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venerdì 3 settembre 2010

La cabala...

cabala Il termine Cabala (in origine Qabbalah, o Kabbalah, dall'ebraico קבלה) significa "dottrina ricevuta, tradizione". E infatti essa si colloca tra le innumerevoli tradizioni ebraiche estranee alle Sacre Scritture.

Nel corso dei secoli i capi religiosi avevano ridotto l'ebraismo a una religione formale e meramente ritualistica; la legge di Dio non era più un diletto per essi come lo era stata per Davide e per altri uomini di Dio, ma ne avevano fatto una costrizione, una consuetudine religiosa che Dio stesso detestava:

"Questo popolo si avvicina a me con la bocca e mi onora con le labbra, mentre il suo cuore è lontano da Me e il timore che ha di Me non è altro che un comandamento imparato dagli uomini." (Isaia 29:13)
"Ascoltate la parola del Signore, o casa di Giacobbe, e voi tutte le famiglie della casa d'Israele! Così parla l'Eterno: Quale iniquità hanno trovato i vostri padri in Me, che si sono allontanati da Me, e sono andati dietro alla vanità, e sono diventati essi stessi vanità? I sacerdoti non hanno detto: 'Dov'è il Signore?', i depositari della Legge non m'hanno conosciuto, i pastori mi sono stati infedeli, i profeti hanno profetato nel nome di Baal, e sono andati dietro a cose che non giovano a nulla." (Geremia 2:4,5,8)
"Così dice l'Eterno: Fermatevi sulle vie e guardate, domandate quali siano i sentieri antichi, dove sia la buona strada, e incamminatevi per essa; e voi troverete riposo alle anime vostre! Ma quelli rispondono: Non c'incammineremo per essa!" (Geremia 6:16)
Anziché seguire l'invito di Dio e ritornare sui "sentieri antichi" (la fede in Dio così come la ebbero Abrahamo e Davide), in diversi momenti si cercarono forme alternative di spiritualità, in particolare nella "gnosi", cioè in una conoscenza occulta (dottrine segrete trasmesse a pochi privilegiati), che avrebbe dovuto appagare rimpiazzando il vuoto lasciato dall'allontanamento da Dio.

Questa gnosi ebraica è appunto la Qabbalah, una forma di occultismo-misticismo che si propone di imbrigliare le forze del bene e del male per utilizzarle per i propri fini.
Ciò fu fatto pur sapendo che Dio aveva severamente vietato al suo popolo di praticare qualsiasi forma di divinazione, magia e occultismo (cfr. ad es. Levitico 19:26, Deut. 29:28), e che nell'ebraismo stesso fu ammonito di non accostarsi alle cose segrete (Ben Sira in Sirach III, 22, vedi anche nel Talmud Hagigah 13a e nel Midrash Genesi Rabbah VIII).

LA CABALA: QUANDO?

La Cabala è nata dopo il periodo della cattività babilonese (la deportazione del popolo giudeo nell'antica Babilonia). Nel libro biblico di Daniele si parla di quel periodo. Esso iniziò nell'anno 606 a.C., e terminò nel 536, quando Ciro, re di Persia, decretò che Gerusalemme e il Tempio dovevano essere ricostruiti. La predizione fatta da Geremia secondo la quale Dio avrebbe punito il popolo d'Israele per 70 anni si realizzò in tal modo alla lettera.

Durante la cattività, alcuni israeliti apostati furono iniziati ai misteri babilonesi; distolsero i loro cuori da Dio e si diedero all'occultismo (ad es. si può notare che la Cabala parla dei Sephiroth, dieci emanazioni divine, con una controparte malagia, i Qliphoth o Kelippot; l'origine di questi ultimi è da trovarsi negli antichi incantesimi babilonesi). In seguito, questi ebrei produssero un'interpretazione mistica del pentateuco (i primi cinque libri della Bibbia) in chiave occulta, distorcendone considerevolmente il significato, e da quella interpretazione nacque la Cabala.

La Cabala cominciò però a diffondersi in modo meno occulto solo a partire dal XII secolo in Francia ed in Spagna, e dal XIV secolo diventerà uno studio a cui si dedicheranno apertamente molti.

LE ATTESE DEI SEGUACI DELLA CABALA

È importante notare che la Bibbia annuncia l'imminente venuta dell'anticristo, in tempi del tutto simili a quelli in cui stiamo vivendo oggi. La Bibbia spiega che l'anticristo si presenterà come il Cristo, il Messia, e che sarà accolto come tale da Israele (ricordiamo che gli Ebrei, avendo rigettato Gesù, credono che il Messia debba ancora venire).

