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venerdì 17 agosto 2012

Due fazioni, chi ha la vera fede Cattolica e chi ha compromesso questa fede con gli assassini di essa, i modernisti in seno al Vaticano...


Due correnti
(nella Fraternità San Pio X)

di Dom Tomás de Aquino

Articolo dell'Abate del monastero benedettino della Santa Croce di Nova Friburgo, in Brasile
Le due note dell'originale, le abbiamo messe tra parentesi quadre, nel corso del testo


Due correnti si manifestano oggi nella Tradizione. Gli uni chiedono un accordo, gli altri no.
Gli uni dicono: Bisogna entrare nella Chiesa.
Gli altri rispondono: Chi è già dentro non deve chiedere di entrare.

- Ma noi chiediamo la legalità, ribattono i primi.
- È così che sono caduti Le Barroux, Campos e tanti altri, rispondono i secondi.
- Ma noi non cadremo, non è possibile che Dio permetta che la cosa accada.
- «Chi crede di stare in piedi, badi di non cadere», avverte San Paolo (1 Cor. 10, 12).

Le stesse cause producono gli stessi effetti. Se Benedetto XVI beatifica chi scomunicò Mons. Lefebvre e Mons. Antonio de Castro Mayer, se Benedetto XVI celebra il giubileo d’argento della riunione di Assisi, se Benedetto XVI sostiene che il Concilio Vaticano II è come se fosse la Tradizione, i mali che abbiamo visto sotto il pontificato di Giovanni Paolo II si ripeteranno sotto quello di Benedetto XVI.
Fintanto che la Roma liberale dominerà la Roma eterna; fintanto che il maggior disastro della storia della Chiesa fin dalla sua fondazione, e cioè il Concilio Vaticano II, sarà il riferimento privilegiato dei Vescovi, dei Cardinali e del Santo Padre, non vi sarà soluzione.

-    Ma Roma sta cambiando, ribattono i difensori dell’accordo.
-    Cambiando in che?
-    Roma ha liberalizzato la Messa e ha ritirato le scomuniche, rispondono i primi.
-    Ma a che serve liberalizzare la Messa di sempre, se Roma lascia coesistere le due Messe?
Leggiamo nel Vecchio Testamento che Abramo scacciò la schiava Agar e suo figlio Ismaele perché Isacco non stesse insieme al figlio della schiava, perché San Paolo dice: «colui che era nato secondo la carne perseguitava quello nato secondo lo spirito» e aggiunge «così accade anche ora» (Gal. 4, 29). Abramo lo fece a malincuore, su richiesta di Sara e Dio diede ragione a Sara, così che il nato libero non fosse equiparato allo schiavo.
La Messa nuova è Agar. Essa non ha diritti. Essa dev’essere soppressa.
Quanto al ritiro delle scomuniche, a che serve ritirarle se si beatifica chi le ha comminate?

A fronte di un certo beneficio giuridico derivato da questi due atti: la liberalizzazione della Messa (che mai era stata abrogata) e il ritiro delle scomuniche (che mai sono state valide), il beneficio spirituale di ognuno dei due è stato compromesso dal contesto contraddittorio nel quale sono stati compiuti.
O ha ragione Giovanni Paolo II o ha ragione Mons. Lefebvre. Non si può esaltare Giovanni Paolo II e ritirare la scomunica a Mons. Lefebvre, sempre ammesso che sia stata ritirata. I due non possono aver ragione contemporaneamente: è puro modernismo. E lo stesso vale per la Messa: se sono permesse entrambe, il risultato è una contraddizione.
È un principio di dissoluzione. È un principio corruttore della fede cattolica.


