sabato 28 aprile 2012
"Come è possibile che accada tutto ciò? Fino a quando durerà questo scandalo? Cosa devono fare costoro per toccare il fondo dell'illegalità? Non è questo il volere di Dio e nemmeno l'esempio che ci ha dato Gesù, nostro Signore".
Denuncia di una ex catechista
neocatecumenale che conferma il condizionamento mentale con il quale
i responsabili del Cammino - con l'accondiscendenza dei Parroci -
tentano di manipolare psicologicamente chi si avvicina alle catechesi del
movimento. Inoltre, ancora una volta si nota
che i Parroci sono anch'essi "gestiti" dai catechisti neocatecumenali e ormai
dobbiamo chiederci se la loro preparazione sacerdotale sia carente
oppure se siano deliberatamente motivati da qualche altro motivo ad
effettuare scelte esclusive verso il Cammino Neocatecumenale! Naturalmente il "Prefetto" Rilko non ha dato nessuna risposta in quanto colluso con le malefatte neocatecumenali....
" Al Prefetto del Consiglio per
i Laici"
Ecc.za Rev.ma,
mi chiamo Giuseppina Falbo e Le
scrivo da Cicognara, in provincia di Mantova. Ho 43 anni. Sono sposata e
madre di 3 ragazzi. Per 8 anni ho fatto la catechista nella parrocchia di Cicognara e per 6 ho frequentato il Cammino necatecumenale dove ero
entrata su invito del parroco don Luigi Pietta (anch'egli del Cammino) che
ci aveva presentato dei catechisti che
dicevano d'essere stati inviati dal
Vescovo di Cremona.
Fiduciosa in don Luigi, con altri
parrocchiani accettai di partecipare alle catechesi, terminate le quali, fummo
invitati a partecipare ad una Convivenza di tre giorni in un
lussuoso albergo sul lago di Garda. Lì ci istruirono su come proseguire il
Cammino fino al Primo Passaggio che, in seguito, facemmo sempre nello stesso
albergo sul lago di Garda.
Per due mesi, dalle 21 a mezzanotte,
ascoltammo una serie di catechesi massacranti. Ci venne detto in
maniera ossessiva e martellante, che eravamo delle nullità, dei peccatori che
facevano schifo. Arrivati al rito conclusivo ci chiusero in un salone
e dopo una intensa catechesi ci dissero che eravamo stati scelti dal
Signore, che stava passando in quel momento. Ci chiesero se eravamo disposti a
vendere i nostri beni per aderire alla Sua chiamata e che dietro la porta
c'erano tanti demoni scatenati perché lì si stava compiendo un'opera di
conversione. Ci fecero scrivere i nostri nomi sulla Bibbia e tutto si concluse con
il Rito dell'Esorcismo, fatto su ognuno di noi da parte dei catechisti e del
parroco.
Io mi sentii così male che chiesi
aiuto ai miei responsabili, una coppia che come me aveva aderito a questo
Cammino. Tornai a casa psicologicamente distrutta. Non potevo parlare con i
miei, perché avevo ricevuto l'ordine dai catechisti di non parlare a nessuno.
I catechisti ci dicevano in continuazione che erano stati
mandati da Dio e che noi dovevamo loro una totale obbedienza. Chiamai così don Luigi. Lui mi
consolò dicendomi di fidarmi e di proseguire. Così feci, nonostante i miei
"perché e per come", ma solo perché don Luigi mi invitava ad avere fiducia.
Arrivammo allo Schemà, durante il
quale ci fu ribadito con insistenza di staccarci dai beni. Chiedemmo spiegazioni
in merito e ci risposero: "Hai un conto in banca? Svuotalo! Hai la
macchina? Vendila! Hai beni immobili? Vendili! Hai preziosi o qualcosa a
cui tieni molto? Staccati! Vendili e il ricavato mettilo nella cassetta dei
poveri della parrocchia. Con tutto questo ci dovevamo sentire strappare il cuore, altrimenti non potevamo
fare alleanza con Cristo, che poi ci
avrebbe reso il centuplo.
Arrivammo al Secondo Passaggio,
quello degli Scrutini. Uno alla volta ci hanno portati al centro della
stanza, facendoci sedere al fianco della Croce, di fronte ai catechisti e al
parroco. E' cominciato così l'interrogatorio da parte del capo catechista. In
quei momenti chi non è abbastanza forte, con quel interrogatorio viene
svuotato della sua vita o, per meglio dire, della gioia di vivere e della
propria dignità e identità. Per ben due volte noi non "passammo"!
