TALE "DON BRUNO"...
martedì 16 luglio 2013
Sì, “macellai di anime”! Coloro che dovrebbero essere il conforto di Gesù e i pastori delle nostre anime, diventano coloro che crocifiggono nuovamente il Signore e che conducono le nostre anime alla perdizione. Cari sacerdoti, se non sarete santi, sarete dei “diavoli”.
(San Pio incontra Monsignor Lefebvre)
Il 12 marzo 1913, mentre padre Pio stava
pregando, gli apparve Gesù, triste e dolorante, che gli disse: «Con
quanta ingratitudine viene ripagato il mio amore dagli uomini! Sarei
stato meno offeso da costoro se li avessi amati meno. Mio Padre non
vuole più sopportarli». Gesù soffre per il tradimento delle «anime più
predilette», i sacerdoti, i quali sono i primi a lasciarlo da solo nelle
chiese, ignorando il Tabernacolo: «Il mio Cuore è dimenticato, nessuno
si cura più del mio Amore». Padre Pio riportò fedelmente anche la
condanna del mondo sacerdotale: «La mia Casa è divenuta per molti un
teatro di divertimenti; anche i miei ministri, che io ho sempre guardato
con predilezione, che io ho amato come pupilla dell’occhio mio; esse
dovrebbero confortare il mio cuore colmo di amarezze; essi dovrebbero
aiutarmi nella redenzione delle anime; invece chi lo crederebbe..! Da
essi debbo ricevere ingratitudini e sconoscenze. Vedo, Figlio mio, molti
di costoro – a questo punto Gesù comincia a piangere singhiozzando –
che sotto ipocriti sembianze mi tradiscono con comunioni sacrileghe».
Come uscire da questo “pantano”? «Figlio mio, ho bisogno di vittime –
disse il Signore a padre Pio – per calmare l’ira giusta e divina del
Padre mio; rinnovami il sacrificio di tutto te stesso e fallo senza
riservatezza alcuna». San Pio, sacerdote santo, rinnovò il sacrificio
dal profondo del cuore. Mi chiedo quanti sacerdoti, allora, ma
soprattutto oggi, hanno il desiderio di sacrificarsi per le anime e per
confortare il Sacro Cuore di Gesù, così tanto disprezzato dagli uomini.
Il 7 aprile, dello stesso anno, un
venerdì, Padre Pio ebbe un’altra visione di Gesù, ma molto più tremenda
della precedente. «Mio carissimo Padre, venerdì mattina ero ancora a
letto, quando mi apparve Gesù. Era tutto malconcio e sfigurato», scrisse
il santo sacerdote cappuccino. «Egli mi mostrò una grande moltitudine
di sacerdoti regolari e secolari, fra i quali diversi dignitari
ecclesiastici, di questi chi stava celebrando, chi si stava parando e
chi si stava svestendo dalle sacre vesti. La vista di Gesù in angustie
mi dava molta pena, perciò volli domandargli perché soffrisse tanto.
Nessuna risposta n’ebbi. Però il suo sguardo mi portò verso quei
sacerdoti; ma poco dopo, quasi inorridito e come se fosse stanco di
guardare, ritirò lo sguardo ed allorché lo rialzò verso di me, con
grande mio orrore, osservai due lagrime che gli solcavano le gote. Si
allontanò da quella turba di sacerdoti con una grande espressione di
disgusto sul volto, gridando: “Macellai!”. E rivolto a me disse: “Figlio
mio, non credere che la mia agonia sia stata di tre ore, no; io sarò
per cagione delle anime da me più beneficiate, in agonia sino alla fine
del mondo. Durante il tempo dell’agonia, figlio mio, non bisogna
dormire. L’anima mia va in cerca di qualche goccia di pietà umana, ma
ahimè mi lasciano solo sotto il peso della indifferenza. L’ingratitudine
ed il sonno dei miei ministri mi rendono più gravosa l’agonia. Ahimè
come corrispondono male al mio amore! Ciò che più mi affligge e che
costoro al loro indifferentismo, aggiungono il loro disprezzo,
l’incredulità. Quante volte ero li per li per fulminarli, se non fossi
stato trattenuto dagli angioli e dalle anime di me innamorate… Scrivi al
padre tuo e narragli ciò che hai visto ed hai sentito da me questa
mattina. Digli che mostrasse la tua lettera al padre provinciale…”.»
