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sabato 1 ottobre 2011

Sacerdoti romani contro il Cardinale"Neocatecumenale" Vallini...

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Santità,
Questa è una lettera aperta non una lettera anonima di quelle che circolano in Curia in queste settimane. Il contenuto è condiviso dalla grande maggioranza dei sacerdoti di Roma, la sua Diocesi.

Abbiamo conosciuto l'amabilità del Cardinale Ugo Poletti e in seguito l'intelligenza del Cardinale Camillo Ruini. Oggi siamo naufraghi dell'una e dell'altra.

Con quale criterio ci avete mandato l'attuale Cardinale Vicario? All'annuncio della sua nomina, nonostante le pessime notizie ricevute dal clero di Napoli e di Albano, eravamo ben disposti. Dopo tre anni ci permetta di esprimerle il nostro sfogo sincero e doveroso. Siamo molto amareggiati ma non rassegnati. La recente morte di crepacuore di un giovane sacerdote ci ha convinti a esporle alcuni fatti, tra i tanti, che sono ormai l'agire quotidiano del Cardinale Vicario.
  1. L'autoritarismo del Cardinale Vallini è impressionante. Solo come esempio, nel presentare ai capi ufficio del Vicariato il nuovo Segretario Generale ha detto con piglio militare: "Per quanto riguarda il Segretario Generale, non è più come in passato; adesso chi governa sono solo io." Nel presentare il nuovo Rettore del Seminario Maggiore ha detto: "Mi rendo conto che Don Concetto è un po' debole come Rettore, ma alle spalle ci sono io che intervengo." Nell'uno e nell'altro caso i due tra i più stretti collaboratori sono stati esautorati e delegittimati davanti a tutto il clero. Il Segretario Generale non ha alcuna autorità ed è impaurito di ogni azione che compie per le imprevedibili reazioni coleriche del Vicario; si può immaginare cosa sarà per il seminario.
  2. Un capitolo estremamente doloroso è quello delle vocazioni. In questi tre anni il seminario si è completamente svuotato per la sua testardaggine di accogliere solo i nativi di Roma, privando la diocesi della sua vocazione universale. A Roma infatti giungono tanti giovani da ogni parte d'Italia per gli studi universitari; è naturale che maturino vocazioni sacerdotali, ma il Cardinale Vallini non ne vuole sapere. Come se non bastasse ha mandato via da Roma tutti i sacerdoti non incardinati, anche quelli che erano stati inviati con il pieno consenso dei loro vescovi.
    Bravi sacerdoti dediti alla pastorale e agli studi, con il solo difetto di non essere di Roma. Il loro contributo veniva dato nelle parrocchie, negli ospedali e nelle cappellanie. Oggi la Diocesi si ritrova molto più povera di preti e senza vocazioni. Con questo suo criterio dovrebbero lasciare Roma i tre quarti dei sacerdoti, tutti i vescovi ausiliari e, se permette, lo stesso Cardinale Vicario. Nel 2010 sono entrati in seminario solo tre seminaristi e lo stesso avverrà quest'anno. Per il futuro, non sarà certamente un sacerdote del Cammino neocatecumenale a risolvere i problemi vocazionali.
     http://www.camminoneocatecumenale.it/public/image/DivinoAmore0003.JPG
     Qui si vede il Cardinale Vallini insieme all'eretico Kiko Arguello...
  3. Se questi sono i criteri per le vocazioni perché dovremmo avere come Vicegerente un suo amico intimo che viene da Napoli? Il Cardinale non manca di strategie quando vuole. Per Monsignor lannone ha telefonato a tutti i vescovi del Lazio perché presentassero al Nunzio il nome del suo beniamino per il trasferimento da vescovo ausiliare di Napoli alla diocesi di Sora. Adesso lo vuole come Vicegerente. La fama di Mons. lannone ormai è giunta anche a noi. E' a totale digiuno della conoscenza di Roma e del clero romano. E' una brutta copia di Vallini: stesso autoritarismo e stessa ossessione per il sesso. Ci domandiamo se Roma è diventata una provincia di Napoli.
  4. Dopo tre anni la Diocesi non sa ancora dove andare. Potevamo capire che il primo anno era dedicato alla revisione ma adesso manca completamente un progetto pastorale di largo respiro per orientare il lavoro delle parrocchie e il nostro impegno di sacerdoti. Il Cardinale Vallini però non è all'altezza. Manca di spessore intellettuale e culturale per elaborare un progetto pastorale; inoltre, non ha nemmeno l'umiltà per riconoscere il suo limite e affidarsi a collaboratori in grado di farlo. Da alcuni atteggiamenti purtroppo sembra riservare un'invidia viscerale nei confronti di sacerdoti ben preparati che erano stati destinati a incarichi accademici o di impegno culturale.
