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martedì 27 dicembre 2011

“HAEC EST ORA VESTRA ET POTESTAS TENEBRARUM!” A Trento, la chiesa di S. Simonino diverrà una sinagoga!...

d. CURZIO NITOGLIA

27 dicembre 2011

Il caso “S. Simonino”: un fatto storico
●«Simonino di Trento, Santo, Martire» (I. Rogger, voce Simonino, “Enciclopedia Cattolica”, Città del Vaticano, 1953, vol. XI, col. 640). La S. Sede, con papa Sisto IV, ha permesso il culto privato di Simonino come Martire il 10 ottobre 1475, soli sette mesi dopo il suo martirio. Mentre per l’iscrizione di Simonino col titolo di “Santo” al “Martirologio Romano”: «San Simonino da Trento crudelissimamente trucidato dai Giudei in odio alla Fede» bisogna attendere il 1584 e per il culto liturgico pubblico a Simonino bisogna attendere il 1588 con papa Gregorio XIII. Ora il “Martirologio Romano” è un Libro Liturgico della Chiesa Universale ed ha un’importanza dogmatica e magisteriale enorme, che secondo alcuni confina con l’infallibilità, poiché rappresenta la “Fede pregata” secondo l’adagio “lex orandi, lex credendi”. In senso stretto anche se Simonino è chiamato “Santo” nel Martirologio non si tratta di canonizzazione, ma solo di Beatificazione, tuttavia è una Beatificazione sui generis poiché concede al Beato non solo un culto locale nella Diocesi di Trento, ma un culto universale in tutta la Chiesa, come al canonizzato. I teologi spiegano che Simonino pur se non è stato canonizzato de facto è canonizzabile de jure (cfr. Divinitas 2/2003, “Canonizzazione e infallibilità”).
●Annibale Bugnini alla voce “Martirologio” sulla “Enciclopedia Cattolica” (Città del Vaticano, 1953, vol. VIII, coll. 244-258) spiega che «Il Martirologio è un Libro liturgico della Chiesa universale e ne ha tutto il valore dogmatico». Ossia rientra nell’oggetto secondario dell’infallibilità in quanto Legge ecclesiastica universale.
●Simonino fu martirizzato il 23 marzo 1475 ed il 23 giugno 1475 il processo contro gli omicidi era terminato. Appena un mese dopo la fine del processo, il 20 luglio, papa Sisto IV nominò una ‘Commissario pontificio’ per esaminare accuratamente l’operato del Vescovo di Trento e del processo contro gli assassini di Simonino. Per andare ancora più a fondo il Papa, cinque mesi dopo, dovette nominare una ‘Commissione cardinalizia’, che lavorò dal dicembre del 1475 sino al 20 giugno del 1478. I sei cardinali che componevano la ‘Commissione’ nominata da Sisto IV emisero la seguente sentenza, approvata dal Papa stesso con una ‘Bolla pontificia’: “il processo si è svolto giuridicamente bene e correttamente”.
●Papa benedetto XIV con la Bolla “Beatus Andreas” del 22 febbraio 1755 dichiara Simonino da Trento e Andreas da Rinn canonizzabili come Santi universali, anche se sono stati soltanto dichiarati Beati con beatificazione ‘equipollente’ il primo e ‘formale’ il secondo.
●Leone XIII dopo un lungo studio del S. Uffizio (4 dicembre/26 marzo del 1900) approvò una ‘Risoluzione’ il 27 luglio del 1900 in cui, rispondendo agli ebrei della Gran Bretagna, che avevano chiesto alla S. Sede di dichiarare l’infondatezza dell’omicidio rituale ebraico, asseriva: «Non può essere concessa la dichiarazione di infondatezza dell’omicidio rituale, poiché vari omicidi rituali sono realmente accaduti» (cfr. G. Miccoli, Storia d’Italia, Annali, XI*, Torino, Einaudi, 2003, “Gli ebrei in Italia”, p. 1544).

