Nel frattempo consigliamo alla ridicola autrice dell'articolo menzionato, di concentrarsi sulle opere del ciarlatano Dan Brown e di smetterla di mettere bocca su ciò che non conosce e che non vuole nemmeno conoscere...
domenica 29 aprile 2012
San Luigi Maria Grignion da Monfort e Maria Valtorta grandi Profeti di Nostro Signore Gesù Cristo...
Mi è capitato di leggere l'articolo, intitolato "La Val(s)torta. J’accuse su Maria Valtorta… Meglio leggere Dan Brown!", riportato dal sito Papale Papale sull'opera di Maria Valtorta: "L'evangelo come mi è stato rivelato"; questo intervento è stato scritto da Dorotea Lancellotti, alias Caterina 63, "prezzemolo" di parecchi blog, papista convinta anche oltre l'evidenza della decadenza dottrinaria degli ultimi 50 anni, difendendo ad oltranza tutte le decisioni terrificanti dei pontificati post conciliabolo, Giovanni XIII, Paolo VI, Giovanni Paolo II, Benedetto XVI. Non starò ora a descrivere le innumerevoli decisioni moderniste di questi pontefici in quanto questo Blog, come altri, contiene articoli sufficienti per far comprendere la disfatta modernista della combriccola conciliare. Ci tenevo solo a far notare che l'articolo da me citato contiene un innumerevole accozzaglia di informazioni che sono secondo - come si dice a Roma - la sua capoccia. Questo articolo denota il fatto che l'autrice non abbia letto neanche una riga dell'opera, mai citata in nessuna delle sua parti. Oltre ad aver portato poco rispetto nei confronti della Valtora, che nella sua vita ha sopportato 5 malattie tutte mortali per amore del Signore, questa signorotta del nulla si rifà al giudizio dell'ex Sant'ufficio che in quegli anni, subito prima del conciliabolo, già risentiva dell'infiltrazione modernista che ben presto avrebbe preso possesso in maniera diabolica dell'esito dell'ultimo Concilio. Nel suo articolo si parla anche della testimonianza del Modernista, e finalmente in pensione, Vescovo Tettamanzi e dell'allora Cardinale Ratzinger, attuale Pontefice modernista, che è uno dei quattro personaggi che hanno affossato il messaggio di Fatima. Si potrebbero scrivere fiumi di inchistro sulla vicenda Valtortiana, ma di tutti i fiumi scritti contro costei, nessuno ha mai potuto dimostrare che in quest'opera composta da ben 15000 pagine dattiloscritte, riempite di getto a tutte le ore del giorno e della notte (in simili condizioni di malattia terminale, con frequenti crisi comatose) ci sia contenuta anche una sola virgola di eterodossia. Ora mi fermo (perchè non sto tanto bene) e propongo a tutti la grande opera Mariana di San Luigi Maria Grignon di Monfort. Si spera solo che certi ciarlatani presenti in Internet parlino solo dopo aver consultato tutte le documentazioni, facilmente reperibili sulla vicenda Valtortiana, prima di dar fiato alla loro bocca e dire sciocchezze. Consiglio inolte a tutti di leggere il primo libro de "Il Vangelo come mi è stato rivelato", che è un vero trattato di Mariologia, al pari dell'opera del Monfort...
Nel frattempo consigliamo alla ridicola autrice dell'articolo menzionato, di concentrarsi sulle opere del ciarlatano Dan Brown e di smetterla di mettere bocca su ciò che non conosce e che non vuole nemmeno conoscere...
Nel frattempo consigliamo alla ridicola autrice dell'articolo menzionato, di concentrarsi sulle opere del ciarlatano Dan Brown e di smetterla di mettere bocca su ciò che non conosce e che non vuole nemmeno conoscere...
Il dossier Maria Valtorta
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ORA PASSIAMO AL GRANDE SANTO DI MONFORT, che come Maria Valtorta è entrato nei segreti più intimi di Dio e ce li ha rivelati....
