Da La Gazzetta del Mezzogiorno, via Papa Ratzinger blog:
mercoledì 16 marzo 2011
Consiglio episcopale diocesano ostile alla Messa in latino...
Nel 1973, la Vergine Maria ha previsto una serie di eventi futuri - comprese le catastrofi naturali ancora più grave di terremoto e dello tsunami Venerdì - durante tre apparizioni a una sorella giapponese religiosa, Suor Agnese Sasagawa.
"Se gli uomini non si pentono e meglio se stessi, Dio il Padre infliggerà un terribile castigo su tutta l'umanità", Maria disse a Suor Agnese. " Sarà un castigo più grande del (biblico) delle piene, come mai visto prima".
"Il fuoco cadrà dal cielo e spazzerà via una gran parte dell'umanità, il bene e il male, senza risparmiare né preti né fedeli", ha detto. "L'opera del diavolo si insinuerà anche nella Chiesa, in modo tale che si vedranno cardinali opporsi ad altri cardinali, vescovi contro vescovi."
"Chiese e altari saranno licenziati. La Chiesa sarà piena di coloro che accettano compromessi e il Demonio spingerà molti sacerdoti e anime consacrate a lasciare il servizio del Signore."
Due anni dopo l'ultimo messaggio, la statua della Vergine Maria nella cappella dove si era verificato le apparizioni cominciò a emettere lacrime e gocce di sangue. Il verificarsi continuò per più di sei anni.
Da La Gazzetta del Mezzogiorno, via Papa Ratzinger blog:
«Mi chiamo M. Carolina Bellusci e scrivo come portavoce di un gruppo stabile di fedeli cattolici della città di Foggia, che amano la forma straordinaria del Rito romano... »: comincia così il ricorso che un gruppo di fedeli (24 firme) della parrocchia di san Luigi presentò circa un anno fa contro il trasferimento del parroco, don Guglielmo Fichera. Il ricorso fu indirizzato alla Commissione Ecclesia dei, l’organismo incaricato di far applicare il Motu Proprio di Papa Benedetto XVI sulla celebrazione della messa in latino. Un destinatario scelto perchè don Guglielmo Fichera, da circa un anno trasferito da San Luigi a Monteleone di Puglia, celebrava a Foggia la messa di S. Pio V: «Dal 14/9/07, data che segna l’entrata in vigore del Motu Proprio - riassume il ricorso - fino al 24/10/09 (data del trasferimento di don Fichera ndr), al suddetto gruppo stabile è stata garantita ininterrottamente e quotidianamente la partecipazione alla messa secondo il Rito romano antico, nella parrocchia di S. Luigi Gonzaga, messa di San Pio V celebrata dal parroco, don Guglielmo Fichera, tutti i giorni, feriali e festivi». La partecipazione alla messa raggiungeva, dice il ricorso, «punte di 80-90 persone».
E la messa in latino, da Foggia andava anche in trasferta «in missioni in molte città e regioni italiane, dovunque sia stata chiesta la celebrazione della messa di San Pio V». Poi, «lo “strappo” operato dal Vescovo», di cui si riferisce la presunta «notoria posizione pregiudiziale ed ostile al Motu Proprio», che ha «indebitamente suggestionato ed influenzato tutta la Diocesi e la mentalità di tutti i preti diocesani». Da questo, per i ricorrenti, è derivato il trasferimento di don Gugliemo: «La vera motivazione dello spostamento di don Guglielmo, seppur equivocamente ben mascherata da motivi tecnico-formali ed ufficiali - si specifica nel ricorso - è tuttavia da ricercare essenzialmente e principalmente nell’ansia, nella fretta e nell’ostinata volontà di impedire la celebrazione della messa di S. Pio V nel centro della Diocesi, a Foggia, lì dove era ampiamente seguita ed apprezzata».
Nel ricorso si dice anche, tra l’altro, che l’intero Consiglio episcopale diocesano è composto da membri ostili alla messa in latino, che il Motu Proprio non è mai stato presentato nella Diocesi, che ripetutamente è stata fatta richiesta ufficiale al presule di ristabilire a San Luigi la celebrazione della messa secondo l’antico rito, che per questo sono state raccolte anche 500 firme, che «non è vero che Don Guglielmo era l’unico a cui scadeva il mandato (ad altro parroco, che scadeva insieme a lui, è stato prolungato il mandato per un anno). E non è vero che era l’unico che poteva andare a Monteleone di Puglia».
Rilievi circostanziati, affermazioni sostenute da prove cartacee, filmate e anche da... certificati medici e radiografie. Quali? Quelli prodotti dai ricorrenti nel settembre 2010, a integrazione del ricorso all’Ecclesia dei, dai quali risulta che l’anziano parroco di Monteleone sostituito da don Guglielmo, il 24 luglio 2009 (referto radiografico) non aveva nulla; il 25 luglio 2009, cioè il giorno successivo, aveva «una condizione di salute catastrofica», come attesta un certificato medico «senza essere accompagnato da nessun riscontro di esami clinici».
Sulla vicenda non c’è stata alcuna decisione: la Ecclesia dei non è intervenuta, l’arcivescovo Tamburrino non ha mai incontrato i ricorrenti, don Gugliemo resta a Monteleone e, fatto singolare, la messa in latino non si celebra più, nè a San Luigi, tanto meno in altre parrocchie cittadine. Eppure è un rito voluto dal Papa: possibile ignorarlo?
