Per la maggior Gloria di Nostro Signore cerchiamo persone disponibili ad eventuali Traduzioni da altre lingue verso l'Italiano. per chi si rendesse disponibile puo' scrivere all'indirizzo Mail: cruccasgianluca@gmail.com
Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...

martedì 28 settembre 2010

La CEI stravolge il significato della Liturgia capovolgendo i ruoli all'interno di Essa...


“Tutta la ricchezza di ministeri e i diversi compiti dei ministri non dovranno far dimenticare che il vero soggetto della celebrazione è sempre l’assemblea dei fedeli (cf SC 26)” [CEI, Nota pastorale: Il rinnovamento liturgico in Italia, Roma 1983, n. 10].






Questa concezione può portare all'eresia del negare il ruolo primario del Sacerdozio, attribuendo all'assemblea un ruolo assolutamente non veritiero, difatti il vero soggetto della Celebrazione è il Sacerdote che agendo in "Persona Christi"  opera come mediatore presso il Padre. Il Popolo non è il soggetto ma è l'oggetto beneficiario dell'azione salvifica di Dio. E successivamente tratteremo di questo nefasto pensiero, in riferimento alla dottrina eretica Neocatecumenale


punto del "Piano massonico di distruzione della Chiesa Cattolica", dato ai Vescovi collusi con la satanica setta nel 1962.
Vietate la Liturgia Latina della Messa, Adorazione e Canti, giacché essi comunicano un sentimento di mistero e di deferenza. Presentateli come incantesimi di indovini. Gli uomini smetteranno di ritenere i Sacerdoti come uomini di intelligenza superiore, da rispettare come portatori dei Misteri Divini.




Ora mettiamo in parallelo questo punto del Piano massonico con la dottrina eretica Neocatecumenale:


Cosa pensino Kiko e Carmen in merito alla celebrazione eucaristica in lingua latina è facilmente immaginabile, ma ascoltiamolo direttamente da loro nella Catechesi sull’Eucarestia presente negli “Orientamenti alle equipes dei catechisti per la fase di conversione” ed esattamente nel punto in cui trattano del rinnovamento liturgico del Vaticano II: (OR., pp. 285/335)
“Dopo tutto quello che abbiamo detto possiamo capire un po' il rinnovamento liturgico del Concilio Vaticano II.
Abbiamo visto come l'Eucarestia primitiva lungo il corso della storia, si andò ricoprendo di paludamenti che offuscavano la sua luce. Perciò la prima cosa che il rinnovamento al quale assistiamo ha fatto è stata quella di togliere tutte quelle cose che erano state introdotte nella Messa, che sono secondarie e che oscurano ciò che é principale.
E' stato abbandonato l'ultimo Vangelo, si abbandonarono le preghiere ai piedi dell'altare, si abbandonarono le tre avemaria, ecc.. Il rinnovamento è un ripulire da tutto il rivestimento che c'era,perché il nucleo e il contenuto che era nascosto sia visto in tutto il suo splendore. Così si cominciano a recuperare le cose realmente importanti.
Si sta recuperando l'assemblea si abbandonano gli altari laterali e le messe simultanee. Tuttavia non ci sarà una vera assemblea se non sorgeranno comunità che vivano dello Spirito per esultare in comunione.
Si è tradotta la lingua latina nelle varie lingue volgari perché tutti possano capire. Rendetevi conto delle aberrazioni a cui si era arrivati: leggere la Parola con le spalle al pubblico e in una lingua che non si capiva, è come se ora io vi parlassi dandovi le spalle."

