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lunedì 4 ottobre 2010

E questo sarebbe colui che è stato messo a capo del "Pontificio Consiglio per la Nuova Evangelizzazione" ? Si vergogni per quello che ha detto riguardo alla bestemmia detta da Berlusconi...

 


Tratto da una fides: "bisogna contestualizzare"!
http://lanuovavia.org/giacintobutindaro/wp-content/uploads/2010/07/rino-fisichella.jpg
http://www.flickr.com/photos/monipal/3239241115/   
Apprendiamo che per il Presidente del Pontificio Consiglio per la Nuova Evangelizzazione, Mons. Rino Fisichella, per cercare di ammansire l'ira e lo sdegno dei cattolici contro il presidente del consiglio bestemmiatore, ha invitato a contestualizzare la cosa, vale a dire a tenere conto del contesto scherzoso in cui la bestemmia è stata proferita. Quindi dovremmo concludere che si può bestemmiare per ischerzo o almeno che non è così grave. Ora non si sa se è più grave bestemmiare o giustificare la bestemmia, ma quel che è certo che se si intende iniziare la nuova evangelizzazione con questi giustificazionismi penosi e scandalosi, siamo messi bene. Mons. Fisichella tende un po' troppo al giustificazionismo e pian piano ieri con il 5° comandamento (vedi il caso Recife) e ora con il 2° comandamento sembra che la nuova evangelizzazione voglia procedere all'abbattimento dei Comandamenti di Dio uno dopo l'altro come tanti birilli.
Nel caso della bestemmia non c'è nulla da contestualizzare o da giustificare. La bestemmia resta tale se pronunciata in pubblico, in privato, se pronunciata in mezzo a tanta gente o da soli, se pronunciata per odio contro Dio oppure alla fine di una barzelletta che fa ridere solo chi la racconta. 
A Mons. Fisichella ci permettiamo di ricordare quello che insegna il Magistero: "Insegnando l'esistenza di atti intrinsecamente cattivi, la Chiesa accoglie la dottrina della Sacra Scrittura. L'apostolo Paolo afferma in modo categorico: «Non illudetevi: né immorali, né idolatri, né adulteri, né effeminati, né sodomiti, né ladri, né ubriaconi, né maldicenti, né rapaci erediteranno il Regno di Dio» (1 Cor 6,9-10). Se gli atti sono intrinsecamente cattivi, un'intenzione buona o circostanze particolari possono attenuarne la malizia, ma non possono sopprimerla: sono atti «irrimediabilmente» cattivi, per se stessi e in se stessi non sono ordinabili a Dio e al bene della persona: «Quanto agli atti che sono per se stessi dei peccati (cum iam opera ipsa peccata sunt) — scrive sant'Agostino —, come il furto, la fornicazione, la bestemmia, o altri atti simili, chi oserebbe affermare che, compiendoli per buoni motivi (causis bonis), non sarebbero più peccati o, conclusione ancora più assurda, che sarebbero peccati giustificati?». Per questo, le circostanze o le intenzioni non potranno mai trasformare un atto intrinsecamente disonesto per il suo oggetto in un atto «soggettivamente» onesto o difendibile come scelta" (Giovanni Paolo II, Enc. Veritatis Splendor, n. 81).
E per quanto riguarda Presidente del Consiglio prendiamo in prestito quanto ha detto quest'oggi  Papa Benedetto XVI a Palermo: «L’empio, colui che non agisce secondo Dio confida nel proprio potere, ma si appoggia su una realtà fragile e inconsistente, perciò si piegherà, è destinato a cadere».

 Inseriamo le 
parole di Fisichella pronunciate per giustificare, in maniera inaccettabile, la bestemmia di Berlusconi:

