Iam vos omnes
giovedì 18 ottobre 2012
La vera Chiesa Cattolica non è ecumenica ma missionaria...Gli eretici e scismatici ritornino all'ovile rigettando le loro perverse dottrine...
Fonte: San Pio X...
Pubblichiamo questa Lettera Apostolica
con la quale il Papa Pio IX, all'occasione della convocazione del
Concilio Vaticano I, invitava i "fratelli separati" a rientrare nella
Chiesa cattolica. In questo importante documento, molti spunti
interessanti mettono in rilievo le contraddizioni delle nuove dottrine
del Concilio Vaticano II e del post-concilio con il magistero perenne
della Chiesa.
Prima di tutto Pio IX
mostra quello che è sempre stato lo scopo di un Concilio Ecumenico, e
per cui gli è garantita l'assistenza divina, cioè la condanna degli
errori e la diffusione della fede. Notevole poi l'appello accorato a
tutti coloro che si trovano in comunità religiose fuori della Chiesa,
per spingerli alla conversione e a rientrare nell'ovile di Cristo, al di
fuori del quale nessuno può essere sicuro della propria salvezza. Il
Papa afferma chiaramente che in nessuna di quelle società religiose si
può identificare la Chiesa di Gesù Cristo che è soltanto la Chiesa
cattolica, condannando così "ante litteram" l'affermazione della
costituzione Lumen Gentium dell'ultimo concilio (n° 8), secondo cui la
Chiesa di Cristo sussiste nella Chiesa cattolica. Il Pontefice
sottolinea poi come il diffondersi delle sette produca gravi danni anche
per la società civile. Se ne deduce quindi che esse non hanno nessun
diritto a non essere impedite di diffondersi pubblicamente. (Come invece
sostiene Dignitatis Humanae n° 2). Il Papa termina la lettera mostrando
come il motivo di questo appello sia dettato dal suo preciso dovere
fare tutto il possibile per la salvezza delle anime e per il bene della
società cristiana.
Pio IX
Iam vos omnes
Iam vos omnes
Tutti
voi sarete senz’altro a conoscenza che Noi, innalzati, pur senza alcun
merito, a questa Cattedra di Pietro e posti quindi a capo del supremo
governo e della cura dell’intera Chiesa Cattolica dallo stesso Signore
Nostro Gesù Cristo, abbiamo ritenuto opportuno convocare presso di Noi i
Venerabili Fratelli Vescovi di tutto il mondo e di riunirli, nel
prossimo anno, in Concilio Ecumenico, per approntare, con gli stessi
Venerabili Fratelli chiamati a condividere la Nostra sollecitudine
pastorale, quei provvedimenti che risulteranno più idonei e più incisivi
sia a dissipare le tenebre di tanti pestiferi errori che ovunque, con
sommo danno delle anime, ogni giorno più si affermano e trionfano, sia a
dare sempre più consistenza e a diffondere nei popoli cristiani,
affidati alla Nostra vigilanza, il regno della vera fede, della
giustizia e dell’autentica pace di Dio.
Riponendo
piena fiducia nello strettissimo e amabilissimo patto di unione che in
modo mirabile lega a Noi e a questa Sede gli stessi Venerabili Fratelli,
come testimoniano le inequivocabili prove di fedeltà, di amore e di
ossequio verso di Noi e verso questa Nostra Sede, che mai tralasciarono
di offrire nel corso di tutto il Nostro Supremo Pontificato, nutriamo la
speranza che, come avvenne nei secoli scorsi per gli altri Concili
Generali, così, nel presente secolo, il Concilio Ecumenico da Noi
convocato possa produrre, con il favore della grazia divina, frutti
copiosi e lietissimi per la maggior gloria di Dio e per la salvezza
eterna degli uomini.
Sostenuti dunque
da questa speranza, sollecitati e spinti dalla carità di Nostro Signore
Gesù Cristo, che offrì la sua vita per la salvezza di tutto il genere
umano, non possiamo lasciarci sfuggire l’occasione del futuro Concilio
senza rivolgere le Nostre paterne e Apostoliche parole anche a tutti
coloro che, quantunque riconoscano lo stesso Gesù Cristo come Redentore e
si vantino del nome di cristiani, non professano tuttavia la vera fede
di Cristo e non seguono la comunione della Chiesa cattolica. Così
facendo, Ci proponiamo con ogni zelo e carità di ammonirli, di esortarli
e di pregarli perché considerino seriamente e riflettano se la via da
essi seguita sia quella indicata dallo stesso Cristo Signore: quella che
conduce alla vita eterna.
