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mercoledì 20 febbraio 2013

Diocesi di Fano, Fossombrone, Cagli, Pergola a cinquant'anni dal conciliabolo: quando "il pesce puzza dalla testa"......

E' da qualche tempo che seguiamo le vicende che si susseguono nella diocesi di Fano-Fossombrone-Cagli-Pergola, informati direttamente da alcuni fedeli che vivono in diverse località della zona, cioè sotto la giurisdizione di Monsignor Armando Trasarti. Già ci occupammo qualche mese fa dei vari scandali avvenuti in questa diocesi: le famose Messe-rock di don Giuseppe Guiducci, l'arresto durante la scorsa estate di don Giangiacomo Ruggeri per abusi su minore, poi le dure parole di don Sergio Carettoni contro altri presunti sacerdoti del posto, colpevoli a suo dire nel passato di ulteriori abusi rimasti eventualmente impuniti, ed ancora l'autosospensione (sic!) dal Sacerdozio del suddetto prete-rock.... In tutto questo triste bailam, riceviamo e pubblichiamo diverse mail di persone seriamente preoccupate, ferite, ed esasperate per la deriva ultramodernista che sta vivendo questa diocesi, sotto la guida del "modernissimo" Vescovo Trasarti. 
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Aggiornamento:
Il gentilissimo Solideo Paolini , gestore del Blog "Circolo cattolici per la Tradizione Marche" e noto giornalista che da anni, per la Gloria del Signore, si batte per la Consacrazione alla Madonna di Fatima secondo le Sue richieste, ci segnala che i coniugi Andreoni fanno parte dell'associazione del gruppo, che prende nome dal Blog. Lo stesso Blog ha postato tre ulteriori articoli sul Vescovo, modernista, Trasarti:
 




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http://vs2.streamcaster.net/fanotv/news_3242_trasarti4.jpg
Armando Trasarti Vescovo di Fano...


1 Ottobre 2012
Gentile Signora Anna Rita,
seguo spesso il vostro blog e vi ringrazio per il bene che fate.
Le invio in allegato uno scritto in cui descrivevo circa un anno fa la situazione della diocesi di Fano – Fossombrone – Cagli - Pergola. Da allora la situazione è notevolmente peggiorata, si sono scoperti casi di pedofilia (tanti non verranno mai alla luce), alcuni sacerdoti hanno rinnegato la loro ordinazione e i fedeli sono notevolmente diminuiti. Potete aiutarci in qualche modo? Non ne possiamo più!.. La prego di non pubblicare il mio nome, ho già tanti nemici fra i preti di questa diocesi.
Cordiali saluti.
(firma)

23 ottobre 2012
Cara Anna Rita,
domenica scorsa il "vescovo" ha consegnato il mandato ai catechisti e agli educatori dell'ACR nella co-cattedrale di Pergola. Quello dei catechisti è un problema veramente grave, non parliamo degli educatori. Hanno in media 17 anni e si dedicano a quello che dovrebbe essere un servizio per impiegare il tempo in qualcosa. Non hanno nessuna preparazione e sono ignoranti in tutto. La formazione dei bambini e dei ragazzi è in mano a questa gente e i frutti sono ben visibili... I sacerdoti affidano i "gruppi" di catechismo a chi trovano e ogni anno qualche "gruppo" rimane scoperto e allora si cerca affannosamente qualcuno a caso... Stiamo vivendo dei tempi molto brutti!

Cordiali saluti.
(firma)

   Rapporto sullo stato della diocesi 
di Fano-Fossombrone-Cagli-Pergola...
 

Dall’inizio degli anni Settanta, la situazione nella diocesi di Fano-Fossombrone-Cagli-Pergola è andata progressivamente peggiorando. I sacerdoti hanno subito abbracciato con entusiasmo le “riforme” spacciate per conciliari e le chiese si sono piano piano vuotate. Di quattro seminari che c’erano nella diocesi, non ce n’è rimasto uno, le vocazioni sono quasi scomparse e i pochi sacerdoti rimasti sono in gran parte anziani, ma tutti con la chitarra in mano…
I preti sono vestiti tutti in modo irriconoscibile, evidentemente si vergognano del sacramento ricevuto… Molte parrocchie sono state soppresse per mancanza di sacerdoti ed anche di fedeli. Ci sono sacerdoti che devono “curare” più parrocchie e ci sono fedeli che devono percorrere chilometri per andare a Messa, anche perché i sacerdoti si fanno scudo dello slogan “più messa meno messa”.