A loro dire, non ci eravamo provati
abbastanza sui beni; non avevamo detto tutto della nostra vita; avevamo
fregato i fratelli, ma non Dio! Io mi ero "provata" sui beni,
offrendo del danaro, nella maniera più discreta possibile, ad una famiglia
bisognosa, ma mi dissero che ciò non valeva, perché quella famiglia mi sarebbe
stata riconoscente per tutta la vita.
Così dovetti rifare la prova.
Faccio notare che sono casalinga e
non percepisco alcun stipendio, ma tra riti, prove ed altre richieste, in
breve tempo mi si sono volatizzati otto anni di risparmi. Arrivammo per la terza volta allo
Scrutinio. Dopo aver assistito con sofferenza agli Scrutini dei fratelli,
arrivò il mio turno. Mi fecero la fatidica domanda: "Che cosa non
hai accettato della tua vita?" Mi
risultava difficile capire.
Risposi che non avevo accettato le
decisioni che i miei genitori avevano preso sulla mia vita, quali lo
studio e l'arte, alla quale tenevo molto. Il catechista mi chiese se queste
scelte riguardassero anche il mio matrimonio. Io non volevo rispondere perché in
precedenza privatamente avevo detto loro che queste scelte riguardavano il
mio fidanzamento e che in seguito il mio matrimonio era riuscito bene.
Mia madre non aveva voluto che
interrompessi il mio fidanzamento e forse, proprio per questo, lei era stata lo
strumento di Dio perché il matrimonio si realizzasse. Io non ne volevo
parlare, per rispetto a mio marito che amo molto, e per rispetto a mia madre,
cui voglio altrettanto bene. Mi trovai in una situazione
psicologica difficile perché essi mi dicevano che di fronte alla Croce non potevo
mentire. Così parlai. Lei non può immaginare
come mi sentissi male. Incominciò un interrogatorio allucinante che non
finiva più. Venni accusata di avere giudicato mia madre e per questo
dovevo inginocchiarmi e chiederle perdono.
Anche a mio marito dovevo chiedere
perdono. Risposi che allora avevo solo sedici anni e che non avevo l'età per
poter giudicare mia madre. Il capo catechista mi disse che sicuramente
avevo pensato: Che razza di uomo mi sta rifilando mia madre., e molte altre
cose.
A questo punto mi sono sentita
morire. Mi avevano distrutta: non solo avevano lesa la mia dignità, ma
anche quella di mio marito. Mi sentii terribilmente in colpa con mio
marito, con mia madre e, addirittura, con i miei figli.
Quella era una storia che riguardava
solo me e mio marito. Che diritto avevano quei laici a interferire
così nella mia vita, mentre il parroco, lì presente, non proferiva parola? Andai a casa disperata e non dormii
per tutta la notte. Verso le cinque del mattino svegliai mio marito e gli
raccontai tutto, ma continuai a stare male. Per più di un mese presi dei tranquillanti, anche perché non potevo parlare con nessuno.
Andai da don Luigi che quasi mi
cacciò. Ritornai da lui per confessarmi e gli dissi la mia sofferenza, ma lui
mi rispose che ciò era un bene, perché voleva dire che il Passaggio era stato valido e che il Cammino andava bene per me.
Tanto mi sentivo male che avrei
voluto rispondergli che stavo camminando verso una struttura psichiatrica. Il Passaggio si concluse dopo alcuni
giorni con il Rito del Sale. Altre offerte in danaro e di oggetti vari.
Con il dito puntato verso la porta della chiesetta delle suore di
Viadana, anch'io come gli altri rinunciai a satana e a tutte le sue opere perché, a detta dei catechisti, il
demonio si trovava dietro quella porta. Il sacerdote ci esorcizzò ancora una
volta e tutto si concluse con la cena.
I catechisti tornarono nelle sere
successive per istruirci sulla questione delle decime. Praticamente ognuno
doveva detrarre ogni mese la decima parte dal suo stipendio, e metterla in una
cesta per essere devoluta in opere di carità, non ben specificate.
