Questa fotografia riproduce una cerimonia di enorme importanza simbolica: Paolo VI depone, definitivamente, la tiara sull’altare. È il grande obiettivo della Rivoluzione francese, attuato per mano di colui che sedeva sulla cattedra di Pietro; un risultato più importante della decapitazione di Luigi XVI, e anche della “breccia di Porta Pia”. Richiamiamo le parole del Pontefice della Massoneria Universale, Albert Pike: (Gli ispiratori, i filosofi e i capi storici della Rivoluzione francese avevano giurato di rovesciare la Corona e la Tiara sulla tomba di Jacques de Molay... Quando Luigi XVI fu giustiziato, la metà del lavoro era fatta; e quindi da allora l’Armata del Tempio doveva indirizzare tutti i suoi sforzi contro il Papato) (Albert Pike, Morals and Dogma, vol. VI, p. 156).
Undici mesi più tardi, Paolo VI completo' il suo atto di abdicazione rimettendo al Segretario Generale dell'ONU, M. U Thant, un birmano di alto grado massonico, i due altri simboli del suo Papato: l'ANELLO e la CROCE PETTORALE. In cambio, il 4 Ottobre 1965 ricevera' il simbolo di "Grande Sacerdote Ebreo" del Sanhèdrin (- Sinedrio):
l'EPHOD, OSSIA IL PETTORALE CHE CAIFA PORTAVA AL MOMENTO DELLA CONDANNA DI NOSTRO SIGNORE.
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Abbiamo visto tutti, dalle riprese TV dell’Angelus di oggi domenica 10 ottobre 2010 , come lo “stratum” di velluto della finestra papale del Palazzo Apostolico reca , da oggi, il nuovo artistico stemma del Papa ( la cui immagine è riprodotta) donato da un fedele in occasione del 5° anniversario dell’elezione di Benedetto XVI . Qui di seguito pubblichiamo il Comunicato Stampa dell’azienda Ars Regia che lo ha realizzato:
COMUNICATO STAMPA
Il nuovo stemma papale di Benedetto XVI
Ferrara, 10 Ottobre 2010 – Nel corso della recita dell’Angelus di oggi, domenica 10 Ottobre, si è potuto ammirare per la prima volta il nuovo stemma papale del Santo Padre Benedetto XVI, ornato della tiara secondo l’antico uso.
Questo stemma, interamente ricamato a mano, è stato realizzato dall’atelier ferrarese di paramenti sacri Ars Regia e ripropone lo scudo con gli emblemi del Pontefice e il Pallio ornato di croci rosse. La parte esterna dello scudo è invece ispirata allo stemma di papa Barberini che si può vedere sui pilastri del Baldacchino berniniano nella Basilica Vaticana.
La differenza rispetto al modello precedente – che alcuni attribuiscono al Cardinal Montezemolo – è che questo stemma reca nuovamente il triregno – la triplice corona del Sommo Pontefice – anziché la mitria, ripristinando l’antico uso, cui non aveva rinunciato nemmeno Giovanni Paolo II. L’innovazione della mitria a tre fasce, che aveva creato qualche perplessità negli esperti d’araldica, si affianca alla foggia tradizionale.
Pietro Siffi, titolare di Ars Regia, commenta: «Altri stemmi con la tiara erano stati da noi realizzati per alcuni paramenti indossati da Benedetto XVI sin dall’Avvento del 2007. Anche il parato pontificale che fu usato per l’inaugurazione dell’Anno Paolino ha tutte le vesti liturgiche con lo stemma papale ornato di tiara».
A quanti attribuiscono a questo nuovo stemma una valenza ideologica, Pietro Siffi replica: «Gli stemmi degli Abati, dei Protonotari, dei Vescovi, degli Arcivescovi e dei Cardinali che si vedono sui portali delle Cattedrali e delle Curie di tutto il mondo recano il galèro, un antico copricapo con fiocchi che ora è caduto in disuso; ma nessuno ha mai tolto il galèro dallo stemma dei Prelati, così come nessuno ha tolto l’elmo o la corona dallo stemma dei nobili e dei sovrani. Anche il Papa non usa la tiara, ma essa rimane nel suo stemma».
http://www.rinascimentosacro.org/
"Anche il Papa non usa la tiara, ma essa rimane nel suo stemma».
RispondiEliminaUna giravolta di qua ed una giravolta di là...
