Commenti settimanali di
di S. Ecc. Mons. Richard Williamson
Vescovo della Fraternità
Sacerdotale San Pio X
20 ottobre 2012
LETTURA DOMESTICA
Quando, un po’ di tempo fa, questi “Commenti” hanno consigliato ai
lettori di fortificare le proprie case nel caso in cui i bastioni
pubblici della fede, a causa della malvagità dei tempi, dimostrassero di
essere un monumento del passato, alcuni lettori hanno scritto per
sapere come si possano fortificare le case. In realtà, in precedenti
numeri dei “Commenti” sono stati suggeriti vari mezzi spirituali e
materiali per difendere la casa e la famiglia, in particolare,
naturalmente, il Santo Rosario, ma non è stata indicata una
fortificazione che io proverei ad usare in alternativa della
televisione, se avessi una famiglia da difendere: la lettura serale a
voce alta ai bambini di capitoli selezionati del Poema dell’Uomo-Dio di Maria Valtorta. E una volta arrivati alla fine dell’ultimo volume,
ripartire dall’inizio, e così via fino a quando tutti i bambini non
lascerebbero la casa!
Eppure, il Poema ha molti ed eloquenti nemici. Esso si
compone di episodi della vita di Nostro Signore e della Madonna, dalla
sua immacolata concezione fino alla sua assunzione in cielo, derivati da
visioni ricevute verosimilmente dal Cielo, durante la seconda guerra
mondiale in Nord Italia, da Maria Valtorta, una donna in età matura, non
sposata, che giaceva a letto malata perché paralizzata in modo
irreversibile a causa di un infortunio alla schiena occorsole anni
prima. Le note incluse nell’edizione italiana (che compongono più di
quatro mila pagine raccolte in dieci volumi) mostrano
come lei avesse paura di essere ingannata dal Diavolo, e in effetti
molte persone non sono convinte che il Poema venga veramente da Dio. Vediamo tre importanti obiezioni.
Per prima cosa, il Poema fu messo nell’Indice dei libri
proibiti dalla Chiesa, nel 1950, prima che Roma diventasse
neo-modernista negli anni 60. Il motivo addotto per la condanna fu la
forma romanzata e la sentimentalizzazione degli eventi del Vangelo.
Secondariamente, il Poema è accusato di contenere errori dottrinali. Terza cosa, Mons. Lefebvre obiettava che il Poema
fornisse troppi dettagli fisici sulla vita quotidiana di Nostro
Signore, tale da renderlo troppo materiale e da abbassare troppo il
livello spirituale dei quattro Vangeli.
Ora, in primo luogo, i modernisti come avrebbero potuto prendere il
sopravvento a Roma negli anni 60, come hanno fatto, se non fossero stati
insediati a Roma già nel 1950? Il Poema, come i Vangeli (p. e. Gv. XI, 35, ecc), è pieno di sentimento, ma sempre in proporzione al suo oggetto. A mio avviso, il Poema,
secondo un sano giudizio, non è né sentimentale né romanzato.
Secondariamente, gli apparenti errori dottrinali non sembrano difficili
da spiegare, uno ad uno, come è stato fatto da un teologo competente
nelle note che si trovano nell’edizione italiana del Poema
stesso. Terzo, con tutto il dovuto rispetto per Mons. Lefebvre, io
ritengo che l’uomo moderno abbia bisogno di dettagli materiali per
tornare a credere alla realtà dei Vangeli. Non c’è troppa spiritualità
nel relegare Nostro Signore al piano nobile, per così dire, mentre si
lascia
che il cinema e la televisione despiritualizino il senso della realtà
dell’uomo moderno al piano terra? Invece siccome Nostro Signore fu vero Dio e vero uomo, così il Poema è ad ogni passo sia totalmente spirituale sia totalmente materiale.
Da una lettura domestica non elettronica del Poema, riesco a
immaginare molti benefici, oltre al reale rapporto vitale tra genitori
che leggono e figli che ascoltano. I bambini assorbono dall’ambiente in
cui si trovano, come le spugne nell’acqua. Dalla lettura dei capitoli
del Poema, selezionati in base all’età dei bambini, riesco a
immaginare che vi sarà un grande continuo apprendimento su Nostro
Signore e la Madonna. E le domande che farebbero! E le risposte che
dovrebbero dare i genitori! Credo che il Poema possa fortificare notevolmente una casa.
