I lettori ricorderanno che nel 2009 a Biella, tra tanti problemi, si celebrava la S. Messa tradizionale. Celebrazione contrastata e osteggiata dallo stesso celebrante, come scrivemmo allora. Di fatto era stato attuato un espediente che permetteva al vescovo di far finta di concedere la celebrazione allo scopo di poterla sopprimere subito dopo. A quel tempo fu tempestivamente informata la Commissione Ecclesia Dei, alla quale venne fornita una apposita documentazione, ma, evidentemente, la Commissione può fare ben poco a fronte della prepotenza dei vescovi. Ancora oggi a Biella non si celebra la S. Messa tradizionale, nonostante le reiterate richieste dei fedeli.
Nel frattempo, la chiesa di Sant’Anna, nella collina, e la chiesa della SS. Trinità, dietro la Cattedrale, sono state concesse agliOrtodossi, perché vi officino i loro riti.
L’altro giorno, un fedele ci ha informato che in occasione della settimana di preghiera per l’unità dei Cristiani, 18-25 gennaio, il vescovo ha deciso di concedere l’uso del Battistero di Biella ai protestanti e agli ortodossi, con la seguente motivazione:
Il 24 gennaio, quindi, nel corso di una manifestazione pubblica al Salone Don Minzoni, convocata col titolo: “Un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo. Il Battistero di Biella”, è stato sancito quest’atto di magnanime lungimiranza del vescovo: perché tutti possano amministrare il sacramento del Battesimo secondo il proprio rito.
Ora, non v’è dubbio che il battistero di Biella sia stato edificato dai cristiani prima del noto scisma del 1054, ma anche un bambino capisce che quei cristiani non esistono più, non solo perché sono morti tutti, ma perché del loro spirito di unità cattolica non è rimasto nulla, soprattutto nei tanti gruppi e gruppetti che continuano a rimanere separati dalla Chiesa per loro scelta e col convincimento che sia la Chiesa ad essere in errore, e non loro.
In nome di che cosa, quindi, il vescovo permette che i nemici della Chiesa cattolica compiano i loro riti in una chiesa cattolica?
In nome del Concilio Vaticano II, come ha ricordato nel corso di questa incredibile cerimonia un tale Guido Dotti, componente di quella altrettanto incredibile “Comunità di Bose” sita nella stessa provincia di Biella. Egli ha riletto quanto, al n° 3, afferma il decreto sull’ecumenismo “Unitatis redintegratio”.
Un vecchio proverbio popolare ammonisce: “chi ha più sale condisca la minestra”, e quindi la Chiesa cattolica moderna, sapendo di avere più sale dei protestanti, riconosce per prima di avere sbagliato e offre ai protestanti il battistero per far loro amministrare il loro battesimo.
Questo perché, ovviamente, come dice “Unitatis redintegratio”,
Invero uno strano ragionamento, che trova il culmine della stranezza nella illogica conclusione che “la Chiesa cattolica li circonda di fraterno rispetto e amore”. Perché?
Perché, dice il decreto del Vaticano II,
È difficilissimo riuscire a seguire un filo logico in questo ragionamento, ma anche a voler ammettere che ci sia della logica dove non c’è, è inevitabile chiedersi?
Perché allora, questi figli incolpevoli, non tornano nella Chiesa cattolica, visti anche il “fraterno rispetto e amore” con cui questa li circonda?
La risposta è una sola: perché pur nella loro supposta incolpevolezza intendono perseverare nella colpa dei loro padri, rinnovandola e perpetuandola.
Ed è in nome di questa perseveranza nell’errore e nella colpa che il decreto del Vaticano II afferma:
Un ragionamento talmente incredibile che porta allo scardinamento di ogni capacità di normale raziocinio e ad una totale confusione, fino al punto di permettere al vescovo di Biella di aprire le chiese cattoliche ai culti protestanti.
Il fedele che ci ha segnalato la cosa ha scritto al giornale diocesano per esprimere le sue perplessità e chiedere i necessari lumi. Dopo un certo silenzio e la sua insistenza, ecco giungere una risposta per mano dello stesso Guido Dotti, che è anche il delegato diocesano per l’ecumenismo e il dialogo.
La risposta è ovvia, ma le deduzioni e le conclusioni riportate sono infondate.
Incominciamo col passo di San Giovanni che è ormai divenuto un ritornello per tutte le occasioni, e riportiamolo per intero.
In questi versetti il Signore Gesù precisa che sta raccomandando al Padre solo coloro che hanno accolto le sue parole, che sono le parole del Padre stesso.
E il Signore Gesù continua ricordando che Egli ha custodito coloro che hanno creduto, che il Padre stesso Gli ha dato, e che nessuno di loro è andato perduto, tranne il figlio della perdizione. E prega perché continuino a perseverare, perché non si perdano nonostante siano nel mondo, perché continuino ad essere una cosa sola, come una cosa sola sono il Padre e il Figlio.
