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lunedì 15 luglio 2013

Progressi della Resistenza....

  Commenti settimanali di di S. Ecc. Mons. Richard Williamson
Vescovo della Fraternità Sacerdotale San Pio X


  13 luglio 2013
 Questi commenti sono reperibili tramite il seguente accesso controllato: http://www.dinoscopus.org/italiano/italianiprincipale.html
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Progressi della Resistenza

La celebrazione negli Stati Uniti del Giubileo d’Argento delle consacrazioni episcopali del 1988, è stata un grande successo.
Una dozzina di sacerdoti con un vescovo hanno celebrato due Messe pontificali il 29 e il 30 giugno, nel giardino della canonica di Don Ronald Ringrose, a Vienna, in Virginia, alla presenza di 250-300 fedeli per ogni Messa. Liturgicamente, le cerimonie possono aver lasciato un po’ a desiderare, perché nessuna parrocchia ha le risorse di un seminario pienamente operativo. Tuttavia, cosa molto più importante, lo stato d’animo dei presenti era tranquillo, senza tracce di amarezza o rabbia, solo con la chiara consapevolezza che qualcosa è andata seriamente storta con la Fraternità San Pio X, e che per mantenere la Fede devono fare qualcosa a riguardo.
Per assistere alla S. Messa, molti sono venuti da molto lontano negli Stati Uniti, e anche dall’estero.

Il giorno prima, Don Ringrose aveva tenuto nella sua canonica una giornata d’incontro per gli stessi sacerdoti, venuti da Brasile, Canada, Colombia, Inghilterra, Francia, Messico e Stati Uniti. Non è stata costituita alcuna nuova organizzazione, né è stata posta in essere alcuna nuova struttura amministrativa, è stata solo approntata un’altra Dichiarazione, che chiude con una lunga citazione di Mons. Lefebvre, sulla ricostruzione della Cristianità a partire da zero.
Lo stato d’animo dei sacerdoti era come quello dei fedeli, tranquillo e risoluto, con una unità d’intenti circa la semplice determinazione di salvare ciò che possono di quello che la dirigenza della Fraternità sta oggi tradendo.

Tradendo?
Ma il 27 giugno, gli altri tre vescovi della FSSPX, Monss. Tissier, Fellay e de Galarreta, non hanno rilasciato una Dichiarazione che sembra in gran parte tornare a ciò per cui la FSSPX si è sempre distinta?
Facciamo attenzione. Come dicevano i Latini, “il veleno è nella coda”.
L’11° dei 12 paragrafi afferma che i tre vescovi intendono seguire la Provvidenza “sia che Roma ritorni presto alla Tradizione... sia che essa riconosca esplicitamente alla Fraternità il diritto di professare integralmente la fede e di rigettare gli errori che le sono contrari”.

Ora, Don Ringrose è stato un compagno d’armi della FSSPX in USA per circa 30 anni, ma non vuole più proseguire con questa compagnia lungo tale percorso suicida. Ecco quello che ha scritto nel suo bollettino parrocchiale sulla forma mentale espressa da questo 11° paragrafo:

“Quindi, anche se Roma rimane modernista, dovremmo raggiungerla in ogni caso. Saremmo soddisfatti di essere un altro dei componenti del panteon conciliare, insieme con eretici, ecumenisti, panteisti o chiunque altro ci sia. La Dichiarazione suona come se si fosse tornati a ciò per cui la FSSPX si è sempre distinta, ma resta aperta la porta ad un accordo (tra la FSSPX e Roma). Nulla è realmente cambiato. Solo il suono è diverso. La sostanza resta sempre la stessa. Solo l’etichetta esterna sembra un po’ più simile a Mons. Lefebvre”.

E la gente sembra decidere con la propria testa.
Secondo quanto riferito, alla celebrazione a Écône per il Giubileo d’Argento della Fraternità, erano presenti solo 200-300 persone, e alle annuali ordinazioni sacerdotali a Écône quasi la metà delle sedie era vuota. Questo certo significa che è come se il tradimento stesse rendendo la Fraternità sempre più debole, mentre, con i sacerdoti e i fedeli che aprono gli occhi su ciò che sta succedendo, la Resistenza si appresta a crescere con sempre più forza.