Le canoniche sono tutte vuote: i sacerdoti sono perennemente impegnati in “attività pastorali”, più vuoti delle canoniche sono i confessionali, tanto che la gente è convinta che non sia più necessaria la Confessione, del resto non ha più nemmeno senso di parlare di confessionali perché in tante chiese sono stati eliminati. I sacerdoti dicono di non aver tempo per le confessioni e che poi il “concilio” ha voluto che non si confessi più prima, durante e dopo la Messa!

Le Messe sono diventate uno spettacolo di cattivo gusto! L’organo non si suona più: è stato sostituito dalle chitarre e dai tamburelli. In alcune chiese addirittura vengono messi cd di musica da discoteca. Gli altari sono tutti spogli, in tante chiese non ci sono né candele, né fiori, né altro. Addirittura durante la Messa la lavanda delle mani viene effettuata su di un tavolo a parte.

I tabernacoli sono stati tolti dall’altare centrale e per trovare il Santissimo occorre la mappa del tesoro. In compenso, dietro agli altari, sovrastano “troni” su cui si siedono i “presidenti dell’assemblea”.

La Messa antica è vista dai preti come il fumo negli occhi e se si prova a parlare con loro di Tradizione diventano CATTIVI in modo sconcertante, una cattiveria che una volta sarebbe stato impossibile trovare in un ministro di Dio.

La gente si comunica con frequenza, ma la confessione non esiste. Tanti, in peccato mortale palese, ricevono il Santissimo, rigorosamente sulle mani, senza scrupoli. In molte chiese poi la Comunione viene distribuita sotto le due specie e i fedeli da soli intingono l’Ostia nel calice!  La possibilità di inginocchiarsi per ricevere la Comunione è negata in tutte le chiese. Del resto nessuno si genuflette più davanti al tabernacolo e i sacerdoti approvano! Dopo aver ricevuto la Comunione, i fedeli si seggono come se nulla fosse. Ormai nemmeno i preti credono più alla presenza reale! Mai ho sentito un sacerdote invitare i fedeli a genuflettersi davanti al Santissimo, la catechesi sulla presenza reale è inesistente!

Laici portano la SS. Eucaristia, una volta al mese, agli ammalati, i quali non possono accostarsi al sacramento della Confessione, ma i sacerdoti sostengono che non ne hanno bisogno: tutti santi!

Le omelie sono quasi sempre a sfondo socio-politico, di spiegazione della Parola di Dio non se ne parla così i fedeli sono sempre più ignoranti. Il vescovo è a conoscenza di tutto ed approva tutti questi abusi, ma ne risponderà davanti a Dio perché è in gioco la salvezza di tante anime!

La Congregazione per il Culto Divino conosce meglio del vescovo quanto succede nella diocesi, ma non interviene. Non rimane che affidarci al Signore: Satana sta distruggendo quel poco che ancora è rimasto. 
(firma)