Rino Fisichella
“Non pronunciare invano il nome del Signore tuo Dio”. E’ il secondo comandamento nella tradizione cattolica e luterana come scritto nel libro del Deuteronomio. Sembra che non ci sia granchè da interpretare, o si segue o si infrange. Eppure, da sabato 2 ottobre, la Chiesa Cattolica, nella figura di monsignor Rino Fisichella ci spiega che, sì, la legge è legge, ma che, in alcuni casi, occorre “contestualizzare”.
Fisichella, nella mattinata di sabato era a Pisa, a parlare di un confronto tra Chiesa e politica. E’ il giorno dopo il video che mostra il presidente del Consiglio che racconta una barzelletta che si chiude con una bestemmia, e la domanda al monsignore non può non arrivare.
Ci si aspetterebbe una risposta “d’ordinanza”, qualcosa del tipo “è una cosa grave, visto anche il ruolo…”. Ne arriva una diversa, di una diversità che fa riflettere: “Bisogna sempre in questi momenti saper contestualizzare le cose- spiega Fisichella – e, certamente, non bisogna da un lato diminuire la nostra attenzione, quando siamo persone pubbliche, a non venir meno a quello che è il nostro linguaggio e la nostra condizione; dall’altra credo che in Italia dobbiamo essere capaci di non creare delle burrasche ogni giorno per strumentalizzare situazioni politiche che hanno già un loro valore piuttosto delicato”.
Fisichella non spiega, però, come si contestualizza una bestemmia. Una cosa, del resto, difficile da spiegare. Sarebbe come dire: “Beh, se uno è molto arrabbiato e se la prende col Padre Eterno bisogna capirlo, avrà i suoi motivi”, oppure “beh, senza bestemmia quella barzelletta non farebbe ridere”. Viene da chiedersi, però, cosa sarebbe successo se il maschile di orchidea, invece che a Berlusconi fosse scappato a Di Pietro, piuttosto che a Grillo. Il monsignore avrebbe ugualmente esortato alla contestualizzazione?
Un prelato che spiega che la gravità di un’offesa a Dio dipende dal contesto non si “macchia”, forse, di relativismo, ovvero di quello che secondo Benedetto XVI è il “peggior male del nostro tempo”? Questione oziosa, è vero. Però chi bestemmia da oggi sa che non è proprio peccato ma che dipende…
Rosi Bindi, oggetto della barzelletta del premier, c’è rimasta male: “”Fin da piccola mi hanno insegnato a non pronunciare il nome del Signore invano. E’ una profonda, intima convinzione della mia fede, un segno di rispetto verso me stessa e gli altri e una regola di buona educazione. Saro’ all’antica, ma mi amareggia profondamente e mi turba constatare che per un pastore della mia Chiesa (anche se voce isolata rispetto a quelle di altri pastori, di Avvenire e Famiglia Cristiana) ci sarebbero occasioni e circostanze nelle quali è possibile derogare anche dal secondo comandamento”. Ma forse, il catechismo cui si ispira la Bindi, è superato dai tempi, e dal contesto.
fonte: Blitz quotidiano

8 commenti:

  1. Questi Vescovi, più preoccupati di non perdere la faccia davanti agli uomini che davanti a Dio, più intenti a mantenersi la benevolenza e l'amicizia dei potenti della terra, che non quella dell'Onnipotente, perdono ogni volta l'occasione per tacere, e così salvare quell'atomo di dignità cristiana che è loro rimasta.
    Difatti l'unica reazione che suscitano idiozie come questa, che vede addirittura giustificare la bestemmia, minimizzandola a causa del "contesto"...è il voltastomaco.

    Rimane solo da augurarsi che il cuore di Mons. Fisichella non corrisponda alle parole che pubblicamente proferisce...cioè che sia "solo un bugiardo"...ma almeno nel profondo del suo cuore sarà rimasto addolorato che un Capo del Governo vada in giro a bestemmiare il suo Signore? Nel silenzio della sua stanza avrà fatto atti di riparazione? Li avrà fatti?...

    ...Oppure ultimamente è andato a scuola di catechesi da coloro che cavalcano la "nuova evangelizzazione" e che collaborano con il suo dicastero andando in giro a predicare che "il peccato NON OFFENDE DIO"???

    "Signore, liberaci da questi Vescovi-pagliacci che non operano per la salvezza delle anime ma per la loro perdizione eterna! Amen."

    RispondiElimina
  2. ...confesso che mi fido poco dei Media....avete il testo INTEGRALE per giudicare davvero le parole usate da mons. Fisichella?
    Non lo sto difendendo intendiamoci, se egli ha davvero DIFESO la bestemmia che ho udito guardando il video di Berlusconi, mal gliene colse!
    Ma uno è innocente fino a prova contraria e non si può giudicare solo per sentito dire o perchè RIFERITO dai Media....io il testo integrale non l'ho trovato!
    se voi lo avete postatelo per favore, diversamente mi pare eccessivo il giudizio espresso contro un Vescovo, solo perchè i Media hanno riferito una estrapolazione....
    possiamo giudicare le PAROLE, ma dove stanno quelle di mons. Fisichella nell'integrità della sua risposta al fatto?

