Eugenio Pacelli diventa Pio XII ultimo Sommo pontefice della vera Chiesa Cattolica…
(2 marzo 1876 - 9 ottobre 1958)
Magistero del Sommo Pontefice Pio XII:
Summi pontificatus - Lettera Enciclica - 20 ottobre 1939
Sertum laetitiae - Lettera Enciclica - 1 novembre 1939
Saeculo exeunte octavo - Lettera Enciclica - 13 giugno 1940
Radiomessaggio di Pentecoste - 1941
Radiomessaggio di Natale - 24 dicembre 1941
Radiomessaggio di Natale - 24 dicembre 1942
Mystici Corporis - Lettera Enciclica - 29 giugno 1943
Divino afflante Spiritu - Lettera Enciclica - 30 settembre 1943
Orientalis Ecclesiae - Lettera Enciclica - 9 aprile 1944
Benignitas et humanitas - Radiomessaggio - 24 dicembre 1944
Communium interpretes dolorum - Lettera Enciclica - 15 aprile 1945
Radiomessaggio di maggio 1945 - 9 maggio 1945
Orientales omnes - Lettera Enciclica - 23 dicembre 1945
Quemadmodum - Lettera Enciclica - 6 gennaio 1946
Deiparae Virginis Mariae - Lettera Enciclica - 1 maggio 1946
Fulgens radiatur - Lettera Enciclica - 21 marzo 1947
Soyez le bienvenus - Discorso - 21 luglio 1947
Mediator Dei - Lettera Enciclica - 20 novembre 1947
Optatissima pax - Lettera Enciclica - 18 dicembre 1947
Auspicia quaedam - Lettera Enciclica - 1 maggio 1948
In multiplicibus curis - Lettera Enciclica - 24 ottobre 1948
Gravi ed ad un tempo tenere - Radiomessaggio - 24 dicembre 1948
Redemptoris nostri - Lettera Enciclica - 15 aprile 1949
Radiomessaggio di Natale 1949 - 24 dicembre 1949
Anni sacri - Lettera Enciclica - 12 marzo 1950
Humani generis - Lettera Enciclica - 22 agosto 1950
Menti nostrae - Esortazione Apostolica - 23 settembre 1950
Munificentissimus Deus - Costituzione Apostolica - 1 novembre 1950
Mirabile illud - Lettera Enciclica - 6 dicembre 1950
Evangelii praecones - Lettera Enciclica - 2 giugno 1951
Ingruentium malorum - Lettera Enciclica - 15 settembre 1951
Cupimus imprimis - Lettera Apostolica - 18 gennaio 1952
Sacro vergente anno - Lettera Apostolica - 7 luglio 1952
Orientales Ecclesias - Lettera Enciclica - 15 dicembre 1952
Doctor mellifluus - Lettera Enciclica - 24 maggio 1953
Fulgens corona - Lettera Enciclica - 8 settembre 1953
Una gioia - Discorso - 30 dicembre 1953
Sacra virginitas - Lettera Enciclica - 25 marzo 1954
Ecclesiae fastos - Lettera Enciclica - 5 giugno 1954
Ad sinarum gentem - Lettera Enciclica - 7 ottobre 1954
Ad caeli Reginam - Lettera Enciclica - 11 ottobre 1954
Il film ideale (1) - Esortazione Apostolica - 21 giugno 1955
Il film ideale (2) - Esortazione Apostolica - 28 ottobre 1955
Musicae sacrae disciplina - Lettera Enciclica - 25 dicembre 1955
Haurietis aquas - Lettera Enciclica - 15 maggio 1956
Dum maerenti animo - Lettera Apostolica - 29 giugno 1956
Luctuosissimi eventus - Lettera Enciclica - 28 ottobre 1956
Laetamur admodum - Lettera Enciclica - 1 novembre 1956
Datis nuperrime - Lettera Enciclica - 5 novembre 1956
Allo strazio del Nostro cuore - Radiomessaggio - 10 novembre 1956
Invicti athletae Christi - Lettera Enciclica - 16 maggio 1957
Le pèlerinage de Lourdes - Lettera Enciclica - 2 luglio 1957
Miranda prorsus - Lettera Enciclica - 8 settembre 1957
Ad apostolorum principis - Lettera Enciclica - 29 giugno 1958
Meminisse iuvat - Lettera Enciclica - 14 luglio 1958
Unam sanctam
Bolla sul Primato del Papa - Bonifacio VIII
Che ci sia una ed una sola Santa Chiesa Cattolica ed Apostolica noi siamo costretti a credere ed a professare, spingendoci a ciò la nostra fede, e noi questo crediamo fermamente e con semplicità professiamo, ed anche che non ci sia salvezza e remissione dei nostri peccati fuori di lei, come lo sposo proclama nel Cantico: "Unica è la mia colomba, la mia perfetta; unica alla madre sua, senza pari per la sua genitrice", che rappresenta un corpo mistico, il cui capo è Cristo, e il capo di Cristo è Dio, e in esso c'è "un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo". Al tempo del diluvio invero una sola fu l’arca di Noè, raffigurante l’unica Chiesa; era stata costruita da un sola braccio, aveva un solo timoniere e un solo comandante, ossia Noè, e noi leggiamo che fuori di essa ogni cosa sulla terra era distrutta. Questa Chiesa noi veneriamo, e questa sola, come dice il Signore per mezzo del Profeta: "Libera, o Signore, la mia anima dalla lancia e dal furore del cane, l’unica mia". Egli pregava per l’anima, cioè per Se stesso (per la testa e il corpo nello stesso tempo) il quale corpo precisamente Egli chiamava la sua sola e unica Chiesa, a causa della unità di promessa di fede, sacramenti e carità della Chiesa, ossia "la veste senza cuciture" del Signore, che non fu tagliata, ma data in sorte. Perciò in questa unica e sola Chiesa ci sono un solo corpo ed una sola testa, non due, come se fosse un mostro, cioè Cristo e Pietro, vicario di Cristo e il successore di Pietro; perché il Signore disse a Pietro: "Pasci il mio gregge". "Il mio gregge" Egli disse, parlando in generale e non in particolare di questo o quel gregge; così è ben chiaro, che Egli gli affidò tutto il suo gregge. Se perciò i Greci od altri affermano di non essere stati affidati a Pietro e ai suoi successori, essi confessano di conseguenza di non essere del gregge di Cristo, perché il Signore dice in Giovanni che c’è un solo ovile, un solo e unico pastore.
