Gli Errori Dottrinali di “Dignitatis Humanae”
Lettera Pastorale di S.E. Mons. Mark A. Pivarunas, CMRI
Festa della Purificazione della Beata Vergine Maria
“Come il Padre ha inviato Me, anch’io mando voi” (Giov. 20:21).“Chi ascolta voi, ascolta Me” (Luca 10:16).“Andate, perciò, e insegnate a tutte le nazioni... insegnando loro ad osservare tutto quello che vi ho comandato ed ecco, Io sono con voi tutti i giorni, fino alla consumazione del mondo” (Matt. 28:19-20).“Andate in tutto il mondo e predicate il Vangelo ad ogni creatura... chi viene battezzato e crede sarà salvato e chi non crede sarà condannato” (Marco 16:16).
“Poiché è certo che la luce della ragione si è attenuata, e che il genere umano è caduto miserabilmente dal suo primigenio stato di giustizia ed innocenza a causa del peccato originale, che si trasmette a tutti i discendenti di Adamo, può qualcuno ancora pensare che la ragione da sola sia sufficiente per il conseguimento della verità? Se si deve evitare di scivolare e cadere in mezzo a tali grandi pericoli, e a fronte di tale debolezza, si può negare che la divina religione e la celeste grazia siano necessarie alla salvezza?”
E per quanto si riferisce agli obblighi dei governi, Papa Pio XII insegnò nella allocuzione ai giuristi cattolici “Ci Riesce” (6 dicembre 1953):“Il diritto è una facoltà morale, e come abbiamo detto e non può essere abbastanza spesso ripetuto, sarebbe assurdo credere che appartenga naturalmente e senza distinzione alla verità ed alle menzogne, al bene ed al male.”
“Si deve chiaramente affermare che nessuna autorità umana, nessuno Stato, nessuna Comunità di Stati, di qualsivoglia carattere religioso, può dare un mandato positivo o una autorizzazione positiva di insegnare o di fare ciò che è contrario alla verità religiosa o al bene morale... Qualsiasi cosa non risponda alla verità ed alla legge morale non ha oggettivamente alcun diritto ad esistere, né alla propaganda, né all’azione.”
Lettera al Vescovo di Troyes di Papa Pio VII (1814): “Il nostro cuore è ancor più profondamente afflitto da una nuova causa di dolore che, lo ammettiamo, ci tormenta e fa sorgere profondo scoramento ed estrema angoscia: è l’articolo 22 della Costituzione. Non soltanto esso permette la libertà dei culti e di coscienza, per citare i termini precisi dell’articolo, ma promette sostegno e protezione a questa libertà e, inoltre, anche ai ministri dei quali i culti sono citati....“Questa legge fa ben più che stabilire la libertà per tutti i culti senza distinzione: mescola la verità con l’errore e pone le sette eretiche e perfino il Giudaismo sullo stesso piano della santa ed immacolata Sposa di Cristo, fuori della quale non ci può essere salvezza. In aggiunta a questo, nel promettere favore e supporto alle sette eretiche ed ai loro ministri non sono semplicemente le loro persone, ma i loro errori che vengono favoriti e tollerati. Questa è implicitamente l’eresia disastrosa e sempre da deplorarsi che S. Agostino descrive in questi termini: ‘Pretende che tutti gli eretici siano sul retto cammino e dicano la verità. Questa è un’assurdità così mostruosa che non posso credere che qualsiasi setta possa realmente professarla.’”“Mirari Vos” di Papa Gregorio XVI (15 agosto 1832): “Veniamo ora ad un’altra causa, ahimé! fin troppo fruttuosa delle deplorevoli infermità che oggi affliggono la Chiesa. Intendiamo l’indifferentismo, ovvero quella diffusa e pericolosa opinione seminata dalla perfidia dei malvagi, secondo la quale è possible, mediante la professione di qualche sorta di fede, procurare la salvezza dell’anima, posto che la morale di una persona si conformi alle norme of giustizia e probità. Da questa sorgente avvelenata dell’indifferentismo sgorga quella falsa e assurda massima, meglio definita il folle delirio (deliramentum), secondo il quale si deve ottenere la libertà di coscienza e garantirla a chiunque. Questo è il più contagioso degli errori, che prepara la via per quella assoluta e totalmente sfrenata libertà di opinioni che, per la rovina della Chiesa e dello Stato, si diffonde ovunque e che certuni, per eccesso di impudenza, non temono di propugnare come vantaggiosa per la religione. Ah, ‘qual morte più disastrosa per le anime della libertà di errore?’, disse S. Agostino.”