Beata. Anna Caterina Emmerich
"Vidi anche il rapporto
tra i due papi... Vidi quanto sarebbero state nefaste le conseguenze di
questa falsa chiesa. L’ho veduta aumentare di dimensioni; eretici di
ogni tipo venivano nella città [di Roma]. Il clero locale
diventava tiepido, e vidi una grande oscurità... Allora la visione
sembrò estendersi da ogni parte. Intere comunità cattoliche erano
oppresse, assediate, confinate e private della loro libertà. Vidi molte
chiese che venivano chiuse, dappertutto grandi sofferenze, guerre e
spargimento di sangue. Una plebaglia selvaggia e ignorante si dava ad
azioni violente. Ma tutto ciò non durò a lungo". (13 maggio 1820)
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Un documento di teologi con duemila adesioni da tutto il mondo traccia
l’identikit del successore di Ratzinger. “Non importa la provenienza,
purché non si curializzi”
GIACOMO GALEAZZI
CITTA'DEL VATICANO
Progetto di riforma della Chiesa. Come dev'essere il nuovo Papa? A
tracciare l'identikit del successore di Benedetto XVI è un documento di
teologi che ha ricevuto finora duemila adesioni da tutto il mondo. I
primi firmatari sono alcuni dei nomi più celebri della teologia:Paul
Knitter, monsignor Calsaldáliga, Hans Küng,Leonardo Boff, Peter Phan,
Paul Collins.
Contro la "stagnazione odierna", si chiede al prossimo Pontefice
di vincere le resistenze di settori della gerarchia ecclesiastica che
impediscono l'attuazione del Concilio Vaticano II. "Il ruolo del papato
necessita di una chiara ri-definizione in linea con le intenzioni di
Cristo. Come supremo pastore, elemento unificante e principale testimone
di fede, il papa contribuisce in modo essenziale al bene della chiesa
universale- scrivono i teologi-. Ma la sua autorità non dovrebbe mai
oscurare, diminuire o sopprimere l'autentica autorità che Cristo ha dato
direttamente a tutti i membri del popolo di Dio".
Inoltre "i vescovi sono vicari di Cristo e non vicari del papa. Essi
hanno la diretta responsabilità del popolo delle loro diocesi, e una
condivisa responsabilità con gli altri vescovi e con il papa,
nell'ambito dell'universale comunità di fede". Il sinodo centrale dei
vescovi, si legge nel documento", "dovrebbe assumere un più decisivo
ruolo nel pianificare e guidare il mantenimento e la crescita di fede
nel nostro mondo così complesso".
Il Concilio Vaticano II "ha prescritto collegialità e
co-responsabilità a tutti i livelli. Questo non è stato messo in atto. I
vari organismi presbiterali e consigli pastorali, previsti dal
Concilio, dovrebbero coinvolgere i fedeli in modo più diretto nelle
decisioni riguardanti la formulazione della dottrina, l'esercizio del
ministero pastorale e l'evangelizzazione nell'ambito della società
secolare".
Quindi, "l'abuso di coprire posti di guida nella chiesa con soli
candidati di una determinata mentalità è una scelta che dovrebbe essere
sradicata. Al suo posto dovrebbero essere formulate e monitorate nuove
norme che assicurino che le elezioni a queste cariche siano condotte in
modo corretto, trasparente e il più possibile democratico".
Poi "la curia romana ha bisogno di una riforma più radicale in linea
con le istruzioni e la visione del Vaticano II. La curia si dovrebbe
limitare ai suoi utili ruoli amministrativi ed esecutivi". La
congregazione per la dottrina della fede dovrebbe essere coadiuvata da
commissioni internazionali di esperti, scelti indipendentemente, per la
loro competenza professionale."L'esercizio dell'autorità nella nostra
chiesa dovrebbe emulare gli standards di apertura, responsabilità e
democrazia raggiunti nella società moderna. La leadership dovrebbe
essere corretta e credibile; ispirata dall'umiltà e dal servizio; con
una trasparente sollecitudine per il popolo invece di preoccuparsi delle
regole e della disciplina; irradiare Cristo che ci rende liberi;
prestare ascolto allo Spirito di Cristo che parla e agisce attraverso
tutti e ciascuno".
