Come sembra ormai inevitabile per qualsiasi evento, anche la tragedia siriana viene letta secondo il “politicamente corretto” del momento, al servizio di interessi altri rispetto a quelli del popolo siriano e a favore dell’una o dell’altra fazione nella guerra civile in corso. Definizione questa accettata con fatica, perché significava ammettere che le pacifiche dimostrazioni iniziali in nome della libertà si erano trasformate in una vera e propria guerra interna, anche a causa degli interventi esterni. Tuttavia, le descrizioni continuano in gran parte con toni manichei, da una parte tutti i buoni e dall’altra tutti i cattivi, invocando l’intervento di eserciti stranieri per una missione, si dice pudicamente, di peace keeping. Ma qui non c’è alcuna pace da mantenere e la missione straniera sarebbe di peace enforcing, cioè di imposizione della pace, un vero e proprio atto di intervento armato nelle vicende interne, per quanto drammatiche, di un altro Paese. Sarebbe cioè una guerra vera e propria mascherata da intervento umanitario. Come è stato fatto, peraltro, in Libia. A questo punto, in Occidente molti dovrebbero porsi qualche domanda, a partire da cosa ha legittimato ieri una guerra per abbattere Gheddafi, e oggi la legittimerebbe contro Assad, mentre l’equivalente operazione contro Saddam Hussein viene considerata un grave crimine. Si pensa davvero che Gheddafi fosse un sanguinario dittatore e Saddam, invece, un leader democratico? Almeno Russia e Cina non ammantano i propri interessi con sacri principi e, nella nuova contrapposizione verso l’Occidente, continuano apertamente ad appoggiare i loro alleati nella Guerra Fredda. (..) È quasi la stessa frase di una suora italiana che vive in Siria e intervistata nel servizio di Gian Micalessin su Rete 4, nella trasmissione Terra! dell’8 ottobre: “Se i ribelli passassero, il nostro villaggio cristiano maronita sparirebbe. Nel giro di mezz’ora direbbero ai cristiani: ‘O con noi, o ve ne andate’”. Non credo che questa sia la nuova Siria per la quale tanti siriani, compresi i cristiani, stanno combattendo.
Il Sussidiario.net
Aleppo – I cristiani di Aleppo sono vittime di morte e distruzione per i combattimenti che, da mesi, stanno interessando la città. I quartieri cristiani, negli ultimi tempi, sono stati colpiti dalle forze dei ribelli che combattono contro l’esercito regolare e questo ha causato un esodo di civili. Lo dice in un accorato messaggio inviato all’Agenzia Fides un sacerdote greco cattolico di Aleppo, a cui Fides preferisce garantire l’anonimato per ragioni di sicurezza. Il messaggio, titolato “Vivere da cristiani nell’inferno di Aleppo”, spiega: “Da molto tempo i cristiani di Aleppo vivono in quartieri molto vicini tra loro: Sulaymaniyah, Aziziyah, Villas,Telefon Hawaii, Al Jabiriyah, Al Maydan, Al Surian, Al Tilal. Queste aree sono attualmente sotto il controllo dell’esercito regolare siriano, mentre aree vicine sono occupate dall’opposizione armata. Per questo i nostri quartieri sono quotidianamente oggetto di bombardamenti e dei tiri dei cecchini fra i ribelli. I bombardamenti sono a volte ciechi, senza uno scopo, e questo causa forti danni alle case, o vittime innocenti come i passanti”.