A chi, come me, era solo, è stato
detto di pretendere dal marito la metà del suo guadagno e di detrarre da questa
il 10%. Pian piano mi accorsi come questo
Cammino stava rovinando la mia vita. Venni a conoscenza di altri Passaggi a dir
poco terrificanti. Mi consultai con un Padre
francescano che mi consigliò di mollare tutto, perché ciò non poteva venire da Dio che non mette mai nessuno
nell'angoscia e nella disperazione. Credo che la conversione sia un
fatto personale e graduale. Per ognuno di noi, i tempi sono diversi. Solo Dio
li conosce.
Ora che sono uscita da questo incubo
soffro ancora per le migliaia di "fratelli" finiti in questa
rete, ma soprattutto per i tanti consacrati. Come noi sposati ci fondiamo nel
matrimonio in un cammino di salvezza per mezzo dell'amore, vissuto nella
fedeltà e nel dono reciproco, così i
consacrati nella Chiesa dovrebbero
cercare in essa, e non altrove, quelle grazie e quelle virtù che Gesù,
nostro Signore, è venuto a portarci.
Ringrazio Iddio per avermi aperto in
tempo gli occhi. Ora posso finalmente respirare quella libertà che Lui ci
ha procurato morendo in croce per noi. Prego sempre per quanti si trovano
ancora in questa organizzazione (o, per meglio dire, setta).
Spero tanto che gli organismi
preposti nella Chiesa predano in seria considerazione questa mia
testimonianza, per far sì che Dio sia glorificato e trionfi presto la Sua giustizia.
Ora che sono uscita dal Cammino sono
stata esonerata dall'incarico di catechista. Ciò ha procurato un
grande dispiacere ai bambini che hanno lottato tanto per riavermi, ma non
c'è stato nulla da fare. Oltre a me hanno colpito anche mio figlio che è stato
cacciato dall'oratorio e dalle opere parrocchiali, perché aveva la stessa
colpa della madre, quella di aver abbandonato il Cammino
neocatecumenale.
Quanto è successo a me è toccato
pure ad un'altra catechista, lei pure uscita dal Cammino. Speravo che con la venuta del nuovo
parroco qualcosa cambiasse, ma con mio grande rammarico ho constato che non
è cambiato nulla. Oltre al dolore che ho provato nell'uscire da questa
setta, ora devo subire anche le derisioni che il nuovo parroco riserva a
coloro che hanno abbandonato il Cammino.
Al suo arrivo molti erano andati da
lui per avere una parola di conforto, per essere accolti, ascoltati e
amati, come ci si aspetterebbe da un buon discepolo del Signore. Lui però si è schierato subito dalla
parte di chi frequentava assiduamente il Cammino. Ora la parrocchia è
stata completamente trasformata in un ghetto: l'oratorio è stato
definitivamente chiuso ai bambini e ai ragazzi che sono stati accusati d'aver
commesso chissà quali crimini; gli anziani
non vengono ascoltati e si lamentano
per l'assenteismo del parroco. La parrocchia è gestita solo da
persone che frequentano il Cammino, che pensano d'essere i soli veri
cristiani e trattano tutti gli altri con aria di superiorità, chiamandoli pagani e
additano noi che abbiamo lasciato il Cammino come indemoniati.
Come è possibile che accada tutto
ciò? Fino a quando durerà questo scandalo? Cosa devono fare costoro per toccare
il fondo dell'illegalità? Non è questo il volere di Dio e nemmeno l'esempio
che ci ha dato Gesù, nostro Signore. Prego Iddio che faccia finire al più
presto questo incubo, che faccia tornare la pace ed il sorriso sul
volto dei ragazzi, degli anziani, degli uomini e delle donne, e che
l'oratorio torni ad essere la casa di tutti.
Faccio appello alla Vostra coscienza
perché serva fedelmente la Santa Chiesa.
Mi benedica.
Grazie.
Giuseppina Falbo
Cicognara, lì 13.11.2005"
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
MA CHE COMMENTO FARE SE NON LA SOLIDARIETA' PIENA E COMPLETA VERSO QUESTA ENNESIMA VITTIMA DELLA SETTA NEOCATECUMENALE APPOGGIATA DA UNA GERARCHIA ECCLESIALE CORROTTA ED INSIGNIFICANTE DA UN PUNTO DI VISTA CATTOLICO ?!
RispondiEliminaMi viene il vomito a rileggere sempre delle medesime modalità caine, di inculcare sensi di colpa per poter meglio soggiogare i malcapitati.
