Abbiamo appreso da Monsignor Wiliamson, nell'articolo precedente, che alcuni Sacerdoti della Fraternità San Pio X vorrebbero fare l'accordo con la Gerarchia modernista che ha occupato il Vaticano, senza un accordo dottrinario: "Il desiderio di certi sacerdoti della Fraternità San Pio X di
ricercare un accordo pratico con le autorità della Chiesa, senza
un accordo dottrinale, sembra essere una tentazione ricorrente".
Ora per ricordare a noi e a questi Sacerdoti ciò che Monsignor Lefebvre ha fatto con la creazione della Fraternità San Pio X per volonta di Dio, affinchè non si desista, diventando agli occhi di Dio disertori, dalla battaglia per la fede autenticamente cattolica. Infine facciamo nostra, per amore di Gesù Cristo, l'esortazione di Monsignor Fellay di raddoppiare la preghiera affinchè: "si faccia la Volontà divina ed essa sola, secondo l’esempio datoci da Nostro Signore Gesù Cristo nell’Orto degli Ulivi: non mea voluntas, sed tua fiat (Luca 22, 42)".
Inoltre ricordiamo a questi Sacerdoti, in odore di diserzione, ciò che Monsignor Lefebvre disse della banda bassotti modernista,: che ha cancellato 1958 anni di dottrina autenticamente Cattolica:
“Ci
stanno tirando verso il Concilio… mentre da parte nostra, mantenendoci distanti da
loro, stiamo salvando la Fraternità e la Tradizione. Ma allora perché l’Arcivescovo
aveva cercato prima un tale accordo? Egli diceva: “Abbiamo fatto un
onesto sforzo per mantenere la Tradizione dentro la Chiesa ufficiale.
Si è rivelato impossibile. Essi non sono cambiati, se non in
peggio”.
Se proprio non resistono se ne vadano pure nella barca diabolica conciliare governata da degli autentici assassini della fede, in questo modo non verrà inzozzata sacrilegalmente la Fraternità san Pio X.
Inoltre ricordiamo, a questi Sacerdoti, con chi si è intepreso il dialogo per entrare a far parte delle "Nuova Chiesa Conciliare":
Marcel lefebvre il 29 giugno 1976, in occasione della “sospensione a divin
is” comminatagli da Paolo VI:
“La Chiesa Conciliare è una Chiesa scismatica, perché rompe con la Chiesa Cattolica quale è sempre stata. Essa ha i suoi nuovi dogmi, il suo nuovo sacerdozio, le sue nuove istituzioni, il suo nuovo culto, tutti già condannati dalla Chiesa in molti documenti, ufficiali e definitivi.
“Questa Chiesa Conciliare è scismatica,
perché ha preso per base per il suo aggiornamento, principi opposti a
quelli della Chiesa Cattolica, come la nuova concezione della Messa
espressa ai numeri 5 della Prefazione al [decreto] Missale Romanum e 7 del suo primo capitolo, che attribuisce all’assemblea un ruolo sacerdotale che non può esercitare; come similmente il naturale — vale qui a dire divino — diritto di ogni persona e di ogni gruppo di persone alla libertà religiosa.
“Questo diritto alla libertà religiosa è blasfemo, perché attribuisce a Dio scopi che distruggono la Sua Maestà, la Sua Gloria, la Sua Regalità. Questo diritto implica libertà di coscienza, libertà di pensiero, e tutte le libertà massoniche.
“La Chiesa che afferma tali errori è al tempo stesso scismatica ed eretica. Questa Chiesa Conciliare è, pertanto, non cattolica. Nella misura in cui Papa, vescovi, preti e fedeli aderiscono a questa nuova Chiesa, essi si separano dalla Chiesa Cattolica.”)
Ad oggi 2 Aprile 2012 la Gerarchia modernista stà esattamente, se non peggio, nelle condizioni che il grande Monsignore ha denunciato dopo la sospensione a Divinis datagli dal pontefice modernista e quant'altro Paolo VI.
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Conferenza di Mons. Lefebvre, 1987:
Le tappe di una battaglia
La Fraternità Sacerdotale San Pio X è stata fondata ufficialmente nel 1970.Per quelli che non ne conoscono bene la storia, è senz’altro utile ricordarne le tappe principali, nel
momento in cui, nelle circostanze che conosciamo, noi ci sforziamo di
continuare e sviluppare ciò che la Provvidenza ci ha dato di fare.
Se
gli eventi portassero un cambiamento in favore di un ritorno alla
Tradizione all’interno della Chiesa, evidentemente per noi la situazione
risulterebbe semplificata. Saremmo certamente graditi alla gerarchia
come lo siamo stati agli inizi e tutti questi problemi di relazioni con i
vescovi, con Roma, non si porrebbero più.
Per ora, dobbiamo conservare l’autenticità della Fraternità, che è stata fondata senza dubbio in circostanze molto particolari, ma
questo avrebbe potuto verificarsi benissimo anche in tempi normali.
Essa è stata suscitata, è vero, dal degrado dei seminari. Ma ci sono
state delle Società come quella di San Vincenzo de’ Paoli o di San
Giovanni Eudes, che sono state fondate con un obiettivo identico, che è e
resta quello di dare una buona formazione sacerdotale ai futuri
sacerdoti e di permettere loro così di esercitare un ministero che sia
occasione di rinnovamento nella Chiesa.
Ragion d’essere della Fraternità: formare dei sacerdoti secondo lo spirito della Chiesa
La Fraternità dunque è stata fondata prima di tutto per creare dei sacerdoti e di conseguenza per aprire dei seminari.
Ciò è del tutto conforme alla Tradizione della Chiesa: continuare molto
semplicemente la formazione sacerdotale tradizionale per la Chiesa.
Non cerchiamo nient’altro e non abbiamo mai voluto innovare, se non nel senso della Tradizione e
ritrovando alcuni elementi che forse mancavano un po’ alla formazione
dei seminaristi specialmente sul piano spirituale. E’ per questo che
abbiamo aggiunto agli studi filosofici e teologici un anno di
spiritualità. Questo completa bene la preparazione dei seminaristi al
Sacerdozio ponendoli in un’atmosfera veramente spirituale. Non è certo
un’innovazione che va nel senso dei modernisti, ma al contrario in
quello della Tradizione della Chiesa.