Il sacerdote elenca a Fides le ultime vittime nella comunità: “I nostri ultimi martiri sono Fadi Samir Haddad, Elias Abdel Nour, Nichan Vartanian, Vartan Karbedjian, Maria Fahmeh e il piccolo Joëlle Fahmeh, tutte vittime innocenti”. Passa poi in rassegna i danni alle strutture: “E’ stato colpito l’Arcivescovado greco cattolico a Tilal, con forti danni e il ferimento di p.Imad Daher. Colpi di mortaio hanno danneggiato la chiesa di San Michele Arcangelo e un importante monastero delle suore a Aziziyya; un edificio pastorale della comunità greco-cattolica, chiamato “La Speranza” è stato colpito, uccidendo tre persone e causando decine di feriti fra i civili”. Anche il convento dei padri francescani a Sulaymaniyah è stato colpito e in parte è inagibile. Intanto, prosegue il testo, “bombe continuano a cadere sul quartiere di Almidan, a maggioranza armena, lanciate da gruppi dell’opposizione armata che è posizionata a Bustan el-Bacha: hanno ucciso diverse persone, ne hanno ferite molte e hanno distrutto molte case”. Alcuni gruppi, nella frastagliata opposizione, dove si annidano anche gruppi jiahadisti, “sparano sulle case e sugli edifici cristiani, per costringere gli occupanti a fuggire per poi prenderne possesso” conclude il testo. (PA)
Fides.org
L’attentato stragista perpetrato domenica 21 ottobre nel quartiere di Bab-Touma, alla vigilia della missione di pace che porterà in Siria Cardinali e Vescovi delegati del Sinodo dei Vescovi, rinnova per i cristiani siriani angosce e domande a cui solo “i giorni che verranno potranno portare una risposta”. Ma intanto “molti hanno già preso la via dell’esodo. Altri si preparano all’eventualità di una partenza precipitosa”. E una Chiesa senza fedeli è destinata a diventare come “un testimone muto”. Così, in una nota fatta pervenire all’Agenzia Fides, l’Arcivescovo maronita di Damasco, Samir Nassar, racconta a caldo le prime reazioni registrate tra i cristiani della capitale siriana dopo che un’auto-bomba fatta esplodere nella zona cristiana della Città Vecchia ha lasciato sul terreno 13 vittime e decine di feriti. L’Arcivescovo Nassar descrive le scene di panico di cui è stato testimone, con i genitori che corrono angosciati “a cercare i loro piccoli nelle scuole del quartiere”, mentre le sirene delle ambulanze accentuano la sensazione insostenibile di vivere in un tempo apocalittico. “Alcuni fedeli – racconta – si sono messi in ginocchio per recitare il rosario implorando Nostra Signora della Pace, prima della Messa, che è iniziata con 20 minuti di ritardo… Io ho celebrato la Messa solenne di domenica alle ore 18, per 23 persone soltanto, pregando per le vittime della mattina …”. Il quartiere di Bab-Touma è un luogo-simbolo anche per il martirologio della cristianità siriana. Qui – ricorda l’Arcivescovo Nassar -, negli stessi vicoli che San Paolo ha dovuto percorrere al tempo della sua conversione e del battesimo ricevuto da Anania, “11 mila martiri nel 1860 hanno arrossato col loro sangue ogni centimetro quadrato”. Finora Bab-Touma era stato risparmiato dalle violenze che sconvolgono la Siria dal 15 marzo 2011. Adesso – si chiede Nassar – quale messaggio si è voluto dare con una strage programmata di domenica, proprio nella parte della Città Vecchia dove sono concentrate le chiese cristiane? “E’ la violenza gratuita che bussa alla porta per terrorizzare gli ultimi cristiani già prostrati?” (…)
Fides.org
22 ottobre 2012 – Passeggeri cristiani che si trovavano in un minibus che li portava dai tre villaggi Jdaydeh , Yacoubieh e Qnayeh ad Aleppo, sono stati rapiti quando il loro minibus si trovava a 35 km dalla sua destinazione. A bordo del veicolo pubblico vi erano donne, bambini e anziani, perchè gli uomini giovani e maturi non si muovono più, per paura di essere rapiti. L’autobus avrebbe dovuto giungere alle 11 ad Aleppo. Non vedendolo arrivare, una madre ha preso contatto telefonico con il suo giovane figlio, ed ha così saputo che è stato preso in ostaggio insieme con gli altri passeggeri.