Kyrie eleison.
Tic-tac tic-tac tra qualche giorno Williamson fuori dalla Fraternità tic-tac tic-tac...
RispondiEliminaGiusto!! ma il tic tac eterno ...quello si molto più tic tac....forse suonerà per te e quelli come te.... e poi di te rideranno anche i demoni che son riusciti a rubarti l'anima, per sempre ....eh! si!! povero pollo ...proprio tic tac ....
EliminaFraternity? What Fraternity?
RispondiEliminaThat embattled on doctrinal discussions, or that other that does prefer hard-core practical "aggiornamiento" with modern Rome, where bishop Muhler holds fast the wheel of doctrine...?
So much for fidelity...
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RispondiEliminaFiguriamoci, Maria Valtorta... Tutto ciò che è devozionismo ed ignoranza trova eco in voi..
RispondiEliminaFiguriamoci lo dico io.
EliminaCon commenti di questo genere.... Parlando di "devozionismo" ti qualifichi per NON CATTOLICO, parlando di "ignoranza" (su argomenti che fra l'altro minimamente conosci)ti denunci per massone.
Annarita ho letto come è stata umiliata da quell'ignobile "blog" di chiesa e post concilio, finto tradizionalista come lo era Mil.
EliminaMi vergogno e le chiedo scusa per loro. Certe persone non meritano nemmeno di essere prese sul serio, sono dei nauseanti tradimodernisti, ora come previsto danno addosso a Mons. Williamson. Proprio come previsto dagli ottimi A.R. e altri, pronti a salir sul carro del vincitore a seconda di come tira il vento.Ci sono quelli/e che malgrado per anni abbiano negato di appartenere alla FSPX, ma si dicevano appartenenti alla FSP, che sembrano conoscere molto bene dinamiche interne alla FSPX. Ebbene o mentivano prima o mentono adesso che accusano di disobbedienza Mons. Williamson.
Val la pena considerare che il loro mal operare non sarà tollerato davanti a Dio, questo è poco ma sicuro.
Sono arroganti e pure tanto ignoranti in materia di Fede, sembra che il Deposito da difendere sia solo la Messa Tridentina, tutto il resto non lo hanno considerato, tipo l'azione della massoneria, oppure lo minimizzano quando per puro sbaglio ne dovessero accennare.
Povera Chiesa e povero Gesù Cristo.
a.rita si rende ridicola da sola, non serve Chiesa e Postconcilio. Così poi può atteggiarsi a martire.
Eliminaperchè se è lecito chiedere? Per quanto riguarda chiesa e post concilio i fatti e le persone che ci abitano si commentano da sole.
EliminaUn colpo al cerchio e uno alla botte, commenti scelti e filtrati proprio come le telefonate a radio maria, li a telefonare sono persone scelte in genere o medjugoriani sfegatati o neo catecumenali e se non la pensi o aduli a lor modo ti trattano a pesci in faccia.
Il fatto è che, di queste cose ne è pieno il mondo e dal canto mio, il giudizio negativo è immutabile, anche se dovessere correggere il tiro, perchè oramai non sono più credibili.
Anche a radio maria dicevano che non facevano passare alcune telefonate perchè ci sono tanti provocatori...ecco la via maestra, i provocatori..
Si può essere provocatori della verità e pure della menzogna, non vedo la difficoltà di distinguere le due cose, se uno è sicuro di essere dalla parte del giusto e rispondere poi al merito....così è troppo facile, perchè solo quando uno è costretto a rispondere si capisce come la pensa realmente, facile costruirsi le maschere. la verità ci rende liberi e mai condizionati.
Per mantenere il proprio equilibrio è bene che molti non si guardino dentro, ecco l'altra faccia dell'equilibrio tanto paventato da certa progenie tradimodernista, dell'ultim'ora.
Caro Unicuique suum,
Eliminanon ti dar pena per come mi descrivono in quel blog...e non scusarti per le colpe di altri...