La
nostra fondazione quindi ha avuto cura di aggiungere agli studi una
formazione spirituale seria con un anno supplementare che costituisce
una specie di noviziato e che porta alla grande conoscenza di
cosa sia la spiritualità ed alla pratica della vita interiore, della via
purgativa ed illuminativa, mistica che richiede una riforma di sé.
La Fraternità non è stata fondata sul modello di una congregazione religiosa.
Perché? Perché nella pratica è molto frequente constatare le difficoltà
provate dei religiosi che esercitano un apostolato nel mondo, nel
rispettare davvero la povertà stretta come è richiesta dalle
Congregazioni religiose in cui non si può avere nulla, utilizzare nulla,
servirsi di nulla, senza richiedere l’autorizzazione al Superiore.
Dunque era preferibile non essere legati da un voto che rischiava di
essere contraddetto continuamente. Era meglio fondare una società di
vita comune senza voti, ma con delle promesse.
La Provvidenza quindi ha deciso che la nostra Società fosse fatta sul modello delle società a vita comune senza voto ed essa ha già dato prova di sé. Quindi non ci sono ragioni per non continuare.
La Fraternità approvata ufficialmente da Roma
E’
con questa forma che la Fraternità Sacerdotale San Pio X è stata
approvata ed eretta nella sua diocesi da Mons. Charrière, vescovo di
Friburgo, il 1° novembre 1970. E’ con questa forma che è stata anche
approvata da Roma.
Questo è
molto importante e perfino fondamentale e non bisogna esitare a
ricordarlo a quelli che non conoscono bene la storia della Fraternità.
Il documento romano in effetti è capitale,
perché è del tutto ufficiale. Reca la data del 18 febbraio 1971 ed il
timbro della Sacra Congregazione per religiosi. E’ firmato dal suo
prefetto il cardinale Wright e sottoscritto da Mons. Palazzini, che
all’epoca era suo segretario ed oggi è cardinale. Questo
documento ufficiale, emanato da una Congregazione romana che approvava
ed elogiava “la saggezza delle norme” degli statuti della Fraternità non
può essere visto diversamente che come un decreto di lode che, di
conseguenza, autorizza la nostra Società ad essere considerata come di
Diritto pontificio che per il fatto stesso può incardinare. Alcuni atti
ufficiali, compiuti dalla Congregazione dei religiosi aventi per
prefetto il cardinale Antoniutti sono venuti a completare e confermare
questo riconoscimento ufficiale, poiché hanno permesso a Padre Snyder e
ad un altro religioso americano di essere direttamente incardinati nella
Fraternità. Dunque si trattava proprio di atti ufficiali di Roma.
Da questi documenti ufficiali siamo dunque costretti a constatare che la Congregazione per il clero reputava de facto che la nostra Società potesse regolarmente e validamente incardinare.
Tuttavia,
personalmente, non ho creduto di dover usare di questa facoltà fino al
momento in cui siamo stati ufficialmente, ma illegalmente, soppressi. Fino
allora mi ero sempre sforzato di avere dei vescovi che dessero delle
incardinazioni. Ero ricorso a Mons. de Castro Mayer in Brasile, a Mons.
Castan Lacoma in Spagna e a Mons. Guibert a La Réunion. Questi tre
vescovi accettavano di consegnare delle lettere dimissoriali ai
sacerdoti della nostra Società che così si trovavano incardinati nelle
loro diocesi. Il rev.do Aulagnier, è stato incardinato nella sua diocesi
di Clermont-Ferrand, da Mons. de la Chanoine. In quel momento, eravamo
doppiamente in regola. Mons. Adam me l’ha detto esplicitamente: “Perché
non incardina nella sua Società?” Ho risposto: “ Mi sembra che sia solo
diocesana”. Quindi ero piuttosto al di qua che al di là delle regole
canoniche. In effetti, questi documenti della Congregazione per il clero
riguardanti l’incardinazione di questi due religiosi americani nella
nostra Società, sono ancora più importanti della lettera firmata dal
cardinale Wright. D’altronde è ciò che ho risposto alla Congregazione
per la Dottrina della Fede quando sono stato interrogato sulle
incardinazioni. Mi è stato detto: “Lei non aveva il diritto
d’incardinare nella sua Società.” –“Non ho il diritto? Allora bisogna
dire alla Congregazione per il clero che ha sbagliato ad incardinare
nella nostra Società!”.
Questo
atto del cardinale Wright, se lo osserviamo da vicino, non è solo una
lettera ma un decreto di elogio”, poiché effettivamente elogia gli
statuti della Fraternità. E’ un atto del tutto ufficiale. Non si tratta affatto di una lettera privata. Così, per cinque anni, abbiamo avuto l’approvazione totale della Chiesa diocesana e di Roma. Quindi eravamo innestati sulla Chiesa.
Ciò è fondamentale per l’azione provvidenziale compiuta dalla
Fraternità, e ci rafforza nella nostra esistenza e in generale nella
nostra azione. Essendo veramente di Chiesa, riconosciuti ufficialmente
dalla Chiesa, siamo stati perseguitati.
Perché siamo perseguitati?
Siamo perseguitati unicamente perché custodiamo la Tradizione e specialmente la Tradizione liturgica.
Sempre rimettendo i fatti nell’ordine del loro susseguirsi storico, è del più grande interesse anche rileggere la lettera che mi ha indirizzato Mons. Mamie il 6 maggio 1975,
per comprendere bene le vere ragioni che hanno spinto il vescovo di
Losanna, Ginevra e Friburgo a ritirare ILLEGALMENTE gli atti ufficiali
fatti dal suo predecessore e in particolare il decreto d’erezione della
Fraternità del 1° novembre 1970. E’ una testimonianza. Mons. Mamie
riconosce, dato che lo scrive, che la Fraternità è stata oggetto di un
decreto d’erezione firmato dal suo predecessore a titolo di Pia Unio con sede a Friburgo “approvando e confermando gli statuti della detta Fraternità.”
Non
aveva il diritto di agire così e di ritirare di testa sua questo
riconoscimento canonico. E’ esplicitamente contrario al Diritto
Canonico. (Can. 493).
Ora, per due volte nella sua lettera Mons. Mamie parla della liturgia. “Le ricordavo il suo rifiuto per ciò che concerne la celebrazione della Santa Messa
secondo il rito stabilito da S.S. Paolo VI…” e “Quanto a noi,
continuiamo a chiedere ai fedeli così come ai sacerdoti cattolici di
accettare ed applicare tutti gli orientamenti o decisioni del Concilio
Vaticano II, tutti gli insegnamenti di Giovanni XXIII e di Paolo VI,
tutte le direttive dei segretariati istituiti dal Concilio compreso nella nuova liturgia
. Questo lo abbiamo fatto, lo faremo ancora meglio nei giorni più
difficili, con la grazia di Dio, perché è l’unica strada per edificare
la Chiesa.”