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Ho qui sulla scrivania un corso di religione per le scuole medie, scorro le sue pagine inorridito: a detta dei tre autori noi saremmo ominidi risultato di una lunga evoluzione, e il non plus ultra, che vanifica 2000 di dottrina cattolica sarebbe questo: l'uomo per il fatto di essere fatto a somiglianza di Dio è già divino e un intero capitolo e addirittura dedicato all'immenso potere creatore dell'uomo!
RispondiEliminache è come dire, "Signore, abbiamo superato il tuo castigo non abbiamo bisogno della Grazia, siamo già dei da soli..."
Ai bambini si insegnava, già cent'anni fa con San Pio X, che l'uomo nulla può creare, ma al massimo fabbricare, cioè giustapporre le cose già create da Dio, perchè solo Dio crea ex novo.
E' una distinzione fondamentale.
Ma oggi ai bimbi si insegna la cultura antropocentrica relegando nel dimenticatoio il fatto che l'uomo i suoi poteri li ha perduti da un pezzo...
Cancellando il castigo, la Natura e la Soprannatura, e i doveri per rientrare nella salvezza, l'uomo massone si fa dio da sè..e lo insegna in questi libercoli religiosi, con l'intento di plasmare le menti dei bimbi in senso ereticale...
Quindi come stupirsi di questi vescovi apostati che cancellano la Messa voluta da Cristo per sostituirla con la loro umana?
Quanti abusi di potere incorreranno nella giustizia divina, per molti sarà un amaro risveglio...
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RispondiEliminaEppure è un rito voluto dal Papa: possibile ignorarlo?
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ma la S. Messa di S. Pio V non conteneva una scomunica per quanti l'avessero cambiata o sostituita? ebbene allora perchè si continua ad ignorare che la S. Messa di S. Pio V NON fu mai abolita? e perchè si dovrebbe pensare che solo grazie a papa Benedetto finalmente è stata resa Giustizia alla S. Messa di sempre? solo per il fatto che ha scritto il Motu Proprio? eh! no! NON basta!!! tra l'altro un documento senza ammenda per coloro che ne avrebbero impedito la pratica. non sapeva forse il papa che DOVEVA OBBLIGARE e non solamente consigliare? perchè ha lasciato le cose a metà? che Motu Proprio è se poi lo si può raggirare in tutta facilità? io continuo a pensare che il Motu Proprio così come è stato concepito sia stato uno specchietto per le allodole, di modo e per far tacere le voci sempre più insistenti di alcuni fedeli che risvegliandosi dal torpore concilio vat.2 si sono accorti che qualcosa non quadrava. il resto è storia dei nostri giorni... un passo in avanti e 10 indietro....una continua contraddizione che proviene dai sacri palazzi. nulla di nuovo quindi ....a sconfiggere il cv2 ci penserà Cristo in persona, perchè le cose oramai sono molto compromesse e al papa le cose stan bene così come sono. non a caso le uniche encicliche o discorsi che ricorda, sono solo quelle del suo predecessore, e i documenti pastorali del cv2, pur avendo un'apparenza di amante della Tradizione .... e quindi di custode del Deposito così come ci è stato consegnato nei secoli!!
pur apprezzando molto gli sforzi e il lavoro di questo blog sono rimasto un po' confuso nel vedere postare l'immagine di medjugorje che è una "apparizione" molto poco ortodossa.....
Non posso che approvare in toto. Il Motu Proprio è uno specchietto per le allodole e come tale disatteso, schernito, inapplicato, osteggiato.
RispondiEliminaCosa si può pretendere da un papa che per primo non crede nei suoi poteri e nella sua autorità? Nulla. Quindi non stupiamoci per quanto sta accadendo, è una tremenda prova che Nostro Signore vuole sottoporci per provare la nostra fede: non deludiamoLo.
Patrizia
Caro Carbone,
RispondiEliminal'aver pubblicato la foto della statua della Madonna di Radio Maria (se non vado errato) non presuppone un messaggio di "approvazione" verso un fenomeno che è a tutt'oggi al vaglio della Gerarchia (ammesso che QUESTA Gerarchia sia ancora disposta ad emettere giudizi scevri da interessi e considerazioni tutte umane), ma era solo una scelta di tipo "estetico", vista la sempllice bellezza di quel volto e l'armoniosa espressione, che penso possano vagamente dare un'idea della meravigliosa vaghezza che sicuramente irradia dal volto della Santissima Madre di Dio e nostra....
E' stato lo stesso appunto nche abbiamo ricevuto da un anonimo che ci chiedeva conto di aver messo nel banner l'immagine di una liturgia non esattamente tradizionale...al quale ho spiegato che ciò che a noi interessava era un'immagine che ispirasse amore per il sacro, compostezza e rispettosa devozione per il Sacrificio eucaristico...elementi tutti presenti nell'immagine scelta, la quale oltre tutto è impreziosita dal bellissimo fascio di luce che dall'alto si effonde sull'Altare e su chi vi è sopra, quasi a parlare della amorosa risposta di Grazia che Dio elargisce su coloro che lo amano.....
Perciò motivi estetici... tutto qui
:-)