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martedì 9 luglio 2013

Sant' Atanasio: "Quanto i più violenti cercano di occupare i luoghi di culto, tanto più essi si separano dalla Chiesa. Essi sostengono che rappresentano la Chiesa, ma in realtà sono quelli che sono a loro volta espulsi da essa e vanno fuori strada".

http://www.webalice.it/giovanni.fabriani/S_Atanasio/immagini/S_Atanasio.jpg

Parole di S. Atanasio ai cristiani che soffrivano sotto gli ariani:

"Che Dio vi consoli! ... Quello che rattrista ... è il fatto che gli altri hanno occupato le chiese con violenza, mentre in questo periodo voi vi trovate fuori. E' un dato di fatto che hanno la sede, ma voi avete la fede apostolica. Possono occupare le nostre chiese, ma sono al di fuori della vera fede. Voi rimanete al di fuori dei luoghi di culto, ma la fede abita in voi. Vediamo: che cosa è più importante, il luogo o la fede? La vera fede, ovviamente: Chi ha perso e chi ha vinto in questa lotta - quella che mantiene la sede o chi osserva la fede? È vero, gli edifici sono buoni, quando vi è predicata la fede apostolica; essi sono santi, se tutto vi si svolge in modo santo ... Voi siete quelli che sono felici, voi che rimanete dentro la Chiesa per la vostra fede, che mantenete salda nei fondamenti come sono giunti fino a voi dalla tradizione apostolica, e se qualche esecrabile gelosamente cerca di scuoterla in varie occasioni, non ha successo. Essi sono quelli che si sono staccati da essa nella crisi attuale. Nessuno, mai, prevarrà contro la vostra fede, amati fratelli, e noi crediamo che Dio ci farà restituire un giorno le nostre chiese. Quanto i più violenti cercano di occupare i luoghi di culto, tanto più essi si separano dalla Chiesa. Essi sostengono che rappresentano la Chiesa, ma in realtà sono quelli che sono a loro volta espulsi da essa e vanno fuori strada. Anche se i cattolici fedeli alla tradizione sono ridotti a una manciata, sono loro che sono la vera Chiesa di Gesù Cristo. (Coll. Selecta SS. Eccl. Patrum. Caillu e Guillou, vol. 32, pp 411-412). "
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 Commenti settimanali di di S. Ecc. Mons. Richard Williamson
Vescovo della Fraternità Sacerdotale San Pio X


  6 luglio 2013
 

 Questi commenti sono reperibili tramite il seguente accesso controllato: http://www.dinoscopus.org/italiano/italianiprincipale.html
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Dibattito acceso

Il problema dell’autorità disabilitata (vedi i “Commenti” del 1 e del 29 giugno) ha suscitato alcune vivaci reazioni tra i lettori. Da un lato, dei valenti cattolici mi dicono che io SONO un vescovo, quindi devo AGIRE come vescovo e prendere il comando del movimento di “Resistenza”. Dall’altro, un valido sacerdote con una lunga esperienza di “sedevacantismo”, mi mette sull’avviso di non dare l’avvio a chiese parallele consacrando più vescovi, tranne nel caso di guerra mondiale o di una persecuzione fisica o di una vecchiaia debilitante (beh, ci sono di quelli che sostengono che quest’ultima sia in atto...).

Naturalmente il problema risale al Vaticano II, quando, in coda a 700 anni di cedimento gli uomini di Chiesa conciliari, abbandonando la dottrina della Chiesa, hanno separato la Verità cattolica dalla Dottrina cattolica, screditando così l’autorità ufficiale della Chiesa a tal punto che le anime come quelle menzionate prima non la guardano più come necessaria. Ma, data la naturale diversità e il peccato originale di tutta l’umanità, l’autorità centrale della Chiesa è assolutamente necessaria per assicurare l’unità della Chiesa (e con essa la sua sopravvivenza), non solo nella Verità, ma anche nei sacramenti e nel governo della Chiesa.