Ecco ciò che scriveva Mons. Mamie a quel tempo.
Per
due volte in questa lettera ricorda la liturgia. “Perché lei si oppone
alla liturgia.” Quindi è proprio il motivo principale, essenziale che ci
ha valso quelle misure inqualificabili ed illegali. Bisogna
proprio che ce lo ricordiamo. La questione delle ordinazioni dei
sacerdoti è venuta dopo. In realtà, il vero motivo per cui siamo stati e
siamo perseguitati –ancora una volta illegalmente- da Mons. Mamie, dai
cardinali di Roma e dai vescovi di Francia, è il nostro attaccamento
alla Santa Messa di sempre. “Poiché siete contro questa liturgia, siete
contro il Concilio del Vaticano. Poiché siete contro il Concilio, siete
contro il Papa. E’ inammissibile. Quindi vi sopprimiamo.” Il
ragionamento è semplice.
Allora
hanno esibito l’Ordo di Mons. Bugnini e inventato quello che non
esisteva: l’obbligo della nuova messa, che è stato imposto dai servizi
del Vaticano e dai vescovi in Francia. E’ così che,
sfortunatamente, la vecchia Messa è stata abbandonata dalle comunità
come quella dell’abbazia di Fontgombault, col pretesto che bisognava
obbedire ai vescovi. Tutto questo è stato imposto con la forza, con la costrizione. Si
voleva assolutamente costringere anche noi ad abbandonare quella
liturgia e con ciò stesso a chiudere il nostro seminario. Davanti a
questa impostura e all’illegalità in cui tutto ciò è stato fatto e
soprattutto davanti allo spirito con cui questa persecuzione è stata
orchestrata, uno spirito modernista, progressista e massonico, noi
abbiamo creduto di dovere continuare. Non si può ammettere
qualcosa che è stato fatto illegalmente, con uno spirito cattivo, contro
la tradizione e contro la Chiesa, per distruggerla.
Noi abbiamo sempre rifiutato di collaborare alla distruzione della Chiesa.
Questo, lo abbiamo sempre rifiutato. Dal giorno in cui abbiamo rifiutato, è evidente che ci siamo messi contro quelli che sembrano essere la Chiesa legale: noi
eravamo fuori dalla legge della Chiesa ed essi la rispettavano. Noi
crediamo inesatta questa considerazione, perché in realtà sono loro che
si allontanano dalla legalità della Chiesa e siamo noi, invece, a
restare nella legalità e la validità. Considerando obbiettivamente che
compiono degli atti con uno spirito che distrugge la Chiesa, in pratica
ci siamo trovati nell’obbligo di agire in un modo che sembra contrario
alla legalità della Chiesa. E’ vero. Ed è una situazione ben strana
quella di sembrare nell’arbitrario continuando semplicemente a celebrare
la Messa di sempre e ad ordinare sacerdoti secondo quella che era la
legalità fino al Concilio. Tuttavia è questo che mi ha procurato
di colpito da sospensione a divinis e ai sacerdoti che hanno accettato
di essere ordinati di essere interdetti.
Ma
non ci siamo fermati a questo nell’esercizio dell’illegalità nei
dettagli della legge, sia riguardo alle confessioni che ai matrimoni ed
alla nostra posizione nelle diocesi. Molte cose compiute da noi
sono in sé ed in senso stretto fuorilegge, ma perché le abbiamo fatte?
Semplicemente perché pensavamo che quello che è stato intrapreso nei
nostri confronti fosse illegale e non avessero il diritto di
sopprimerci.
La legge fondamentale della Chiesa, è la salvezza delle anime
Da
allora, abbiamo agito secondo le leggi fondamentali della Chiesa per
salvare le anime, salvare il sacerdozio, continuare la Chiesa. Sono
effettivamente quelle ad essere in causa. Noi ci opponiamo a certe
leggi particolari della Chiesa per osservare le leggi fondamentali. Tirando
in causa delle leggi particolari contro di noi, sono le leggi
fondamentali ad essere distrutte: significa andare contro il bene delle
anime, contro i fini della Chiesa.
Il nuovo Diritto Canonico comporta degli articoli che sono contro i fini della Chiesa. Quando
è permesso dare la comunione ad un protestante, non si può dire che ciò
non vada contro i fini della Chiesa. Quando si afferma: ci sono due
poteri supremi nella Chiesa, non si può dire che ciò non vada contro i
fini della Chiesa. E’contraria al dogma la definizione della Chiesa come
Popolo di Dio, nel quale si trovano fondamentalmente tutti i ministeri,
non si fa più distinzione tra clero e laici. Tutto ciò va contro i fini
della Chiesa. Si distruggono i principi fondamentali del Diritto e si vorrebbe che noi ci sottomettessimo.
Per salvare le leggi fondamentali della Chiesa, siamo costretti ad andare contro le leggi particolari. In
questo, chi è che ha torto e chi ha ragione? Evidentemente hanno
ragione quelli che salvano i fini della Chiesa. Le leggi particolari
sono fatte per le leggi fondamentali, cioè per la salvezza delle anime,
per la gloria di Dio, per la continuazione della Chiesa. E’
perfettamente chiaro. E in ogni occasione ricordano: Mons. Lefebvre è sospeso ed i suoi sacerdoti sono sospesi, non hanno il diritto di svolgere il loro ministero. In questo caso ricordano leggi particolari. Ma farebbero altrettanto bene a ricordare che essi stanno
distruggendo la Chiesa, non le leggi particolari, ma le leggi
fondamentali con questo nuovo Diritto Canonico che è totalmente ispirato
da quel cattivo spirito modernista che si è espresso nel Concilio e
dopo il Concilio.
Quello
che auspichiamo, certamente, è che tutto sia normale, che non veniamo
più a trovarci in questa situazione apparentemente illegale. Ma non
possono rimproverarci di aver voluto cambiare qualcosa nella Chiesa.
Dobbiamo sempre riflettere e far nostra la convinzione che noi siamo di
Chiesa e che continuiamo la Chiesa. E perché continuiamo? Perché perseguiamo i fini della Chiesa. Se possono rimproverarci di mancare a certe leggi pratiche, nessuno può dire che la Fraternità non agisca secondo i fini della Chiesa. Nessuno può affermare il contrario!
