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sabato 23 febbraio 2013

Esorcismo di sua Santità Leone XIII: "Ecclesiam, Agni immaculati sponsam, vaferrimi hostes repleverunt amaritudinibus, inebriarunt absinthio"

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Maria, Regina del Cielo e della Terra, prega per noi e per la Santa Chiesa...
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Se questi fossero i motivi della rinuncia al Papato da parte del modernista Ratzinger verrebbero confermate alcune cose molto importanti: "1) Dentro le mura del Vaticano agirebbero dei Consacrati corrotti e nessuno in questi anni è risucito a fermarli (probabilmente perchè codesti corrotti, se denunciati, si porterebbero dietro altri insospettabili all'interno del Vaticano). 2) Ratzinger ha dimostrato che non è riuscito a governare la Chiesa di Cristo, ingabbiato dall'eretica "collegialità conciliare" e forse altro. 3) Ratzinger chiese all'inizio del Suo Pontificato, impregnato di modernismo Conciliare, di pregare per Lui affinchè non scappasse dai lupi, ebbene è miseramente scappato lasciando ad altri l'incombenza di rimediare gli scandali all'interno del Vaticano. 4) Le cosidette aperture al mondo Conciliari hanno permesso a satana di infiltrarsi attraverso i suoi adepti all'interno del Vaticano, in primis cambiando la dottrina con le varie eresie nate nella Chiesa, che San Pio X chiamò modernismo, secondo, grazie al cambiamento di dottrina, si è formato dei "consacrati" secondo il suo satanico gusto. 5) La situazione della Chiesa è umanamente quasi compromessa, dato che i nuovi pretendenti al Papato fanno comunque parte della combriccola modernista che in questi 50 anni ha occupato le mura del Vaticano.
Si potrebbe andare ancora avanti ma meglio fermarsi cosi', daltronde noi viviamo di fede quindi ad essa ci affidiamo per stare col Signore Gesù che ci ha promesso che le porte degli inferi non prevarranno sulla Sua Santa Chiesa.
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Articolo di Concita de Gregorio su La Repubblica.


"In questi 50 anni abbiamo imparato ed esperito che il peccato originale esiste, si traduce sempre in peccati personali che possono divenire strutture del peccato. Abbiamo visto che nel campo del Signore c'è sempre la zizzania. Che nella rete di Pietro si trovano i pesci cattivi".

Sesso e carriera, i ricatti in Vaticano dietro la rinuncia di Benedetto XVI
La zizzania. I pesci cattivi. Le "strutture del peccato". È giovedì 11 ottobre, Santa Maria Desolata. È il giorno in cui la Chiesa fa memoria di papa Giovanni XXIII, cinquant'anni dal principio del Concilio. Benedetto XVI si affaccia al balcone e ai ragazzi dell'Azione cattolica raccolti in piazza dice così: "Cinquant'anni fa ero come voi in questa piazza, con gli occhi rivolti verso l'alto a guardare e ascoltare le parole piene di poesia e di bontà del Papa. Eravamo, allora, felici. Pieni di entusiasmo, eravamo sicuri che doveva venire una nuova primavera della Chiesa". Breve pausa. Eravamo felici, al passato. "Oggi la gioia è più sobria, è umile. In cinquant'anni abbiamo imparato che la fragilità umana è presente anche nella Chiesa". Che c'è la zizzania, ci sono i pesci cattivi.
Nessuno ha capito, in quel pomeriggio di ottobre. I ragazzi in piazza hanno applaudito e pianto il ricordo di papa Giovanni. Nessuno sapeva che due giorni prima Benedetto XVI aveva di nuovo incontrato il cardinale Julian Herranz, 83 anni, lo spagnolo dell'Opus Dei da lui incaricato di presiedere la commissione d'indagine su quello che i giornali chiamano Vatileaks. Il corvo, la fuga di notizie, le carte rubate dall'appartamento del Papa. Herranz ha aggiornato Ratzinger con regolarità. Ogni settimana, in colloquio riservato, da aprile a dicembre. Il Papa ha appreso con crescente apprensione gli sviluppi dell'inchiesta: decine e decine di interviste a prelati, porporati, laici. In Italia e all'estero. Decine e decine di verbali riletti e sottoscritti dagli intervistati. Le stesse domande per tutti, dapprima, poi interviste libere. Controlli incrociati. Verifiche. Un quadro da cui veniva emergendo una rete di lobby che i tre cardinali hanno diviso per provenienza di congregazione religiosa, per origine geografica. I salesiani, i gesuiti. I liguri, i lombardi. Infine, quel giorno di ottobre, il passaggio più scabroso. Una rete trasversale accomunata dall'orientamento sessuale. Per la prima volta la parola omosessualità è stata pronunciata, letta a voce alta da un testo scritto, nell'appartamento di Ratzinger. Per la prima volta è stata scandita, sebbene in latino, la parola ricatto: "influentiam", Sua Santità. Impropriam influentiam.


