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venerdì 14 ottobre 2011

Il parere dell' Abbé Claude Barthe sui colloqui della gerarchia modernista con la San Pio X...



- Ho sentito dirle lunedì 10 ottobre, su Radio Courtoisie, che il riconoscimento della FSSPX le pareva, in sé, ineluttabile, ma proprio per la prossimità dell'evento i granelli di sabbia che potrebbero fermare il meccanismo appaiono più chiaramente. 
Abbé Claude Barthe - Sì. I superiori dei distretti che hanno partecipato alla riunione di Albano, il 7 ottobre, presieduta dal Vescovo Fellay, hanno preso conoscenza del preambolo proposto alla FSSPX prima della discussione sulla forma canonica del riconoscimento. Di colpo, più o meno informati, un certo numero di membri della FSSPX ostili ad una ufficializzazione della loro società, fanno presente il rischio di questa nuova fase della vita della FSSPX. Non si può negare che qualsiasi cambiamento comporti un rischio. Ma la stagnazione è a volte peggio, il che mi sembra essere il caso qui. Pretendono dunque, se ho ben compreso, da una parte che il preambolo richiama il Catechismo della Chiesa cattolica come "interpretazione" del Concilio, e dall'altra altra parte che la situazione proposta alla FSSPX sarà molto meno vantaggiosa di quella che essa era stata proposta in precedenza.

- Questo è vero?
 Abbé Claude Barthe - Per quanto concerne la soluzione canonica, se fosse vero, perché non avrebbero accettato la proposta precedente, ripetuta tre volte tra il 2000 e il 2009? In realtà, la proposta attuale è assolutamente simile alla precedente. È anzi ancora meglio a causa della situazione molto più favorevole. La prelatura personale era già stata proposta dal Cardinale Castrillón: costruita su misura, è certamente la più gratificante e più "autonoma" soluzione per mons. Fellay e l'insieme di tutte le 'società' che saranno sotto la sua giurisdizione personale. E soprattutto, in ogni caso, il fatto che la FSSPX abbia propri vescovi le dà, indipendentemente dai dettagli dell'accordo legale, una considerevole libertà liturgica e disciplinare. In realtà, deve essere chiaro: il problema della forma canonica è inesistente.

- Ma il preambolo dottrinale?
 Ne serviva ben uno, dal momento che la FSSPX aveva ottenuto la discussione dottrinale. Si può immaginare che questo preambolo sia un testo diplomatico che non impegna a nulla e che permette a ciascuno di non perdere la faccia. Sul lato della FSSPX, nella misura in cui la frase liberatrice inserita nel comunicato della Santa Sede e il Vescovo Fellay, pubblicato il 14 settembre, si trova necessariamente, nella sostanza, nel preambolo, ciò rafforza particolarmente la giurisprudenza stabilita dal 1988, precisando che sono lasciati "a una discussione legittima lo studio e la spiegazione teologica di espressioni o formulazioni specifiche presenti nei testi del Concilio Vaticano II e del Magistero che ne è seguito". Sul lato della Congregazione per la Dottrina della Fede: il Catechismo della Chiesa cattolica e l'interpretazione del Concilio? Concedo a priori ai membri della Congregazione che essi non sono caduti a testa in giù: sanno come lei e me che il CCC non è magisteriale. Tuttavia, è vero che può servire come una garanzia del fatto che il Vaticano II è interpretabile in un senso di continuità. Cosa che la FSSPX contesta. Ma poiché il preambolo è, a dire dei protagonisti, modificabile, ci si può necessariamente interdere su dei termini che presentano al meglio il vero perno di tutto questo "concordato": una reciproca "tolleranza" tra persone che si accordano in buona fede. Qui anche, bisogna dirlo: il problema del preambolo dottrinale è inesistente in sé.

-Quindi, il caso è risolto?
 Abbé Claude Barthe - Macché! Quanti processi storici sono affondati a causa di eventi minori. Perché questo che si dispiega oggi è un processo storico fondamentale nel dopo Concilio, e questa proposta per il riconoscimento ufficiale è un elemento tra gli altri, mentre la Chiesa d'Occidente, a 50 anni dell'apertura del Concilio Vaticano II, è in un vero e proprio stato di fallimento dal punto di vista della fede del popolo cristiano, della disciplina, delle vocazioni sacerdotali, della trasmissione catechistica, ecc. Il fatto di dare una voce ufficiale alla FSSPX, insieme al Motu Proprio, con l'aggiunta di tutto il movimento intellettuale crescente, soprattutto in Italia, per far tabula rasa di ciò che ha rappresentato l'evento del Concilio Vaticano II - che, per dirlo in un'espressione, certo troppo sintetica, ha consacrato una regressione teologica e liturgica impressionante rispetto al pontificato di Pio XII - costituisce, hic et nunc, un'occasione storica di estrema rilevanza. I due protagonisti, il Papa e mons. Fellay, chiaramente ne hanno una chiara coscienza.


Fonte: Riposte catholique

10 commenti:

  1. Ci auguriamo che lo Spirito illumini perchè si ottenga il meglio per la Chiesa! Se è necessario arrivare ad un accordo per far meglio rifiorire la Chiesa, si arrivi ad un accordo. Se l'accordo dovesse assorbire la Tradizione nel vortice del male che è conseguito al Concilio, che non avvenga accordo.La FSSPX saprà ben pregare per avere illuminazione per il meglio.Noi poveri fedeli desideriamo solo la gloria di Dio e la prosecuzione della Chiesa Cattolica come guida per noi e per gli altri popoli della terra che aspettano ancora l'evangelizzazione e la salvezza.Assisi non può insegnare nulla e può devastare e mistificare ancor di più.Come la mettiamo con Assisi?Come conciliare Assisi con la Tradizione Apostolica ?