“Quanta Cura” di Papa Pio IX (8 dicembre 1864): “Contrarie agli insegnamenti delle Sacre Scritture, della Chiesa, e dei santi Padri, queste persone non esitano ad asserire che ‘la miglior condizione dell’umana società è quella in cui il governo non riconosce alcun diritto di correggere, mediante l’attuazione di sanzioni, i violatori della religione cattolica, eccetto quando sia richiesto dal mantenimento della pubblica quiete’. Da questa totalmente falsa nozione di governo sociale, non temono di sostenere quell’erronea opinione sommamente perniciosa per la Chiesa Cattolica, e per la salvezza delle anime, che venne chiamata dal Nostro Predecessore, Gregorio XVI (prima citato) folle delirio (deliramentum): vale a dire ‘che la libertà di coscienza e di culto è diritto peculiare (o inalienabile) di ogni uomo che deve essere proclamato per legge, e che i cittadini hanno diritto a tutti i generi di libertà, senza alcuna restrizione di legge, sia ecclesiastica sia civile, che permettano loro di manifestare apertamente e pubblicamente le loro idee, con la parola, attraverso la stampa, o con qualsiasi altro mezzo.’”Le seguenti proposizioni furono condannate da Papa Pio IX nel “Sillabo degli Errori” (8 dicembre 1864):
“15. Ogni uomo è libero di abbracciare e professare quella religione che, guidato dalla luce della ragione, egli consideri vera.”
“55. La Chiesa dev’essere separata dallo Stato, e lo Stato dalla Chiesa.”
“77. Al giorno d’oggi, non è più opportuno che la religione cattolica sia tenuta come unica religione dello Stato, ad esclusione di tutte le altre forme di culto.”
“79. Inoltre è falso che le libertà civili di ogni forma di culto e il pieno diritto, dato a tutti, di apertamente e pubblicamente manifestare qualsivoglia opinioni e pensieri, conduca più facilmente a corrompere i costumi e le menti del popolo e a propagare la peste dell’indifferentismo.”“Libertas” di Papa Leone XIII (20 giugno 1888):
“...La società civile deve riconoscere Dio come suo Padre Fondatore, e deve obbedire e riverire il Suo potere ed autorità. La giustizia perciò proibisce e la ragione stessa proibisce allo Stato di essere senza Dio; o di adottare una linea di azione che termini nell’assenza di Dio - vale a dire, di trattare allo stesso modo le varie religioni (come le chiamano), e di attribuire loro promiscuamente eguali diritti e privilegi.”
“Mentre non concede alcun diritto a cosa alcuna, salvo a quanto sia vero e onesto, essa (la Chiesa Cattolica) non proibisce alla pubblica autorità di tollerare ciò che differisce da verità e giustizia, per evitare qualche male maggiore, o di ottenere o preservare qualche bene maggiore.”
Articolo 6 della Costituzione spagnola:
“1) La professione e la pratica della religione cattolica, che è quella dello Stato Spagnolo, godranno della protezione ufficiale.
“2) Nessuno potrà venir disturbato per le sue convinzioni religiose o per il privato esercizio della sua religione. Non vi è autorizzazione per cerimonie pubbliche o manifestazioni che non siano quelle della religione cattolica.”
“Ne segue che egli (l’uomo) non deve essere forzato ad agire in maniera contraria alla sua coscienza. Nè, d’altro canto, dev’essere impedito dall’agire in accordo con la sua coscienza, specialmente in materia di religione.”
“La Chiesa è tenuta a prendere la più grande cura che nessuno sia forzato ad abbracciare la Fede Cattolica contro la sua volontà, perchè, come saggiamente ci ricorda S. Agostino, ’L’uomo non può credere altrimenti che con la propria libera volontà.’”