Nessuno
potrà sicuramente mettere in dubbio e negare che lo stesso Gesù Cristo,
al fine di applicare a tutte le umane generazioni i frutti della sua
redenzione, abbia edificato qui in terra, sopra Pietro, l’unica Chiesa,
che è una, santa, cattolica e apostolica e che a lei abbia conferito il
potere necessario per conservare integro ed inviolato il deposito della
fede; per tramandare la stessa fede a tutti i popoli, a tutte le genti e
a tutte le nazioni; per tradurre ad unità nel suo mistico corpo,
tramite il battesimo, tutti gli uomini con il proposito di conservare in
essi, e di perfezionare, quella nuova vita di grazia senza la quale
nessuno può meritare e conseguire la vita eterna; perché la stessa
Chiesa, che costituisce il suo mistico corpo, potesse persistere e
prosperare nella sua propria natura stabile ed indefettibile fino alla
fine dei secoli, e offrire a tutti i suoi figli gli strumenti della
salvezza.
Chiunque poi fissi la
propria attenzione e rifletta sulla situazione in cui versano le varie
società religiose, in discordia fra loro e separate dalla Chiesa
cattolica, la quale, senza interruzione, dal tempo di Cristo Signore e
dei suoi Apostoli, per mezzo dei legittimi suoi sacri Pastori ha sempre
esercitato, ed esercita tuttora, il divino potere a lei conferito dallo
stesso Signore, dovrà facilmente convincersi che in nessuna di quelle
società, e neppure nel loro insieme, possa essere ravvisata in alcun
modo quell’unica e cattolica Chiesa che Cristo Signore edificò, costituì
e volle che esistesse. Né si potrà mai dire che siano membra e parte di
quella Chiesa fino a quando resteranno visibilmente separate dall’unità
cattolica. Ne consegue che tali società, mancando di quella viva
autorità, stabilita da Dio, che ammaestra gli uomini nelle cose della
fede e nella disciplina dei costumi, li indirizza e li governa in tutto
ciò che concerne la salvezza eterna, mutano continuamente nelle loro
dottrine senza che la mobilità e l’instabilità trovino una fine. Ognuno
può quindi facilmente comprendere e rendersi pienamente conto che ciò è
assolutamente in contrasto con la Chiesa istituita da Cristo Signore,
nella quale la verità deve restare sempre stabile e mai soggetta a
qualsiasi mutamento, come un deposito a lei affidato da custodire
perfettamente integro: a questo scopo, ha ricevuto la promessa della
presenza e dell’aiuto dello Spirito Santo in perpetuo. Nessuno poi
ignora che da questi dissidi nelle dottrine e nelle opinioni derivano
divisioni sociali, traggono origine innumerevoli comunioni e sette che
sempre più si diffondono con gravi danni per la società cristiana e
civile.
Pertanto, chi riconosce la
religione come fondamento della società umana, dovrà prendere atto e
confessare quale grande violenza abbiano esercitato sulla società civile
la discrepanza dei principi e la divisione delle società religiose in
lotta fra loro, e con quanta forza il rifiuto dell’autorità voluta da
Dio per governare le convinzioni dell’intelletto umano e per indirizzare
le azioni degli uomini, tanto nella vita privata che in quella sociale,
abbia suscitato, promosso ed alimentato i lacrimevoli sconvolgimenti
delle cose e dei tempi che agitano e affliggono in modo compassionevole
quasi tutti i popoli.
È per questo motivo che quanti non condividono "la comunione e la verità della Chiesa Cattolica"
debbono approfittare dell’occasione del Concilio, per mezzo del quale
la Chiesa Cattolica, che accoglieva nel suo seno i loro Antenati,
propone un’ulteriore dimostrazione di profonda unità e di incrollabile
forza vitale; prestando orecchio alle esigenze del loro cuore, essi
debbono impegnarsi per uscire da uno stato che non garantisce loro la
sicurezza della salvezza. Non smettano di innalzare al Signore
misericordioso fervidissime preghiere perché abbatta il muro della
divisione, dissipi la caligine degli errori e li riconduca in seno alla
santa Madre Chiesa, dove i loro Antenati trovarono salutari pascoli di
vita; dove, in modo esclusivo, si conserva e si trasmette integra la
dottrina di Gesù Cristo e si dispensano i misteri della grazia celeste.