«Aggiungo che bisogna recitare il Rosario con modestia, cioè, per quanto è possibile, in ginocchio, con le mani giunte e la corona fra le dita. Tuttavia chi fosse malato lo dica stando a letto, chi è in viaggio lo reciti camminando, chi per infermità non può mettersi in ginocchio, lo dica seduto o in piedi. È bene recitarlo anche attendendo alle proprie occupazioni quando non sia possibile interromperle perché così esigono gli obblighi del proprio impiego; il lavoro manuale non impedisce la preghiera vocale. È vero che l'anima nostra, essendo limitata nell'esercizio delle proprie facoltà, quando è tutta presa dal lavoro manuale è meno attenta alle operazioni dello spirito, qual è per esempio la preghiera; in caso di necessità, tuttavia, questa preghiera ha il suo valore agli occhi della Madonna che ricompensa più la buona volontà che l'azione esteriore.»
Seconda Parte...
San Luigi Maria Grignion di Montfort
Sacerdote e Fondatore.
Luigi Maria (al secolo, Louis-Marie)
Grignion nacque il 31 gennaio 1673 a Montfort, non lontano da Rennes, primogenito di una famiglia numerosa. Il padre, Jean Baptiste, era avvocato; la madre, Jeanne Robert, aveva due fratelli sacerdoti. I primi anni di vita di Luigi Maria furono trascorsi in parte con i genitori a Montfort, in parte presso una nutrice e in una casa di famiglia nella campagna vicina.
Nel 1684 il ragazzo venne mandato a Rennes e iscritto al collegio S. Tommaso Becket, tenuto dai Gesuiti. Qui egli trascorse otto anni di vita, dagli 11 ai 19 di età, ospite dello zio sacerdote Alain e alunno esterno del collegio.
A Parigi, Luigi Maria entrò nei seminari di S. Sulpizio. Per gli studi frequentava la vicina Sorbona, ma per l'alloggio vi erano diverse comunità, più o meno confortevoli, a seconda della retta che si era in grado di pagare. Aiutato da benefattori Montfort fu accolto prima in una comunità piuttosto povera, ma dignitosa. Dopo due anni, il fondatore e direttore morì e la comunità si sciolse. Montfort passò in un altro convitto, veramente povero, dove si soffriva la fame e il freddo, tanto che durante l'inverno egli si ammalò, finì in ospedale e rischiò di morire. Superata la malattia, riuscì infine a entrare nel seminario vero e proprio, dove rimase cinque anni, fino all'ordinazione sacerdotale.
Nel giugno del 1700 Grignion de Montfort venne ordinato sacerdote. La sua vita da prete fu breve, solo 16 anni, ma piuttosto tormentata. Uscito da S. Sulpizio, si recò a Nantes, in una specie di case del clero, desideroso di dedicarsi alla predicazione delle missioni popolari. Vi si fermò circa un anno e svolse un po' di ministero, compresa qualche missione, ma il ritmo di vita gli sembrò troppo fiacco e alla prima occasione abbandonò la comunità.
Raccogliendo un invito, si recò a Poitiers, all'ospizio dei poveri, dove trovò un ambiente che sentiva più adatto al suo zelo di giovane prete.
Emersero là le sue doti di organizzatore, sia per mettere ordine esterno, che a favore del bene delle anime.
A Poitiers incontrò Maria Luisa Trichet, che sarà la prima delle Figlie della Sapienza, congregazione da lui fondata più tardi.Tornò a Parigi e per qualche mese ritentò l'esperienza tra i poveri del grande ospizio parigino. Nulla da fare: venne allontanato.
Era il 1703 e Luigi Maria non aveva ancora trovato la sua strada. Doveva stare tra i poveri? O predicare le missioni e fare catechismo nelle campagne? Pensò anche di farsi contemplativo, o di partire per le missioni estere.
