Per la maggior Gloria di Nostro Signore cerchiamo persone disponibili ad eventuali Traduzioni da altre lingue verso l'Italiano. per chi si rendesse disponibile puo' scrivere all'indirizzo Mail: cruccasgianluca@gmail.com
Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...

mercoledì 17 aprile 2013

Novità dal fronte: «Buon viso a cattivo giuoco»...

 Ringraziamo per la traduzione un nostro carissimo amico...


16 aprile 2013

Novità dai tre confratelli sanzionati in seguito alla lettera a Mons. Fellay del 28 febbraio. Ringraziamo i fedeli per le informazioni e le lettere messe a nostra disposizione.

Don Olivier Rioult

 

« […] Esiste sempre una gran confusione a proposito del mio stato. Il decreto penale del 7 marzo mi obbligava, sotto pena di espulsione, di recarmi entro 48 ore a Wil in Svizzera, di interrompere ogni ministero e ogni diffusione di articoli, ecc. Tutte cose che io ho rifiutato l’8 marzo. Menzingen, via Suresnes, fa sapere al mio Priore che io dovevo lasciare il Priorato. Dunque ho ritenuto che fossi escluso.
Ora, il 16 marzo, ho ricevuto una monizione canonica che mi notificava che io non ero ancora escluso, ma che dovevo recarmi al più presto a Wil per il processo canonico. Il decreto penale era allora senza valore canonico? Se sì, perché mi è stato chiesto di lasciare il Priorato? Se no, perché sono stato minacciato di una sanzione che non c’è? […]

«Don Thouvenot, nella sua circolare ha annunciato a tutti i membri che «Un’opera di sovversione sta attuandosi in seno alla Fraternità». Ha ragione, ma si tratta dell’opera degli adepti del GREC, resa pubblica da Padre Lelong e dal redattore in capo del blog Osservatore Vaticano, Vini Ganimara. Quest’ultimo ha spiegato come Mons. Fellay ha saputo adottare progressivamente un linguaggio misurato e diplomatico, falsificando perfino i documenti per adattarsi all’«opinione pubblica della Fraternità» opposta alla sua politica. […] Usare della sua autorità per dire che una cosa è, quando non è, significa fare un uso tirannico della sua autorità. […]

«Per il momento, il mio ministero è certo ridotto, ma l’essenziale è salvo. Non ci diceva, Mons. Lefebvre, che offrire la Messa costituisce il 95% del nostro ministero? I sacerdoti dell’antichità nelle miniere di sale o quelli della modernità nei Gulag non sempre avevano questa grazia formidabile. Quindi, non mi lamento. Il tempo libero di cui dispongo mi permettere di intraprendere un lavoro che attende da molto tempo: la sintesi di tutti gli scritti di Sant’Agostino sulla grazia: cosa meravigliosa! A questo si aggiungono i commenti di San Tommaso su San Paolo, la vita di Gemma Galgani, una stigmatizzata, I Moderati di Abel Bonnard, il Trattato della Chiesa di Billot…

«[…] Pensate a mettere sull’avviso anche M. […] perché la sera del 4 marzo, quattro giorni dopo la diffusione della lettera del 28 febbraio, il mio acconto “charles.corday-at-yahoo.fr” è stato piratato, è stato cambiato il mio codice, è stata usurpata la mia identità, violata la mia corrispondenza e la mia riservatezza. Non pensavo che il mio indirizzo elettronico, scelto a suo tempo in onore di Carlotta, sarebbe stato simbolico fino a questo punto. […] Visti i mezzi tecnici sofisticati e polizieschi che un’operazione del genere richiede, ho subito sospettato di Bin Laden, questo famoso agente della CIA, ma visto che questi è morto nel 2002, bisognava ritenere che fosse innocente. Allora ho pensato ad un'altra faccia della CIA: il Mossad. Ma non è che perché si ha del sangue sulle mani si possa essere accusati di tutti i delitti del mondo. Lasciamo che la giustizia faccia il suo lavoro, infatti ho presentato querela per usurpazione di identità su Internet, sulla base di un articolo del codice penale che condanna la violazione della vita privata. Le cose vanno avanti bene, ma per il momento preferiscono essere discreto. Tutte le intrusioni degli hackers hanno lasciato delle tracce che sono state debitamente certificate dal personale giudiziario. Ciò che è scritto è scritto. Gli indirizzi IP dei pirati hanno rivelato la localizzazione dei loro covi. Essi attengono principalmente, ma non solamente, Bruxelles in Belgio e Zug in Svizzera. Questa storia del pirataggio è anche uno dei motivi per i quali mi è impossibile obbedire al decreto penale.
D’altronde, come obbedire all’ordine di un Superiore Generale che mi chiede, pena l’esclusione, di risiedere a Wil per essere privato della mia libertà di movimento e dell’accesso a Internet, in vista di un processo canonico, e intanto organizzare la difesa dei miei diritti civili violati da questi misteriosi pirati del Net? Quando il mio processo civile avrà fatto luce su questo strano affare, prenderò volentieri in considerazione il processo canonico. Io penso che la Casa Generalizia lo capirà facilmente, poiché la sua intenzione non può essere di segregarmi, al fine di lasciare in libertà i colpevoli. […]

