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mercoledì 9 gennaio 2013

"I potenti della terra che l’hanno causata, la devono smettere, la devono finire. Noi stavamo benissimo. Vivevamo in pace".


Centro studi Giuseppe Federici - Per una nuova insorgenza
Comunicato n. 4/13 del 9 gennaio 2013, San Giuliano
Siria: prelato di Aleppo denuncia le mistificazioni dell’Occidente
 
La testimonianza da Aleppo di mons. Giuseppe Nazzaro

“I potenti della terra che l’hanno causata, la devono smettere, la devono finire. Noi stavamo benissimo. Vivevamo in pace. Ci hanno portato una guerra che è diventata guerra fratricida”

Buio e freddo avvolgono Aleppo dove la notte la temperatura scende a sotto lo zero. Mancano elettricità e riscaldamento e a farne le spese sono soprattutto i bambini che si ammalano. Il rischio di morire per freddo e stenti è alto, soprattutto per chi vive nei campi profughi e per le strade perché a causa dell’embargo in Siria mancano anche le medicine. È una testimonianza drammatica quella che da Aleppo mons. Giuseppe Nazzaro Ofm, vicario apostolico di Aleppo dei Latini, racconta al Sir.

Ci parli come è la situazione ad Aleppo: sappiamo che non c’è elettricità, che le famiglie vivono al buio e al freddo. È così, eccellenza?
“Esattamente come sto adesso io. Siamo qui con il giaccone addosso e il cappello in testa per proteggerci dal freddo. La sera siamo completamente al buio ma anche durante il giorno non c’è elettricità. Ieri per esempio, non abbiamo avuto corrente dalle 3 e mezza di pomeriggio fino a questa mattina, quando è ritornata verso le 11 e mezza”.

E i bombardamenti…
“Noi sentiamo le bombe da dove partono ma non sappiamo dove arrivano. Il problema qui è che chiunque prenderà il potere domani, prima di preoccuparsi di mettere a posto il Paese e ricostruire sulle macerie, dovrà fare i conti con gli animi che vivono di odio e di disperazione. Se non passano due o tre generazioni, qui ora la situazione è disastrosa”.

Come è la situazione per le strade?
“Per la strada bisogna fare giri incredibili per andare da un posto all’altro della città a causa dei blocchi dappertutto e i controlli per la sicurezza. Questa è la situazione”.

Sappiamo che i bambini a causa del freddo si stanno ammalando. È così?
“È normale. Tra l’altro siamo anche senza medicine. L’embargo che hanno voluto le Nazioni Unite oltre a togliere i viveri hanno privato la popolazione delle medicine. È chiaro che in una situazione del genere se nei campi dei rifugiati muore un bambino per il freddo, è normale visto che non ci sono neanche le medicine per curarlo. Siamo tutti senza gasolio, senza riscaldamento, senza gas per cucinare, senza elettricità e senza pane, senza quindi i più elementari mezzi di sussistenza. Ma noi qui abbiamo ancora un tetto sopra la testa, che ci protegge. Chi vive invece sotto una tenda e peggio ancora per la strada, come fa a sopportare il freddo? Qui la notte la temperatura scende sotto lo zero. Mi chiedo se i signori che siedono al Palazzo di vetro, si pongono questo problema”.

Vuole lanciare un appello per la fine dell’embargo sulla Siria?
“Io lancio un allarme non soltanto per l’embargo ma per tutta la situazione che siamo obbligati a vivere oggi. I potenti della terra che l’hanno causata, la devono smettere, la devono finire. Noi stavamo benissimo. Vivevamo in pace. Ci hanno portato una guerra che è diventata guerra fratricida, che sta distruggendo un paese che era bellissimo, ricco di storia, ricco di civiltà. Ed ora è tutto distrutto. Sono fatti di una storia che si ripete in tutto il Medio Oriente. Guardiamo per esempio che cosa sta succedendo in Egitto”. 


 
Ieri l’Alto Commissariato dell’Onu per i diritti umani ha fornito dei dati agghiaccianti sul conflitto siriano: 60 mila morti dal 15 marzo 2011 ad oggi. Che impressione le fanno questi numeri?
“L’alto Commissariato dell’Onu ha mai detto quanti sono stati i morti durante il conflitto in Iraq. Ci hanno sempre dato soltanto i numeri dei marines morti ma non hanno mai detto le migliaia e migliaia di iracheni civili morti. Che vuol dire, che in una guerra i civili sono solo carne da macello? Che non meritano di essere contati. Quando una bomba parte, crea distruzione e morte”.

