Gesù annunzia che il Tempio sarà distrutto
(vedi Matteo 24, 1-2; Marco 13, 1-2)
5Alcuni stavano parlando del Tempio e dicevano che era molto bello per le pietre che lo formavano e per i doni offerti dai fedeli. Allora Gesù disse:6'Verrà un tempo in cui tutto quello che ora vedete sarà distrutto. Non rimarrà una sola pietra sull'altra'.
Gesù annunzia dolori e persecuzioni
(vedi Matteo 10,17-22; 24,3-14; Marco 13,3-13)
7Allora rivolsero a Gesù questa domanda:
- Maestro, quando avverranno queste cose? E quale sarà il segno che queste cose stanno per accadere?
8Gesù rispose:
- Fate attenzione a non lasciarvi ingannare! Perché molti verranno, si presenteranno con il mio nome e diranno 'Sono io il Messia!', oppure vi diranno: 'Il tempo è giunto!'. Voi però non ascoltateli e non seguiteli!9Quando sentirete parlare di guerre e di rivoluzioni, non abbiate paura! Fatti del genere devono avvenire prima, ma non sarà subito la fine.
10Poi Gesù disse loro: 'I popoli combatteranno l'uno contro l'altro, e un regno contro un altro regno. 11Ci saranno grandi terremoti, pestilenze e carestie in molte regioni. Si vedranno fenomeni spaventosi, e dal cielo verranno segni grandiosi.
12'Però, prima di queste cose, vi prenderanno con violenza e vi perseguiteranno. Vi porteranno nelle loro sinagoghe e nelle loro prigioni, vi trascineranno davanti a re e governatori a causa del mio nome. 13Avrete allora occasione per dare testimonianza di me. 14Siate decisi! Non preoccupatevi di quel che dovrete dire per difendervi. 15Sarò io a suggerirvi le parole giuste, e vi darò una sapienza tale che tutti i vostri avversari non potranno resistere e tanto meno combattere.
16'In quel tempo, perfino i genitori, i fratelli, i parenti e gli amici vi tradiranno e faranno morire alcuni di voi.17Sarete odiati da tutti per causa mia. 18Eppure, neanche un capello del vostro capo andrà perduto. 19Se saprete resistere sino alla fine salverete voi stessi. (LC, 21)
Sisma, tsunami e allarme nucleare: cosa è accaduto e cosa sta accadendo in Giappone
Se Kashima lotta
col pesce gatto
di Maria Maggi
Secondo una tradizione giapponese, i terremoti sono scatenati da Namazu, un enorme pesce gatto che vive nel fango, sottoterra. Il dio Kashima, che protegge il Giappone, lo sorveglia e ne limita i movimenti con una pietra enorme dai poteri sovrumani. Quando Kashima lascia il suo posto di guardia, Namazu si agita provocando violenti terremoti. Alla fine, però, per quanto sia forte Namazu, Kashima riesce sempre a sottometterlo e ridona vita alle città.
In questi giorni, vedendo le immagini sconvolgenti della devastazione del terremoto e del conseguente terribile maremoto, sembra che Namazu si sia scatenato più orribilmente del solito e che la ripresa da questa tragedia non sarà facile per il Giappone.
Si tratta di uno dei maggiori terremoti da quando si è iniziato a misurarne l'intensità, ossia dalla fine dell'Ottocento. Questo che ha colpito il Giappone è al quarto posto (con circa 9 gradi Richter di magnitudo), mentre quello di maggior intensità mai registrato (9,5 gradi) ha colpito il Cile nel 1960. Fortunatamente la maggior parte dei terremoti più forti si sono scatenati in zone scarsamente popolate.