Quale pena infernale sarà riservata a questi pseudo insegnanti che si arrogano il diritto di inveire e continuare ad incolpare poveretti di "crimini" inventati da menti malate e tracotanti?
Che dire poi dei sacerdoti incapaci di una libertà mentale e inariditi da una nullità di conoscenze dogmatiche cattoliche , che finiscono per accogliere liturgie e dogmi spurii forniti dal santone di turno oggi?
Pagheranno cara la loro superbia ignorante se non si convertiranno per tempo!
senza giustificare coloro che della fede e del vangelo ne fanno qualcosa per aggredire e colpevozzare gli altri per secondi fini ecc. ,ci mancherebbe questa è pura perversione religiosa,da premettere che sono un terziario francescano in cammino di fede da tre anni con la mia famiglia con i frati cappuccinie proprio due settimane fa se non erro gli atti degli apostoli la prima lettura parlava dei primi cristiani che venuti alla fede vendevano i loro beni case proprità e il ricavato di distribuiva per il bene di coloro che erano bisognosi,nella mia parrocchia non accade,scusatemi se non entro in particolari e non do un nome, se nella vostra parrocchia qauesta parola si vive concretamente,vi chiedo gentilmente un suggerimento come poter iniziare ad essere generosi soprattutto verso quelle famiglie che vivono nella precarietà economica assoluta ,basta solo parlare loro di Dio?oppure essere come il buon Samaritano?Aiutatemi a capire visto che la mia parrocchia è frequentata da molti imprenditori e persone facoltose?e se tutto cio è un problema di fede basta mettersi dal pulpito a sguarciagola e le persone.......oppure bisogna dare l'esempio Gesu ha dettoi non siate solo ascoltatori della mia parole ma anche imitatori.pace e bene.Mi chiamo Stefano
RispondiEliminaStefano,
RispondiEliminarispondo al tuo quesito personale, quello riguardante la tua parrocchia, (non il fenomeno inquietante del Cammino...che è una setta che prende collette e decime non per aiutare chi è in difficoltà ma per impinguare le casse interne del movimento):
la sensibilizzazione alla generosità dei parrocchiani verso i loro fratelli più bisognosi, si ottiene nutrendo la loro fede con una predicazione autentica, e questo non è compito dei parrocchiani, ma dei Sacerdoti della parrocchia.
In seconda battuta anche la testimonianza, cioè l'esempio, è importante per edificare il prossimo con gesti personali di generosità, che poi verranno imitati (perchè la Carità ha in sè un potere diffusivo), e questo possonoo farlo tutti i parrocchiani, partendo da chi si pone il problema, cioè tu... Puoi parlarne col tuo parroco ed organizzare con lui dei gesti pubblici di generosità concreta (collette, giornate di beneficenza, o altro) per sensibilizzare tutti sui bisogni del prossimo.
Ma a mio modesto avviso queste sue forme (predicazione e carità concreta) non possono essere disgiunte.
Ti saluto in Cristo, benvenuto nel blog
la carità si deve fare spontaneamente e non con costrizioni e decime, ognuno deve dare quello ke può ma lo sa ki dona quanto deve dare non lo stabilisono altri, inoltre la carità estorta non è gradita a Dio perkè Dio ama ki dona con gioia
EliminaVORREI TANTO SAPERE...
RispondiEliminaDI FRONTE AD UNA TESTIMONIANZA COSì PRECISA E DETTAGLIATA, CON TANTO DI NOME E COGNOME (QUINDI NEANCHE LA SCUSA DELLA "TESTIMONIANZA INVENTATA" PUO' REGGERE), CON UNA DESCRIZIONE COSì SEMPLICE E CHIARA DELLA FOLLIA SETTARIA E DELLA VIOLENZA PSICOLOGICA DI QUESTA SETTA...
VORREI TANTO SAPERE DOVE E' ANDATO A NASCONDERSI IL CARO PASQUALE, CHE SEMPRE IMPERVERSA NEL BLOG A DIFESA DI QUESTO INFAME "CAMMINO", E COME MAI NON INTERVENGA PER GIUSTIFICARE SIMILI COMPORTAMENTI, DEGNI SOLO DEL CODICE PENALE.
Pasqualino, Pasqualuccio dove sei ? In vacanza ? Attento, star lontano dal "verbo" neocatecumenale apre la mente verso orizzonti pericolosi di libertà mentale che offrono una fede reale non più cieca....