17 dicembre 2012, San Lazzaro. I tre cardinali consegnano nelle mani del Pontefice il risultato del loro lavoro. Sono due tomi di quasi 300 pagine. Due cartelle rigide rilegate in rosso, senza intestazione. Sotto "segreto pontificio", sono custodite nella cassaforte dell'appartamento di Ratzinger. Le conosce soltanto, oltre a Lui, chi le ha scritte. Contengono una mappa esatta della zizzania e dei pesci cattivi. Le "divisioni nel corpo ecclesiale che deturpano il volto della Chiesa", dirà il Papa quasi due mesi dopo nell'Omelia delle Ceneri. È quel giorno, con quelle carte sul tavolo, che Benedetto XVl prende la decisione tanto a lungo meditata. È in quella settimana che incontra il suo biografo, Peter Seewald, e poche ore dopo aver ricevuto i tre cardinali gli dice "sono anziano, basta ciò che ho fatto". Quasi le stesse parole, in quell'intervista poi pubblicata su Focus, che dirà a febbraio al concistoro per i martiri di Otranto: ""Ingravescente aetate". "Noi siamo un Papa anziano", aveva già allargato le braccia molte volte, negli ultimi mesi, in colloqui riservati.

Dunque nella settimana prima di Natale il Papa prende la sua decisione. Con queste parole la commenta il cardinale Salvatore De Giorgi, un altro dei tre inquisitori che redigono la "Relationem", presente al momento della rinuncia: "Ha fatto un gesto di fortezza, non di debolezza. Lo ha fatto per il bene della Chiesa. Ha dato un messaggio forte a tutti quanti nell'esercizio dell'autorità o del potere si ritengono insostituibili. La Chiesa è fatta di uomini. Il Pontefice ha visto i problemi e li ha affrontati con un'iniziativa tanto inedita quanto lungimirante". Ha assunto su di sé la croce, insomma. Non ne è sceso, al contrario. Ma chi sono "coloro che si ritengono insostituibili?". Riecheggiano le parole dell'Angelus di domenica scorsa: bisogna "smascherare le tentazioni del potere che strumentalizzano Dio per i propri interessi".

La "Relationem" ora è lì. Benedetto XVI la consegnerà nelle mani del prossimo Papa, che dovrà essere abbastanza forte, e giovane, e "santo" - ha auspicato - per affrontare l'immane lavoro che lo attende. È disegnata, in quelle pagine, una geografia di "improprie influenze" che un uomo molto vicino a chi le ha redatte descrive così: "Tutto ruota attorno alla non osservanza del sesto e del settimo comandamento". Non commettere atti impuri. Non rubare. La credibilità della Chiesa uscirebbe distrutta dall'evidenza che i suoi stessi membri violano il dettato originario. Questi due punti, in specie. Vediamo il sesto comandamento, atti impuri. La Relazione è esplicita. Alcuni alti prelati subiscono "l'influenza esterna" - noi diremmo il ricatto - di laici a cui sono legati da vincoli di "natura mondana". Sono quasi le stesse parole che aveva utilizzato monsignor Attilio Nicora, allora ai vertici dello Ior, nella lettera rubata dalle segrete stanze al principio del 2012: quella lettera poi pubblicata colma di omissis a coprire nomi. Molti di quei nomi e di quelle circostanze riaffiorano nella Relazione. Da vicende remote, come quella di monsignor Tommaso Stenico sospeso dopo un'intervista andata in onda su La 7 in cui raccontava di incontri sessuali avvenuti in Vaticano. Riemerge la vicenda dei coristi di cui amava circondarsi il Gentiluomo di sua Santità Angelo Balducci, agli atti di un'inchiesta giudiziaria. I luoghi degli incontri. Una villa fuori Roma. Una sauna al Quarto Miglio. Un centro estetico in centro. Le stanze vaticane stesse. Una residenza universitaria in via di Trasone data in affitto ad un ente privato e reclamata indietro dal Segretario di Stato Bertone, residenza abitualmente utilizzata come domicilio romano da un arcivescovo veronese. Si fa menzione del centro "Priscilla", che persino da ritagli di stampa risulta essere riconducibile a Marco Simeon, il giovane sanremese oggi ai vertici della Rai e già indicato da monsignor Viganò come l'autore delle note anonime a suo carico. Circostanze smentite dai protagonisti sui giornali, ma approfondite e riprese dalla Relazione con dovizia di dettagli.