Levilleurdeninive.com
Aleppo in rovina, a Homs tutte le chiese cristiane sono state sconsacrate: è questo il quadro desolante disegnato dal vescovo gesuita caldeo Antoine Audo al Parlamento inglese il 18 ottobre scorso. I vescovi di Aleppo hanno deciso di restare con i cristiani ancora presenti in città. “Non vogliamo lasciarli soli. Se mi allontano dalla città per troppo tempo, la gente si sente sola”. (…) Audo ha accettato di viaggiare per qualche giorno in Gran Bretagna per accrescere la consapevolezza della prova dei cristiani siriani e per chiedere aiuto. Ad Aleppo scuole, ospedali e gli altri servizi pubblici non funzionano. L’80 per cento delle persone non hanno lavoro. La povertà sta diventando un problema molto serio, a causa del rialzo dei prezzi. “E’ il caos. Non c’è sicurezza, tutto è sporco, non ci sono autobus né taxi”.“Nella città di Homs, che ospitava la seconda più numerosa comunità cristiana del Paese, quasi tutti i cristiani sono stati obbligati a fuggire dopo un’ondata di persecuzione. Tutte le chiese sono state sconsacrate”. I ribelli islamici hanno minacciato di morte la popolazione cristiana della città, obbligandola a lasciare le loro case.
La Stampa
Due fedeli cristiani sono stati rapiti e uccisi ieri a Damasco, mentre un’autobomba è esplosa ieri sera nei pressi della chiesa di Sant’Abramo, nel quartiere di Jaramana, nel Nord di Damasco. I due fedeli uccisi sono il fratello e il cugino del giovane sacerdote p. Salami, parroco greco-cattolico di Damasco. Come riferito a Fides, ieri i due stavano viaggiando da Qusair a Damasco. Un gruppo armato li ha fermati e sequestrati, poi ha chiesto un riscatto di circa 30mila dollari alla loro famiglia. Dopo due ore, i sequestratori hanno comunicato di averli uccisi. Nella tarda serata di ieri il terrore ha sconvolto i cristiani e i drusi residenti nel quartiere di Jaramana, già noto per aver subito circa un mese fa altri attentati dinamitardi. Fonti locali di Fides comunicano che una violenta esplosione è avvenuta nei pressi della chiesa greco-cattolica di Sant’Abramo, danneggiando gli edifici circostanti, ma non è tuttora chiaro se vi siano vittime e feriti. Interpellato dall’Agenzia Fides, il Patriarca greco cattolico Gregorio III Laham, in Vaticano per il Sinodo sulla nuova evangelizzazione, spiega: “I cristiani sono usati come oggetti in una sfida al governo. Non c’è persecuzione, non sono uccisi per la loro fede, ma sono vulnerabili e vengono strumentalizzati per raggiungere altri obiettivi”. Il Patriarca ricorda con preoccupazione che “anche il fratello del Rettore del nostro Seminario maggiore in Libano è stato rapito dal 15 luglio e non se ne hanno più notizie. Questi episodi creano grande angoscia fra i fedeli”.
Fides.org
Il cadavere del sacerdote greco (scismatico) padre Fadi Jamil Haddad, parroco della chiesa di Sant’Elia a Qatana, è stato ritrovato oggi nel quartiere di Jaramana (Nord di Damasco) non lontano dal luogo dove era stato rapito, il 19 ottobre, da un gruppo armato non identificato. La conferma a Fides un confratello di padre Haddad, chiedendo l’anonimato. “Il suo corpo era orrendamente torturato: gli è stato fatto lo scalpo e cavati gli occhi”, racconta a Fides fra le lacrime. (…) Secondo fonti di Fides, i sequestratori avevano chiesto alla famiglia del prete e alla sua chiesa un riscatto di 50 milioni di sterline siriane (oltre 550mila euro). E’ stato però impossibile trovare il denaro e soddisfare questa esosa richiesta. Una fonte di Fides stigmatizza “la terribile pratica, presente da mesi in questa guerra sporca, di sequestrare e poi uccidere civili innocenti”. Fra le diverse comunità cristiane presenti in Siria, quella greco-ortodossa (scismatica) è la più ampia (conta circa 500mila fedeli) ed è concentrata principalmente nella parte occidentale del paese e a Damasco.