È per questo che un vescovo o un sacerdote necessita, non solo del potere sacramentale dei suoi Ordini, potere che nessuno può togliergli per l’eternità, ma anche del potere di giurisdizione, che è il potere di dire (dictio) ciò che accade o ciò che è giusto (ius, iuris). Questo secondo potere non è tutt’uno con i suoi Ordini e egli non può darselo da sé, ma può solo riceverlo dall’alto, normalmente da un Superiore della Chiesa, in ultima analisi dal Papa, e il Papa da Dio. Pertanto, quando quelle anime valenti mi dicono che io SONO un vescovo (per i miei Ordini) e che sarei colpevole se non AGISSI come tale, dicendo (dictio) alla “Resistenza” cosa deve fare (ius), molto verosimilmente confondono i due distinti poteri del vescovo.

Tuttavia, essi possono cogliere istintivamente un’altra dottrina della Chiesa e del buon senso, cioè la dottrina della giurisdizione di supplenza: in caso di emergenza, quando per una qualche ragione i Superiori non esercitano la giurisdizione necessaria per la salvezza delle anime, la Chiesa supplisce a questo. Per esempio, un sacerdote può non avere la giurisdizione per confessare, com’è invece normalmente necessario, ma se un penitente gli chiede di ascoltare la sua Confessione, in caso di necessità il sacerdote può farlo e il sacramento è valido. Ora, è certo ed accertato che la grande emergenza creata nella Chiesa dal Vaticano II, è stata aggravata dalla nota Dichiarazione Dottrinale di metà aprile della dirigenza della FSSPX, che è la prova documentaria del crollo dell’ultima sussistente fortezza della vera Fede.

Ma la giurisdizione di supplenza ha un punto debole: non essendo ufficiale, è più esposta alle controversie. Per esempio, la Roma conciliare nega che nella Chiesa vi sia qualcosa come un’emergenza creata dal Vaticano II, ed esercita una corrispondente pressione, con fin troppo successo, sulla Fraternità San Pio X perché si sottometta all’autorità conciliare. Tanto è il bisogno dell’ufficialità per l’autorità. Anche Mons. Lefebvre perdette forse un quarto dei sacerdoti che aveva ordinato, perché non aveva il potere di impedire che andassero semplicemente via. Tale è questa incredibile crisi della Chiesa. Così, se un sacerdote o un laico mi chiede di dargli degli ordini, egli stesso può poi contestarli pochi mesi dopo o non appena percepisce che si tratti di un ordine a cui non sente il bisogno di obbedire.

Ma la crisi rimane reale ed essa può solo peggiorare fino a quando Dio non interverrà a ricondurre il Papa al suo sentire cattolico, cosa che Dio farà quando ci saranno abbastanza cattolici che lo imploreranno perché apra gli occhi del Papa. Tra oggi e quando l’acuirsi dell’emergenza porterà a fortificare l’autorità non ufficiale, che Dio Onnipotente ci preservi dall’anarchia inutile.