È
dunque in forza del doveroso Nostro supremo ministero Apostolico, a Noi
affidato dallo stesso Cristo Signore, che, dovendo espletare con sommo
impegno tutte le mansioni del buon pastore e seguire ed abbracciare con
paterno amore tutti gli uomini del mondo, inviamo questa Nostra Lettera a
tutti i cristiani da Noi separati, con la quale li esortiamo caldamente
e li scongiuriamo con insistenza ad affrettarsi a ritornare nell’unico
ovile di Cristo; desideriamo infatti dal più profondo del cuore la loro
salvezza in Cristo Gesù, e temiamo di doverne rendere conto un giorno a
Lui, Nostro Giudice, se, per quanto Ci è possibile, non avremo loro
additato e preparato la via per raggiungere l’eterna salvezza. In ogni
Nostra preghiera e supplica, con rendimento di grazie, giorno e notte
non tralasciamo mai di chiedere per loro, con umile insistenza,
all’eterno Pastore delle anime l’abbondanza dei beni e delle grazie
celesti. E poiché, se pure immeritevolmente, adempiamo sulla terra
all’ufficio di Suo vicario, con tutto il cuore attendiamo a braccia
aperte il ritorno dei figli erranti alla Chiesa cattolica, per
accoglierli con infinita amorevolezza nella casa del Padre celeste e per
poterli arricchire con i Suoi tesori inesauribili. Proprio da questo
desideratissimo ritorno alla verità e alla comunione con la Chiesa
cattolica dipende non solo la salvezza di ciascuno di loro, ma
soprattutto anche quella di tutta la società cristiana: il mondo intero
infatti non può godere della vera pace se non si fa un solo ovile e un
solo pastore.
Dato a Roma, presso San Pietro, il 13 settembre 1868, ventitreesimo anno del Nostro Pontificato.
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Ringrazio la redazione per l'interessante documento.
RispondiEliminaAvrei però da porre una domanda:
I nuovi movimenti come l'Ecclesia Dei, o quelli di Cristo Re fondati nel 1990 da Monsignor Gilles Wachda, che sarebbero preti tradizionalisti ....perchè celebrano il messale del 1962 in rito latino, i quali sarebbero migliori della Fsspx, secondo i soliti tromboni ....ebbene ammesso e non concesso dal loro sito traggo la seguente presentazione:
La missione dell’Istituto di Cristo Re Sommo Sacerdote è portare il regno di Cristo in tutte le sfere della vita umana attingendo al tesoro millenario della Chiesa Cattolica Romana, in particolare alla tradizione liturgica, alla ininterrotta linea di pensiero spirituale e pratica dei suoi santi, e al suo patrimonio culturale in musica, arte e architettura.
L’Istituto ottiene ciò primariamente con la solida e completa formazione dei suoi preti, radicati nella tradizione Cattolica, effettuata al seminario internazionale nella Archidiocesi di Firenze.
I nostri preti, consci del loro bisogno di santificazione, lottano per essere strumenti della grazia di Dio con il loro lavoro apostolico effettuato nelle chiese assegnate all’Istituto, nelle scuole, nelle missioni in Africa; col sollecitare ritiri, insegnare la catechesi e fornire guida spirituale. L’Istituto di Cristo Re “opera sotto il patronato dell’Immacolata Concezione, alla quale è consacrato”.
Bene dopo l'ottima presentazione che non fa una grinza, mi chiedo ma nella loro solida e completa formazione radicata nella tradizione Cattolica è compreso ecumenismo libertà religiosa e colleggialità?
nella loro solida e completa formazione radicata nella tradizione Cattolica sono comprese anche le denunce e le condanne agli orrori ed errori scaturiti dal concilio vat2, nonchè le denunce a squarciagola come si deve fare verso gli abusi alla liturgia e a certa catechesi protestante?
Se si personalmente la loro voce non l'ho mai sentita chissà perchè...nati nel 1990, più bravi più buoni più intelligenti...ma soprattutto uniti alla chiesa postconciliare...
bene mi complimento....così certuni come il bravo Mons. Gilles Wachda, ha saputo cavalcare l'onda tracciata dall'unico che ha avuto il coraggio di dire no ada alta voce come Mons. Lefebvre e poi prendersi anche meriti....mi chiedo ma dov'era questo quando qualcuno, si lamentava dei disastri del cv2? ...la sua voce non l'ho mai sentita.
