Il
18 luglio 1870 il Concilio Vaticano, riunito a conclusione della sua
quarta sessione plenaria, promulgava la Costituzione “Pastor Aeternus”,
approvata da Papa Pio IX, che definiva in maniera solenne molte verità
già comunemente e universalmente credute e tenute nella Chiesa
cattolica, elevandole a rango di Verità di fede definita. Tra queste annoveriamo il Primato del Papa su tutta la Chiesa e l’infallibilità del suo Magistero.
Ora dopo il Conciliabolo Vaticano II il Primato di Pietro è stato minato alle fondamenta con la cosidetta "collegialità". Si assiste da oramai 50 anni ad una totale mancanza di vero governo della Chiesa Cattolica al tal punto che la cosidetta "Chiesa Visibile" altro non è che la falsa Chiesa Conciliare, CON TUTTI I LORO SACERDOTI, CARDINALI E PONTEFICI. Molti allora si chiederanno ma la vera Chiesa visibile dove si trova? Ebbene si può trovare in tutti coloro che sono rimasti legati alla vera Tradizione della Chiesa e non certo agli assasini della fede che hanno occupato il Vaticano dal Conciliabolo sino ad oggi.
Prima di addentrarci nello scritto di Arai Daniele leggiamo la bellissima preghiera di Padre Angelico Arrighini sul Papato istituito da nostro Signore Gesù Cristo, nella speranza che il Signore abbia pietà del Suo Popolo e ci doni un sucessore di Pietro pienamente cattolico cacciando via i lupi che occupano la Santa Sede dal Conciliabolo Vaticano II sino ad oggi, e dove si può vedere,per comprendere, sino a dove gli assasini della fede si sono spinti per imbrattare la Chiesa di Nostro Signore con le loro dottrine ed opere sataniche pubbliche agli occhi di tutti? LA SANTA MESSA, la promulgazione del Novus Orror Missae da parte del pessimo Montini a discapito dell'unica vera Messa Cattolica, IL VETUS ORDO MISSAE:
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Abbiamo crocifisso il Signore di nuovo
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“Habemus pontificem! Abbiamo il Maestro infallibile che non può essere
ingannato nè ingannare, che sa sciogliere i nostri dubbi, rispondere ai
problemi più vitali, dir l’ultima parola che invano si aspetta dai
sapienti e dalle cattedre del mondo: parola infallibile, parola
purissima come argento passato al crogiuolo, sette volte raffinato.
Habemus pontificem! cioè un Maestro infallibile col quale siamo sicuri
di essere sulla retta via, di non sbagliare, di dire sempre la verità
giacchè anche noi, stando col Papa, diventiamo, in certo qual modo,
infallbili. Come i satelliti che si aggirano attorno al Sole, così noi,
seguendo il Papa, veniamo a risplendere della sua stessa luce e, con
tutta ragione possiamo dire: “Io sono infallibile!”. Si, affermando in
materia di Fede e costumi, quello che afferma il Papa, la mia
affermazione è infallibile: negando quello che nega il Papa, la mia
negazione è infallibile; giudicando sempre come giudica il Papa, il mio
giudizio è sempre infallibile.
Habemus Pontificem! Abbiamo il
Maestro infallibile. Egli sorge gigante e fulgido qual faro sulla buia e
interminabile riva di questo mare magnum che è il mondo…I flutti non
possono offenderlo, le nubi oscurarlo, la distanza nasconderlo; gli
altri luminari si esclissano intorno: “Muore ogni astro in faccia al
sol”.
O uomini, o popoli, che navigate sopra il mare procelloso e
torbido della vita, volete voi la verità? la soluzione chiara e certa
dei grandi problemi che vi agitano? la guida che conduce al porto
sicuro?
Non badate ai luminari tremolanti qua e là nelle tenebre
come lucciole, dirigetevi tutti verso il faro che splende sul colle
Vaticano.