    L'emarginazione di Don Marco Frisina è soltanto l'esempio più eclatante.
  5. Un altro capitolo doloroso è il rapporto con noi sacerdoti. Ci eravamo illusi di un giorno della settimana a nostra disposizione per essere ricevuti senza appuntamento. Oggi abbiamo perfino paura di avvicinarci a quell'ufficio. Siamo visti tutti con sospetto, giudicati e rimproverati senza poterci difendere e ricattati con la minaccia di lasciarci senza stipendio. Su ognuno di noi grava l'ipoteca messa dai suoi due fidatissimi consiglieri che non ci conoscono. E' risaputo quante volte ormai le urla del Vicario oltrepassano il suo ufficio quando riceve qualche povero confratello anche tra i più anziani. I suoi scatti d'ira sono sempre più frequenti, salta perfino sulla poltrona e giunge addirittura ad avere la bava alla bocca per la violenza delle reazioni. E' ossessionato dal sospetto di omosessualità come se i rari casi accaduti in diocesi devono compromettere la rettitudine dell'intero presbiterio. Potrà sembrare incredibile, ma quando entra nelle parrocchie per la prima volta e incontra i sacerdoti e il consiglio pastorale le sue uniche espressioni sono quelle del rimprovero, del sospetto e della minaccia. Molti sacerdoti sono stati umiliati con trasferimenti immotivati e repentini senza alcuna giustificazione. Ormai diversi tra di noi per sfuggire alle sue intemperanze hanno scelto di incardinarsi altrove e alcuni pensano seriamente di farlo nel prossimo futuro. Altri non trovando in lui la dovuta paternità hanno abbandonato il sacerdozio. Comportamenti degni di un maresciallo dei carabinieri non di un vescovo.
  6. Ci aspettavamo un Vicario sincero e riscontriamo l'ipocrisia e la falsità dei suoi comportamenti dietro un sorriso degno delle iene. Quando ti prende la mano per stringerla sul petto, tipico delle suore, allora è il segno che vuole una confidenza su qualcuno, vera forma di spionaggio, e per questo dobbiamo stare attenti a non compromettere i confratelli. Abbiamo imparato ben presto che quanto il Vicario ti dice davanti raramente corrisponde a ciò che pensa e dice alle spalle. Un comportamento dagli effetti devastanti nel rapporto tra noi e lui e tra tutto il clero. Prevale il clima di sospetto su tutto e su tutti che rende la diocesi un luogo infelice dove non ci fidiamo più di nessuno e siamo costretti al silenzio.
  7. Questo clima si riflette anche tra i vescovi ausiliari. Il terrore è tale che non è consentita alcuna critica anche quando motivata. Manca il confronto e il dialogo soprattutto nella nomina dei parroci e nei trasferimenti. Siamo lasciati soli a noi stessi. Succede perfino che i vescovi ausiliari ci consigliano di non parlare e di non contrastare il Vicario per evitare le sue imprevedibili e talvolta violente relazioni.
  8. Data la sua ossessione molti di noi si domandano cosa faccia di nuovo a Roma Monsignor Brandolini, nominato dal Cardinale Vallini Vicario capitolare di San Giovanni. Santità, Lei ricorderà Mons. Brandolini perché dalle pagine di La Repubblica ha espresso il suo profondo disappunto nei suoi confronti per il Motu proprio Summorum Pontificum che lui vedeva come un attacco frontale all'opera riformatrice del suo maestro e mentore Mons. Bugnini. Però Mons. Brandolini ha favorito in tutti i modi la nomina di Mons. lannone a suo successore a Sora e adesso è uomo di fiducia del Vicario. Per questo il Cardinale Vallini non sente e non vede quanto succede con lo stuolo di giovani accoliti della Basilica. Le voci corrono veloci ma se toccano Mons. Brandolini si fermano alla soglia dell'ufficio del Vicario.
Santità, Sappiamo che non accadrà nulla. Noi continueremo ad impegnarci nel nostro lavoro pastorale. Roma ha una lunga storia e saprà superare anche questo disastro. Noi però siamo moralmente obbligati a farlo sapere. Ci permetta di dirle che non meritiamo questo momento di terrore, di sfiducia e di decadenza.
I Sacerdoti di Roma