In Italia, purtroppo, la gente si è abituata a questi “numeri”. Lei che cosa ha da dire?
“Quello che mi sta a cuore è che in Europa si sappia bene che cosa sta succedendo qui e in tutto il Medio Oriente e per colpa di chi. Questa è soprattutto una guerra di commercio. Siamo nella nuova colonizzazione che si traduce: ‘io vi do le armi, voi vi autodistruggete e poi vengo io a ricostruire tutto’. Ma poi tutto questo è pagato questo con la nostra vita”.

Ha un auspicio per il 2013 che comincia?
“Io non ho mai perso la speranza perché sono convinto che ci vuole un pizzico di buona volontà. Prima o poi noi avremo la pace. Il giorno in cui arriverà la pace, sarà stata pagata a caro prezzo, al prezzo di tante vite umane che se ne sono andate via. E al prezzo di tanti animi distrutti e angosciati, pieni di odio e di vendetta l’uno contro l’altro”.

Fonte: http://www.agensir.it/pls/sir/v3_s2doc_a.a_autentication?target=3&tema=Anticipazioni&oggetto=252990&rifi=guest&rifp=guest
Segnalazione di: http://oraprosiria.blogspot.it/2013/01/che-in-europa-si-sappia-bene-che-cosa.html

http://federiciblog.altervista.org/

Siria: i crimini dei ribelli e le menzogne dei media

Madre Marie-Agnes denuncia: ribelli hanno decapitato un cristiano e dato i pezzi ai cani
Si era appena sposato e sua moglie stava per partorire, ma questo non ha salvato Andrei Arbashe, un giovane cristiano, all'inizio di questo mese, da un destino orribile ...per mano di ribelli che combattono il regime del presidente Bashar al-Assad . "Lo hanno decapitato, tagliato a pezzi e dato in pasto ai cani", ha detto Agnès-Mariam de la Croix, madre superiora del Monastero di San Giacomo il mutilato tra Damasco e Homs.
Dimenticate la narrativa consueta sulla primavera araba in merito a masse calpestate che affrontano le forze del male: il conflitto siriano sembra essere entrato in una fase più tenebrosa, in cui i ribelli stanno commettendo atrocità contro civili innocenti. Non è di buon auspicio per la pace. Le persone che hanno fatto a pezzi Arbashe non sembra avessero bisogno di molto più di questo motivo: suo fratello era stato sentito lamentarsi che i ribelli si comportano come banditi ... Conclude Madre Marie-Agnes : « Il sostegno dell’Occidente agli insorti islamisti è uno scandalo al mondo libero e democratico ».
http://www.thesundaytimes.co.uk/sto/news/world_news/Middle_East/article1184745.ece   