Fino agli anni Sessanta del secolo scorso, quando la teoria della tettonica a zolle rivoluzionò le scienze geologiche, i geologi non avevano sufficienti basi concettuali per spiegare il meccanismo dei terremoti. Ma, in seguito, quando gli epicentri di numerosi terremoti furono disegnati su un planisfero, prese forma gradualmente l'immagine di un pianeta in movimento, il cui strato più esterno e rigido, la litosfera, è diviso in zolle tettoniche: le sette più grandi coinvolgono i continenti e i bacini oceanici. Queste zolle sono spostate da forze che si originano all'interno della Terra, dove le rocce sono allo stato fuso. Si muovono lentamente, al massimo alcuni centimetri l'anno, scorrendo su uno strato più molle e più plastico detto astenosfera. Entrano, però, in collisione lungo i margini scatenando gli impressionanti terremoti che deformano la Terra.
Osservando in una mappa gli epicentri sismici relativi all'area dell'Oceano Pacifico si può vedere il loro impressionante affollamento lungo i margini della grande Zolla Pacifica. È questa la "cintura di fuoco del Pacifico": una zona segnata da frequenti terremoti ed eruzioni vulcaniche, estesa per circa quarantamila chilometri tutto intorno all'oceano, con una forma che ricorda grossolanamente un ferro di cavallo. È caratterizzata dalla presenza di numerosissimi archi insulari, tra cui il Giappone, fosse oceaniche e catene montuose vulcaniche.
Sulla "cintura" si verifica circa il 90 per cento dei terremoti del mondo (e quindici tra i sedici più violenti), compreso quello che ha attivato, il 26 dicembre 2004, lo tsunami a Sumatra che ha ucciso circa 230.000 persone. Ma su questa cintura si trovano pure la California, l'Alaska, le Filippine, l'Indonesia. Sul versante ovest dell'Oceano Pacifico, però, si ha la peggiore minaccia di terremoto, lì, dove la zolla gigantesca entra in collisione con l'Asia, lungo la fossa del Giappone.
L'arcipelago giapponese ha circa la stessa superficie della California, ma è cinque volte più popolato. La predisposizione del Paese orientale ai sismi fa sembrare la California un paradiso: le isole giapponesi sono, infatti, sconvolte dal 15 per cento dell'energia sismica della Terra. Ogni anno queste terre sono colpite da più di mille scosse percettibili. Molte di esse, per fortuna, si verificano con danni minimi o di lieve entità, anche grazie a misure preventive tecnologicamente avanzatissime. Ma periodicamente, anche qui, i sismi causano catastrofi.
Sono state due le devastanti scosse dell'11 marzo che hanno messo sottosopra la zona nord-orientale del Paese, causando una serie di crolli. Due frustate dalla durata di ben due minuti. La prima delle due scosse - alle 14.46 locali - ha toccato magnitudo 7,9, fino ad arrivare a 9. L'epicentro è stato registrato a una profondità di 24,4 chilometri, circa a 81 miglia da Sendai, nello Honshu. L'ulteriore scossa di magnitudo 7,8 si è verificata alle 15.15 locali al largo di Ibaraki, alla profondità di 80 chilometri.
Lo tsunami successivo, molto più distruttivo del sisma si è scatenato lungo la costa di Sendai portando con sé onde di circa dieci metri d'altezza e penetrando all'interno della costa per chilometri, È passato oltre gli argini, spazzando via ogni cosa nel suo percorso prima di invertire la direzione e trasportando le automobili, le case e altri detriti fuori nel mare.
Non scendiamo nei dettagli di una cronaca che è già ben conosciuta e che si aggiorna di ora in ora. Ricordiamo solo che un terremoto di simili proporzioni - ha generato una potenza trentamila volte superiore di quella del sisma che ha distrutto L'Aquila - avrebbe potuto, a detta degli esperti, annientare una città come Roma. La diffusione di costruzioni antisismiche sull'intero territorio giapponese ha certamente evitato, per quanto riguarda il terremoto, un disastro di proporzioni immani, ma niente può essere fatto per prevenire i danni dello tsunami, se non abitare molto lontano dalle coste.
Inoltre, tragedia nella tragedia, ci sono i danni provocati alla centrale nucleare di Fukushima, una delle 25 più grandi del pianeta. I reattori si sono spenti subito, ma poi devono essere raffreddati e serve un'enorme quantità di acqua per evitare il rischio di surriscaldamento e fusione.