Pubblichiamo tutto questo - oltre che per dar voce a questi fratelli che diversamente resterebbero inascoltati, quando non osteggiati - perchè è interessante capire dalle loro parole, che dietro ai nefasti "frutti" divenuti di dominio pubblico, c'è tutto un substrato di problematiche retrostanti, meno plateali, di gestione della Liturgia, della pastorale, della catechesi, che evidenziano bene come il problema di certe diocesi non stia nella follia individuale di qualche prete troppo "folkloristico", ma nella mentalità di fondo del Vescovo, cioè di chi gestisce tutta la situazione, di chi da l'impronta (cattolica o non cattolica) a tutta la categoria ecclesiastica, operante nel territorio di propria competenza.  
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...E vediamola questa mentalità ultramodernista dell'Ordinario di questa diocesi, nell'episodio dello scambio epistolare che costui ha avuto con i coniugi Andreoni, i quali ricorrevano al loro Pastore per denunciare le solite derive conciliari in campo liturgico avvenute a Cagli durante le Prime Comunioni nel 2009, e invece si sono visti recapitare una risposta tanto seccata quanto scortese, che dava pieno appoggio al metodo liturgico - pastorale portato avanti dal  clero del luogo, e che non ammetteva repliche da parte di un popolo, a cui è negata anche la minima condizione di  raccoglimento nella preghiera durante la Santa Messa.  Secondo questo Vescovo i laici dovrebbero subire tutte le innovazioni moderniste che passano per la mente dei Parroci - convinti che per portare in chiesa i cristiani si debba loro presentare la Messa come se fosse una festa di paese o una serata in discoteca, e che si debba subire il tutto nella rassegnazione ed in un rigoroso silenzio...

30 aprile 2012

RISPOSTE RICEVUTE-2: ABUSI LITURGICI CON COPERTURA EPISCOPALE. Guardate la risposta di questo Vescovo! Se Roma non interviene rompendo certi meccanismi, le decantate cose buone scadono a illusorie barzellette...
Monte San Vito, giugno 2009

  • Sua Eccellenza Reverendissima Monsignor Armando Trasarti
Vescovo di Fano-Fossombrone-Cagli-Pergola
  • Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti-Roma
  • Congregazione per il Clero-Roma

Segnaliamo con la presente gli abusi liturgici verificatesi domenica 31 maggio u.s. nella Cattedrale di Cagli, nella S. Messa della Prima Comunione (ore11).
In particolare, deploriamo le musiche di accompagnamento dei canti, che ricalcavano marcatamente lo stile della musica profana, rock, da discoteca: palesando e favorendo una desacralizzazione spinta ( tendenza che S.S. Paolo VI definì, letteralmente, "aberrante": "Osservatore Romano", 20 aprile 1967); in dispregio anche dei ripetuti richiami romani e della chiara volontà del Santo Padre Benedetto XVI.

Chiediamo poi chiarimenti sulla Preghiera Eucaristica recitata in detta circostanza, che non sembra una di quelle presenti nel Messale del 1970, preghiera nella quale le ripetute acclamazioni dei fedeli si inserivano persino nella Consacrazione. Da quale testo tali preghiere sono state prese? Sono autorizzate? Da chi? E, nel caso lo siano: il celebrante si è attenuto esattamente al testo o vi ha aggiunto ulteriori elementi?

Supplichiamo il Vescovo di esercitare il suo dovere "vigilante" e Roma il suo di "Madre e Maestra di tutte le Chiese"; e dobbiamo purtroppo rilevare che, a distanza di tre anni, nella stessa circostanza si è ripetuta la stessa situazione: sebbene anche allora sia stata inviata una segnalazione.

Con le nostre preghiere al Sacro Cuore di Gesù: che in quest'anno sacerdotale ciò che è stato oggetto di penitenziali "mea culpa" nella Via Crucis del Card.Ratzinger, il 25 marzo 2005, non continui imperterrito, senza provvedimenti concreti.

(Sergio e Alessandra Andreoni)
Ed ecco la risposta del Vescovo: 







(riportiamo qui il testo della risposta, non agevolmente leggibile dall'immagine):  

                                                               Fano 02 luglio 2009

Gent.mi Signori Sergio e Alessandra Andreoni,

con disturbo e non poca sorpresa ricevo la Vostra, riguardante la Messa a Cagli, nella Chiesa una volta Cattedrale. Vengo a rispondere con brevità e chiarezza.


