pena gravissima), non tiene più conto di Dio, della fama, della dignità, dei figli, e della stessa vita. Resta cosi depravato e inutilizzato, da non poterglisi affidare nulla di importante, o assegnarlo come idoneo ad alcun ufficio.[…]
Ancora dal“CATECHISMUS EX DECRETO CONCILII TRIDENTINI AD PAROCHOS PII V JUSSU EDITUS, ROMÆ, 1566”
RispondiElimina(Catechismo del Concilio di Trento o Tridentino o Romano)
336. RIMEDI PER CONSERVARE LA CASTITA’
Veniamo ai rimedi che riguardano l'azione da svolgere. Il primo consiste nel fuggire con ogni cura l'ozio. Impoltronendo nell'ozio, come dice Ezechiele (Ez 16,49), gli abitanti di SODOMA precipitarono nel più vergognoso crimine di concupiscenza.
Sono poi da evitarsi con grande vigilanza gli ECCESSI NEL MANGIARE E NEL BERE. Li satollai, dice il Profeta, ed essi fornicarono (Gerem. 5,7). Il ventre ripieno provoca la libidine, come accenno il Signore con le parole: Badate, che i vostri cuori non si appesantiscano nella crapula e nell'ebrietà (Lc 21,34), e l'Apostolo: Non vogliate ubriacarvi, poiché il vino nasconde la lussuria (Ep 5,18).
Gli OCCHI SONO I VEICOLI PIU’ PERICOLOSI attraverso i quali l'animo suole accendersi alla libidine. […]Giobbe dice ad esempio: Strinsi un patto con gli occhi miei, di neppure pensare a una vergine (Jb 31,1). Sono copiosi, anzi innumerevoli gli esempi di azioni perverse, provocate dalla vista. Pecco cosi David (2S 11,2); pecco cosi il re di Sichem (Gn 34,2); cosi finirono col farsi calunniatori di Susanna i vecchi, di cui parla Daniele (Da 13,8).
Spesso incentivo non indifferente alla libidine offre la MODA RICERCATA, che solletica l'occhio. Per questo ammonisce l'Ecclesiastico: Volta la faccia dalla donna elegante (9,8). […]
Insieme all'incentivo libidinoso che è dato dalla raffinata ricercatezza delle vesti, occorre aggiungere quello che emana dai DISCORSI TURPI ED OSCENI. L'oscenità delle parole, quasi fiaccola ardente, accende l'animo dei giovani: Le perverse conversazioni, dice l'Apostolo, corrompono i buoni costumi (1Co 15,33). E poiché il medesimo effetto producono, in misura anche più notevole, i balli e i canti sdolcinati, occorre tenersi lontani anche da questi.
Fra questi incitamenti alla voluttà vanno annoverati i LIBRI OSCENI e trattanti dell'amore sessuale, che devono evitarsi con non minore severità delle FIGURE RAPPRESENTANTI QUALCOSA DI TURPE, la cui capacità di spingere al male e di infiammare i sensi giovanili è straordinaria. Il Parroco curi perciò soprattutto che siano osservate con il massimo rispetto le costituzioni sapienti del concilio Tridentino in proposito (Sess. 25).
Se con attenta cura e vigile amore si eviterà quanto abbiamo ricordato, sarà soppressa ogni occasione alla concupiscenza carnale; ma per la sua virulenza valgono in modo eminente la CONFESSIONE E LA COMUNIONE FREQUENTE; le assidue e umili preci a Dio, accompagnate da elemosine e da digiuni. La castità è, in fondo, un dono che Dio non nega a chi rettamente lo cerca (1Co 7,7), poiché Egli non consente che siamo tentati sopra le nostre forze (1Co 10,13).[…]
Grazie, iota1, per me e per tutti i lettori.
EliminaSarebbe ottima cosa che lei iota1, avendo questo bel rigore e morale cattolica sempre pre-manibus, come pochi altri con esposizione precisa e completa, proponesse queste eccellenti autorevoli citazioni in un posto disastrato qual è il blog di A. Tornielli, dove imperveresano i discorsi che propagandano immoralità sfrontata, specie da parte di certi bloggers che con grande arroganza sostengono che l'adulterio non è un peccato, ma un sacrosanto diritto di "rifarsi una vita" (dopo il divorzio), e si vantano di vivere "libere relazioni" e pretendono di fare la Comunione, rifiutando l'idea di essere in peccato. Sostengono addirittura che Gesù è più comprensivo di chi parla di peccati, ed è "superiore" ai moralisti che citano la Dottrina, quindi ammetterà in Paradiso tutti, con tutti i peccati non confessati e senza pentimento, cioè senza la veste bianca!
(una volta un tizio mi ha risposto che il peccato di "desiderare una donna" non esiste, ma l'ha inventato il clero, e Gesù non l'ha mai indicato nè condannato!) E se qualcuno osa richiamarli alla retta Dottrina, dicendo che il peccato dà la morte all'anima, costoro li chiamano "farisei, ipocriti, bigotti" ecc, e dicono che Gesù Cristo condanna loro, i "moralisti", e invece ama i peccatori così come sono, senza pretendere conversione (!), ammettendoli senz'altro alla S. Comunione. (ovviamente grandi lodi a don Gallo e a Bergoglio per la sua misericordia che non ammonisce i peccatori....)