-    Ma, diranno gli accordisti, Roma non può porre fine a questa crisi in un colpo solo. Le faccende umane non si risolvono tutte in una volta. Per portare ordine nel caos attuale sarà necessario molto tempo.
-    Sì. Non c’è dubbio. Ma l’inizio di quest’ordine si vedrà solo quando il Papa manifesterà l’intenzione di instaurarlo.
Ma qui si impone una domanda: Benedetto XVI desidera porre ordine nella Chiesa?
-    Certamente, diranno diversi accordisti.
-    Non v’è nulla di meno certo di questo, rispondiamo noi.
Porre ordine nella Chiesa non significa imitare Napoleone, che ristrutturò la Rivoluzione e così facendo la perpetuò. Per seminare il disordine è necessario un po’ di ordine, diceva Corção. Benedetto XVI è un uomo d’ordine, ma l’ordine che desidera non è quello derivante dal Regno Sociale di Nostro Signore Gesù Cristo, per lui il problema del Concilio fu di “acquisire i migliori valori espressi da due secoli di cultura liberale” [Rapportosulla fede, Vittorio Messori a colloquio con Joseph Ratzinger, Edizioni Paoline, 1985, p. 34].
È questo che Benedetto XVI sta dimostrando di voler fare con la sua ermeneutica della continuità.


-    Ma, insistono gli altri, Benedetto XVI a poco a poco prenderà sempre più la difesa della Tradizione. Egli ha bisogno di noi, chiede il nostro aiuto per combattere il modernismo.
-    Anche Campos parlava così. Ma come può Benedetto XVI chiedere il nostro aiuto per combattere il modernismo se è un modernista lui stesso? Egli potrà combattere certi modernisti, ma il modernismo potrà combatterlo solo quando smetterà di essere modernista.
-    Ma in questo modo non si giungerà mai ad alcuna soluzione.
-    Non lo so. Quello che so è che Sant’Anselmo diceva che Dio non ama niente di più a questo mondo che la libertà della sua Chiesa. Porre la Tradizione sotto l’autorità di uomini che non professano integralmente la fede cattolica, significa fare esattamente il contrario di ciò che Dio ama di più.
-    Ma così stai identificando la Tradizione con la Chiesa.
-    Esattamente, dal momento che la Chiesa è essenzialmente tradizionale e non può cessare di esserlo
[Evidentemente la questione è complessa. Il titolo di un libro di Ploncard d'Assac la riassume così: «La Chiesa occupata». Una conferenza di Mons. Lefebvre sullo stato della Chiesa, tenuta il 15 giugno 1988 per rispondere alle argomentazioni accordiste di Dom Gérard - Abate di Le Barroux - getta una vivida luce su questa questione].


-    Ma allora cos’è Benedetto XVI, se non è tradizionalista?
-    È un Papa liberale che schiavizza la Chiesa.

Porsi sotto la sua autorità, senza che egli abbia rinnegato gli errori professati, significa mettere Sara sotto il giogo di Agar, Isacco sotto il giogo di Ismaele. Ora, noi siamo figli della «donna libera» e non della «schiava», il cui figlio è il Vaticano II, schiavo di due secoli di cultura liberale.
-    Qual è allora la soluzione?
-    La conversione del Papa.
-    Ma come la si ottiene?
-    Pregando e combattendo.
Dio non ci chiede la vittoria, ma il combattimento. Come diceva Santa Giovanna d’Arco: “i soldati combattano e Dio darà la vittoria”, per il Cuore Immacolato di Maria.
È qui tutta la nostra speranza.

Dom Tomás de Aquino, O.S.B.

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DIO DELL’UNIVERSO
Chi è ?