A Parigi abitava in un povero locale, una specie di sottoscala, dove pregava e meditava. Era vicino ad una comunità di Gesuiti, che lo aiutarono con l'amicizia e buoni consigli. Tornò a meditare sull'amore di Dio, sulla sofferenza e la Croce di Gesù Cristo. Nella primavera del 1704 egli riprese il cammino verso Poitiers, viaggiando a piedi come faceva sempre. In quella città poté rimanere per due anni, dedicandosi alle missioni popolari e ottenendo buoni risultati, ma non mancarono incomprensioni e opposizioni e alla fine il vescovo lo licenziò dalla propria diocesi.
Di nuovo sbattuto tra le onde, Montfort non vedeva dove aggrapparsi. Decise allora di recarsi a Roma, in pellegrinaggio di fede e per chiedere lumi al Papa. Clemente XI (Giovanni Francesco Albani, 1700-1721) lo ricevette il 6 giugno 1706 e lo confermò nella missione di evangelizzare il popolo, soprattutto nelle campagne di Francia. Gli diede un mandato speciale, nominandolo "missionario apostolico" e lo inviò a lavorare in comunione con i vescovi.
Per altri 5 anni, fino verso il 1711, Grignion de Montfort lavorò in diverse diocesi dell'ovest della Francia (Rennes, Saint‑Malò, Saint‑Brieuc, Nantes, Luçon, La Rochelle...). Predicò la missione al popolo, di parrocchia in parrocchia. Qua e là, in ricordo della missione, erigeva una croce o un calvario, restaurava una chiesa, istituiva o ravvivava una confraternita del Rosario, o di Penitenti. Componeva cantici che insegnava ai fedeli. I periodi di predicazione erano alternati a momenti di ritiro per una ripresa fisica e spirituale. Dapprima, in Bretagna, collaborò con un gruppo di missionari guidati dal sacerdote Giovanni Leuduger, poi se ne separò e scelse lui stesso i propri collaboratori, sia sacerdoti gesuiti, cappuccini e domenicani, sia laici reclutati in proprio. Già dal 1705 troviamo Maturino Rangeard, di Poitiers, che lo seguirà sempre; altri "fratelli" si aggiunsero più tardi, alcuni fecero i voti religiosi, altri no: Nicola di Poitiers, Filippo di Nantes, Luigi di La Rochelle, Gabriele, Pietro, Giacomo. Essi aiutavano nelle missioni e facevano scuola ai ragazzi poveri.
Per trovare dei sacerdoti che volessero unirsi a lui in "compagnia di missionari", bisognò attendere gli ultimi anni. Nel 1715, Adriano Vatel, sacerdote formato a Parigi, era a La Rochelle in attesa di imbarcarsi per le missioni lontane. Luigi Maria lo convinse a rimanere con lui. Nello stesso anno si aggiunse al missionario un altro sacerdote, Renato Mulot, che sarà poi il suo esecutore testamentario e continuerà l’opera delle missioni dopo la morte del Montfort. Da questi laici e sacerdoti nacque la “Compagnia di Maria”.
Gli ultimi anni di vita e di lavoro (1711‑1716) si svolsero ‑ salvo qualche breve parentesi ‑ nelle due diocesi di Luçon e di La Rochelle, dove Montfort era accettato e sostenuto dai rispettivi due vescovi. Pur continuando un lavoro di tipo missionario, egli si inserì maggiormente nei progetti di pastorale locale, promuovendo forme di apostolato più stabili.
Da Poitiers fece venire le due postulanti religiose che aspettavano da anni: Maria Luisa Trichet e Caterina Brunet. Le fece entrare all'ospedale e affidò loro delle scuole; scrisse una Regola per queste prime “Figlie della Sapienza”. A La Rochelle impegnò pure i "fratelli" laici nel fare scuola in modo stabile. Si dedicò maggiormente a costituire la sua compagnia di missionari, anche se tra i collaboratori di quel momento erano solo alcuni che pensavano di legarsi a lui.
