COSI' HA DETTO IL MODERNISTA PAOLO VI |
Sussidio della CEI per la Quaresima 2010
Mons. Mariano CROCIATA
Segretario Generale CEI
ROMA
Per conoscenza:
Card. Angelo BAGNASCO
Presidente CEI
ROMA
Commissione Pontificia
ECCLESIA DEI
CITTA’ DEL VATICANO
Sono esterrefatto, scandalizzato, costernato e avvilito al vedere certe fotografie proprio nell’Anno Sacerdotale e proprio su una pubblicazione della CEI.
Credevo che dopo le follie degli anni ’70 e ’80 del secolo scorso e dopo i recenti e severi richiami dell’Enciclica Ecclesia de Eucharistia e del susseguente Documento della Congregazione per il Culto e la Disciplina dei Sacramenti Redemptionis Sacramentum, fossimo definitivamente fuori da quella sciagurata stagione postconciliare, e invece vedo ancora con sgomento certi obbrobri e ciò addirittura con l’avallo della CEI, per quanto possa supporre che il tutto sia più dovuto alla poca vigilanza da parte di chi doveva controllare prima di stampare, che non a scelte poco oculate.
Mi riferisco al sussidio liturgico-pastorale Ritornate a me con tutto il cuore pubblicato dalla CEI per la Quaresima-Pasqua 2010 con i tipi delle Edizioni San Paolo e offerto a tutti i sacerdoti con la rivista “Vita Pastorale”, nonché in vendita nelle Librerie cattoliche.
Le foto incriminate sono quelle di pag. 23, pag.28 e pag. 75.
Pag. 28: Qui siamo al culmine della più totale e sconcertante banalizzazione della celebrazione eucaristica.
La foto ritrae giovani di ambo i sessi stretti gli uni agli altri in tenuta semibalneare e scompostamente seduti (o meglio “stravaccati”).
Che si tratti di una celebrazione eucaristica lo si capisce dal sacerdote che indossa camice e stola; ipotesi questa rafforzata dal fatto che al suo fianco c’è un altro sacerdote con camice e stola. L’altare è un tavolino rotondo da salotto, che sembra non più largo di 70 cm. e non più alto di 50 ; se non fosse un altare non si capirebbe la sua funzione, dal momento che è coperto da una tovaglia bianca e c’è un lumino acceso sopra. Data l’altezza del tavolino c’è da supporre che il celebrante abbia celebrato stando sempre seduto.
Una ulteriore conferma che si tratta di una celebrazione eucaristica è data dal fatto che alle spalle del celebrante si vede una pagnotta di pane (altro gravissimo abuso!) e un calice con sopra il purificatoio. Chissà se avranno usato il Messale, dato che non si vede.
Rabbrividisco solo al pensiero di come quella pagnotta sia stata spezzata per distribuirla ai comunicandi e di come avranno fatto a non far cadere frammenti in terra, ma poi mi tranquillizzo pensando che la gravità degli abusi sia stata tale da rendere invalida la consacrazione.
Resta comunque lo scandalo e il cattivo esempio offerto a chi venga in possesso dell’opuscolo, ma soprattutto il danno derivante dal fatto che tanti preti, già propensi a certi comportamenti, si vedrebbero così avallati nientedimeno che dall’alto.
L’”inculturazione” non può essere superiore all’esigenza di un minimo di distinzione tra sacro e profano, tra celebrazioni liturgiche ed esibizioni folkloristiche. L’inculturazione deve fare i conti con l’Incarnazione, altrimenti si finisce per pretendere che il pane eucaristico possa essere sostituito dalla manioca e il vino dalla birra.
Non credo che gli aborigeni o i moderni indios vadano sempre in giro mezzo nudi: lo dimostra il fatto che nella foto alcuni dei presenti vestono normalmente. Ridurre poi l’altare a un banchetto da venditore ambulante, non so proprio quale senso del sacro possa trasmettere: quella bottigliaccia di plastica con il latte sull’altare accanto al calice e alla patena con le ostie, a tutto fa pensare, eccetto che a quei santi misteri che si è proclamato di accingersi a celebrare. Altro che mistero! Qui sembra di essere al mercatino delle occasioni.
Eccellenza, siamo in tanti in Italia e nel mondo ad auspicare che i Vescovi svolgano con decisione e senza timidezze il loro fondamentale e primario dovere di “sorveglianti” (non significa questo la parola “vescovi”?) e richiamino severamente i sacerdoti che compiono certi abusi, anche a costo di dover prendere gravi provvedimenti disciplinari.
Meglio un sacerdote in meno che uno in più che faccia danni!
Fossi vescovo io non avrei nessun dubbio ad intervenire come di dovere. Diversamente non vedrei proprio come si possano legittimamente e coerentemente richiamare coloro che, di fronte a certi gravi abusi, altro rimedio non trovano che rifugiarsi nell’antichissimo, santissimo e intangibile rito antico, che non lasciando spazio veruno a personalismi di alcun genere, si rivela la più formidabile barriera contro l’anarchia liturgica.
La mia esasperazione, che dura dai primi anni ’70, per gli abusi liturgici postconciliari e per la inammissibile tolleranza verso di essi da parte di vescovi e superiori religiosi, mi ha portato a un passo dal ritorno alla liturgia preconciliare.
Passo che non escludo ancora di poter fare, se non vedessi prendere, da parte dei singoli Vescovi e della CEI, provvedimenti concreti e decisi volti a porre fine una volta per tutte alla infausta stagione della sciaguratissima tolleranza verso ogni forma di abuso in campo liturgico.
A dimostrazione che una decisa reazione a certi comportamenti non può mancare di portare i suoi buoni frutti, Le allego qui una mia recente lettera ai miei Superiori Maggiori, in seguito alla quale questi ultimi hanno silenziosamente preso atto di non poter sfidare le norme liturgiche. E’ solo quindi questione di chiarezza e parresia evangelica.
Grato per la benevola attenzione, colgo volentieri l’occasione per esprimerLe il mio più devoto ossequio e augurarLe un Ministero fecondo di bene nella Chiesa che è in Italia.
Don Francesco Cupello ssp
OTTIMO ! gradirei poi sapere sia io sia altri amici cattolici, qual fu a risposta del mons.Crociata e del'em.ssimo card, Bagnasco (presidente attuale CEI)!...Se risposta vi fu. Da come vanno le cose suppongo invece una impietosa cestinatura con aria sufficiente, pensando che sia un altro dei sacerdoti vecchio stampo che non sono adattati "ai tempi moderni". Ma, mi auguro speranzosamente di sbagliarmi...
RispondiEliminaCaro mardunolbo mi sa che non ti sbagli, vedi tra due giorni ci saranno le celebrazioni dello sconcertante Papa Paolo VI e tutti si prodigheranno in elogi, come se non avessero visto la realta' degli ultimi 40 anni, io personalmente non ci sto' e continuero' a parlare di queste cose, senza nessun rispetto umano...
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