La si smetta di prendersi meriti che non si hanno. Se la Tradizione è ancora viva e ha saputo alzar la testa, questo lo si deve solo a Mons. Lefebvre. La storia è storia tutto il resto sono chiacchiere. Se non ci fosse stato il "caso" FSSPX ora saremmo tutti omologalmente acculturati postconciliarmente.
Esiste una contraddizione di fondo che scaturisce da un certo "tradizionalismo".
EliminaI solo gruppi accettati dalla chiesa postconciliare, sono quelli che debbono tacere sugli errori del concilio vaticanoII, debbono mettere il silenziatore su indegni prelati modernisti, debbono essere muti cechi e sordi, altrimenti sono fuori.
Mi chiedo a quale Tradizone Cattolica appartengano, simili realtà, se poi come riferimento usano ciò che è scaturito dal vaticanoII, il quale sappiamo tutti NON FA MAI CENNO al Magistero precedente che E' la VERA Tradizione.
Insomma questi istituti, sono la nuova "tradizione" voluta e compiaciuta dai modernisti. Con tutto il rispetto, sono essi un bell'inciucio political correct.
Non so se prenderli sul serio. Mi piacerebbe ma proprio non ci riesco.
Poi ci sono degli ingenui che penasano che la loro ortodossia vada al di la dei documenti postconciliari e che forse tacciono perchè il "silenzio" è d'oro. Anche i protestanti hanno usato molto del "silenzio d'oro" per tenere nell'ignoranza tutti i loro seguaci. Orsù un po' di intelletto, come si fa a definisrsi Tradizionalisti ed ortodossi, quando si accettano ecumenismo e libertà religiosa?
Si abbia la decenza di dire siamo degli istituti tradizionalisti, con abiti tradizionalisti, con cerimonie che hanno del tradizionalismo e punto.
Fino a prova contraria è proprio la Tradizione che comanda di non transigere e di condannare l'errore, fosse anche commesso dal papa. L'unica cosa che non si può pensare è di destituire un papa, ma a non ubbidire ad un suo ordine che va cotro la fede come l'ecumenismo massonico e la libertà religiosa si, E' nostro dovere.
Chi non denuncia l'errore pubblicamente è complice dello stesso da li non si scappa.
GGM
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
EliminaI commenti demenziali non sono ammessi.
EliminaCondivido, Annarita che non accetta commenti demenziali e gli interventi di Delfino e GGM.
EliminaLa Tradizione è sopravvissuta nonostante Lefebvre. Che piaccia o meno, ha rischiato di portare la Tradizione fuori dalla Chiesa.
Eliminama tu c'eri ai lavori del concidiabolo? che ne sai tu eh? Che ne sai tu di tradizione eh? o sei nato l'altro giorno...no perchè, per scrivere le ca...te che scrivi, tu o menti oppure sei di una ignoranza crassa che non merita nemmeno di essere preso in considerazione.
EliminaOpto per la prima, sei uno dei tanti mentitori e predicatori del nulla, certamente appartenente a uno dei tanti movimenti ereticali tipo neocat, focolar, rinnovamento.... cura la tua ignoranza in materia di fede altrimenti taci.
@ calogero
Eliminasolo una cosa, la follia regna nella tua persona. Scrivere ciò che hai scritto equivale a dire che il fuoco si può spegnere con la benzina e non con l'acqua.
E' in atto da parte dei nemici della Chiesa una corsa verso, "nuove biografie" su Mons. Lefebvre, OVVIAMENTE FALSAMENTE STORICHE, che saranno ricche di documenti falsi e ricostruzioni dei fatti altrettanto falsi.
Figuriamoci...sono al lavoro da quando sono cominciati i "colloqui" e secon le nuove edizioni della Bibbisa hanno potuto cambiare alcune parole del Vangelo, volete che non facciano altrettanto con mons. Lefebvre e la verità di come si sono svolti i fatti?
L'UNICO CHE HA DIFESO LA TRADIZIONE E CHE L'HA CONSERVATA TALE, A DISPETTO DELLE PERSECUZIONI E' MONS. LEFEBVRE.