E infatti, proprio ai nostri giorni, i rabbini adepti della Cabala proclamano che la venuta di questo "Messia" è molto vicina. I rabbini della setta hassidica percorrono la terra santa per proclamare pubblicamente l'imminenza della sua venuta.

Questo futuro "Cristo" è lo stesso "Cristo cosmico" o "Maitreya" che aspettano i seguaci della New Age - e che essi chiamano Lucifero (Satana). L'occultista H.P. Blavatsky scrisse: "Satana e il suo esercito ribelle proveranno di essere diventati i diretti salvatori e creatori dell'uomo divino". Ciò è in linea con le previsioni bibliche: tutto gli uomini e le donne che non hanno creduto in Gesù, accetteranno l'anticristo e lo riconosceranno come il Messia (i principali avvenimenti futuri secondo il libro dell'Apocalisse sono citati brevemente in questa pagina).

LA CABALA E LA BIBBIA

Una dimostrazione di quanto facilmente ci si può allontanare dalla verità rivelata da Dio, la si trova nella descrizione della Creazione secondo la Cabala. La Cabala presenta un'interpretazione mistica dei testi della Torah (i primi cinque libri della Bibbia). Tale narrazione è completamente diversa da quella della Genesi biblica.

La Cabala insegna che Dio inizialmente abbandonò il mondo, lasciandovi solo una goccia di sè. Poi a un certo punto da Lui sarebbero emanate delle luci (emanazioni) racchiuse in dieci vasi (le Sefirot, che sono rappresentate secondo uno schema detto Albero della Vita); ma gli ultimi vasi si sarebbero rotti e le luci di Dio sarebbero diventate prigioniere della creazione. Questo disastro avrebbe ferito Dio e avrebbe dato un'impronta negativa alla storia. Ecco dunque un Dio in cui non si intravede l'amore (che nella Bibbia Egli stesso dice non solo di possedere, ma di essere), e che si trova in circostanze fuori del suo stesso controllo.
Secondo la Cabala, le "scintille di Dio" finirono così imbrigliate in tutto ciò che esiste, incluso il male (il "bene nel male" è un concetto Taoista, completamente diverso da ciò che Dio dichiara di Se stesso, dalla sua assoluta santità e giustizia, e dal principio evangelico secondo cui in Dio "non c'è tenebra alcuna", 1 Gv. 1:5).

LA CABALA E I NUMERI

La Cabala è particolarmente nota per il suo utilizzo nella numerologia. Essa infatti associa ad ogni nome un valore numerico, e insegna che ciascun valore avrebbe un significato metafisico (una "vibrazione metafisica" che provocherebbe eventi soprannaturali; un modo per attingere ai poteri occulti).

Diversi studiosi ritengono che l'origine di questi insegnamenti si trovi all'esterno dell'Ebraismo, in Pitagora di Samo (588-500 a.C.) con la sua "scuola numerologica" di Crotone. Già allora, infatti, si era cominciato ad associare ai numeri un significato trascendente.

A livello popolare, è diffuso l'uso di una forma molto più "folcloristica" di Cabala, la famosa Smorfia Napoletana; essa viene utilizzata per "indovinare" al gioco del Lotto, mediante l'interpretazione di sogni e di situazioni particolari della vita quotidiana.
L'altra forma di Cabala è quella Esoterico-Occultistica, usata dagli esoteristi e dagli occultisti. Quale che sia la forma sotto cui viene studiata, la Cabala è e resta un cifrario di dottrine occulte, espresse dalla simbologia dei numeri.

UN'INVENZIONE MODERNA?

Purtroppo, religiosi e mistici non sono nuovi a queste pratiche. Al tempo della deportazione del popolo giudeo nell'antica Babilonia, infatti, i capi religiosi cominciarono a formulare delle nuove dottrine (il Talmud) che, in teoria, avrebbero dovuto "spiegare" i comandamenti che Dio aveva dato nella Bibbia. In realtà, quelle dottrine erano in grave contraddizione con gli insegnamenti di Dio. Come Salomone prima di loro (cfr. primo libro dei Re, capitolo 11), si sviarono dai comandamenti di Dio e si volsero alla superstizione, inducendo molti allo sviamento e attirandosi il Suo giudizio.

fonte: http://camcris.altervista.org/qabbalah.html

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