Gli impianti di raffreddamento di alcuni reattori sono stati, però, gravemente danneggiati, per cui le barre d'uranio, non più raffreddate, si sono, con ogni probabilità, fuse emettendo una grande quantità di gas che ha provocato due esplosioni nel primo e terzo reattore della centrale nucleare di Fukushima.
Sebbene fonti ufficiali facciano sapere che nella deflagrazione fortunatamente non è stata danneggiata la vasca del reattore, l'allarme è fortissimo e all'interno dell'impianto fervono i lavori per impedirne il crollo, che comporterebbe una catastrofe di enorme portata. La situazione ha in effetti raggiunto livelli di una criticità tale da rendere necessaria un'evacuazione di massa per le persone che risiedono in una zona di circa venti chilometri intorno alla centrale.
È stato poi decretato lo stato di emergenza per altre due centrali, quelle di Miyagi e Tokai, quest'ultima a soli 120 chilometri da Tokyo. I reattori sono stati spenti in automatico dai sistemi di sicurezza, ma al momento è stato dichiarato ufficialmente il primo stato (su tre) d'allerta, in quanto i livelli di radioattività risultano superiori a quelli consentiti.
(©L'Osservatore Romano 14-15 marzo 2011)
Il Giappone è nell'Asia la nazione tecnologicamente più avanzata e più ricca avendo incarnato da molti decenni l'ideale di benessere tipico del mondo occidentale ed avendo copiato molto della tecnologia occidentale.
RispondiEliminaMolti di noi ricorderanno le visite dei giapponesi in Europa, dotati sempre di macchine fotografiche per riprendere ogni cosa, anche la più stupida, secondo la nostra visione.
Dall'analisi accurata e dalla rielaborazione di oggetti, automobili ed altro che la tecnologia occidentale sfornava, sono arrivati a produrre anche oggetti ed automobili migliori.
Ma la mente inventiva e tecnologica per eccellenza è rimasta e rimane in Occidente per ragioni storico-religose che toccano la filosofia e la religione cristiana che ha permesso la scienza e la scoperta delle leggi del Creato.
Il Giappone con spirito di sacrificio tipico suo, dopo la disastrosa evenienza della seconda Guerra, terminata con le due bombe atomiche,"regalo americano", ha recuperato dalla devastazione ed ha cercato di ottenere il massimo della produzione utilizzando la fonte di energia più forte che si poteva trovare: l'energia atomica.
Ha utilizzato quindi in senso pacifico quell'energia che aveva provato su Hiroshima e Nagasaki convertendosi al "nucleare" per ottenere grande quantità di energia per far produrre le sue fabbriche e sfornare grandi quantità di prodotti, convertendosi all'era industriale e consumista.
La religiosità giapponese è riferita allo shintoismo (culto degli antenati) ed al buddismo ereditato dalla Cina e dall'India.
Sono due filosofie che sono praticamente avulse dalle realtà dei nostri giorni: sono religioni umane sotto ogni aspetto con tutti i loro limiti.
Non hanno spinto nè alla ricerca delle leggi cosmiche nè alla ricerca scientifica che è sempre rimasta appannaggio dell'Occidente cristiano.
Tutta questa società umana razionale, giapponese, aveva previsto terremoti quindì aveva predisposto edifici a prova sismica, popolazione preparata ed obbediente pronta a reagire senza isterismi alle catastrofi.
Tutto era ben modulato e programmato per funzionare bene e produrre lavorando e lavorando sempre. I vecchi e coloro che possono produrre poco sono stati emarginati dalla società industriale, anche in Giappone.......
(segue)....La dottrina religiosa è stata volta al Lavoro. Nelle fabbriche c'era un rituale preciso per prepararsi al lavoro. Chi perdeva il posto si sentiva emarginato dalla società e dalla famiglia e la vergogna spingeva ad allontanarsi da tutti diventando disadattati sociali o al suicidio. Lo stravolgimento della tecnologia esasperata ha portato a modifiche sostanziali della società tradizionale giapponese,anche se negli ultimi anni vi è stato un tentativo di recupero, ma tardivo ed insufficente per le masse di giovani ormai senza identità, senza ideali senza tradizionalità cui rifarsi.