RispondiEliminaAi vescovi e al Vaticano non importa niente che il Cammino sia eretico. A loro importano soldi e persone che li servano.
RispondiEliminaHanno da tempo scelto Mammona e il dominio sul mondo chiudendosi al Cielo e impedendo ad altri di giungere in Cielo.
Paradosi
A Paradosi.
EliminaTerribile la sua risposta, ma penso proprio vera!
Credo che manchi una parola alla sua frase:
"...ed al papa..." ? O no ?
Non sappiamo per certo questo interesse, effettivamente! ma per certo sappiamo che ha partecipato varie volte la sua benevolenza al "Cammino", ha introdotto lui er Kiko in Germania, ha ricevuto lettere allarmate da Gianluca ed Annarita, ha sentito delle ammonizioni di vari sacerdoti al proposito del cammino neocat.....
Dunque una certa collusione papale è indubbia.
A ciascuno le sue conclusioni al riguardo, chiedendo umilmente al Signore, chiarezza nella propria mente.
Personalmente rimango molto disturbato da questa ambivalenza ratzingeriana. Se da una parte ammonisce con frasi che ricordano il Vangelo, dall'altra parla come modernista, e ricorda frasi ed idee che si rifanno all'anticristianesimo per eccellenza: massoneria e giudaismo tamudico.
In questo modo il credente cattolico, obbediente al mandato papale, come la massima parte dei cattolici, viene trascinato senza rendersi conto all'ideologia distorta ed eretica che conduce all'apostasia completa della religione cristiana.
Proprio come ammoniva San Pio X sul modernismo!
Woityla è stato il precursore, con i viaggi eclatanti, dell'ecumenismo pratico e liturgico con i gesti visti in tutto il mondo.
Ratzinger è il consolidatore dell'ecumenismo; è il teorico che sa trovare le giustificazioni pseudo-teologiche all'ecumenismo ed al modernismo già condannati ampiamente da quelli che sedettero sulla cattedra petrina con ogni diritto, prima degli ultimi, postconciliari.
Se continua questo passaggio, assisteremmo al prossimo , come l'esecutore completo dell'ecumenismo.
Ovvero come colui che dirà chiaramente che il cattolicesimo è una delle tante religioni del mondo e che quindi tutte sono eguali per cui è necessario omologarle tutte.
La Gran Chiesa Universale Riunificata.
Lode ed onore ad A.G.D.A.D.U. artefice.
Per questo scopo la preparazione mentale della setta neocatecumenale è "ottimale"
E se queste fossero tutte invenzioni?
RispondiEliminaPasquale
ah,ah,ah,ah....ecco qua il Pasquà che dice la sua...questa è proprio farina del suo sacco! Nulla.
RispondiEliminaPeccato Pasquà, non hai ascoltato il consiglio di chiedere a qualche mente presbìtera neocatecumenizzata. Forse qualche garbuglio fraseologico più consistente sarebbe venuto fuori!
Pasquale, Pasquale...
RispondiEliminanon offendere da solo la tua intelligenza...
non negare caparbiamente l'evidenza della realtà.
Immaginavo che saresti rimasto a corto di argomenti, ma non pensavo fino a questo punto...
Purtroppo NON SONO INVENZIONI,caro pasquale,anch'io confermo che quanto scrive la sorella ex-catecumena,è perfettemente vero! e dinanzi a N.Signore sento di doverlo confermare per dovere di verità!
RispondiEliminaFarebbe bene la gerarchia cattolica a indagare direttamente "DENTRO.." questa realtà, ormai riconosciuta dalla stessa.. su quante distorsioni dottrinali, plagi, condizionamenti e comportamenti fuorvianti della/dalla stessa fede cattolica,il tutto sotto lo strapotere di "catechisti" del cammino responsabili delle "equipes" di evangelizzazione ai quali in buona fede tanti fratelli, affidano la loro vita purtroppo per non aver trovato, in un momento opportuno, nella nostra chiesa cattolica, chi sapesse dare loro in quei momenti della loro vita insgnamenti /orientamenti da condurli VERAMENTE A CRISTO e comunque posso testimoniare che ci sono comunque tanti bravi sacerdoti e religiosi nella chiesa tradizionale,(parroci,ordini e congregazioni religiosi etc..) che sono bravi pastori di anime ,basta cercarli con spirito di umiltà e discernimento!
Un EX-catecumeno...!