Ora,
anche nelle leggi particolari, la Chiesa ha avuto la saggezza di
lasciare sempre una porta aperta per la salvezza delle anime. Essa ha
previsto dei casi che potevano essere straordinari. E’ ciò che avviene con la giurisdizione per le confessioni.
Praticamente, sono le persone che vanno a cercare il sacerdote per
ricevere il sacramento della Penitenza che gliene danno la giurisdizione
tramite il Diritto Canonico. Anche se una persona va a cercare un
sacerdote scomunicato per chiedergli di ascoltarlo in confessione,
costui ne riceve la giurisdizione. (2)
Per il matrimonio:
per quelli che non riescono a rovare un sacerdote che li sposi secondo
lo spirito della Chiesa, come sono stati sposati i loro genitori (è
comunque elementare che dei giovani desiderino sposarsi secondo il rito
con cui lo sono stati i loro propri genitori e non con un rito che non
solo è spesso ridicolo, ma talvolta odioso, in un’atmosfera che è lungi
dall’essere pia e favorevole a quell’atto importante e sacro che è il
matrimonio), il Diritto Canonico ha previsto un’eccezione. Se i
fidanzati non trovano un sacerdote nello spazio di un mese, possono
sposarsi. Infatti sono loro a conferirsi il sacramento. Essi ne sono i
ministri e in quel caso sono esenti dalla forma canonica. (2). Dunque
possono sposarsi davanti a testimoni. Se c’è un sacerdote, deve essere
presente. Il sacerdote non sarà delegato, ma sarà presente al loro
matrimonio, come richiede il Diritto Canonico e darà loro la sua
benedizione nuziale.
Per la Cresima,
esiste ugualmente un’eccezione. Il sacerdote in alcuni casi ha il
diritto di conferire la Cresima. Anche questo è nel Diritto Canonico. Il
sacerdote deve dare questo sacramento a qualcuno che si trovi in
pericolo di morte se non l’avesse già ricevuto.
Un
sacerdote può conferire la Cresima in altri casi eccezionali. Nelle
Missioni, questa possibilità è stata estesa ai matrimoni. I sacerdoti
avevano il diritto di dare la Cresima prima del matrimonio, se i
fidanzati non l’avevano ricevuta.
Non
ho mai detto che tutte le cresime fossero invalide, ma ci si può
interrogare quanto alla formula che è impiegata e certamente per l’olio
che viene utilizzato. E’ comunque importante. Ho ricevuto molte
testimonianze da persone che, formalmente, mi hanno riferito
l’espressione usata dal vescovo…sono delle espressioni invalide. “Ricevi
lo Spirito Santo” così, semplicemente. “Ti mando in missione”. Forse
non è frequente, ma capita ed è invalido. In ogni caso, sono numerosi i
vescovi che reputano che la Cresima sia un Sacramento inutile, che lo
Spirito Santo sia già stato conferito nel Battesimo, che sia una
cerimonia supplementare per ricordare ciò che è stato fatto nel
Battesimo. E’ quello che scriveva esplicitamente il vecchio arcivescovo
di Chambéry nella sua rivista diocesana: “La Cresima non dona lo Spirito
Santo che è stato ricevuto nel Battesimo.” Ho mostrato questa rivista
al cardinale Ratzinger dicendogli :”Lei mi rimprovera di dare le
cresime, guardi quello che pensano i vescovi della Cresima.” Un
arcivescovo, che adesso si è ritirato, ma che in quel momento aveva
72-73 anni e che quindi era stato formato con i vecchi metodi. Aveva
conosciuto il Sacramento della Cresima come era stato insegnato un
tempo. Senza dubbio la fede del vescovo è ininfluente sulla Cresima, ma
si può trattare così questo Sacramento? E’ così che ragionano i
protestanti e ci si può chiedere se l’intenzione di quei vescovi sia di
fare ciò che la Chiesa vuole fare. Se noi vogliamo sopravvivere e che le
benedizioni del Buon Dio continuino a scendere sulla Fraternità,
dobbiamo rimanere fedeli a queste leggi fondamentali della Chiesa.
Senza la Messa crolla tutto
Se
i nostri sacerdoti dovessero abbandonare la vera liturgia, il vero
Santo Sacrificio della Messa, i veri sacramenti, allora non varrebbe più
la pena di continuare. Ci suicideremmo!
Quando
Roma chiede: “Ma insomma voi potete anche adottare la nuova liturgia e
mandare avanti i vostri seminari, non è quello che li farà sparire”, io
ho risposto: “Sì, ciò farò sparire i nostri seminari. Non potranno
accettare la nuova liturgia, sarebbe come introdurre il veleno dello
spirito conciliare nella comunità. Se gli altri non hanno tenuto, è
perché hanno adottato questa nuova liturgia, tutte queste riforme e
questo spirito nuovo. Se anche noi accettiamo le stesse cose, avremo gli
stessi risultati.”
E’ per
questo che dobbiamo mantenere assolutamente la nostra liturgia
tradizionale, nonostante l’apparenza di una disobbedienza e le
persecuzioni da parte di quelli che fanno uso della loro autorità in
modo ingiusto e spesso illegale.
Siamo
sempre più costretti dalle circostanze che si aggravano senza sosta. Se
solo le cose sembrassero sistemarsi, se si scorgessero dei segni
tangibili di un ritorno alla Tradizione, allora tutto sarebbe diverso. Ma,
sfortunatamente, è sempre peggio. I vescovi che sostituiscono quelli
che se ne vanno o che muoiono, hanno ricevuto meno formazione teologica.
Sono imbevuti di questo spirito del Concilio, di questo spirito
protestante, modernista ed è sempre più grave. Di fronte a questo degrado continuo, non siamo forse costretti a prendere delle misure che evidentemente sono straordinarie.
Tutto ciò che succede giustifica il nostro comportamento. Perché
insomma, i sacerdoti progressisti quando possono ci sbattono in faccia:
voi non avete giurisdizione, non avete il diritto di ascoltare le
confessioni. Presto tutto ciò che faremo sarà invalido. Sarà tanto se la
nostra Messa non sarà invalida. E’ quanto meno lo spirito che regna tra
i progressisti ostinati che si oppongono a noi e ci insultano. Non
dobbiamo esitare a rispondere che bisogna approfittare delle leggi della
Chiesa, cioè di ciò che essa permette in circostanze eccezionali e di
estrema gravità. Dio solo sa se siamo a questo punto!