Kyrie Eleison
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 Omaggio a Mons. Williamson

in occasione del giubileo della sua consacrazione episcopale, del 1988

Conferenza di S. Ecc. Mons. Richard Williamson

Vescovo della Fraternità Sacerdotale San Pio X

  17 luglio 1994

Pubblichiamo questo omaggio a Mons. Williamson,
attingendo al sito francese  Un évêque s'est levé!
Si tratta della trascrizione di una parte della conferenza tenuta da Mons. Williamson a Le Brémien, Francia, il 17 luglio 1994; 
pubblicata sul sito francese col doppio titolo:
Hommage à Mgr Williamson en l'honneur du jubilé de son sacre épiscopal “Voyez comment je vais briser ma carrière”        

e con una presentazione, di cui qui diamo una breve sintesi:

In occasione del giubileo della consacrazione di Mons. Williamson, avremmo voluto preparare una retrospettiva, alla fine abbiamo pensato che fosse più opportuno trascrivere la più vecchia delle sue conferenze, tra quelle di cui siamo in possesso.
In questa conferenza a Le Brémien si può notare come Mons. Williamson abbia mantenuto fino ad oggi la stessa saggezza di quel lontano 1994.
 

Sapete che i vescovi non sono sempre intelligenti?

Voi volete indubbiamente delle parole di incoraggiamento? Ebbene, io posso dirvi ciò che diceva San Pio X al cardinale Merry del Val: “Eminenza, va male!”.
Personalmente, quando le cose vanno male, preferisco che me lo si dica! È come una boccata d’ossigeno quando qualcuno mi parla di ciò che è. È quando si cerca di sommergermi con “hé, hé, hé, héhhhh”, che ci sto male!

Ora, oggi va molto male! Ed è così, secondo me, e me ne dispiace, e non so se valga la pena registrare simili parole; perché una cosa così troncherà la mia carriera, rischia di troncare la mia carriera!
Ebbene, troncate la mia carriera, se volete, io sono pronto, ma comunque… va male, va male nel mondo e nella Chiesa!
E nella Fraternità? Mmmmm, qua vedete come mi accingo a stracciare la mia carriera… eehh.

Sarebbe carino dire, ah, noi apriamo case dappertutto, costruiamo, andiamo in altri paesi, vi sono delle vocazioni, tutti sono carini, tutti sono dolci, tutti sono giovani, tutti sono gentili, tutti sono entusiasti, ci sono dei vescovi… mmm… sono gentili… ma!

Perché la Fraternità godrebbe di protezioni speciali contro queste forze sempre più scatenate che hanno minato migliaia di sacerdoti e vescovi eccellenti nella Chiesa ufficiale?
Io potrei raccontarvene, e sarebbe molto edificante! Questa è la realtà!
E la Fraternità, cos’è che ha per opporsi a questo diluvio, a questo scatenamento dei demoni? Del mondo della carne e dei demoni? Cos’è che ha la Fraternità per proteggersi? Quali sono le sue qualità, quali sono le sue garanzie?
La giovinezza? … Oh, sì… È gentile la giovinezza, è bella, ha le forze della giovinezza, le forze fisiche… ma l’esperienza? L’età, la saggezza degli anni?

Miei carissimi amici, noi abbiamo tutti ricevuto molti profitti dalla Fraternità, essa ha fatto delle grandi cose, delle belle cose, per tutti noi, e certamente per il vostro servitore!
Certamente, e io spero che domani o dopodomani, fintato che essa servirà la Fede e la Chiesa, io possa dare volentieri la mia vita per la Fraternità! Ma a condizione che rimanga fedele!

E allora? E allora la giovinezza è gentile, ma non sempre è saggia!
Come volete che lo sia? Lo dico con circospezione per i professori di francese!
Io non ho chissà quali mezzi per farmi capire, e mi dispiace se non riesco a farmi capire!
E d’altronde, se non mi faccio capire è perché non dico delle cose che fanno progredire la mia carriera!