E aggiunge:
Così che si conferma che la preghiera del Signore Gesù ha in vista solo coloro che continueranno ad rimanere una cosa sola, e proprio sapendo della possibilità che possa generarsi la separazione, Egli insiste nel chiedere al Padre che questo non accada, che continuino a rimanere una cosa sola, questi che il Padre Gli ha dato e quelli che crederanno in Lui per la parola di questi.
Questa preghiera corrisponde alla volontà del Signore Gesù che tutti i suoi discepoli rimangano una cosa sola con Lui e con il Padre, come una cosa sola sono Lui e il Padre. Divenuti cristiani, i credenti in Cristo e nel Padre non devono separarsi, se si separano non imitano il Signore Gesù, ma il figlio della perdizione, per il quale il Signore non prega: perché siano perfetti nell’unità, prega il Signore Gesù, non perché si separino e poi pratichino l’ecumenismo proprio perché si sono separati.
Questa preghiera di Gesù è tanto richiamata a giustificazione dell’ecumenismo moderno per quanto consista in una pesante condanna di esso. Col Vaticano II, oggi non si pratica il ritorno all’unità voluta da Gesù, il ritorno alla comunione con la Chiesa creata da Cristo, ma si pratica la giustificazione della separazione e l’incoraggiamento di essa.
Quando “Unitatis redintegratio” dichiara che:
C’è da chiedersi, allora, a cosa serva la Chiesa cattolica, se non a rilasciare patenti di “fratelli nel Signore” e a circondare di “fraterno rispetto e amore”, tutti quelli che nel mondo si richiamano a Cristo e nel suo nome fanno quello che pare a loro.
D’altronde, se così non fosse, non si capisce perché i separati persistano nella separazione, e soprattutto non si capisce perché debbano desiderare di unirsi pur rimanendo separati.
La verità è che tutto questo non ha niente a che vedere con la preghiera del Signore Gesù, ma si tratta di una mera invenzione del Vaticano II che stravolge questa stessa preghiera. In essa non v’è una parola che giustifichi la separazione e il perseguimento di un qualche accordo tra i separati, tale che, vista alla luce del Vaticano II, essa sarebbe errata.
Tornando alla illuminata decisione del vescovo di Biella, ci troviamo di fronte all’assurdo che le chiese della sua diocesi sono aperte, clamorosamente, ai “fratelli separati”, e chiuse, ermeticamente, ai “fratelli in comunione”. Tranne che non si voglia concludere che, mentre i “fratelli separati” debbano essere considerati “fratelli nel Signore”, come dice il Vaticano II, i “fratelli in comunione” debbano essere considerati come “nemici nel Signore”.
Perché? Semplice: i “fratelli separati” accettano il Vaticano II senza se e senza ma, mentre i supposti “nemici nel Signore” sono tali perché accettano il Vaticano II con tanti se e tanti ma, e questo è inammissibile per i nuovi preti della nuova Chiesa.
In effetti, a partire dal Vaticano II, il fattore dirimente per l’appartenenza, pratica o virtuale che sia, all’unica vera Chiesa di Cristo, alla Chiesa cattolica, non è più la fede di sempre, la fede degli Apostoli, la fede dei Padri, la Fede dei Santi, ma l’accettazione del Vaticano II senza riserva alcuna. Accettato il Vaticano II, si può anche rimanere fuori dalla Chiesa cattolica ed essere considerati da essa “fratelli nel Signore”, circondati da essa di “fraterno rispetto e amore”, avere in uso da essa le sue chiese per officiarvi i propri riti diversi da quelli della Chiesa cattolica.
Cari amici di Biella, che aspettate a separarvi dalla vostra diocesi e dal vostro vescovo… se davvero volete una chiesa in cui celebrare la S. Messa tradizionale?
Inconcepibile per un cattolico!… Già!
Chiedo a Gianluca e ad A.Rita di aprire un commento per quanto e' successo ad Ajaccio per le cresime amministrate dall'Ammistratore Apostolico Mons. Bonfils mentre si attendeva per maggio prossimo Mons. Fellay. Vorrei capire se quello che e' successo e' del tutto normale.
RispondiEliminaBerni io l'ho postato anche sul mio blog, dal sito della Fraternità, ed è considerato un gesto storico.
EliminaIo lo prendo come un sugello dell'operato della FSSPX il gesto di Mons. Bonfis, non credi, pensa a Mons Romano che da la cresima a mio figlio in rito antico.
Ciao
CVCRCI
Sono pienamente d'accordo con te, Stettino. Infatti ho scritto un commento riguardo questa notizia.
EliminaMa che carina la foto con la pretessa col suo lungo vestito ! Chiarissimo esempio di ecumenismo catto-conciliare.