A La Rochelle il missionario lavorò molto anche in città e ottenne grandi successi tra il popolo. Nella chiesa dei Domenicani tenne diverse missioni di categoria (uomini, donne, militari). Il contatto con gli ambienti domenicani contribuì a fargli intensificare la predicazione del Rosario e a promuoverne le confraternite.
La vita di Luigi Maria Grignion de Montfort si concluse il 28 aprile 1716, a Saint‑Laurent‑sur‑Sevre, in Vandea. Morì mentre predicava ancora una missione, indebolito dalle fatiche e vinto da una polmonite, a soli 43 anni; le sue ultime parole furono: “Invano mi tenti! Sono tra Gesù e Maria. Deo gratias et Mariae! Non peccherò più”.
Fu sepolto nella stessa chiesa parrocchiale di Saint‑Laurent. Oggi sulla sua tomba è stata costruita una nuova basilica, meta di pellegrinaggi dalla Vandea e da tutta la Francia. Il Beato Giovanni Paolo II (Karol Józef Wojtyła, 1978-2005), il 19 settembre 1996, volle onorare, con una sua visita a Saint-Laurent, il Santo che gli è stato di guida spirituale fin dagli anni giovanili.
Luigi Maria Grignion di Montfort venne beatificato, il 22 gennaio 1888, da Pp Leone XIII (Vincenzo Gioacchino Pecci, 1878-1903), e canonizzato, il 20 luglio 1947, dal Venerabile Pio XII (Eugenio Pacelli, 1939-1958).
Le Congregazioni che ha dato alla Chiesa, la “Compagnia di Maria”, le “Figlie della Sapienza” e i “Fratelli di San Gabriele” (congregazione che si è sviluppata dal gruppo di Fratelli riuniti da San Luigi Maria), crescono e si propagano prima in Francia e poi in tutto il mondo. Esse continuano a testimoniare il carisma di San Luigi Maria, prolungando la sua missione, che è di stabilire il Regno di Dio, il Regno di Gesù per mezzo di Maria.
Per più di cent'anni Montfort rimase conosciuto solo nelle zone dove era vissuto. I suoi missionari continuarono a predicare al popolo, diffondendo la pratica della rinnovazione delle promesse battesimali e la consacrazione a Gesù per Maria. Nel 1842 venne ritrovato un suo manoscritto che lo rese famoso in tutto il mondo, il è “Trattato della vera devozione a Maria”. L'idea centrale contenuta in questo libro è questa: come Gesù Cristo ha scelto Maria per venire al mondo e realizzare la nostra salvezza, così noi dobbiamo ricorrere a Maria e prenderla come modello per diventare pienamente conformi) a Gesù Cristo. Montfort propone quindi la totale consacrazione a Gesù per mezzo di Maria e spiega come vivere ogni giorno alla scuola di Maria per divenire copie viventi di Gesù Cristo.
Oltre al Trattato, Montfort ci ha lasciato altri scritti: i Cantici, con più di 20.000 versi; “L'Amore dell'eterna Sapienza”, l'opera che ci parla dell'amore appassionato di Dio per noi, manifestato soprattutto in Gesù Cristo; il “Segreto di Maria”, sintesi del Trattato. Altre opere, rimaste spesso incompiute: una Lettera agli amici della Croce, la Preghiera infocata, il Segreto meraviglioso del S. Rosario, le Regole per i suoi missionari e per le Figlie della Sapienza, lettere e appunti.
L’insegnamento spirituale di S. Luigi Maria Grignion de Montfort è sentito oggi nella Chiesa come molto attuale.
