di Zuavo Pontificio
Che ci fanno il Cardinal Bertone a Porta Pia e Monsignor Ravasi al Campidoglio per rammentare i 140 anni di oRoma capitale e la fine del cosiddetto "potere temporale" della Chiesa?
Difficile rispondere a questa domanda. Stando a quanto fatto trapelare mesi fa da Orazio La Rocca, l'invito sarebbe venuto direttamente dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, voglioso di smorzare i toni di contestazione e di animare un clima riconciliatore in vista della celebrazione dei 150 anni dall'unità d'Italia.
Immediatamente il Cardinal Bertone e il suo fido consulente culturale si sono messi sull'attenti, pronti a sfruttare la ghiotta occasione napolitànea. Peccato però che la loro presenza rischi di smentire le tante buone parabole che voglino la breccia di Porta Pia un evento fausto e auspicato per il rinnovamento e la depurazione della Chiesa dalle beghe del potere temporale. Una Chiesa che riceve i lauti incassi dell'8 per mille e nella quale il Segretario di Stato vaticano va a cena con il Premier Berlusconi, il politico cattolico separato Casini, il presidente della Banca d'Italia Draghi, il banchiere Cesare Geronzi, e il giornalista Bruno Vespa, non appare poi così tanto avulsa da ambizioni temporali e strenuamente impegnata nell'impartire benedizioni spirituali!
Tanto più che a ben vedere il buon Geronzi non può non ricordarci il protetto bertoniano Marco Simeon, anch'egli amministratore per conto della Chiesa di poca spiritualità e di molti beni temporali, tanto da finire indagato assieme al Cardinal Sepe e ad Angelo Balducci.
Certo, Simeon, tra un affare e l'altro, si occupa anche d'arte sacra, essendo segretario generale della fondazione per i beni e le attività artistiche della Chiesa che al dicastero ravasiano fa capo. Ma lasciamo stare l'arte che sembra essere l'ultima delle priorità della nostra amatissima Chiesa. Torniamo a Porta Pia.
Nella lenta avanzata dei bersaglieri verso il Vaticano va anche iscritta la memorabile foto del Papa Benedetto XVI col cappello piumato in testa. Foto che farà certamente rivoltar nella tomba svariati suoi predecessori, ma di cui il Santo Padre non ha alcuna colpa, visto che egli eviterebbe senza dubbio questi atti di spontaneità programmata sanciti dalla nuova etichetta vaticano-wojtiliana. Molto più bello, lo sappiamo, sarebbe stato vedere il Cardinal Bertone sorridente e gioioso col cappello piumato! Ma questo spettacolo forse ci verrà risparmiato.
Mentre infatti c'è gente coraggiosa come il giornalista Pino Aprile che va ricordando in giro per l'Italia crimini e misfatti dei beneamati garibaldini e dell'esercito di Vittorio Emanuele, il duo Bertone Ravasi si presta al revisionismo patriottico repubblicano, nel nome di pseudo rosminiane rivendicazioni di spiritualità pontificie. Peccato per l'occasione persa.
Difficile rispondere a questa domanda. Stando a quanto fatto trapelare mesi fa da Orazio La Rocca, l'invito sarebbe venuto direttamente dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, voglioso di smorzare i toni di contestazione e di animare un clima riconciliatore in vista della celebrazione dei 150 anni dall'unità d'Italia.
Immediatamente il Cardinal Bertone e il suo fido consulente culturale si sono messi sull'attenti, pronti a sfruttare la ghiotta occasione napolitànea. Peccato però che la loro presenza rischi di smentire le tante buone parabole che voglino la breccia di Porta Pia un evento fausto e auspicato per il rinnovamento e la depurazione della Chiesa dalle beghe del potere temporale. Una Chiesa che riceve i lauti incassi dell'8 per mille e nella quale il Segretario di Stato vaticano va a cena con il Premier Berlusconi, il politico cattolico separato Casini, il presidente della Banca d'Italia Draghi, il banchiere Cesare Geronzi, e il giornalista Bruno Vespa, non appare poi così tanto avulsa da ambizioni temporali e strenuamente impegnata nell'impartire benedizioni spirituali!
Tanto più che a ben vedere il buon Geronzi non può non ricordarci il protetto bertoniano Marco Simeon, anch'egli amministratore per conto della Chiesa di poca spiritualità e di molti beni temporali, tanto da finire indagato assieme al Cardinal Sepe e ad Angelo Balducci.
Certo, Simeon, tra un affare e l'altro, si occupa anche d'arte sacra, essendo segretario generale della fondazione per i beni e le attività artistiche della Chiesa che al dicastero ravasiano fa capo. Ma lasciamo stare l'arte che sembra essere l'ultima delle priorità della nostra amatissima Chiesa. Torniamo a Porta Pia.
Nella lenta avanzata dei bersaglieri verso il Vaticano va anche iscritta la memorabile foto del Papa Benedetto XVI col cappello piumato in testa. Foto che farà certamente rivoltar nella tomba svariati suoi predecessori, ma di cui il Santo Padre non ha alcuna colpa, visto che egli eviterebbe senza dubbio questi atti di spontaneità programmata sanciti dalla nuova etichetta vaticano-wojtiliana. Molto più bello, lo sappiamo, sarebbe stato vedere il Cardinal Bertone sorridente e gioioso col cappello piumato! Ma questo spettacolo forse ci verrà risparmiato.
Mentre infatti c'è gente coraggiosa come il giornalista Pino Aprile che va ricordando in giro per l'Italia crimini e misfatti dei beneamati garibaldini e dell'esercito di Vittorio Emanuele, il duo Bertone Ravasi si presta al revisionismo patriottico repubblicano, nel nome di pseudo rosminiane rivendicazioni di spiritualità pontificie. Peccato per l'occasione persa.
Se infatti di spiritualità la Chiesa si occupa, e alla spiritualità il Segretario di Stato è interessato perché non ha fatto più proclamare il Santo Curato d'Ars patrono di tutti i Sacerdoti del mondo il 19 giugno scorso, mentre meno di un mese dopo era assiso a tavola coi potenti d'Italia, completamente dimentico di ogni esigenza spirituale?
Ma quello del Curato d'Ars è un mistero che non ci verrà mai svelato. Intanto senza sciovinismo e senza bigottismo retrogrado andiamo a celebrare il 20 settembre con massoni e bersaglieri. E mi raccomando, guai a voi se in un impeto di incontenibile revisionismo storico vi scapperà un "viva il Papa Re!".
Ehhhh, gli inviti dei potenti sono molto gradevoli per questi porporati in vena di potenza e visibilità, piuttosto che di funzione di "pastore". Ma l'hanno già dimostrato in più occasioni qual'è la loro tendenza...
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