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domenica 3 ottobre 2010

Ecco la fede sul Santissimo Sacramento dell'eretico Kiko Arguello...E la Santa Sede sta a guardare, colpevolmente, senza fermare queste pericolose eresie...

 Ecco la fede di Kiko Arguello sul Santissimo Sacramento:

 Afferma L'iniziatore eretico del Cammino: "Il pane e il vino non sono fatti per essere esposti, perché vanno a male. Il pane e il vino sono fatti per essere mangiati e bevuti. Io dico sempre ai sacramentini che hanno costruito un tabernacolo immenso: se Gesù Cristo avesse voluto l’Eucaristia per stare lì, si sarebbe fatto presente in una pietra che non va a male. Il pane è per il banchetto, per condurci alla Pasqua. La presenza reale è sempre un mezzo per condurci ad un fine, che è la Pasqua. Non è assoluto. Gesù Cristo è presente in funzione del mistero Pasquale." (Or pag. 329).

Tratto dalla: TERZA LETTERA AL SANTO PADRE SUL CAMMINO NEOCATECUMENALE.



Santo Padre, in questa recente lettera inviata ai Vescovi Lei stesso l’ha detto, insegnando ad essi: “La prima priorità per il Successore di Pietro è stata fissata dal Signore nel Cenacolo in modo inequivocabile: "Tu … conferma i tuoi fratelli" (Lc 22, 32). Pietro stesso ha formulato in modo nuovo questa priorità nella sua prima Lettera dicendo: "Siate sempre pronti a rispondere a chiunque vi domandi ragione della speranza che è in voi" (1 Pt 3, 15).   Ecco, noi Le chiediamo di essere confermati nella Fede Cattolica, professata dalla Chiesa durante i suoi 2000 anni.
Ma per quanto riguarda ciò che Lei ha scritto in uno dei passaggi della lettera ai Vescovi, riferendosi ai Presbiteri ordinati  nella Fraternità San Pio X:
“Penso tuttavia che non si sarebbero decisi per il sacerdozio se, accanto a diversi elementi distorti e malati, non ci fosse stato l’amore per Cristo e la volontà di annunciare Lui e con Lui il Dio vivente”, noi prendiamo da qui lo spunto per questo nostro ulteriore e forse ultimo intervento riguardo la piaga del Cammino Neocatecumenale, che agisce praticamente indisturbato all’interno della Chiesa Cattolica ormai da quaranta anni, per dire che un giorno si arriverà alla conclusione che le cosiddette “malattie” e “distorsioni” forse stanno in seno a quello che rimane della Chiesa Cattolica. Questo naturalmente lo affermiamo con molto dolore, ma tutto ciò è sotto gli occhi di tutti, ed è giunta l’ora di parlarne apertamente, per non incorrere nel peccato di OMISSIONE.
Perciò, Santità,  Le scriviamo ancora una volta, ripensando anche a quando Lei ha pronunciato, il 15 Giugno 2008 in Puglia, (soltanto due giorni dopo l’illegittima consegna degli Statuti definitivi al Cammino Neocatecumenale da parte del Cardinal Stanislaw Rylko ….) con un certo dolore da noi scorto sul Suo volto, queste parole: “La bontà vincerà sull’ astuzia”. Noi crediamo che la Bontà, per poter trionfare, abbia bisogno della cooperazione da parte di ogni battezzato ed in particolare da parte di coloro che governano la Santa Chiesa, primo fra tutti il successore di Pietro. “Pietro” è colui che ha il compito di custodire e di confermare il gregge della Chiesa nella vera fede: e se venisse a mancare tale custodia e tale conferma, che ne sarebbe della fede del gregge?  “Pietro” è colui che possiede in pienezza e condensa in sé tutti i carismi e le vocazioni presenti nella Chiesa: dal monaco che, “separato” e recluso per il suo Signore, vive di silenzio e di preghiera, al missionario che, immerso nel mondo e mai fermo, porta a tutti il messaggio dell’Amore; dal predicatore che, libero da legami, vive di Parola e di parole da donare; al buon padre di famiglia che, votato ai legami, nutre e difende i suoi figli fino al dono della propria vita. Tutto ciò “Pietro” lo racchiude in sé e lo rappresenta, grazie al suo particolarissimo ed unico Ministero Petrino e come amministratore di tutti questi talenti non può permettersi di tacere di fronte all’ingiustizia. “Pietro” è infine il Pastore e insieme il “Guardiano” del gregge:
“In verità, in verità vi dico: chi non entra nel recinto delle pecore per la porta, ma vi sale da un'altra parte, è un ladro e un brigante. Chi invece entra per la porta, è il pastore delle pecore.  Il guardiano gli apre e le pecore ascoltano la sua voce: egli chiama le sue pecore una per una e le conduce fuori.”(Gv10,1-3)
Il guardiano dunque apre solo al Pastore, perciò Pietro è insieme il guardiano della sana Dottrina ed il Rappresentante in Terra del Pastore Supremo: è Pietro inoltre che può entrare per la Porta che è Cristo, perché Cristo in Persona lo ha eletto per parlare in Sua vece alle pecore, ed esse riconoscono la voce di Pietro, come riconoscono quella del loro Maestro. Ma se un ladro e brigante entra da un’altra parte, se un lupo come Kiko, affamato di pecore da sbranare, entra nel recinto il Pastore che fa?
“Il buon pastore offre la vita per le pecore. Il mercenario invece, che non è pastore e al quale le pecore non appartengono, vede venire il lupo, abbandona le pecore e fugge e il lupo le rapisce e le disperde; egli è un mercenario e non gli importa delle pecore.”(Gv10,11-13)
