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settimanali di
di S. Ecc. Mons. Richard
Williamson
Vescovo della Fraternità
Sacerdotale San Pio X
29
giugno 2013
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Autorità disabilitata - II
Vengo di nuovo incalzato da un
valente partecipante all’attuale “Resistenza” Cattolica per mettermi a
capo di essa. Il motivo avanzato continua ad essere che io sono il solo
vescovo che ad oggi ha preso parte a questo movimento di opposizione al
collasso interno della Fraternità San Pio X. Ma l’ultimo alito
di vera autorità della Chiesa, Dio l’ha dato a Mons. Lefebvre, e
di esso i suoi successori hanno crudelmente abusato. Perché
dovrebbe darlo di nuovo? Tra il 1970 e il 2010, la crisi della Chiesa
è molto avanzata. A rischio di infastidire molti di voi, ecco i
principali argomenti di questa bell’anima, con le risposte che propongo
a tutti, ma non impongo ad alcuno -
1. L’ampia diversità di opinione tra i
sacerdoti della Resistenza confonde i laici.
* Ma per controllare le opinioni ci vuole l’autorità
(vedi sopra). E forse i cattolici meritano di essere confusi, dopo aver
seguito tanto ciecamente il Vaticano II, e oggi altrettanto ciecamente
la FSSPX. Forse Dio ne ha avuto abbastanza dell’obbedienza cieca. Forse
Egli vuole che i cattolici usino la loro testa e pensino da soli, e non
si limitino al cieco “obbedire”, come via indolente per andare in Cielo.
2. In particolare vi è confusione se
abbandonare o meno la nave, cioè andare o meno a Messa alla
FSSPX.
* Ma perché uno stesso ragionamento varrebbe per i
tutti i casi? Ogni tipo di circostanza diversa può condurre a
questa decisione. Certo, rimanere nella FSSPX col suo attuale andamento
errato, comporta un reale pericolo di graduale cedimento, ma le anime
hanno bisogno dei sacramenti e non tutti i sacerdoti della
Fraternità sono già dei traditori. In Francia,
recentemente, la prima edizione di un libro di 350 pagine, il 90% delle
quali costituito da citazioni di Mons. Lefebvre, è andato
esaurito in due settimane. Esso è stato composto da un sacerdote
della FSSPX, Don François Pivert; e questo è un positivo
segno di speranza. Che Dio lo benedica!
3. La divergenza tra i sacerdoti della
Resistenza potrebbe portare alla sua autodistruzione.
* La divergenza personale
tra i sacerdoti c’è sempre stata e sempre ci sarà. Quello
che è grave è la divergenza dottrinale. È
soprattutto la fedeltà dottrinale che ha mantenuto finora la
FSSPX, ed è l’infedeltà dottrinale che oggi la sta
distruggendo. È la fedeltà dottrinale che
garantirà la nostra unica e sola Fede, che sarà la base
della sopravivenza del cattolicesimo sia nella Chiesa o nella FSSPX o
nella “Resistenza”.
4. Non c’è Chiesa senza un capo o una
gerarchia. Dio ci vuole organizzati.
* In effetti, normalmente
non c’è Chiesa senza un capo o una gerarchia, ma l’uomo moderno
ha creato una situazione anormale.
Mentre il centurione romano del Vangelo (Mt. VIII, 6-10) aveva un senso
naturale di come si comanda e di come si ubbidisce (le due cose vanno
insieme), l’uomo democratico, in nome della libertà, ha
volontariamente disimparato come praticare entrambi. È
così che comandi arbitrarii e obbedienza eccessiva stanno oggi
distruggendo la FSSPX, come hanno ampiamente distrutto la conduzione
della Chiesa. Questo perché, sia ai governanti, sia ai
governati, manca il senso e l’amore per la verità oggettiva, che
li sovrasta entrambi e, quando è assecondato, facilmente
armonizza le rispettive autorità e obbedienza. Forse Dio vuole
che noi perseguiamo la dottrina piuttosto che l’organizzazione.
In conclusione, questa eccezionale prova della Chiesa durerà
finché Dio lo riterrà necessario per la purificazione
della Sua Chiesa. Nel frattempo, a me sembra che in questi primi del
XXI secolo non sia più sufficiente la paglia cattolica per fare
un mattone cattolico, come avvenne per la FSSPX alla fine del XX
secolo. Pazienza. Dio avrà il suo disegno. È la Sua
Chiesa, ed Egli sta occupandosene. Pazienza.
Kyrie Eleison
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