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  2. e la successione apostolica nella fraternita'?? Ormai nn sono piu' giovanissimi nemmeno i 4 vescovi. Un accordo su nulla e liberi tutti?? Chi avra' piu' forza in se' prevarra'? E' questo il succo del discorso? Ma Roma potrebbe chiedere in futuro varii assensi in relazione all'obbedienza.
    Stesso discorso me lo ha fatto un superiore di un convento di frati a proposito del discorso della messa nuova e vecchia. Al di la' delle chiacchiere nessuna integrazione. una delle due perira'. Almeno e' stato sincero

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  3. "[Giovanni XXIII] rivelò che era addolorato per la piega che stava prendendo il Concilio, stette al gioco perché la Chiesa non ne avesse un danno: portò con sé un dramma. [...]


    Vedeva il male [le tendenze antitradizionali?], ma ebbe la forza di sopportare onde nesuno ne avesse scapito. Posso dire che il papa è morto in un vero dramma. [...]

    Il Servo di Dio era moderatissimo: in fatto di liturgia era per dei rintocchi minimi. [...]

    Ad un certo momento, due Cardinali, nella Commissione di cui ho parlato sopra per il Concilio, dissero che era troppo la Messa prima di ogni Sessione di Concilio: il Papa volle sapere che ne pensavo io; gli dissi che se non fosse stata celebrata la Messa, il Concilio sarebbe passato alla storia come irreligioso, non solo, ma che in Concilio vi era più bisogno di preghiera che di pensare e che altrimenti, qualche giorno avremo dato scandalo a tutta la Chiesa. [...]



    Il papa Giovanni XXIII non parlò molto di "aggiornamento": certamente non pensò come fu presa la parola da taluni dopo di lui [Paolo VI?]".


    Card. Giuseppe Siri, deposizione del 1973 al processo di beatificazione e canonizzazione del servo di Dio Giovanni XXIII; in "Romana Canoniz. Servi Dei Iohannis Papae XXIII Summi Pontificis (1881-1963), Summarium, Roma 1992, pp. 1125-1137

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  4. E' come in democrazia alla fine della piega che ha presa la Chiesa nessuno è rsponsabile.
    Nella politica è il parlamento nella Chiesa è il concilio entità astratte, invece i responsabili dovrebbero avere nome e cognome.
    Purtroppo è vero quello che si cita in anonimo (troppo anonimo) se la fraternità cede all'accordo è finita, i tempi duri, se non cederà, verranno quando ci sarà necessità di altri vescovi.

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  5. o da' segni di serio cambiamento Roma, cambiamento strutturale e magisteriale, o ogni accordo prima o poi verra' piegato. ci sara' sempre x la masssima autorita' il momento giusto. La scelta di nuovi vescovi, l'assenso su iniziative ed altro. Tutti questi giochi li abbiamo visti x decenni nell'ecclesia dei.
    Perche' oggi dovrebbero essere cessati e perche' l'accordo porrebbe la fraternita' al riparo?

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  6. Cambiamento?????
    It's just an illusion..uuuuaa...illusion
    CVCRCI

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  7. FRATELLI PREGHERO' PER VOI NELLA EUCARESTIA DI STASERA. AVETE LASCIATO CRISTO, IL CAMMINO, IL FRATELLO E PADRE KIKO E STATE GIUDICANDO TEMERARIAMENTE LA CHIESA, I PAPI, UN CONCILIO ECUMENICO SANTISSIMO.... CHE DIO VI ILLUMINI, SIETE NELLE TENEBRE!!!!!!!!!!!!!!

    PASQUALE

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  8. Anche noi pregheremo per te che sei un facente parte di una setta eretica e diabolica, che poi preghi per noi su quella cosidetta messa resta il colmo, nel frattempo continua a scavarti la fossa che il tuo eretico padre ti sotterrerà...

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  9. Pasqule ma come fa a dire certe idiozie quale sarebbe il nostro errore vuole scommettere che lei non riesce a trovarne uno mentre noi possiamo citargliene a bizzeffe.
    La messa tridentina è tenebra?
    Ritenere che un concilio pastorale sia dogmatico è tenebra?
    Ritenere che non ci sia la liberta di errore è tenebra?
    Non Andare a pregare con tutti gli eretici è tenebra?
    Ritenere che l'unica santa Chiesa Cattolica è quella di 2000 anni è tenebra?
    Ritenere che giudaizzare è mortifero è tenebra?
    Andate direttamente contro quello che dice Cristo è non lo vedete, chi è il cieco?
    «Condannandoci, voi condannate tutti i vostri antenati. Perché che cosa abbiamo noi insegnato
    che essi non insegnarono?»(Sant'Edmondo Campion)
    Che il Signore abbia pietà di voi se siete in buona fede è stati ingannati da kikostofele.
    CVCRCI

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  10. Per il sig. Pasquale.
    Un certo Gesù Cristo che voi nc non conoscete disse:"non chiamate nessuno padre sulla terra perchè solo uno è il Padre vostro che è nei cieli". Mt 23,9.
    Eh beh davvero degli ottimi kikiani siete!
    Infine:Santissimo?
    Andatevi a leggere la bestemmia che riporta la Dei Verbum al punto 21, forse voi e la vostra idolatria kikiana la riterrete "santa" anzi "santissima".
    O forse lo Spirito Santo non sa che Cristo è Dio!
    Convertitevi e credete al Vangelo di Cristo!
    CVCRCI

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