Kyrie Eleison

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 http://www.corbisimages.com/images/Corbis-42-16804389.jpg?size=67&uid=aab2196e-e601-4d8e-8dc0-2017aa01c3ef
 "...Che cosa di più bello Gesù poteva dare all'umanità, che cosa di più prezioso, di più Santo, quando moriva sulla croce? Il Suo Sacrificio. La messa è il tesoro più grande e il più ricco dell'umanità che Nostro Signore ci abbia donato...La Messa è "tutto per Dio". Perciò vi dico: per la gloria della Santissima Trinità, per l'amore di Nostro Signore Gesù Cristo, per la devozione della Santissima Vergine Maria, per l'amore della Chiesa, per l'amore del Papa, per l'amore dei Vescovi, dei Sacerdoti, di tutti i fedeli, per la salvezza del mondo...custodite il testamento di Gesù Cristo, custodite il Sacrificio di Nostro Signore! Conservate la Messa di Sempre!..." (Mons. Marcel Lefebvre)
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Dato che l'articolo si intitola "dibattito acceso" anche noi ci inseriamo nel dibattito...
Commentiamo, brevemente, questo articolo di Monsignor Williamson partendo proprio dalle parole di colui che gli ha trasmesso l'Episcopato nel 1988 e questi è Monsignor Lefebvre che, Cattolico sino alle midolla, conosceva benissimo il discorso dottrinario di Monsignor Williamson riguardo alla cosidetta "incardinazione" che viene dato dal Pontefice della Chiesa Cattolica ai rispettivi Vescovi sparsi in tutto il mondo; difatti solo Pietro ha il potere di governo e non i Vescovi se non quando il Pontefice Cattolico ne presta loro per esercitare tale potere laddove il Papa non può stare fisicamente. Siccome un Pontefice non può stare contemporaneamente in tutte le Diocesi del mondo necessita di qualcuno, legittimamente eletto ed incardinato, che governi una tale Diocesi in sua vece. Quindi il Pontefice, che è  sottoposto a Dio,  riceve da Nostro Signore il potere di Governo, e a sua volta i Vescovi che sono sottoposti al Pontefice Cattolico ricevono il potere di Governo dal Papa, come anche i Sacerdoti che sono sottoposti al Vescovo ricevono il potere di Governo nelle varie Parrocchie, da parte del Vescovo.
Ora questo discorso, Monsignor Lefebvre lo conosceva molto bene, infatti per tanti anni ha tentato, inutilmente, di far riconoscere, quindi di far incardinare, la Fraternità dalle cosidette "autorità conciliari". Lo stesso Monsignore tenne i colloqui dottrinali con gli "anticristi modernisti conciliari" per trovare una via, possiamo dire di compromesso, con questi lugubri personaggi pur di continuare ciò che la Chiesa Cattolica ha sempre fatto. E' anche noto, (infatti per questo ha sopportato una scomunica) che il Monsignore attese invano da parte dei cosidetti "governanti" della Chiesa il permesso di consacrare dei Vescovi, quindi anche la loro futura incardinazione, per permettere alla Fraternità di poter sopravvivere allo sfascio dottrinale che aveva dato vita di fatto alla falsa chiesa Concilare, che tanto male sta operando da ormai 50 anni.
Quindi Monsignor Lefebvre quando si rese conto, definitivamente, che le cosidette "autorità della Chiesa Conciliare non avevano nessuna intenzione di far sopravvivere la Fraternità, fece da se stesso le Consacrazioni dei quattro Vescovi, per permettere alla Fraternità di soppravvivere allo sfascio conciliare portato avanti dagli usurpatori modernisti. Ma il motivo più importante che spinse Monsignor Lefebvre ad operare come ha fatto è stata LA SALVEZZA ETERNA DELLE ANIME. Difatti tutto ciò che Nostro Signore ha fatto e fà con la Sua Chiesa è per questo fine ultimo, che possiamo dire sia il motivo più importante. Dunque Monsignor Lefebvre salvò il vero Sacerdozio Cattolico e i veri Sacramenti, in particolar modo la Santa Messa, proprio per salvaguardare questo fine ultimo: "LA SALVEZZA DELLE ANIME".

(Omelia del 1988 di Monsignor Lefebvre)
Mi sembra di sentire la voce di tutti quei papi a partire da Gregorio XVI, Pio IX, Leone XIII, San Pio X, Benedetto XV, Pio XI, Pio XII, che dicono:
«Di grazia, di grazia, che state facendo dei nostri insegnamenti? della nostra predicazione? della Fede cattolica? la state abbandonando? la state lasciando sparire da questa terra? Di grazia, di grazia, continuate a conservare questo tesoro che vi abbiamo dato. Non abbandonate i fedeli! Non abbandonate la Chiesa! Continuate la Chiesa! Poiché, a partire dal Concilio, ciò che noi abbiamo condannato ecco che le autorità romane l’adottano e lo professano, com’è possibile? Noi abbiamo condannato il liberalismo, noi abbiamo condannato il comunismo, il socialismo, il modernismo, il sillogismo, tutti questi errori che noi abbiamo condannato ecco che oggi sono professati, adottati, sostenuti dalle autorità della Chiesa: è possibile? Se voi non fate qualcosa per continuare questa Tradizione della Chiesa che vi abbiamo data, tutto sparirà. La Chiesa sparirà, le anime saranno perdute».