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grazie per il bellissimo articolo e per i video; io personalmente leggo e amo il vangelo come mi è stato rivelato, ma mi domando come mai gesù in un quaderno di valtorta dica che nell'universo vi sono altri mondi abitati.. non pensi che Dio ce lo avrebbe rivelato nelle sacre scritture se fosse stato vero.. penso al contrario che vi siano ottime ragioni teologiche per desumere che l'uomo sia il fiore più alto dell'intera creazione, come del resto si afferma nelle sacre scritture, e non stupisce affato credere che Dio poteva e potrebbe creare altri mille megagalassie per consegnarle a una sola persona umana, pensata e voluta in origine come somma sovrana del creato tutto, e a lei sottoposte.. non mi soffermo poi sulle false dottrine ufologiche che sviano dalla vera fede in Dio e dalla Scrittura, nonche dalle diverse testimonianze contrarie di alcuni demoni intervistati su questo punto da eminenti esorcisti durante sedute esorcistiche.. saluti
RispondiEliminamassimo
Massimo,
RispondiEliminaquesta domanda su "altri mondi abitati o non" l'avevi già posta nell'articolo sulla Valtorta pubblicato lo scorso anno, e già ti avevo risposto lì. O non hai letto le risposte, o ti è venuta voglia di ripetere le stesse domande, senza motivo...
Ad ogni modo, puoi pensare quello che più ti piace, circa l'argomento, perchè non è materia di Fede, infatti la Scrittura non ne parla proprio perchè non è necessario sapere queste cose per salvarsi l'anima. (Ma anche questo te lo avevo già risposto).
Piuttosto, se dici che leggi l'opera della Valtorta, si presume che questa lettura ti aiuti nella fede, per cui non si capisce come tu riesca contemporaneamente a darle credito (cioè a credere sinceramente che sia Cristo in Persona a parlare)e poi a mettere in dubbio l'autenticità degli insegnamenti che ci sono. Mah!
Inoltre:
RispondiEliminaquanto a quello che hai accennato su:
"false dottrine ufologiche che sviano dalla vera fede in Dio e dalla Scrittura" e
"testimonianze contrarie di alcuni demoni intervistati",
non solo DEVI SOFFERMARTI su queste cose, ma a questo punto PRETENDO che tu argomenti con esattezza quello che hai solo accennato, altrimenti stai accusando ingiustamente un fenomeno senza dare a chi legge degli elementi in mano, per ragionare su quello che dici. Sarebbe come "lanciare il sasso e nescondere la mano".
Poichè in quest'opera non ho MAI letto presunte dottrine sugli ufo, e non ho MAI sentito dire di giudizi usciti da esorcismi, ti pregherei di essere più preciso, ovviamente presentando delle fonti d'informazione che confermino quello che dici. Grazie
cara rita, la domanda la feci altrove a patrizia,e rispondesti tu, adesso l'ho fatta a gianluca, e mi hai risposto di nuovo tu..se poi tu salti fuori sempre come un prezzemolo son fatti tuoi.. inoltre non rispondesti esaurientemente ai quisiti posti da me, tant'è che vorrei confrontarmi con qualcuno più aperto e meno agressivo di te.. le tue risposte non sono degli oracoli, consentimi dunque di dissentire..a me non mi interessa attaccarmi ai fantocci capricciosi dei miei desideri,oggi la valtorta e domani la madonnina di turno.. mi interessa la verità e adorare un vero Dio, quindi non me ne vorrai se cerco il dialogo, se poi tu pensi che sto offendendo la tua valtortina vorrà dire che cercherò qualche altro blog cattolico per aprofondire la questione.. infine devi capire che non sto accusando nessuno, non sono contro la valtorta e stimo i suoi scritti ma vorrei far chiarezza su alcuni punti per me importanti..per la documentazione non ci sono problemi, vi sono diversi articoli e video in internet che ne parlano, vedi ad esempio http://youtu.be/HKbVgGo7odY, è lo stesso padre amorth che lo dice, vedi anche http://youtu.be/rkMbQYYrSrU , intervista al demonio di un esorcista morto in odore di santità, don giuseppe tommaselli, pace a te
RispondiEliminamassimo
Allora Massimo...