“Dignitatis Humanae”:
“Pertanto, il diritto alla libertà religiosa ha il suo fondamento, non nella disposizione soggettiva della persona, ma nella sua propria natura. Di conseguenza, il diritto a questa immunità continua ad esistere anche in coloro che non vivono secondo i loro obblighi di cercare la verità aderendo ad essa.
“Le comunità religiose hanno anche il diritto di non essere ostacolate nel pubblico insegnamento e testimonianza della loro fede, sia con la parola che con gli scritti.
“In aggiunta, fa parte del significato di libertà religiosa il fatto che non si debba proibire alle comunità religiose di liberamente intraprendere la presentazione dello speciale valore della loro dottrina circa quanto concerne l’organizzazione della società e l’ispirazione dell’intera attività umana.
“Questo diritto della persona umana alla libertà religiosa va riconosciuto nella lagge costituzionale con la quale si governa la società; perciò deve diventare un diritto civile.”
1) “Il diritto alla libertà religiosa ha il suo fondamento, non nella disposizione soggettiva della persona, ma nella sua propria natura.”
2) “ Di conseguenza, il diritto a questa immunità continua ad esistere anche in coloro che non vivono secondo i loro obblighi di cercare la verità aderendo ad essa..”
3) “Le comunità religiose hanno anche il diritto di non essere ostacolate nel loro pubblico insegnamento e testimonianza della loro fede, sia con la parola che con gli scritti... va riconosciuto nella lagge costituzionale con la quale si governa la società; perciò deve diventare un diritto civile.”
“La legge fondamentale del 17 maggio 1958, in virtù della quale la legislazione spagnola deve ispirarsi alla dottrina della Chiesa Cattolica, forma la base della presente legge. Ora, come noto, il Concilio Vaticano II ha approvato la Dichiarazione sulla Libertà Religiosa il 7 dicembre 1965, stabilendo nell’Articolo 2: ’Il diritto alla libertà religiosa ha il suo fondamento nella propria dignità della persona umana, poiché questa dignità è conosciuta attraverso la parola rivelata di Dio, e mediante la stessa ragione. Questo diritto della persona umana alla libertà religiosa dev’essere riconosciuto nella legge costituzionale con la quale si governa la società. Pertanto deve diventare un diritto civile.’ Dopo questa dichiarazione del Concilio, sorse la necessità di modificare l’Articolo 6 della Costituzione Spagnola in virtù del sopra menzionato principio dello Stato Spagnolo. Questa è la ragione per la quale la legge organica dello Stato in data 10 gennaio 1967 ha modificato il predetto Articolo 6 come segue: ’La professione e la pratica della religione cattolica, che è quella dello Stato Spagnolo, gode di protezione ufficiale. Lo Stato garantisce la protezione della Libertà Religiosa, che sarà garantita mediante un efficace provvedimento giuridico che salvaguarderà la morale e l’ordine pubblico.’”
In Christo Jesu et Maria Immaculata,“Questo è il più contagioso degli errori, che prepara la via per quella assoluta e totalmente illimitata libertà di opinioni che, per la rovina della Chiesa e dello Stato, si diffonde ovunque e che certuni, per eccesso di impudenza, non temono di propugnare come vantaggiosa per la religione. Ah, ‘Qual morte delle anime più disastrosa della libertà di errore’, disse S. Agostino. Nel vedere quindi la rimozione dagli uomini di ogni freno capace di mantenerli sui cammini della verità, portati come già sono alla rovina per naturale inclinazione al male, Noi affermiamo invero che si è aperto il pozzo dell’inferno del quale S. Giovanni descrisse un fumo che oscurava il sole e dal quale emergevano locuste a devastare la terra. Questa è la causa della mancanza di stabilità intellettuale; questa è la causa della corruzione continuamente crescente della gioventù; questo è ciò che causa nel popolo il disprezzo dei sacri diritti, delle leggi e degli oggetti più santi. Questa è la causa, in una parola, del più mortale flagello che possa rovinare gli Stati; poiché l’esperienza prova, e la più remota antichità ci insegna, che per effettuare la distruzione del più ricco, del più potente, del più glorioso, e del più fiorente degli Stati, null’altro è necessario oltre quella illimitata libertà di opinione, quella libertà di pubblica espressione, quella infatuazione della novità.”
+ Mark A. Pivarunas, CMRI
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