Per la maggior Gloria di Nostro Signore cerchiamo persone disponibili ad eventuali Traduzioni da altre lingue verso l'Italiano. per chi si rendesse disponibile puo' scrivere all'indirizzo Mail: cruccasgianluca@gmail.com
Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...

sabato 22 settembre 2012

I "tiepidi" della Fraternità San Pio X si sono svegliati dal sonno modernista in cui sono incappati?...

Parrebbe che gli accordisti "tiepidi" e traditori dell'opera di Monsignor Lefebvre, si siano accorti che del Vaticano, nei suoi corrotti esponenti, non ci si possa fidare, quindi un accordo con loro sarebbe impossibile. Ora se questo presunto ravvedimento ci sia stato rimane la riparazione per i danni fatti: 
la totale riabilitazione di Monsignor Williamson e di tutti quei sacerdoti perseguitati perchè denunciavano ciò che questi "tiepidi" stavano facendo con la combriccola Vaticana.  
Le immediate dimissioni da qualsiasi carica all'interno della Fraternità San Pio X di questi personaggi accordisti, per i danni fatti.  
l'allontanamento del Sionista avvocato Krah, che gestisce i fondi della Fraternità San Pio X parimerito con Fellay, che naturalmente dovrà rimettere il suo mandato.  
Scuse pubbliche ai fedeli ingannati sul contenuto dei perniciosi contatti con gli assassini della Fede Vaticani.
L'immediata soppressione del G:R:E:C che è la commistione di alcuni Sacerdoti della Fraternità con altri sacerdoti modernisti della falsa Chiesa Conciliare.

Eano stati avvisati da Monsignor Lefebvre, ma non hanno dato retta e hanno condotto i colloqui con gli assasini della fede in maniera impropria e in totale tradimento all'insegnamento del Monsignore:

"Bisogna tenere, assolutamente tenere, tenere ad ogni costo. E adesso vengo a quello che senza dubbio vi interessa; ma io dico: Roma ha perso la fede, cari amici, Roma è nell'apostasia. Queste non sono parole, non sono parole (sparate) in aria che vi dico, è la verità! Roma è nell'apostasia. Non si può più dare fiducia a questa gente. Hanno abbandonato la Chiesa, abbandonano la Chiesa, e sicuro, sicuro, sicuro. L'ho riassunto al cardinale Ratzinger in poche parole, perche diciamo che è difficile di riassumere tutta questa situazione; ma gli ho detto: "Eminenza, veda, anche se Voi ci accordaste un vescovo, anche se Voi ci accordaste una certa autonomia rispetto ai vescovi, anche se Voi ci accordaste tutta la liturgia del 1962, se ci accordaste di continuare i seminari della Fraternità, come lo stiamo facendo ora, noi non possiamo collaborare, e impossibile, impossibile, perche lavoriamo in due direzioni diametralmente opposte: Voi lavorate alla decristianizzazione della società, della persona umana e della Chiesa e noi invece lavoriamo alla cristianizzazione. Ecco che non ci si può capire.

 In definitiva se vogliono che la gente torni a fidarsi di loro adempino almeno a questi cinque punti e allora la loro presunta illuminazione sullo stato del Vaticano, occupato da impostori modernisti, sarà reale e degna di fede

Pubblichiamo questo articolo apparso sulla Croix, in cui il primo successore dei Mons. Lefebvre alla testa della Fraternità San Pio X, chiarifica come il problema di fondo che ci separa dalla autorità ecclesiastiche attuali sia la rottura dottrinale del concilio Vaticano II con il magistero tradizionale della Chiesa. 
 
Secondo don Franz Schmidberger, che fu superiore generale della Fraternità Sacerdotale San Pio X dal 1984 al 1994, la FSSPX si avvia verso un'ammissione del fallimento delle sue trattative con il Vaticano. Per l'attuale superiore del distretto di Germania dei lefebvriani, che si pronunciava (in tedesco) in un video pubblicato sul sito dei tradizionalisti il 19 settembre, il fallimento delle trattative viene da Roma.
Il 13 giugno scorso, durante un incontro con il cardinale William Levada, allora ancora prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, Mons. Bernard Fellay, superiore generale della Fraternità, si è visto consegnare una dichiarazione che pone la FSSPX di fronte ad un problema.
Da un lato, esige l'accettazione della nuova liturgia, dall'altro il riconoscimento fondamentale del concilio Vaticano II come iscritto nella linea ininterrotta dei concili e dell'insegnamento della Chiesa cattolica. “ Cosa che proprio non va”, pensa don Schmidberger.

Gli “ errori del Concilio ” devono essere condannati.
“ C'è una rottura che non si può negare ”, prosegue il superiore del distretto. “ La pretesa ermeneutica della continuità è falsa. Il concetto teologico che vuole che il Vaticano II s'iscriva nella linea della tradizione cattolica proviene dal vecchio teologo del Concilio Joseph Ratzinger, l'attuale papa Benedetto XVI. Perché si possa arrivare ad una unione, Roma dovrebbe rinunciare a questa rivendicazione ”, reputa don Schmidberger.
Il superiore di Germania spiega che dopo la consegna di questo documento, la Fraternità si è immediatamente rivolta al papa per chiedergli se queste nuove esigenze provenivano da lui. Cosa che Benedetto XVI ha confermato. Don Schmidberger considera ciò come un “ capovolgimento repentino ”.
Il capitolo generale della Fraternità San Pio X riunito nel mese di luglio, a Écône (Svizzera),  è stato solidale circa i tre punti che devono essere pretesi da Roma, rileva don Schmidberger. Gli “ errori del Concilio ” devono essere essere condannati. La FSSPX deve essere autorizzata ad utilizzare esclusivamente i libri liturgici del 1962. E, infine, deve avere un vescovo proveniente dalle proprie fila.
Don Schmidberger prosegue con una critica violenta rivolta al nuovo prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, Mons. Gerhard Ludwig Müller, vecchio vescovo di Ratisbona. Conclude condannando l'ecumenismo e la Chiesa protestante.
Interrogato riguardo all'eventualità di una nuova scomunica conseguente al fallimento delle trattative, don Schmidberger replica di non crederci e che ciò sarebbe una “ grande catastrofe per la Chiesa ”. Secondo lui, discrediterebbe e demoralizzerebbe tutte le forze che, all'interno della Chiesa, lavora per la sua ricostruzione.
Quanto all'utilità delle trattative condotte dal 2009 con Roma, il superiore del distretto di Germania ne  sottolinea l'importanza. La situazione della Fraternità corrisponde ad un tempo di crisi, ma, ammette, non è normale. “ Noi dobbiamo tendere alla normalizzazione, ma se ciò non va a buon fine, non è colpa nostra. Siamo in uno stato di necessità se vogliamo preservare la vecchia liturgia, il vecchio insegnamento, la vecchia disciplina come un tutto e continuare a condurre una vita veramente cattolica. ” Inoltre, per don Schmidberger, queste trattative hanno anche permesso di evidenziare alcune debolezze  in seno alla FSSPX e di avviare un processo di chiarimento.

Fine del discorso del "pinocchio" don Schmidberger...

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.