I tre cardinali hanno continuato a lavorare anche oltre il 17 dicembre scorso. Sono arrivati fino alle ultime vicende che riguardano lo Ior - qui si passa al settimo comandamento - ascoltando gli uomini su cui confida Tarcisio Bertone a partire dal suo braccio destro, il potentissimo monsignor Ettore Balestrero, genovese, classe 1966. Sono arrivati fino alla nomina del giovane René Bruelhart alla direzione dell'Aif, l'autorità finanziaria dell'Istituto.
Il terzo dei cardinali inquirenti, Josef Tomko, è il più anziano e dunque il più influente della triade. Ratzinger lo ha richiamato in servizio a 88 anni. Slovacco, era stato con Woijtyla a capo del controspionaggio vaticano. Aveva seguito di persona la spinosa questione dei contributi anche economici alla causa polacca come delegato ai rapporti con l'Europa orientale. Dopo monsignor Luigi Poggi, scomparso nel 2010, è l'ultimo custode di quella che ancora oggi si chiama l'Entità, il "Sodalitium pianum" di antica memoria, il servizio segreto vaticano formalmente smantellato da Benedetto XV, nel nome predecessore di Ratzinger. Poiché i simboli e i gesti, a San Pietro, contano assai più delle parole chi è molto addentro alle liturgie vaticane fa notare questo. Nell'ultimo giorno del suo pontificato, Benedetto XVI riceverà i tre cardinali estensori della Relationem in udienza privata. Subito dopo, al fianco di Tomko, vedrà i vescovi e i fedeli slovacchi in Santa Maria Maggiore. La sua ultima udienza pubblica. 27 febbraio, San Procopio il Decapolita, confessore. Poi il conclave.
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Consigliamo di recitare questo esorcismo tutti i giorni, sino all'Elezione del futuro Papa.

EXORCISMUS IN SATANAM ET ANGELOS APOSTATICOS

Jussu Leonis Pp. XIII editus



In nomine Patris, et Filii, + et Spiritus Sancti. Amen.



Ps. LXVII.


Exsurgat Deus et dissipentur inimici ejus: et fugiant qui oderunt eum a facie ejus.
Sicut deficit fumus, deficiant: sicut fluit cera a facie ignis, sic pereant peccatores a facie Dei.

Ps. XXXIV.

Judica, Domine, nocentes me: expugna impugnantes me.
Confundantur et revereantur quaerentes animam meam.
Avertantur retrorsum et confundantur cogitantes mihi mala.
Fiat tamquam pulvis ante faciem venti: et angelus Domini coarctans eos.
Fiat viae illorum tenebrae, et lubricum: et angelus Domini persequens eos.
Quoniam gratis absconderunt mihi interitum laquei sui: supervacue exprobraverunt animam meam.
Veniat illi laqueus quem ignorat; et captio quam anscondit, apprehendat eum: et in laqueum cadat in ipsum.
Anima autem meam exsultabit in Domino: et delectabitur super salutari suo.

Ad Sanctum Michaëlem Archangelum.
Precatio.

Princeps gloriosissime cælestis militiæ, sancte Michaël Archangele, defende nos in prælio et colluctatione, quæ nobis adversus principes et potestates, adversus mundi rectores tenebrarum harum, contra spiritualia nequitiæ, in cælestibusus. Veni in auxilium hominum, quos Deus creavit inexterminabiles, et ad imaginem similitudinis suæ fecit, et a tyrannide diaboli emit pretio magno. Præliare hodie cum beatorum Angelorum exercitu prælia Domini, sicut pugnasti contra ducem superbiæ luciferum, et angelos ejus apostaticos: et non valuerunt, neque locus inventus est eorum amplius in coelo. Sed projectus est draco ille magnus, serpens antiquus, qui vocatur diabolus et satanas, qui seducit universum orbem; et projectus est in terram, et angeli ejus cum illo missi sunt.