E Tu, o Maestro infallibile, parla! Oh parla! In mezzo al
dissolvimento universale dell’ora presente, allo scetticismo di un
secolo che dubita di tutto, ad una società che si sfascia, a tante
dottrine che si combattono, a scuole che succedono a scuole, a sistemi
che distruggono sistemi, a opinioni che s’incalzano per finir tutte nel
nulla…noi abbiamo bisogno di una voce autorevole e sicura che riveli
quella verità la quale insegna la via che conduce alla vita! Oh parla
dunque, Maestro infallibile! TU SOLO hai parola di verità e vita…Dove
andremo noi a cercarle lontano da te? Forse nei libri, nelle teorie, nei
sistemi dei filosofi? Nelle scuole di Parigi, d’Oxford, di Ginevra?
Nella politica, nelle massime del mondo? Ah! Tacete tutti…voci
dell’umana sapienza, voci di cattedre menzognere, voci di sette malvage,
voci discordi della pubblica opinione, della politica, degl’interessi
del mondo…tacete, tacete! Lasciate che ascolti la voce che viene da
Roma.
Oh! Parla, parla dunque, Maestro infallibile, io ti ascolto in
ginocchio come si ascolta Iddio, e mi si paralizzi il braccio, muta
diventi la lingua, ciechi gli occhi, prima che mi dimentichi dei tuoi
insegnamenti!
O Maestro infallibile! parla, che con me Ti ascolta e
crede tutta la Chiesa Cattolica, nè potenza mai del mondo o dell’inferno
potrà separarci da Te, come nessuna forza potrà mai separar Te dalla
verità, poichè Gesù Cristo per questo ha pregato: Ego rogavi pro te ut
non deficiat fides tua”.
Da “Il Triregno. Autorità, Infallibilità, Santità papale” di Padre Angelico Arrighini (S.E.I., Torino, 1929)
Arai Daniele nato
a San Paolo del Brasile il 13 maggio 1934 da padre italiano, lo
scrittore Nino Daniele Vasta, studiò nel tradizionale Collegio gesuita
San Luigi.
Tra gli studi universitari di Fisica e l'Aviazione civile, scelse per
ragioni contingenti la carriera di pilota, che lo portò fin da giovane a
rigare i cieli del mondo. Trasferitosi in Europa, prima a Zurigo e poi a
Roma verso la metà degli anni sessanta, nel contatto con le più varie
realtà internazionali, si rese conto che la Chiesa della sua giovinezza
subiva drammatiche mutazioni di segno protestante.
I suoi punti di riferimento cattolico in Brasile furono prima la rivista
Permanencia del noto scrittore convertito Gustavo Corção, poi
l'illustre Vescovo Antonio de Castro-Mayer, con il quale collaborò
strettamente.
È padre di sei figli. Autore di molti articoli di carattere
storico-religioso su riviste di varie lingue - in Italia, principalmente
Si si no no e Chiesa Viva -, intervenne in un centinaio di conferenze
in vari paesi riguardanti il messaggio profetico di Fatima.
A questo scopo fondò negli anni ottanta con l'avvocato Teofilo Di
Antonio il movimento Pro Roma Mariana, con sedi a Roma e nella terra
natia dei pastorelli a chi Maria SS.
apparve nel 1917.
Statua del Laocoonte in Vaticano
L’EDITORIALE DEL VENERDI
di Arai Daniele
L’episodio del Cavallo di Troia, a cui si riferisce Omero nella Iliade,
inquadra bene quanto avvenuto a Roma, Cittadella della Chiesa cattolica
nella quale fu introdotto lo spirito del Vaticano 2º e i suoi artefici
in veste clericale.
Al tempo dell’assedio
di Troia, Laocoonte, sacerdote di Apollo, intuito il pericolo che
il cavallo di legno costruito dai Greci e lasciato di fronte alle mura
di Troia rappresentava, scagliò la sua lancia contro il
cavallo. Ora, Laocoonte, contro la volontà di Apollo, si era sposato e
aveva figli. Così, quando sacrificòa Nettuno, dio dei mari e amico dei
Greci, Apollo mandò due serpenti marini che hanno ucciso il sacerdote e i
suoi figli, com’è figurato nella famosa scultura, che è in Vaticano.
Riguardo al cavallo,
per un sentimento di curiosità, fu introdotto entro le mura della città,
e da questa manovra scaturì la sua rovina.