    Gesù dice anche che ogni bestemmia contro il Figlio dell'uomo sarà perdonata, ma che il peccato contro lo Spirito Santo no!

    e c'è la storia chiara di san Filippo Neri o sant'Ignazio, non ricordo chi dei due ma che andando ad ascoltare la penitenza di un moribondo, i presenti si scandalizzarono perchè lo sentivano bestemmiare in punto di morte....e disse il Santo: " non preoccupatevi! a modo suo si sta confidando con Dio!"
    e lo assolse dai suoi peccati facendolo morire in pace!

    Attenzione al moralismo....
    per condannare le parole di un vescovo (e di chiunque) sono necessarie le prove che riportino la volontà chiara di voler giustificare la bestemmia!


    Riguardo al caso di Recife lo sbaglio di Fisichella NON fu affatto di depenalizzare l'aborto, ma quello di NON essersi consultato con il Vescovo responsabile del luogo....
    Fisichella non depenalizzò l'aborto, l'omicidio, MA ACCUSO' IL VESCOVO del luogo, senza interpellarlo....e lo accusò di NON essersi preso cura PRIMA della bambina di 9 anni ripetutamente violentata e incinta a nove anni....
    Eccerto che commise uno sbaglio, quello di giudicare l'azione di un vescovo senza neppure aver ascoltato prima il suo parere...
    e questo infatti venne poi pubblicato integralmente sull'Osservatore Romano!

    Fidatevi poco dei Media e andate sulle fonti originali!
    altrimenti si rischia di fare i giustizialisti!
    Dopo di che, condanniamo ogni Bestemmia perchè il principio vale per tutti e per sempre: non nominare il nome di Dio invano!

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  3. Io non ho sentito nè letto della "bestemmia" di Berlusconi. Leggo qua della minimizzazione di mons Fisichella, ma non mi stupisco di tale posizione poichè (qui mi riferisco a Caterina63)anche per la situazione di Recife, non solo accusoò ilvescovo di esagerazione nello scomunicare, ma negò al vescovo la replica tramite anche l'Osservatore Romano (c'èra già padre Lombardi,ahinoi?)Ho letto la replica del vescovo di Recife, mai pubblicata nè degna di attenzione da parte del mons.Fisichella, il quale fece una cosa nota al pubblico,degna di lode, (a mio avviso)andando a ricevere la confessione di Oriana Fallaci prima di morire. per il resto una mediocrità comune a tanti vescovi e monsignori che dovrebbero imparare a saper tacere di più. Infine mi associo al fatto che bisognerebbe sempre prima avere i documenti e le frasi vere dette o scritte di qualcuno prima di dare interpretazioni. Molte volte ho scoperto che frasi venivano "interpretate" dai giornalisti stravolgendone il significato. Tale è la malizia e capacità di calunnia dei giorni nostri.

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  4. Io leggo semplicemente questo articolo, non sò se Sua Ecc.za Mons. Fisichella ha dichiarato questo, se ciò fosse vero, Sua Eccellenza farebbe bene a ratificare quanto dichiarato, in qualsiasi contesto si bestemmi, tale rimane la bestemmia, gravissima offesa a Dio e ai cristiani, ricordiamoci che per "scherzo" alcuni concorrenti del Grande Fratello hanno bestimmiato e sono stati eliminati dal programma, anche per la voce grossa fatta da molti ecclesiastici. La Bestemmia non è giustificabile, se il Presidente del consiglio ha bestemmiato in pubblico abbia il coraggio, la virilità di chiedere scusa e perdono a tantissimi credenti, questo gesto è un atto dovuto, altrimenti si dimetta. Non sto qui a spiegare per quale motivo dovrbbe dimettersi, sarebbe troppo lunga, ma sicuramente anche per una quatione morale, etica e deontologica.

    + Benedetto - Abate/Arcivescovo Metropolita per la Chiesa Latino Ortodossa in Italia.

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  5. ...confesso che mi fido poco dei Media....avete il testo INTEGRALE per giudicare davvero le parole usate da mons. Fisichella?