Io non sono neanche andata a leggere...avevo da fare una considerazione e l'ho fatta....le loro reazioni scomposte di fronte alla verità, non mi riguardano, riguardano loro stessi e Dio che gliene renderà conto.
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RispondiEliminaDi Maria Valtorta mi sembra di aver letto solo qualche pagina in libreria, se ricordo bene (ma rimando a voi lettori per conferma) quelle di un dialogo tra N.S. e Giuda nel quale l'oggetto della discussione verteva, tra l'altro, sulle tentazioni carnali. Sempre se non ricordo male, N.S. diceva a Giuda che anche lui era un uomo e, come tale, cioè uomo tra uomini (e donne), conosceva bene le tentazioni della carne e poteva ben comprenderlo. Pensai allora che, forse, la cosa sarebbe magari potuta anche essere verosimile, ma non trovai l'indicazione - diciamo da un punto di vista strettamente didattico - particolarmente edificante. Perché, p. es., per rimanere sul semplice, i Sinottici parlano delle tentazioni subite da N.S. e avvenute a causa di Satana, associandole ad un evento del tutto straordinario, solo cioè durante i quaranta giorni passati nel deserto (nei quali N.S. non mangiò e, verosimilmente, raggiunse volutamente il limite della resistenza umana, tanto che Satana solo allora credette di poterlo insidiare), mentre tacciono completamente di una convivenza abituale, ordinaria, di N.S. con la tentazione al peccato (come la Valtorta sembrerebbe invece nel caso suggerire)?
RispondiEliminaCon ciò, quindi, non mi sembra del tutto fuori luogo quanto (apprendo solo ora) anche mons. Lefebvre negativamente ne disse, in merito cioè ad un certo "abbassamento del livello spirituale". Difatti, un passaggio narrativo di quel genere non avrebbe come effetto immediato proprio quello di tratteggiare una attitudine morale di tipo fin troppo "medio", magari pure eminente sotto certi punti di vista, ma poco compatibile con quella del Figlio di Dio che volontariamente scelse di morire cruentemente sul patibolo della croce? Una risolutezza quest'ultima ben più combattiva, che rivela un'intransigenza etica (sebbene di un'amorevolezza sconfinata) ben poco confacentesi con le "mezze misure" e men che meno disponibile ad una convivenza consuetudinaria col nemico.
Insomma, mi ritrovo personalmente confortato dal giudizio di mons. Lefebvre, molto simile a quello con il quale preferii lasciar perdere a suo tempo il volume, rimettendolo sugli scaffali della libreria. Visto mai però che Mons. si sbagliasse davvero...
Carissimo Johannes,
RispondiEliminati ringrazio molto per questa osservazione, fatta con estrema educazione e grande rispetto sia verso Maria Valtorta (come a persona con la Virtù cristiana della Prudenza conviene che sia) e sia verso Mos. Williamson e noi che ne appoggiamo la lettura, cosa di cui ti sono molto grata.
Ti ringrazio molto anche per la tua interpretazione del pensiero di Monsignore, e della prudenza che lo spinse paternamente alla perplessità verso questa lettura, perchè compreso in questa luce mi commuove la premura che Monsignore aveva per i suoi figlioli....
Rispondo con grande gioia a questo quesito che poni, ricordando di aver letto anch'io il colloquio fra Giuda ed il Signore, ed anche quella frase di Gesù che tu riporti qui:
intanto va premesso che il Signore, quando parlava con Giuda usava volutamente delle espressioni vaghe e generiche, perchè ben sapeva che Giuda era persona molto disordinatamente curiosa, ed evitava perciò di entrare in particolari per non alimentare quella sua tendenza. (Infatti in un altro passo in cui si legge che Giuda chiese chiaramente a Gesù se lui aveva tentazioni del senso, il Maestro tagliò corto rispondendo che non era determinante che lui lo sapesse).