Pensiamo, per esempio, agli anni, continuamente evocati… agli anni cinquanta e sessanta… alla Chiesa cattolica, alla Chiesa che in quel momento era ancora apparentemente sana, che sembrava star bene, che sembrava molto forte… agli anni cinquanta… a quella Chiesa che sotto Pio XII si opponeva eroicamente al dilagare del mondo moderno, seguito alla Seconda Guerra Mondiale… gli intellettuali, in Inghilterra erano in ogni caso pronti a riconoscere che il comunismo era falso, e che non vi era che il cattolicesimo… e c’erano molte conversioni, 100.000 conversioni all’anno, e per gli Inglesi era una cosa notevole… 100.000 all’anno!
E anche negli Stati Uniti c’erano molte conversioni… il mondo sembrava essere sul punto di abbassare le armi e di arrendersi alla verità.
E che cos’è accaduto negli anni sessanta?
È accaduto esattamente il contrario!
È stata la verità ad abbassare le armi, è stata la Chiesa cattolica che si è arresa al mondo, col Vaticano II.

E allora, io vi presento uno scenario… e non dico che sarà così… dico solo che potrebbe essere così.
Negli anni novanta, la bella piccola Fraternità resiste eroicamente con tutti i suoi meravigliosi piccoli sacerdoti, resiste eroicamente ai cedimenti e ai tradimenti della Chiesa ufficiale, e… le conversioni si vedono, e gli intellettuali cominciano a rendersi conto che il Novus Ordo non funziona, che la Chiesa ufficiale è falsa, e proprio quando tutta la Chiesa ufficiale sarà sul punto di abbassare le armi, e di arrendersi alla verità, cos’è che potremmo vedere? Non dico che lo vedremo.
Ma che cos’è che potremmo vedere?
La Fraternità che abbassa le armi e che si arrende alla Chiesa ufficiale.
Non dico che sarà così, dico solamente che potrebbe essere così.
Lo abbiamo già visto, e non solo con ogni piccola Fraternità, ma con tutta la Chiesa ufficiale che è venuta meno.
A maggior ragione, a più forte ragione, non potrebbe arrendersi una piccola Fraternità? Cos’è che ci protegge? Cos’è che ci garantisce?

Ancora una considerazione, una considerazione fosca… miei cari amici, ma che ci volete fare? Io preferisco l’ossigeno ai gas nocivi dell’ottimismo e della fantasia.
La gente oggi sguazza nella fantasia, ovunque, dovunque, dappertutto. Si sono tagliati fuori dal reale e tutti sguazzano nell’irreale, annegano nell’irrealtà, nella fantasia… e questa corrente della fantasia, che si allontana dalla realtà, diventa sempre più forte.
Allora, come volete che dei bravi piccoli sacerdoti tengano testa a tutto questo?
Con l’aiuto di Dio, sì! E se Dio non aiuta, pensate a questo: un tempo, ogni congregazione e società cattolica aveva nella Chiesa, al di sopra di essa, la Congregazione del Clero, la Congregazione dei religiosi, … non so… e se c’era qualcosa che andava male in una società, compreso perfino un cedimento da parte dei suoi capi, cosa che umanamente non è mai esclusa, col tempo si aveva sempre la possibilità di appellarsi a Roma; e Roma poteva intervenire.
E recentemente Roma è intervenuta nella Fraternità San Pietro… non so se vi ricordate, è quella piccola Fraternità nata nell’88, composta dai sacerdoti che hanno lasciato la Fraternità San Pio X perché non erano d’accordo con questa sua resistenza a Roma, e questi sacerdoti hanno costituito una loro piccola società, la Fraternità San Pietro, che è posta sotto Roma… Bene! Ma che continuava a dire la buona Messa… Bene: si trattava di uno dei migliori modi possibili: si aveva l’avallo di Roma e si aveva la buona Messa! Benissimo!
Ed ecco che, questa piccola Fraternità, nata allora, e che quindi era sotto Roma, due o tre anni fa ha eletto un Superiore generale che non è piaciuto a Roma, e Roma è intervenuta ed ha rimosso l’eletto e l’ha sostituito col vecchio Superiore generale, che c’è ancora adesso.
È un esempio, molto semplicemente, di come Roma possa intervenire.
Ebbene… in questo caso fu per il bene o per il male? Non lo so. Un tempo era generalmente per il bene, oggi invece è generalmente per il male… dunque è meglio non stare sotto Roma.
Ma attenzione, vi è un prezzo da pagare, e il prezzo da pagare è che non c’è alcuno sopra di noi, nessuno, il nostro Consiglio generale, il nostro piccolo Superiore generale sono il culmine! Non c’è niente al di sopra… e questo è pericoloso!
Di per sé! Non essendo tutto uguale, di per sé è pericoloso! Non è normale. E bisogna che sia così, perché mettersi sotto Roma, oggi significa, equivale ad abbracciare il tradimento, e allora noi non possiamo metterci sotto Roma, in completo accordo, sotto questi ufficiali della Roma attuale.
Ma per non mettersi sotto Roma… bisogna pagare il prezzo di essere lasciati a noi stessi.
Ora, un tempo c’era la saggezza – e probabilmente dopo i suoi frutti, io credo che si possa dire - la saggezza eccezionale di Mons. Lefebvre, senza con questo fare del culto della personalità – e c’era a nostra disposizione quella esperienza. Egli è morto nel 1991, ha avviato la Fraternità negli anni sessanta, ed aveva, vediamo, 65 anni quando fondò la Fraternità, e aveva, credo, 86 anni quand’è morto, dunque gli ultimi vent’anni della sua vita.
E lì c’era una grande esperienza, non è vero?

