di S. Ecc. Mons. Richard Williamson
Vescovo della Fraternità Sacerdotale San Pio X
Con il sollievo di alcuni e la delusione di altri, sembra che i colloqui dottrinali che si sono svolti nel corso dell'ultimo anno e mezzo tra i teologi romani e i rappresentanti della Fraternità San Pio X dopo tutto si concluderanno alla fine di questa primavera. In effetti, per allora i principali argomenti di discussione saranno stati affrontati, senza che si sia aperta una reale prospettiva per un accordo. È questa la conclusione che si può trarre provvisoriamente dalle considerazioni che Mons. Fellay, Superiore Generale della Fraternità, ha espresso nel corso di una intervista rilasciata il 2 febbraio.
Ora, i delusi possono essere certi che vi sono dei romani e dei sacerdoti importanti della FSSPX che difficilmente rinunceranno ai loro sforzi per costruire un ponte tra gli uomini di Chiesa del Vaticano II e quelli della Tradizione Cattolica. Ma per quanto questi sforzi di riunire tutti i cattolici di buona volontà subiscano sempre un flusso e un riflusso, ieri, oggi e domani, sono le parole di Nostro Signore che serviranno sempre di ancoraggio: “Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno” (Mt. XXIV, 35). La vita della Chiesa è modellata sulla Sua vita, e nella Sua vita c'è stato un flusso e riflusso degli sforzi e delle sofferenze umane, culminate nella terribile crocifissione. Ma per quanto Egli sentisse l'impulso umano di sfuggire alla crocifissione voluta dal Padre - “Padre mio, se è possibile, passi da me questo calice!...” - la sua mente e il suo cuore umani rimanevano ancorati alla volontà divina - “Però non come voglio io, ma come vuoi tu!” (Mt. XXVI, 39).
Così, la stessa immutabile divina volontà che ha diretto e ancorato la mente e la volontà umane di Nostro Signore deve ancorare la vita della Sua Chiesa. Papi, Concili, Congregazioni e Fraternità religiose possono andare e venire, ma per appartenere alla Chiesa devono sottomettersi a quella divina volontà a cui si sottomise Nostro Signore e devono profferire le stesse esatte verità che Nostro Signore ha trasmesso dal Padre Suo alla Sua Chiesa. Come nessun altra istituzione sulla terra, la Chiesa Cattolica è talmente costruita sulla Verità, che la sua sopravvivenza è direttamente proporzionale alla sua fedeltà a questa Verità. La Chiesa conciliare si sta disgregando perché ha messo gli interessi umani al posto della Verità divina, ed ogni Congregazione o Fraternità cattolica che farà lo stesso finirà ugualmente col cadere a pezzi.
Ne consegue che chiunque sia fedele alla pienezza della Verità rivelata è in effetti - non in linea di principio, ma in pratica - nella posizione di guidare la Chiesa (Si vedano le “Letters from the Rector”, Vol. IV, p. 164). Inoltre, chi è nella Verità e pretenda di non essere nella posizione di guidare la Chiesa si rivela essere un “mentitore”, come si sarebbe chiamato Nostro Signore se avesse rinnegato il Padre Suo (Gv. VIII, 55). Questo perché ogni messaggero che sconfessa la divinità del suo messaggio divino non ama veramente i suoi fratelli, come lui e gli altri possono pensare, ma ha per padre il padre della menzogna (Gv.VIII, 44).
La Verità esiste, anche se la maggioranza delle persone riesce a malapena a riconoscerla. Il diritto e la capacità dei romani a governare la Chiesa dipendono dal loro essere fedeli a questa Verità. Il diritto e la capacità della FSSPX di resistere nei confronti dei romani infedeli dipende dalla fedeltà della FSSPX a questa Verità.
Questa volta la FSSPX è stata fedele, quindi questa volta sopravviverà, ma voglia Roma, ritornando alla Verità, rendere non più necessaria questa sopravvivenza!
Kyrie eleison
Londra, Inghilterra
MAI SENTITE PAROLE PIU' SAGGE DI QUESTE!
RispondiEliminaPoche e precise.
Grazie a mons. Williamson e grazie a chi le cita in questo blog!
Troppo belle queste parole, le ho mandate in giro!
RispondiEliminaSarà perchè ormai sono considerato uno scismatico o per il fatto che da sempre sono stato uno o bianco o nero ma a me Mons. williamson è simpatico e sono d'accordo su queste bellissime parole.
RispondiEliminaCVCRCI
"Il diritto e la capacità dei romani a governare la Chiesa dipendono dal loro essere fedeli a questa Verità. Il diritto e la capacità della FSSPX di resistere nei confronti dei romani infedeli dipende dalla fedeltà della FSSPX a questa Verità."