In effetti Gesù, dicendo a Giuda che Lui "conosceva bene le tentazioni della carne e poteva ben comprenderlo", innanzitutto si riferiva a TUTTE le tentazioni della carne, ivi comprese quelle della gola, quelle della ricerca della comodità fisica e del benessere fisico, perchè nell'evento delle tentazioni del deserto, come tu ben dici, tutto il suo fisico venne messo a durissima prova: soffrì il caldo estenuante del giorno, aggravato dall'arsura della sete, soffrì il freddo dell'escursione termica della notte, che nel deserto è molto forte, aggravato negli ultimi giorni dalla debolezza estrema per non essersi nutrito, soffrì la mancanza del conforto di un letto per dormire, soffrì la solitudine e la lontananza della sua Santa Mamma, che era il suo conforto in terra, soffrì la fame fisica e quella morale degli affetti e nella solitudine e nella stanchezza estenuante, penetrò la tristezza....su cui fece leva Satana per presentarsi a Lui e cercare di persuaderLo a cedere...
(Ti racconto quello che molte volte ho letto come commento di Gesù a questo episodio delle tentazioni del deserto, che poi lui raccontò agli apostoli...) In quella situazione Satana lo tentò con il "pane" che rappresenta tutto quello che può essere bisogno fisico, morale ed affettivo per una persona umana, e in quell'occasione presentò a Lui anche "la bellezza della donna"...sappiamo quale fu la risposta di Gesù al demonio, il quale passò poi alla tentazione di mettere alla prova Dio e la storia, per finire con quella dell'avidità del potere e del denaro ottenibile con l'adorazione di lui, principe di questo mondo. (Non posso raccontarti tutto e l'infinita ricchezza di quell'insegnamento perchè non finirei più. Sappi però che se vuoi leggerlo trovi i link anche qui nel blog...)
(continua)
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RispondiEliminaMi interessa solo rimarcare che Gesù disse che quando rifiutò tutte le tentazioni (il vangelo dice "ogni sorta di tentazioni"), "IL SUO SPIRITO, TERRIBILMENTE RAFFORZATO DA QUELLA PENITENZA E DALLA VITTORIA TOTALE SUL DEMONIO, GIGANTEGGIAVA!" da questo si può capire come Lui vinse definitivamente la tentazione del senso in quell'episodio del deserto. Satana fuggì sconfitto con un urlo di rabbia spaventosa, e tutte le altre infinite volte che Gli presentò "quella" tentazione, lo fece come azione di disturbo, ogni volta più forte della volta precedente, a cui il Maestro reagiva di conseguenza, come quella volta che, riposando in casa di amici sulla terrazza di una casa, gli piombò all'improvviso sulla terrazza SALOME', la nipote del Re Erode Antipa, che le era stata mandata dai giudei come una trappola, per mettere alla prova il suo comportamento....
Gesù che leggeva nel suo cuore, balzò in un angolo della terrazza, intimandole di andarsene immediatamente, facendosi scudo con un tavolo che era lì, e vedendo che lei invece di andarsene continuava ad avanzare ammiccando e facendo moine, le ha rovesciato il tavolo davanti, urlandole di andarsene. Lei andò via. Questi erano gli attacchi che il demonio faceva a Gesù sulla sessualità, e questa era la sua reazione di fronte all'impurità, quando vedeva l'impenitenza assoluta, e pervicace. Quando invece vedeva sofferenza, pentimento e smarrimento nelle anime schiave della lussuria, allora Lui era il Salvatore, la Misericordia....
Detto questo, va anche aggiunto che Gesù, essendo Dio, aveva una conoscienza perfetta delle cose, per Scienza divina, quindi anche senza sperimentare materialmente una tentazione poteva, per la potenza del suo Intelletto, intuirla perfettamente e conoscerla come se l'avesse sperimentata. Infatti Dio è l'unico capace di conoscere tutta la profondità del male esistente, e rimanere perfettamente ed infinitamente puro.
Perciò nella sua affermazione di conoscere bene le tentazioni della carne e perciò di comprendere be3ne chi le subisce, non c'è nulla di non spirituale o sconveniente per la sua dignità di Figlio Santissimo di Dio, ma semmai solo una dolce premura e delicatezza per la debolezza umana,che da questa frase può essere confortata e sentirsi profondamente capita.
Spero di aver espresso bene quello che volevo dirti, se in qualcosa non sono riuscita ad essere chiara, dimmi pure, che ne riparliamo. Grazie per l'attenzione.. :-)