Lo sbandamento di quei dialoghi e il danno morale e spirituale di certi discorsi eretici e a-morali nei confronti dei lettori è chiaramente incommensurabile.
Fai un figlio iota unum e poi potrai parlare, coglione!
EliminaSiete degli esperti di seghe Ah, ah, ah, aha!
RispondiEliminaGent.mo blogger,
RispondiEliminala ringrazio veramente molto per le sue parole nei miei riguardi, ma devo ricordarle che siamo davvero tutti “servi inutili”, anzi, “terra e cenere”, perciò elogiamo sempre solo il buon Dio verso il Quale siamo diretti come meta di questo pellegrinaggio! Inoltre, come lei avrà notato, ho l’abitudine di far parlare (e spero vivamente non a sproposito, Dio non voglia!) la Scrittura, il Catechismo, e ogni tanto inserisco dichiarazioni e atti che a loro volta parlano da soli, in bene e, a volte, purtroppo, in male. Insomma, di mio ci metto veramente poco, ma leggo sempre volentieri molti commenti degli altri qua presenti, anche da più tempo di me, i quali mi stimolano e mi invitano allo stesso tempo ad agganciarvi ciò che insegna la Sacra Scrittura, la Dottrina, per il bene della mia anima prima di tutto e per coloro che vogliono leggere. Per ciò che invece riguarda ciò che accade in altri blogs non me la sento davvero di entrare nel merito, perché ognuno di essi è diverso dall’altro per caratteristiche e storia; inoltre, men che meno mi impancherò a giudicare l’operato (che immagino comunque improbo e che io non sarei in grado assolutamente di portare a termine) di chi li gestisce. Le chiedo infine preghiere, che io senz’altro ricambierò fraternamente.
Esco orripilato dai gironi infernali (e mentali...) di questo blog....Tutto tempo perso stupidamente a leggere quello che è scritto.
RispondiEliminaCiao mi chiamo Luca, ho 39 anni è questo mese dovrei incominciare a prendere gli ormoni maschili. Dopo anni di sofferenza ho fatto il percorso psicologico durato quasi un anno presso un ottimo consultorio, veramente professionale. Mi manca l'appuntamento con il psichiatra e poi si parte.
RispondiEliminaIl problema è che io ho sempre vissuto in un ambiente religioso cristiano in cui, fuori da certi parametri, è severamente vietato entrarci. Figurarsi io, futuro trans ftm (ndr Female to Male, da donna a maschio).
Mi hanno già detto che firmo la mia condanna all'inferno. Voi non ci crederete, ma sta cosa mi sta bloccando psicologicamente. Mi chiedevo se potevate darmi il nominativo di qualche sacerdote che segue queste problematiche e insieme poter affrontare questo mio problema!!!!!
Il mio desiderio è di poter diventare un uomo, ma nello stesso tempo mi vedo come se Dio mi folgora con un dito e mi condanna all'inferno.
Aiutatemi!!!!! Sono terribilmente combattuto con la mia coscienza. Vi abbraccio e a presto. Luca.
Ci sono molte cose che non quadrano affatto in questo commento di "Luca" !
EliminaAnzi direi che alcune cose sono indicative di una presa in giro o di un falso commento per cercare di impantanare risposte caritatevoli che arriverebbero.
Prova a cercare nel web e troverai una lettera identica (tranne il nome). Quella lettera ha ricevuto la risposta di uno psicologo. Poi, ovvio, se uno non sa come rispondere (perché si sente mettere a soqquadro) è logico che neghi pure la realtà. Un vizietto questo che noto frequentissimo nei cosiddetti "tradizionalisti"...
Elimina"Gay. Ecco, lo confesso: quando utilizzo questa parola sembra che ci sia già un giudizio intrinseco. A usarla ho difficoltà. È quindi necessario un trapasso culturale, perché la differenza è ricchezza, se tutti i fiori fossero uguali, i prati perderebbero la loro bellezza"…"Sì, utilizzare il termine 'gay' ancora mi dà fastidio. Significa che ci vorrà tempo. Ma il cambiamento culturale è NECESSARIO"… "Quel che conta è soprattutto la DIGNITA' DELLA PERSONA” … "E mi domando perché i giovani considerino la chiesa come 'omofobica'…". Sono queste le parole utilizzate dall’arcivescovo di Lucca Italo Benvenuto Castellani davanti ai giornalisti.
RispondiEliminaIMPARATE!!!!!
arcivescovo di Lugga, " Monsignore colendissiomo, grande filosofo e deologo immenso che chiù grande al mondo non esisdesse in quando avede deddo e sgriddo la chiù grande filosofazione che sembre mi commuove: “Non sarà la Chiesa a evangelizzare i poveri ma saranno i poveri a evangelizzare la Chiesa”, ..." liberamente tratto da "Fantasie domenicali" di Rigoletto
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