●Nel 1964 il Vescovo di Trento Alessandro Gottardi fece chiudere la Cappella di S. Simonino, ove riposava il corpo del Beato, e proibì la processione che ogni anno si teneva in Trento in onore del Martire. Il fatto più grave è che il corpo del Beato fu tolto dalla chiesa che lo aveva esposto alla venerazione dei fedeli per circa cinquecento anni e fu nascosto non si sa dove. Giuridicamente si chiama “occultamento di cadavere” ed è un reato punibile penalmente.
●1965 l’occultamento del corpo del Martire. Un’ingiustizia giuridica da riparare. Infatti il Codex Iuris Canonici del 1917 al canone 1284 spiega: “Gli Ordinari del luogo se appurano con certezza che una reliquia ritenuta autentica invece risulta essere falsa bisogna rimuoverla dal luogo ove è esposta alla venerazione con prudenza, senza scandalo dei semplici”. Ora il corpo di S. Simonino non solo non è stato ritenuto essere una falsa reliquia, ma addirittura, secondo il canone 1286 del Diritto Canonico, solo la certezza e non il dubbio o la probabilità può far impugnare l’autenticità di una reliquia. Ora la Beatificazione è “un giudizio pubblico e certo” (F. M. Cappello, Summa Juris Canonici, Roma, Gregoriana, 1962, 6a edizione). Quindi per quanto riguarda S. Simonino, che è stato beatificato, si è certi della autenticità del suo corpo. Ma esso era una “pietra d’inciampo” al dialogo ebraico-cristiano. Perciò andava rimosso “tolle eum!”. Sempre il ‘CIC’ insegna che per quanto riguarda una vera reliquia insigne (una gran parte del corpo o il corpo intero) per spostarla da un altare ad un altro della stessa chiesa occorre il permesso del Vescovo, invece se si trasferisce da una chiesa ad un’altra ci vuole il permesso della S. Sede (canone 1281, §1). Qui siamo di fronte al caso di occultamento di un corpo di un Beato venerato per cinquecento anni in una chiesa, che ora sta per diventare sinagoga, ossia il luogo ove egli fu martirizzato.
●Ariel Toaff, nella prima edizione del suo libro intitolato Pasque di Sangue (Bologna, Il Mulino, 2007) ha provato la veridicità storica dell’omicidio rituale ebraico. Lo storico e rabbino israelita scrive: «Occorre indagare sulle credenze di quegli uomini […], che erano stati accusati […], di crocifissione rituale»[1]. Toaff pensa che oltre a studiare la mentalità degli inquisitori occorra basarsi anche su quella degli accusati di omicidio rituale, i quali non sono solo “schegge impazzite” o casi “psichiatrici”, come vorrebbe la storiografia “politicamente corretta”. Da questa disamina, il Toaff ha dedotto – con certezza storica – che vi sono molti elementi nei protocolli processuali rifacentesi a concetti, riti liturgici «esclusivi di un mondo ebraico particolare, che in nessun modo possono essere attribuiti alla suggestione dei giudici e prelati»[2], poiché gli askenaziti li tramandavano oralmente, o, se li scrivevano, li “criptavano” in modo da renderli inintelligibili ai non-askenaziti. Quindi i giudici non solo non li potevano mettere in bocca agli accusati, ma non ne capivano neppure il significato, infatti «il loro discorso era inzeppato di formule ebraiche […], pronunciate alla tedesca […], che neppure gli ebrei italiani [centro-meridionali] avrebbero potuto intendere»[3]. Inoltre il Toaff, per suffragare la sua tesi (non semplice indizio, ma vera e propria prova), cita un passaggio “problematico” del Talmud (Ketubot 102b) esso «potrebbe essere interpretato come una conferma indiretta del fenomeno […] dei sacrifici umani in epoca antica [e non solo rinascimentale]»[4]. Il testo recita: «lo hanno scannato (shachatuhu) alla vigilia di Pasqua», Toaff commenta: «Il verbo ebraico shcahat ha il significato di “uccidere”, ma anche di “immolare”, nel caso si tratti di sacrifici […]. Se nel caso in questione si trattasse della semplice uccisione del bambino […], del tutto pleonastica risulterebbe la precisazione che il fatto di sangue si sarebbe compiuto alla vigilia della Pesach. […]. Più tardi, senza dubbio allo scopo di difendersi dalle accuse di omicidio rituale, lanciate da chi nel frattempo [XVI secolo] aveva scoperto le potenzialità di questo testo imbarazzante, gli editori ebrei del Talmùd, lo sostituivano con una lezione più anemica e meno problematica: “Lo hanno scannato alla vigilia di Capodanno”»[5]. Da tutto ciò Toaff conclude: «In sostanza, le cosiddette “confessioni” degli imputati ai processi di Trento […], si rivelano precise e veritiere […]. I riscontri sono sempre puntuali»[6]. Lo stesso Sergio Luzzatto (Corriere della Sera, 6. II. 07) commenta: «Alcune crocifissioni di putti cristiani – o forse molte – avvennero davvero».
●Come si vede, non siamo nel campo delle ipotesi o congetture, ma delle certezze basate sullo studi dei riti e costumi ebraici askenaziti, (e non di qualche squilibrato askenazita) condotta da un israelita, professore universitario di storia, rabbino in Israele e recensito da un altro israelita (Luzzatto), professore all’Università di Torino. Mi sembra riduttivo relegare il tutto a una questione di indizi o possibilità.