Noi ci troviamo di fronte ad uno stato di necessità. Abbiamo fatto di tutto per provare che Roma comprendesse che bisognava ritornare a quest’attitudine del venerato Pio XII e di tutti i suoi predecessori. Abbiamo scritto, siamo andati a Roma, abbiamo parlato, abbiamo inviato delle lettere – Mons. De Castro Mayer e io stesso – diverse volte a Roma; abbiamo provato con questi colloqui, con questi mezzi, di giungere a far comprendere a Roma che a partire dal Concilio, questo aggiornamento, questo cambiamento che s’è prodotto nella Chiesa non è cattolico, non è conforme alla dottrina di sempre della Chiesa. Questo ecumenismo e tutti questi errori, questa collegialità, tutto questo è contrario alla Fede della Chiesa, è in procinto di distruggere la Chiesa.

Ed ecco che viene compreso appieno il motivo dell'agire di Monsignor Lefebvre, che si è esposto alla scomunica da parte degli anticristi conciliari che hanno occupato la Chiesa dal Conciliabolo sino ad oggi: "NOI CI TROVIAMO AD UNO STATO DI NECESSITA' ",  ecco la parola chiave, lo stato di necessità.

Monsignor Lefebvre, profondamenre Romano, ha compreso che chi governava la Chiesa avrebbe distrutto ciò che rimaneva della Gloriosa Chiesa Cattolica, difatti affermò nella stessa Omelia:

"Oggi, in questa giornata, si compie l’operazione sopravvivenza, e se io avessi concluso quella operazione con Roma, proseguendo negli accordi che avevamo firmato e proseguendo con la messa in pratica di questi accordi, avrei compiuto l’operazione suicidio. Allora, non v’è scelta, sono obbligato, noi dobbiamo sopravvivere. Ed è per questo che oggi, consacrando questi vescovi, sono convinto di continuare, di far vivere la Tradizione, cioè la Chiesa cattolica"...

Ora noi ci chiediamo: è forse finita questa emergenza? Assolutamente no, anzi la situazione si è incancrenita ancor di più con l'avanzare dell'orda modernista e col cedimento della Fraternità verso questi personaggi, che definire "assasini della fede" può risultare ancora un eufemismo.

Quindi la domanda che ci poniamo, e poniamo, è questa: chi in verità darebbe l'autorità di governo delle anime ai Vescovi Tradizionali, che si sono messi di traverso rispetto ai modernisti Vaticani, dato che siamo ancor più di prima sotto una situazione di necessità? Noi pensiamo Dio stesso, infatti la salvezza delle anime deve essere la più grande preoccupazione da parte dei Vescovi. E perchè questo? Perchè i cosidetti governanti della Chiesa Conciliare non vogliono il bene delle anime ma con i loro insegnamenti ed il loro agire, non governando secondo Dio, mettendo a repentaglio la salvezza eterna sia dei fedeli che fanno parte della Chiesa, col Battesimo Cattolico, e sia degli eretici e scismatici e i miscredenti non battezzati, che ancora soggiacciono nella menzogna, fuori di essa:

"Voi sapete bene, miei carissimi fratelli, sapete bene che non possono esserci dei sacerdoti senza vescovo. Tutti questi seminaristi che sono qui presenti, se domani il Buon Dio mi chiamerà, e questo accadrà senza dubbio senza ritardo, ebbene, questi seminaristi da chi riceveranno il sacramento dell’Ordine? Dai vescovi conciliari, i cui sacramenti sono tutti dubbi perché non si sa esattamente quali siano le loro intenzioni? Questo non è possibile! Ora, quali sono i vescovi che hanno conservato veramente la Tradizione, che hanno conservato i sacramenti così come la Chiesa li ha conferiti per venti secoli, fino al Vaticano II? Ebbene, sono Monsignor de Castro Mayer e io stesso. Io non posso farci niente, le cose stanno così. E quindi, molti seminaristi si sono affidati a noi, hanno sentito che lì stava la continuità della Chiesa, la continuità della Tradizione, e sono venuti dunque nei nostri seminari, malgrado le difficoltà che hanno incontrato, per ricevere una vera ordinazione sacerdotale e poter offrire il vero sacrificio del Calvario, il vero sacrificio della Messa e darvi i veri sacramenti, la vera dottrina, il vero catechismo".... 
 