Gli errori fondamentali
Dolorosamente
colpito dalla prospettiva della riunione dei rappresentanti di tutte le
religioni invitati dal Papa a ritrovarsi ad Assisi, il 27 ottobre, avevo
indirizzato una lettera a molti cardinali chiedendo loro di supplicare
il Sommo Pontefice di rinunciare a questa vera impostura.
Non
si potrà dire che non abbiamo fatto di tutto per tentare di far
prendere coscienza della gravità della situazione in cui ci troviamo.
In
una predica fatta in Svizzera, avevo evocato i punti principali sui
quali la Fede si trova in pericolo ed è contraddetta dal Papa, dai
cardinali e dai vescovi in generale.
Oramai
esistono tre errori fondamentali che, d’origine massonica, sono
professati pubblicamente dai modernisti che occupano la Chiesa.
- La sostituzione del Decalogo con i Diritti dell’Uomo.
Ormai è il leitmotiv per ricordare la morale: sono i Diritti dell’Uomo
che si sono praticamente sostituiti al Decalogo. Perché l’articolo
principale dei Diritti dell’Uomo, è soprattutto la libertà religiosa,
che è stata voluta in modo particolari dai massoni. Fino ad ora era la
religione cattolica ad essere LA religione, le altre religioni erano
false. I massoni non volevano più quest’esclusiva. Occorreva
sopprimerla. Allora hanno decretato la libertà religiosa.
- Il falso ecumenismo che in realtà stabilisce l’uguaglianza delle religioni. E’
quello manifestato concretamente dal Papa in ogni occasione. Ha detto
egli stesso che l’ecumenismo era uno degli obiettivi principali del suo
pontificato. Lì ha agito contro il primo articolo del Credo e contro il primo comandamento della Chiesa. E’ di una gravità eccezionale.
- Infine,
il terzo fatto ora abituale è la negazione della regalità sociale di
Nostro Signore Gesù Cristo a causa della laicizzazione degli Stati.
Il Papa ha voluto ed è riuscito praticamente a laicizzare le Società,
quindi a sopprimere il regno di Nostro Signore sulle Nazioni.
Se
si riuniscono questi tre cambiamenti fondamentali e che in verità ne
fanno uno solo, è davvero la negazione dell’unicità della religione di
Nostro Signore Gesù Cristo e di conseguenza del suo regno. E
questo perché. A favore di che. Probabilmente di un sentimento religioso
universale, di una specie di sincretismo che mira a riunire tutte le
religioni.
La situazione quindi è
estremamente grave, perché pare proprio che la realizzazione dell’ideale
massonico sia compiuta da Roma stessa, dal Papa e dai cardinali. I massoni lo hanno sempre desiderato e lo realizzano non più da sè, ma grazie agli stessi uomini di Chiesa.
Basta
leggere gli articoli scritti da alcuni di loro, o che sono loro vicini,
per vedere con che soddisfazione salutano tutta questa trasformazione
della Chiesa, questo cambiamento radicale operato dalla Chiesa dal
Concilio e che, anche per loro, era difficilmente concepibile.
La verità evolverebbe col tempo!
Non
è soltanto il Papa ad essere in causa. Il cardinale Ratzinger, che per
la stampa passa più o meno da tradizionalista, nei fatti è un
modernista. Per convincersene basta leggere il suo libro “I
principi della teologia cattolica” per conoscere il suo pensiero, quando
prova una certa stima per la teoria di Hegel quando scrive: “A partire
da lui, essere e tempo si compenetrano sempre più nel pensiero
filosofico. L’essere stesso risponde ormai alla nozione di tempo…la
verità diventa funzione del tempo; il vero non è puramente e
semplicemente ed è vero per un tempo perché appartiene al divenire della
verità, la quale è in quanto diviene”.
Che cosa volete che facciamo? Come discutere con chi ragiona in modo simile?
Così
la sua reazione non mi ha sorpreso quando gli ho chiesto: “Ma insomma,
Eminenza, c’è comunque una contraddizione tra la libertà religiosa e ciò
che dice il Sillabo.” “Ma Monsignore, mi ha risposto, non siamo più ai tempi del Sillabo!” Ogni discussione diventa impossibile.
Ecco ciò che scrive il cardinale Ratzinger nel suo libro a proposito del testo della Chiesa nel mondo (Gaudium et spes)
con il titolo: “Il Vangelo ed il mondo riguardo alla questione della
ricezione del secondo Concilio del Vaticano.” Sviluppa le sue
argomentazioni su più pagine e precisa: “Se cerchiamo una
diagnosi globale del testo, potremmo dire che è (in connessione con i
testi sulla libertà religiosa e sulle religioni nel mondo) una revisione
del Sillabo di Pio IX, una specie di contro-Sillabo (Dignitatis Humanæ)”.
Quindi, riconosce che il testo della Chiesa nel mondo, quello della libertà religiosa e quello sui non-cristiani (Nostra Ætate)
costituiscono una specie di “contro-Sillabo”. E’ quello che gli abbiamo
detto, senza che ciò sembrasse disturbarlo, lo scrive esplicitamente.
Ed il cardinale prosegue: “Harnack,
lo sappiamo, ha interpretato il Sillabo come una sfida al suo secolo;
la verità, è che esso ha tracciato una linea di separazione davanti alle
forze determinati del XIX secolo.”
Quali
sono “le forze determinanti del XIX secolo”? Di sicuro la rivoluzione
francese con tutta la sua opera di distruzione. Queste “forze
determinanti”, il cardinale le definisce egli stesso come “concezioni
scientifiche e politiche del liberalismo”. E prosegue “Nella controversia modernista, questa doppia frontiera è stata ancora una volta rinforzata e fortificata”.
“Da allora, senza dubbio, si erano modificate molte cose. “La
nuova politica ecclesiastica di Pio XI aveva instaurato una certa
apertura riguardo alla concezione liberale dello Stato. L’esegesi e la
storia della Chiesa, in una lotta silenziosa e perseverante, avevano
adottato sempre più i postulati della scienza liberale, e d’altra parte
il liberalismo si era visto nella necessità, nel corso dei grandi
sconvolgimenti politici del XX secolo, di accettare delle correzioni
notevoli.”
