Per mettere le briglie al clero cattolico che il Vaticano non controlla più, Ratzinger ne ha pensata un’altra delle sue: ha nominato il genovese Mauro Piacenza a capo della congregazione del clero. Se pensa che questi possa mettere un rimedio ai problemi che affliggono il clero, il papa prenderà una cantonata e il segno gli resterà per tutta la vita. Mons. Mauro Piacenza è pericoloso sia dal punto di vista dottrinale che disciplinare. E’ un anticonciliare viscerale e senza tentennamenti. Figlio diretto e legittimo di Siri, ne è l’ incarnazione plastica: per lui dire concilio e dire diavolo è la stessa cosa. Certo, nel linguaggio curiale che ha imparato da subito e molto bene, egli parlerà sempre del concilio, lo citerà, lo elogerà, ma lo svuoterà
E’ andato via da Genova alla fine degli anni ’80, dopo la morte di Siri perché il successore, card. Canestri secondo lui era troppo di sinistra. Poveretto, da giovane, mentre prendeva avvio la riforma liturgica del Vaticano II, andava in giro con le forbici in mano a tagliare le casule per trasformale in pianete tridentine: senza la legge Basaglia sarebbe stato internato in un manicomio per pervertiti liturgici. E’ andato a Roma, dove i suoi servigi lenti, costanti e diluiti nel tempo hanno dato i frutti: è entrato nella bolgia del Vaticano ed è approdato al dicastero che sovrintende ai preti. Qui, mi dicono, che anche il suo capo card. Hoyos, uomo di destra e fascista, era disperato per i documenti che scriveva il Piacenza, ossessionato dalla teologia di Maria Mediatrice accanto se non superiore a Cristo Mediatore. A parte l’eresia di Maria Mediatrice, in qualunque salsa la giri, quest’uomo ha un concetto di prete ottocentesco, anzi tridentino se non presocratico.
Intanto a Genova, Marco Simeon, anni 35 (reparto Opus Dei), pupillo del neo cardinale Mauro Piacenza fin da quando ero giovane giovane, nato all’ombra di Scajola-all’Insaputa, entra nel consiglio di amministrazione della Carige, appoggiato dal Vaticano il cui Ior detiene azioni della banca, dal Mediobanca di Geronzi che lo considera una sua creatura. Costui organizzava a Genova i «Cardinal Dinner», cene a pagamento per farsi fotografare cenando accanto al cardinale Bagnasco: una cosa così squallida che nemmeno nel regno dei Borboni si facevano queste prostituzioni.
Ma è meraviglioso !!!! Se un Farinella scrive cose del genere, qualcosa di vero ci sarà pure...Ed io ne sono più che felice ! Alleluja ! Con questa nomina quindi,si ha un cardinale come si deve, che saprà dare i colpi giusti alle storture liturgiche.Povero Farinella quanto livore e dispiacere avrà!
RispondiEliminaAhahah... che patetico Farinella... e si definisce pure prete!!
RispondiEliminaAl rogo Farinella !
RispondiEliminaMa perchè Bagnasco non fa nulla?