*
L’ora di Barabba: la chiesa diventa sinagoga
●Il quotidiano L’Adige dell’11 novembre 2011 ci informa che la chiesa di San Simonino, detta anche “Cappella San Pietro”, diverrà ben presto una sinagoga. Un gruppo di rabbini a Trento per un contatto con le autorità provinciali. Venduta la ex cappella, sarà centro di ebraismo. La trattativa tra la ‘Domonet srl’ e un importante imprenditore ebreo, di cui ancora non è dato sapere il nome, si è conclusa: la ex cappella del Simonino, all’interno di Palazzo Salvadori che era la allora sinagoga di Trento, dove Simonino fu martirizzato, passa di proprietà. E diventerà un centro importante di religiosità e cultura ebraica. Per questo ieri a Trento c’era un gruppo di rabbini venuto da Bruxelles per prendere accordi con l’assessore alla Cultura della Provincia circa l’inaugurazione del nuovo luogo di culto . Ieri 10 novembre, presso la Fondazione Bruno Kessler, sede di via S. Croce, gli invitati hanno potuto notare la presenza di alcuni rabbini, che per un certo tempo si sono anche appartati con l’assessore alla Cultura della Provincia Franco Panizza. «Si tratta di personalità di spicco della comunità ebraica europea, in particolare dell’European Jewish Development Fund». Perché questa loro visita in Trentino? «Ora che l’acquisto della ex cappella del Simonino è cosa fatta – si lascia scappare l’assessore – hanno voluto cercare questo primo contatto per iniziare a definire alcuni contorni dell’inaugurazione di quella che sarà di nuovo una sinagoga. Ma anche un centro di studio della cultura ebraica». A detta di Panizza i religiosi che si sono recati a Trento hanno manifestato l’idea che il nuovo centro di culto debba avere una risonanza internazionale e quindi che la sua inaugurazione debba essere all’altezza di questo fatto. Hanno chiesto quindi la collaborazione della Provincia in questo senso, chiedendo anche che il luogo di culto possa diventare sede di una programmazione culturale di livello. «Si è parlato di programmarvi degli eventi culturali a cui la Provincia potrebbe essere interessata» taglia corto Panizza.
●La Cappella del Simonino era stata l’abitazione di Samuele da Norimberga, quindi sinagoga della comunità ebraica della città di Trento. Una comunità che era stato di fatto azzerata nel 1475 a seguito dei fatti che portarono alla morte del bambino, il Simonino, il cui omicidio fu attribuito agli ebrei. Il Simonino divenne un martire e come tale celebrato. Solo dopo più di cinque secoli quella comunità ebraica sarà infine riconosciuta «innocente» rispetto a quel presunto martirio. “Tra Gesù e Barabba, la folla aizzata dai Sommi Sacerdoti, scelse Barabba”.
●La European Jewish Development Fund è sorta a Bruxelles nel 1993 e tra i suoi scopi dichiarati ha quello di «promuovere l’orgoglio ebraico, assicurare continuità alle tradizioni ebraiche e cercare di compattare la voce degli ebrei per combattere l’antisemitismo, sostenere e difendere «i grandi valori ideali e morali di Israele». In questo senso (vedi il sito HYPERLINK "http://www.ejdf.eu" www.ejdf.eu ) l’associazione si spende per ridare vigore ad una autentica cultura ebraica, anche nell’educazione giovanile e in contatto con il complesso mondo della comunicazione.
*
Il “trionfo” apparente del Sinedrio
● “Tenebrae factae sunt ”. È buio, il più totale. La chiesa che diventa una sinagoga a Trento è l’immagine della Chiesa universale che è stata infiltrata dalla “Sinagoga di Satana” (Apoc., II, 9) durante il Vaticano II. Gesù al Getsemani esclamò di fronte alle guardie del Sinedrio inviate da Anna e Caifa per arrestarlo e farlo crocifiggere: “Questa è l’ora vostra e del potere delle tenebre”, ossia dal Giovedì Santo sino al Sabato Santo al Sinedrio e al potere infero o tenebroso è stato concesso di poter tentare, quasi abbattere gli Apostoli ed apparentemente “sconfiggere”, con la morte di Croce, Gesù stesso, il quale, però, dopo tre giorni risuscitò e rivolse la sconfitta apparente in vittoria reale contro il demonio, la morte, il peccato e la “Sinagoga di Satana”. La Chiesa universale è “Cristo continuato nella storia”, anch’essa deve conoscere il tradimento di Giuda, dei suoi, le tenebre, l’ora di Barabba, l’abbandono, ma alla fine di quel lasso di tempo, risorgerà “senza macchia e senza ruga”. S. Simonino gode in Cielo una pace inalterabile, anche se i “Giuda” di ieri e di oggi lo hanno tradito, lo hanno gettato in una fossa sconosciuta preferendogli Barabba ed hanno trasformato la sua chiesa in una sinagoga, che secondo S. Giovanni Crisostomo è diventata dopo la morte di Cristo “la casa dei demoni” (Omelie contro i Giudei). Di fronte a tanto strazio non ci resta che pregare come Gesù nel Getsemani “se è possibile passi lontano da Me questo calice amaro, però non sia fatta la Mia, ma la Tua volontà!”, sicuri al tempo stesso della vittoria finale e della risurrezione del “Corpo mistico di Cristo”.
d. CURZIO NITOGLIA
27 dicembre 2011