En antiquus inimicus et homicida vehementer erectus est. Transfiguratus in angelum lucis, cum tota malignorum spirituum caterva late circuit et invadit terram, ut in ea deleat nomen Dei et Christi ejus, animasque ad æternæ gloriæ coronam destinatas furetur, mactet ac perdat in sempiternum interitum. Virus nequitiæ suæ, tamquam flumen immundissimum, draco maleficus transfundit in homines depravatos mente et corruptos corde; spiritum mendacii, impietatis et blasphemiæ; halitumque mortiferum luxuriæ, vitiorum omnium et iniquitatum.

Ecclesiam, Agni immaculati sponsam, faverrrimi hostes repleverunt amaritudinibus, inebriarunt absinthio; ad omnia desiderabilia ejus impias miserunt manus. Ubi sedes beatissimi Petri et Cathedra veritatis ad lucem gentium constituta est, ibi thronum posuerunt abominationis et impietatis suæ; ut percusso Pastore, et gregem disperdere valeant.

Adesto itaque, Dux invictissime, populo Dei contra irrumpentes spirituales nequitias, et fac victoriam. Te custodem et patronum sancta veneratur Ecclesia; te gloriatur defensore adversus terrestrium et infernorum nefarias potestates; tibi tradidit Dominus animas redemptorum in superna felicitate locandas. Deprecare Deum pacis, ut conterat satanam sub pedibus nostris, ne ultra valeat captivos tenere homines, et Ecclesiæ nocere. Offer nostras preces in conspectu Altissimi, ut cito anticipent nos misericordiæ Domini, et apprehendas draconem, serpentem antiquum, qui est diabolus et satanas, ac ligatum mittas in abyssum, ut non seducat amplius gen tes. Hinc tuo confisi præsidio ac tutela, sacri ministerii nostri auctoritate [si fuerit laicus, vel clericus qui ordinem exorcistatus nondum suscepit, dicat: sacra sanctae Matris Ecclesiae auctoritate], ad infestationes diabolicæ fraudis repellendas in nomine Jesu Christi Dei et Domini nostri fidentes et securi aggredimur.

V. Ecce Crucem Domini, fugite partes adversæ.
R. Vicit Leo de tribu Juda, radix David.
V. Fiat misericordia tua, Domine, super nos.
R. Quemadmodum speravimus in te.
V. Domine, exaudi orationem meam.
R. Et clamor meus ad te veniat.
[si fuerit saltem diaconus subjungat V. Dominus vobiscum.
R. Et cum spiritu tuo.]

Oremus.

Deus, et Pater Domini nostri Jesu Christi, invocamus nomen sanctum tuum, et clementiam tuam supplices exposcimus ut, per intercessionem immaculatæ semper Virginis Dei Genitricis Mariæ, beati Michaëlis Archangeli, beati Joseph ejusdem beatæ Virginis Sponsi, beatorum Apostolorum Petri et Pauli et omnium Sanctorum, adversus satanam, omnesque alios immundos spiritus, qui ad nocendum humano generi animasque perdendas pervagantur in mundo, nobis auxilium præstare digneris. Per eumdem Christum Dominum nostrum. Amen.