Lo snodo cruciale di questo ragionamento di Monsignor Williamson, che se fossimo in un tempo normale sarebbe sacrosanto, rimane a nostro avviso il problema dell'Autorità. Monsignor Lefebvre rigettando l'imposizione di Roma di non procedere alle consacrazioni dei Vescovi non ha forse disubbidito alle cosidette autorità della Chiesa? Ripetiamo, se fossimo in tempi normali, sicuramente "sì", ma siccome siamo in un tempo di emergenza la disubbidienza a queste eterodosse autorità non esiste come colpa, anzi è meritoria agli occhi di Dio. Monsignor Lefebvre scrivendo ai quatro Vescovi scrisse loro che a Roma risiedevano gli anticristi. Ora: come è possibile che "degli anticristi" abbiano in se' l'Autorità da Dio di governare la Chiesa? Non sono forse condannati e fuori di Essa? Che questi personaggi tutti, dediti all'eresia, siano fuori dalla Chiesa Cattolica è evidente e solo un cieco non vedrebbe ciò che sta accadendo da ormai cinquant'anni ad opera dei modernisti, che hanno occupato illegalmente tutte le chiese dal Conciliabolo in poi.
Scriveva, riguardo agli eretici, Sant'Ignazio agli Efesini:

Fuggire gli eretici 

Vi sono alcuni che portano il nome, ma compiono azioni indegne di Dio. Bisogna scansarli come bestie feroci. Sono cani idrofobi che mordono furtivamente. Occorre guardarsene perché sono incurabili. Non c’è che un solo medico, materiale e spirituale, generato e ingenerato, fatto Dio in carne, vita vera nella morte, nato da Maria e da Dio, prima passibile poi impassibile, Gesù Cristo nostro Signore.  (Ignazio, Agli Efesini, IV-V)

L’erba estranea dell’eresia

Non io vi scongiuro ma la carità di Gesù Cristo. Prendete solo l’alimento cristiano e astenetevi dall’erba estranea che è l’eresia. Coloro che per farsi credere mescolano Gesù Cristo con se stessi, sono come quelli che offrono un veleno mortale nel vino melato. L’incauto prende allegramente in un piacere nefasto la morte. Guardatevi dunque da questi. Ciò sarà possibile non gonfiandovi e non separandovi da Dio Gesù Cristo, dal vescovo e dai precetti degli apostoli. Chi è all’interno del santuario è puro; chi ne è lontano non è puro. Ciò significa che chiunque operi separatamente dal vescovo, dal presbitero e dai diaconi, non è puro nella coscienza. (Ignazio, Ai Tralliani, VI-VII)

Dal catechismo Maggore di San Pio X:
124. Chi è fuori della comunione dei santi? E’ fuori della comunione dei santi chi é fuori della Chiesa, ossia i dannati, gl’infedeli, gli ebrei, gli eretici, gli apostati, gli scismatici e gli scomunicati.

Ora tutti coloro che si richiamano alla Tradizione della Chiesa e vivono per essa ci dovrebbero spiegare se chi professa il falso ecumenismo, la libertà religiosa, la collegialità conciliare, il dialogo interreligioso, la commistione con massoni e comunisti scomunicati, il celebrare quotidianamente il non cattolico Novus Orror Missae, l'approvare diaboliche sette eretiche come quella Neocatecumenale, il professare pubblicamente eterodosse intepretazioni della Sacra Scrittura ecc... siano o no autentici gerarchi della vera Chiesa di Nostro Signore oppure eretici, senza nessuna Autorità Divinamente assistita, e da scansare come la peste.

Come abbiamo già scritto in passato, come si può ancora cercare un'approvazione da degli autenti anticristi?

Da un dotto scritto di Carlo di Pietro: 


Alcune dichiarazioni [la fede di Bergoglio]

image001[1]Il 16 Marzo 2013, durante la sua prima Udienza, Papa Bergoglio impartisce una inconsueta benedizione.«Vi avevo detto che vi avrei dato di cuore la mia benedizione. Molti di voi non appartengono alla Chiesa cattolica, altri non sono credenti. Di cuore imparto questa benedizione, nel silenzio, a ciascuno di voi, rispettando la coscienza di ciascuno, ma sapendo che ciascuno di voi è figlio di Dio.» Nella circostanza non benedì con il segno della Croce. [1]