 


[1] A. Toaff, Pasque di sangue. Ebrei d’Europa e omicidi rituali, Bologna, Il Mulino, 2007, p. 8.
[2] Ibidem, p. 10.
[3] Ibidem, p. 14.
[4] Ibidem, p. 126.
[5] Ibidem, p. 128.
[6] Ibidem, p. 170.

10 commenti:

  1. Cari amici, seguendo questo tema odierno, a dir poco sconcertante, con dolore e sgomento crescente, sono stupefatta dalla noncuranza con cui la Chiesa lascia cadere nell'oscuramento alcune figure di santi, nella sconsacrazione e riciclaggio sacrilego le chiese, per motivi che si svelano sempre più foschi , legati alle sorti di eclissamento, già previste da tempo e in svolgimento progressivo.....
    Io non conoscevo questo piccolo Martire, e mi interrogo su tanti perchè storici, oscurati da certa storiografia ufficiale...
    anch'io ormai invoco l'aiuto insostituibile di Nostro Signore per i tempi funesti che la Chiesa si prepara ad attraversare, come Via Crucis sulle orme del suo Sposo Divino.
    Nella grande confusione che viviamo, trovo qui da voi nuove luci che mi aiutano a ricostruire quel puzzle della storia dell'ultimo secolo, ancora tutta da riscrivere secondo Verità...
    tuttavia dovrò chiedervi alcune cose per me ancora difficili da capire, ad es.: circa don Ricossa, di cui ho letto qualcosa, spesso condividendo le sue opinioni, ma.....voi sapete se è un sacerdote sedevacantista opppure no ? e se lo è, come si conciliano le sue posizioni con quelle della FSSPX ?
    (chiedo questo perchè leggevo con attenzione le vostre precisazioni contro le accuse di sedevacantismo, e ci ho messo un po' di tempo per capire le differenze tra seguaci di Lefebvre e sedevacantisti)
    Una domanda collegata alla prec.: circa don Abramovicz, da voi citato altrove, e di cui pure ho ascoltato qualche discorso nei video, ho letto che è sedevacantista anche lui, estromesso dalla FSSPX, allora come si colloca nella vostra stima e nella fedeltà alla linea di Mons. Lefebvre ?
    Aspetto le vostre cortesi spiegazioni, per me molto utili, che è difficile trovare altrove.
    Grazie.