«Io ho ricevuto molti sostegni dalle famiglie e dai confratelli che vedono molto chiaramente il liberalismo pratico e teorico fare dei sorprendenti progressi nel nostro ambiente. Certi confratelli non osano più mettere in guardia contro l’errore, sia esso dottrinale, morale, nell’abbigliamento… L’immodestia nel santuario, un vero scandalo pubblico, è un segnale sintomatico, esso non è più condannato in molte cappelle e scuole. Certi confratelli sono diventati muti. […] Vado a stare per qualche mese da… e da lì potrò fare il mio piccolo giro in Francia. Dopo essermi preso un po’ di tempo deciderò. […]

Don Matthieu Salenave

 

Don Salenave non capisce assolutamente perché gli si vuol fare un processo. Benché francese, egli è un sacerdote del Distretto del Belgio. Quindi non ha a che vedere con la lettera del 28 febbraio condivisa dai sacerdoti del Distretto di Francia. Benché interiormente e in privato egli condivida la sostanza di quella lettera, è cosciente che non gli si può fare il processo alle intenzioni. È dunque in buona fede e ha fiducia nell’esito del processo. Il suo avvocato fa un buon lavoro. Per di più il suo passato su antiModernisme.info non è in questione.

In effetti, all’inizio di febbraio, due giorni dopo la diffusione su antiModernismo.info della lettera aperta a Don Lorans, un cofondatore del GREC, il Superiore del distretto del Belgio, convocò Don Salenave a nome della Casa Generalizia per fargli sapere che essa era al corrente della sua attività su Internet. Il giorno dopo quest’incontro, il sito venne chiuso. Alla fine della settimana, Don Wailliez rende nota a Don Salenave la soddisfazione della Casa Generalizia. Don Salenave interroga il suo Superiore sulle sanzioni che verranno prese nei suoi confronti. Don Waillez gli fa sapere che non subirà alcuna sanzione, nonostante Mons. Fellay pensi che egli abbia peccato gravemente. Qualche giorno più tardi gli si fa capire che sarebbe ben accetta una lettera di scuse, ma Don Salenave chiarisce che la cosa sarà difficile: la sua coscienza non ha niente da rimproverarsi. In effetti, Don Salenave è un confratello discreto e senza problemi, che semplicemente fa parte di quei «sacerdoti che avranno un problema di coscienza e si opporranno all’autorità», per riprendere le parole di Mons. de Galarreta.

Si era alla fine febbraio, quand’ecco, ai primi di marzo arriva il decreto penale. Salvo rimangiarsi la parola data, non si vede per quale delitto la Casa Generalizia possa giudicare questo sacerdote.

I giudici saranno Don Wuilloud, Superiore del Distretto della Svizzera – che, inviato dal Superiore Generale e aiutato da Don Grün, il 14 marzo è venuto personalmente a cercare il disco rigido del Priorato di Nancy – assistito da Don Petrucci, Superiore del Distretto d’Italia, e da Quilton, professore al seminario di Ecône. La data del processo è ancora incerta.

Ultimamente, Don Petrucci ha interdetto a dei fedeli italiani l’accesso alle cappelle della Fraternità, per aver diffuso sul Net dei testi critici su Mons. Fellay.
Don Wuilloud, il 13 dicembre 2012, ha invitato Mons. Huonder ha incoronare e intronizzare una Vergine nel suo Distretto: davanti a tutta la scuola di Wang, riunita, il vescovo di Coire ha pronunciato poche parole. Ma il 15 marzo, questo vescovo conciliare conservatore ha esonerato don Reto Nay dalla sua missione canonica: il suo vescovo (cattolico?) gli rimproverava di aver denunciato pubblicamente i vescovi tedeschi e svizzeri che hanno autorizzato la pillola del giorno dopo nei servizi ospedalieri. Questa vicenda ci ricorda l’intervento di Mons. Fellay che spiegava a Don Ceriani che «per salvare il principio di autorità», non si può «esigere da Roma una ritrattazione», sarebbe «illusorio, cioè pericoloso, esigere dal potere pontificio una sorta di ripudio», poiché «Roma non perde mai la faccia». Esattamente come un vescovo non può perdere la faccia davanti ad un semplice sacerdote. Vi è quindi una concordanza quanto meno pratica, quantunque non dottrinale, tra Mons. Huonder e Mons. Fellay.

Comunque sia, Don Salenave non intende ricusare alcuno dei suoi giudici, poiché, con un dossier vuoto, non vede come il processo possa evitare di riconoscere che il comunicato di Don Thuovenot lo ha puramente e semplicemente, ma gravemente diffamato. La Casa Generalizia ha fatto anche sapere che il processo sarà solo amministrativo, che la presenza di un avvocato non sarebbe necessaria e che essa l’avrebbe rifiutato per incompetenza.
Aspettiamo il seguito.