RispondiEliminaCerco di mettere in ridere una situazione che mi fa ribollire il sangue.
CONSIGLIO AI BIELLESI: ANDATEVENE TUTTI VIA, ALLA DOMENICA,A CERCARE UNA CHIESA DOVE SI FACCIA UNA MESSA TRADIZIONALE, OVVERO s.PIO V.
Lasciate solo il vescovo ed i suoi seguaci ad abbracciare ,da soli, gli altri fratelli cristiani,ed i seguaci del bonzo di Bose, compreso.
La comunità di Bose è conosciuta da anni in tutto il Piemonte e rinomata per le sue chiacchierose assemblee usate dai giovani piemontesi per trovarsi e conoscersi. Ma quelli di Bose , ovviamente, non l'hanno ancora capita e vengono chiamati qua e là per "erudire" sulle nuove "fulgenti" ideologie postconciliari, eredi del sessantotto rivoluzionario.
Vi sarebbe da ridere per non piangere.
Carissimi, forse lo avevate già visto anche voi, ma vorrei segnalarvi questo link che ho appena scoperto:
RispondiEliminahttp://profezie3m.altervista.org/archivio/fede_cultura/FedeCultura_Concilio1p.htm
In esso è riportato un lungo articolo, risalente al 2003, di Don Guglielmo Fichera, relativamente a tutte le deviazioni sorte nella Chiesa Cattolica dopo il Concilio Vaticano II.
Ve lo cito perchè il punto veramente interessante è che, malgrado TUTTE si siano verificate DOPO il Concilio, la colpa delle stesse non viene attribuita al Concilio medesimo, bensì ad alcune errate interpretazioni che sono state date dello stesso da elementi pervertiti presenti in seno alla Chiesa.
Secondo questo sacerdote, malgrado egli faccia un' analisi (ahimé!) esatta di tutti quei mali che in questo vostro blog sono regolarmente denunciati, il Concilio non ne sarebbe la causa prinicipale (sic!).
Io non sono certo la persona più sveglia del mondo, nè sono ancora arrivato al punto da rigettare in toto il CVII, ma credo che solo un' ostinata cecità nel non voler vedere la realtà possa condurre ad una tale visione delle cose, per cui non si riesce più a risalire alla VERA causa di una malattia, anche se questa è talmente plateale da riuscire impossibile nasconderla.
Vi saluto tutti.
Albino
Caro Albino, è la stessa sensazione che ho io spesso quando leggo dei commenti fantastici, analisi eccelse ...Poi aspetto il "dunque", la conclusione, che non può essere che unica; invece all'ultimo momento una deviazione inaspettata ed illogica che stravolge tutti i dati del discorso.
EliminaPerchè ? Perchè arrivare a certe definitive conclusioni, magari gravi, come in questi casi, mette angoscia in certuni, che evitano di concludere e ritornano ad elucubrare senza prendere posizione netta. Così si sentono più tranquilli.
Ma a me non piacciono queste posizioni da ignavi, di cui sono pieni blog ed il mondo !
W Il concilio Vaticano II
EliminaConciliari alla riscossa
E' vero anonimo, dovete proprio andare alla riscossa, e ne avete anche ben donde, perchè se un giorno venisse apertamente dimostrato che il Concilio Vaticano II è pieno di eresie, persone come lei verrebbero immediatamente buttate fuori a calci dalla Chiesa Cattolica.
EliminaAlbino
Caro Stettino, non dirmi che dovrei rivedere le mie opinioni su Mons. R.R. quando mi dici che a tuo figlio ha amministrato la cresima secondo il rituale romano antico, mentre lascia che nelle sue parrocchie le statue dei santi vengano poste da anni dentro i campanili a fradiciare, Crocefissi e candelieri deposti da tutti gli altari, le reliquie dei Santi poste in un buio corridoio, eliminato ogni canto gregoriano e quant'altro rappresenti la Chiesa pre-conciliare, insomma eliminato tutto cio' che rappresenta la Chiesa Cattolica Apostolica Romana. Se questo vescovo ha idee tradizionaliste della Chiesa fino ad oggi se l'e' tenute per se, e non ha fermato l'emorragia che tutti vediamo. Io qualche tempo fa' avevo programmato di aver con lui un incontro per parlare di alcune cose che mi stanno veramente a cuore per la Chiesa, ma dopo averlo incontrato alcune volte e aver cominciato un grande discorso, mi sono reso conto che era tutto inutile, e ho rinunciato a chiedergli l'incontro. Forse ultimamente ha cambiato qualche idea. Devo riflettere se riprogrammare un incontro. grazie.
RispondiEliminaScusa Stettino ho interpretato male la tua frase - pensa a Mons. R.R. che amministra la cresima a mio figlio - l'avevo interpretata come se l'avesse fatto, invece tu pensi se domani lo facesse. Pertanto non devo rivedere nulla.
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