Qui non intendiamo
ricordare questa celebre opera greca per il confronto di impronta
artistica; l’anatomia tra dionisiaco e apollineo, o qualsiasi altra
cosa,ma per ricordare che il ‘pathos’ del Laocoonte nello studio
dell’arte, riflette una tendenza decadente, anche mentale. Infatti, il
motivo dell’afflizione raffigurata in una visione contorta rappresenta
decadenza estetica riguardo all’equilibrio impassibile della precedente
disciplina scultoria; tendenza che denota, riguardo al pensiero, il
sentimento che prevale sulla ragione: decadenza dell’arte che riflette
quella del pensare e agire, anche religioso.
Ciò applicato al nostro
tempo, indica, riguardo al pensiero cattolico, un
degrado del sentimento che prevale sulle ragioni della Fede. Così, il
sentimento di lodevole pietà filiale verso la figura del Papa, dolce
Gesù in terra, finisce per essere irragionevolmente diretto a
chi promuove perfide iniziative che sono gravemente offensive all’onore
stesso del Salvatore, messo al livello delle più svariate divinità e
culti terreni.
Ecco cosa fu la
«riunione delle grandi religioni del mondo», la cui
prima scandalosa seduta avvenne nel 1986 ad Assisi, di cui il video
annesso registra le torbidi sequele:
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Ratzinger ad Assisi 2011 nella commemorazione dell'oltraggiosa giornata di fantomatica preghiera per la pace da parte dei modernisti usurpatori Vaticani e le sataniche religioni, false, mondiali...
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Tale «spirito di Assisi» è oggi il grande ispiratore della «chiesa conciliare».
Per converso, il sentimento di riverenza che nel presente è applicato
ai promotori di tale manifestazione a favore di una falsa chiesa, si
dimostra degenerato riguardo allo spirito cattolico. Ciò in vista
dell’inganno per cui un chierico vestito da papa avrebbe autorità
per indurre un satanico sincretismo ecumenista, che
mette la religione della Trinità Divina al livello di qualsiasi
altro culto, anche idolatrico.
Si tratta di un sentimento «patetico» trucemente degenere perché
implica dare prestigio all’atto scellerato di un uomo, vero tradimento
riguardo alla difesa e conferma della Fede, che è la ragione stessa
della carica papale usata nell’infida prevaricazione di tali chierici.
Purtroppo non c’è difficoltà nell’applicare il termine «patetico» al
decadente sentimento tradizionalista presente, che nell’accettazione di
tali «papi» riflette pure una decadenza mentale. Non vi è la scusa
di “coprire le vergogne” della posizione papale, come è stato dovuto
al patriarca Noè. Potrebbe essere il casose si trattasse di un papa
debole nella sua missione di rappresentare il Salvatore, senza alterare
però la conformazione alla Fede. No, qui Giovanni Paolo 2°, con i
predecessori e successori conciliari falsano la Fede e il Culto unici
della Chiesa di Nostro Signore Gesù Cristo. Qui si
tratta di chierico che, abusando della posizione d’autorità papale,
altera e distorce la Tradizione, mettendo così in pericolo la missione
della Chiesa e di conseguenza la salvezza di molte anime.
Sui prodotti di questo sentimento degenere che porta a riconoscere e
ubbidire a una falsa autorità che degrada la visibilità dell’unica
Chiesa di Cristo nel mondo, classificato da Mgr. Marcel Lefebvre come
«il colpo maestro di Satana», vi è un lungo elenco. Si tratta di
seminare la disubbidienza alla Tradizione della Chiesa in nome
dell’«ubbidienza»!
E qui subentra quel fatale «sentimento» di rispetto, paura o
conformismo verso l’uomo in veste papale, che fa invertire il fermo
pensiero cattolico per cui si deve ubbidire prima a Dio che agli uomini
(At 5,29). Il concetto d’ubbidienza s’inserisce per forza, nella più
profonda e ordinata gerarchia degli esseri e dei fini poiché tutto
quanto voluto da Dio è ordinato al fine divinamente disposto. Ecco che
il vero concetto d’ubbidienza è essenzialmente subordinato alla verità
naturale e soprannaturale. E poiché questa verità è riconosciuta dalla
ragione e non dai sensi o sentimenti, l’ubbidienza ordinata alla verità
non può far prevalere dei sentimenti sulla ragione per cui si ubbidisce.