Fides.org
Secondo fonti locali di Fides, l’esplosione ha ucciso due civili e alcuni militari. Alla Messa funebre, celebrata nella chiesa di Sant’Elia a Qatana dal “patriarca greco-ortodosso” Ignatius IV Hazim, erano presenti migliaia di fedeli cristiani commossi e desolati per la perdita del sacerdote. (…)
Fides.org
Dove eravate quando Saddam imprigionava e torturava gli sciiti? La strage di Sabhra organizzata dei cristiani maroniti? Cosa fate per i mussulmani straziati nel nord della Birmania? Qualche parola sui cristiani Herero che schiavizzano i boscimani animisti? Cosa c'entra la Massoneria con tutto ciò? E cosa proponete? Come pensate si dovrebbe intervenire? Vabeh, va, dite qualche rosario in più e ritiratevi a mugugnare contro tutto e tutti.
RispondiEliminaEgregio signore,
Eliminainnanzitutto noi non dobbiamo stare proprio da nessuna parte, né presso Saddam né presso alcun altro, perchè non siamo i salvatori dell'universo, ma semplicemente degli informatori che spingono le persone a riflettere su cose che normalmente vengono passate sotto silenzio.
Seconda cosa, quello di cui lei, egregio ANONIMO, accusa i cristiani di tutto il mondo, è tutto da dimostrare, e che la massoneria che ormai regge il mondo intero (figuriamoci le guerre e le stragi!)non c'entri nulla è altrettanto da dimostrare. Per sua norma e regola quando si accusano gli altri di atrocità del genere, come minimo si documenta quello che si afferma, e si forniscono fonti serie di informazione, che possano confermare quanto viene detto.
Se non è in grado di documentare quello che va dicendo contro i cristiani (cosa che la denuncia o come massone, o come mussulmano) farebbe meglio a tacere, altrimenti faccia pure la figura del pagliaccio.
Beh, detto da chi fornisce "innumerevoli" prove degli attentati a Don Villa o favoleggia del dominio mondiale della massoneria rende tutto una barzelletta. Credete a veggenti che sono poco più che deglii psicopatici e poi volete le prove ( ne sono pieni i testi di storia!) dei massacri di Sabhra e Shatila... Ah, già, saranno storici massoni... Ma ci godete proprio a rendervi ridicoli? Poi vi lamentate che non vi prendono sul serio.
EliminaEccone un'altro.....ma chi vi paga per scrivere le nefandezze che scrivete?
EliminaQuanto a storici massoni sono una realtà!!!
Quanto a ridicoli guardati allo specchio. Comunque il sangue degli innocenti che ora tu prendi per i fondelli sangue versato ora adesso e non 70 anni fa, un giorno questi martiri ti verranno a chiedere spiegazioni....e poi forse sfotterai di meno.
Come volevasi dimostrare...il pollo delle 8:44 è uno che vive il presente senza pensare al domani, il classico pollo da allevamento.
Eliminaclap, clap, e ancora clap. Ti sei mai chiesto che la tua vita, il tuo presente è in mano a Dio Padre e Figlio e Spirito Santo che ti piaccia o non ti piaccia? E se lo vogliono possono fartelo terminare il tuo presente, proprio ora adesso? e ti sei mai chiesto in che luogo ti spediranno dove non ci sarà ne passato ne presente ne futuro, perchè chianmasi ETERNITA'? ce ne sono tre Paradiso, Purgatorio e Inferno.
Pollo continua ad ingoiare il tuo becchime e non darti pena, di quanti invece vivono il presente con lo sguardo fisso all'eternità.
Vedi anche il verranno, il diranno l'arriveranno è l'attesa futura che arriverà e non sarà inutile e nemmeno tanto lunghissima. Mai sfidare Dio, egregio pollo da allevamento.