Don Nicolas Pinaud

 

IIII IIII IIII IIII  I° giorno di detenzione nella fortezza di Jaidhof 

 

Priestbruderschaft St Pius X   

 

Jaidhof 1 A 

 

3542 GFÖHL, NÖ 

 

Austria.


31 Marzo, Domenica di Pasqua

Il conforto che mi recate mi tocca molto e io vi ringrazio molto vivamente. Questa Settimana Santa ha avuto un gusto tutto particolare. Com’è facile predicare la croce! Ma non basta… occorre portarla, ed è portandola che, forse, la predicazione ne esce trasformata…

Dopo un viaggio interminabile, eccomi giunto a destinazione:  un grande castello a 50 km da Vienna. Abitualmente vi abita una dozzina di persone simpatiche, di diverse nazionalità, ma io sono l’unico in stato di detenzione e sotto sorveglianza. Peraltro, ignoro il grado di sorveglianza che mi riguarda: intercettazione telefonica? Video sorveglianza? La posta non mi sembra che sia stata aperta. Ma dopo ciò che ho saputo, non mi stupirei di niente. […]

Privato interamente del ministero, ad eccezione dei morenti – ma la lingua locale non mi renderebbe atto a questo servizio – occupo le mie giornate come ho fatto per diciotto anni a Couloutre, dove, senza essere privato del ministero, beneficiavo di un tempo libero quasi totale. Continuo dunque la mia lettura, su Word, di articoli e di opere che potrebbero essere riedite. Da qui alla fine della settimana, sarà disponibile la totalità degli articoli del Padre Garrigou-Legrange apparsi sulla Vie Spirituelle tra il 1920 e il 1950. Alcuni amici approfittano della mia tranquillità per propormi del lavoro ed io li ringrazio. Uno dei miei vecchi allievi mi ha inviato per una rilettura il suo ultimo lavoro che verrà pubblicato prossimamente […].

Non voglio trascurare l’opportunità di studiare un po’ il tedesco! Domenica scorsa, ascoltando la predica di Don Trutt ho riconosciuto solo über alles, e a tavola mi è sembrato di sentire una volta mein kampf ma non deducete chissà che cosa perché il contesto mi è sfuggito totalmente!

Non vi sorprenderà sapere che trovo corte le mie giornate. Vi è così tanto da fare. Ho dimenticato la posta, che tuttavia è utile per l’equilibrio psichico: è la finestra che permette di fuggire all’esterno. Alcune telefonate, utili anche per un po’ di buon umore, distraggono gradevolmente le mie ore di solitudine e ringrazio tutti per queste delicate attenzioni.

Per contro, è inutile inviarmi della posta elettronica, perché Internet mi è interdetto […] peraltro, dopo la violazione del mio indirizzo privato, col pirataggio elettronico, ho depositato una querela. […]

Attendo pazientemente – senza alcuna informazione a tutt’oggi – lo svolgimento di questo processo, che mi è stato annunciato brutalmente il 7 marzo scorso. Sono stato accusato di «partecipazione alla redazione e alla diffusione di lettere anonime, fra cui quella del 28 febbraio scorso». Non me ne ricordo. Ma il contenuto di questi documenti mi turba sicuramente, poiché io sono stato testimone, come altri, di certi fatti che vi sono riportati.

Con un po’ di ritardo, ho appreso il nome del successore di Benedetto XVI, e le informazioni che mi giungono sui suoi primi atti mi inquietano: fanno parte della Chiesa cattolica, della Chiesa visibile, della Chiesa conciliare oppure no?

Cristo è risuscitato… ma per vincere la morte, quantunque fosse Dio, ha dovuto conoscere la morte!
Affidandomi alle vostre ferventi preghiere, auguro a tutti una felice Pasqua e vi assicuro le mie preghiere addolorate.

1 commento:

  1. altra testimonianza allucinante di come le "autorità" della fraternità SPX intendano l'autorità .
    Pretendono di esercitare ogni diritto sulla vittima di turmo, escluso quella di morte. Ma di morte civile e religiosa, certo la auspicano per la vittima.
    Ma dove sono arrivati questi episcopuzzi di una chiesuola ex-ribelle, ora untuosamente servile con il potere più grande di lei ?
    Incredibile atteggiamento che suscita il mio più profondo sdegno.
    Ripeto: dov'è la carità necessaria per un gruppo che volle staccarsi da Roma per giuste ragioni di ortodossia ed ora punisce vilmente tutti coloro che vogliono rimanere attaccati all'ortodossia?
    Questa mancanza di equilibrio in questi episcopuzzi e superiori vari, è un bruttissimo segnale di disgregazione futura prossima.
    E mons Williamson lo sta notando!

    RispondiElimina

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.