Se non vi fosse il peccato nel mondo, né l’originale né l’attuale,
non vi sarebbe neppure la necessità di ogni tipo di coazione per
moderare l’attività umana. Tutti ubbidirebbero spontanea e ordinatamente
alla Legge Divina naturale e soprannaturale; ci sarebbe solo una
intelligenza e una sola volontà, essenzialmente ordinate alla Verità e
al Bene.
Perciò in questo mondo dove vige il peccato, l’ubbidienza è un mezzo
non un fine in sé stessa. E poiché il correlativo in opposizione alla
coazione e all’ubbidienza è la libertà, a livello di Legge naturale e
divina, un «diritto alla libertà religiosa» sorge in netto contrasto col
corrispondere adempimento all’obbligo correlativo di ubbidienza
ordinata al Vero e al Bene. A questo punto sarebbe rotto il rapporto tra
Vero = Bene = Diritto; si tratterebbe di un anti-diritto; di una
trasgressione di dimensione metafisica che solo una falsa autorità
potrebbe dichiarare come dottrina religiosa! Ciò è accaduto nel Vaticano
2º e continua ad opera dei «papi conciliari», invertendo il senso del
vero diritto, autorità e ubbidienza. Eppure, sono ricevuti come
cattolici!
Lo spirito satanico della Rivoluzione, nemico di Dio e degli uomini,
nel suo intento abominevole di attaccare il Corpo Mistico e degradare
gli uomini, con astuzia diabolica, non si contenta con una qualche
disubbidienza verso la Legge Divina e naturale. No, vuole distruggere lo
stesso principio dell’ubbidienza a Dio, relativizzandolo con la falsa
autorità che assolutizza l’ubbidienza come fine in se stesso. Così, per
essere cattolici fedeli si dovrebbe ubbidire a quanti alterano e
deturpano la Religione divina?
Il colpo da maestro di Satana consiste in perpetuare la semina della disubbidienza alla Tradizione in nome dell’ubbidienza! Una «patetica» inversione mentale!
In questo quadro concettuale di falsa ubbidienza, come fine a se
stessa, i nemici della Chiesa hanno assicurato la massonizzazione che
l’avrebbe distrutta dal suo interno. E ciò poiché anche le anime più
pietose non riescono a liberarsi dal falso sentimento di ubbidienza a
dei «papi» che deturpano la Fede con la truce operazione ecumenista.
Colpo da maestro poiché con un sentimento pietoso verso chi si
presenta come autorità, riesce a colpire non solo la vita del Corpo
Mistico di Gesù Cristo, ma iniettare nelle sue vene i veleni di quei
falsi principi modernisti che alterano le ragioni della Fede nella testa
dei credenti. Essi li assimilano attraverso applaudite battute delle
false autorità per intorpidire le genti, che li seguono con sentimenti
d’allegra ubbidienza verso l’abisso.
E i tradizionalista che fanno? Pur con un’ubbidienza intermittente, non sono da meno.
Infatti, non si vogliono rendere conto che la finta resistenza
improntata sul rispetto a una simile autorità papale che opera tali
abominazioni, implica la passiva complicità con esse. Né vogliono capire
che sono gli stessi conciliari a rinunciare alla loro carica di
autorità cattolica, dichiarando il «diritto» religioso d’ignorare e
contraddire in foro esterno la Legge Divina, proprio sulla quale si
fonda l’Autorità della Chiesa.
Perciò è inevitabile segnalare l’estensione della miseria religiosa,
intellettuale e morale di quanti si prodigano da anni a fornire elementi
«canonici» per riconoscere legittimità delle false autorità promotrici
di atti ed eresie contrarie all’Autorità divina della Chiesa. E ciò
scagliandosi con livore verso chi denuncia tale operato diabolico.