 1.Mi sembra scorretto e mancante di assolutà carità pastorale ed umana l'invio di una lettera di tal genere a persona mai incontrata. La carità esige incontro personale e correzione fraterna reciproca: non delazione a chicchessia autorità. L'Ortodossia è Verità nella Carità.
 2.Le musiche della Messa non erano certamente rocchettare: sicuramente non da organo a canne. Capisco il bisogno di adeguamento del vero canto liturgico e lo desidero. Ma un conto è il progetto ideale, altro conto è il cammino pastorale per arrivarci con pazienza e fatica. Le musiche di Cagli non mi sembrano peggiori di quelle di tantissime altre Chiese. Anche sulla fede e sulla carità il progetto è altissimo in ognuno di noi, ma i percorsi sono molto lenti e talora infruttuosi, almeno in noi comuni credenti peccatori!
 3.Riguardo alla Preghiera Eucaristica dialogata riconoscete la vostra evidente ignoranza: non avete mai sentito parlare o partecipato alle Preghiere Eucaristiche per i bambini o ragazzi? Provate ad informarvi un po' meglio sulla Liturgia cattolica...
 

Mi auguro che la vostra fede sia così fondata da non perdervi per questa Celebrazione a Cagli. Che il Signore ci dia vera pace ed onesto ed autorevole amore alla Chiesa di Dio.

Tanto dovevo. Risponderò immediatamente agli indirizzi in allegato. 

Spero di incontrarvi e di conversare su questioni di fede molto più attuali e profonde.
                                                                                                             Armando Trasarti
                                                                                                     Vescovo di Fano


A questa risposta segue una bella lettera dei coniugi inviata questa volta a sua Santità Benedetto XVI, alle tre Congregazioni del Culto Divino, del Clero, e dei Vescovi, e per conoscenza al loro Vescovo....


Monte San Vito (AN), 7 luglio 2009

  • Al Sommo Pontefice, Sua Santità Benedetto XVI
  • Alla Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti
  • Alla Congregazione per il Clero
  • Alla Congregazione per i Vescovi
  • E, p.c.,  a S.E. R. Mons. Armando Trasarti, Vescovo di Fano-Fossombrone-Cagli-Pergola





Beatissimo Padre, Eminenze, Eccellenze e Reverendi,

la reazione di S.E. Mons. Armando Trasarti, Vescovo di Fano-Fossombrone-Cagli-Pergola a una nostra lettera di segnalazione liturgica ci costringe a trasmettere una ulteriore segnalazione alla Sede Romana. Entrambe le lettere, la nostra e la risposta di mons. Trasarti, vengono qui allegate. Rileviamo quanto segue.

1) Un Vescovo che riceve una missiva su questioni liturgiche con "non poca sorpresa" e addirittura "con disturbo"! E che risponde con una lettera il cui tenore si commenta da sé: oltre al tono generale, anche insulti, dal  momento che, logicamente, viene a dire, ventilare o insinuare che coloro che gli scrivono sono disturbatori, scorretti, ignoranti, fragili nella fede, persone da poco, disonesti...E' ciò ammissibile?

2) E' sconcertante la sentenza di mons. Trasarti: inviare una lettera all'autorità ecclesiastica sarebbe cosa scorretta e non caritatevole! Non capiamo come egli, scrivendo una risposta del tenore di cui sopra, possa tirare in ballo la carità per un'interpellanza che non faceva questione di persona, ma di una cosa; che neppure diceva il nome o faceva attribuzioni di responsabilità tra uno o più organizzatori, ma si concentrava su un fatto (un fatto pubblico!); che non era un pettegolezzo anonimo, ma uno scritto su contenuti con nome, cognome e indirizzo; che del precedente rievocato saltava, intenzionalmente, particolari sgradevoli (quando tre anni fa al celebrante le osservazioni furono fatte "personalmente", subito dopo la Messa, rispose che andava benissimo così e, con carità molto visibile, che non lo capivano le "teste ristrette": altro che "correzione fraterna reciproca"!). Così la carità, oggettivamente, finisce con l'essere soltanto una bella parola a copertura di un fenomeno "aberrante" (definizione non nostra) come la desacralizzazione della liturgia. E' ciò ammissibile?

3) Se "l'invio di una lettera di tal genere a persona mai incontrata", "a chicchessia autorità", è "delazione" e mancanza di carità, allora le stesse accuse sono indirettamente rivolte (ad esempio) a " Redemptionis Sacramentum" : che prevedendo espressamente la possibilità del ricorso sugli abusi liturgici a Roma (quindi, per lo più per via epistolare e a persone personalmente mai incontrate), sarebbe un' istigazione alla "delazione", alla scorrettezza e alla mancanza di carità. Roma cosa ne dice?