Siete passatisti! Imparate da quel grande liturgista che è Mattias Augé. Eccovi il blog nel quale espone chiaramente perché bisogna difendere A TUTTI I COSTI la liturgia voluta dallo spirito del Concilio Vaticano II contro questi rigurgiti nostalgici che non hanno più ragione di essere: http://liturgia-opus-trinitatis.over-blog.it/
RispondiEliminaPAOLO VI NEL CONCISTORO DEL 24.05.1976:
RispondiElimina“[…] Si osa affermare che il Concilio Vaticano II non è vincolante; che la fede sarebbe in pericolo altresì a motivo delle riforme e degli orientamenti post-conciliari, che si ha il dovere di disobbedire per conservare certe tradizioni. Quali tradizioni? È questo gruppo, e non il Papa, non il Collegio Episcopale, non il Concilio Ecumenico, a stabilire quali, fra le innumerevoli tradizioni debbono essere considerate come norma di fede! Come vedete, venerati Fratelli nostri, tale atteggiamento si erge a giudice di quella volontà divina, che ha posto Pietro e i Suoi Successori legittimi a Capo della Chiesa per confermare i fratelli nella fede, e per pascere il gregge universale, che lo ha stabilito garante e custode del deposito della Fede.
E ciò è tanto più grave, in particolare, quando si introduce la divisione, proprio la dove congregavit nos in unum Christi amor, nella Liturgia e nel Sacrificio Eucaristico, rifiutando l’ossequio alle norme definite in campo liturgico. È nel nome della Tradizione che noi domandiamo a tutti i nostri figli, a tutte le comunità cattoliche, di celebrare, in dignità e fervore la Liturgia rinnovata. L’adozione del nuovo “ Ordo Missae ” non è lasciata certo all’arbitrio dei sacerdoti o dei fedeli: e l’Istruzione del 14 giugno 1971 ha previsto la celebrazione della Messa nell’antica forma, con l’autorizzazione dell’Ordinario, solo per sacerdoti anziani o infermi, che offrono il Divin Sacrificio sine populo. Il nuovo Ordo è stato promulgato perché si sostituisse all’antico, dopo matura deliberazione, in seguito alle istanze del Concilio Vaticano II. Non diversamente il nostro santo Predecessore Pio V aveva reso obbligatorio il Messale riformato sotto la sua autorità, in seguito al Concilio Tridentino [...]"
Caro PASQUALE,
RispondiEliminati ringrazio per aver postato l'abominevole discorso di Paolo VI per il Concistoro del 1976, che è un perfetto esempio di contro-magistero, nemico del depositum fidei lasciatoci da Nostro Signore e conservato nella Chiesa per diciotto secoli.
Questo papa,la cui cosiddetta elezione al soglio di Pietro è stata realizzata sappiamo tutti COME (altro che Spirito Santo!!!)e PER VOLONTA' DI CHI,già si trova nel posto assegnatogli dal Giudizio particolare di Dio, e non può più nuocere direttamente al mondo. Continua però a nuocere finchè esisterà gente come te ed i tuoi pari che, rigettando quasi due millenni di storia della Chiesa, usano le sue palesi menzogne e prepotenze per finire la sua opera di distruzione della fede, della liturgia e dell'ecclesiologia della Chiesa.
Ti ringrazio perchè con il testo di codesto falso servo di Dio, figlio di Giuda, faremo un nuovo articolo, per riflettere - dalle sue stesse parole - quanta mortifera superbia può albergare in chi decide di servire non Cristo, ma l'anticristo.
Per quanto riguarda gli altri interventi di Padre Augè, ben dieci che hai postato!- li tolgo tutti: non ti è permesso invadere un blog, gestito da altre persone, con gli sproloqui di un modernista come te. Se hai voglia di diffondere le inutili riflessioni di Augè, riapri il TUO BLOG ed infarcisci quello con certa roba.
Siete VOI che vi ponete contro la Chiesa e contro il Concilio Vaticano II, rifiutato il quale sono rifiutati TUTTI i precedenti!!!
RispondiEliminaLa Chiesa non si fossilizza e non tornerà mai indietro!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Viceversa, chi vi segue si fossilizza spiritualmente e fa parte oramai di una "petite église".
La Chiesa cattolica E' LA CHIESA CONCILIARE!
Non permettetevi mai più d'infangare la memoria di un così santo papa come fu Paolo VI!
Un liturgista