Viviamo allora in quei tempi finali per i quali il Signore ha detto, affinché i Suoi non rimanessero scandalizzati: “Vi
cacceranno dalle sinagoghe, viene anzi l’ora in cui chi vi ucciderà
penserà di rendere omaggio a Dio. Lo faranno perché non hanno conosciuto
né il Padre né me.” (Gv 16, 2-3)
Si misconosce Gesù unico Pastore, a cui sono ordinati nella fede tutti gli altri: “Io
sono il buon pastore e conosco le mie e le mie conoscono Me, come il
Padre conosce me e io conosco il Padre. Io per le mie pecore do anche la
vita.” (Gv 10, 14-15)
Può il cattolico riconoscere come papa e supremo giudice della Chiesa
l’uomo che la disonora rifiutando seguire quanto stabilito dal
Magistero e reclamato dai fedeli?
«Avete udito ciò che dice il giudice ingiusto? E Dio non farà
giustizia ai suoi eletti che lo invocano giorno e notte? Tarderà ad
aiutarli? Io vi dico che prontamente farà loro giustizia. Ma il Figlio
dell’uomo, quando verrà, troverà ancora fede sulla terra?». (Lc 18, 6-8)
Non si tratta forse della fede d’invocare giustizia per l’onore di
Dio e della Sua Chiesa? Ma come si può invocare questa giustizia allo
stesso tempo che si riconosce con un sentimento patetico autorità divina
in chi inverte deliberatamente la Fede della Chiesa?
È urgente, quindi, che i cattolici ritornino a una vera intelligenza
di questa santa Fede, senza lasciasi intorpidire da falsi sentimenti e
false ubbidienze di convenienza. Che ritornino a un profondo esame di
coscienza, per non cadere vittime del lamentabile e fatale inganno di
prendere il mercenario, o peggio di riverire il lupo travestito da
pastore, come Vicario di Cristo.
Solo la deprecabile, «patetica» decadenza mentale, che colpisce pure
il mondo tradizionalista, rende questo inganno possibile, se perfino di
fronte a tanta perfidia e apostasia si continua a riconoscere e onorare
come sommo pastore cattolico chi di fronte al mondo paganizzato
corrompe la Fede in Dio Padre, Figlio e Spirito Santo.
Solo il Signore è il buon pastore che conosce le Sue pecore, che Lo riconoscono con la fede, per mai confonderLo col mercenario – o peggio – col lupo in veste di bonario pastore!
Arai Daniele, in un mondo di tradizionalisti inebetiti ed irretiti da questa ubbidienza cieca a degli pseudo-papi, sa alzare la voce per indicare senza paura la vergogna attuale.
RispondiEliminaChe disastro !
Cari Annarita e Gianluca vedete dove vi ha portato la ribellione a Dio?Fuori dalla Chiesa!E' proprio vero quando il demonio esce da un anima poi torna la trova spazzata ed adorna e porta altri sette spiriti peggiori.
RispondiEliminaCONVERTITEVI!!!
Prima o poi verrà il giudizio di Dio e ne dovrete rendere conto a Dio.Vi ha cacciato anche la FSSPX!
Lunedì 29 luglio ore 19,30 potrete vedere la chiamata vocazionale fatta da Kiko Arguello alla GMG di Rio de Janeiro,su TV Sat 2000 canale 29 digitale terrestre 142 Sky.
Non vi perdete questa effusione dello Spirito Santo.
CONVERTITEVI!Satana vi sta maciullando!Non c'è salvezza fuori dalla Chiesa!
Poveri fanatici.... Siete tutti presi dal verbo kikiano e non avete la minima capacità di capire (neppure per pura curiosità) quanto si va qui dicendo.
EliminaDio vede la purezza con cui una persona sceglie una strada e non e non fa come voi, pecoroni presuntuosi!
Poi se voi siete i "cattolici" io sono Napoleone!
Macche bello, macche inciucio ! Lunedì dal mattino sarò incollato alla tv del ciucio per guardare er Kiko, er Wirtz, che inciucia altri poveri disperati(come "osservatori") nella sua setta !
RispondiEliminaSe questa è la "chiesa" io sono Erwin Rommel. C'è stata una migrazione d'anima alla buddo-credenza.