4) Il Vescovo dice che "le musiche della messa" certamente non erano "rocchettare", anche se non "da organo a canne". Visti i tempi record in cui stavolta ci è arrivata la risposta rispetto a quando avevamo inviato la domanda, non sappiamo se Egli abbia indagato bene (poco sotto parla delle "musiche di Cagli" in genere: noi avevamo parlato soltanto delle due specifiche occasioni, le Prime Comunioni 2006 e le Prime Comunioni 2009, in cui eravamo presenti; a meno che ciò non voglia dire che quelle musiche in quella chiesa sono abituali! ). In ogni caso, era tanto evidente " lo stile della musica profana, rock, da discoteca", era tanto evidente il clima di "desacralizzazione spinta"(se la verità della realtà vale qualcosa), che chiediamo vengano fatte delle identiche registrazioni e trasmesse alla Congregazione per il Culto Divino, perché si pronunci: questo genere di musica nella liturgia è soltanto auspicabilmente migliorabile ( e che cosa quaggiù non lo è?) o è inammissibile? Così chiarezza sarà fatta.

5) "Riguardo alla Preghiera Eucaristica dialogata riconoscete la Vostra evidente ignoranza", ci scrive mons. Trasarti, che a riguardo conclude : "Provate ad informarvi un po' meglio sulla Liturgia cattolica...".
Lo preghiamo di rileggere quanto avevamo scritto su questo punto con un po' di fretta nel denigrare in meno e un po' di episcopale sangue freddo in più. Avevamo scritto : "Chiediamo poi chiarimenti sulla Preghiera Eucaristica recitata in detta circostanza, che non sembra una di quelle presenti nel Messale del 1970, preghiera nella quale le ripetute acclamazioni dei fedeli si inserivano persino nella Consacrazione. Da quale testo tali preghiere sono state prese? Sono autorizzate? Da chi? E, nel caso lo siano [ ipotesi quindi che non abbiamo escluso, anzi] : il celebrante si è attenuto esattamente al testo o vi ha aggiunto ulteriori elementi?" Benché ignoranti sappiamo almeno che la domanda, o meglio le domande, erano più complesse di come mons. Trasarti le ha sbrigativamente liquidate. Tempo fa la Congregazione per il Culto Divino, in un'occasione, rispose che una determinata frase compariva effettivamente in un testo ufficiale, e identificato, ma essendo effettivamente discutibile ringraziava per la segnalazione, prospettandone una modifica in occasione della nuova edizione del Messale. Inoltre tre anni fa il celebrante aveva risposto di aver utilizzato un testo, non specificando, con qualche aggiunta libera: poiché dopo tre anni ricordiamo il tenore generale della liturgia ma certamente non il testo a memoria, chiediamo : anche quest'anno ci sono state le aggiunte libere? Quali? Sono ammissibili? Mons. Trasarti né dà "gli estremi" del testo, né risponde alle dettagliate domande, cogliendone il senso: perciò chiediamo a Roma di realizzare i suddetti approfondimenti.

6) Mons. Trasarti, in qualche modo, avanza il rischio che ci perdiamo "per questa Celebrazione a Cagli". Rischio che dovrebbe essere avanzato "con timore e tremore", visto quanto dice il Signore sullo scandalo. Pensiamo che non ci perderemo per questo, perché, con tutta la nostra ignoranza, arriviamo a distinguere tra Chiesa e uomini di Chiesa; e sappiamo almeno che questi devono interpretare il loro ruolo come custodi e non come padroni. Come sappiamo distinguere tra santità personale e santità della liturgia, tra cammino di crescita personale e cessazione di chiari abusi nel Culto Divino. Ciò non toglie che deploriamo, per amore al Signore e alla Sua Chiesa, "queste celebrazioni a Cagli" ( deplorevoli principalmente per i motivi detti, e per tutto il tenore generale: infatti, avevamo scritto, "in particolare" le musiche ). E ancor più, la reazione alla segnalazione. Non per le episcopali ingiurie rivolte a noi (le quali mostrano semmai che , forse, abbiamo "toccato qualche nervo scoperto"). Ma perché è proprio triste che un Vescovo scriva una lettera del genere. E' triste soprattutto quanto se ne evince: questo Vescovo è disturbato non da "Messe beat" (per la Prima Comunione!), non dal clima di desacralizzazione ( questioni che non sarebbero molto "attuali e profonde"!), ma da una segnalazione! Una segnalazione in parte di deplorazione, in parte di domande di chiarimenti; che parla non di persone ma di un fatto: per questa cosa la carità e la pazienza si possono mettere da parte, perché è questo il fatto grave!

