Commenti settimanali di
di S. Ecc. Mons. Richard Williamson
Vescovo della Fraternità
Sacerdotale San Pio X
8 dicembre 2012
Una spiegazione?
Un collega della Fraternità San Pio X mi ha mandato di recente una copia di una circolare inviata a certi sacerdoti della FSSPX dal quartier generale (QG) della stessa, contenente una spiegazione ufficiale di cinque osservazioni possibilmente preoccupanti del Superiore Generale (SG) della FSSPX. Il collega ha chiesto il mio parere. Onestamente, io penso che i sacerdoti membri della FSSPX dovrebbero essere non meno turbati. Molto brevemente, ecco i perché:-
In primo luogo, a maggio, in Austria, il SG ha detto che la FSSPX ha bisogno di ripensare le sue relazioni con Roma. Il QG spiega che in questo non c’è stato alcun cambiamento della posizione della FSSPX rispetto alla neo-Roma, ma solo un invito ai membri della FSSPX perché riconoscano che non tutto quello che dicono i neo-romani è sbagliato. Tuttavia, i sacerdoti che hanno ascoltato le parole originali dette in Austria, hanno capito che il SG ha voluto dire esattamente ciò che aveva scritto il marzo scorso nel giornale interno della Fraternità (Cor unum), e cioè che la “nuova situazione” nella Chiesa, “richiede che noi si assuma una nuova posizione rispetto alla Chiesa ufficiale”, perché dal 2006 “abbiamo assistito ad uno sviluppo nella Chiesa”.
Il QG ha una spiegazione per queste parole scritte dal SG?
In secondo luogo, nella stessa occasione, si è sentito affermare dal SG che il potenziale accordo con Roma comporterebbe che ogni cappella con meno di tre anni verrebbe demolita. Il QG spiega che in effetti il SG ha detto che dove la FSSPX dice Messa da più di tre anni, potrebbe essere istituita una cappella. Tuttavia, il SG ha anche detto che laddove la FSSPX ha esercitato il ministero per meno di tre anni, potrebbe continuare a farlo in privato, il che significa che ogni edificio pubblico dev’essere per lo meno abbandonato.
In terzo luogo, sull’emittente CNS, sempre a maggio, il SG ha parlato di libertà religiosa “molto, molto limitata”.
Il QG spiega che il SG parlava di “vera libertà religiosa”, che è quanto la Chiesa ha sempre insegnato, vale a dire del diritto limitato alla religione cattolica. Tuttavia, le parole originali del SG pronunciate su CNS sono più che chiare, come può verificare chiunque su internet: “Il Concilio ha presentato una libertà religiosa che in effetti è molto, molto limitata – molto limitata”. Il QG, avrebbe bisogno di fornire qui una seconda spiegazione, per dimostrare che la prima non fosse, quanto meno, un errore?
In quarto luogo, a settembre, a Ecône, il SG ha ammesso di essersi sbagliato nei suoi approcci con Roma.
Il QG spiega che l’errore riguarda solo un “punto ben preciso e limitato”: se il Papa insistesse o meno sull’accettazione del Concilio da parte della FSSPX. Tuttavia, questa insistenza sul Concilio (compresa la nuova Messa) è l’elemento portante della discordia tra la FSSPX e la neo-Roma. Questa spiegazione del QG non assomiglia all’affermazione che lo squarcio prodotto dall’iceberg sul fianco del Titanic, fosse solo una fenditura ben precisa e limitata?
In quinto luogo, anni fa, il SG ha detto che i testi del Concilio sono “accettabili al 95%”.
Il QG spiega che egli parlava della lettera e non dello spirito dei testi. Tuttavia, quale madre darebbe mai ai suoi figli una qualsiasi fetta di una torta che sa essere avvelenata al 5%? Vero è che in teoria potrebbe dar loro una fetta di quel 95% non avvelenato, ma in pratica non temerà lo spirito velenoso in tutte le parti della torta?
In conclusione, se la crisi della FSSPX di questa primavera ed estate mi ha fatto dubitare della competenza e dell’onestà del SG e del suo QG, temo che dopo questa spiegazione delle cinque citazioni, posso solo rimanere perplesso. Che Dio sia con loro, perché hanno una responsabilità spaventosa.
Kyrie eleison.
Londra, Inghilterra
"...In conclusione, se la crisi della FSSPX di questa primavera ed estate mi ha fatto dubitare della competenza e dell’onestà del SG e del suo QG, temo che dopo questa spiegazione delle cinque citazioni, posso solo rimanere perplesso. Che Dio sia con loro, perché hanno una responsabilità spaventosa."
RispondiEliminaPenso anche io cosi', mons Williamson, per quel che puo' valere il mio pensiero di semplice cattolico!
Mardunolbo
Ormai la SSPX è un'ossessione per Williamson. Vedremo da solo quanto vale.
RispondiEliminal'anonimo è uno di quelli che credono che la Verità sia nel numero, e che le ragioni della forza devono vincere sulla forza della ragione.
RispondiEliminaQuando alcuni discepoli trovano i discorsi di Gesù troppo duri da accettare, Egli dice: "Volete andarvene anche voi?"
Nelle realtà mondane e carnali "la maggioranza vince", o la legge del più forte (politicamente, economicamente ecc.) è quella che conta. Giochi di forze e di poteri, homo homini lupus, ANCHE nella Chiesa, che è sempre più inquinata di tatticismi politici.
L'unione fa la forza, si dice.
Ma questa, caro anonimo, è sapienza mondana, carnale non soprannaturale.
Gesù ci dice: "I primi saranno ultimi nel regno dei cieli".
La FORZA che conta davanti a Dio è una sola: quella di ESSERE sempre CONFORMATI a Nostro Signore, interamente abbandonati, figli offerti in sacrificio vivente, innestati nel FIGLIO DIVINO, alla Volontà del Padre, esattamente come Gesù nel Getsemani davanti al calice amaro.
Ed è ciò che sta facendo mons. williamson:
NON CERCARE ONORI e compiacenze -consensi e applausi- dalla scena e dai poteri di questo mondo, ma voler PIACERE A DIO SOLTANTO, come i Santi hanno sempre fatto, caro sig. anonimo.
Ma oggi moltissimi preti e prelati non cercano più la santità, mas solo i favori del mondo, essere adulati, blanditi (applauditi anche sui social network, come vedemmo alcuni cardinali e ora il Papa, con quale frutto spirituale non si sa davvero....) idolatrati dal mondo, piacere agli uomini-spettatori del mondano scenario.....ma a che pro?
UNA sola cosa è necessaria per avere la vita eterna: adorare il Signore sopra ogni cosa, sopra ogni bene terreno, al disopra del proprio onore stesso, DISPREZZANDO perfino il proprio buon nome, calpestanto l'ego e l'amor proprio, per amore di Cristo e delle annime, come (in una specie di kenosis) ha fatto mons. Lefebvre, vero Martire di questi tempi di sciagura....
e scarsissimi sono gli esempi odierni di tale santità, che nasce dal rinnegamento continuo di sè, abbracciando ogni giorno la Croce, che può essere di tante specie (visibile e/o nascosta) come ci chiede Gesù stesso.
Ester