“Perciò,
innanzitutto nell’ Europa centrale, l’attaccamento universale,
condizionato dalla situazione, alle posizioni assunte dalla Chiesa ad
iniziativa di Pio IX e di Pio X contro il nuovo periodo della storia
aperto dalla rivoluzione francese, era stato in larga misura corretto
via facti, ma una determinazione fondamentale nuova dei rapporti con il
mondo come si presentava dal 1789 mancava ancora.”
Questa determinazione fondamentale sarà quella del Concilio.
“In realtà, continua il cardinale, nei
paesi a forte maggioranza cattolica, regnava ancora largamente l’ottica
di prima della rivoluzione: quasi nessuno oggi contesta più che i
concordati spagnolo ed italiano cercassero di conservare fin troppe cose
di una concezione del mondo che da molto tempo non corrispondeva più ai
dati reali. Allo stesso modo quasi più nessuno può contestare che a
questo attaccamento ad una concezione scaduta dei rapporti tra la Chiesa
e lo Stato corrispondessero degli anacronismi simili nel campo
dell’educazione, e dell’atteggiamento da assumere riguardo al metodo
storico critico moderno.”
Si precisa così il vero spirito del cardinale Ratzinger che aggiunge: “
Solo una ricerca minuziosa dei diversi modi in cui le varie parti della
Chiesa hanno compiuto la loro accettazione del mondo moderno poteva
districare la rete complessa delle cause che hanno contribuito a dare la
sua forma alla costituzione pastorale, ed è solo in questo modo che si
potrebbe far luce sul dramma della storia della sua influenza”.
“Accontentiamoci
di constatare che il testo svolge il compito di un contro-Sillabo nella
misura in cui rappresenta un tentativo per la riconciliazione ufficiale
della Chiesa con il mondo come era diventato dopo il 1789”.
Tutto
ciò è chiaro e corrisponde a quello che non abbiamo smesso di
affermare. Noi rifiutiamo, noi non vogliamo essere gli eredi del 1789!
“Da un lato, solo questa visione, chiarisce il complesso di ghetto di cui abbiamo parlato all’inizio; (la Chiesa un ghetto!) e da un altro lato, solo essa permette di capire il senso di questo strano faccia a faccia della Chiesa con il mondo: per “mondo” s’intende,
in fondo, lo spirito dei tempi moderni, di fronte al quale la coscienza
di gruppo nella Chiesa si percepiva come un soggetto separato che, dopo
una guerra sia calda che fredda, ricercava il dialogo e la cooperazione.”
Siamo
costretti a constatare che il cardinale ha perso completamente l’idea
dell’Apocalisse della lotta tra il vero e l’errore, tra il bene ed il
male. Oramai, si cerca il dialogo tra il vero e l’errore. Non
si può capire la stranezza di questo faccia a faccia tra la Chiesa ed il
mondo.
Dopo, il cardinale definisce così il suo pensiero: “La Chiesa ed il mondo, è come il corpo e l’anima.” – “Beninteso,
bisogna aggiungere che il clima di tutto il processo era contrassegnato
in modo decisivo da “Gaudium et spes”. Il sentimento che non sarebbe
più dovuto esistere un muro tra la Chiesa ed il mondo, che ogni
“dualismo”: corpo-anima, Chiesa-mondo, grazia-natura e perfino, in fin
dei conti, Dio-mondo fosse nocivo: questo sentimento divenne sempre più
una forza distruttrice per tutto”.
Il
cardinale Ratzinger è a capo della Congregazione per la Dottrina della
Fede, l’ex Sant’Uffizio. Con una simile espressione di pensiero che cosa
possiamo sperare per la Chiesa da colui che nonostante ciò ha il ruolo
di difendere la Fede?
Quanto al Papa,
in un altro modo, ha lo stesso pensiero. Senza dubbio è polacco, ma il
fondamento delle idee è il medesimo. Sono gli stessi principi, la stessa
formazione ad animarlo. E’ la ragione per cui non provano né vergogna ,
né orrore facendo quello che fanno mentre noi, noi ne siamo spaventati.
La religione, come abbiamo visto, nel liberalismo, nel modernismo, è un
sentimento interno.
Così fin dal
giorno in cui, a dispetto del diritto, siamo stati colpiti da Mons.
Mamie, sostenuto da Roma, non ne abbiamo tenuto conto e apparentemente
abbiamo disobbedito. Ma, era nostro dovere disobbedire, perché
volevano calarci nello spirito del 1789, lo spirito del liberismo, lo
spirito del contro-Sillabo. Noi abbiamo rifiutato e continuiamo
a rifiutare. Sono degli uomini, come il cardinale Villot, imbevuti di
quel liberalismo, è questa Roma liberale che ci hanno condannato. Ma
agendo così hanno condannato la Tradizione, la Verità.
Noi abbiamo rifiutato questa condanna perché la consideriamo nulla e ispirata dallo spirito modernista. Ciò che facciamo e che continuiamo a fare altro non è che agire per la salvaguardia della Tradizione. Quindi
ci siamo trovati in una situazione di apparente disobbedienza legale,
ma abbiamo continuato a ordinare sacerdoti, a dare sacerdoti ai fedeli
per la salvezza delle loro anime. Costoro hanno esercitato ed esercitano
il loro ministero sempre sotto una parvenza di disobbedienza alle
prescrizioni della legge. E continueremo finché il Buon Dio lo riterrà
utile.
Non siamo noi a creare questa situazione della Chiesa che si aggrava sempre più in condizioni stupefacenti. Nessuno
avrebbe potuto immaginare dieci anni fa, prima dell’avvento di papa
Giovanni Paolo II, che un Sommo Pontefice un giorno avrebbe fatto questa
cerimonia di Assisi. Non ne avrebbe mai avuto nemmeno l’idea. Nessuno
avrebbe pensato che sarebbe andato alla Sinagoga e che vi avrebbe tenuto
quel discorso abominevole. Nessuno l’avrebbe immaginato. Così come non
si sarebbe mai potuto concepire ciò che ha fatto in India. Tutto ciò
sarebbe parso inconcepibile.
Noi vogliamo continuare la Chiesa
Allora,
noi che siamo innestati nella Chiesa, che abbiamo ricevuto le
approvazioni ufficiali dalla Chiesa, noi vogliamo continuare la Chiesa,
continuare il Sacerdozio, salvare le anime.
Che mi si capisca ben, io non affermo che la Fraternità sia la Chiesa, ma noi siamo della Chiesa, come
lo sono stati i Sulpiziani, i Lazzaristi, le Missioni straniere e tanti
altri. Siamo stati riconosciuti come tali e lo restiamo. Non vogliamo
cambiare.