7) Ancora più triste è il meccanismo che ne emerge: meccanismo che rende queste situazioni "intoccabili" e fa sì che, tra parole più o meno belle, continuano imperterrite. Ricapitoliamo. Davanti a una Messa della Prima Comunione con musica in stile più profano che sacro e attitudine, più che da invocata "Liturgia cattolica", da Cena protestante, di persona abbiamo fatto presente il problema al celebrante. Davanti alla sua risposta sprezzante abbiamo scritto solo al Vescovo: in tre anni, nessuna risposta; e dopo tre anni, nella stessa occasione delle Prime Comunioni a Cagli, non si vede nessuna differenza rispetto a quanto segnalato. Allora abbiamo scritto al Vescovo e a Roma. Stavolta il Vescovo ha risposto, dicendo che non si dovrebbe riferire degli abusi all'autorità ecclesiastica competente ("delazione a chicchessia autorità"!). Semmai ci si dovrebbe rivolgere soltanto ad autorità che si conoscono personalmente, incontrarle in privato, sentirsi dire che le musiche non erano "spinte" e che dei miglioramenti sono desiderabili ma sono solo un ideale, di sicuro non per adesso ( in tre anni non si può neppure frenare la desacralizzazione alla S. Messa delle Prime Comunioni? E quanti anni ci vorranno per vedere qualcosa?). Forse in futuro...quando avremo sistemato "questioni di fede molto più attuali e profonde ". Molto in futuro, con questi presupposti! Altri dicono: tanto questo Papa è anziano, passerà presto...Anzi: dovrebbero parlare soltanto le persone istruite al punto giusto; dovremmo andarci ( da Monte San Vito, che non è proprio "girato l'angolo", come può dedurre anche dal fatto che sulle celebrazioni a Cagli abbiamo conoscenza soltanto delle Prime Comunioni) dopo esserci "informati un po' meglio sulla Liturgia cattolica"; e dovremmo andarci...a "conversare su questioni di fede molto più attuali e profonde" (cioé a parlare, in segreto, su altre questioni di suo maggior gradimento). Ovvero, "con brevità e chiarezza": si dovrebbero lasciare gli abusi continuare imperterriti (come di fatto in  questi tre anni è accaduto), senza "disturbare il conducente".

Supplichiamo Roma di intervenire per fermare questo meccanismo. Perché le sole affermazioni di principio non incidono. E la realtà è questa: Roma nei casi concreti rimanda al Vescovo; il Vescovo, vedete! Si adira non per gli abusi, di cui minimizza l'importanza, ma per chi li deplora e si permette di scrivergli a riguardo, mettendo in discussione questa situazione. E questa situazione, che questo Vescovo dice riguardare "tantissime altre Chiese ", resta bloccata. Davanti a Cristo Crocifisso, che dovrà tutti giudicarci, chiediamo a Roma, che ha ricevuto dal Signore la somma potestà disciplinare e coercitiva, di intervenire, con provvedimenti concreti, a far cessare questo scandalo.
  
Sergio e Alessandra Andreoni

Pare che ci siano degli sviluppi a questa vicenda ... Non appena ne verremo a conoscenza, vi aggiorneremo sull'accaduto. Nell'articolo successivo, pubblicheremo una lettera aperta a Monsignor Trasarti, scritta da una persona che ben conosce il clero del luogo, avendovi a che fare ogni giorno, come ben conosce anche il suo Vescovo, con cui ha già avuto qualche "scambio di opinione".... 