La Fraternità, SPX (a differenza di altri gruppi sacerdotali tradizionalisti NATI DOPO) , NON ACCETTA L'ERRORE CHE CONDUCE ALL'ERESIA E ALL'APOSTASIA, come la libertà religiosa nel senso non di libertà di professare un culto, ma di non credere che in qualsiasi religione ci si possa salvare l'anima.
A causa di questa libertà religiosa e di ecumenismo, in Italia e in altre parte dell'Europa si sono costruite centinaia di moschee.
Chi si professa cattolico e vi aderisce va contro, ciò che ha ordinato Gesù Cristo in persona, con ciò ne deriva che NON si ascolta Gesù Cristo e non lo si considera VEro Dio.
Domanda come fanno quindi e con che coraggio parlano di Tradizione o si presentano come tradizionalisti o gruppi tradizionalisti, con la patente di ottimo tradizionalista, coloro che per rimanere in seno alla chiesa postconciliare, aderisce a queste bestialità e le ha sottoscritte.
Tradizionalisti per rito o per il vero senso della parola cioè difensori del Deposito della Fede, che vieta quanto sopra?
La mia risposta è semplice, tradizionalisti per rito e niente più e poi questi sono anche nemici alla FSPX...mah! con che coraggio possono definirsi tradizionalisti.
Domanda come fanno quindi e con che coraggio parlano di Tradizione o si presentano come tradizionalisti o gruppi tradizionalisti, con la patente di ottimo tradizionalista, coloro che per rimanere in seno alla chiesa postconciliare, aderisce a queste bestialità e le ha sottoscritte.
Elimina---------------------------
lei ha descritto, ciò che penso da un bel po', ma ora sempre più evidente.
Queste realtà che si autodefiniscono tradizionaliste, di cui possiamo fare tranquillamente nomi e cognomi FSP (Fraternità S.Pietro), IBP (istituto Buon Pastore), ICRSS ( Istituto Cristo Re Sommo Sacerdote) e Ecclesia Dei, in realtà oltre a celebrare la Messa VO, per il resto hanno aderito ai documenti fallaci e antiTradizione e Deposito, contenuti nel CVII.
E mi pongo la stessa domanda, come e in che modo possono dirsi tradizionalisti e in che modo, pensano di difendere il Deposito Dottrinale se hanno accettato l'ecumenismo, la libertà religiosa e la colleggialità?
Se aggiungiamo che poi, questi gruppi o movimenti, sono nemici della Fraternità S.Pio X, che al contrario, non ha ceduto all'errore, consapevoli della nuova e violenta persecuzione che andranno incontro....che dire....se non che sono già nati in seno ad una gravissima menzogna e per cui non vi potrà essere l'approvazione e la benedizione di Dio?
Domande queste che trovano risposte ovvie in chi non è inficiato ne inquinato da modernismo e da una visione personale e di facciata, come quei tanti troppi tromboni ricolmi di saccenza e di tanta ignoranza, dimostrata nei "commenti" apparentemente sani e perbene. Sono questi, molto peggio dei modernisti acclamati almeno si sa come la pensano e dove vogliono arrivare. Questi insignificanti personaggi invece creano confusione ai poveri ignari che li leggono e che ancora non hanno le idee chiare di che cosa sia veramente successo e cosa accadrà.
Persone che fanno disinformazione e per questo dovranno rndere conto a Dio, per la mancata opera di miseriordia che devono fare, considerando che Dio ha dato looro la possibilità di compierla.
E aggiungo anche che se siamo arrivati a questo punto, la colpa maggiore la imputo proprio a questi pseudo difensori della tradizione, che tra una arrampicata e l'altra da uno specchio all'altro, non hanno mai difeso la verità con coraggio e determinazione.
EliminaBurocratizzati e nauseabondi, indultisti e conservatori postconciliari.
Non hanno il coraggio di dire le cose come stanno, lanciano il sasso e poi ritirano la mano, mostrando così superbia e arroganza.
Non so che cosa si aspettano da Dio, forse il plauso, ma quello non verrà mai. Dio ha in abominio i tiepidi e la lingua doppia biforcuta, tipica dei falsi cattolici e dei falsi profeti.
Ho letto alcune volte commenti a favore di Escrivà, fondatore dell'Opus Dei: questo gruppo(o movimento?) è tradizionalista? Ha accettato il Concilio Vat II?
RispondiEliminaDa quello che ne so si, ha accettato il concilio, quindi con le contraddizioni del caso.
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