    Ho appena messo, per completare l'articolo, le parole di Fisichella...
    cosi' non ci saranno piu' dubbi

    RispondiElimina
  6. Caro Gianluca....non mi sembra che mons. Fisichella abbia "benedetto" la bestemmia...
    la frase è stata estrapolata e strumentalizzata in un contesto politico in cui la Rosy Bindi ne cavalca il puledro...

    dice mons. Fisichella:

    “Bisogna sempre in questi momenti saper contestualizzare le cose- spiega Fisichella – e, certamente, non bisogna da un lato diminuire la nostra attenzione, quando siamo persone pubbliche, a non venir meno a quello che è il nostro linguaggio e la nostra condizione; dall’altra credo che in Italia dobbiamo essere capaci di non creare delle burrasche ogni giorno per strumentalizzare situazioni politiche che hanno già un loro valore piuttosto delicato”.

    ergo:

    1) la frase è estrapolata da un contesto di cui così NON il fulcro del discorso è storpiato;

    2) il fulcro della frase NON è la bestemmia del premier, ma la strumentalizzazione che ne è seguita....

    3) Fisichella CONDANNA ugualmente l'uscita del premier quando avverte infatti:
    "non bisogna da un lato diminuire la nostra attenzione, quando siamo persone pubbliche, a non venir meno a quello che è il nostro linguaggio e la nostra condizione"

    4) solo dopo mons. Fisichella METTE IN GUARDIA dalla strumentalizzazione del fatto...

    Caro Gianluca, il Signore Gesù ci ha liberati dal fariseismo e dal moralismo...non a caso avverte che ogni bestemmia contro il Figlio dell'Uomo può essere perdonata, ma che solo il peccato contro lo Spirito Santo no, questo non verrà mai perdonato perchè coinvolge LA VOLONTA' del rifiuto da parte della persona...
    Scagliarsi in questo modo contro un Vescovo senza che questi abbia realmente fatto ciò di cui i Media lo hanno accusato, è davvero fariseismo e moralismo...
    di cosa si dovrebbe scusare quando NON ha affatto giustificato la bestemmia ma ha messo in guardia dalla strumentalizzazione che ne derivava?
    Gli si potrebbe rimproverare qualunque cosa se, appunto, si snaturalizza ciò che intendeva dire giudicando perfino le sue intenzioni...

    I dubbi restano caro Gianluca, perchè ciò che si è fatto della frase estrapolata è stata una interpretazione di comodo e mediatica...il tutto per attaccare politicamente Berlusconi...alla Rosy Bindi, favorevole all'aborto ed alle coppie omosessuali, non frega nulla della bestemmia... il suo linguaggio potrà essere forbito quanto vuole, ma quanto ad offendere Dio non basta una bestemmia la quale degrada se stessi e non Dio....per offendere Dio basta portare avanti le idee politiche sull'etica e sulla morale della Rosy Bindi, ma nessuno si preoccupa di sottolinearlo!
    questo si che è fariseismo!

    Dopo di che, senza alcun dubbio e come ha detto mons. Fisichella, condanniamo la bestemmia ossia, parole sue:

    "certamente, non bisogna da un lato diminuire la nostra attenzione, quando siamo persone pubbliche, a non venir meno a quello che è il nostro linguaggio e la nostra condizione"

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  7. No, mi dispiace ma questo politically correct mi ha ulteriolmente schifato.

    Mons Fisichella cara Caterina ha usato parole gentili e tanta diplomazia, difendendo persone di dubbio gusto ai quale oltretutto gli si concede di ricevere il SS. Sacramento con una condotta di vita tutt'altro che cristiana (lo sarà a parole ma a fatti è palese a tutti che tipo di persia sia il Silvio).

    Mi dispiace condivito in tutto quello che ha scritto chi gestisce questo sito.

    Una volta nelle navi c'era il cartello "divieto di bestemmiare" ... oggi non solo si bestemmia il nome di Dio, ma si tenta di non urtare la sensibilità di chi bestemmia per paura di essere una voce fuori del coro.

    E' ora di finirla!!! Siamo stufi di questa gerarchia!!!

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  8. Un grazie particolare a Dom Benedetto, che ci ha onorato della sua presenza qui. E' il primo Sacerdote di Gesù che interviene...sia il benvenuto e con lui tutti i Consacrati che volessero dare il loro contributo.

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