Noi sappiamo dalle parole del Vangelo che in questa Chiesa e nel suo potere ci sono due spade, una spirituale, cioè, ed una temporale, perché, quando gli Apostoli dissero: "Ecco qui due spade" (che significa nella Chiesa, dato che erano gli Apostoli a parlare (il Signore non rispose che erano troppe, ma che erano sufficienti). E chi nega che la spada temporale appartenga a Pietro, ha malamente interpretato le parole del Signore, quando dice: "Rimetti la tua spada nel fodero". Quindi ambedue sono in potere della Chiesa, la spada spirituale e quella materiale; una invero deve essere impugnata per la Chiesa, l’altra dalla Chiesa; la seconda dal clero, la prima dalla mano di re o cavalieri, ma secondo il comando e la condiscendenza del clero, perché è necessario che una spada dipenda dall’altra e che l’autorità temporale sia soggetta a quella spirituale. Perché quando l’Apostolo dice: "Non c’è potere che non venga da Dio e quelli (poteri) che sono, sono disposti da Dio", essi non sarebbero disposti se una spada non fosse sottoposta all’altra, e, come inferiore, non fosse dall’altra ricondotta a nobilissime imprese. Poiché secondo san Dionigi è legge divina che l’inferiore sia ricondotto per l’intermedio al superiore. Dunque le cose non sono ricondotte al loro ordine alla pari immediatamente, secondo la legge dell’universo, ma le infime attraverso le intermedie e le inferiori attraverso le superiori. Ma è necessario che chiaramente affermiamo che il potere spirituale è superiore ad ogni potere terreno in dignità e nobiltà, come le cose spirituali sono superiori a quelle temporali. Il che, invero, noi possiamo chiaramente constatare con i nostri occhi dal versamento delle decime, dalla benedizione e santificazione, dal riconoscimento di tale potere e dall’esercitare il governo sopra le medesime, poiché, e la verità ne è testimonianza, il potere spirituale ha il compito di istituire il potere terreno e, se non si dimostrasse buono, di giudicarlo. Così si avvera la profezia di Geremia riguardo la Chiesa e il potere della Chiesa: "Ecco, oggi Io ti ho posto sopra le nazioni e sopra i regni" ecc.
Perciò se il potere terreno erra, sarà giudicato da quello spirituale; se il potere spirituale inferiore sbaglia, sarà giudicato dal superiore; ma se erra il supremo potere spirituale, questo potrà essere giudicato solamente da Dio e non dagli uomini; del che fa testimonianza l’Apostolo: "L’uomo spirituale giudica tutte le cose; ma egli stesso non è giudicato da alcun uomo", perché questa autorità, benché data agli uomini ed esercitata dagli uomini, non è umana, ma senz’altra divina, essendo stata data a Pietro per bocca di Dio e resa inconcussa come roccia per lui ed i suoi successori, in colui che egli confessò, poiché il Signore disse allo stesso Pietro: "Qualunque cosa tu legherai...". Perciò chiunque si oppone a questo potere istituito da Dio, si oppone ai comandi di Dio, a meno che non pretenda, come i Manichei, che ci sono due principi; il che noi affermiamo falso ed eretico, poiché (come dice Mosè non nei principi, ma "nel principio" Dio creò il cielo e la terra. Quindi noi dichiariamo, stabiliamo, definiamo ed affermiamo che è assolutamente necessario per la salvezza di ogni creatura umana che essa sia sottomessa al Pontefice di Roma.
Data in Laterano, nell’ottavo anno del nostro Pontificato, il 18 novembre 1302
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