Santità, noi La amiamo tantissimo e siamo sicuri che parlandole così non la offendiamo, poiché la Parola di Gesù non offende mai perché è Verità; inoltre essendo noi due “bambini” che non contano nulla ci sentiamo liberi di parlare al nostro Padre con semplicità e coraggio, sapendo che il Padre perdonerà l’esuberanza dei suoi bambini.
Perciò Le diciamo che se arriva il lupo dell’eresia per sbranare e divorare, il Pastore non può tacere e subire fidando in una futura vittoria della Bontà (altro che quando il subire riguardi solo la propria persona), perché intanto molte pecore inermi muoiono, ma, per non essere poi trovato nel Giorno del Giudizio come colui che fugge alla vista del lupo e a cui non importa della morte delle pecore, occorre aprire la bocca, prima di tutto dicendo apertamente la verità, cioè denunciando pubblicamente tutte le eresie diffuse dal Cammino Neocatecumenale, nelle persone dei loro fondatori, intimando loro pubblicamente a tornare all’ortodossia cattolica  e  poiché certamente rifiuterebbero ( perché loro preciso intento è cambiare la Teologia cattolica della Chiesa, trasformandola nella loro, con ogni mezzo giusto o iniquo che sia), prendendo anche dei provvedimenti severi e tuttavia misericordiosi, cioè mandandoli fuori dalla Chiesa, come farebbe il buon “Guardiano” del gregge, perché essi non sono entrati per la Porta che è Cristo, “ma come ladri e briganti sono saliti da un’altra parte”. Questo per impedire loro di continuare a portare avanti questa scandalosa opera satanica, che sta infestando la Santa Chiesa Cattolica da quarant’anni, e per non abbandonare nell’ignoranza e alla distruzione  spirituale centinaia di migliaia di anime che vivono ingannate in questo Cammino.
Non hanno forse questi “iniziatori” pubblicamente insozzato la Chiesa Cattolica? Non hanno forse queste persone abusato del Nome di Giovanni Paolo II e del Suo, Santità, facendo intendere che Voi eravate d’accordo con loro? Ebbene noi pensiamo che tale trattamento debba essere riservato a codesti personaggi, falsamente introdottisi dentro la Chiesa Cattolica.
Sarebbe forse una mancanza di Carità? Assolutamente no! Lei stesso ci ha insegnato, durante la Missa pro Eligendo che “La Carità disgiunta dalla Verità non sarebbe un agire secondo Dio, ma sarebbe somma ipocrisia.  Noi, invece, abbiamo un'altra misura: il Figlio di Dio, il vero uomo. É lui la misura del vero umanesimo. “Adulta” non è una fede che segue le onde della moda e l'ultima novità; adulta e matura è una fede profondamente radicata nell'amicizia con Cristo. É quest'amicizia che ci apre a tutto ciò che è buono e ci dona il criterio per discernere tra vero e falso, tra inganno e verità. Questa fede adulta dobbiamo maturare, a questa fede dobbiamo guidare il gregge di Cristo. Ed è questa fede - solo la fede - che crea unità e si realizza nella carità. San Paolo ci offre a questo proposito – in contrasto con le continue peripezie di coloro che sono come fanciulli sballottati dalle onde – una bella parola: fare la verità nella carità, come formula fondamentale dell'esistenza cristiana. In Cristo, coincidono verità e carità. Nella misura in cui ci avviciniamo a Cristo, anche nella nostra vita, verità e carità si fondono.  La carità senza Verità sarebbe cieca;  la Verità senza Carità sarebbe come “un cembalo che tintinna.”(1Cor13,1).
Sarebbe forse una mancanza di Carità - la quale “tutto copre, tutto spera e tutto sopporta”, verso la Gerarchia connivente, ed una mancanza di prudenza verso i piccoli che potrebbero scandalizzarsi? Noi non crediamo: per quanto concerne la Chiesa nessuno meglio di Lei sa quanto la Gerarchia abbia bisogno a volte di santa correzione ed inoltre sarebbe inutile continuare a “coprire” ciò che ormai è ben manifesto e ben conosciuto da tempo. A proposito poi dei “piccoli” va detto che col passare dei secoli “i piccoli crescono”: vogliamo dire che purtroppo o per grazia di Dio siamo giunti ad un tempo in cui non ci si scandalizza quasi più di nulla …poiché il Mistero dell’Iniquità avanza: il cuore dell’uomo di oggi, abituatosi ad ogni sorta di notizie spaventose e crudeli, difficilmente si stupisce più del male. Al contrario, essendosi diffusa la mentalità (protestante) della ricerca di una certa “sincerità ostentata ad oltranza” (fino a vederla spesso scadere in maleducazione), l’opinione pubblica è perfettamente in grado di sopportare una simile denuncia, ché anzi verrebbe certamente apprezzata da chi è retto di cuore, sia esso credente o No.
Il popolo di Dio è capace di ragionare e di distinguere fra Verità e menzogna, come è accaduto per le dure parole che lei, Santo Padre, usò in America riguardo alla piaga della pedofilia dei consacrati: lungi dal suscitare scandalo esse trovarono larghissima accoglienza da parte di tutto il mondo, perché quando la Chiesa stima i popoli capaci di comprendere le sue autocritiche, questo produce l’apertura dei cuori che hanno reazioni positive, di apprezzamento e di leale accoglienza.
Quanto alla  chiarezza Gesù ha detto: “Il vostro parlare sia sì - sì e no – no . Il di più viene dal Maligno.”, e quanto al dire sempre apertamente la verità ha detto che: “La verità vi farà liberi!”