Sì, “macellai di anime”! Coloro che
dovrebbero essere il conforto di Gesù e i pastori delle nostre anime,
diventano coloro che crocifiggono nuovamente il Signore e che conducono
le nostre anime alla perdizione. Cari sacerdoti, se non sarete santi,
sarete dei “diavoli”. Meditate e tremate.
BIBLIOGRAFIA
Epistolario [vol. 1] – Corrispondenza con i direttori spirituali (1910-1922), di San Pio da Pietrelcina (Ed. Padre Pio da Pietrelcina)
ECCO QUA' DUE MACELLAI DELLA FEDE, NATURALMENTE CODESTI FALSI PRETI CONCILIARI SCORAZZANO IMPUNITI SENZA CHE LA GERARCHIA CORROTTA, MODERNISTA, VATICANA INTERVENGA PER FERMARE QUESTI AUTENTICI SACRILEGI CHE TANTE ANIME MANDANO ALL'INFERNO...
TALE "DON BRUNO"...
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E meno male che gli scismatici sono i "lefevbriani" e non loro.....
RispondiEliminaLa realtà dei fatti è esattamente contraria, invece e i video lo dimostrano! I cosiddetti lefebvriani (nonostante certe loro aspirazioni alla Roma modernista) sono i cattolici e questi altri sono solo dei poveri scismatici dalla loro stessa Chiesa....
basterebbe, in fondo, che tutti questi nonsochecosa ammettessero pubblicamente che la loro religione NON è la Cattolica Apostolica Romana. la chiamino come più gli piace, conciliare, postcattolica, carismatica, quel che vogliono, per carità...ma ci lascino in pace. Noi vogliam Dio.
RispondiEliminaHi,Hi,hi !
RispondiEliminaPer svelare questi pretonzoli basta andare a chiedere loro, gentilmente, se possono fare una messa tradizionale in latino...Diventerebbero delle furie insieme con tutti i demoni che li circondano!
spiegami l' ultima frase che hai usato..I falsi prete non sanno recitare la messa in latino^^
EliminaRingrazierei la tua risposta
Lili
Quattro cose:
RispondiElimina1) come può la gerarchia ecclesiastica punire i sacerdoti suddetti se pure loro (assieme a questi) non credono al fatto che una chiesa è un luogo sacro?
2) In realtà quello che dice Riccardo ha già trovato una risposta: il cardinal Benelli rimproverò mons. Lefebvre di non credere nella CHIESA CONCILIARE. Il titolo nuovo dunque esiste anche se non viene usato perché sarebbe troppo chiaramente scismatico.
3) Sì, Mardunolbo, basta loro evocare la messa tridentina e i pretonzoli non ridono più, anzi s'inquietano. Ma esiste anche una ragione terra-terra della loro inquietudine: sono ignoranti del latino.
4) Il secondo pretonzolo ha evidenti movenze effemminate. Non si rendono neppure conto che con questi balli fanno capire la loro natura intima ma forse è proprio quello che vogliono, chissà????
Il secondo video del pretonzolo che canta i Ricchi e i poveri è divenuto talmente famoso che è stato segnalato pure sull'Agenzia Ansa.
RispondiEliminaInutile dire che una ben piccola minoranza ha perplessità su questo comportamento. Tutti gli altri plaudono e sono felici.
Il sacro non esiste più ma solo la sua spettacolarizzazione.
Questo, è da dire, grazie anche a Woytjla!
Oggi alle 13,00 il secondo video è stato trasmesso anche dal Tg2 e presentato come piacevole curiosità con ampi sorrisi della conduttrice.
RispondiEliminaHa ragione "Ad Superna" il sacro (per molti) non esiste più.
Guglielmo
che tristezza.
RispondiEliminaCoraggio! Non è altro qui è la nuova religione che avanza. In uno dei commenti postati sotto il video, un ignorante tra i tanti scrive: "il rito è sacro perché le due persone si amano. punto.". Dio qui non c'entra più.
RispondiEliminaMa è tutto il mondo cattolico (modernista) oramai non ha più posto per Dio, altrimenti sarebbero vincolati a qualcosa di fisso. Si muovono come zattere in mare aperto proprio perché oramai hanno solo loro stessi come guida, termine ultimo e riferimento supremo.
E' puro ateismo pratico "cattolico"! Se sospettassero cosa realmente c'è dietro questo ridere e scherzare forse non sarebbero più così tanto contenti! Poveri disgraziati nel vero senso del termine (privi di grazia, che Dio si dà a chi ci crede davvero!)...