Questi cosiddetti iniziatori di un cammino di conversione, all'interno del quale non fanno che ripetere l’importanza di Dio come priorità nella vita, che citano la Scrittura profetica laddove dice di non volgere le  spalle a Dio  ma  piuttosto  la faccia, che predicano continuamente il santo distacco dalle creature (mettendolo in pratica nel modo più grossolano possibile: trattando male e senza carità il prossimo) si scandalizzerebbero perché un ministro di Dio, mentre celebra i Sacri Misteri, si preoccupa di alzare la faccia al suo Dio che sta invocando e non di volgergli le spalle: essi chiamano “aberrante” volgere le spalle al popolo e non a Dio, dicono che è aberrante avere più riguardo di Dio che dell’uomo, essi chiamano “aberrante” che il sacerdote mettendosi alla guida di tutto il popolo indichi fisicamente ad esso verso dove volgersi, per guardare tutti dalla stessa parte: verso l’Oriente, per intraprendere e reintraprendere ad ogni celebrazione questo mistico Esodo che la Chiesa fa per arrivare, attraverso il Figlio, fino al Padre.
Bene profetava di questa gente Isaia quando disse: “Verranno giorni in cui si giungerà a chiamare male il bene e bene il male.” Allo stesso modo essi deplorano l’Adorazione Eucaristica, i canti sacri della tradizione della Chiesa (a parte naturalmente i pessimi canti di Kiko Arguello –gli unici ammessi - che tutto ispirano tranne che mistero e deferenza) ed ogni altra forma di devozione ai santi, e tanto meno alla Vergine Santa e a Nostro Signore. Alle pagg. 329/331 della suddetta catechesi Carmen afferma:
“Le teologie del sec. XVI non sono altro che elucubrazioni mentali senza un’esperienza biblica… Il mistero si incentra sulla Presenza… La Chiesa cattolica diventa ossessionata riguardo alla Presenza reale, tanto che per essa è tutto Presenza reale…
“Cominciano le grandi esposizioni del Santissimo (prima mai esistite), perché la Presenza era in funzione della celebrazione eucaristica e non il contrario.”
“Il pane e il vino non sono fatti per essere esposti, perché vanno a male… sono fatti per essere mangiati e bevuti.”
“Io sempre dico ai Sacramentini, che hanno costruito un tabernacolo immenso: se Gesù Cristo avesse voluto l’Eucarestia per stare lì, si sarebbe fatto presente in una pietra che non va a male.”
“Invece da Trento in poi si celebrerà la Messa per consacrare ed avere presente Gesù Cristo e metterlo nel tabernacolo.”
“In molti conventi di monache si dice la Messa per riempire il Tabernacolo. Abbiamo trasformato l’Eucarestia che era un canto al Cristo glorioso, nel divino prigioniero del tabernacolo.”
“In questa epoca incomincia il Corpus Cristi, le esposizioni solennissime del Santissimo, le processioni col Santissimo, le Messe sempre più private, le visite al Santissimo e tutte le devozioni eucaristiche …”(OR, pp. 329-330).
“Come cosa separata dalla celebrazione cominciano le famose devozioni eucaristiche: l’adorazione, le genuflessioni durante la messa ad ogni momento, l’elevazione perché tutti adorino…
“L’adorazione e la contemplazione sono specifiche della Pasqua, ma dentro la celebrazione, non come cose staccate” (OR, p. 331).

Un accenno merita anche la concezione di sapore del tutto gnostico che Kiko ha del concetto di Mistero:
"Per S. Paolo dunque il Mistero è qualche cosa che si può conoscere, una illuminazione della mente, qualcosa cui si può essere iniziati (cfr. Ef. 1, 18), cui si può partecipare. Non è cioè qualcosa di incomprensibile alla nostra ragione, da credere per fede, come siamo abituati a pensare noi con la nostra mentalità razionalistica. "Mistero" anzi vuol dire capire meglio; essere illuminati su una realtà che prima era nascosta. Vuol dire "iniziazione". Entrare nella vita di Dio, entrare in una comunicazione cosmica perché Dio vuole che partecipiamo al suo piano di salvezza, che è un piano nel quale entra tutto l'universo." (OR, pag. 286)
Neanche l’attitudine alla deferenza verso Dio ha molto senso in Cammino: di questo tratterò al Punto N. 6 laddove parlerò della distruzione lenta e progressiva del Santo Timore di Dio, logico risultato di una mentalità che rifugge dall’inginocchiarsi davanti a Dio, dall'adorarLo, e dal pentirsi dei propri peccati, atteggiamenti  considerati alla  stregua di quelli dei  pagani che hanno paura delle divinità e che in Cammino vengono definiti in tono dispregiativo “religione naturale”, senso religioso di tipo pagano, che deve essere assolutamente debellato assieme a tutte le forme di devozione personale di tradizione cattolica. Perciò tutta la tradizione millenaria della Chiesa cattolica: dalla Messa in latino, all’Adorazione eucaristica a tutte le devozioni spirituali vengono da essi presentate non solo come “incantesimi di indovini” ma molto peggio come atti di un indegno culto pagano.
Ed ora veniamo ad un punto essenziale: all’azione sistematica e meticolosa con cui Kiko e Carmen si sono preoccupati con il loro indottrinamento di azzerare nei cuori e nelle menti dei neocatecumeni ogni traccia di stima ed il rispetto verso i Sacerdoti ed il Ministero Sacerdotale Ordinato. Essi hanno insegnato che il Sacerdote – anzi: il “Presbitero” perché “Sacerdote” sarebbe un termine pagano – non è più “consacrato a Dio” di un comune battezzato, che pertanto non ha affatto una dignità maggiore  a cui va dato rispetto, che non è un “separato” dal mondo per Dio e non intercede affatto per i fedeli, perché SIAMO TUTTI SACERDOTI! Al contrario il Ministero Sacerdotale sarebbe una sorta di servizio reso al sacerdozio comune dei laici e pertanto il Presbitero è il servitore della comunità, quindi… “l’ultima ruota del carro”. Questo sciagurato insegnamento è talmente penetrato nei catechisti ed in tutti gli altri fratelli che i Presbiteri vengono trattati sempre con troppa irrispettosa familiarità da tutti, mai chiamati con l’appellativo proprio del loro Ordine ma solo col nome di Battesimo, sovente redarguiti da chiunque come fossero comuni fratelli, spesso non consultati sulle decisioni che di prassi spettano solo ai catechisti e che loro debbono soltanto eseguire, lasciati volutamente in minoranza nella Celebrazione eucaristica dove hanno pochissima autonomia di espressione (omelie molto brevi, meglio se semplici risonanze personali) ed anche durante la Penitenziale, per le Confessioni viene sempre loro raccomandato di non fare “sermoni  alla gente” e di non fare “direzione spirituale” ma di essere molto brevi. Ecco in merito a ciò quello che riescono a dire questi “grandi profeti”:

“Non abbiamo nemmeno sacerdoti nel senso di persone che separiamo da tutti gli altri perché in nostro nome si pongano in contatto con la divinità. Perché il nostro sacerdote, colui che intercede per noi è Cristo. E siccome siamo il suo corpo, siamo tutti sacerdoti. Tutta la Chiesa è sacerdotale nel senso che intercede per il mondo. E’ vero che questo sacerdozio si visibilizza in un servizio e vi sono alcuni fratelli che sono i servitori di questo sacerdozio, ministri del sacerdozio” (OR, pp. 56-57).
“Il prete deve essere, nella religiosità naturale, un uomo povero, con il vestito rattoppato, molto casto, per essere un buon ponte tra Dio e gli uomini. Ma questo non è cristiano. L’altro giorno Farnes davanti a cinquanta preti diceva: il sacerdozio nel Cristianesimo non esiste, i templi non esistono, gli altari non esistono. (1°SCR, p. 54).
 “Il presbitero sta facendo un ministero in nome di tutti noi, parla in nome della nostra assemblea, unito a Gesù Cristo chiede al Padre per noi. Ha un ministero perché rappresenta l’Assemblea. Siamo tutti sacerdoti, siamo il Corpo di Gesù Cristo, abbiamo una missione per il mondo; vedendo noi il mondo conoscerà Dio. Ma il presbitero è il ministro del nostro sacerdozio, questo è molto importante; in questa assemblea sta facendo un ministero sacerdotale come tutti noi ne stiamo facendo un altro. Lui va, in nome di tutta la nostra assemblea, ad alzare al Signore la nostra preghiera. Va a chiedere al Signore che abbia pietà di noi e ci dia il suo Spirito per ascoltare la sua Parola e perché possiamo convertirci e perdonarci gli uni gli altri” (PR, p. 55).

Perciò secondo Kiko a Carmen i Sacerdoti  non sarebbero dispensatori in Nome di Dio dei Misteri e della Grazia Divina, essi non rappresentano Cristo Sommo Sacerdote ma al contrario rappresenterebbero l’assemblea che invoca Dio, sarebbero quindi i servi dei “veri sacerdoti”: i laici!… Più screditati e demoliti di così!…
Vediamo dunque quanto la protestantissima dottrina Kikiana obbedisca fedelmente e minuziosamente alle direttive di questo quarto punto massonico , che il Cammino Neocatecumenale sta attuando da quarant'anni nei più minimi particolari, e vediamo anche a quale evidente dottrina eretica si stanno rifacendo i Vescovi della CEI (che sono i successori di coloro che nel 1962 ricevettero quel Piano...) quando sostengono che il vero "soggetto" della celebrazione è l'assemblea dei fedeli: alla dottrina predicata dai più radicali ed agguerriti apri-pista del cosiddetto "rinnovamento liturgico" portato dal Vaticano II: Kiko Arguello e Company.

scritto da  Anna Rita Onofri

1 commento:

  1. Be,fino a qualche anno fa presidente della Cei era Ruini di cui Palmaro e Gnocchi fecero una splendida "apologia" mostrando le sue miserie ed ipocrisie. Ora, dopo aver redarguito mons Zoffoli per essersi espresso chiaramente su neocatecumenali, è stato premiato ed approdato alla presidenza di questi...Più chiaro di così!la Cei si occupa di: A immigrazione senza limiti B equiparazione tra cattolicesimo,fede islamica ed ebraica(non si fanno conversioni!) C case ed agevolazioni ai clandestini senza chiedere alcun dovere D responsabilizzazione dei laici per l'assetto della chiesa (se sono neocatecumenali che portano anche soldi, meglio) E emanazione di lunghissime,noiose ed intricate "pastorali" per mostrare di far qualcosa come tutte le assemblee F disinteresse totale per i cristiani martirizzati nel mondo G disinteresse per il pervertimento della messa ad opera di sette o gruppi in odor di eresia. Abbiamo finito la lista? Forse! Ecco cosa serve,finora, la conferenza episcopale italiana, a mio laico parere.

    RispondiElimina

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.