LA MESSA DI CAINO

 di Don Louis Demornex

            La nuova messa riprende il sacrificio di Caino e non quello di Abele. Infatti, si trova nell’offertorio della nuova messa: “Benedetto sei tu, Dio dell’universo:dalla tua bontà abbiamo ricevuto questo pane, frutto della terra e del lavoro dell’uomo; lo presentiamo a te perché diventi per noi cibo di vita eterna.”
Chi è questo Dio dell’universo?
Benedetto sei tu, Dio dell’universo” è una espressione della cabala giudaica. Non è detto: “Benedetto sei tu Dio, Creatore dell’universo” ma : “Benedetto sei tu, Dio dell’universo”, cioè Dio Immanente all’universo, anima della materia. Questo è tipicamente cabalistico. Un libro scritto da un massone luciferiano fornisce la risposta: “Che cosa è dunque il Signore dei Cieli, se non è il Dio dei pigri, degli oziosi e dei vagabondi che immaginano lo spirito e si satollano di materia, che vivono di idee e consumano la realtà? Non c’è spirito senza materia e sono identificati l’uno all’altro, se no, il Signore dei Cieli è il Dio del Nulla; mentre Satana è invece, il Dio dell’Universo! Il Dio dell’Universo, poiché comprende in un solo essere spirito e materia, l’una non potendo sussistere senza l’altro. Quello solo deve essere per noi il Dio che le governa tutt’e due, e quello è Satana”(Domenico Margiotta: le palladisme: Culte de Satan-Lucifer dans les triangles maçonniques, Grenoble 1895, p.44).
            Card. Montini, il 27 marzo 1960, a Torino: “L’uomo moderno non arriverà, un giorno, a mano a mano che i suoi studi scientifici progrediranno e scopriranno delle realtà nascoste dietro il viso muto della materia, a tendere l’orecchio alla voce meravigliosa dello spirito che palpita in essa  (eresia panteista, volgarizzata negli anni 1950 da Teilhard de Chardin)? Non sarà la religione del domani? Lo stesso Einstein intravide la spontaneità di una religione dell’universo. O non sarà forse la mia religione oggi ? Il lavoro non è di già ingaggiato nella traiettoria diretta che mette capo alla religione ?(D. C.  n° 133, 19 giugno 1960, p.764-765).
Montini lascia così intravedere che il panteismo evoluzionista era fin d’ora, la sua religione personale. Non è senza interesse notare che questa “religione dell’universo” ispirerà il messale montiniano: “Benedetto sei tu, Dio dell’universo”
 A questo misterioso Dio dell’universo, viene offerto il frutto dell’agricoltura, da mangiare.
Nella vera Messa, il sacerdote dice: “ Ricevete, Padre Santo, Dio onnipotente ed eterno, questa Vittima senza macchia” cioè, l’Agnello di Dio, il più bello del gregge, per essere offerto.
Per capire il significato profondo di questa differenza, riportiamoci alla Sacra Scrittura. “Dopo molto tempo, Caino offrì a Dio sacrificio dei frutti della terra;
 Abele poi offrì dei primogeniti del suo gregge, dei più grassi.
Dio guardò Abele e i suoi doni, ma non guardò Caino e i doni di lui. Caino si adirò grandemente e il volto suo s’abbatté” . “Disse Caino al fratello Abele: “Usciamo fuori”. E come furono pei campi, Caino insorse contro il fratello Abele e l’uccise”.(Gen. IV, 5-6, 8)
Come non confrontare quest’avvenimento storico con la “chiesa conciliare diventata la chiesa di Caino, con il suo rito (la “nuova messa”) che vuole uccidere la Chiesa di Abele, con il suo rito gradito a Dio (la Santa Messa di sempre, detta di san Pio V)? Come si vede, questa volontà dei nemici della Chiesa di distruggere il Santo Sacrificio, risale a molto tempo addietro. (L’Église éclipsée, Ed. Delacroix 1997, p.236, nota 1).

11 commenti:

  1. La Tradizione va reinterpretata nei singoli contesti storici. Una visione immobilista porta alla fossilizzazione ed alla fine della Chiesa.

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    1. E una volta traditori e spie venivano appesi.
      Riccardo

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    2. "La Tradizione va reinterpretata nei singoli contesti storici."

      Questo è puro modernismo, già condannato da San Pio X nella "Pascendi Dominici gregis". La parola di Dio è eterna, e valida per ogni singolo secolo e per tutti insieme indistintamente, perchè è divina ed immutabile. Non è soggetta al cambiamento dei tempi perchè non è Dio a doversi assoggettare all'uomo, ma il contrario.

      Questa visione non è pertanto "immobilista" ma semplicemente fedele alla volontà di Dio, che è immutabile nei secoli, e non porta ad alcuna fossilizzazione e tantomeno alla fine della Chiesa, ma al contrario la protegge nell'integrità della Fede e nella salute spirituale da tutti gli attacchi luciferi dei poteri di questo mondo.

      Fossilizzato e finito è il tuo cervello, che hai svenduto nelle mani di chi te lo ha interamente traviato.