L’Imam di Firenze testimonia di aver incontrato Bergoglio in Vaticano nella Sala Clementina e ci parla di un Francesco emozionante, il cui discorso ha sottolineato l’importanza del dialogo con l’Islam e del perseguimento della povertà e della carità. Nello stesso incontro, avvenuto il 20 Marzo del 2013, “Papa Francesco ha salutato e ringraziato tutti gli appartenenti alle altre tradizioni religiose, ma si è rivolto con attenzione particolare ai fedeli islamici. Mi rivolgo «innanzitutto ai musulmani – ha detto – che adorano un Dio unico, vivente e misericordioso e lo invocano nella preghiera. Apprezzo molto la vostra presenza – ha poi aggiunto – in essa vedo un segno tangibile della volontà di crescere nella stima reciproca e nella cooperazione per il bene comune».” [2] [3]

In udienza generale, 19 giugno 2013: «Le divisioni tra noi, ma anche le divisioni fra le comunità: cristiani evangelici, cristiani ortodossi, cristiani cattolici, ma perché divisi? [la divisione è motivata dalla loro volontaria e pertinace adesione all'errore, lo spiega Gesù, mille volte. N.d.a.] Dobbiamo cercare di portare l’unità. Vi racconto una cosa: oggi, prima di uscire da casa, sono stato quaranta minuti, più o meno, mezz’ora, con un Pastore evangelico e abbiamo pregato insieme, e cercato l’unità. Ma dobbiamo pregare fra noi cattolici e anche con gli altri cristiani, pregare perché il Signore ci doni l’unità, l’unità fra noi». [4]

Lampedusa, 8 giugno 2013: “Il Papa ha poi rivolto un saluto ai «cari immigrati musulmani che, oggi, stasera, stanno iniziando il digiuno di Ramadan, con l’augurio di abbondanti frutti spirituali».” [5] E molto altro …

Un Pontefice autenticamente cattolico, con l'Autorità Divinamente assistita, parlerebbe in questo terribile modo? Assolutamente no, altrimenti cesserebbe immediatamente di essere cristiano cattolico, quindi decadrebbe anche dal Pontificato. 

In definitiva la situazione è chiara, CHIUNQUE PROFESSI L'ERESIA, RIPETIAMO, CHIUNQUE SIA, E' FUORI DELLA CHIESA E NON HA NESSUNA AUTORITA', DA PARTE DI DIO, DI GOVERNARE LA SUA SANTA CHIESA.

San Roberto Bellarmino nel De Romano Pontifice ha scritto (Cap. XXX): “La quinta opinione (riguardo all’ipotesi del papa eretico) pertanto è vera; un papa che sia eretico manifesto, per quel fatto (per se) cessa di essere Papa e capo (della Chiesa), poiché a causa di quel fatto cessa di essere un cristiano e un membro del corpo della Chiesa. Questo è il giudizio di tutti gli antichi Padri, che insegnano che gli eretici manifesti perdono immediatamente ogni giurisdizione”.
 
Sin quanto si persisterà a riconoscere una qualche autorità data da Dio a degli eretici si rimarrà costantemente nell'ambiguità e quindi nell'impossibilità di agire in maniera integrale rispetto alla crisi che oggi vive la Santa Chiesa di Nostro Signore Gesù Cristo.
Quindi noi pensiamo che i Sacerdoti, che esortano Monsignor Williamson a prendere il comando della Resistenza, non sono certo in uno stato confusionale, da non intendere la "Missio" e la "Sessio", ma sono semplicemente preoccupati dell'avanzare modernista e del cedimento della Fraternità San Pio X, in definitiva sono preoccupati della salvezza delle anime, proprio come lo era Monsignor Lefebvre anni addietro.

Per quanto riguarda il parere del valente Sacerdote "ex sedevacantista", replichiamo quanto segue:
Monsignor Williamson afferma: "mi mette sull’avviso di non dare l’avvio a chiese parallele consacrando più vescovi, tranne nel caso di guerra mondiale o di una persecuzione fisica o di una vecchiaia debilitante". 