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  2. Carissima Ines Don Ricossa si può definire "sedeprivazionista"
    Il “Sedeprivazionismo” è, in termini ultra-semplificatori, l’idea che la Sede papale sia occupata materialmente ma non formalmente e, tra le tante correnti, è quella che, forse più di ogni altra, può vantare una chiara data di nascita, con la pubblicazione delle “Tesi di Cassiciacum” nel 1979 ed una figura di fondatore, nella persona del teologo dell’Ordine domenicano Monsignor Guérard Des Lauriers.

    comunque in questo video lo stesso don Ricossa spiega le sue posizioni, rispetto anche alla san Pio X:
    http://www.youtube.com/watch?v=Ndutg_MUYUM

    Invece in questa pagina si può leggere il perchè don Abramovicz, che non è sedevacantista, sia andato via dalla san Pio X:
    http://www.domusmarcellefebvre.it/dichiarazione_espulsione.html

    Per quanto riguarda la nostra posizione è chiaro che noi siamo nella linea della san Pio X, anche se ci stà da dire che Monsignor Lefebvre è monsignor Lefebvre e gli altri non lo sono, comunque sia tutte queste persone sono state formate dal grande Vescovo, in definitiva noi seguiamo l'insegnamento del Monsignore e seguiamo con i nteresse tutto ciò che gira intorno al problema della Chiesa di oggi...

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  3. Beh Gianluca don Floriano è sedevacantista come tutto il circolo Christus Rex, loro, come don Ricossa non celebrano una cum.
    Ho visto il video di cui mi avevi accennato e su alcune cose non sono d'accordo, in pratica attualmente per loro ci saranno rimasti si e no un migliaio di sacerdoti o poco più, ho aprofondito, per quanto possibile, la tesi ma non mi convince, qualsiasi papa che dorme non è assistito dallo Spirito Santo, dobbiamo quindi ritenere vacante la sede?
    E' certo che lo Spirito Santo non assiste sempre l'uomo ma la Chiesa
    Sebbene lo ritengano papa materialmente (IMBC)anche per loro la sede è vacante sebbene formalmente.
    Notiamo poi che in un certo qual modo tutti gli uomini sono cattolici materialmente e/o formalmente.
    Certo in questi momenti di incertezza ognuno si fa un'idea sua, basta non farsi una propria Chiesa, se diciamo che l'attuale Chiesa non è lo stesso soggetto di quella di prima del concilio, dov'è la Chiesa cattolica, dov'è il suo capo visibile, quali le sue membra?
    Cerchiamo di ragionare in maniera semplice e non contorta sia il sedevacantismo che il sedeprivazionismo non mi convincono.
    A mio modesto parere tutta la questione si risolve nella frase di Gesù in Luca 22,32 che spiega come può avvenire una cosa del genere.
    Un'ultima cosa: ad Antioca la sede era vacante formalmente?
    CVCRCI

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  4. COMUNICAZIONE PER CHI PUò
    A Vigne di Narni:
    Sabato 31 dicembre: Santa Messa, ANTICA, alle 16.30 e subito dopo esposizione del SS. Sacramento con il canto del Te Deum
    Domenica 1 gennaio : Sante Messe alle 10.00 e 17.30

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  5. Ad Ines han ben risposto Gianluca e Stefano.
    Io posso aggiungere: la tesi di Cassiciacum per quanto possa apparire valida, rimane però sempre una tesi ed una tesi finchè non è dimostrata con certezza non è una Verità.
    E come seguirla?
    Il codice di diritto canonico del '17 afferma che ciò che non è certo, non è da credere, perché «nessuna verità deve essere considerata come dichiarata o definita come da credere, a meno che questo consti in modo manifesto»
    La Tesi è senz'altro la più perspicace soluzione all'attuale problema ma NON E' pienamente dimostrata, troppe sono difatti le ambiguità e le sfaccettature di quello che accade e quindi ESISTE OGGETTIVAMENTE una incertezza di fondo insuperabile...