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    3. Hai bisogno di andare in analisi, forse puoi ancora farcela. Pregherò per te.

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    4. Anonimo, se A.Rita ce bisogno di andare in analisi, anche S. Pio X e tutta chiesa pre-conciliare, hanno questo bisogno, perchè veramente hanno condanatto questa tese. Non ce nessuno bisogno di reinterpretare la Tradizione nei singoli contesti storici, e questo non fa parte del depositum fidei: non ce una interpretazione della Tradizione per il paganesimo, altra per il medievo e altra per la modernità. Questo è un assurdo!!!!!!!!!

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    5. Ruy de Saintclaire, il caminno della Chiesa è interpretare in funzione dell'essere, la nouvelle théologie e il suo magistero che interpreta l'essere in funzione della azione (la sua dottrina è storicista). Müller, é um membro della nouvelle théologie...

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  2. Quanto al ritiro delle scomuniche, a che serve ritirarle se si beatifica chi le ha comminate?
    O ha ragione Giovanni Paolo II o ha ragione Mons. Lefebvre

    ...ignorante della disciplina ecclesiastica o fuori dalla realtà?

    Monsignorenon fu "scomunicato" per un'eresia ma per un atto illecito sanzionato dai sacri canoni.
    Giovanni Paolo II o chi per lui "ebbe ragione" in quanto applicò il diritto.

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    1. Passante, me sembra che sia tu ignorante o fuori dalla realità. Quando Mons. Lefebvre è stato scomunicato, Giovanni Paolo II scrivve il Motu Proprio Ecclesia Dei, dove parla che la consacrazione fatta per Mons. Lefebvre e Mons. Antonio de Castro Mayer, può si basare in "una incompleta e contraditoria nozione di tradizione", che è stata oggeto di un commento di Giovanni Servodio "Esercizio di esegesi della Tradizione: da Giovanni Paolo II a Mons. Bernard Fellay"* dove se vede chiaramente che Mons. Lefebvre aveva ragione. La questione di fondo, è lo stato di necessità che è chiaro nel pontificato di Papa Giovanni Paolo II, dove ha fatto tantissimi atti eterodossi e ha anche promulgato il Motu Proprio Quattuor Abhinc Annos, che è indulto per la celebrazione della S. Messa di S. Pio V. Ora, per avere un indulto doveva avere una legge che proibì la celebrazione della Messa di S. Pio V, ma questa legge non esiste perchè la Messa di S. Pio V, non è stata mai abrogata. Così un indulto per la Messa di S. Pio V, è una ignoranza della disciplina ecclesiastica e um non sense, perchè è fuori della realtà la concezione di un indulto per qualcosa che non è stato mai proibita. È anche una cosa che viene solo rafforzare la tesi dello stato di necessità...


      *http://www.unavox.it/ArtDiversi/DIV256_Esegesi_della_Tradizione.html

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  3. "Giovanni Paolo II" non ebbe alcuna ragione: era un modernista e professava eresie: non è mai stato Papa, Vicario di Cristo, di fronte a Dio. "Un autentico Papa, vero Vicario di Cristo, non può dichiarare che si dedicherà all' applicazione del Concilio e delle sue riforme: sarebbe automaticamente in rottura con tutti i suoi Predecessori, in particolare con il Concilio di Trento" (Monsignor Marcel LEFEBVRE, lettera a diversi Cardinali, 06/10/1978)

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  4. Scusa anonimo mi potresti postare l'intera lettera del Monsignore mandata ai Cardinali?

    Grazie...

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  5. Anonimo, spiegami come Monsignor Lefebvre avrebbe scritto ai Cardinali il 6 Ottobre sul Papa Giovanni Paolo II quando è stato eletto il 16 Ottobre?

    Credo che quella lettera che tu citi sia una bufala, forse per infangare il Monsignore? Forse per mettere zizzania nel Bolg? Comunque sia cita per intiero la lettera o tra breve ti censuro immediatamente come abbiamo censurato il tuo omonimo scandalizzato per il super venerabile, col grenbiulino, distruttore della Chiesa "Paolo mesto"...

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