5 commenti:

  1. Simpatico viso quello del "vescovo" Trasarti!
    Stiamo aspettando che si dimetta e torni fra il popolo, magari facendo il venditore porta a porta di prodotti commerciali.
    Riuscirebbe più simpatico e più consono alle sue idee e comportamenti.
    Credo soffra molto del suo stato attuale.Ma quando si dimetterà, non guardatelo con rancore o scandalo, ma con amore e rispetto (come per Ratzinger) perchè avrà realizzato le sue vere aspettative.

    Riguardo alle cerimonie in chiesa, direi proprio che non sono messe, ma celebrazioni di pseudo.messa.
    Stiano tranquilli i cattolici: lì di Presenza Reale non ce n'è proprio!
    Comunione con Ostia Santa? Non sognatevelo neanche!
    Sono dei conviti -celebrazioni per far contento il prete (prete?) alla domenica, con mangiucchamento di ostia semplice, in massa convinti di far comunella, non certo Comunione...

    RispondiElimina
  2. Mi spiace tantissimo per il trattamento subito dai signori Andreoni. La risposta del loro "vescovo" fa rabbrividire qualsiasi cristiano di buon senso.
    Ringrazio il Cielo che la mia fede non dipende dal comportamento di questi "pastori", perchè altrimenti l'avrei già perduta molto tempo fa.
    Albino

    RispondiElimina
  3. Mi dispiace dirlo, ma per i danni che hanno procurato sia gli pseudo/vescovi e pseudo/preti postconciliari, ora non solo la diocesi di Fano.... ma tutte le diocesi si trovano nelle stesse condizioni. E' la Chiesa tutta che si trova sul baratro. E per quale motivo siamo arrivati
    ad un atto come quello di oggi, cosi' epocale?
    Prima che il Signore prenda provvedimenti piu' drastici, sarebbe ora buttare fuori dalle chiese tutta questa gente, come fece Gesu' nel tempio quando lo trovo' pieno di gente che l'aveva trasformato in un regno del demonio. Si riempiono le piazze per far cadere regimi o governi, perche' non ci si ribella nelle piazze per la Fede in Cristo? Cacciate con forza e senza paura questa gente, indegna di entrare nel Tempio di Dio, che ha occupato abusivamente.
    Lo Spirito Santo sta' con chi crede in Dio Trinitario e lo sostiene.
    Alla fine la giustizia dell'Altissimo arrivera' ne stiamo vedendo ogni giorno i castighi.
    Ricordiamoci sempre che Dio e' buono e misericordioso ma anche giusto -
    nel vecchio testamento c'e' scritto come il Signore ha trattato troppe volte il Suo popolo prediletto, perche' il popolo dimenticava le Leggi
    - gli ha mandato il diluvio - distruzione col fuoco di Sodoma e Gomorra - per 400 anni schiavo degli egiziani e quant'altro.
    Il Signore non dimentica chi lo rinnega e lo tradisce, per questi ha creato l'inferno....e l'inferno cari vescovi e preti esiste davvero, ricordatevelo. Chissa' cosa sta' preparando ora il Signore Dio.

    RispondiElimina
  4. Cara Annarita sono pienamente d'accordo ed in linea con te per i commenti che hai fatto su Chiesa e Postconcilio.
    Saluti affettuosi a te e Gianluca, e che Dio ci assista.
    Berni.

    RispondiElimina
  5. No Berni,
    io non ho scritto assolutamente nulla su "Chiesa e post concilio" (forse sarà un'altra "Annarita"...ce n'è infatti una che scrive anche su MIL, e non sono io).
    Non condivido NIENTE di quel blog: né lo spirito con cui viene gestito, né il criterio usato per la pubblicazione degli articoli che evidenzia una posizione palesemente relativista nella difesa della Tradizione (solo quando fa loro comodo, e fin dove non "pesti i piedi" a nessuno), né il tenore dei commenti che vi compaiono, siano essi dell'amministratore del blog come dei vari collaboratori e lettori.
    Pertanto è già molto tempo che non lo seguo più, non leggo i suoi articoli, e non vado a leggere neanche i commenti.

    RispondiElimina

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