Questi non sono tutti i cambiamenti necessari. "Ci rendiamo anche
conto che l'attuazione di queste revisioni strutturali necessitano una
elaborazione dettagliata in linea con le possibilità e le limitazioni
delle circostanze presenti e future. Sottolineiamo, però, che le
riforme, sintetizzate qui sopra, sono urgenti e la loro attuazione
dovrebbe partire immediatamente".
A margine del documento, Hans Kung evidenzia che "non importa la
provenienza geografica del prossimo pontefice". Dunque "conta che non
finisca per essere romanizzato e curializzato. Ratzinger non veniva da
Roma ma è stato alla fine più romano dei romani e della Curia. Se un
Papa tedesco o di colore finisce integrato nel sistema della Curia, la
sua origine non serve".
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RispondiEliminaTutti i vescovi e preti fanno prima a chiudere tutte le chiese conciliari e cominciare senza perder tempo a predicare la nuova religione ebraico/protestante che ormai predicano da 50 anni.
Comunque dovrebbero non essere piu' ipocriti, e dire a tutti i popoli che non sono piu' cattolici, ma hanno cambiato religione e dottrina e rinunciare a tutti i benefici che provengono dalla religione cattolica.
I popoli purtroppo ignorano tutto questo, bisogna aprire gli occhi un po' a tutti.
Da dove è tratta la citazione della Emmerich? E a proposito, vi chiedo se qualcuno di voi sa se sia reperibile da qualche parte, anche soltanto on line, la traduzione completa della sua opera (purtroppo in tedesco non ce la fo'...)
RispondiEliminahttp://medjugorje.altervista.org/doc/visioni/emmerick///passione_emmerick/index.php
EliminaRinunciare ai benefici? Non scherziamo! I preti odierni sono disposti a cambiare tutto ma non a perdersi gli introiti che consente l'essere intruppati nella chiesa ex-cattolica moderna e modernista.I
RispondiEliminaI preti di gruppi come Fsppx o di gruppi considerati sedevacantisti non se la passano certo bene come isacerdoti diocesani, asserviti più che all'obbedienza del superiore, all'ignavia di non ribattere.
I superiori, vescovi, sono circuiti dai soldi delle decime di neocatecumenali.
Cardinali si preoccupano di essere presenti nei salotti "buoni" per dire la loro e mostrare la loro modernità.
I teologi sono quelli di cui sopra che sproloquiano e fanno di tutto per far deviare la chiesa ex cattolica , ancor più verso il protestantesimo ed il talmudismo.
Oggi parlano personaggi come Hans Kung, che invece che dire qualcosa sulle persecuzioni dei cristiani , seguono il tacere pavido di Ratzinger, scrivono libri e teorizzano realtà avulse dalla vera chiesa.
Sono i figliolini degni del conciliabolo e dei paparini che sono seguiti a questo.
Chi vuol sapere quel che succede nel mondo di concreto aldilà dei sospiri e ritiri ratzingheriani che fanno sospirare il mondo dei farlocchi pseudo-cattolici, si legga qui
http://www.asianews.it/notizie-it/South-Sulawesi:-nuovo-attacco-contro-le-chiese,-appello-alla-calma-delle-autorità-27151.html
http://oraprosiria.blogspot.it/
Avevo spesso invocato un grido forte ed una condanna contro i crimini commessi ,nel mondo, contro i cristiani, da parte di Ratzinger "papa" del conciliabolo, ma quasi nulla è mai arrivatoal mio orecchio. Ma, quel che più conta nulla è mai arrivato all'orecchio dei martirizzati o dei vertici di nazioni cristiane perchè prendano provvedimenti....
Il Vaticano tace o geme per la sua vecchiaia inabile!
Siamo a posto, egregio Ratzinger, ha fatto bene a mettersi da parte, e speriamo che il Signore metta qualcuno spodestando cardinalini e cardinaletti scelti dagli ultimi papa-nominati, tra massoni,omosessuali pedofili, o pseudo-teologhi.