C’è solo una Chiesa, di cui siamo un ramo potente, pieno di linfa, approvato dalla Chiesa assolutamente come le altre Società lo sono state un tempo e che adesso –ahimè- stanno in gran parte morendo di morte naturale.
La
Fraternità Sacerdotale San Pio X è stata suscitata provvidenzialmente,
crediamo, dal Buon Dio per essere un faro, una luce nel mondo intero per
salvare il vero sacerdozio il vero Sacrificio della Messa, la Dottrina
e la Tradizione della Chiesa e la Verità per portare la salvezza delle
anime. Viviamo in un tempo davvero eccezionale e, noi pensiamo,
apocalittico, dobbiamo supplicare il Buon Dio, pregare san Pio X nostro
patrono, per ricevere grazie che ci fortifichino.
Il
Buon Dio mi ha quasi costretto a fondare la Fraternità, a realizzare
quest’opera, che nel suo sviluppo sembra proprio aver ricevuto la Sua
benedizione. Negare questo, sarebbe negare l’evidenza. Tutto il mondo lo
può constatare.
Molti dei nostri
sacerdoti ora hanno più di otto, dieci anni di sacerdozio ed il numero
di cattolici che gravitano intorno a loro e sono felici di averli è
notevole. Quante volte ricevo delle lettere o dei complimenti quando
passo nei priorati: “Ah, Monsignore, i suoi sacerdoti! Per fortuna
che abbiamo i suoi sacerdoti! Quanto bene ci fanno. Aiutano noi, così
come le nostre famiglie, a rimanere cattolici. Quanto ve ne siamo grati!”
Come
non constatare l’azione della Provvidenza quando vediamo queste
vocazioni che vengono da ogni parte, e ciò malgrado gli attacchi e le
azioni sovversive per tentare di demolirci. Non ci sono dubbi,
il diavolo fa di tutto ciò che è in suo potere per dividerci, per
disgregarci, è chiaro. Sfortunatamente, in una certa misura, ci è
riuscito: sono troppi quelli che ci hanno abbandonato. Io ho ordinato trecentosei sacerdoti da quindici anni, di cui cinquantasei per le comunità o i monasteri amici. Naturalmente
i primi anni, ci sono state molte ordinazioni. Le prime ordinazioni
importanti sono cominciate nel 1975. In undici anni, è comunque una
cifra considerevole e ciò nonostante tutte le opposizioni, le
persecuzioni contro i nostri seminari, e anche lo scoraggiamento
provocato nei seminaristi e che alcuni sono riusciti a distogliere dalla
propria vocazione.
Restiamo uniti,
coraggiosi, siamo saldi, continuiamo. Il Buon Dio ci benedirà
certamente. Non dobbiamo temere e tremare, ma rimanere risoluti nel
difendere e trasmettere la nostra Fede
Louis Villot diceva: “Due potenze vivono e sono in lotta nel mondo: la Rivelazione e la Rivoluzione”.
Noi abbiamo scelto di conservare la Rivelazione, mentre la nuova Chiesa conciliare ha scelto la Rivoluzione.
La ragione dei nostri venti anni di lotta risiede in questa scelta.
Preghiamo, domandiamo alla Santissima Vergine, alla nostra Regina, cui la nostra Fraternità è consacrata, di aiutarci.
Mons. Marcel LEFEBVRE
(Fideliter n° 55 di gennaio-febbraio 1987)
Note
- Lettera
di Mons. Charrière del 6 giugno 1969 autorizzante la fondazione di un
seminario e del 1° novembre 1970 erigente la Fraternità nella diocesi di
Friburgo a titolo di Pia Unio.
- Canone di Diritto penale, n° 2261.
- Canone 1098 e 209.
'Essi non sono cambiati se non in peggio'..... e Mons. Lefebvre non aveva ancora visto quello che poi è ulteriormente accaduto e cosa noi, povere pecore smarrite, abbiamo dovuto subire prima di trovare ,per Grazia di Dio, la Fraternita'San Piox. Chi deve rientrare nella Chiesa Cattolica è la Chiesa conciliare e nonla Fraternita'San Pio x! Preghiamo la Santissima Vergine Maria affinche'sia fatta la volonta' di Nostro Signore Gesu'Cristo che disse:'Le porte degli inferi non prevarranno'.
RispondiEliminaCerto che sentire dire che la rivoluzione è una svolta storica a cui la Chiesa si deve adeguare è come dire che il diavolo è padre e padrone di tutto...
RispondiElimina[off-topic]
RispondiEliminaCaríssimi,
Ho trovato nel sito del Progetto Barruel*, più di 80 testi (della fine del XIX secolo e all'inizio del XX secolo) della rivista "La Civiltà Cattolica" (hanno anche testi di altri autori). I testi trattano del magistero della Chiesa, dell'infallibilità del Papa, della libertà di coscienza, dello modernismo, della massoneria, ecc.
Qualcuno sa qualcosa su sito e il suo orientamento?
Caro Ghederson,
RispondiEliminapotresti mettere il link del sito a cui ti riferisci? Grazie :)
Cara A. Rita,
RispondiEliminaIl link del sito è:
http://www.progettobarruel.altervista.org/
Ho inviato nel email di Gianluca, la lista della rivista "La Civiltà Cattolica" (ha anche altri testi). Dimmi la tua email posso inviare la lista a voi.
Correzione, ci sono due siti, il primo e ho citato questo:
Eliminahttp://progettobarruel.zxq.net/
Me scusa :(
A. Rita, ho mandato per tuo email del profilo.
RispondiEliminaGrazie Ghederson! :)
Eliminaavevo infatti aperto l'ultimo indirizzo che hai scritto qui, c'è molto materiale, molto interessante.....
(la mia mail: annarita.2009@gmail.com)
Sono allibito da come trattate la Chiesa e come avete trattato Paolo VI, questo papa profetico e santo. Lui, che ebbe un grande coraggio nel modernizzare un apparato anchilosato e cadente.
RispondiEliminaDopo secoli fu il primo papa ad uscire dall’Italia e ad usare l’aereo; come prima tappa dei suoi futuri viaggi apostolici si recò in Palestina il 4 gennaio 1964, suscitando un delirio di entusiasmo nelle strette vie di Gerusalemme, rischiando di rimanere soffocato dalla folla. Incontrò il patriarca ortodosso Atenagora, dopo 14 secoli un papa e un patriarca si incontravano dopo lo scisma; nel 1967 andò ad Istanbul andando così incontro umilmente alla Chiesa d’Oriente.