5 commenti:

  1. Da quanto si deduce sembrerebbe una patologia comportamentale che dovrebbe inibire il soggetto dal ricevere una carica importante. Strano che nessuno si sia accorto di queste evidenti manifestazioni citate nella lettera! Ed il fatto che nessuno si accorga da' molti sospetti su come avvengano le nomine a Roma. Quindi, se tali premesse (lettera di sacerdoti) descritte sono reali, anche se si arrivasse ad una rimozione del soggetto, sarebbe rimarchevole comunque e grave la sua promozione ed elezione a quella carica. Altro sintomo grave della malattia (grave) presente in Vaticano.Vedremo ora se il papa agirà, come ha agito con le lettere dettagliate di Annarita e Gianluca.Personalmente ritengo che aspetterò invano, appunto...

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  2. cari cristiani .. proseguire con queste lettere .... continuATE .... non smettete.

    Voi sacerdoti siete la PAROLA DI DIO.

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  3. Purtroppo l'unico risultato concreto che quella lettera ha prodotto fino ad oggi, è stato il feroce "giro di vite" contro i sacerdoti del clero di Roma.

    Grazie alla "politica" del cardinal "Sicario" (così lo chiamano i sacerdoti perseguitati), la diocesi di Roma per l'anno pastorale 2011-2012 ha in programma una sola ordinazione sacerdotale: i preti vanno dunque "importati" dall'esterno, da chi può fornirne (per esempio il Cammino).

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  4. Ma certo, Tripudio!...
    Da quanto descritto dai sacerdoti e da quanto aggiungi tu, è chiariassimo che il qui presente squilibrato con papalina rossa, sta letteralmente boicottando tutta la pastorale diocesana di Roma e tutto il suo clero, neutralizzando ogni cosa e persona, PER PERMETTERE CHE A PROLIFERARE SIA SOLO IL CAMMINO NEOCATECUMENALE E LE SUE INIZIATIVE.

    Poi è chiaro che sia solo il Cammino a operare pastoralmente (di fronte all'immobilismo - obbligatorio - di tutti gli altri), poi è chiaro che le vocazioni vengano solo dal Cammino, poi è chiaro che mentre il Seminario diocesano si svuota, il R.M. trabocchi invece di romani e di stranieri! Poi è chiaro che ci sia una sola (eroica) ordinazione diocesana a fronte di decine di ordinazioni neocat!

    L'atteggiamento di costui è lo specchio di quello assunto dai catechisti neocat nelle comunità del Cammino. A questo siamo giunti! Che la Gerarchia sottomessa a Kiko e connivente con lui, assuma lo stesso atteggiamento anti cristiano e criminale dei suoi scagnozzi. Stiamo entrando in un incubo, in un periodo che ricorda quello del "Terrore", che seguì la rivoluzione francese....

    Questa è l'azione di monopolizzazione del CN. Vallini è quello che io ho sentito in Televisione (in occasione di una catechesi "a tre" tenuta a Roma, in una Chiesa, da lui da Ravasi e da Giuseppe de Rita) definire il Cristianesimo "la Religione GIUDAICO-CRISTIANA". Roma è la sede del Papa e per Kiko& Compagni è importante che ogni altra iniziativa estranea a loro sia neutralizzata e spazzata via.

    Non fa niente, Tripudio, se questa lettera ha avuto le ovvie conseguenze che dici... l'importante è che tutti sappiano, l'importante è che il Papa non possa dire che non era stato avvertito, l'importante è che Dio vede tutto, e che renderà a ciascuno secondo le sue opere!

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  5. Che Dio salvi la sua Chiesa! Al rogo con gli eretici.

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