RispondiEliminaPoi arriva un teremoto catastrofico più forte del solito cui segue un'ondata di maremoto che distrugge tutto ciò che incontra al suo passaggio lungo le coste del nord Giappone.
Seguono le centrali nucleari che non possono più rispondere adeguatamente a scosse terribili che hanno inceppato i sistemi di sicurezza.... e tutto viene stravolto !
Che ne sarà del sistema giapponese che ha funzionato finora?
Non hanno tenuto conto di alcuni fattori. nonostante la tragica esperienza atomica hanno voluto costruire centrali atomiche per poter avere l'energia per soddisfare il loro bisogno di produrre, lavorare ed arricchire diventando una potenza economica.
Nonostante la loro civiltà tradizionale, semplice e raffinata, hanno voluto modernizzarsi prescindendo dai valori di cui l'occidente si è nutrito per secoli: cristanesimo e scienza. Ora devono chiedere l'aiuto americano per risolvere il problema gravissimo di centrali nucleari che non rispondono più alle loro capacità.
Ora, queste scelte a prescindere si riversano loro addosso per la disgrazia di un evento naturale devastante e si ritrovano a fuggire dalle centrali energetiche che avevano costruito per produrre tanto e di più. Gli edifici antisismici sono serviti a salvare dal terremoto ed a creare una falsa illusione di salvarsi comunque e vivere continuando il sistema ormai codificato.
Le sicurezze sono saltate, l'ansia avrà il sopravvento?
Speriamo di no, ma, personalmente, stimando ed amando i giapponesi come altri popoli asiatici, mi auguro che trovino in questa loro catastrofe dei segni ed una spinta a ricercare tra le positività dell'Occidente, anche la religione che ha fatto grande l'Europa e l'America: il cristianesimo.
Mi sembra, carissimo, una ricostruzione lucida e realistica della situazione giapponese...ciò che hanno deciso di predere dall'Occidente, e ciò che hanno deciso - come maggioranza collettiva - di lasciare indietro....
RispondiEliminaSperiamo davvero che gli eventi che si stanno succedendo, pregando il Signore affinchè non si risolvano in una catastrofe incontenibile, possano dare la spinta al popolo giapponese a scendere nelle profondità più vere della natura umana, laddove la creatura riconosce il suo essere bisognosa di ricevere vita, sussistenza, e sostegno da un Altro, dal Quale tutti si proviene....
Del resto il Mistero della sofferenza porta a questo: all'umanizzazione e al ridimenzionamento della creatura (che presume di sè). Non esiste altro motivo per cui Dio permette che soffriamo, se non prendere il nostro cuore di pietra e farne un cuore di carne...
Parole sante. Dobbiamo pregare molto per questa povera gente così duramente colpita ed invocare Nostro Signore perchè risollevi non solo i loro corpi, ma soprattutto le loro anime, donandogli in sovrabbondanza tutte le grazie necessarie alla loro conversione ed alla loro salvezza.
RispondiEliminaNoi cerchiamo sempre di fuggire la sofferenza, eppure solo attraverso la Croce possiamo salvarci.
Patrizia
Sempre a proposito, vorrei postare un commento di don Dolindo Ruotolo circa le catastrofi, viste come segno di amorosa carità.
RispondiElimina"Nei grandi flagelli che colpiscono l’umanità alla fine dei periodi storici della vita della Chiesa, il Signore ha i suoi segnati e fa la raccolta degli eletti. Noi non ci accorgiamo di questo lavoro d’infinita misericordia, ma Egli silenziosamente lo fa, e in maniera così misteriosa e nascosta da non farsi scorgere da noi. Ce ne previene in questa scena dei segnati e nell’altra dell’immensa moltitudine di Santi, ce ne previene in vista degli annunzi penosi che sta per farci, ma quando compie quest’opera di misericordiosa salvezza ce ne accorgiamo ben poco, perché Egli passa tra i turbini e le tempeste, tra le distruzioni e la morte.
