di Matteo Castagna
Ogni occasione per testimoniare il Cattolicesimo è utile alla Buona Battaglia per Cristo Re. A noi la battaglia, a Dio la vittoria!

Circa 4 milioni di italiani (10% di share secondo i dati Auditel) hanno visto la puntata di Domenica 5 Febbraio 2012 del “Chiambretti Sunday Show”, in onda in prima serata su Italia Uno. La piattaforma del programma prevede diverse tranche di ospiti e, quindi, una varietà di argomenti per una pièce di intrattenimento certamente orientata a sinistra, con pretese di “fare costume” attraverso interviste a persone eterogenee ma rappresentative di varie categorie. 
Il programma è realizzato il sabato e, per questo motivo, ne vengono date le anticipazioni, al termine delle registrazioni. La differita consente, ovviamente, alla redazione di effettuare un montaggio dello show, secondo la discrezionalità della stessa, seguendo le classiche regole delle esigenze televisive, con gli spazi pubblicitari e soprattutto i tagli, che hanno comunque permesso 13 minuti di interventi a difesa della legge naturale, della Dottrina Sociale della Chiesa e della morale a don Floriano Abrahamowicz, rappresentante del clero cattolico in collegamento esterno e a Maurizio-G. Ruggiero, coordinatore dell’associazione cattolico-tradizionalista Sacrum Imperium, presente in studio. Entrambi erano chiamati a confrontarsi con tre “femministe ucraine” (le cosiddette “Femen”) che si sono contraddistinte per alcune manifestazioni di protesta contro le banche e i poteri forti, che sono riuscite a svilire, spogliandosi in quelle occasioni e a contraffare attraverso quel distorto concetto sessantottardo, secondo il quale l’emancipazione darebbe libertà alla donna, che, trova, invece, nel focolare domestico e nella famiglia (preferibilmente numerosa) la sua realizzazione più naturale. Presente in studio anche un noto pornodivo italiano.
Il messaggio, importante, veicolato con la consueta fermezza da don Floriano all’interno di un’arena sorda ai diritti di Dio sulla Società e pregna di quel liberalismo moderno che sfocia nel libertinismo e nello sfogo disordinato di ogni passione, è stato ben recepito e ben chiaro, così come apprezzato da molti cattolici (e non solo): “La Chiesa Cattolica condanna sia il porno, che è mercificazione del sesso, sia le modalità di protesta delle cosiddette “Femen” contro l’alta finanza e l’ingiustizia sociale perché è nella famiglia che la donna trova la sua vera naturale realizzazione. Attenzione a voler imitare il modello occidentale odierno, che è profondamente innaturale e a-morale!”