Eliminase ti sono sembrata aggressiva me ne scuso, ma credevo che avessi capito come funziona questo blog:
io qui dentro non "salto fuori come il prezzemolo", intromettendomi nei dialoghi altrui, perchè questo blog è mio, e in casa mia penso di avere il diritto di intervenire quando lo ritengo opportuno.
Questo blog, se vai a leggere meglio nell'homepage, è gestito da Gianluca Cruccas e Anna Rita Onofri, che sono io. Solo che se chiedi una cosa a Gianluca, inevitabilmente devo risponderti io, perchè lui nel pomeriggio lavora e di solito si occupa della pubblicazione degli articoli, mentre lascia a me il compito, a quanto pare faticoso ma non apprezzato (ma non fa niente), di gestire la pagina dei commenti e la moderazione dei posts.
Quanto alle domanda dello scorso anno, che avevi fatto a Patrizia, ho creduto di poterti e doverti rispondere, perchè sotto alla tua domanda non ho trovato altre risposte...perciò era una forma di rispetto nei tuoi confronti non lasciarti senza risposta...e non mi pare che quella risposta fosse aggressiva...
La Valtorta, o "valtortina", come desideri chiamarla, non ha bisogno delle mie difese, specialmente adesso che si trova nel posto per lei preparato dal Signore. Anche se la Chiesa impiegasse millenni per scoprirne l'autenticità, questo non muterebbe di una virgola la sua condizione eterna.
.. a proposito, sulla dottrina UFO=SATANA, troverai conferma anche negli scritti di maria simma, in alcune rivelazioni di nostro signore a suor nn, una suora che è voluta rimanere anonima e di cui è stampato un libro con imprimatur ecclesiastico.. ti faccio notare che molte di quelle persone che promuovono l'idea della vita su altri pianeti, e conseguentemente degli ufo, sono personaggi di dubbia credibilità, come quel santone stigmatizzato giorgio bongiovanni, e anche come quell'eretico sacerdote padre balducci.. comunque vi è un esercito di falsi o dubbi veggenti e apparizioni che assericono la vita su altri pianeti etc.. ma molti di essi mentre fanno questo tipo di propaganda negano altre sacrosante verità di fede..
RispondiEliminamassimo
Ho visionato i due link che hai messo. Sfondi una porta già aperta. E' evidente che le storie degli "extraterrestri che verrebbero a cercarci" sono fole. L'equivoco è nato perchè da come avevi scritto sembrava che la Valtorta avesse parlato di UFO. Assolutamente no.
RispondiEliminaPerchè un conto è dire che esistano altri mondi abitati, cosa comunque che non potremo verificare MAI (quindi, che ci importa?), e altro conto è dire che queste altre forme di vita verrebbero a rendersi visibili sulla terra come oggetti non identificati (da cui il nome cifrato "UFO"), e addirittura materializzandosi in forma umanoide per avere cosiddetti "incontri ravvicinati" con l'uomo.
Queste sono sciocchezze, diavolerie, di cui l'opera valtortiana non ha mai lontanamente parlato. Sono due cose molto differenti.
Ed a conferma di questo si può dire che invece il Signore disse alla Valtorta che nonostante tutti gli sforzi umani, Lui non avrebbe mai permesso, né mai permetterà che l'uomo possa andare a prendere possesso di altri pianeti, perchè porterebbe corruzione anche altrove. Questo fa dedurre che non è volontà divina che EVENTUALI diverse "forme di vita" debbano mai incontrarsi.
Mi vien da ridere per quel che afferma Massimo..
RispondiElimina1 lessi tutti i libri della Valtorta 30 anni fa circa e non trovai nulla inerente affermazioni su vita in altri pianeti, o almeno era evidentemente un particolare così insignificante nella globalità degli insegnamenti svolti, che non me ne ricordo!
2 Vita su altri pianeti o meteoriti c'è n'è eccome ! Si sono trovati frammenti ed immagini di microbi provenienti da altri pianeti e trasportati da meteoriti in corsa nello spazio.