EXORCISMUS

Exorcizamus te, omnis immundus spiritus, omnis satanica potestas, omnis incursio infernalis adversarii, omnis legio, omnis congregatio et secta diabolica, in nomine et virtute Domini Nostri Jesu + Christi, eradicare et effugare a Dei Ecclesia, ab animabus ad imaginem Dei conditis ac pretioso divini Agni sanguine redemptis + . Non ultra audeas, serpens callidissime, decipere humanum genus, Dei Ecclesiam persequi, ac Dei electos excutere et cribrare sicut triticum + . Imperat tibi Deus altissimus + , cui in magna tua superbia te similem haberi adhuc præsumis; qui omnes homines vult salvos fieri et ad agnitionem veritaris venire. Imperat tibi Deus Pater + ; imperat tibi Deus Filius + ; imperat tibi Deus Spiritus Sanctus + . Imperat tibi majestas Christi, æternum Dei Verbum, caro factum + , qui pro salute generis nostri tua invidia perditi, humiliavit semetipsum facfus hobediens usque ad mortem; qui Ecclesiam suam ædificavit supra firmam petram, et portas inferi adversus eam nunquam esse prævalituras edixit, cum ea ipse permansurus omnibus diebus usque ad consummationem sæculi. Imperat tibi sacramentum Crucis + , omniumque christianæ fidei Mysteriorum virtus +  Imperat tibi excelsa Dei Genitrix Virgo Maria + , quæ superbissimum caput tuum a primo instanti immaculatæ suæ conceptionis in sua humilitate contrivit. Imperat tibi fides sanctorum Apostolorum Petri et Pauli, et ceterorum Apostolorum + . Imperat tibi Martyrum sanguis, ac pia Sanctorum et Sanctarum omnium intercessio +.

Ergo, draco maledicte et omnis legio diabolica, adjuramus te per Deum + vivum, per Deum + verum, per Deum + sanctum, per Deum qui sic dilexit mundum, ut Filium suum unigenitum daret, ut omnes qui credit in eum non pereat, sed habeat vitam æternam: cessa decipere humanas creaturas, eisque æternæ perditionìs venenum propinare: desine Ecclesiæ nocere, et ejus libertati laqueos injicere. Vade, satana, inventor et magister omnis fallaciæ, hostis humanæ salutis. Da locum Christo, in quo nihil invenisti de operibus tuis; da locum Ecclesiæ uni, sanctæ, catholicæ, et apostolicæ, quam Christus ipse acquisivit sanguine suo. Humiliare sub potenti manu Dei; contremisce et effuge, invocato a nobis sancto et terribili nomine Jesu, quem inferi tremunt, cui Virtutes cælorum et Potestates et Dominationes subjectæ sunt; quem Cherubim et Seraphim indefessis vocibus laudant, dicentes: Sanctus, Sanctus, Sanctus Dominus Deus Sabaoth.

V. Domine, exaudi orationem meam.
R. Et clamor meus ad te veniat.
[si fuerit saltem diaconus subjungat V. Dominus vobiscum.
R. Et cum spiritu tuo.]

Oremus

Deus coeli, Deus terræ, Deus Angelorum, Deus Archangelorum, Deus Patriarcharum, Deus Prophetarum, Deus Apostolorum, Deus Martyrum, Deus Confessorum, Deus Virginum, Deus qui potestatem habes donare vitam post mortem, requiem post laborem; quia non est Deus præter te, nec esse potest nisi tu creator omnium visibilium et invisibilium, cujus regni non erit finis: humiIiter majestati gloriæ tuæ supplicamus, ut ab omni infernalium spirituum potestate, laqueo, deceptione et nequitia nos potenter liberare, et incolumes custodire digneris. Per Christum Dominum nostrum. Amen.

Ab insidiis diaboli, libera nos, Domine.
Ut Ecclesiam tuam secura tibi facias libertate servire, te rogamus, audi nos.
Ut inimicos sanctæ Ecclesiæ humiliare digneris, te rogamus audi nos.

Et aspergatur locus aqua benedicta.
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Ecclesiam, Agni immaculati sponsam, 

vaferrimi hostes repleverunt amaritudinibus, inebriarunt absinthio; ad omnia desiderabilia ejus impias miserunt manus. 

Ubi sedes beatissimi Petri et Cathedra veritatis 

ad lucem gentium constituta est, 

ibi thronum posuerunt abominationis impietatis suae; 

ut percusso Pastore, et gregem disperdere valeant.



Terribili nemici hanno riempito di amarezze, 

avvelenato di assenzio

la Chiesa, sposa dell'Agnello immacolato;

essi hanno messo le loro empie mani su ogni cosa desiderabile.

Dove la sede del beatissimo Pietro e la Cattedra della verità

fu posta per illuminare le genti,

ivi essi hanno posto il trono della loro abominazione ed empietà;

affinché, colpito il Pastore, possano disperdere anche il gregge.



Testo tratto dall'Esorcismo di Leone XIII.


Da notare che questa parte fu soppressa dal modernista  Giovanni XXIII, primo sovversivo Pontefice che negli ultimi 50 anni anno deturpato il volto della Santa Chiesa Cattolica.

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