3 commenti:

  1. Dopo simile lettera, scritta in tono umile ed angosciato, cosa farebbe un Pastore ? Dopo tale lettera cosa farebbe un Papa che sia allarmato da quanto scritto ripetutamente,denunciato come "setta" ? Cosa farebbe un Papa che sia preoccupato di mantenere il gregge della Chiesa seguace della dottrina che lui stesso esalta e ricorda ? Cosa farebbe un Papa che intende rammentare i fondamenti della fede e li ricorda agli "angelus" alle conferenze e nei viaggi ? Cosa farebbe un Papa che si avveda delle distorsioni celbrative, liturgiche che affliggono la chiesa attuale ovunque nel mondo, e si veda recapitare una lettera di denuncia su un'eresia infiltrata nella chiesa ? Al minimo, farebbe una cosa, una soltanto,come minimo...convocherebbe chi ha scritto per ascoltarlo! Se non viene fatto, ed il silenzio perdura c'è una sola cosa da pensare, una sola logica risposta rimane,terribile, che non oso scrivere, ma lascio come risposta a chi legge.Gesù Cristo, Maria Santissima, Santi tutti, aiutateci Voi perchè la Chiesa è in una situazione non grave, ma disperata, cioè senza speranza di modifica.

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  2. COME SI FA A CHIAMARE ERETICO UN UOMO CHE PREDICA GESU' FONTE INESAURIBILE DELLA VITA DI OGNI UOMO. LO STESSO PADRE PIO, OGGI SANTO, SI SENTIVA MORIRE QUANDO NON CELEBRAVA MESSA E QUINDI NON MANGIAVA GESU'. L'EUCARESTIA VA MANGIATA PER INCARNARE CRISTO PERCHE' CRISTO POSSA AGIRE IN NOI SECONDO LA SUA VOLONTA'.

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    1. Semplice! Quando quell'uomo predica menzogne su Gesù, dicendo per esempio che la Presenza Reale di Gesù nel Pane consacrato, è "un mezzo per arrivare al fine: che sarebbe la Pasqua" (!!!)quando è tutto il contrario perchè Cristo Gesù è il FINE ULTIMO ASSOLUTO e la stessa Pasqua è un mezzo per arrivare a Lui, altro che storie!!

      Oppure quando dice (catechesi sull'Eucarestia e catechesi su Abramo) che Cristo è entrato nella "terra promessa" con la sua resurrezione, e che "con la resurrezione è entrato con la sua umanità nella divinità", sottintendendo che fino alla resurrezione non era ancora entrato nella divinità, quindi Cristo sarebbe diventato DIO solo dopo risorto...QUESTA E' UN'ERESIA GROSSA COME TUTTO IL MONDO!! PERCHè IL Verbo - cioè DIO/SECONDA PERSONA DELLA TRINITA' DIVINA, si è fatto carne, quindi era Dio fin dall'Incarnazione, e non dalla resurrezione in poi.

      Ecco perchè chiamiamo ERETICO un uomo che dice queste cose: PERCHE' SONO ERESIE!

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