3 Per quanto riguarda Marte, ad esempio, sono state trovate tracce evidenti di acqua nel sottosuolo. Gli astrofisici e ed astronomi della Nasa, nonchè i biologi addetti, sanno benissimo che in presenza di acqua vi è contemporaneamente la presenza di batteri ! NON sono vita i batteri ?
4 Alla profondità di 11.200 metri circa(fossa delle Marianne-Filippine) vi sono organismi marini che vivono alla pressione di 1.120 bar (1 tonnellata e 120 grammi /cmq) nonchè presso sorgenti caldissime della catena atlantica (140° e 600 Kg/cmq pressione) abitano allegramente dei batteri chiamati termofili.
Non è vita questa ?
Ebbene si è scoperto che nello spazio batteri e microorganismi abitano trasportati evidentemente da meteore provenienti da altri pianeti (no stelle dove la media in gradi Celsius è di 8.000 gradi-inibizione della vita-).
Ergo:
altri pianeti esistono nell'Universo, su questi pianeti esistono forme "primordiali" di vita che vengono liberate nello spazio da sconvolgimenti di cui non conosciamo la portata.
Che poi l'uomo sia solo nell'Universo può essere molto probabile ma non ci tocca la Fede.Ma che esista altra vita primordiale e non sviluppata più di tanto, nell'Universo, è molto ma molto probabile.
Comunque mi sembra che fermarsi sulle affermazioni della Valtorta che possono peccare di interpretazioni (famosa la convinzione di Ratzinger sulle profezie di Fatima: poichè ritiene che siano parole di Suor Lucia, non della Madonna, rifiuta di fornire indicazioni precise sulla profezia intera...Notare che per quanto riguarda la Vergine piangente di Akita, lo stesso affermò fossero autentiche apparizioni, dove si affermava praticamente lo stesso che a Fatima: corruzione della Chiesa e tragedie)
sia fuorviante sul resto dei racconti.
Illuminante fu per me la descrizione della nascita e della resurrezione di N.S.G.C. poichè capii finalmente dei concetti dichiarati dogmi e mai approfonditi.
c'è poco da ridere..
EliminaInvece c'è moltissimo da ridere, vedere accostati un grandissimo santo a una povera visionaria psicolabile con una fantasia galoppante che nemmeno i fratelli Grimm se la sognavano. Vedo che citate continuamente quel sant'uomo di Lefebvre, ma non sapete che considerava la vostra una “profetessa” da cui stare alla larga, mah…
EliminaSandrino
ok rita, ci siamo meglio chiariti.. di certo non intendevo dire che la valtorta abbia parlato di ufo, ma solo di quel passo in cui il signore direbbe che esistono altri pianeti o mondi abitati.. interessante la distinzione che fai tra ufo ed eventuale vita in altri pianeti.. comunque non direi che tale ipotesi della vita extraterrestre sia del tutto indifferente alla fede, e mi riferisco alla vita extraterrestre intelligente.. in realtà vi sarebbero molte considerazioni interessanti a tal proposito, sia dal punto di vista della filosofia cristiana che della speculazione teologica più tradizionali..
RispondiEliminamassimo
@sandrino: .. ACCOLGO IL TUO COMMENTO, VORREI SAPERE COSA TI SPINGE A RITENERE LA VALTORTA POCO STIMABILE O ATTENDIBILE.. IO STO CERCANDO DI CAPIRE E SONO APERTO AL CONFRONTO.. COME FAI A SAPERE INOLTRE CHE LEFRBRE NON RACCOMANDAVA LA STESSA?GRAZIE
RispondiEliminamassimo
Avrebbe mai potuto consigliare una morbosa romanziera di sacral-fantasy? Comunque negli anni 70 apparve qualcosa del genere su una rivista cattolica francese Itineraires, non ne so di più ma ci credo, come si può dar credito a una porella che nelle sue cronache intergalattiche dettate da una “voce” che “potrebbe” esser quella di Gesù, nemmeno lei ne è sicura ( di sicuro è satanasso) presenta Gesù come uno squilibrato che corre come un matto su è giu per la Galilea e la Madonna come l’isterica, logorroica e pettegola comare di paese? Senza contare l’accoppiamento di Caino con gli animali, la nascita degli uomini scimmia e il loro evolversi di nuovo in uomini, tanto per ricordare una delle sparate più grosse.