    Che fra l'altro Dio non richiede di superare...

    Quindi senza nulla togliere all'ottimo istituto IMBC guidato da stimabili sacerdoti dico che la loro presa di posizione nettissima su una "incertezza di fondo", e l'applicazione ferrea "delle conseguenze teologiche tesiste " lasciano un po' perplessi, sanno di azzardo, di temerarietà innanzi ad un Mistero di Fede che supera la nostra capacità di comprendere - gli ultimi tempi...

    RispondiElimina
  6. Ottimo Ghergon sono d'accordo soprattutto con l'ultima parte.
    CVCRCI

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  7. Non si può neppure negare che la Chiesa ( a causa dei suoi principi) oggi si comporta in modo poco chiaro, tanto da non far capire se essa sia assistita dallo Spirito Santo, i vescovi e lo stesso Benedetto XVI pare ce la mettano tutta per non fare il bene della Chiesa, ciò lo si evince dagli atti che essi pongono in essere: attuazione a tutto campo del Concilio Vaticano II.
    A mio modesto avviso ritengo che il pericolo numero uno, il vero nemico della Chiesa attuale da combattere è solo il neo-modernismo e non i lefebvriani o tantomeno i sedevacantisti o privazionisti.

    BlaisePascal

    RispondiElimina
  8. Condivido in pieno il pensiero di Blaise:
    i sedevacantisti ed i sedeprivazionisti non vanno nè combattuti, nè disprezzati, nè additati come dei castigamatti: costoro esistono a causa del malcontento che la Chiesa conciliare ha generato con il suo rinnegamento dell'autentica fede cattolica e la conseguente distruzione della cristianizzazione del popolo di Dio. Se la Chiesa fosse ancora cattolica, questi non avrebbero motivo di esistere.

    Piuttosto costoro non sono pericolosi, perchè non odiano a Chiesa (come certi eretici conclamati ed approvati): essi lamentano un "di meno" nelle opere dei pontefici, desidererebbero una vera testimonianza petrina e sarebbero felicissimi di riconoscere un'autorità, qualora la vedessero sussistere ed operare. Al contrario, la loro provocazione è preziosissima, perchè spinge la Gerarchia alla conversione.

    Sulle tesi sopra citate non mi esprimo perchè le sto ancora meditando...
    Ma pongo delle domande: la Scrittura e le profezie ufficialmente approvate (La Salette) parlano dell'Anticristo che si sederà sul soglio di Pietro, cioè sarà "papa", e sappiamo che ciò avverrà con certezza: ora, in quel giorno, si dovrà riconoscere costui come Papa per la Regola del Consenso, cioè perchè costui accetterà l'elezione? In quel giorno costui dovrà essere considerato legittimamente papa, solo perchè sarà acclamato universalmente come tale da tutti? In quel giorno dovremmo considerarlo papa materialiter et formaliter, per timore di essere bollati come sedevacantisti? In quel giorno diremo che le promesse di Cristo alla sua Chiesa sono venute meno, che le porte degli inferi hanno prevalso e che la Chiesa, palesemente priva del Capo fisico, sia morta?... NO! NON E' COSI'!

    Noi NON SAPPIAMO fino a che punto Dio si spingerà a mettere alla prova la sua Chiesa, ma sappiamo che finchè ci saranno due o tre riuniti nel suo Nome, lì ci sarà anche LUI, e lì sarà ancora viva la Chiesa. E anche se dovesse essere "abbattuto il Pastore" e "disperse le sue pecore", cioè quando "tutto sembrerà perduto" (v. La Salette), alla fine il Cuore Immacolato di Maria trionferà.