RispondiEliminaEcco, questa frase, come quella posta da Gianluca a titolo del thread, credo siano i due punti centrali di tutto questo contributo di Mons. Williamson...
Ma mentre la frase iniziale mi pare ineccepibile e chiarissima, su questa qui riportata mi permetto di fare una precisazione:
Il diritto e la capacità della FSSPX di resistere...cioè la Forza (dono dello Spirito Santo) di resistere al relativismo imperante, dipende certamente dalla sua fedeltà alla Verità tutta intera;
MA: "Il diritto e la capacità dei romani a governare la Chiesa..." dipende, agli occhi di Dio, sì... dalla loro fedeltà, MA DI FATTO, DIPENDE DA UN MANDATO DIVINO, CHE SOLO DIO PUO' REVOCARE. Anzi, per la precisione: la capacità dei romani a governare BENE la Chiesa dipende dalla loro fedeltà, perchè "senza di Cristo non possiamo fare nulla", MA IL DIRITTO DI GOVERNARE DIPENDE DAL MANDATO DIVINO, indipendentemente dalla santità e fedeltà dei vertici. Solo Dio ha eletto Pietro e i Dodici a condurre la Chiesa, e solo Dio ha facoltà di togliere loro (eventualmente) questa elezione.
Questo spiega perchè nel corso dei secoli, di fronte a svariati pontificati indegni di questo nome, Dio habbia comunque portato avanti la sua Chiesa, senza che essa scomparisse dalla terra, in virtù della sua promessa "Io sono con voi, tutti i giorni, fino alla fine del mondo". Quindi laddove l'uomo (romano) è infedele, "Dio rimane fedele, perchè non può rinnegare Se stesso". Tuttavia non è escluso che se questa infedeltà alla Verità, che è Cristo, superasse un limite divinamente tollerabile, Dio potrebbe anche lasciare la barca in balìa delle onde, ed effettivamente sappiamo che ciò avverrà quando colui che trattiene la manifestazione dell'uomo iniquo, SARA' TOLTO DI MEZZO...
E un grande mistero di lotta fra il Bene ed il Male, in cui noi siamo chiamati alla personale santificazione e alla sopportazione delle infedeltà dei vertici, che noi non abbiamo il mandato di destituire mai. Amare, pregare, soffrire. La storia compete a Dio.
scusate, "habbia" senza l'"h"...
RispondiEliminaeppure non ho bevuto... ^___^
Concordo pienamente con la tua precisazione doverosa.
RispondiElimina...Detto questo apprezzo sempre tantissimo Williamson per la sua lucidità, la chiarezza espressiva e le sue prese di posizione nette e sicure. E mi sento di ringraziarlo per l'appoorto di verità che sta dando alla collettività ecclesiale.
RispondiEliminariporto passaggio dell'intervista molto bella di Mons. Fellay
RispondiEliminadomanda
26. Come spiega che il Santo Padre che denuncia il relativismo in campo religioso e che si era anche rifiutato di assistere alla riunione di Assisi del 1986, possa voler commemorare tale riunione reiterandola?
risposta
Per me è un mistero. Non lo so. Penso che forse egli subisca delle pressioni o delle influenze. Probabilmente è spaventato per le azioni anticristiane, le violenze anticattoliche: le bombe in Egitto, in Iraq. Forse è questa la ragione che lo ha spinto ad attuare quest’atto di una nuova Assisi, atto che non voglio chiamare disperato, ma che è stato posto in maniera disperata… Prova a fare qualcosa. Non mi stupirei se fosse così, ma non so niente di più.
si in effetti lo è!! è un mistero ma non credo che questo giustifichi le scelte di BXVI, perchè in realtà, si sarebbe dovuto optare per altro tipo di incontri, il luogo scelto è di quanto più nefasto esista con o senza le più lodevoli intenzioni. primo perchè è un avvallare quanto successe negli altri incontri, secondo perchè il messaggio ai più, alla fine sarà il medesimo di sempre. a che cos' abbia servito redarre la Dominus Jesus poi non lo so, quale centralità a Cristo intende dare BXVI con Assisi 3?
altra considerazione, dal momento in cui si straparla di pace e si "prega" per la pace, (come fecero i falsi maestri profetizzati nel Vangelo)il tutto per evitare le persecuzioni ai cristiani nel mondo, che ne sarà di noi alla luce della nuova invasione da parte degli islamici che ora (a causa delle forzate rivolte tunisine, egiziane libiche) stiamo subendo? non crede BXVI che l'Italia l'Europa stia correndo un serio pericolo e che sia venuto il momento di mettere in pratica la VERA DOTTRINA SOCIALE della Chiesa? Oppure aspetta che queste truppe (perchè di questo si tratta, altro che povera gente) avanzino inesorabilmente fino a farci fare la fine degli Armeni?