RispondiEliminaMa per favore…
Sandrino
..risposta insoddisfacente..
EliminaSe non ti basta, leggitela, troverai molto di più.
RispondiEliminaGià letto, grazie, e sono sicuro che il Sandrino,(mente neocatecumenizzata?) da come scrive, ha orecchiato o leggiucchiato il poema dell'Uomo-Dio senza leggere veramente, altrimenti non citerebbe sue impressioni personali assolutamente opinabili e scisse dalla trama del libro valtortiano.
RispondiEliminaCitare fonte di mons. Lefebvre che sconsiglierebbe Valtorta, altrimenti tacere...
Buonasera,
RispondiEliminaho letto l'articolo su Papale Papale e la replica sia su quel sito, che è stata la prima per altro ! Sia su questo. E condivido appieno.
Premetto che anche io sono un appassionato di Maria Valtorta e che oltre alla sua Opera mi piace approfondire anche le vicende valtortiane e così volevo rivolgere una domanda ai gestori di questo blog.
Premetto anche che la mia domanda non vuole essere polemica o tendenziosa.
Faccio subito queste premesse in quanto l'argomento è delicato.
Sono passati infatti molti anni ma gli echi di quella disputa ancora giungono a noi.
La rivista Chiesa Viva del 1979 iniziò pubblicare una serie di articoli di un certo dott. Josif Mir, pseudonimo di un personaggio che resta sconosciuto, che certamente presentavano in modo assai negativo l'Opera principale di Maria Valtorta. Successivamente a quegli articoli anche don Luigi Villa difese vigorosamente quelle posizioni di fronte ad alcune lamentele ricevute in redazione da parte dei lettori.
Negli anni successivi monsignor Aldo Gregori riprese quelle critiche e dette ad esse una risposta precisa dalle pagine della rivista Segni dei Tempi.
Visto che ho riscontrato un bel e vivo interesse su Maria Valtorta da parte del sig. Gianluca e della sig.ra Anna Rita mi chiedevo come mai la rivista di don Villa, a quel tempo, si scagliò in modo così critico nei confronti di Maria Valtorta. Ero anche interessato, se possibile, a ricevere informazioni se quei vecchi numeri sono in qualche modo rintracciabili. Grazie.
Voglio dare il mio modesto parere sulla valtorta. Quello che scrive questa Santa donna e' veramente sublime. Non dobbiamo considerare articoli come quelli citati sopra dal sito:" papale papale" e non lo voglio pubblicizzare perché una persona che non comprende, vuol dire che non puo' comprendere. Queste persone bisogna ignorarle perché sono nell'oscurita'. Cosa dice la Scrittura a riguardo di chi non vede? E' una condizione dell'anima. Purtroppo queste persone, mettono dubbi, inquinano le anime, sono falsi profeti. Non dimentichiamoci mai che ci sono satanisti che lavorano contro Dio, si mascherano bene, si infiltrano nei siti cattolici diffamando la Parola di Dio. Attenzione! Chi comprende la Valtorta comprende Dio. Non dobbiamo neanche rispondere a queste persone che diffamano la Santita' di Dio. Non mettiamoci allo stesso loro livello di oscurita'. Ignoriamo queste persone, ma soprattutto non lasciamoci influenzare, perché questo e' il loro scopo. Leggere la Valtorta fa bene al cuore, i suoi scritti sono un dono di Dio dato a noi per Grazia Divina! Grazie Gesu'! Gloria a Dio!
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