Chissà che er Kiko non si senta S.Giovanni -voce che grida nel deserto-
L'unica differenza è nel modo di vestire e di vivere, vero?
Abbiamo capito che intendi dire che fuori dalla falsa chiesa di Kiko non c'è salvezza: pensa un po' che presunzione! Non oso immaginare se tu e Kiko foste stati ai tempi preconciliari, quale benservito avreste ricevuto da quei Papi.... Addirittura, ti permetti anche di dare dei posseduti a Gianluca ed Annarita, mentre tu invece, avrai mica una "legione" addosso?
RispondiEliminakiko,kiko/ inferno garantito/ bergoglio, bergoglio / di satana l'orgoglio / razinga, razinga/ più finto di mazinga/ la chiesa conciliare / non sa più dove andare/ tra lampedusa e rio/ non scapperete a Dio/ mangiate nella greppia/ con farinella e seppia /ma Dio che tutto vede / ha già pronta la mercede / laggiù con satanasso /un'eternità di spasso!!!!
RispondiEliminaComplimenti Riccardo Abbà, ho apprezzato molto la tua azzeccatissima rima :)))
RispondiEliminaEcco, Abbà, ha sintetizzato in rima la situazione !
RispondiEliminaPerfetto !
Da notizie di stampa sembra che Bergoglio, chiamato dai più erroneamente "papa Francesco" abbia dichiarato ieri che -Dio è brasiliano-.
RispondiEliminaForse il meschinello vuol rendersi simpatico alle plebi come fece Kennedy dicendosi berlinese o qualche altro che amenamente vuol sottolineare un'identità nazionale per fare piacere.
Il fatto è che dare una limitazione così umana a Dio, L'Assoluto, il Re dei Re, Signor dei Signori, è quantomeno da screanzato se non arriva quasi alla bestemmia.
Dire "Dio è cattolico" come scrisse un cattolico è limitativo ma vero, ma addirittura dargli una nazionalità è da screanzato, appunto !
Significa giocare con Dio permettendosi di appioppargli nazionalità o identità varie (proprio come nella bestemmia..) riducendo la Sua Maestà ed Inviolabilità.
Abominevole e vomitevole se commesso da un ecclesiastico.
E questo personaggio Ollio-simile, viene ancora considerato "papa" !
Ma papa di chi, di che cosa ? Della Chiesa Cattolica ?
NEANCHE PER SOGNO !
Forse della Ex chiesa cattolica, ora chiesa catto-ecumenica universale.
Concordo in toto con te mardunolbo e a me sembra tanto che Bergoglio sia un "camaleonte", che va secondo dove soffia il vento. Da uno come lui ci possiamo aspettare di tutto, persino che abbia detto che Dio è brasiliano, in quanto abbiamo potuto notare che per lui una religione vale l'altra e tutto questo, "grazie" al suo ecumenismo spinto, anche perchè uno che si reputa veramente cattolico (e perdipiù, un cardinale come lui), mai avrebbe osato offendere Gesù Cristo e offendere e scandalizzare i cattolici, facendosi imporre le mani da degli evangelici e augurando anche ai musulmani "abbondanti frutti spirituali" durante il digiuno del Ramadan . Mi piacerebbe tanto sapere da Bergoglio, quali abbondanti frutti spirituali secondo lui, può portare il "digiuno" dei musulmani: ce lo dica chiaramente senza doppiezza! Come hai detto tu, uno come lui non può essere papa della Chiesa Cattolica, ma può essere solamente papa della nuova chiesa ecumenica, perchè ha fondato un'altra "religione", sic!
RispondiEliminaVero il paragone al camaleonte, per Bergoglio !
RispondiEliminaWoityla e Ratzinger erano più prudenti o più astuti. Bergoglio è un furbastro che non esita a fare dichiarazioni per nulla cattoliche , pur di conquistarsi la benevolenza altrui.
Speriamo che più cattolici aprano gli occhi, foderati di prosciutto quando si parla di papa.
Purtroppo la situazione non è grave, è drammatica e tristissima e piena di tempeste in arrivo.