    RispondiElimina
  9. Quanto al fatto, carissima Ines,
    di citare frasi e discorsi dei vari Ricossa, Abramovicz, o chiunque sia: noi non abbiamo l'abitudine di promuovere del tutto o bocciare del tutto nessuno: quando pubblichiamo un discorso o un video esplicativo di qualcuno è perchè condividiamo nello specifico il contenuto di quel materiale da noi pubblicato, senza per questo necessariamente sposare in toto il pensiero di quel tale o tal'altro.

    A tal proposito, colgo l'occasione per chiarire che io e Gianluca, pur frequentando la FSSPX, ed essendo vicinissimi alle sue posizioni, non facciamo formalmente parte del suo Terz'Ordine, nè siamo vincolati in alcun modo, pertanto le nostre pubblicazioni non rappresentano il pensiero ufficiale della San Pio X, perchè i nostri toni abbastanza chiari e diretti ed accesi, non sempre corrispondono all'atteggiamento di cautela, prudenza e misura che la Fraternità ama assumere regolarmente.

    RispondiElimina
  10. Giusto a.rita,
    la FSSPX esiste perchè difende la fede, quella vera; guai se la Provvidenza non avesse ispirato mons. Lefebvre quale ultimo bastione nel quale la Fede ancora resiste per il bene della Madre Chiesa.
    Come Santa TERESA D'AVILA Dottore della Chiesa ha vissuto il suo rapporto personale con Cristo,ecco che a un tratto le viene rivelato il volto tragico e dolente della Chiesa del suo tempo.
    Proprio mentre ella fonda il suo primo nuovo monastero carmelitano, in Francia si scatenano le guerre di religione; il Cardinale di Lorena giunto al Concilio di Trento vi racconta tutto l’orrore che sta accadendo nella sua patria, e le notizie giungono fino al piccolo monastero da due fonti: dagli amici religiosi di Teresa (alcuni dei quali lavorano ai Concilio come teologi), e da una lettera circolare che Filippo II invia a tutti i monasteri, raccontando i fatti e chiedendo una crociata di preghiere ( così come oggi la Fraternità ha indetto la Crociata di Rosari). Santa Teresa vive uno scenario inimmaginabile: cristiani che combattono e uccidono altri cristiani, le chiese incendiate e devastate, monasteri aggrediti e svuotati, l’Eucaristia profanata, il papa e i vescovi divenuti oggetti di odio e di disprezzo. Anche noi oggi dolorosamente facciamo fatica a pensare quanto sia stata crudele lo squarcio che quasi distrusse l’Europa cristiana(così oggi si ripete la scristianizzazione nello stesso scenario vissuto da Teresa).
    Qui a sostegno e giusto far intervenire anche Santa Caterina che ancor prima vedendo il suo confessore rattristato per i problemi in seno alla Chiesa gli ebbe a dire:"Padre mio carissimo, cominciate a piangere troppo presto, poiché quello che vedete oggi è latte e miele in confronto a ciò che avverrà in seguito"
    Santa Caterina profetizzò sotto papa Urbano VI queste parole:"Terminate queste tribolazioni, Dio purificherà la sua santa Chiesa, suscitando un ardente zelo nel cuore dei suoi servi ed eletti. Ne seguirà infatti un rinnovo di santi pastori e una grande riforma in tutta la Chiesa, di cui il solo pensiero rende pieno di gioia e di gratitudine il mio cuore verso Gesù (…) come vi ho detto più volte, è Dio che si prende cura della Sposa; al pontefice spetta la Riforma, a Dio spetta di purificarla, così avverrà di volta in volta, così dobbiamo pensare noi"
    La grande Riforma dell'epoca fu il Concilio di Trento,oggi spetta al Papa procedere con una nuova riforma (riformando il CVII), in seguito il Signore purificherà ancora una il ventre dela Santa Chiesa, solo così ci sarà salvezza, il papa ha il rimedio a portata di mano, la "Fraternità" è lì che aspetta.
    BlaisePascal

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