La terra allora è come una valle profonda e oscura nella quale passano i peccatori che non avrebbero potuto mai sperare salvezza a causa della loro ostinata volontà; passano macchiati, cenciosi, affranti, e sono travolti dalle macerie delle loro case, dalle bombe, dalle infezioni, dalla feroce crudeltà di eserciti barbari. Sono travolti in massa, grandi e piccoli, nobili e plebei, lasciandoci esterrefatti innanzi ad uno spettacolo che ci sembra ingiusto o provocato da forze assolutamente cieche.
Solleviamo lo sguardo in alto dopo simili catastrofi, e noi vedremo tante e tante anime vestite di bianco, purificate dal flagello e salvate dalla misericordia di Dio. Sono i segnati dal suggello del Dio vivente, dalla sua infinita bontà, che senza alcun loro merito, unicamente, per l’espiazione che soffrono, sono riguardati come agnelli, segnati per il grande sacrificio di riparazione che l’umanità peccatrice offre inconsciamente a Dio.
Se pensiamo che la vita è un passaggio fugace, e che la morte è il certissimo tributo che tutti paghiamo dopo pochi e spesso tribolatissimi anni, intendiamo che Dio ci usa grande misericordia troncando questi anni con un’espiazione che eternamente ci salva. Dio sa bene quello che saranno tanti fanciulli in futuro, per il pessimo uso che faranno della loro libertà, conosce nella sua prescienza i futuri traviamenti di tanti adulti attualmente buoni, e coglie i piccoli nell’innocenza e gli adulti nel momento nel quale sono in migliori condizioni spirituali, affinché la loro salvezza sia innanzi ad essi come il loro merito particolare. Egli travolge anche i cattivi che rimangono impenitenti, e li punisce delle loro colpe, ma lo fa anche con un disegno di amorosa carità, diminuendo le loro responsabilità e la pena eterna che meritano, con l’espiazione che soffrono.
Dovremmo pur avere una maggiore fiducia nell’infinita bontà e giustizia di Dio, e dovremmo pensare che se Egli è la bontà infinita, fa tutto bene e per infinito amore. Dobbiamo assolutamente smettere certi atteggiamenti tracotanti innanzi a Lui, e dobbiamo finirla con le nostre intolleranti recriminazioni. Nei grandi flagelli e negli oscuri misteri che li accompagnano dobbiamo solo adorare, riparare e pregare.
Essi hanno, è vero, un aspetto truce e inesorabile, massime quelli provocati direttamente dagli uomini o influenzati positivamente da satana, ma anche un’operazione chirurgica ha il suo aspetto crudele, e nessuno taccia il chirurgo d’ingiustizia o di spietatezza. Certi misteri amorosi di provvidenza ci sfuggono completamente nella loro verità, e se abbiamo un granello solo di giudizio, dobbiamo credere nella bontà di Dio, rimetterci nella sua Volontà, e rammaricarci solo dei grandi peccati che si sono commessi e si commettono nel mondo, e particolarmente dei nostri peccati."
Da "La Sacra Scrittura - L'Apocalisse" di Don Dolindo Ruotolo, pagg. 195-197 (pubblicato nel 1974 con Imprimatur di Mons. Vittorio. M. Costantini, Vescovo di Sessa Aurunca)
Patrizia
Grazie Patrizia...
RispondiEliminaGrazie Patrizia di queste parole di Don Dolindo!!Erano quelle che avrei voluto scrivere al di là della analisi fatta sul Giappone. Sono convinto che il Signore Misericordioso abbia preso a Sè tanti di quei giapponesi che non hanno potuto conoscere il messaggio del Cristianesimo per inerzia ecclesiale che si preoccupa solo di mandare avanti la setta neocatecumenale a devastare quel che è rimasto di cristianesimo in Asia. Così nella Sua Infinita Misericordia ha pensato al Giappone ed alle sue ansie umane di arricchire e di organizzare tutto...ma ha messo la Sua Mano per prendere con sè quanti possibile. Così avevo proprio pensato...Don Dolindo Ruotolo ha espresso in modo egregio queste sensazioni.
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