Quanti anziani abbiamo noi oggi? Non molti.
Ora, … se la vecchiaia potesse, se la gioventù sapesse…  dice il proverbio… se la vecchiaia potesse, se la gioventù sapesse… quant’è utile avere delle teste anziane, e non basta neanche avere le teste anziane, bisogna anche saperle consultare! Se le si ha e non le si sa consultare, a che serve?

Ecco, amici miei, … un po’ di considerazioni gioiose… per tirarsi su in questo afoso luglio del 1994.

Ma, in fin dei conti, perché verremmo risparmiati?
Certo, abbiamo voluto provare a rimanere fedeli, d’accordo! Abbiamo fatto del nostro meglio, certo, e il Buon Dio ce ne sarà grato, sicuramente, ma, non bisogna farsi delle illusioni… per quanto mi riguarda io non voglio che questo si sfasci e, con l’aiuto di Dio, non farò alcunché perché ciò avvenga, ma diciamo, che se la cosa si sfasciasse, non ne sarei sorpreso.
Ad ogni giorno la sua pena, dice Nostro Signore, dunque a domani le pene di domani, non c’è bisogno di affrontarle oggi, ma, quantomeno vediamoci chiaro, e per vederci chiaro è inutile dirsi che siamo bravi, che siamo giovani, che siamo energici, che ci sono dei risultati, andiamo avanti così.
Forse tutto continuerà, ma non solo perché si è giovani, bravi ed energici, questo non basta. Ci vuole anche la saggezza o un particolare aiuto divino, un aiuto di Dio o della Santa Vergine, ed è tutt’affatto possibile che il Buon Dio mantenga in vita la Fraternità fino all’inizio dell’esito di questa crisi, è ben possibile; e se si pensa anche che Dio non abbandonerà mai le sue pecore e non permetterà che questi suoi piccoli siano abbandonati alla disperazione, se si pensa che la Fraternità è necessaria contro la disperazione, allora è ben possibile che Dio mantenga la Fraternità, niente Gli impedisce di farlo.
Niente Glielo impedisce!
E tuttavia, non è impossibile che la Fraternità finisca col seguire l’andazzo generale e si lasci ingolfare, perché noi ci si renda conto di quanto siamo fragili e di quanto poco possiamo fare da noi stessi.

E non dico che è questo il caso, ma se mai lo fosse, ecco il pericolo: l’orgoglio, la vanità, la presunzione, ecco il pericolo.

La Chiesa ufficiale va alla deriva, sempre di più; che io sappia, i cardinali riuniti non hanno obiettato all’annuncio di una riunione con gli Ebrei, con gli altri Cristiani e con i Musulmani, invece c’è un cardinale della Repubblica Ceca che ha obiettato, un boemo dunque, ha obiettato quando il Papa ha proposto di denunciare le colpe della Chiesa cattolica in tutti i secoli passati, colpe contro le altre religioni e i poveri, “così tanto oppressi dalla Chiesa cattolica nel corso dei secoli”…
ecc. ecc.



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