"La Santa Regola"! Banale, a forza di essere ripetuta, questa espressione, lungi dall'essere una pia, enfatica esagerazione, enuncia una profonda verità. La penna tanto prudente di S. Benedetto non teme di servirsi di questa espressione: "Se qualcuno si mette in contraddizione con la Santa Regola ... ": (cap. XXIII) "Se è provato che il Priore disprezza la Santa Regola ... " (cap. LXV) ..... omissis
Opera di Dio, della Chiesa e d'un Genio, come potrebbe la Regola religiosa non essere un capolavoro di santità? "Così la legge è santa e santo e giusto e buono è il comandamento" (Rm 7, 12). Santa dapprima per motivo estrinseco, la Regola religiosa è santa soprattutto per la sua intima costituzione. Che cos'è infatti la Regola se non il compendio del S. Vangelo, l'espressione del santo volere di Dio e come qualche cosa di Gesù Cristo stesso che è la stessa santità? ..... omissis
Il Vangelo si nasconde nella Regola, come Gesù sotto le sacre specie; e come l'ostia è fatta col fior di farina, così la Regola è impastata con le pure massime evangeliche.
Brani tratti da :"Culto della Regola" del P. Ludovico Colin - Redentorista
Qualche riflessione:
RispondiEliminache tristezza... quale scempio-uno dei tanti- in quella meravigliosa chiesa, il Sacro Altare di Cristo, i conciliaristi nemmeno lo hanno lasciato nascosto dietro, ma lo hanno addirittura divelto e fatto sparire totalmente per sostituirlo con quell'insignificante tavolaccio protestante...poveri frati di Norcia costretti a dir Messa li sopra...
Che Dio benedica questo gruppo di monaci americani pieni di intraprendenza e coraggio.
Il video è molto bello, è già da un po' che mi riprometto di fare un salto a Norcia e questo è un invito...grazie per averlo postato!
Molto bello e da meditare, nel vederlo ho rivissuto le stesse emozioni provate quando vidi il film documentario " Il grande silenzio" del regista tedesco Philip Gröning, che per diciannove anni ha cullato il desiderio di realizzare un documentario sulla vita dei monaci e sul tempo: scandito dalle meditazioni, alle messe, alle lodi, ai vespri, alla compieta il regista ha vissuto per quattro mesi insieme ai Certosini ritirandosi anch'esso in una cella vivendo l'equilibrio della vita monastica.
RispondiEliminaBlaisePascal
E' solo in questa direzione che puo' andare la cosiddetta riforma della Chiesa, non certo nel senso dell' aggiornamento conciliare che la distrugge.
RispondiEliminaMa questo oramai le generazioni conciliari non lo tollerano e non lo capiscono.
Bisogna aspettare la loro morte.
E' un commento di un realismo sobrio e lucidissimo, di cui condivido tutto, dalla prima all'ultima virgola.
EliminaFelici coloro che possono donare tutta la loro vita a Dio, in una consacrazione totale a Lui, vivendo ogni giorno della loro vita alla Sua presenza....feicissimi poi quelli che hanno la grazia di farlo in un ordine di stretta osservanza alla santa Regola, secondo lo stile di un cattolicesimo fedele alla Tradizione.
RispondiEliminaGrazie di cuore al nostro Gianluca, per questa boccata di aria fresca e pulita... e ringraziamo Dio, perchè nella Chiesa esistono ancora germi di Cattolicesimo autentico, che salva la vera continuità con la Tradizione di Santità e vera Dottrina che ha attraversato diciannove secoli di Chiesa Romana.
questo ordine secondo il mio parere puzza di compromesso con le gerarchie cattoliche, infatti il papa lo ha voluto e come ho compreso nel sito dovrebbero celebrare entrambi i riti antico e moderno; e non solo ma ho notato sempre nel sito che durante i pasti sono stati letti encicliche di GPII e alcuni scritti del papa Benedetto XVI tra cui il nuovo libro gesù di nazaret, che è chiaramente contrario alla tradizione.
RispondiEliminaPurtroppo non c'è peggior nemico di chi vuol conciliare modernismo e tradizione, ma spero che mi sia sbagliato nei loro confronti e che forse i miei sono solo giudizzi temerari, ma la prudenza non è mai troppa.
Questi consacrati sono quelli per i quali Dio aspetta a punire il mondo dei suoi mali.
RispondiEliminaSono quelli la cui preghiera permette a tante anime ignare di salvarsi.
Sono gli agnelli che sacrificano la loro vita nella Gioia per il Signore e per dare gloria a Dio al posto di quelli che non capiscono e disprezzano.
Sono le idee che ho sempre avuto al riguardo.
Chi, tra gli uomini si ricorderà di ciascuno di questi consacrati alla sua morte? Nessuno,Forse qualche parente, ma Dio li ha nel Suo Cuore molto più di tanti di noi.