Abolì stemmi, baldacchini, la tiara pontificia, i flabelli bizantini delle fastose cerimonie pontificie, la sedia gestatoria, le guardie nobili, i cortei di armigeri, il trono fu sostituito da una poltrona, la Guardia Palatina; con suo decreto stabilì che i cardinali dopo gli 80 anni non potevano entrare in conclave; fece costruire la grandiosa aula delle udienze, che oggi porta il suo nome.
Egli rimodernò uffici e strutture del Vaticano, il modo di vestire, l’uso della lingua inglese al posto della latina; vennero introdotti computers e telescriventi collegati con tutto il mondo. Riformò le cariche e i dicasteri della Curia, ridimensionò il Sant’Uffizio; invece dei soliti romani, chiamò da tutto il mondo uomini nuovi internazionalizzando il Vaticano; furono inserite le prime segretarie.
E non continuo....
E dopo tutto questo voi avete il coraggio di sputare sulla sua memoria???
Scandalizzato
Senza offesa anonimo scandalizzato ma il suo discorso spero sia umoristico perchè se così non fosse sarebbe delirante...un cattolico che gioisce per l'abolizione di tutto quello che è L'ESSENZA DEL CATTOLICESIMO, tipo la Tiara Papale, è una offesa a Dio, davvero, dubito che parlare così abbia anche un qualcosa di cattolico...quindi la esorto a convertirsi e a non dare scandalo, lei, a nostro Signore Gesù.
EliminaBuonasera
Perchè Scandalizzato non va a scandalizzarsi in una sinagoga dove le liturgie sono ferme a 2000 anni fa, con le stesse esteriorità che Gesù aveva condannato apertamente ?
EliminaO forse preferisce la setta neocatecumenale che fa ritornare alle "origini" la liturgia cristiana, riportandola all'Antico Testamento, come se tutto il simbolismo ebraico fosse a sè stante e non la premessa del Sacrificio di Gesù ?
Vai pure, Scandalizzato, a seguire i tuoi profeti!
Grazie Mons. Lefebvre per aver costituito e averci lasciato un dono cosi' prezioso come la FSSPX, altrimenti dopo il Concilio Vaticano II, senza di voi non so' a chi ci saremmo potuti rivolgere per avere la Chiesa Cattolica di nostro Signore e tutti i Suoi Sacramenti per rafforzare la nostra fede. GRAZIE...... Una buona Santa Pasqua a tutti, e sopratutto in questo momento a Mons. Fellay.
RispondiEliminaSanta Pasqua del Signore anche a te, carissimo Bernardino. :))
EliminaNon so da quale galassia sia precipitata l'anima candida di questo Anonimo. Egli è convinto che tutte le innovazioni di Paolo Vi siano state buone, giuste e necessarie. Rispondo solo in merito all'ultima questione: l'avere internazionalizzato il Vaticano invece dei soliti romani. Questa apertura in senso democratico e internazionale si è estesa sempre più ai cardinali del sacro collegio che debbono eleggere il papa. Ebbene, è bene sapere i cardinali rappresentano la fede del popolo romano, di cui il papa è figlio e padre spirituale al tempo stesso, perché è la comunità di Roma, un tempo fondata da Pietro che custodisce la memoria della predicazione autentica del principe degli apostoli. Quindi anche se tutti i cardinali fossero romani di Roma, andrebbe bene ugualmente. Forse andrebbe meglio. Tanto è vero che il Papa è costretto ad insignire formalmente i nuovi cardinali con un titolo di una chiesa romana. La Chiesa è monarchica e l'aver trasformato il sacro collegio e le conferenze episcopali in organi rappresentativi dei popoli con elezioni a maggioranza di tipo parlamentare nuoce gravemente alla costituzione divina dell'autorità ecclesiastica.
RispondiEliminaa Anonimo: perchè che c'era di sbagliato nella tiara o nella sedia gestatoria? Quindi tutti i papi che le hanno usate per secoli e secoli hanno sbagliato? Paolo VI non ha fatto altro che screditare il potere e la giurisdizione del pontefice e quindi anche della chiesa cattolica abolendo tutti questi simboli. Non è la chiesa che deve modernizzarsi e seguire la moda del mondo, è il mondo che deve seguire la chiesa così come essa è stata per secoli e secoli. Se leggessi la condanna del modernismo di San Pio X capiresti cosa intendiamo.
RispondiEliminaAnonimo, studiati meglio Paolo VI - l'uomo del concilio che profetizza sventure per la Chiesa, che dovrebbe invece guidare - "IL FUMO DI SATANA E' ENTRATO NEL TEMPIO DI DIO" - Se prevedeva tante sventure, perche' non ha chiuso immediatamente quel concilio funesto? Ha voluto annientare la S. Messa Gregoriana per formare una nuova messa celebrata secondo i canoni dell'assemblea dei fedeli (sacerdozio laicale) disse che il messale di San Pio V era da quel momento abrogato (solo che non lo voleva piu' perche' trattasi di rito sacrificale, mentre il N.O. e' celebrazione del popolo) e non era vero. Solo che non voleva piu' vedere la vera Messa del Sacrificio, ed era quello che chiedevano protestanti ed ebrei. Ed alla fine penso che Pio XII aveva indovinato a non volerlo cardinale. Papa Pacelli era veramente un profeta.
RispondiEliminaSì Berni,
Elimina"indovinò" a non volerlo Cardinale...lo lasciò scritto nel testamento delle sue ultime volontà: "Montini non sia mai fatto cardinale!" E decise questo quando scoprì che Montini era in contatto, di nascosto dal Papa, con i governi comunisti dell'Europa dell'Est, ai quali passava i nomi dei Sacerdoti cattolici clandestini in quei paesi, i quali furono regolarmente ammazzati.
Quando lo seppe, Pio XII fu colto da malore e stette malato per una settimana. Quando si alzò dal letto, trasferì immediatamente il Montini, cacciandolo dal Vaticano, ma cosa fece invece di neutralizzarlo con una bella RIDUZIONE ALLO STATO LAICALE? LO MANDO' A FARE L'ARCIVESCOVO DI MILANO....Poi sappiamo come andò.
TANTI AUGURI DI UNA SANTA PASQUA ANCHE A TE A.RITA ED A GIANLUCA.
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