Premettiamo innanzitutto che la richiesta di una nuova consacrazione episcopale  è esclusivamente finalizzata ad avere un vescovo disposto a fare da guida ufficiale alla Resistenza cattolica, considerato che Mons. Williamson ha espresso il suo diniego in merito, altrimenti Monsignor Williamson sarebbe stato perfetto per tale compito, senza bisogno, per ora, di ordinarne altri. 
Ma qui il vero punto a cui replicare è il concetto di "dare l'avvio a chiese parallele".
Forse che preoccuparsi della salvezza delle anime, garantendo la successione episcopale e sacerdotale cattolica, a fronte delle cosidette "consacrazioni Conciliari", sarebbe creare una Chiesucola autocefala?
Non sarebbe forse garantire dei veri Consacrati del Signore, che offrano la Salvezza alle anime attraverso validi e santi Sacramenti e soprattutto attraverso la Traditio della vera Fede, autenticamente cattolica? Noi pensiamo di sì.
E in definitiva: non siamo forse già in guerra mondiale per la Fede e per la salvezza delle Anime? Anche in questo caso noi pensiamo di sì.

Forse che Monsignor Lefebvre, quando ordinò i quattro Vescovi, "creò una chiesa parallela"? Assolutamente no. E se non lo fece al tempo Mons. Lefebvre, perchè mai lo farebbe oggi Mons. Williamson?
Forse che Monsignor Williamson, il quale ha dichiarato che resterà "membro a vita" della Fraternità San Pio X, ha fatto parte per venticinque anni e fà ancora parte di una chiesa parallela?
Probabilmente, secondo questo Sacerdote, Mons. Williamson dovrebbe fare come i vari vescovi conciliari, tipo Mons. Brunero Gherardini, e simili, che sono stati vilmente zitti per cinquant'anni senza muovere un dito, tutti sottomessi all'"Autorità centrale" della Roma apostata, compartecipando in maniera indiretta allo sfascio conciliare?
Lasciare senza guida "ufficiale" le varie sacce di resistenza cattoliche non è forse esporle, nella migliore delle ipotesi, ad un pericolo di protestantizzazione pratica, o peggio al rischio di una autodissolvenza?

Qui non si tratta di avere il gusto per l'anarchia inutile, ma di organizzarsi "gerarchicamente", cioè "cattolicamente", per attuare il vero ed unico fine ultimo, che è la salvezza delle anime dallo sfascio Conciliare modernista.

Per chiudere consigliamo, umilmente, a Monsignor Williamson di seguire l'esempio di colui che lo ha reso prima un Cristiano Cattolico, poi Sacerdote e poi Vescovo per la salvaguardia della vera Chiesa Cattolica, contro l'attacco satanico che Essa ha ricevuto dai collusi coi poteri luciferini di questo mondo, che tante anime seguono, mettendo a repentaglio la propria salvezza eterna:
"Allora, abbiamo fatto bene a resistere? Io sono convinto che oggi ci troviamo nelle stesse circostanze. Noi compiamo un atto che apparentemente, apparentemente… e sfortunatamente i media non ci aiutano in questo senso, perché evidentemente essi titoleranno i loro giornali: «Lo scisma», «La scomunica», come potranno.
Da parte nostra siamo convinti che tutte queste accuse di cui siamo oggetto, tutte queste pene di cui siamo oggetto sono nulle, assolutamente nulle!
Ed è per questo che non le teniamo in alcun conto. Come non abbiamo tenuto conto della sospensione, dopo la quale abbiamo finito col ricevere le felicitazioni della Chiesa e anche della Chiesa progressista, così sarà tra pochi anni – non lo so: il Buon Dio solo conosce il numero degli anni che serviranno perché arrivi il giorno che la Tradizione ritrovi i suoi diritti a Roma – noi saremo abbracciati dalle autorità romane che ci ringrazieranno per aver mantenuto la Fede nei nostri seminari, nelle famiglie, nelle città, nei nostri paesi, nei nostri conventi, nelle nostre case religiose, per la maggior gloria del Buon Dio e per la salvezza delle anime".

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1 commento:

  1. Mons Williamson mostra una lucidità ed una pacatezza ineguali.
    Possiamo stare tranquilli che in caso di catastrofe, lampante per tutti, come una guerra mondiale, si attiverà di certo.

    Del resto un pericolo di guerra, quantomeno qui in Europa, non è così vago e lontano dato che islam ed Israele premono in un verso ed in un altro.
    Per ora guerre le abbiamo viste e sentite in Medio Oriente, ma per la incapacità cronica ed atea dei politici europei si può supporre che presto si scateni da noi.

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