  
"Difendo il mio popolo e la verità sulla Siria": si alzano le voci fuori dal coro
La dissoluzione dello Stato Siriano, continua a ripetere la deputata cristiana Maria Saadeh, sarebbe un disastro per tutto il Medio Oriente e per le comunità religiose minoritarie che ci vivono.
Non ci sta Maria Saadeh a vedere la sua Siria dipinta come l’impero del male assoluto, non smette mai di impegnarsi di correre dove può per portare la sua parola di verità sulla situazione siriana.
Si precipita a Beirut per incontrare la delegazione di Assadakah, una porta aperta verso l’Europa, una porta che non si vuole far aprire. Con la sua auto percorre la strada, per lei pericolosa, che congiunge Damasco a Beirut. Mostra tutto il coraggio di una donna che ha fatto della difesa del proprio Paese il suo modus vivendi. Fallita la sua missione e quella di due parlamentari siriani a Roma per incontrare le istituzioni italiane, a causa del diniego dei visti da parte del Ministro Terzi, ora il tentativo è quello di passare per Bruxelles. Non è facile, l’omologazione e la mistificazioni politica e mediatica sulla Siria sono fortissime, la campagna di menzogne continua a diffondersi per bocca dei politici e nei palinsesti televisivi. Non accettano nessun confronto in Occidente, vogliono sentire una sola voce, quella dei potenti, quella degli Stati Uniti, di Israele, del Qatar e della Turchia. Pur smentita nei fatti, la macchina del fango sul regime di Bashar al Assad non si ferma. Ora le armi chimiche! Una bufala clamorosa, dimostrata dai fatti e dalle testimonianze dei giornalisti, quelli ancora liberi, che in Siria ci vanno e raccontano. Quelli che non si capacitano del fatto che la verità possa essere mistificata in modo cosi palese. Quelli i cui servizi vanno in terza serata, mentre nei TG trasmettono i twitt dei terroristi. Maria Saadeh non smette di raccontare: “A Damasco non ci sono problemi, gli attacchi sono stati respinti all’esterno della città, certo cominciano a sentirsi gli effetti della guerra ed anche delle sanzioni, il popolo soffre, ma all’Occidente questo non interessa”.
Come al solito pragmatica e concreta, lei non ha mai difeso aprioristicamente il regime di Assad, anzi ha sempre contestato il predominio assoluto del partito Baath, tuttavia: “Una cosa è costruire un sistema democratico, altra è abbattere lo Stato. Lo Stato va difeso come principio assoluto, bisogna lavorare dall’interno per costruire regole democratiche, partecipazione e libertà. Non possiamo sprecare questa occasione”. “Il partito Baath per anni ha pervaso il tessuto sociale Siriano, si è sostituito allo Stato, ha creduto di poter fare le veci delle istituzioni, ha coltivato dentro di sé fenomeni di corruzione pesante, questo è tutto vero, ma per cambiare dobbiamo accettare la logica del pluripartitismo, proporre riforme interne, superare la supremazia del partito unico. Non possiamo accettare che questo accada con un intervento esterno, io difenderò fino alla fine il mio Paese, ed allo stesso tempo combatterò per ottenere le riforme”. Maria Saadeh, deputata eletta al Parlamento, manifesta tutta la sua forza di donna impegnata, quando racconta della sua Siria. “La Siria deve mantenere la sua laicità, non può cadere in mano agli integralisti sponsorizzati dal Qatar e dall’Arabia Saudita, la forza della Siria è il pluralismo religioso e l’integrazione fra i suoi componenti. La strategia occidentale è tesa ad indebolire il nostro Paese, prima di tutto perché nonostante la vicinanza geografica a Israele, ci siamo sempre schierati a favore del popolo palestinese, poi perché non accettiamo che si precluda il dialogo aperto con l’Iran, ed ancora per il nostro impegno di contrasto nei confronti delle interferenze esterne in Medio Oriente, inoltre gli interessi dell’industria bellica sono sempre in agguato e non potete immaginare quante armi sono state messe in campo dalle lobby americane in questa guerra. Una Siria debole e divisa fa più comodo all’Occidente e a Israele. I paesi del Golfo coltivano l’idea di dividere il nostro Paese, per realizzare dei piccoli emirati, cosi riducendo la sua forza”. Ecco il perché di tanta tenacia nel delegittimare l’attuale governo siriano”.Non si ferma mai Maria Saadeh, racconterebbe per ore la sua verità, il suo modo di vedere, la sua soluzione alla crisi siriana. Perché si parla di bombe, di armi, di conflitti, ma non si leva mai la voce di chi sostiene che la crisi siriana si può risolvere con il dialogo. Fra persone che vogliono confrontarsi e che hanno a cuore l’integrità statale e laica della Siria, gli altri sono solo i signori della guerra. Non ascoltare la voce di Maria Saadeh, non consentirle di portare in Occidente la propria parola è un grave errore, è come voler chiudere la porta di fronte alla verità, per alcuni è come mettere la testa sotto la sabbia per non vedere. Lei non si arrende e noi neppure nel farci interpreti delle sue parole ogni volta che c’è uno spiraglio di libertà che lo consente.
http://www.assadakah.it/dettaglio-attivita203/Maria-Saadeh-Difendo-il-mio-popolo-e-la-verita-sulla-Siria

Notizie tratte da: http://oraprosiria.blogspot.it/2013/01/difendo-il-mio-popolo-e-la-verita-sulla.html
 

1 commento:

  1. "Ma come mai il papa non parla mai della situazione in Siria?"
    Risposta: perchè il tacere fa parte della politica vaticana in accordo con Usa e "fratelli maggiori" di Woityla e Ratzinger!
    Infatti i loro "fratelli maggiori" amano disfare ogni nazione che sia intorno e che dia ombra, per raggiungere meglio l'apoteosi del loro dominio mondiale.

    Come sarebbe possibile che il vescovo vestito di bianco, che sta a Roma, possa esprimere il dolore dei cristiani siriani vessati dai criminali foraggiati da Usa ed Israele col tacito consenso europeo??

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